alge prova 8
|
|
Title of test:![]() alge prova 8 Description: alge prova 8 |



| New Comment |
|---|
NO RECORDS |
|
1. Secondo il DPR 416/1974, la programmazione didattica è responsabilità: del collegio dei docenti. del docente della singola materia. dell'insieme dei docenti della stessa materia nella stessa scuola. del Ministero della Pubblica Istruzione. 2. La legge 517 del 1977 prevede: che la scuola diventi pubblica, gratuita e per tutti. che possano essere messe in campo strategie di individualizzazione dei saperi, in rapporto ai diversi bisogni degli allievi. che possano essere ammessi in presenza studenti con disabilità molto specifiche. che la programmazione didattica possa essere condivisa con i genitori e gli stakeholders. 3. Nei programmi per la scuola media del 1979, la fase di progettazione didattica: era molto dettagliata nella parte sulla valutazione degli apprendimenti. era molto dettagliata nelle sue componenti. era lasciata alla libera interpretazione dei docenti. era lasciata volutamente scevra di influenze culturali. 4. Nel DPR 104/85 sui programmi della scuola elementare: alla scuola è lasciata libertà di autonomia gestionale e rispetto ai programmi. ogni scuola può decidere se prendere ad esempio il programma nazionale o costruirne uno proprio. ogni scuola deve adeguarsi al programma nazionale, che contiene i contenuti formativi e le abilità da sviluppare. ogni scuola deve prevedere a mandare il proprio programma formativo al Ministero all'inizio dell'anno scolastico. 5. Secondo il DPR 104/85, la programmazione didattica: spetta ai docenti, sia individulamente che collegialmente. spetta al Dirigente Scolastico, sentito il Collegio dei docenti. spetta al Ministero della Pubblica Istruzione. spetta al singolo docente. 6. Secondo il DPR 104/85, al fine di valutare il grado di maturazione e apprendimento di un allievo: è bene che ci siano valutatori esterni alla scuola che possano giudicare. è necessario che ci siano almeno 3 interrogazioni per ciascun allievo in tempi diversi. non è necessario che ci sia il confronto fra dati raccolti in momenti diversi. è bene prevedere raccolta dati sistematica in diversi momenti e secondo diverse fonti, anche con prove oggettive. 7. Secondo la riforma dell'ordinamento della scuola elementare (legge 148/1990), la programmazione didattica: spetta all'insegnante. spetta al Dirigente Scolastico, sentito il Collegio dei docenti. spetta al Ministero della Pubblica Istruzione. spetta al confronto fra insegnante e genitore. 8. Secondo la riforma dell'ordinamento della scuola elementare (legge 148/1990), il tempo dedicato alla programmazione didattica: è lasciato alla libera intepretazione della persona. è sancito come tempo di lavoro dell'insegnante. deve essere svolta fuori dai locali scolastici. è una libera scelta dell'insegnante. 9. Molti aspetti della riforma dell'ordinamento della scuola elementare (legge 148/1990). hanno corso il rischio di degenerare in sterile burocrazia. hanno corso il rischio di non essere compresi dai docenti. hanno richiesto alla scuola di promuove corsi di formazione alla genitorialità. hanno richiesto alla scuola di promuove corsi di formazione permenente dei dirigenti scolastici. 10. Il C.M. 271 del 1991 ribadisce che la programmazione didattica: è rigidamente determinata dal Ministero della Pubblica Istruzione. deve considerare i diversi stati di maturazione di ciascun allievo. resta un'attività a cura del dirigente scolastico, sentito il collegio dei docenti. è a carico dei docenti e deve essere flessibile alle situazioni, dinamica. 1. Si inizia a parlare di PEI (Progetto Educativo d'Istituto): nel 1985. nel 1995. nel 2005. nel 2015. 2. In seguito al Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 7.6.1995 vi furono molte proteste a causa di: un eccessivo lavoro burocratico da presentare. un abbassamento dei salari degli insegnanti. dell'introduzione dell'obbligo formativo degli insegnanti. un aumento delle ore di insegnamento. 3. L'autonomia scolastica è stata promulgata per: liberare il Ministero della Pubblica Istruzione di tanti adempimenti inutili. aumentare l'efficienza del sistema scuola, dando a tutti i cittadini gli strumenti conoscitivi adatti. diminuire i costi di mantenimento della scuola, potendo arrivare a delle economie locali. concedere agli insegnanti la libertà di insegnamento. 4. A distanza di molti anni dalla legge di autonomia scolastica, diciamo che non abbiamo ancora dati sufficienti per valutarne l'impatto perché: nessuno se ne è mai occupato fino in fondo. sono poche le ricerche empiriche, anche se il legame con la politica è forte. sono poche le ricerche empiriche in tal senso, e senza che vi sia un legame diretto con l'azione politica. sono molti gli studi di laboratorio e poche le ricerche empiriche. 5. Lo studio PISA del 2007 ha messo in evidenza che: ci sono grosse disparità di formazione e preparazione nelle scuole del Nord rispetto al Sud. il livello medio di preparazione delle nostre scuole è molto buono. non vi sono differenze sostanziali fra scuole del Nord e del Sud. nel complesso, i dati sono di difficile lettura. 6. Lo studio PISA del 2007 rispetto alla scelta degli istituti superiori evidenzia che: le differenze fra licei, istituiti tecnici e professionali è trascurabile. le differenze fra licei, istituti tecnici e professionali è presente a favore di questi ultimi. le differenze fra licei, istituti tecnici e professionali è presente a favore dei primi. gli istituti tecnici risultano avere le performance migliori, anche dei licei. 7. In Italia, il condizionamento famigliare nella scelta della scuola: è molto forte, per cui la scolarità dei genitori (in particolare del padre) influenza la scelta della scolarità dei figli. è molto forte, per cui la scolarità dei genitori (in particolare della madre) influenza la scelta della scolarità dei figli. è molto debole oggi, mentre in passato era molto forte. rimane ancora in alcuni strati della popolazione e in alcune realtà territoriali. 8. Il dettato costituzionale dell'art. 34 "I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi": non sembra ancora essere garantito. oggigiorno è ormai un dato di fatto. è legato ad alcune logiche territoriali. risente fortemente delle politiche attive per il lavoro e l'occupazione. 9. Nelle Indicazioni per il curricolo del 2007, il concetto di programmazione didattica: è meno presente rispetto alle normative precedenti, lasciando, quindi, margini minori di manovra alle scuole. è stato potenziato solo per quelle scuole che raggiungono alti livelli di efficienza. è rimasto quello di sempre. è stato potenziato, mediante una maggior capacità decisionale sia in ambito didattico sia organizzativo. 10. Dalle ricerche sull'orientamento scolastico, è risultato che il livello scolastico dei genitori: influenza l'orientamento alla carriera scolastica dei figli. non influenza l'orientamento alla carriera scolastica dei figli. risente dei pregiudizi del docente rispetto all'alunno. rientra all'interno di una serie di fattori che, da soli, non spiegano il perché della scelta. |




