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La didattica: l'insegnamento - apprendimento

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La didattica: l'insegnamento - apprendimento

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Master E campus

Creation Date: 2025/11/11

Category: Others

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La competenza è: Nessuna delle precedenti. Un'integrazione di conoscenza (sapere), abilità (saper fare), capacità metacognitive, metodologiche, personali e sociali. Una conoscenza. Un'abilità.

Nell'apprendistato cognitivo, gli allievi, nella fase della "riflessione": Sono portati a confrontare i problemi con una figura esperta. Nessuna delle risposte precedenti. Sono incoraggiati a verbalizzare i processi di pensiero che hanno seguito nel processo di apprendimento. Sono spinti a risolvere i problemi in forma nuova.

Chi gestisce il brainstorming deve: Nominare un leader del gruppo. Favorire la condivisione delle idee ed evitare contributi non attinenti al tema trattato. Non interferire in alcun modo nel gruppo. Esprimere giudizi.

Il brainstorming è: Una fase di un percorso metodologico. Un'attività extracurricolare. Una proposta metodologica. Una teoria pedagogica.

La resistenza da parte degli allievi si può verificare maggiormente: Nessuna delle risposte precedenti. Nell'approccio dialogico. Nell'approccio autobiografico. Nell'apprendistato cognitivo.

La didattica per le competenze ha l'obiettivo di: Crescere cittadini autonomi e responsabili. Crescere cittadini abili. Crescere cittadini indipendenti. Crescere cittadini istruiti.

L'insegnante nell'approccio dialogico: è parte integrante del gruppo. è esterno al gruppo. è il leader del gruppo. è estraneo al gruppo.

L'insegnante e l'allievo, nel processo di insegnamento-apprendimento: Condividono solo gli obiettivi legati alle discipline. Condividono solo gli obiettivi legati agli assi culturali. Condividono il raggiungimento degli stessi traguardi formativi. Non condividono gli stessi obiettivi formativi.

La responsabilità, nel processo di apprendimento, chiama l'allievo a: Sostituirsi all'altro in difficoltà. Essere attivo rispetto al proprio apprendimento. Nessuna delle risposte precedenti. Farsi carico dell'insuccesso dell'altro.

Quali, tra le seguenti, può essere considerata una parola chiave dell'approccio cognitivo: Consapevolezza. Dipendenza. Individualità. Passività.

L'approccio autobiografico supporta e valorizza l'allievo: Sul piano cognitivo, sociale ed emotivo. Sul piano psicologico. Nessuna delle risposte precedenti. Sul piano comportamentale.

Il lavoro di gruppo permette agli allievi di: Apprendere con più difficoltà. Nessuna delle risposte precedenti. Apprendere con più facilità. Non apprendere in modo corretto.

I mediatori didattici analogici: Presentano solo vantaggi. Non presentano limiti. Sono in grado, da soli, di fissare un apprendimento. Sono incapaci, da soli, di fissare un apprendimento.

Il pensiero analitico comprende: La capacità di scoprire. La capacità di intuire. La capacità di immaginare. La capacità di confrontare.

Il pensiero pratico comprende: La capacità di scoprire. La capacità di realizzare progetti. La capacità di valutare. La capacità di giudicare.

Secondo Stenberg il pensiero umano si fonda su: 2 tipi di intelligenza. 4 tipi di intelligenza. 3 tipi di intelligenza. 8 tipi di intelligenza.

Le competenze culturali contribuiscono allo sviluppo delle: Abilità. Competenze chiave. Conoscenze. Competenze disciplinari.

Le discipline rappresentano: Il mezzo attraverso cui prende forma la competenza. Nessuna delle risposte precedenti. Gli apprendimenti. Il fine dell'apprendimento.

Nella didattica per le competenze, le competenze rappresentano: Nessuna delle risposte precedenti. Le strategie e i processi. I risultati finali. I saperi acquisiti.

L'insegnamento ponte: Procede in modo cooperativo. Utilizza il libro come strumento didattico principale. Procede in modo individualistico. Prevede un percorso lineare (insegnante-conoscenza-studente).

Il cooperative learning è: Una teoria pedagogica. Una metodologia didattica. Una teoria psicologica. Un metodo di studio.

Lo studio di caso reale è: Una metodologia. Una metodo di analisi delle scienze psicologiche. Una teoria utilizzata esclusivamente nella ricerca sociale. Un metodo di analisi delle scienze biologiche.

Il "buon elaboratore delle informazioni" considera l'errore: Non un fallimento, ma un grado della padronanza, un livello da cui partire o ripartire. Nessuna delle risposte precedenti. Un motivo per abbandonare il percorso formativo. Un fallimento.

Uno dei compiti della scuola è quello di giungere ai: Linguaggio reale. Linguaggi informali. Linguaggio effettivo. Linguaggi formali e simbolici.

I mediatori didattici attivi sono collegati a: Nessuna delle risposte precedenti. L'esperienza diretta. L'atteggiamento passivo. L'esperienza indiretta.

Il vantaggio dei mediatori didattici analogici risiede nel: Rappresentare l'esperienza a un livello formale. Non coinvolgere l'allievo dal punto di vista emotivo. Coinvolgere emotivamente e personalmente l'allievo. Apprendere passivamente.

Nella progettazione scolastica, secondo Castoldi, prevale la visione: Professionale. Formativa. Educativa. Amministrativa.

Lo studio di caso reale: Non è realizzabile nell'ambito scolastico. è molto diffuso nella scuola. è diffuso maggiormente nella pedagogia degli adulti. Nessuna delle risposte precedenti.

L'insegnante, nello studio di caso reale riveste un ruolo fondamentale: Nella preparazione del caso e nella gestione delle fasi. Nella gestione delle fasi. Nel momento valutativo. Nella preparazione del caso.

Nell'approccio autobiografico l'interlocutore: Deve seguire le direttive dell'insegnante. Deve seguire uno schema prestabilito. Deve essere messo a proprio agio. Deve seguire le direttive del leader del gruppo.

La soluzione di problemi reali permette di: Nessuna delle risposte precedenti. Sostituire la lezione frontale. Rendere passivo il ruolo dell'allievo nel processo di apprendimento. Superare i limiti di astrattezza propri del processo di apprendimento della didattica tradizionale.

Uno dei rischi dell'approccio "soluzione di problemi reali" è: Creare tensioni nel gruppo. Far prevalere la logica produttivistica su quella formativa. Non raggiungere i traguardi formativi fissati. Non rispondere alle aspettative della scuola come ente di formazione.

La logica della razionalità tecnica richiama un approccio: Sistemico. Deduttivo. Analitico. Induttivo.

Il pensiero creativo comprende: La capacità di giudicare. La capacità di realizzare progetti. La capacità di giudicare. La capacità di creare.

La teoria sul "Pensiero intelligente" è stata elaborata da: Vygotsky. Jung. Freud. Stenberg.

La teoria delle intelligenze multiple è stata elaborata da: Watson. Piaget. Gardner. Bruner.

L'apprendimento avviene: Attraverso un processo mnemonico. Attraverso la lezione frontale. All'interno di un contesto in cui la persona costruisce competenze. Attraverso un processo meccanico di acquisizione dei saperi.

Gli stili cognitivi si caratterizzano per: Divergenza. Polarità opposte. Uguaglianza. Convergenza.

Tra le competenze chiave enunciate nella Raccomandazione del 18 Dicembre 2006 non è menzionata: Nessuna delle precedenti. Competenza digitale. Consapevolezza ed espressione culturale. Consapevolezza ed espressione teatrale.

Le competenze chiave sono: 2. 4. 6. 8.

La consapevolezza ed espressione culturale è una: Abilità. Nessuna delle risposte precedenti. Conoscenza. Competenza chiave.

Nell'insegnamento muro: La conoscenza è un processo elaborativo. Lo studente fa uso di diversi supporti didattici. Lo studente costruisce la propria conoscenza. La conoscenza è un prodotto predefinito.

La competenza comunicativa risulta dall'acquisizione della: Lingua orale. Lingua scritta. Lingua straniera. Madrelingua.

Affinchè l'apprendimento sia significativo è necessario che: Avvenga in una realtà significativa. Nessuna delle risposte precedenti. Avvenga sul libro di testo. Avvenga individualmente.

Gli allievi, all'interno dell'ambiente di apprendimento: Possono utilizzare solo le risorse informative. Possono utilizzare solo gli strumenti didattici informatici. Hanno libero accesso alle risorse informative e agli strumenti. Devono seguire le direttive dell'insegnante.

Il punto da cui partire nella realizzazione del curricolo è rappresentato da: Nessuna delle risposte precedenti. Le discipline. L'identificazione delle competenze che si vogliono raggiungere nel processo di apprendimento. Le materie.

Le Indicazioni Nazionali richiamano gli insegnanti a: Costruire percorsi didattici interdisciplinari. Costruire percorsi didattici disciplinari separati gli uni dagli altri. Nessuna delle precedenti. Costruire percorsi didattici pluridisciplinari.

Quale documento organizza le discipline in assi culturali stabiliti. DM 139/2007. Le Indicazioni Nazionali 2012. Le Indicazioni Nazionali 2006. DM 10/2000.

Le competenze comunicative della lingua italiana è compito: Dall'insegnante delle Lingue straniere. Condiviso da tutti gli insegnanti. Nessuna delle risposte precedenti. Del solo insegnante di italiano.

Il DM 139/2007 individuava: 2 competenze culturali di base. 16 competenze culturali di base. 8 competenze culturali di base. 4 competenze culturali di base.

Nel cooperative learning la valutazione "valuta": La qualità del lavoro di gruppo e il lavoro di ogni membro che lo compone. La qualità del lavoro del gruppo. Nessuna delle risposte precedenti. La qualità dei membri del gruppo.

Chi propone il concetto della riflessione in azione?. Castoldi. Shon. Piaget. Goleman.

Secondo Mario Castoldi, il momento della valutazione va pensato: Come obiettivo finale di formazione individuale. Come accreditamento di competenze personali. Come accertamento degli scarti tra progetto iniziale e processo reale, con successiva regolazione delle non conformità rilevate. Per obiettivi individualizzati.

La progettazione è pensata come: Un momento che precede l'azione didattica. Un momento che va parallelamente all'azione didattica. Un momento individuale. Un momento che segue l'azione didattica.

La programmazione per obiettivi dei programmi ministeriali si rifà alla: Logica deduttiva. Logica empirista. Logica della razionalità tecnica. Logica induttiva.

L'approccio dialogico pone enfasi: Nessuna delle risposte precedenti. sulla risposta. sul lavoro di gruppo. sulla domanda.

In quante fasi si articola lo studio di caso reale. 4. 2. 1. 3.

L'insegnante deve condividere con l'allievo. Il proprio metodo di insegnamento. Nessuna delle risposte precedenti. I propri obiettivi formativi. Il senso dell'apprendimento.

Nell'apprendistato cognitivo nella fase "coaching": l'allievo osserva la competenza esperta al lavoro e poi la imita. Nessuna delle risposte precedenti. l'insegnante riduce sempre di più il supporto fornito (fading) per lasciare spazio all'autonomia e alla responsabilità del discente. L'insegnante assiste l'allievo, lo agevola nel suo lavoro, interviene se necessario, dirige l'attenzione su un aspetto, fornisce feedback.

Insegnare per competenze significa: Scegliere i contenuti considerati "irrinunciabili e fondamentali". Fare acquisire conoscenze. Sacrificare i contenuti delle dicipline. Fare acquisire i saperi attraverso la lezione frontale.

Il vantaggio dei mediatori didattici iconici risiede nella: capacità di oggettivazione. scissione dalla realtà. Nessuna delle risposte precedenti. rappresentazione dell'esperienza a un livello informale.

La relazione tra insegnante e allievo è: Meccanica. Finalizzata a facilitare e favorire l'acquisizione del sapere. Nessuna delle risposte precedenti. Deterministica.

Per gli allievi che non hanno stima in se stessi può essere importante: Lavorare singolarmente. Non condividere le responsabilità. Nessuna delle risposte precedenti. Lavorare insieme agli altri e condividere le responsabilità.

Individua, tra i seguenti stili cognitivi, quello errato: Sistematico-analitico. Impulsivo-Riflessivo. Convergente-divergente. Verbale-visuale.

In quale documento vi è il superamento delle discipline consderate seperatamente le une dalle altre. Nessuna delle risposte precedenti. Le Indicazioni Nazionali 2006. DM 139/2007. Indicazioni Nazionali 2012.

Il ruolo dell'insegnante è quello di: Enfatizzare la lezione frontale. Impartire nozioni. Creare le condizioni in grado di attivare e supportare un percorso cognitivo significativo e consapevole. Strutturare il processo di apprendimento.

L'ambiente di apprendimento deve: Garantire ad ogni persona la possibilità di muoversi al suo interno in modo autonomo. Rispettare un metodo prestabilito. Nessuna delle risposte precedenti. Fornire strumenti significativi scelti dall'insegnante.

Le abilità per la vita individuate dall'OMS sono: 4. 2. 8. 10.

Il documento Life Skills Education in Schools è stato prodotto nel: 2008. 1999. 1993. 1998.

Il documento Life Skills Education in Schools è stato prodotto da: Il Consiglio d'Europa. L'Organizzazione mondiale della sanità. L'Unione Europea. Il Ministero dell'Istruzione.

Insegnare per competenze obbliga a: Ripensare la didattica nella consapevolezza che sono gli allievi a costruire il proprio sapere. Promuovere un sapere nozionistico. Nessuna delle precedenti. Enfatizzare la figura dell'insegnante rispetto a quella dell'allievo.

Nella didattica per le competenze il docente: Fa da mediatore, da facilitatore creando un laboratorio didattico in cui l'allievo costruisce i propri saperi e il proprio sé. Nessuna delle precedenti. Non possiede alcuna responsabilità educativa. Impartisce saperi.

L'insegnamento - muro è: Nessuna delle precedenti. Formalizzato in lezioni. Formalizzato in esperienze. Tematico, procede organizzato attorno a problemi o a temi interessanti.

L'insegnamento - ponte è: Centrato sull'insegnamento. Nessuna delle precedenti. Stabilito e preciso, connesso a obiettivi standardizzati. Regolato sulla persona.

Il fine dell'apprendimento è: Appropriarsi di conoscenze date. Raggiungere ottimi risultati a scuola. Acquisire chiavi di lettura, strategie orientative, e interpretative per far sì che il soggetto divenga sempre più consapevole della complessità e della poliedricità delle sfaccettature del reale. Nessuna delle precedenti.

L'ambiente di apprendimento deve: Essere ricco di risorse che gli allievi possono utilizzare seguendo un metodo prestabilito. Essere ricco di risorse e ad ogni persona deve essere data la possibilità di muoversi al suo interno in modo autonomo senza seguire un metodo prestabilito. Nessuna delle precedenti. Essere ricco di risorse e ad ogni persona deve essere data la possibilità di muoversi al suo interno secondo delle indicazioni precise e prestabilite.

l curricolo nella didattica per le competenze: Rappresenta il compendio della progettazione e della pianificazione dell'intera offerta formativa della scuola. Riveste un ruolo secondario nella progettualità didattica. Nessuna delle precedenti. Coincide con la programmazione didattica.

Le istituzioni scolastiche per costruire il curricolo seguono: Le Indicazioni europee. Nessuna delle precedenti. Le Indicazioni di settore. Le Indicazioni Nazionali.

Spenberg sostiene che il pensiero umano si fonda su: 7 tipi di intelligenze. 3 tipi di intelligenze. Nessuna delle precedenti. 2 tipi di intelligenze.

I mediatori della didattici si suddividono in: Attivi, iconoci, analogici, strumentali. Attivi, iconoci, analogici, informatici. Nessuna delle precedenti. Attivi, iconoci, analogici, simobolici.

Tra le caratteristiche condivise e fondamentali relative alle diverse teorie elaborate sull'apprendimento cooperative, rientra: Interazione promozionale, faccia a faccia. Nessuna delle precedenti. Gruppi piccoli e omogenei. La valutazione del gruppo a discapito di quella individuale.

Il cooperative learning rende possibile imparare e: superare delle difficoltà cognitive e relazionali. superare delle difficoltà relazionali. superare delle difficoltà comportamentali. superare delle difficoltà cognitive.

La normativa europea riconosce la valenza degli approcci cooperativi. Nessuna delle risposte precedenti. No. Solo in alcuni ordini di scuola. Si.

L'interdipendenza agisce su: I compiti, le risorse. Gli obiettivi, i compiti. Gli obiettivi, i compiti, le risorse, la valutazione. Le risorse, la valutazione.

Nella valutazione dei processi si osserva: Il gruppo. Nessuna delle risposte precedenti. I singoli membri. Il gruppo e i singoli membri.

Nella valutazione dei prodotti si individuano i criteri della valutazione rispetto: Rispetto alla capacità del leader di coordinare il lavoro del gruppo. Rispetto allo spirito cooperativo dei soggetti. Al tipo di prodotto che il gruppo è stato chiamato a realizzare. Rispetto all'impegno dei singoli allievi.

Nel valutare l'apporto individuale al compito del gruppo è importante: Realizzare una relazione finale di ricostruzione. Osservare il processo. Realizzare una relazione finale di riflessione. Effettuare un osservazione del processo e una relazione "finale di riflessione-ricostruzione".

L'apprendistato cognitivo è: Nessuna delle precedenti. Una metodologia didattica. Un modello di apprendimento. Un ambiente di apprendimento.

Il "contratto formativo", secondo Castoldi, richiama: L'alleanza, tra i docenti della scuola, fondata sulla condivisione di traguardi comuni. L'alleanza, tra gli allievi di una classe, fondata su un obiettivo comune. Nessuna delle risposte precedenti. L'alleanza, tra insegnante e allievo, fondata su un obiettivo comune.

Nell'approccio metacognitivo l'insegnante: Sollecita l'autonomia e l'assunzione di responsabilità del discente stimolando un atteggiamento riflessivo e critico. Sollecita l'apprendimento linguistico. Sollecita l'abilità relazionale e di cooperative learning. Sollecita l'apprendimento logico-matematico.

Il docente, nello studio di casi reali: Riveste un ruolo fondamentale esclusivamente nella preparazione del caso. Riveste un ruolo marginale. Riveste un ruolo fondamentale esclusivamente nelle fasi in cui si articola lo studio. Riveste un ruolo fondamentale sia nella preparazione del caso sia nelle fasi in cui si articola lo studio.

Dal punto di vista procedurale, lo studio di casi reali si suddivide in: Tre fasi. Quattro fasi. Due fasi. Nessuna delle risposte precedenti.

Lo studio di casi reali ha una connotazione: Teorica. Olistica. Nomotetica. Idiografica.

Lo studio di caso reale si sviluppa in: 2 fasi. Nessuna delle precedenti. 4 fasi. 3 fasi.

Nell'approccio dialogico l'insegnante: Avvicina gli allievi alla propria prospettiva di comprensione. Avvicina gli allievi alle diverse "prospettive di comprensione" e li "guida" a una maggiore riflessione sulla pluralità di significati sottesi alla problematica oggetto di discussione. Avvicina gli allievi alla risposta oggettiva e assoluta. Non fornisce risposte.

L'allievo nel brainstorming è stimolato a: interagire esclusivamente con gli altri. Nessuna delle precedenti. interagire esclusivamente con i contenuti messi a tema. fornire il proprio contributo e metterlo in relazione con quello degli altri.

La metodologia didattica "soluzione ai problemi reali, affonda le sue radici: Nel positivismo. Nessuna delle precedenti. Nell'empirismo. Nell'attivismo pedagogico.

La progettazione può essere definita come: Mezzo fondamentale per l'insegnante per "agire la sua professionalità". Mezzo fondamentale per rispondere esclusivamente alla burocrazia ministeriale. Mezzo fondamentale per rispondere esclusivamente alla burocrazia dell'istituto scolastico. Nessuna delle precedenti.

Tra le criticità che la metodologia dell'apprendistato cognitivo può presentare non vi è: La difficoltà nell'organizzare il lavoro. L'impossibilità, per i discenti, di confrontare i problemi con una figura esperta. La difficoltà relazionale. Il rischio dell'imitazione passiva.

Gli allievi vengono incoraggiati a "pensare ad alta voce" verbalizzando i processi di pensiero che compiono nel processo di apprendimento. Ricerca. Riflessione. Esplorazione. Articolazione.

Gli studenti sono portati a confrontare i problemi con una figura esperta nella fase di: Articolazione. Riflessione. Esplorazione. Ricerca.

Gli allievi sono spinti porre e risolvere i problemi in forma nuova nella fase di: Ricerca. Articolazione. Riflessione. Esplorazione.

L'apprendistato cognitivo è una metodologia didattica elaborata da: Allan Collins. Susan Newman. John Seely Brown. Allan Collins, John Seely Brown e Susan Newman.

Secondo la logica della razionalità tecnica i momenti del progettare - agire - valutare sono: Nessuna delle precedenti. Fasi di un unico processo che possono svolgersi senza un ordine prestabilito. Fasi di un unico processo che si svolgono in successione. Singole fasi di tre differenti processi.

La logica della complessità rinvia all'idea di un apprendimento: Complesso e addestrativo. Nessuna delle precedenti. Complesso e multilaterale. Sequenziale e addestrativo.

L'implementazione rappresenta la fase della progettazione in cui: Si sviluppa l'azione formativa. Si orienta l'azione formativa. Si valuta l'azione formativa. Nessuna delle precedenti.

Tra i passaggi chiave della progettazione vi è: La formazione. La rendicontazione. La valutazione. La ricerca.

Quaglino individua: Tre passaggi chiave dell'azione formativa. Quattro passaggi chiave dell'azione formativa. Otto passaggi chiave dell'azione formativa. Due passaggi chiave dell'azione formativa.

La logica che caratterizza la programmazione per obiettivi è: Analitica. Costruttivista. La gerarchia mezzi-fini. La gerarchia fini-mezzi.

La programmazione per obiettivi è centrata su: I contenuti culturali. Nessuna delle precedenti. I processi formativi. I traguardi formativi.

La programmazione per obiettivi si è diffusa in Italia all'inizio degli anni: Sessanta. Novanta. Ottanta. Settanta.

La programmazione per concetti è influenzata dalle: Scienze empiriche. Scienze cognitive. Scienze sociali. Scienze della logica.

Nella programmazione a sfondo progettuale: Lo "sfondo" può essere rappresentato un personaggio fantastico. Lo "sfondo" non può essere rappresentato da un ambiente. Lo "sfondo"non può essere rappresentato da una problematica che deve essere affrontata attraverso diversi passaggi. Lo "sfondo" non può essere rappresentato dalla realizzazione di un progetto.

Il modulo didattico si colloca nel punto di intersezione tra: La strategia induttiva e la struttura molare. La strategia deduttiva e la struttura molare. La strategia deduttiva e la struttura molecolare. Nessuna delle precedenti.

Baldacci riconduce i modelli progettuali a: Tre tipologie di fondo. Otto tipologie di fondo. Quattro tipologie di fondo. Due tipologie di fondo.

La valutazione delle competenze si propone di: Nessuna delle precedenti. Riconoscere la capacità dell'allievo di riuscire a utilizzare il sapere nella vita reale. Riconoscere le conoscenze acquisite dall'allievo. Accertare se ciò che si doveva apprendere è stato appreso.

Il progetto PISA si rivolge a studenti di. Quattordici anni. Otto anni. Quindici anni. Nessuna delle precedenti.

L'IEA ha promosso: Il progetto PISA e il progetto TIMMS. Il progetto PIRLS e il progetto PISA. Nessuna delle precedenti. Il progetto TIMMS e il progetto PIRLS.

La valutazione degli apprendimenti e del comportamento nel II ciclo di istruzione, sono espressi in: Nessuna delle precedenti. Lettere. Numeri. Giudizi.

Le rubriche ponderate forniscono: Un insieme di criteri finalizzati a valutare una singola prestazione. Un insieme di criteri per valutare il livello di padronanza che è stato raffigurato relativamente a un preciso traguardo di competenze. Nessuna delle precedenti. Criteri a cui assegnare un peso differente nella valutazione complessiva.

Le rubriche olistiche: Puntano ad osservare la competenza nella sua interezza. Mirano a una declinazione più particolareggiata di aspetti specifici della competenza. Articolano le diverse dimensioni che costituiscono la competenza. Forniscono un insieme di criteri finalizzati a valutare una singola prestazione.

Le rubriche generali: Forniscono un insieme di criteri finalizzati a valutare una singola prestazione. Offrono "un'idea complessiva della qualità della competenza" di un allievo. Offrono un insieme di criteri per valutare il livello di padronanza che è stato raggiunto relativamente a un preciso traguardo di competenza. Articolano le diverse dimensioni che costituiscono la competenza.

Le dimensioni, i criteri, gli indicatori, i livelli, le ancore, sono le componenti della: Rubrica valutativa. Nessuna delle precedenti. Programmazione didattica. Progettazione didattica.

L'analisi delle competenze avviene su: Otto livelli. Due livelli. Quattro livelli. Nessuna delle precedenti.

Il momento autovalutativo rappresenta: Un'opportunità di riflessione del soggetto sulla propria esperienza relazionale. Un'opportunità di riflessione del soggetto sulla propria esperienza formativa. Un'opportunità di riflessione del soggetto sulla propria esperienze cognitiva. Nessuna delle precedenti.

La valutazione iniziale è anche definita: Valutazione diagnostica/orientativa. Valutazione formativa. Nessuna delle precedenti. Valutazione in itienere.

Le prove strutturali: Hanno il vantaggio di fornire indicazioni circa la capacità di ragionamento dell'allievo di saper argomentare, di effettuare collegamenti. Sono difficili da interpretare e per questo hanno bisogno di solidi criteri di lettura. Nessuna delle precedenti. Sono semplici da leggere e interpretare in quanto le risposte che sono previste sono univoche con un punteggio predeterminato.

Nello scritto: "la valutazione delle azioni educative", Charles Hadji: Analizza esempi di rubriche valutative. Evidenzia alcune distorsioni che mettono in discussione l'affidabilità della valutazione. Nessuna delle precedenti. Descrive le fasi della valutazione.

"La valutazione delle azioni educative" è uno scritto di: Bruner. Piaget. Vygotskij. Hadji.

Nella curva di Gauss: La mediana e la media convergono. Nessuna delle precedenti. Media, modo convergono. Media, moda, mediana coincidono.

Nella curva a "J": La media si colloca nella parte bassa della distribuzione. La media si colloca a metà della distribuzione coincidendo con la moda e la mediana. Nessuna delle precedenti. La media si colloca nella parte alta della distribuzione.

Non è una delle dimensioni delle intelligenze teorizzate da Gardner: Intelligenza fisica. Intelligenza spaziale e visiva. Intelligenza esistenziale. Intelligenza corporeo-cinestatica.

"Frame of mind" è il titolo di un'opera scritta da. Piaget. Gardner. Jung. Freud.

R. J. Stenberg ha elaborato una teoria su: Il pensiero intelligente. Le intelligenze multiple. La psicologia dinamica. La psicologia dello sviluppo.

Gli stili di attribuzione influenzano il modo in cui le persone percepiscono: La propria autostima. La propria emotività. La propria formazione culturale. La realtà che li circonda, il loro modo di agire, di risolvere compiti assegnati e di gestire le informazioni.

Secondo la didattica "flessibile" e "induttiva" è anche importante: Valorizzare al massimo l'apprendimento e il supporto reciproco tra pari. Valorizzare l'apprendimento deduttivo. Valorizzare al massimo l'apprendimento del singolo. Valorizzare l'apprendimento induttivo.

La didattica flessibile procede: Attraverso l'utilizzo di mediatori didattici diversi. Privilegiando i mediatori didattici analogici. Privilegiando i mediatori didattici attivi. Privilegiando i mediatori didattici iconici.

Il limite dei mediatori diattici iconici è rappresentato da: La difficoltà di passare dal generale al particolare. La difficoltà di rappresentare la realtà. La difficoltà di passare dal particolare al generale. La difficoltà di interpretare la realtà.

Il vantaggio dei mediatori simbolici è rappresentato da: La distanza dalla realtà. La scarsa generalizzazione. La forte generalizzazione. La vicinanza con la realtà.

La media: Rappresenta il valore centrale della distribuzione, in altri termini il valore che si trova al centro della serie di punteggi che costituiscono l'insieme dei dati. è il valore o i valori che si ripetono più frequentemente. è data dal rapporto tra la somma dei dati ed il numero dei dati sommati. Nessuna delle risposte precedenti.

Il profitto: Misura le conoscenze e la abilità disciplinari. Misura i saperi. Misura le competenze. Nessuna delle precedenti.

La valutazione è: Sempre personale. Legata all'interpretazione soggettiva del docente. Comparativa. Legata all'andamento della classe.

La comunicazione della valutazione: è condotta in momenti stabiliti del percorso formativo. Non prevede strumenti amministrativi (pagella, scheda di valutazione, tabella degli esiti....). Non è tenuta ad illustrare i criteri con cui si è pervenuti a quella valutazione, nell'ottica della trasparenza. Non è mai accompagnata da una comunicazione personale agli allievi e ai genitori.

La valutazione della competenza mette in evidenza: Le conoscenze dell'allievo, le sue abilità, il suo agire in modo autonomo e responsabile in un determinato contesto. Il livello di apprendimento nelle diverse discipline. Il saper fare. Nessuna delle precedenti.

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