In base alla teoria dell’autodeterminazione, non è uno dei bisogni psicologici di base: competenza
relazioni sociali
affetto
autonomia. Gli incentivi sono: Stimoli esterni Stimoli interni
Risposte incondizionate
Meccanismi omeostatici. Alla sommità della gerarchia dei bisogni così come delineate da Maslow c’è il bisogno di: Trascendenza
Autorealizzazione
Relazione
Appartenenza. I motivi connessi indirettamente ai bisogni biologici sono detti: Riflessi
Condizionati
Appresi Secondari. Le pulsioni sono: Motivazioni endo-apprese
bisogni secondari
Deviazioni da uno stato di equilibrio interno
Indipendenti dall’ambiente. Nella piramide di Maslow: i bisogni spirituali sono alla base della piramide
i bisogni di base sono in cima alla piramide
i bisogni di sicurezza sono i bisogni di base
i bisogni fisiologici e di sicurezza sono detti bisogni di carenza. I motivi secondari sono: Dipendenti da motivi primari Appresi
Conseguenza dei motivi primari
Innati. Quando si hanno comportamenti autonomi, coinvolti, interessati, si dice che si è spinti da una motivazione: incondizionata intrinseca
estrinseca
all’autorealizzazione. Il challenge è: il coinvolgimento nell'obiettivo del compito e l’immersione nell'azione
tutte le opzioni proposte
un bisogno appreso di sentirsi efficaci
un senso di sfida verso altri. L'incongruenza tra le rappresentazioni di sé si supera grazie ai fattori motivanti: credere di essere, di riuscire e di valere
credere di potere, di riuscire e di valere
credere di potere, di sapere e di valere
credere di potere, di riuscire e di volere. La motivazione di Effectance è una motivazione intrinseca precoce
è una motivazione estrinseca precoce
è la motivazione specifica a padroneggiare l’ambiente
è distinta dai vissuti di competenza ed efficacia. La percezione alla competenza riguarda: la sicurezza in se stessi
l'importanza di essere riconosciuti dagli altri per la propria bravura
la valutazione della probabilità di portare a termine con successo un certo compito o attività
la voglia di imparare. Non è vero che il senso di autoefficacia: equivale al senso di competenza
rispecchia le credenze prima di eseguire l’azione
sintetizza il livello di abilità percepita, l'importanza della situazione e le aspettative di riuscita
è un insieme di credenze personali dominio-specifiche. La percezione di competenza è: una motivazione funzionalmente autonoma
tendenzialmente stabile
una variabile di personalità
tutte le opzioni di risposta. La motivazione all'apprendimento: è appresa
è indipendente dall’ambiente
e innata
si manifesta dall’adolescenza. 08. Per il modello di Harter, quando l’adulto sostiene i suoi tentativi di padronanza, il bambino sviluppa: vissuti emotivi legati all’approvazione esterna la percezione di un senso di competenza e di controllo interno
il rinforzo del senso di dipendenza
l’interiorizzazione di un sistema di controllo esterno. 09. La percezione di competenza può svilupparsi o inibirsi in funzione: del comportamento delle figure di riferimento
del comportamento delle figure di riferimento e del supporto ambientale
del confronto con i pari e del e del supporto ambientale
del livello di fiducia del bambino. 10. La Teoria dei sé possibili distingue: il sé attuale, ideale, imperativo
il sé attuale, ideale, reale
il sé attuale, reale, imperativo
il sé odierno, ideale, voluto. 01. Non è vero che le difficoltà sono legate al valore attribuito e alla lettura soggettiva degli eventi
la motivazione è legata alla percezione di fattibilità
le difficoltà sono legate all'attesa e alla percezione di successo o fallimento,
il successo motiva di per sé. 02. La sindrome demotivazionale disfunzionale è caratterizzata da tre ordine di deficit: culturale, motivazionale, emotivo
cognitivo, motivazionale, sociale
cognitivo, motivazionale, emotivo
cognitivo, personale, emotivo. 03. Seligman distingue: cause controllabili vs. non controllabili
cause globali vs. specifiche
tutte le opzioni proposte
cause stabili vs. instabili. 04. L’autostima può essere influenzata dall'ambiente attraverso meccanismi di: xternal appraisal; contingent self-worth; convinzioni self-defining; convinzioni self-enhancing
reflected appraisal; relative self-worth; convinzioni self-defining; convinzioni self-enhancing
reflected appraisal; contingent self-worth; convinzioni self-defining; convinzioni self-enhancing
reflected appraisal; contingent self-worth; convinzioni self-defining. 05. L’autostima si fonda sulle dimensioni di: self-competence e autoefficacia
percezione di valore del compito e di sé come discente
percezione di approvazione esterna e self-liking
self-competence e self-liking. 06. La sorpresa: ha sempre valore negativo
incrementa la motivazione
ha sempre valore positivo
può avere valore sia positivo, sia negativo. 07. Le motivazioni possono essere preesistenti e apprese. vero, le motivazioni preesistenti non si possono modificare o inibire vero, le motivazioni preesistenti sono motivi, bisogni, pulsioni, istinti; le motivazioni apprese sono convinzioni, obiettivi, valori
vero, le motivazioni preesistenti sono convinzioni, obiettivi, valori; le motivazioni apprese sono motivi, bisogni, pulsioni, istinti
falso, le motivazioni sono sempre apprese. Si possono associare tre deficit all’impotenza appresa: cognitivo, motivazionale, sociale cognitivo, comportamentale, emotivo
prestazionale, motivazionale, emotivo
cognitivo, motivazionale, emotivo. La Teoria delle attribuzioni di Seligman descrive: le opinioni che le persone si formano circa i motivi degli insuccessi le opinioni che le persone si formano circa i motivi dei loro rapporti affettivi
le opinioni che le persone si formano circa i motivi dei loro successi/insuccessi
le opinioni che le persone si formano circa ipropri livelli motivazionali. 01. Gli obiettivi di performance: sono più efficaci per la motivazione e l’effettiva realizzazione
sono strettamente connessi alla prestazione e al livello di capacità.
tutte le opzioni proposte
dipendono unicamente dall'individuo. Gli obiettivi di risultato: nessuna delle opzioni proposte
entrambe le opzioni proposte
coinvolgono anche gli avversari
possono non essere realizzati anche se gli obiettivi di performance vengono raggiunti. 03. Il modello Smarter aggiunge le caratteristiche degli obiettivi: Exiting, recorded
Empirical, registered
Empirical, re-directed
E-xciting e R-egistered. 04. Il modello di Burton, Naylor ed Holliday articola il processo di goal setting nelle seguenti fasi: impegno, valutazione ostacoli, previsione, monitoraggio, valutazione rischi, subgoaling
gerarchia, impegno, valutazione ostacoli, pianificazione, monitoraggio, valutazione, subgoaling
gerarchia, impegno, adattamento, pianificazione, monitoraggio, valutazione, subgoaling
gerarchia, impegno, valutazione condizioni, pianificazione, monitoraggio, valutazione di sé, incentivi. 05. Il modello di Burton, Naylor ed Holliday articola il processo di goal setting nelle seguenti fasi: gerarchia, impegno, adattamento, pianificazione, monitoraggio, valutazione, subgoaling
gerarchia, impegno, valutazione ostacoli, pianificazione, monitoraggio, valutazione, subgoaling
gerarchia, impegno, valutazione condizioni, pianificazione, monitoraggio, valutazione di sé, incentivi
impegno, valutazione ostacoli, previsione, monitoraggio, valutazione rischi, subgoaling. 06. Rispetto agli obiettivi, è vero che: obiettivi di risultato è di performance possono essere individuati entrambi, preferibilmente a lungo termine
obiettivi di risultato è di performance possono essere individuati entrambi indifferentemente a breve e lungo termine.
è preferibile individuare obiettivi di risultato nel breve termine è obiettivi di performance a lungo termine
è preferibile individuare obiettivi di performance nel breve termine è obiettivi di risultato a lungo termine. 07. L’acronimo SMART per la corretta formulazione degli obiettivi significa: specific, misurable, action-oriented, realistic, timely
simple, misurable, active, realistic, timely
specific, misurable, action-oriented, right, tought
specific, multiple, action-oriented, realistic, timely. 01. La motivazione all’apprendimento si caratterizza per: stupore, percezione della bellezza, consapevolezza di sé, sfida
stupore, percezione della bellezza, consapevolezza di comprensione, sfida
stupore, percezione del valore, consapevolezza di comprensione, perseveranza
stupore, percezione del valore, consapevolezza di comprensione, sfida. 02. La capacità empatica comporta il saper: cogliere le emozioni dell'altro; condividere ciò che l'altro prova
cogliere la prospettiva dell'altro; comunicare supporto per ciò che l'altro prova
cogliere la prospettiva e le emozioni dell'altro; comprendere ciò che l'altro prova
cogliere la prospettiva e le emozioni dell'altro; comunicare che si comprende ciò che l'altro prova. 03. L'interesse individuale è: Propensione personale contingente ad apprendere un certo ambito di contenuti o capacità
propensione comune contingente ad apprendere un certo ambito di contenuti o capacità
la propensione personale durevole ad apprendere un certo ambito di contenuti o capacità
la propensione comune durevole ad apprendere un certo ambito di contenuti o capacità. 04. Gli indicatori non verbali dell’entusiasmo sono: voce, sguardo, gesti, cinesica, espressioni
voce, sguardo, gesti, espressioni
voce, sguardo, gesti, postura, espressioni
voce, gesti, cinesica, espressioni. 05. Il modello “aspettativa x valore”: esprime un rapporto moltiplicativo
tutte le opzioni proposte
la motivazione è data dal rapporto tra aspettativa di fattibilità e valore attribuito
è influenzata da aspettative e obiettivi dell'ambiente. 06. la passione armoniosa e quella ossessiva si differenziano in base a: il vissuto soggettivo e la percezione di controllo
il vissuto emotivo e la percezione di entusiasmo
il vissuto emotivo e la percezione di competenza
il vissuto emotivo e la percezione di controllo. 01. Un sostegno è efficace se è: specifico, credibile, non controllante, contingente, centrato sulla persona
specifico, sincero, spronante, non controllante, contingente, centrato sulla persona
specifico, credibile, spronante, non controllante, contingente, centrato sulla prestazione
specifico, credibile, sincero, spronante, contingente, centrato sulla prestazione. 02. La comunicazione orientativa: punta a sostenere senso di competenza del bambino
indica le strategie o l’interpretazione della situazione,
tutte le opzioni di risposta
punta a sostenere l’autonomia del bambino. 03. Il self talk aiuta a: gestire le emozioni
tutte le opzioni proposte
orientare le azioni
attribuire un senso agli avvenimenti. 04. Il self talk: è saltuario
è sempre consapevole
è un dialogo personale interno
tutte le opzioni proposte. 05. Rispetto al Self-Talk, è vero che: è una delle principali strategie di auto-motivazione
bisogna preferire formulazioni in forma positiva
tutte le opzioni proposte
i pensieri negativi e le false formulazioni positive si contrastano con alternative, non negandoli. 06. Tra le formulazioni disfunzionali del self talk ci sono: tutte le opzioni proposte
i pensieri "devo"
le formulazioni negative
le false formulazioni positive. 01. L'apprendimento è influenzato da meccanismi sociali: il conforto affettivo, la relazionalità e l’imitazione il conforto affettivo, la relazionalità e la collaborazione
la collaborazione e l’imitazione
il conforto affettivo e l’imitazione. 02. Per un apprendimento ottimale, gli obiettivi sociali e gli obiettivi di apprendimento devono essere congruenti tra loro vero, ma gli obiettivi sociali sono subordinati a quelli di apprendimento
falso, obiettivi sociali e obiettivi di apprendimento sono spesso contrapposti
vero, e si devono promuovere l’orientamento alla padronanza e la collaborazione
vero, e si deve promuovere la collaborazione. 03. La tecninca del brainstorming prevede : tutte le alternative proposte
la possibilità per chiunque di rielaborare le idee avanzate
la separazione della fase ideativa da quella valutatativa
la produzione di idee diverse, numerose e bizzarre. 04. Secondo il modello di Wentzel (2000), gli obiettivi sociali dell'apprendimento devono essere considerati in funzione dell’orientamento e dello scopo. Sì, l’orientamento può essere di appartenenza o di valutazione, lo scopo può essere a sé o agli altri
Sì, l’orientamento può essere a sé o agli altri, lo scopo può essere di appartenenza o di valutazione
No, devono essere considerati in funzione delle abilità e dello scopo
No, devono essere considerati in funzione dell’orientamento e della piacevolezza. 05. Il brainstorming può essere realizzato: anche mediante computer in forma asincrona
anche mediante computer in forma sincrona
esclusivamente in presenza
anche mediante computer in forma sincrona e asincrona. 06. Il Think-Pair-Share: alterna lavoro a coppie e in grande gruppo
viene condiviso con il gruppo in tutti i suoi passaggi
prevede un graduale passaggio alla co-costruzione del sapere
viene realizzato a coppie. L’apprendimento mediato socialmente si realizza attraverso: a) modeling, b) scaffolding, c) perspective taking, d) pensiero narrativo, e) peer tutoring, f)
group investigation, g) teambuilding, h) Jigsaw, i) ThinkPair-Share l) brainstorming a, c, e, h, i,
d, i, l
tutte le alternative citate
f, g, h, i. 08. I quattro stadi dell’imitazione sono: attenzione e discriminazione delle caratteristiche critiche; osservazione: riproduzione motoria; motivazione alla ripetizione
attenzione e discriminazione dei modelli; ritenzione: riproduzione motoria; motivazione alla ripetizione
attenzione e discriminazione delle caratteristiche critiche; ritenzione: riproduzione motoria; generalizzazione
attenzione e discriminazione delle caratteristiche critiche; ritenzione: riproduzione motoria; motivazione alla ripetizione. 01. Non è una tipologia di interdipendenza positiva: dei risultati
di identità
delle risorse
dei ruoli. 02. Le fasi della gestione dell'apprendimento cooperativo per il formatore sono: progettare l'attività, gestire il contesto, valutare il gruppo e il singolo
progettare l'attività, consolidare le precompetenze, valutare il gruppo e il singolo
progettare l'attività, gestire il contesto, valutare il gruppo
progettare l'attività, gestire il contesto, valutare il singolo e il processo. 03. Nella costituzione dei gruppi cooperativi, occorre considerare: tipologia di costruzione e ambito disciplinare di riferimento
durata e ampiezza del gruppo, tipologia di costruzione
tipologia di costruzione e età dei soggetti
durata del gruppo e tipologia di costruzione. 04. I principi dell'apprendimento cooperativo sono: tutte le opzioni proposte
responsabilità individuale
interdipendenza positiva e interazione costruttiva
competenze sociali e valutazione di gruppo. 05. Le competenze relazionali di base per l'apprendimento cooperativo sono: conoscersi e fidarsi, risolvere i conflitti, comunicare falso.
vero, ad eccezione della comunicazione
vero, includendo anche l'accettarsi e sostenersi
vero. 06. Non è una tipologia di interdipendenza: interdipendenza negativa
nessuna delle opzioni proposte
interdipendenza positiva
individualismo. 01. Nell'apprendimento cooperativo si valutano: tutte le opzioni proposte
il piano dei contenuti e dei processi
il piano dei contenuti e delle relazioni
il piano dei processi e delle relazioni. 02. Nell'apprendimento cooperativo la valutazione è responsabilità: del docente/formatore e dei formandi
del docente/formatore
dei formandi
ogni gruppo è valutato dagli altri. 03. Nella valutazione dell'apprendimento cooperativo si possono usare schede di rilevazione, checklist, osservazione informale. falso.
vero.
vero, ad eccezione delle checklist
vero, ad eccezione dell'osservazione. 01. Il contatto oculare: è ricercato in tutte le culture
è essenziale per la comunicazione
varia molto in base alla cultura di riferimento
ha sempre valenza positiva. 02. La voce è una sostanza fonica che comprende riflessi, caratterizzatori vocali, vocalizzazioni, caratteristiche extralinguistiche e paralinguistiche falso.
vero.
non comprende i riflessi
non comprende le vocalizzazioni. 03. Fanno parte dei gesti: pantomime e ripercussioni
emblemi e imitazioni
tutti le opzioni proposte
emblemi e pantomime. 04. I gesti sono: sono l’insieme delle azioni di contatto in un atto comunicativo
azioni motorie coordinate e circoscritte che generano un significato
un sistema di organizzazione dello spazio interpersonale nella comunicazione
un sistema di organizzazione del tempo nella comunicazione. Qualità paralinguistiche della voce, espressioni facciali, gesti, sguardo, prossimità, aptica e postura sono processi e fenomeni che costituiscono l'insieme della CNV vero.
falso.
vero tranne la voce
vero tranne lo sguardo. 06. La zona personale prevede distanze di: 1-4 m
> 4 m
0,5-1 m
0-0,5 m. 07. La zona pubblica prevede distanze di: 0,5-1 m
1-4 m
0-0,5 m
> 4 m. 08. La zona sociale prevede distanze di: 1-4 m
0-0,5 m
0,5-1 m
> 4 m. 09. La zona intima prevede distanze di: 0-0,5 m
1-4 m
> 4 m
0,5-1 m. 10. Il sorriso indica disponibilità a cooperare ed è un promotore dell’affinità relazionale con funzione emotiva
cognitiva
sociale
emotiva e sociale. Il contesto è l’insieme delle condizioni, delle opportunità, delle restrizioni e dei vincoli spaziali, temporali, relazionali, istituzionali e culturali che genera un messaggio di senso genera un messaggio di senso insieme all'intenzione
vero.
falso.
genera un messaggio di senso insieme al testo. 12. il silenzio: è assenza di comunicazione
è una comunicazione strategica ambigua
le regole del silenzio sono trasversali alle diverse culture
è una comunicazione strategica chiara. 13. Non è vero che il contesto: è individuale
dipende dalle persone e dalla loro memoria
è costituito dalla persona che agisce nel e in relazione con un determinato ambiente
implica sviluppo. Intenzione significa: direzionalità e soggettività
direzionalità e volontarietà
tutte le opzioni proposte
autonomia e volontarietà. 15. L'intenzione-in-azione è: la capacità di intervenire in modo intenzionale nell’imprevisto
la progettazione di un’azione
il monitoraggio dell'azione nel suo corso
lo scopo iniziale di un'azione. 16. L''intenzione antecedente è: la previsione degli esiti di un'azione
la progettazione di un’azione
lo scopo iniziale di un'azione
la capacità di intervenire in modo intenzionale nell’imprevisto. 17. Il principio di cooperazione stabilisce che coloro che conversano cercano di fare in modo che: gli interlocutori siano soddisfatti
Non si perda tempo
Si riesca a comunicare
Non sorgano conflitti. 18. Tommaso è stato dichiarato colpevole di omicidio. Di conseguenza viene incarcerato per i prossimi dieci anni. Secondo Austin, si tratta di un atto: locutorio
comunicativo
illocutorio
perlocutorio. 19. In base alla massima della qualità, il parlante deve: tutte le opzioni proposte
fornire contributi pertinenti, intervenire quando necessario
fornire un contributo vero, dicendo solo cose comprovate
evitare di essere ambiguo, oscuro o prolisso. 20. Il contesto implicito è dato da il mondo di riferimenti che il parlante condivide con l'interlocutore
tutte le opzioni proposte
parole, gesti, espressioni ed elementi della CNV
il mondo di riferimenti del parlante. 21. Le funzioni base della comunicazione sono: funzione proposizionale, culturale, linguistica
funzione proposizionale, relazionale, emotiva
funzione proposizionale, relazionale, espressiva
funzione dichiarativa, linguistica, espressiva. 22. Il processo di intenzionalizzazione consiste nel: comunicare un messaggio
manifestare un’intenzione
condividere un obiettivo comunicativo
interpretare un messaggio. 23. Secondo Grice, l’intenzionalità comunicativa consiste nel: voler entrare in relazione con l'interlocutore
voler aumentare le informazioni possedute dal destinatario
voler rendere consapevole il destinatario di qualcosa
voler accompagnare il processo di decodifica del destinatario. 24. Le strategie comunicative: tutte le opzioni proposte
sono stabili
implicano un processo di calibrazione affettiva e cognitiva del messaggio
sono generalizzabili. 25. In assenza di intenzionalità reciproca non si ha: informazione
contenuto
relazione
comunicazione. 26. I parametri delle caratteristiche paralinguistiche sono: Altezza, intensità, ritmo
Tono, durata, accento
Tono, intensità, tempo
tono, durata, ritmo. 27. Lo sguardo dura in media: 5 secondi
3 secondi
2.5 secondi
1,5 secondi. 28. Mara ha l’intenzione comunicativa di manifestare la sua rabbia al proprio capo per la paga molto bassa. Secondo Austin vuole compiere: un atto perlocutorio
un atto locutorio
un atto fatico
un atto illocutorio. 01. Si parla di “uso conversazionale” di un termine quando: il bambino ha acquisito l’uso di un termine in tutti i contesti conversazionali
il bambino riconosce il contesto nel quale viene utilizzato un termine e ne comprende il significato
il bambino riconosce il contesto nel quale viene utilizzato un termine pur non comprendendone il significato
il bambino comprende il significato di un termine, ma non distingue ancora il contesto nel quale viene utilizzato. La comunicazione funzionale è: a) accettante; b) stimolante; c) fondata su motivazioni estrinseche; d) incoraggiante; e) non incerta o imprevista; f) non differenziata b, c, e
a, b, c, d, e, f
a, b, d
d, e, f. Le implicature sono: a) inferenze che aiutano a determinare il significato di un enunciato; b) distinte in convenzionali e conversazionali; c) scalari se contravvengono il principio di qualità b, c
A, b, c
A, b
A, c. 01. Tra i principi della comunità di apprendimento ricordiamo: collaborazione e motivazione
cultura e ordine
azione e riflessione
contenuti e valutazione. 02. All'interno delle comunità di pratiche, l’apprendimento: è distribuito tra le persone e gli artefatti
è situato e contribuisce alla formazione dell’identità
tutte le opzioni proposte
è un atto sociale, guidato dalle esigenze della comunità. 03. I luoghi “interni ” dell'apprendimento: permettono di acquisire competenze e capacità che motivano valorialmente all’apprendimento
permettono di acquisire competenze o capacità rilevanti nella quotidianità e nelle relazioni
permettono di acquisire competenze o capacità intellettuali
permettono di acquisire competenze o capacità rilevanti nella cultura di appartenenza. Il modello del setting di Antonietti prevede: spazio di azione, progetto strutturale, atteggiamento, senso
spazio di azione, progetto strutturale, atteggiamento, valore
spazio di azione, impalcature, atteggiamento, senso
spazio di azione, progetto strutturale, azioni, senso. 05. L'apprendistato cognitivo richiede tre principali operazioni mentali: selezione, riflessione, esplorazione
articolazione, riflessione, esplorazione
articolazione, riflessione, confronto
articolazione, organizzazione, esplorazione. 06. Nel modello di setting di Antonietti, lo "schema organico e coerente rispetto agli obiettivi e alle modalità sottese agli elementi concreti" è detto: sfondo
atteggiamento
progetto strutturale
spazio di azione. 07. Tra i principi della comunità di apprendimento ricordiamo: percorsi di sviluppo e azione
collaborazione e riflessione
tutte le opzioni proposte
contenuti e cultura. Nel modello sistematico di Bronfenbrenner, l’insieme degli schemi di attività, dei ruoli e delle relazioni interpersonali all'interno del contesto immediato del
soggetto costituisce: l'Esosistema
il Mesosistema
il Microsistema
il Macrosistema. 09. Le fasi dell'apprendistato cognitivo sono: modellamento, rinforzo, fading, scaffolding
modellamento, coaching, fading, supervisione
modellamento, coaching, fading, scaffolding
modellamento, coaching, metacognizione, scaffolding. Nel modello sistematico di Bronfenbrenner, l’interconnessione dei microsistemi che comprende anche situazioni non attualmente presenti, ma influenti, del passato o del futuro, costituisce: il Macrosistema il Microsistema
il Mesosistema
l'Esosistema. 11. Non è vero che il setting: è costituito dalla persona che agisce nel e in relazione con un determinato ambiente
dipende dalle persone e dalla loro memoria
è individuale
implica sviluppo. Nel modello sistematico di Bronfenbrenner, le situazioni ambientali in cui si verificano eventi che determinano o sono a loro volta determinati da ciò che accade nella situazione ambientale dell'individuo, ma non lo vedono coinvolto attivamente in modo diretto, costituiscono: il Microsistema
l'Esosistema
il Mesosistema
il Macrosistema. 13. Nel modello sistematico di Bronfenbrenner, gli aspetti comuni ai sottosistemi di una cultura che ne influenzano i cambiamenti a cascata, costituiscono: il Microsistema
il Macrosistema
l'Esosistema
il Mesosistema. 14. Nel modello sistematico di Bronfenbrenner, la possibilità di cambiamento è funzione di: partecipazione a situazioni ambientali culturalmente eterogenee
coinvolgimento in attività responsabili, centrate su un compito e condivise con persone più esperte.
entrambe le opzioni proposte
nessuna delle opzioni proposte. Nel modello sistematico di Bronfenbrenner, «attività molari» sono: indicatori dell’evoluzione personale dell’individuo e degli influssi che questi ha subìto dall’ambiente
attività che hanno un significato e uno scopo, che sono significative per il soggetto
tutte le opzioni proposte
la manifestazione principale e più immediata dell’apprendimento. 16. I luoghi “esterni” dell'apprendimento: permettono di acquisire competenze o capacità rilevanti nella quotidianità e nelle relazioni
permettono di acquisire competenze o capacità pratiche
permettono di acquisire competenze e capacità che motivano valorialmente all’apprendimento
permettono di acquisire competenze o capacità rilevanti nella cultura di appartenenza.
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