Determinare la configurazione elettronica dell'atomo di magnesio (Mg, numero atomico 12)
1s2 2s2 2p6 3s 3p 1s2 2s2 2p5 3s3
1s2 2s2 2p6 3s2 1s2 2s2 3s2 2p5 3p. Gli orbitali sono chiamati degeneri se:
differiscono tra loro solo per il valore di ms differiscono tra loro solo per il valore di l differiscono tra loro solo per il valore di m differiscono tra loro solo per il valore di n. L'orbitale mostrato in figura è: (4)
un orbitale d un orbitale p
un orbitale s un orbitale f
. L'orbitale mostrato in figura è: (2) un orbitale d un orbitale p un orbitale s un orbitale f. L'orbitale mostrato in figura è:
un orbitale d un orbitale f un orbitale p un orbitale s. Il numero di elettroni che possiamo trovare in ogni livello è:
2n3
2n 2n2 2l2. Se n=2, è possibile avere:
16 orbitali
4 orbitali 9 orbitali
1 orbitale. Se n=4, è possibile avere:
4 orbitali
1 orbitale
16 orbitali 9 orbitali. La regola di Hund afferma che:
ogni elettrone viene aggiunto progressivamente ed entra nell'orbitale del livello e del sottolivello energetico più basso disponibile
gli elettroni si dispongono prima singolarmente negli orbitali con lo stesso contenuto energetico e, solo quando non ci sono altri orbitali degeneri liberi, accettano di
occupare gli orbitali già mezzo riempiti in un orbitale non si possono trovare più di tre elettroni
due elettroni in un atomo non possono avere mai tutti e quattro i numeri quantici uguali. Il quarto numero quantico, indicato con la lettera ms, stabilisce:
l'orientamento dell'orbitale
la forma dell'orbitale
il momento angolare
il livello di energia. Il terzo numero quantico può assumere i valori:
-l, ..., 0, ..., l
-1/2, +1/2
1, 2, 3, ecc
0, 1, 2, 3,..., (n-1). Il primo numero quantico può assumere i valori:
0, 1, 2, 3,..., (n-1)
-1/2, +1/2
1, 2, 3, ecc
-l, ..., 0, ..., l. Il secondo numero quantico, indicato con la lettera l, stabilisce:
il momento angolare
la forma dell'orbitale
l'orientamento dell'orbitale
il livello di energia. Determinare la configurazione elettronica dell'atomo di alluminio (Al, numero atomico 13)
1s2 2s2 2p6 3s 3p2
1s2 2s2 2p6 3s3
1s2 2s2 3s2 2p7
1s2 2s2 2p6 3s2 3p1. L'orbitale mostrato in figura è:
un orbitale p
un orbitale f
un orbitale s
un orbitale d. Nella tavola periodica degli elementi, le colonne del blocco evidenziato in figura corrispondono al sottolivello atomico:
Transizione d
s
p
f. Due elementi si definiscono isotopi se:
presentano proprietà uguali in tutte le direzioni
hanno lo stesso numero atomico ma diverso numero di massa
esistono in più di una forma cristallina
presentano un mancato ordine a lungo raggio nella loro struttura atomica. Nella tavola periodica degli elementi, le colonne del blocco evidenziato in figura corrispondono al sottolivello atomico:
Blocco Dx f d p s. L'elettronegatività:
esprime la tendenza, da parte degli atomi dei vari elementi, ad attrarre a sé i neutroni messi in comune con altri atomi per raggiungere la stabilità
esprime la tendenza, da parte degli atomi dei vari elementi, ad attrarre a sé gli elettroni messi in comune con altri atomi per raggiungere la stabilità
esprime la tendenza, da parte degli atomi dei vari elementi, ad respingere a sé gli elettroni messi in comune con altri atomi per raggiungere la stabilità
esprime la tendenza, da parte degli atomi dei vari elementi, ad attrarre a sé i protoni messi in comune con altri atomi per raggiungere la stabilità. Elementi elettropositivi:
producono anioni
accettano elettroni nelle reazioni chimiche
producono ioni positivi
hanno natura non metallica. Nella tavola periodica degli elementi, le colonne del blocco evidenziato in figura corrispondono al sottolivello atomico:
Blocco Sx p
s
f
d. Nella tavola periodica degli elementi:
l'atomo di titanio (Ti) ha dimensioni minori rispetto all'atomo di potassio (K)
l'atomo di argento (Ag) ha dimensioni minori rispetto all'atomo di rame (Cu)
l'atomo di titanio (Ti) ha dimensioni maggiori rispetto all'atomo di scandio (Sc)
l'atomo di cromo (Cr) ha dimensioni maggiori rispetto all'atomo di molibdeno (Mo). Nella tavola periodica degli elementi:
l'atomo di argento (Ag) ha dimensioni maggiori rispetto all'atomo di oro (Au)
l'atomo di cromo (Cr) ha dimensioni maggiori rispetto all'atomo di rame (Cu)
l'atomo di neon (Ne) ha dimensioni maggiori rispetto all'atomo del carbonio (C)
l'atomo di zolfo (S) ha dimensioni maggiori rispetto all'atomo del polonio (Po). Un metallo e un non metallo formano:
un legame metallico
un legame covalente
un legami ionico
un legame di van derWaals. E' un legame atomico primario:
il legame metallico
il legame a a dipolo permanente
il legame a dipolo fluttuante
il legame di van derWaals. E' un legame atomico primario:
il legame a dipolo fluttuante
il legame a a dipolo permanente
il legame di van derWaals
il legame covalente. E' un legame atomico primario:
il legame di van derWaals
il legami ionico
il legame a a dipolo permanente
il legame a dipolo fluttuante. E' un legame atomico secondario:
il legame a a dipolo permanente
il legame covalente
il legame metallico
il legami ionico. Il legame metallico:
si ha nei metalli solidi
si possono formare tra elementi molto elettropositivi ed elementi molto elettronegativi
si può formare tra atomi con piccole differenze di elettronegatività
si può formare tra atomi che sono lontani l'uno all'altro nella tavola periodica. Il legame covalente:
si possono formare tra elementi molto elettropositivi ed elementi molto elettronegativi
si può formare tra atomi con piccole differenze di elettronegatività
si può formare tra atomi che sono lontani l'uno all'altro nella tavola periodica
si ha nei metalli solidi. E' un legame atomico secondario:
il legame a dipolo fluttuante
il legame metallico
il legami ionico
il legame covalente. E' un legame atomico secondario:
il legami ionico
il legame covalente
il legame metallico
il legame di van derWaals. Due atomi di idrogeno formano:
un legame metallico
un legame di van derWaals
un legami ionico
un legame covalente. Un atomo di sodio e un atomo di cloro formano:
un legame covalente
un legame di van derWaals
un legami ionico
un legame metallico. Il calore di fusione:
è indipendente dalla quantità di sostanza sottoposta al processo di riscaldamento
è la quantità di calore che deve essere fornita al sistema affinché questo passi tutto dallo stato solido allo stato liquido
è la temperatura a cui inizia la liquefazione del solido
è la quantità di calore che deve essere fornita al sistema affinché questo passi tutto dallo stato liquido allo stato vapore. Il calore di condensazione:
è indipendente dalla quantità di sostanza sottoposta al processo di raffreddamento
è la quantità di calore che deve essere fornita al sistema affinché questo passi tutto dallo stato liquido allo stato vapore
è la quantità di calore che deve essere fornita al sistema affinché questo passi tutto dallo stato solido allo stato liquido
è la quantità di calore che deve essere sottratta al sistema affinché questo passi tutto dallo stato vapore allo stato liquido. Il calore di solidificazione:
è la quantità di calore che deve essere sottratta al sistema affinché questo passi tutto dallo stato vapore allo stato liquido
è la quantità di calore che deve essere fornita al sistema affinché questo passi tutto dallo stato liquido allo stato vapore
è la quantità di calore che deve essere fornita al sistema affinché questo passi tutto dallo stato solido allo stato liquido
è la quantità di calore che deve essere sottratta al sistema affinché questo passi tutto dallo stato liquido allo stato solido. La legge di Boyle è:
P*V=costante
P*V=nRT
V/T=costante
P/T=costante. La legge di Charles è:
P*V=costante
P*V=nRT
V/T=costante
P/T=costante. La legge di Gay Lussac è:
P/T=costante
P*V=nRT
P*V=costante
V/T=costante. Nella struttura EC si ha:
il fattore di compattazione atomica pari a 0.70
il numero di coordinazione pari a 12
l'atomo centrale circondato da sei atomi
la presenza di 2 atomi per cella elementare. Nella struttura CFC si ha:
la presenza di 2 atomi per cella elementare
l'atomo centrale circondato da sei atomi
il fattore di compattazione atomica pari a 0.70
il numero di coordinazione pari a 12. Nella struttura CFC si ha:
il fattore di compattazione atomica pari a 0.68
si ha lo stesso numero di coordinazione della struttura EC
l'atomo centrale circondato da otto atomi
il 68% del volume della cella elementare occupato dagli atomi. Nella struttura CCC si ha:
il fattore di compattazione atomica pari a 0.68
l'atomo centrale circondato da dodici atomi
si ha lo stesso numero di coordinazione della struttura EC
il 74% del volume della cella elementare occupato dagli atomi. Due elementi si definiscono amorfi se:
esistono in più di una forma cristallina
presentano proprietà uguali in tutte le direzioni
presentano proprietà che dipendono dalla direzione lungo la quale vengono valutate
presentano un mancato ordine a lungo raggio nella loro struttura atomica. Due elementi si definiscono allotropi se:
esistono in più di una forma cristallina
presentano proprietà uguali in tutte le direzioni
presentano un mancato ordine a lungo raggio nella loro struttura atomica
presentano proprietà che dipendono dalla direzione lungo la quale vengono valutate. Il valore della densità atomica lineare del metallo è:
il rapporto tra la massa della cella elementare e la sua area
il rapporto tra il numero di diametri intersecati dalla linea considerata e la lunghezza della linea considerata
il rapporto tra il numero equivalente di atomi i cui centri sono tagliati dall'area in esame e l'area selezionata
il rapporto tra la massa della cella elementare e il suo volume. Il valore della densità atomica volumetrica del metallo è:
il rapporto tra il numero equivalente di atomi i cui centri sono tagliati dall'area in esame e l'area selezionata
il rapporto tra il numero di diametri intersecati dalla linea considerata e la lunghezza della linea considerata
il rapporto tra la massa della cella elementare e il suo volume
il rapporto tra il numero equivalente di atomi i cui centri sono tagliati dall'area in esame e la lunghezza della linea considerata. Il valore della densità planare del metallo è:
il rapporto tra il numero equivalente di atomi i cui centri sono tagliati dall'area in esame e l'area selezionata
il rapporto tra il numero di diametri intersecati dalla linea considerata e la lunghezza della linea considerata
il rapporto tra la massa della cella elementare e il suo volume
il rapporto tra il numero di diametri intersecati dalla linea considerata e l'area selezionata. La figura seguente mostra:
(cubo rotazione) una dislocazione di tipo misto
una dislocazione a spigolo
una dislocazione a vite
una vacanza. Il difetto di punto è:
la dislocazione
come una bolla nel metallo originata dalla presenza di gas
una struttura solida alberiforme
costituito da un sito atomico dal quale un atomo è assente. La figura seguente mostra:
(reticolo T)
una dislocazione a vite
una dislocazione a spigolo
una vacanza
una dislocazione di tipo misto. La figura seguente mostra:
(cubo frecce) una dislocazione di tipo misto
una dislocazione a vite
una dislocazione a spigolo
una vacanza. E' un difetto planare:
l'interstiziale
la vacanza
la dislocazione
il bordo di grano. Si consideri l'applicazione della regola delle fasi di Gibbs al diagramma della lega binaria isomorfa Cu-Ni. In corrispondenza del punto A, punto di fusione
del componente puro (vedi figura), il numero dei gradi di libertà V è:
3 0 2 1. Si consideri l'applicazione della regola delle fasi di Gibbs al diagramma di stato di equilibrio pressione-temperatura dell'acqua pura. In corrispondenza del
punto A, interno alla regione della fase del liquido (vedi figura), il numero dei gradi di libertà V è:
3 1 2 0. Si consideri l'applicazione della regola delle fasi di Gibbs al diagramma della lega binaria isomorfa Cu-Ni.
In corrispondenza del punto A, punto interno alla regione a due fasi (vedi figura), il numero dei gradi di libertà V è:
0 2 1 3. Si consideri l'applicazione della regola delle fasi di Gibbs al diagramma di stato di equilibrio pressione-temperatura dell'acqua pura.
Lungo la curva di solidificazione, il numero dei gradi di libertà V è:
2 1 3 0. Si consideri l'applicazione della regola delle fasi di Gibbs al diagramma di stato di equilibrio pressione-temperatura dell'acqua pura.
In corrispondenza del punto A, interno alla regione della fase del solido (vedi figura), il numero dei gradi di libertà V è:
2 0 1 3. Dall'analisi del diagramma di stato di equilibrio del ferro puro, in quali condizioni di pressione e temperatura possono coesistere il Fe a e il Fe y
T=1394°C; P=1 atm
T=910°C; P=10-12 atm
T=910°C; P=1 atm
T=1538°C; P=1 atm. Dall'analisi del diagramma di stato di equilibrio del ferro puro, che fase solida è presente alle condizioni di 1394°C e 10-8 atm?
Fe delta nessuna Fe alpha Fe gamma. Dall'analisi del diagramma di stato di equilibrio del ferro puro, che fase solida è presente alle condizioni di 1550°C e 1 atm?
fe gamma fe alpha nessuna fe delta. Si consideri l'applicazione della regola delle fasi di Gibbs al diagramma della lega binaria isomorfa Cu-Ni.
In corrispondenza del punto A, punto di fusione del componente puro (vedi figura), il numero dei gradi di libertà V è:
0 2
1 3. Dall'analisi del diagramma di stato di equilibrio del ferro puro, in quali condizioni di pressione e temperatura possono coesistere il e il
T=1538°C; P=1 atm
T=1538°C; P=10-4 atm
T=1394°C; P=10-4 atm
T=1000°C; P=1 atm. La trasformazione di tipo eutettoide è caratterizzata dalla seguente equazione: a->b+y L->a+b a+b->y a+L->b. La trasformazione di tipo peritettico è caratterizzata dalla seguente equazione:
a+b->y L->a+b a+L->b a->b+y. La trasformazione di tipo peritettoide è caratterizzata dalla seguente equazione: a+L->b a+b->y a->b+y L->a+b. Attraverso la regola della leva, determinare la frazione di peso della fase solida
LS/OS
LS/LO
LO/LS
OS/LS. Attraverso la regola della leva, determinare la frazione di peso della fase liquida
(wS-wL) / (wS-wO)
(wS-wO) / (wS-wL)
(wS-wL) / (wO-wL)
(wO-wL) / (wS-wL). La trasformazione di tipo eutettico è caratterizzata dalla seguente equazione: a+L->b a->b+y a+b->y L->a+b. Si definisce vetrato:
deposito di ghiaccio liscio che si forma per il congelamento di grosse gocce di nebbia
deposito di ghiaccio che si produce per la solidificazione rapida di gocce generalmente grosse di nebbia con temperatura inferiore a 0 °C
deposito di ghiaccio in forma di aghi e scaglie che può prodursi quando la temperatura è inferiore a 0 °C e c'è la presenza di una leggera nebbia
neve parzialmente fusa che cade quando la temperatura è circa 2?3°C. Si definisce galaverna:
deposito di ghiaccio granuloso dall'aspetto cristallino a forma di scaglie o aghi che si forma quando il vapore acqueo in atmosfera passa dallo stato gassoso allo stato solido
deposito di ghiaccio in forma di aghi e scaglie che può prodursi quando la temperatura è inferiore a 0 °C e c'è la presenza di una leggera nebbia
deposito di ghiaccio liscio che si forma per il congelamento di grosse gocce di nebbia
neve parzialmente fusa che cade quando la temperatura è circa 2?3°C. Si definisce calabrosa:
deposito di ghiaccio granuloso dall'aspetto cristallino a forma di scaglie o aghi che si forma quando il vapore acqueo in atmosfera passa dallo stato gassoso allo stato solido
deposito di ghiaccio che si produce per la solidificazione rapida di gocce generalmente grosse di nebbia con temperatura inferiore a 0 °C
deposito di ghiaccio liscio che si forma per il congelamento di grosse gocce di nebbia
neve parzialmente fusa che cade quando la temperatura è circa 2?3°C. Per conducibilità si intende:
la misura del contenuto di sostanze ad azione alcalina disciolte in un'acqua
l'insieme dei sali di calcio e magnesio presenti nell'acqua stessa
la misura del contenuto di sostanze, quali carbonati, bicarbonati e idrossidi, disciolte in un'acqua
il contenuto ionico dell'acqua. L'uso diretto dell'acqua naturale in ingresso in industria:
comporta un'alterazione dei parametri chimico-fisici modificati dall'uso industriale
non comporta alcun inconveniente
comporta un carico inquinante organico e inorganico inaccettabile
comporta l'abrasione di pompe e parti meccaniche. L'uso diretto dell'acqua naturale in uscita in processi di ricircolo:
comporta lo smaltimento di fanghiglie cariche di particelle inquinanti dai fumi
non comporta alcun inconveniente
comporta la modifica di parametri chimico-fisici non idonei al riutilizzo
comporta un carico inquinante organico e inorganico accettabile. Per pH si intende:
il cologaritmo della concentrazione degli ioni idrogeno in soluzione
il contenuto ionico dell'acqua
la somma di tutte la sostanze organiche e inorganiche contenute nell'acqua
la capacità degli ioni di condurre corrente elettrica. Per alcalinità si intende:
il contenuto ionico dell'acqua
la misura del contenuto di sostanze, quali carbonati, bicarbonati e idrossidi, disciolte in un'acqua
l'insieme dei sali di calcio e magnesio presenti nell'acqua stessa
la misura del contenuto di sostanze ad azione alcalina disciolte in un'acqua. Per durezza permanente di un'acqua si intende:
la durezza dovuta ai bicarbonati di calcio e magnesio
la durezza dovuta a tutti i sali di calcio presenti nell'acqua
la durezza dovuta a tutti i sali di magnesio presenti nell'acqua
la durezza dovuta a tutti i sali di calcio e magnesio, esclusi i bicarbonati. E' un trattamento chimico-fisico o chimico dell'acqua:
la filtrazione
la grigliatura
la dolcificazione
la disabbiatura. La disoleazione ha lo scopo di:
separare dall'acqua oli e/o grassi in essa dispersi
eliminare dall'acqua il materiale solido grossolano
separare dall'acqua materiale in sospensione di piccole dimensioni
eliminare dall'acqua il materiale solido sedimentabile con dimensione lineare pari a circa 1mm. A che cosa serve la grigliatura?
Nessuna delle altre risposte è corretta
Ad eliminare dall'acqua il materiale solido grossolano
Ad eliminare dall'acqua il materiale solido sedimentabile
A separare dall'acqua materiale in sospensione di piccole dimensioni. E' un trattamento chimico-fisico o chimico dell'acqua:
la filtrazione
la disabbiatura
la grigliatura
la degasazione. Le acque di scarico:
nessuna delle altre risposte è corretta
diventano acque sotterranee
possono essere scaricate direttamente nell'ambiente
possono essere acque reflue di tipo domestico, industriale e urbano. L'acqua potabile deve essere:
sterile terapeutica
naturale
sotterranea. Che cosa si intende per acqua corrosiva?
Acqua dura
Acqua incrostante
Acqua che ha il potere di sciogliere il carbonato di calcio
Acqua che provoca l'attacco delle superfici metalliche costituenti il recipiente. Il potere calorifico inferiore:
si determina come la capacità di un carburante di vaporizzare
si determina quando l'acqua presente al termine della combustione si trova allo stato liquido
si determina quando l'acqua prodotta si trova allo stato di vapore
si determina come la facilità con cui una sostanza brucia causando fuoco o combustione. Dato il volume d'aria effettivamente impiegato (VAE) e il volume d'aria teorico (VAT), l'indice d'aria si determina come:
VAT/VAE
VAE*VAT
VAE/VAT
(VAE-VAT)*100/VAT. Dato il volume d'aria effettivamente impiegato (VAE) e il volume d'aria teorico (VAT), l'eccesso d'aria si determina come:
(VAT-VAE)*100/VAE
(VAE-VAT)*100/VAT
(VAE-VAT)/(VAT*100)
(VAT-VAE)*1000/VAE. La temperatura di accensione:
è la temperatura minima cui deve essere portata la miscela combustibile- comburente affinché abbia inizio e possa autosostenersi la reazione di combustione
la temperatura a cui un combustibile si autoaccende
è la temperatura che si sviluppa nella combustione completa di 1 N·m3 di una miscela stechiometrica di aria teorica
è direttamente proporzionale all'infiammabilità. Per umidità di un combustibile si intende:
la quantità di calore sviluppata nel corso della combustione completa dell'unità di massa
la quantità di elementi costituenti presenti nel combustibile stesso
la quantità di acqua, in termini percentuali, presente nel combustibile
la facilità con cui una sostanza brucia causando fuoco o combustione. Nel meccanismo di reazione della combustione, la precombustione consiste:
nella trasmissione di parte del calore dei fumi all'ambiente con conseguente diminuzione della temperatura del sistema
nella combinazione delle specie instabili con l'ossigeno e con le molecole del combustibile in una complessa e rapida sequenza di reazioni a catena
nella formazione di specie instabili estremamente reattive che attivano le successive reazioni di ossidazione
nel contatto uniformemente distribuito tra particelle o molecole del combustibile e comburente. Nel meccanismo di reazione della combustione, la miscelazione consiste:
nella formazione di specie instabili estremamente reattive che attivano le successive reazioni di ossidazione
nel contatto uniformemente distribuito tra particelle o molecole del combustibile e comburente
nella combinazione delle specie instabili con l'ossigeno e con le molecole del combustibile in una complessa e rapida sequenza di reazioni a catena
nella trasmissione di parte del calore dei fumi all'ambiente con conseguente diminuzione della temperatura del sistema. La temperatura di combustione aumenta il suo valore a causa:
del difetto o eccesso d'aria
dell'umidità dell'aria e del combustibile
dell'arricchimento dell'aria in ossigeno
delle dissociazioni termiche. Noti il volume del combustibile (VC), il volume teorico dell'aria (VAT), il potere calorifico inferiore (Qi) e il calore di vaporizzazione del combustibile (QV), si
definisce potenziale termico per i combustibili vaporizzati:
(Qi-QV)/(VC+VAT)
(Qi+QV)/(VC-VAT)
(Qi+QV)*(VC+VAT)
(Qi+QV)/(VC+VAT). Noti il volume del combustibile (VC), il volume teorico dell'aria (VAT) e il potere calorifico inferiore (Qi), si definisce potenziale termico per i combustibili
gassosi:
Qi/(VC+VAT)
Qi*(VC+VAT)
(1-Qi)/(VC+VAT)
Qi/(VC-VAT). Noti il volume dei componenti dei fumi (V), il calore sensibile dei componenti dei fumi alla temperatura di uscita dei fumi (Cs) e il potere calorifico inferiore
del combustibile (Qi), la perdita al camino si determina come: ECs*V*100/Qi EV*Cs*100/Qi Qi*Cs*100/EV Qi*Cs/100*EV. La temperatura di combustione si riduce rispetto a quella teorica a causa:
dell'arricchimento dell'aria in ossigeno
del preriscaldamento dell'aria e del combustibile
della combustione con il solo ossigeno
del difetto o eccesso d'aria. La temperatura di combustione si riduce rispetto a quella teorica a causa:
delle dissociazioni termiche
dell'arricchimento dell'aria in ossigeno
della combustione con il solo ossigeno
del preriscaldamento dell'aria e del combustibile. La temperatura di combustione aumenta il suo valore a causa:
dell'umidità dell'aria e del combustibile
del preriscaldamento dell'aria e del combustibile
del difetto o eccesso d'aria
delle dissociazioni termiche. La lignite è
il termine estremo della carbogenesi del legno
il prodotto che deriva da una carbonizzazione più spinta della torba e da piante ad alto fusto
il carbon fossile che presenta un contenuto di C del 75?90%.
il prodotto di formazione del legno che presenta un contenuto di C pari al 55?65%. Il potere cokificante è:
l'insieme di gas e vapori che si sviluppano da un carbone secco e privo di ceneri quando viene riscaldato a 950± 20°C in assenza di aria
il numero che viene assegnato quando un grammo di carbone viene scaldato fino a 820°C provocandone la fuoriuscita di gas e conseguente rigonfiamento
l'attitudine di un carbone ad aumentare di volume dando origine ad una struttura porosa se riscaldato in assenza di aria
la tendenza del carbone a cementarsi con materiali inerti. Il potere agglutinante è:
l'insieme di gas e vapori che si sviluppano da un carbone secco e privo di ceneri quando viene riscaldato a 950± 20°C in assenza di aria
il numero che viene assegnato quando un grammo di carbone viene scaldato fino a 820°C provocandone la fuoriuscita di gas e conseguente rigonfiamento
l'attitudine di un carbone ad aumentare di volume dando origine ad una struttura porosa se riscaldato in assenza di aria
la tendenza del carbone a cementarsi con materiali inerti. Il litantrace è:
il carbon fossile che presenta un contenuto di C del 75?90%.
il termine estremo della carbogenesi del legno
il prodotto di formazione del legno che presenta un contenuto di C pari al 55?65%
il prodotto che deriva da una carbonizzazione più spinta della torba e da piante ad alto fusto. L'antracite è:
il prodotto che deriva da una carbonizzazione più spinta della torba e da piante ad alto fusto
il termine estremo della carbogenesi del legno
il prodotto di formazione del legno che presenta un contenuto di C pari al 55?65%
il carbon fossile che presenta un contenuto di C del 75?90%. Tra i processi di lavorazione previsti nella raffinazione del petrolio, la decantazione è:
l'eliminazione di acqua e fanghiglia o altre sostanze in sospensione
l'eliminazione dello zolfo mediante l'impiego di catalizzatori
l'eliminazione, mediante un energico lavaggio con acqua, delle sostanze estranee che potrebbero formare incrostazioni e fenomeni di corrosione
l'insieme dei trattamenti per aumentare le rese in prodotti leggeri. Tra i processi di lavorazione previsti nella raffinazione del petrolio, la desolforazione è:
la trasformazione di idrocarburi leggeri a basso numero di ottano in altri ad elevato numero di ottano
il recupo delle frazioni più pesanti che a pressione atmosferica non distillano ma si decompongono
l'eliminazione di acqua e fanghiglia o altre sostanze in sospensione
l'eliminazione dello zolfo mediante l'impiego di catalizzatori. Tra i processi di lavorazione previsti nella raffinazione del petrolio, la distillazione a pressione ridotta è:
il recupero delle frazioni più pesanti che a pressione atmosferica non distillano ma si decompongono
l'eliminazione, mediante un energico lavaggio con acqua, delle sostanze estranee che potrebbero formare incrostazioni e fenomeni di corrosione
il processo di frammentazione delle molecole costituenti le frazioni "pesanti" derivate dal topping
l'eliminazione dello zolfo mediante l'impiego di catalizzatori. Tra i processi di lavorazione previsti nella raffinazione del petrolio, il dessalaggio è:
la distillazione frazionata a pressione atmosferica
il processo di frammentazione delle molecole costituenti le frazioni "pesanti" derivate dal topping
l'eliminazione, mediante un energico lavaggio con acqua, delle sostanze estranee che potrebbero formare incrostazioni e fenomeni di corrosione
il recupo delle frazioni più pesanti che a pressione atmosferica non distillano ma si decompongono. Tra i processi di lavorazione previsti nella raffinazione del petrolio, il reforming è:
la distillazione frazionata a pressione atmosferica
il recupo delle frazioni più pesanti che a pressione atmosferica non distillano ma si decompongono
la trasformazione di idrocarburi leggeri a basso numero di ottano in altri ad elevato numero di ottano
l'eliminazione, mediante un energico lavaggio con acqua, delle sostanze estranee che potrebbero formare incrostazioni e fenomeni di corrosione. Tra i processi di lavorazione previsti nella raffinazione del petrolio, la conversione è:
la distillazione frazionata a pressione atmosferica
il processo di frammentazione delle molecole costituenti le frazioni "pesanti" derivate dal topping
la trasformazione di idrocarburi leggeri a basso numero di ottano in altri ad elevato numero di ottano
l'insieme dei trattamenti per aumentare le rese in prodotti leggeri. Il viscosimetro di Engler viene utilizzato per determinare:
il punto di infiammabilità dei liquidi
il potere antidetonante
nessuna delle altre risposte è corretta
la volatilità. La temperatura di infiammabilità è:
la temperatura minima cui deve essere portata la miscela combustibile?comburente affinché abbia inizio e si autosostenti la reazione di combustione
la temperatura minima alla quale si formano vapori in quantità tale che, in presenza di ossigeno e di un innesco, abbia luogo il fenomeno della combustione
la temperatura massima alla quale ha luogo spontaneamente il fenomeno della combustione
nessuna delle altre risposte è corretta. Il potere antidetonante è:
l'attitudine di un combustibile ad autoaccendersi
espresso mediante il numero di cetano
la resistenza che un carburante oppone alla detonazione
il flash point. La qualità di ignizione è:
la difficoltà che incontra la massa di un liquido a scorrere liberamente in un condotto
l'attitudine di un combustibile ad autoaccendersi durante l'iniezione in aria compressa a temperatura elevata
la capacità di un carburante di vaporizzare
la quantità di calore che si sviluppa nella combustione completa di 1 N·m3 di una miscela stechiometrica di aria teorica. La viscosità è:
la difficoltà che incontra la massa di un liquido a scorrere liberamente in un condotto
la resistenza che un carburante oppone alla detonazione
l'attitudine di un combustibile ad autoaccendersi durante l'iniezione in aria compressa a temperatura elevata
la capacità di un carburante di vaporizzare. I GPL:
è stato ampiamente utilizzato per la produzione di gas
sono costituiti da miscele di idrocarburi a 3 atomi di carbonio e 4 atomi di carbonio
sono miscele di idrocarburi liquidi con un numero di atomi di carbonio variabile da 4 a 12
è impiegato come carburante per l'alimentazione di motori a turbina. Le benzine:
sono miscele di idrocarburi liquidi con un numero di atomi di carbonio variabile da 4 a 12
è impiegato come carburante per l'alimentazione di motori a turbina
sono costituiti da miscele di idrocarburi a 3 atomi di carbonio e 4 atomi di carbonio
comprendono il residuo della distillazione del petrolio greggio. Il cherosene:
è stato ampiamente utilizzato per la produzione di gas
comprendono il residuo della distillazione del petrolio greggio
è impiegato come carburante per l'alimentazione di motori a turbina
sono costituiti da miscele di idrocarburi a 3 atomi di carbonio e 4 atomi di carbonio. Il gasolio:
sono costituiti da miscele di idrocarburi a 3 atomi di carbonio e 4 atomi di carbonio
sono miscele di idrocarburi liquidi con un numero di atomi di carbonio variabile da 4 a 12
comprendono il residuo della distillazione del petrolio greggio
è stato ampiamente utilizzato per la produzione di gas. Gli oli combustibili:
è stato ampiamente utilizzato per la produzione di gas
è impiegato come carburante per l'alimentazione di motori a turbina
comprendono il residuo della distillazione del petrolio greggio
sono miscele di idrocarburi liquidi con un numero di atomi di carbonio variabile da 4 a 12. Il gas naturale secco:
è disciolto nel petrolio e ne costituisce lo strato di copertura
contiene, oltre a metano e etano, i GPL ed eventuali componenti di benzine
è formato dai soli idrocarburi incondensabili
deriva da giacimenti contenenti il gas naturale accompagnato da altri costituenti come inerti, acqua, idrocarburi superiori, composti solforati. Il gas naturale umido:
è formato dai soli idrocarburi incondensabili
deriva da giacimenti contenenti il gas naturale accompagnato da altri costituenti come inerti, acqua, idrocarburi superiori, composti solforati
contiene, oltre a metano e etano, i GPL ed eventuali componenti di benzine
è disciolto nel petrolio e ne costituisce lo strato di copertura. Il gas non associato:
è disciolto nel petrolio e ne costituisce lo strato di copertura
contiene, oltre a metano e etano, i GPL ed eventuali componenti di benzine
è formato dai soli idrocarburi incondensabili
deriva da giacimenti contenenti il gas naturale accompagnato da altri costituenti come inerti, acqua, idrocarburi superiori, composti solforati. Il gas associato:
contiene, oltre a metano e etano, i GPL ed eventuali componenti di benzine
deriva da giacimenti contenenti il gas naturale accompagnato da altri costituenti come inerti, acqua, idrocarburi superiori, composti solforati
è disciolto nel petrolio e ne costituisce lo strato di copertura
è formato dai soli idrocarburi incondensabili. Un separatore Venturi:
non presenta problemi di corrosioni, incrostazioni, intasamenti
ha la possibilità di rimuovere anche componenti gassosi
ha dei costi di impianto elevati
nessuna delle altre risposte è corretta. Nei cicloni:
nessuna delle altre risposte è corretta
il meccanismo di abbattimento si basa sulle forze centrifughe aiutate dall'agglomerazione da turbolenza delle particelle
si ha una serie di camere cilindriche
si raggiunge un'efficienza di abbattimento accettabile per particelle con dimensioni <10μm. Nelle camere di sedimentazione:
le particelle, a causa degli urti, perdono parte della loro energia potenziale
nessuna delle altre risposte è corretta
i fumi da depurare sono costretti a percorrere un tragitto più o meno tortuoso
si raggiunge un'efficienza di abbattimento accettabile per particelle con dimensioni <50μm. L'aderenza:
indica la minima temperatura alla quale il lubrificante, in particolari e normalizzate condizioni operative, assolve ancora alla propria funzione
è data dalla presenza di materiale solido in sospensione nell'olio chee ostacola l'attività lubrificante dell'olio
rappresenta la capacità di aderire alle superfici da lubrificare formando su di esse un velo uniforme
indica l'influenza che le variazioni di temperatura esercitano sulla viscosità dell'olio. La torbidità:
indica la minima temperatura alla quale il lubrificante, in particolari e normalizzate condizioni operative, assolve ancora alla propria funzione
rappresenta la capacità di aderire alle superfici da lubrificare formando su di esse un velo uniforme
è data dalla presenza di materiale solido in sospensione nell'olio chee ostacola l'attività lubrificante dell'olio
indica l'influenza che le variazioni di temperatura esercitano sulla viscosità dell'olio. Il punto di scorrimento:
è data dalla presenza di materiale solido in sospensione nell'olio chee ostacola l'attività lubrificante dell'olio
indica l'influenza che le variazioni di temperatura esercitano sulla viscosità dell'olio
indica la minima temperatura alla quale il lubrificante, in particolari e normalizzate condizioni operative, assolve ancora alla propria funzione
rappresenta la capacità di aderire alle superfici da lubrificare formando su di esse un velo uniforme. L'indice di viscosità:
rappresenta la capacità di aderire alle superfici da lubrificare formando su di esse un velo uniforme
indica la minima temperatura alla quale il lubrificante, in particolari e normalizzate condizioni operative, assolve ancora alla propria funzione
indica l'influenza che le variazioni di temperatura esercitano sulla viscosità dell'olio
è data dalla presenza di materiale solido in sospensione nell'olio chee ostacola l'attività lubrificante dell'olio. La deformazione reale si determina come:
F/Ao
ln(l/lo)
F/A Al/lo. La deformazione nominale e si determina come:
F/A
ln(l/lo)
Al/lo F/Ao. Le proprietà al flusso plastico di un acciaio al carbonio sono state valutate attraverso una prova di trazione su un provino cilindrico di diametro di 18 mm e
lunghezza utile di 75 mm. Tale prova ha fornito un valore di lunghezza finale pari a 80 mm e una forza finale di 40 kN. Si chiede di determinare il valore della
deformazione reale alla fine della prova.
0,64 0,25 0,19 0,064. Le proprietà al flusso plastico di un acciaio al carbonio sono state valutate attraverso una prova di trazione su un provino cilindrico di diametro di 15 mm e
lunghezza utile di 40 mm. Tale prova ha fornito un valore di lunghezza finale pari a 76 mm e una forza finale di 50,5 kN. Si chiede di determinare il valore della
deformazione reale alla fine della prova.
0,19 0,25 0,43 0,64. Quale delle seguenti non è una proprietà meccanica ottenuta dalla prova di trazione?
resistenza a trazione
modulo di elasticità
dimensione del grano
carico di snervamento. Trovare l'affermazione errata:
La prova di trazione si esegue su provini a doppia T
La prova di trazione si esegue su provini cilindrici
La prova di trazione non comporta il problema della barilottatura
La prova di trazione è una prova ditruttiva. La tensione reale può essere determinata come:
s / (1 - e)
s (1 + e)
s / (1 + e)
s (1 - e). Le proprietà al flusso plastico di un acciaio al carbonio sono state valutate attraverso una prova di trazione su un provino cilindrico di diametro di 18 mm e
lunghezza utile di 75 mm. Tale prova ha fornito un valore di lunghezza finale pari a 80 mm e una forza finale di 40 kN. Si chiede di determinare il valore della
tensione reale alla fine della prova.
543,24 MPa
206,78 MPa
167,75 MPa
331,28 MPa. La deformazione reale può essere determinata come:
ln e
1 / ln (1 + e)
ln (1 - e)
ln (1 + e). Le proprietà al flusso plastico di un acciaio al carbonio sono state valutate attraverso una prova di trazione su un provino cilindrico di diametro di 15 mm e
lunghezza utile di 60 mm. Tale prova ha fornito un valore di lunghezza finale pari a 72,64 mm e una forza finale di 48,33 kN. Si chiede di determinare il valore
della tensione reale alla fine della prova.
268,42 MPa
543,24 MPa
331,28 MPa
206,78 MPa. La minimizzazione dell'attrito durante la prova di compressione assilasimmetrica:
nessuna delle altre risposte è corretta
non è un problema rilevante
si realizza con prove a secco
si realizza attraverso dei solchi per l'intrappolamento del lubrificante. Trovare l'affermazione errata:
La prova di compressione assialsimmetrica si esegue su provini cilindrici
La prova di compressione supera il problema della strizione che si manifesta nella prova di trazione
La prova di compressione non si esegue su provini piani
La prova di compressione presenta il problema della barilottatura. La prova di compressione:
presenta il fenomeno della strizione localizzata
può essere in stato piano di deformazione
consente di raggiungere valori di deformazione minori rispetto a quelli ottenuti con una prova di trazione
si esegue su provini con un intaglio a V. La superplasticità nei materiali metallici si manifesta se sono verificate le seguenti condizioni:
la dimensione del grano è ultrafine
la temperatura di carico è maggiore del 50% della temperatura di fusione
la velocità di deformazione è esterna all'intervallo 0.01÷0.0001 s-1 la dimensione del grano è ultrafine
la temperatura di carico è minore del 50% della temperatura di fusione
la velocità di deformazione è compresa nell'intervallo 0.01÷0.0001 s-1 la dimensione del grano è ultrafine
la temperatura di carico è maggiore del 50% della temperatura di fusione
la velocità di deformazione è compresa nell'intervallo 0.01÷0.0001 s-1 la dimensione del grano è ultrafine
la temperatura di carico è maggiore del 50% della temperatura di fusione
la velocità di deformazione è compresa nell'intervallo 1÷10 s-1. La ricottura è un trattamento termico che:
nessuna delle altre risposte è corretta
consiste nel riscaldamento seguito da raffreddamento a velocità controllata
consiste nel brusco raffreddamento di un materiale dopo averlo portato a temperatura di austenizzazione
consiste nell'addolcimento della struttura di un metallo deformato a freddo. La durezza è una misura:
della quantità di energia che un materiale è in grado di assorbire prima di giungere a rottura
della resistenza di un metallo al taglio puro
della quantità di energia che un materiale è in grado di assorbire in campo elastico
della resistenza di un metallo alla deformazione plastica permanente. La resilienza si determina con:
la prova di flessione rotante
la prova di compressione
la prova con il pendolo di Charpy
la prova di durezza. La figura mostra un provino che ha subito:
rottura fragile
rottura per fatica
rottura dopo strizione
rottura duttile. La figura mostra un provino che ha subito:
rottura duttile
rottura lungo i piani di clivaggio
rottura per fatica
rottura fragile. La resistenza a fatica:
aumenta in presenza di intagli
aumenta in ambiente corrosivo
aumenta con elevate finiture superificiali del componente
aumenta in presenza di fori. Il creep consiste:
nello scorrimento viscoso a freddo
nella deformazione fragile
nello scorrimento viscoso a caldo
nella deformazione in campo elastico. La fatica:
si misura con la prova di durezza
indica l'energia che un materiale è in grado di assorbire prima di giungere a rottura
si misura con la prova di resilienza
provoca rottura in parti metalliche soggette a forzi ripetitivi o ciclici. La trasformazione eutettoidica avviene alla temperatura di:
1148°C
1495°C
723°C
1000°C. La ferrite delta è:
una soluzione solida interstiziale del carbonio nel ferro delta
un composto intermetallico Fe3C
una soluzione solida interstiziale del carbonio nel reticolo cristallino CCC del ferro
una soluzione solida interstiziale del carbonio nel ferro gamma. La massima solubilità allo stato solido del carbonio nella ferrite è:
0.8% a 723°C
2% a 1100°C
0.02% a 723°C
2% a 1100°C. Al punto di trasformazione peritettica il liquido si combina con ferrite con 0.09% di carbonio, per formare:
ferrite alpha con 0.02% di carbonio + cementite Fe3C che contiene 6.67% di carbonio
ferrite alpha con 0.02% di carbonio austenite gamma con 0.17% di carbonio
austenite gamma con 2.06% di carbonio + cementite Fe3C che contiene 6.67% di carbonio. La massima solubilità allo stato solido del carbonio nella ferrite è:
0.09% a 1465°C
4.3% a 1148°C
2% a 1100°C
0.02% a 723°C. Il processo di rinvenimento consiste:
nel rapido raffreddamento dell'acciaio da una temperatura all'interno del campo di austenitizzazione a quella ambiente
nel riscaldamento di un acciaio a struttura martensitica, precedentemente temprato, ad una temperatura inferiore a quella eutettoidica
nel riscaldamento a temperatura elevata del metallo, del suo mantenimento a questa temperatura per un tempo prolungato e nel suo successivo lento raffreddamento
nel rapido riscaldamento dell'acciaio dalla temperatura ambiente ad una temperatura all'interno del campo di austenitizzazione. Il processo di ricottura consiste:
nel rapido raffreddamento dell'acciaio da una temperatura all'interno del campo di austenitizzazione a quella ambiente
nel riscaldamento a temperatura elevata del metallo, del suo mantenimento a questa temperatura per un tempo prolungato e nel suo successivo lento raffreddamento
nel riscaldamento di un acciaio a struttura martensitica, precedentemente temprato, ad una temperatura inferiore a quella eutettoidica
nel rapido riscaldamento dell'acciaio dalla temperatura ambiente ad una temperatura all'interno del campo di austenitizzazione. Il processo di tempra consiste:
nel riscaldamento di un acciaio a struttura martensitica, precedentemente temprato, ad una temperatura inferiore a quella eutettoidica
nel rapido raffreddamento dell'acciaio da una temperatura all'interno del campo di austenitizzazione a quella ambiente
nel riscaldamento a temperatura elevata del metallo, del suo mantenimento a questa temperatura per un tempo prolungato e nel suo successivo lento raffreddamento
nel rapido riscaldamento dell'acciaio dalla temperatura ambiente ad una temperatura all'interno del campo di austenitizzazione. Un processo di corrosione può verificarsi se: AG>0 AG=0 AG<0 AG<1. Un processo di corrosione non si verifica se: AG>1 AG>0 AG=0 AG<0. La corrosione per vaiolatura:
si manifesta in corrispondenza dei contorni dei grani, senza interessare in modo significativo il corpo dei grani stessi
costituisce una forma di attacco localizzato di tipo perforante
si manifesta quando due materiali di differente nobiltà, o anche lo stesso materiale ma con due parti a diversa nobiltà, a diretto contatto tra loro, vengono immersi in un
ambiente anche non particolarmente corrosivo procede in maniera uniforme provocando l'assottigliamento del metallo fino alla messa fuori servizio della struttura. La corrosione interstiziale:
si manifesta quando due materiali di differente nobiltà, o anche lo stesso materiale ma con due parti a diversa nobiltà, a diretto contatto tra loro, vengono immersi in un
ambiente anche non particolarmente corrosivo si manifesta su numerosi materiali ferrosi e non ferrosi che formano con facilità film di passivazione
si manifesta in corrispondenza dei contorni dei grani, senza interessare in modo significativo il corpo dei grani stessi
è un tipo di attacco localizzato fessurante, che si manifesta per l'azione contemporanea di una sollecitazione meccanica di trazione e di un ambiente scarsamente corrosivo. Il pitting:
costituisce una forma di corrosione localizzata di tipo perforante
procede in maniera uniforme provocando l'assottigliamento del metallo fino alla messa fuori servizio della struttura
può essere prevenuto evitando il contatto fra materiali di nobiltà molto diversa o isolando fra loro materiali metallici differenti
è un meccanismo di corrosione a secco. La corrosione per contatto galvanico:
è un tipo di attacco localizzato fessurante, che si manifesta per l'azione contemporanea di una sollecitazione meccanica di trazione e di un ambiente scarsamente corrosivo
si manifesta quando due materiali di differente nobiltà, o anche lo stesso materiale ma con due parti a diversa nobiltà, a diretto contatto tra loro, vengono immersi in un
ambiente anche non particolarmente corrosivo procede in maniera uniforme provocando l'assottigliamento del metallo fino alla messa fuori servizio della struttura
costituisce una forma di attacco localizzato di tipo perforante. La media pesata del peso molecolare si ottiene:
come il numero di meri contenuti nella molecola di un polimero
suddividendo le catene in una serie di intervalli dimensionali e determinando la percentuale di catene che appartengono a ciascun intervallo
dal rapporto tra il peso molecolare medio numerico della sostanza polimerica e il peso molecolare dell'unità merica
suddividendo le catene in una serie di intervalli dimensionali e determinando la frazione numerica di catene che appartengono a ciascun intervallo. La media numerica del peso molecolare si ottiene:
dal rapporto tra il peso molecolare medio numerico della sostanza polimerica e il peso molecolare dell'unità merica
suddividendo le catene in una serie di intervalli dimensionali e determinando la frazione numerica di catene che appartengono a ciascun intervallo
suddividendo le catene in una serie di intervalli dimensionali e determinando la percentuale di catene che appartengono a ciascun intervallo
come il numero di meri contenuti nella molecola di un polimero. Il grado di polimerizzazione si ottiene:
come il numero di meri contenuti nella molecola di un polimero
suddividendo le catene in una serie di intervalli dimensionali e determinando la percentuale di catene che appartengono a ciascun intervallo
suddividendo le catene in una serie di intervalli dimensionali e determinando la frazione numerica di catene che appartengono a ciascun intervallo
dal rapporto tra il peso molecolare medio numerico della sostanza polimerica e il peso molecolare dell'unità merica. Nella polimerizzazione per reticolazione:
i monomeri reagiscono chimicamente tra di loro rilasciando piccole molecole in modo da creare polimeri lineari
i monomeri vengono legati insieme covalentemente in modo da costituire catene molecolari di polimeri
si ottengono stereoisomeri
si può ottenere un materiale plastico tridimensionale reticolato grazie ad un reagente chimico con più di due funzioni reattive. La figura mostra: 2 neri
un copolimero ad innesto
un copolimero a blocchi
un copolimero casuale
un copolimero alternato. Nella polimerizzazione a stadi:
i monomeri vengono legati insieme covalentemente in modo da costituire catene molecolari di polimeri
i monomeri reagiscono chimicamente tra di loro rilasciando piccole molecole in modo da creare polimeri lineari
si ottengono stereoisomeri
si può ottenere un materiale plastico tridimensionale reticolato grazie ad un reagente chimico con più di due funzioni reattive. La figura mostra: 5 neri
un copolimero casuale
un copolimero alternato
un copolimero ad innesto
un copolimero a blocchi. Per fusione di un materiale polimerico si intende:
il passaggio dallo stato fuso, con struttura ordinata allo stato solido, con struttura cristallina o semicristallina
il passaggio dallo stato solido, con struttura cristallina o semicristallina, allo stato fuso, con struttura altamente disordinata
il passaggio materiale gommoso-solido rigido
il passaggio dallo stato fuso, con struttura altamente disordinata, allo stato solido, con struttura cristallina o semicristallina. Per transizione vetrosa di un materiale polimerico si intende:
il passaggio dallo stato fuso, con struttura ordinata allo stato solido, con struttura cristallina o semicristallina
il passaggio dallo stato fuso, con struttura altamente disordinata, allo stato solido, con struttura cristallina o semicristallina
il passaggio materiale gommoso-solido rigido
il passaggio dallo stato solido, con struttura cristallina o semicristallina, allo stato fuso, con struttura altamente disordinata. Per cristallizzazione di un materiale polimerico si intende:
il passaggio materiale gommoso-solido rigido
il passaggio dallo stato fuso, con struttura ordinata allo stato solido, con struttura cristallina o semicristallina
il passaggio dallo stato fuso, con struttura altamente disordinata, allo stato solido, con struttura cristallina o semicristallina
il passaggio dallo stato solido, con struttura cristallina o semicristallina, allo stato fuso, con struttura altamente disordinata. Trovare la definizione errata:
i materiali termoindurenti sono materiali non riciclabili
i materiali termoindurenti sono formati da una rete di atomi di carbonio legati covalentemente tra di loro
i materiali termoindurenti possono essere nuovamente rimodellati con il calore
i materiali termoindurenti vengono modellati in forma permanente attraverso una reazione chimica. I materiali termoplastici:
sono generalmente fragili
sono materiali non riciclabili
non possono essere riscaldati e rimodellati più volte
richiedono calore per essere plasmati. Nel materiale polimerico semicristallino:
si hanno sia una discontinuità nel volume specifico in corrispondenza del raggiungimento della temperatura di fusione sia una leggera diminuzione di pendenza in concomitanza della temperatura di transizione vetrosa si ha una discontinuità nel volume specifico in corrispondenza del raggiungimento della temperatura di fusione
nessuna delle altre risposte è corretta
si rileva sperimentalmente una leggera diminuzione del volume specifico in concomitanza della temperatura di transizione vetrosa. La frattura nei materiali polimerici:
avviene per fatica
è di tipo fragile nei materiali termoplastici per T<Tg
è di tipo fragile nei materiali termoplastici indipendentemente dalla temperatura
è di tipo duttile nei materiali termoindurenti. La frattura nei materiali polimerici:
è di tipo fragile nei materiali termoplastici
è di tipo duttile nei materiali termoplastici per T>Tg
è di tipo duttile nei materiali termoplastici per T
è di tipo duttile nei materiali termoindurenti. La frattura nei materiali polimerici:
è di tipo fragile nei materiali termoplastici per T>Tg
è di tipo fragile nei materiali termoindurenti
è di tipo duttile nei materiali termoplastici per T
è di tipo duttile nei materiali termoindurenti. I materiali termoplastici:
si degradano o si decompongono dopo essere stati riscaldati ad una temperatura troppo elevata
non possono essere nuovamente riscaldati e rimodellati
richiedono il calore per essere plasmati e dopo raffreddamento tendono a ritornare in parte alla loro forma originale
richiedono il calore per essere plasmati e dopo raffreddamento mantengono la forma in cui sono stati modellati. I materiali termoindurenti:
vengono modellati in forma permanente attraverso una reazione fisica
vengono modellati in forma permanente attraverso una reazione chimica
possono essere nuovamente rimodellati con il calore
sono riciclabili. Il diamante:
è caratterizzata da strati di atomi di carbonio disposti in forma esagonale
è costitutito dalle molecole di fullerene, composte interamente di carbonio, che assumono la forma cilindrica o tubolare
è una forma metastabile allotropica del carbonio a temperatura e pressione ambiente
appare molto simile ad un pallone da calcio che è composto da 12 pentagoni e 20 esagoni. Il nanotubo:
appare molto simile ad un pallone da calcio che è composto da 12 pentagoni e 20 esagoni
è una forma metastabile allotropica del carbonio a temperatura e pressione ambiente
è caratterizzata da strati di atomi di carbonio disposti in forma esagonale
è costitutito dalle molecole di fullerene, composte interamente di carbonio, che assumono la forma cilindrica o tubolare. La grafite:
è costitutito dalle molecole di fullerene, composte interamente di carbonio, che assumono la forma cilindrica o tubolare
è caratterizzata da strati di atomi di carbonio disposti in forma esagonale
è una forma metastabile allotropica del carbonio a temperatura e pressione ambiente
appare molto simile ad un pallone da calcio che è composto da 12 pentagoni e 20 esagoni. Il fullerene sferico:
è costitutito dalle molecole di fullerene, composte interamente di carbonio, che assumono la forma cilindrica o tubolare
appare molto simile ad un pallone da calcio che è composto da 12 pentagoni e 20 esagoni
è caratterizzata da strati di atomi di carbonio disposti in forma esagonale
è una forma metastabile allotropica del carbonio a temperatura e pressione ambiente. La figura mostra:
strutture di silicati a strati
strutture di silicati a catena
strutture di silicati a isola
strutture di silicati ad anello. La figura mostra:
strutture di silicati a strati
strutture di silicati a catena
strutture di silicati ad anello
strutture di silicati a isola. L'allumina:
è un materiale caratterizzato da durezza e refrattarietà, con una eccellente resistenza all'ossidazione a elevata temperatura
nessuna delle altre risposte è corretta
è un materiale caratterizzato dalla migliore combinazione delle proprietà di interesse tecnologico
è un materiale caratterizzato da una bassa perdita dielettrica e un'alta resistività. E' un materiale ceramico avanzato:
il feldspato di potassio
il nitruro di silicio
l'argilla
la silice. E' un materiale ceramico avanzato:
il carburo di silicio
l'argilla
la silice
il feldspato di potassio. E' un materiale ceramico tradizionale:
l'allumina
il carburo di silicio
il nitruro di silicio
la silice. E' un materiale ceramico tradizionale:
il carburo di silicio
l'allumina
l'argilla
il nitruro di silicio. I materiali ceramici con dimensioni dei grani più piccole:
presentano una finitura superficiale migliore rispetto a quelli con grani di dimensioni maggiori
sono meno resistenti di quelli con grani di dimensioni maggiori
nessuna delle altre risposte è corretta
hanno difetti di dimensioni maggiori ai loro bordi di grano. I materiali ceramici con dimensioni dei grani più piccole:
presentano una finitura superficiale peggiore rispetto a quelli con grani di dimensioni maggiori
hanno una resistenza alla corrosione maggiore rispetto a quelli con grani di dimensioni maggiori
sono più resistenti di quelli con grani di dimensioni maggiori
hanno difetti di dimensioni maggiori ai loro bordi di grano. Tra i trattamenti termici dei materiali ceramici, la sinterizzazione consiste:
nel consolidamento di piccole particelle di un materiale attraverso fenomeni di diffusione allo stato solido
nella liquefazione della fase vetrosa che riempie gli spazi porosi del materiale
nella formazione di particelle più piccole a spese di quelle più grandi
nella rimozione dell'acqua dalla massa ceramica plastica prima della cottura a più alta temperatura. Tra i trattamenti termici dei materiali ceramici, la vetrificazione consiste:
nella formazione di particelle più piccole a spese di quelle più grandi
nella rimozione dell'acqua dalla massa ceramica plastica prima della cottura a più alta temperatura
nella trasformazione di un prodotto poroso compatto in un prodotto denso e coerente
nella liquefazione della fase vetrosa che riempie gli spazi porosi del materiale. I materiali ceramici:
hanno scarsa resistenza all'usura
hanno alta conducibilità termica
hanno alta resistenza termica
hanno alta conducibilità termica. La figura mostra il trattamento termico di:
sinterizzazione
essiccamento incollaggio
vetrificazione. I materiali ceramici:
hanno scarsa resistenza termica
non sono buoni isolanti termici
hanno scarsa resistenza all'usura
hanno bassa conducibilità termica. Il vetro al borosilicato:
è un vetro basso fondente
è facile da lavorare
è un vetro con una ridotta espansione
presenta un alto indice di rifrazione. Il vetro al piombo:
è un vetro basso fondente
è un vetro con una ridotta espansione
presenta un ridotto indice di rifrazione
è facile da lavorare. Il vetro sodico?calcico:
viene usato per le protezioni da radiazioni ad alta energia, per finestre antiradiazioni, bulbi di lampade fluorescenti o lampade per televisori
viene usato per attrezzature di laboratorio, tubazioni, forni e fari
viene usato per produrre soda calcica
viene utilizzato per produrre lastre piane, recipienti, manufatti pressati o soffiati e prodotti di illuminazione.
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