Antropologia Lamante - 3
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Title of test:![]() Antropologia Lamante - 3 Description: Lezioni 21-30 |




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Secondo il pensiero evoluzionista di Darwin l'esempio della giraffa può essere spiegato ipotizzando che in una popolazione di giraffe poteva nascere un esemplare con il collo leggermente più lungo e di conseguenza: Il collo più lungo era la conseguenza dell'ambiente sugli esemplari. Nessuna delle precedenti. Aumentavano le possibilità di sopravvivenza, dal momento che l'esmplare era avvantaggiato per procurarsi il cibo. Il carattere collo lungo derivava da una mutazione trasmessa da un genitore. In base a quanto osservato nei suoi viaggi Wallace potè constatare che la distribuzione delle caratteristiche degli esseri vventi era fortemente influenzata da: In realtà Wallace è un creazionista. Da un processo di digenerazione indotto dall'ambiente. Da un processo di cambiamento che è insito della specie stessa. Dalle caratteristiche del luogo un cui si vengono a trovare. In merito alla teoria della teoria darwiniana dell'origine della specie per selezione naturale, si parla di una diatriba in merito alla primogenitura con un contemporaneo dello stesso Darwin: Lyell. Linneo. Wallace. Buffon. Secondo le osservazioni di Darwin le popolazioni tendono naturalmente ad aumentare, ma rimangono pressoché costanti al passare del tempo dal momento che: Si instaura una lotta per la sopravvivenza tra individui della stessa specie. Molti individui muoiono mentre pochi sopravvivono e si riproducono. E' alla base del processo di selezione naturale. Sono tutte vere. Secondo il pensiero di Darwin, nel tempo, sempre più individui in una popolazione presenteranno: Mutazioni causali sia vantaggiose che svantaggiose. Lo sviluppo degli organi che vengono maggiormente utilizzati. Rimangono immutabili per periodi molto lunghi. Le caratteristiche individuali vantaggiose si presentano con sempre maggiore frequenza. Secondo quale evoluzionista nella lotta per l'esistenza, ha la meglio chi possiede caratteristiche più consone all'ambiente, dando vita ad una discendenza in grado di sfruttare le varie opportunità ecologiche: Lamark. Darwin. Buffon. Cuvier. Secondo Darwin il processo evolutivo varia a seconda delle situazioni. In particolare le variazioni potevano essere vantaggiose, indifferenti o svantaggiose e portare alla nascita di una nuova specie, per divergenza. Per spiegare il processo evolutivo lo studioso utilizzò una rappresentazione: Inclusiva. Ad albero. A diagramma concentrico. Esclusiva. Secondo il pensiero di Darwin, la spinta verso il cambiamento e l'evoluzione era rappresentato: Ereditarietà dei caratteri acquisiti. La selezione naturale. Un adattamento lento. La limitata disponibilità di risorse. Secondo quale evoluzionista le nuove specie danno origine a nuovi generi, nuovi generi a nuovi ordini e così via in un processo che ricorda la ramificazione di un albero: Buffon. Darwin. Lyell. Wallace. Con il passare del tempo i nuovi individui e nuove popolazioni danno origine a nuove specie; si tratta di una ipotesi portata avanti da: Buffon. Linneo. Darwin. Lamark. Già Linneo nella sua opera Systema Naturae aveva inserito l'uomo nello stesso ordine delle scimmie, ma il merito di considerlo in termini evolutivi è riconducibile a: Wallace. Lamark. Hutton. Darwin. La sintesi moderna o neodarwinismo è una teoria che spiega l'evoluzione della specie e si fonda su punti essenziali; quale tra quelli elencati non è una argomentazione di tale teoria: Le variazioni nelle popolazioni sono prodotte da piccole mutazioni che si verificano casualmente. Tutte le specie esistenti sono derivate da un unico antenato comune attraverso ramificazioni successive. Il cambiamento in una popolazione è dovuto soprattutto alla selezione naturale. L'evoluzione è un processo repentino. Una alternativa antievoluzionesta alle teorie moderne è rappresentata da: Saltazionismo. Neocreazionismo. Degenerazionismo. Teoria sintetica dell'evoluzione. La teoria evoluzionistica che si afferma del XX sec. da una integrazione della sintesi della teoria darwiniana della selezione naturale con quella mendeliana dell'ereditarietà prende il nome di: Nessuna delle precedenti. Neocreazionsmo. Teoria del riassortimento indipendente. Teoria sintetica dell'evoluzione. Il punto cardine della teoria evoluzionistica neodarwiniana può essere sintetizzato come: La selezione naturale agisce sulla normale variabilità delle popolazioni, che seguono le leggi di ereditarietà mendeliane. I caratteri acquisiti vengono trasmessi alla progenie. Le leggi di ereditarietà non possono essere applicate al processo evolutivo. I caratteri vengono trasmessi secondo la legge della dominanza, caratteri selezionati dall'ambiente. La principale scuola di pensiero evolutivo attuale, che va ampliandosi con il procedere delle scoperte in ambito genetico e molecolare è: Sistematica tassonomica. Neocreazionsmo. Neodegenerazionismo. Neodarwinismo. Secondo la teoria saltazionista la formazione di una nuova specie non avverrebbe attraverso un accumulo graduale di variazioni piccole, piuttosto attraverso: Una mutazione che va incontro a sommazione con altre. Un processo degenerativo. Un'unica marcomutazione. Un' unica micromutazione. Una teoria che tenta di colmare le lacune lasciate dal pensiero neordarwiniano è rappresentata da: Neocreazionismo. Teoria sintetica dell'evoluzione. Paleoantropologia. Saltazionismo. Secondo quale teoria evoluzionistica le varie specie si sviluppano in archi temporali differenti, brevi quelli in cui si verificano i cambiamenti e lunghi i tempi lunghi di «inattività evolutiva»: Nessuna delle precedenti. Saltazionismo. Teoria degli equilibri puntiformi. Teoria sintetica dell'evoluzione. Secondo la teoria punteggiata, il fattore evolutivo che stimola la divergenza sarebbe rappresentato: Rottura della condizione di equilibrio. Un processo degenerativo. Selezione naturale. Secondo la teoria punteggiata non è previsto nessun processo evolutivo. Secondo le teorie evoluzionistiche moderne, il processo di speciazione è legato a: Macroevoluzione. Riassortimento indipendente. Microevoluzione. Ibridazione. Mendel formulò una legge secondo cui in una coppia di caratteri alternativi uno era dominante e l'altro recessivo, legge che viene definita: Legge della segregazione. Legge di predominanza. Legge dell'assortimento indipendente. Legge della dominanza. Quando si verifica una condizione in cui poche decine di individui colonizzano ad esempio un'isola disabitata perdendo il contatto con la popolazione originaria si parla di: Deriva genetica. Effetto a collo di bottiglia. Effetto del fondatore. Estinzione. La perdita casuale di un gene nelle piccole popolazioni, legato al numero di individui che compongono la popolazione stessa prende il nome di: Allotropismo. Selezione naturale. Speciazione. Deriva genetica. Per cladogenesi s'intende: Rapidi e drastici cambiamenti evolutivi. Scissione di piccole popolazioni da una grossa popolazione originale. Perdita casuale di un gene nelle piccole popolazioni. Piccoli cambiamenti graduali accumulati dalla popolazione. Secondo le teorie evoluzionistiche moderene, la variabilità all'interno della specie è strettamente correlata al concetto di: Ibridazione. Speciazione allotropica. Macroevoluzione. Microevoluzione. La manifestazion osservabile di un carattere presente nel patrimonio genico prende il nome di: Cromosoma. Genotipo. Genoma. Fenotipo. Secondo quanto ipotizzato da Mendel , mediante i suoi studi di ibridazione di linee pure, ogni individuo possedeva una coppia di geni che codificano per un carattere. I componenti di una coppia vengono definiti: Geni. Mutageni. Fenotipi. Alleli. Il processo di speciazione è un processo che, alla luce delle scoperte in campo genetico deriverebbe da: Piccoli cambiamenti graduali accumulati dalla popolazione. Rapidi e drastici cambiamenti evolutivi. Accumulo di mutazioni in una popolazione. Perdita di un carattere dominante. Nei suoi esperimenti Mendel osservò che incrociando piante di linee pure tra loro si manifestava uno solo dei caratteri della generazione parenterale, carattere che chiamò: Allele. Allotropico. Dominante. Recessivo. L'emigrazione o immigrazione di individui da una popolazione all'altra, con un mescolamento di geni tra popolazioni della stessa specie che vivono in luoghi contigui, prende il nome di: Macromutazione. Deriva genetica. Flusso genico. Speciazione. La diffusione in nicchie diverse da parte di specie che possedevano antenati comuni è un processo che prende il nome di: Deriva genetica. Speciazione divergente. Effetto del fondatore. Radiazione adattativa. La nascita di una nuova specie può avvenire mediante un processo veloce di diversificazione che si realizza quandouna nuova specie sorge nello stesso luogo di residenza di quella genitrice; si può parlare di: Speciazione allotropica. Speciazione divergente. Nessuna delle precedenti. Speciazione simpatrica. Quando incidentalmente un esiguo numero di individui di una data popolazione viene a trovarsi isolato a causa di una qualche barriera, si parla di: Speciazione allopatrica. Speciazione simpatrica. Speciazione poliploide. Speciazione divergente. Secondo le teorie moderne, esistono diversi tipi di selezione naturale, che possono agire su una popolazione; in particolare il un processo che opera continuamente in una popolazione, eliminando gli individui che presentano caratteristiche estreme prende il nome di: Selezione stabilizzante. Selettività di speciazione. Selezione dipendente dalla frequenza. Selezione divergente. Quando una popolazione si isola dal resto della specie e segue un proprio percorso evolutivo, con la nascita di una nuova specie, si può parlare di: Evoluzione divergente. Nessuna delle precedenti. Coevoluzione. Evoluzione convergente. In una popolazione ideale ad ogni generazione si può verificare una cambiamento del pool genetico; tale processo può avvenire: In assenza di una deriva genetica. Qunado le mutazioni sono indotte da un evento ben identificato. In assenza di mutazioni. Se si verifica un flusso genico. Quale tra quelle elencate , secondo la genetica di popolazione, non è una caratteristica di una popolazione: Gruppo di organismi che possono scambiare il loro pool genetico con altre specie appartententi allo stesso genere. Gruppo di organismi isolati riproduttivamente dalle altre popolazioni, di specie diversa. Gruppo di organismi della stessa specie che si riproducono tra loro in un determinato luogo. E' caratterizzata dal proprio pool genico. La Rift Valley: E' una zona che non ha subito alcuna modificazione climatica. E' una grande fossa tettonica formatasi alla fine del Miocene. E' divisa in due blocchi, Laurasia e Gondwana. E' il risultato dell'emersione della terra nel Mesozoico. Il genere umano ha avuto le sue origini in: America del Nord. Africa. America del Sud. Europa. La comparsa della Rift Valley in Africa ebbe delel conseguenze sul processo evolutivo; in particolare determinò la. La separazione tra scimmie del Vecchio Mondo e del Nuovo Mondo. Nessuna delle precedenti. Speciazione dell'Australopithecus. Estinzione dei grossi mammiferi. Le conseguenze dell'evento tettonico che portò alla formazione della Rift Valley ebbe come consuenza sugli ominidi: La Rift Valley non ha avuto ripercussioni sulla nascita della specie Homo. Una variazione delle abitudini sociali. Un adattamento alle variazioni ambientali che porterà all'affermarsi della postura bipede. Allo sviluppo delle industrie litiche per un aumento delle risorse minerarie. Il primo ominide i cui reperti fossili lasciano ipotizzare una postura bipede è: Sahelantropus tchadensis. Australopithecus afarensis. Orrorin tugenensis. Ardipithecus ramidus. La famiglia degli Ominidi, dell'ordine dei Primati, comprende: La specie umana attuale e le grandi scimmie. La specie umana attuale, le specie umane estinte e le grandi scimmie. Le specie umane estinte e le grandi scimmie. Tutte le specie umane estinte. I mammiferi si differenziano in tre linee principali; inparticolari i Primati appartengono ai: Marsupiali. Monotremi. Placentati. Onnivori. La specie più antica nella famiglia dell'uomo è: Ardipithecus kadabba. Sahelantropus tchadensis. Ardipithecus ramidus. Orrorin tugenensis. |