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[CRI-LET] (04 DI 07) [LM-39] CRITCA LETT. E LETT. COMP.TE

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[CRI-LET] (04 DI 07) [LM-39] CRITCA LETT. E LETT. COMP.TE

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[CRI-LET] (04 DI 07) [LM-39] CRITCA LETT. E LETT. COMP.TE

Creation Date: 2023/04/15

Category: Open University

Number of questions: 50

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In Mrs. Dalloway di Virginia Woolf, il tempo cronologico: coincide con il tempo del racconto. coincide con il tempo interiore. scorre tra le 10 della mattina e la tarda serata di una giornata di giugno. compare nei ricordi che affiorano nella mente di Clarissa.

In Mrs. Dalloway di Virginia Woolf, il tempo del racconto: scorre tra le 10 della mattina e la tarda serata di una giornata di giugno. non coincide con il tempo della storia, e fa uso di vari artifici costruttivi, come ellissi e le analessi. coincide con il tempo della storia. coincide con il tempo interiore.

In Mrs. Dalloway di Virginia Woolf, il tempo interiore: E rappresentato dal rintocco del Big Ben. coincide con il tempo della storia. scorre tra le 10 della mattina e la tarda serata di una giornata di giugno. E il tempo della vita psichica, dal ritmo e durata molto diversi dal tempo esterno, cronologico.

In Mrs. Dalloway di Virginia Woolf, il tempo distruttore: E la grande forza storica e naturale (quasi cosmica) che annienta la vita degli uomini. coincide con il tempo della vita psichica. non riguarda in nessun modo il tempo della Storia. scorre tra le 10 della mattina e la tarda serata di una giornata di giugno.

In Mrs. Dalloway di Virginia Woolf, la caratterizzazione di Clarissa e affidata: unicamente al punto di vista degli altri personaggi. unicamente a lei stessa, ai suoi pensieri e ricordi del passato. a lei stessa, ai suoi pensieri e ricordi del passato, e al punto di vista degli altri personaggi. unicamente al narratore onnisciente.

In Mrs. Dalloway di Virginia Woolf, Clarissa: Ha perso il fratello Thoby, morto di tifo. E stata malata, ha avuto una malattia cardiaca. E vista da Peter Walsh come una donna del popolo. E una donna nubile, che fa una vita ritirata.

In Mrs. Dalloway di Virginia Woolf, Clarissa: Ci viene presentata con un ritratto completo, un profilo sociologico e morale. E descritta da uno sguardo esterno in modo oggettivo. si compiace del proprio aspetto fisico, e tutti i suoi interessi gravitano intorno al marito. compare in scena come se noi gia la conoscessimo, in medias res.

Nell'opera di Virginia Woolf la figura della signora Brown e narrata: In La signora Dalloway. In un saggio critico pubblicato nella sua ultima versione nel 1924. In Al faro. In Le onde.

Il saggio Mr Bennett and Mrs Brown di Virginia Woolf: postula una .frattura. generazionale tra gli edoardiani e i georgiani. si schiera dalla parte degli edoardiani. riprende le teorie di Arnold Bennett. E scritto in forma rigorosamente accademica, senza nessuna concessione allo stile narrativo.

Nel saggio Mr Bennett and Mrs Brown, Virginia Woolf: descrive accuratamente l'abbigliamento della signora Brown. teorizza l'importanza della descrizione esteriore dei personaggi e della loro collocazione sociale. afferma che un romanziere come Bennett, nel descrivere l'esteriorita della signora Brown, si farebbe sfuggire la sua essenza, la sua vita. si sofferma sulla descrizione del paesaggio visto dal treno.

In Mrs. Dalloway di Virginia Woolf, il centro dell'interesse risiede: nella descrizione dell'aspetto fisico del personaggio. nella vita e nei drammi interiori del personaggio. nella descrizione degli interni e degli ambienti esterni. nella descrizione delle categorie socio-economiche che comprendono il personaggio.

In Mrs. Dalloway di Virginia Woolf, la rappresentazione della soggettivita trova un esempio particolarmente forte nei personaggi di: Clarissa e Septimus. Richard Dalloway. Peter Walsh. Sally Seton.

In Mrs. Dalloway di Virginia Woolf, le relazioni tra i personaggi sono: molto semplici e univoche. si tratta di relazioni chiare e ben circoscritte. soggette a un'evoluzione, a un continuo cambiamento. elementi di una struttura valoriale dicotomica.

In Mrs. Dalloway di Virginia Woolf, a livello di ruoli narrativi, Clarissa e Septimus possono essere definiti: protagonista e antagonista. eroe e aiutante. mentore e protagonista. protagonista e deuteragonista.

Il punto di vista e: la voce del personaggio. la prospettiva dell'autrice/autore. la prospettiva da cui la storia viene osservata, e quindi comunicata al lettore. lo sguardo del narratore onnisciente.

Nei Promessi sposi di Manzoni la vicenda viene narrata da: un narratore che si limita esclusivamente a descrivere quello che si vede o che si sente a livello empirico, cioe i gesti esteriori e i dialoghi. un narratore onnisciente. un narratore che filtra la rappresentazione attraverso la soggettivita dei personaggi. un narratore che si astiene da qualunque commento o interpretazione.

Nei romanzi di Virginia Woolf, il narratore: filtra la rappresentazione attraverso la soggettivita di uno o piu personaggi. ci mostra i fatti e i personaggi solo dall'esterno, con una prospettiva assolutamente oggettiva. sta sempre al di sopra dei personaggi. ha un livello di sapere inferiore a quello dei personaggi.

Quando il narratore ha un livello di sapere uguale a quello del personaggio: si tratta di un racconto a focalizzazione esterna. si tratta di un narratore a focalizzazione zero. non c'e la restrizione dell'informazione narrativa attraverso lo sguardo e la coscienza del personaggio. si tratta di un racconto a focalizzazione interna.

Secondo Gerard Genette: la formula di focalizzazione coinvolge sempre un'opera intera. in un'opera, la distinzione tra di diversi punti di vista e sempre precisa. la formula di focalizzazione non coinvolge sempre un'opera intera. la formula di focalizzazione non riguarda segmenti narrativi determinati, ma coinvolge sempre un'opera intera.

In Mrs. Dalloway di Virginia Woolf, l'effetto di coralita e ottenuto: dalla forma dialogica del racconto. attraverso la gestione multiprospettica della narrazione. dalla forma epica del racconto. dalla struttura epistolare del racconto.

I narratori del primo Novecento concepiscono la scrittura: in continuita con la poetica del naturalismo. come ricerca, sperimentazione ed esplorazione di campi ancora sconosciuti. come manifestazione della realta esteriore, cosi come si da in superficie. come una pratica rigidamente codificata, e applicazione della poetica aristotelica.

A parlare di "una seconda realta" in riferimento alla poetica del primo Novecento e: Benedetto Croce. Leo Spitzer. Giacomo Debenedetti. Erich Auerbach.

Con i romanzieri del primo Novecento: viene sferrato un attacco contro tutti i piani della struttura narrativa. si consolidano l'imperativo mimetico e il dogma della verosimiglianza. diventa norma la guida attendibile e autorevole del narratore onnisciente. il racconto fornisce l'immagine di un mondo coerente, dotato di un significato e di uno sviluppo teleologico.

Nella letteratura del primo Novecento: i personaggi offrono una visione oggettiva, imparziale e assoluta. il narratore e sempre attendibile. l'intreccio e al centro del racconto, insieme ai grandi eventi storici. la prospettiva viene affidata al personaggio, o addirittura a diversi personaggi personaggi.

In Al faro di Virginia Woolf, l'incipit: corrisponde a una lunga descrizione del faro. inizia in medias res, con una battuta di dialogo. ci proietta nel vivo di un'azione frenetica. ci immerge nel flusso di coscienza della signora Ramsay.

In Al faro di Virginia Woolf, l'incipit e: concentrato sulla figura della signora Ramsay. concentrato sulla figura del signor Ramsay. concentrato sulla figura di James. concentrato sulla figura di Lili Briscoe.

In Al faro di Virginia Woolf, il dialogo con cui si apre il romanzo verte: sul progetto di una gita in barca pensata per il giorno dopo. sul progetto di Lili Briscoe di dipingere un quadro raffigurante la signora Ramsay e James. sul nuovo libro del signor Ramsay. sul calzerotto marrone che la signora Ramsay sta rammendando.

Il romanzo Al faro di Virginia Woolf: E concepito come un lungo monologo interiore. E composto da 38 capitoli numerati e senza titolo. ha una struttura drammaturgica, ed e strutturato in tre atti. E diviso in tre parti: La finestra, Il tempo passa, Il faro.

La terza parte del romanzo Al faro di Virginia Woolf narra: il passare del tempo e il degrado di tutte le cose. il ritorno nella casa al mare, e il compimento delle due azioni rimaste interrotte. la gita al faro della signora Ramsay con James. il matrimonio di Lili Briscoe con Bankes.

In Al faro di Virginia Woolf, la finestra : E quella del faro, da cui James osserva il mare. non costituisce il mediatore percettivo tra l'interno e l'esterno. E la finestra della casa, attraverso la quale si guarda e si e guardati. non ha nessuna valenza metaforica.

Virginia Woolf e stata fondatrice e membro del: Omega Workshops. Bloomsbury Group. Novembergruppe. La Confraternita dei Preraffaelliti.

Tra le opere maggiori di Virginia Woolf figurano i romanzi: Ritratto di signora, Al faro, Orlando, Le onde. Passaggio in India, Al faro, Orlando, Le onde. La signora Dalloway, Al faro, Orlando, Le onde. La signora Dalloway, Al faro, Ulisse, Le ondeo.

Vanessa Bell e stata membro del gruppo: Shakespeare & Co. Rhymers' Club. La Confraternita dei Preraffaelliti. Omega Workshops.

La storia raccontata da Vanessa Bell alla sorella Virginia Woolf su alcune falene giganti viste a Cassis fu lo spunto che spinse la scrittrice a scrivere: Le onde. La stanza di Jacob. La crociera. Orlando.

La morte di Percival, come trasfigurazione della scomparsa di Thoby Stephen, fratello di Virginia Woolf e Vaness Bell, e narrata nel romanzo: Al faro. Le onde. Gli anni. La stanza di Jacob.

Nel corso della loro infanzia, Virginia Woolf e Vanessa Bell erano solite trascorrere le estati a: Windermere. Lyme Regis. St.Ives. Richmond.

Il Godrevy Lighthouse, il faro che si scorge dalla baia di St Ives, ispiro in Virginia Woolf il romanzo: Le onde. La stanza di Jacob. La crociera. Al faro.

Al St. Ives Arts Club Vanessa Bell incontro diversi artisti attenti alle nuove tendenze, tra i quali: Adrian Scott Stokes, Louis Grier and Stanhoper Forbes. John Constable e J.M.W. Turner. William Hodges, Francis Swain Ward, Julius Ibbenson, Reynolds. John Everett Millais, Dante Gabriel Rossetti,William Hunt.

Nella prosa Passeggiata notturna di Virginia Woolf emerge: la descrizione minuziosa del paesaggio della Cornovaglia. il senso di radicamento al territorio e desiderio di evasione. il fascino ispirato dai contorni netti del paesaggio. il senso di spaesamento e il desiderio di solidita.

Nella prosa Passeggiata notturna di Virginia Woolf, la notte e la campagna assumono connotazioni che rimandano alla sfera semantica: del paesaggio urbano. dell'acqua e dell'oscurita. della terra e del lavoro agricolo. dell'altitudine in montagna.

La mostra Manet and the Post-Impressionists, che si tenne a Londra nel 1910, fu progettata da: Duncan Grant. Leonard Woolf. Clive Bell. Roger Fry.

La mostra Manet and the Post-Impressionists, presso la Grafton Gallery di Londra nel 1910: fu promossa dalla Royal Academy. ebbe un forte impatto sul pubblico britannico, ancora legato ai precetti tradizionalisti della Royal Academy. ristabili il primato dell'imitazione sulla sperimentazione delle forme. passo inosservata, nell'indifferenza del pubblico e della critica.

Virginia Woolf sosteneva che la letteratura del suo tempo: dominasse su tutti gli altri linguaggi, e da qui cerco di trasferire lo stile del realismo ottocentesco sul piano dell'arte. dovesse restare isolata rispetto le altre arti, e difese incessantemente i confini tra i diversi linguaggi espressivi. fosse condizionata dalla pittura, per lei fu naturale voler trasferire l'estetica post-impressionistica sul piano della letteratura. fosse condizionata dalla scultura.

Vanessa Bell espresse pubblicamente la sua poetica: nella conferenza tenuta nel 1925 alla Leighton Park School. nei suoi numerosi scritti autobiografici e di critica d'arte. nelle trasmissioni radiofoniche. in numerose interviste.

Per Virginia Woolf e possibile produrre una pagina tersa e impersonale: mettendo al centro la descrizione. solo eliminando l'eccesso di rappresentazione. escludendo dal racconto la visione interiore. escludendo dal racconto emozioni e sguardi situati.

Nell'opera di Virginia Woolf la ricerca sull'astrazione che caratterizza l'arte primonovecentesca e in dialogo costante con: la ricerca storiografica e il realismo documentario. le minuziose descrizioni e la caratterizzazione socio-economica dei personaggi. il racconto delle gesta degli eroi. la tensione tra evanescenza e solidita, che attraversa tutta la sua produzione, dai primi racconti alle opere maggiori.

Nei racconti di Virginia Woolf, i personaggi: sono rappresentati sempre dal punto di vista dell'io narrante. sono opachi, la loro vita interiore ci e preclusa. sono rappresentati come fasci di pensieri, ricordi e desideri, attraverso il lavoro sul punto di vista. sono piatti, senza sfaccettature.

Nei racconti di Virginia Woolf, attraverso oggetti solidi come specchi, vestiti, spille: viene espresso cio che e normalmente invisibile, il lato inafferrabile del reale. si racconta la semplicita della vita quotidiana. la scrittrice tenta di trasformare in prosa l'arte cubista. si vuole dare vita a una letteratura concreta, volta a rappresentare la vita nella sua oggettivita.

Le riflessioni di Virginia Woolf sull'arte, e sulla costruzione del personaggio, sono contenute: Nel saggio Le tre ghinee. Nel saggio Il signor Bennett e la signora Brown. Nel romanzo Gli anni. Nel saggio Una stanza tutta per se.

Una caratteristica dei ritratti di Vanessa Bell, della sorella Virginia e degli amici di Bloomsbury: nel tratto espressionista. nel minuzioso realismo della rappresentazione. nell'indistinzione dei confini tra figure umane e oggetti. risiede nella cancellazione dei tratti del volto: sono ritratti faceless.

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