DIDATTICA, ATTIVITA' MOTORIA E RIEDUCAZIONE FUNZIONALE
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Title of test:![]() DIDATTICA, ATTIVITA' MOTORIA E RIEDUCAZIONE FUNZIONALE Description: quarto paniere - unipegaso |




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Il riconoscimento del potenziale di trasferibilità, cioè la possibilità di creare, attraverso il corpo: Forme geometriche. Un fisico perfetto. Movimenti sempre più finalizzati. Un canale apprenditivo. Una didattica vocata al motorio permette di delineare: Il profilo psicofisico del bambino. Un ambiente di apprendimento ne quale è possibile giocare senza sosta. Un ambiente di apprendimento nel quale è possibile seguire un itinerario complesso. Un ambiente consono al gioco dei bambini. Il corpo che entra a scuola si muove nel tempo e nello spazio, si rapporta con l'ambiente e con gli altri e si esprime attraverso: La televisione. Movimenti senza un senso logico. Movimenti psicomotori. Movimenti via via sempre più finalizzati. La scuola “per accogliere il bambino con il suo corpo ha bisogno di valorizzare stimoli: Stimoli provenienti dal mondo esterno, ma anche da stimoli che provengono dal suo mondo interno. Stimoli enogastronomici. Stimoli dettati dalla condizione di giocare sempre e comunque. Stimoli che seguono un itinerario complesso. Nell'attività quotidiana, gli insegnanti dovrebbero porsi il problema di: Far uscire i bambini tutti allo stesso orario. Lasciare i bambini che giochino da soli. Fare refezione il prima possibile. Di promuovere e potenziare le capacità del bambino. La rivisitazione del profilo docente nella direzione di una “nuova professionalità" si riferisce, da un lato alle competenze disciplinari e organizzative, ma anche, e soprattutto a: Quelle relazionali e attitudinali. Quelle curricolari. Alle competenze sul campo. Alle competenze espresse nelle circolari Ministeriali. L'esperienza corporea è: La definizione di gioco sport. Importante. Un fattore necessario per fare dello sport. Alla base di ogni apprendimento. Nella scuola c'è un crescente distacco culturale accumulato tra la scuola stessa e: Gli insegnanti. Gli alunni. I rappresentati d'istituto. La società. La scuola dovrebbe proporre itinerari didattici in cui siano valorizzate: Le cartelle e gli zaini di ognuno. Le diversità di ognuno. Le capacità solo dei bambini portati allo sport. Anche le famiglie dei bambini. Gli itinerari didattici necessitano che ci sia un chiaro sentiero tracciato e che siano dati ai bambini gli strumenti adeguati per ritrovare la strada ed evitare: L'appello in classe. Che il bambino si addormenti in classe. L'appiattimento delle capacità degli allievi. Noiosi riunioni con i genitori. Il corpo nella sua dimensione puramente anatomo-fisiologica funzionale veniva utilizzato per conquistare materialmente: I giochi. Il proprio spazio vitale. Il benestare degli insegnanti. Un attività educativa. Primitive forme di spettacolarità della fisicità corporea che si esprime nell'esteriorizzazione di forme di forza velocità e resistenza si recuperano in: Qualsiasi palestra. In tutte le attività psico motorie. Grecia. In uno spazio tempo. Le Olimpiadi celebrate sul monte Olimpia, in Grecia, ogni quattro anni hanno rappresentato: Un bellissimo spettacolo sportivo. Una manifestazione tra diverse contrade che si rinnova da secoli. Il primo fenomeno sportivo di massa. Un fenomeno televisivo. La civiltà greca inserì le attività motorie nell'educazione-formazione dei giovani, gettando così le basi del valore educativo delle: Attività psico fisiche. Attività educative. Attività sportive. A attività motorie. Durante il Medievo si assiste ad una rivalutazione della: Della sfera psico motoria. Della figura dell'insegnante. Cultura popolare. Dimensione corporea dell'uomo. La “casa giocosa” di Vittorino da Feltre è un autorevole espressione per cui le attività fisiche si integravano con: Con l' arte e la musica. Con il corpo e il movimento. Con il gioco giocoso. Con lo spazio tempo. Comenio inserisce nel panorama educativo l'attività motoria come parte esperienziale indispensabile alla: Alla vita di tutti i giorni. Alla vita sportiva. Alla formazione della persona. Alla formazione degli insegnanti. Nell'opera “l'Emile” Jean Jacques Rousseau identifica nell'educazione motoria il substrato dell'educazione intellettuale….: Giocare vuol dire divertirsi. Il teatro è una stanza di tre muri. Il pensare e l'agire determinano il gioco-sport. L'agire determina il pensare e viceversa. Montessori adefinisce l'educazione sensoriale: Il principio basilare dell'educazione. Le basi del gioco-sport. Le basi per la sensorialità. Una educazione fatta esclusivamente di sensi. Frobel nel ruolo operativo delle attività motorie diede grande importanza: Agli attrezzi sportivi. Ai materiali e ai giochi di movimento. Alla formazione della persona. Alla formazione didattica degli insegnanti. Le attività ludico-motorie diventano lo strumento per opporsi a forme di: Ambienti scolastici troppo sportivi. Bullismo. Degenerazione o riduzione progressiva delle abilità. Bambini affermati soltanto al gioco-sport. Le attività ludico-motorie diventano lo strumento per opporsi a forme di degenerazione o riduzione progressiva delle abilità, determinate da: Dal deficit o dalla minorazione. Un ripensamento sul corpo e il movimento. Una affermazione del gioco movimento come penso dunque sono. Una inclusione nei contesti sociali. L'integrazione e l'inclusione del soggetto diversamente abile si realizza : La bravura del bambino. La competenza dell'insegnante. Fin dalla prima scolarizzazione. La fisicità del bambino. Nei documenti ministeriali riferiti alla scuola dell'infanzia e primaria, si affida alle attività ludico-motorie finalità: Educative ed inclusive. Educative e sportive. Ludico gastronomico. Sportive. L'integrazione del soggetto diversamente abile si realizza fin dalla prima scolarizzazione grazie a: All'individuazione di compagni giusti per i giochi. A percorsi specifici per ogni bambino. Agli insegnanti. All'individuazione di percorsi ludico-motori. L'integrazione e l'inclusione del soggetto diversamente abile si realizza fin dalla prima scolarizzazione grazie a: Alla bravura degli insegnanti. A dei percorsi ludico-motori. Alla scolarizzazione del bambino. Alla disponibilità della famiglia del bambino. Tra le attività motorie preventive sono importanti, sia l'organizzazione delle esperienze motorie, sia: Le esperienze gioco – sport. L'inclusione nei contesti scolastici. Le esperienze ludico – motorie polivalenti. Una inclusione nei contesti sociali. All'interno della scuola oltre alle attività motorie a carattere preventivo ritroviamo anche: Quelle ludico-motorio. Quelle educative ed inclusive. Quelle ludico – motorie polivalenti. Quelle compensative. Le tecniche posturali preventive sono attività che mirano: Al mantenimento della salute posturale. Al mantenimento della salute fisica. Al mantenimento della salute mentale. Al mantenimento della scolarizzazione. L'insegnamento deve adattarsi alle: Tipologie dell'handicap. Al mantenimento della salute posturale. Al meteo. Alle esigenze dei genitori. L'educazione motoria nei Nuovi Programmi , consacra l'affermazione nella cultura contemporanea dei nuovi: Significati di corporeità di gioco e calcio. Significati di corporeità di gioco e azione. Significati di corporeità di movimento e di sport. Dei nuovi artisti di strada. Nei Nuovi Programmi si evidenzia soprattutto la: Disponibilità degli alunni. La fame durante la refezione. La disponibilità degli insegnanti. La valenza positiva del corpo. Lo sviluppo non è frutto di mera maturazione, ma anche: Risultato di opportune presenze a scuola. Risultato di opportune stimolazioni. Dei collaboratori scolastici. Delle rette scolastiche. L'educazione motoria, soprattutto nel primo ciclo, si attua: In forma ludica e sportiva. In forma ludica, variata, polivalente. In forma scientifica e didattica. Solo ai bambini sotto i 5 anni. Il compito dell'insegnante sarà di programmare e suggerire i giochi più idonei al raggiungimento: Raggiungimento della media dei voti scolastici. Al raggiungimento dell'anno successivo. Della fine dell'anno scolastico. Degli obiettivi programmati. La scuola per rispondere efficacemente alle indicazioni riferite dal ministero nell'85 necessita di: Di spazi adeguati e di altrettante attrezzature. Di tanti bambini. Di tanti insegnanti adeguatamente preparati. Di rette scolastiche sempre superiori. Diversi studi hanno confermato che la comunicazione umana avviene e si realizza attraverso l'uso di: Di telefonini. Di diversi sistemi ludico motorio. Di fusioni di diverse classi di alunni. Di diversi sistemi comunicativi. La comunicazione si realizza non solo il codice verbale ma si associa ad una comunicazione: Emotiva, gestuale, mimica. Sportiva, didattica e motoria. Visiva, tattile e didattica. Didattica, verbale e non verbale. Al docente spetta favorire lo sviluppo di una vera e propria: Battaglia con l'alunno. Comunicazione non verbale. Grammatica del corpo. Comunicazione emotiva, gestuale, mimica. La comunicazione non verbale, dunque, permette al soggetto di entrare in: In scuola in orario. In relazione con l'ambiente. In un ambiente amichevole. In relazione con gli insegnanti. L'educazione al movimento è un aspetto importante e determinante nel: Processo scolastico. Processo complessivo di crescita del disabile. Processo di crescita culturale del bambino. Processo di formazione posturale del bambino. Attraverso il movimento il bambino costruisce consapevolmente: La propria identità fisica e psicologica. La sua postura. Il suo fisico. La propria identità scolastica. Partendo dal corpo il bambino può migliorare: Nello sport. Nel rapporto con gli insegnanti. Le abilità personali e sociali. La propria identità. Dewey affidava all'esperienza un significativo ruolo nel favorire l'uso delle: Del corpo e il movimento. Delle abilità sportive. Delle abilità scolastiche. Delle potenzialità inespresse. Maria Montessori sviluppa e sostiene l'idea che la libertà e la spontaneità dei movimenti infantili vada supportata e valorizzata da: Specifiche e consapevoli azioni didattiche. Specifiche e consapevoli azioni spontanee. Dagli insegnanti. Da tutto il gruppo scolastico. L'educazione al movimento permette di soddisfare alcuni bisogni propri dell'uomo legati a: Ai vari fattori scolastici, disciplinari e correttivi. All'uso di tecniche e materiali sportivi. Agli orari scolastici. All'esperienza di gioco, movimento e vita di gruppo. L'esperienza psicomotoria si realizza attraverso: La disciplina e la didattica. L'uso delle attività didattiche sportive. La percezione e la padronanza del movimento del proprio corpo. Specifiche e consapevoli azioni didattiche. La psicomotricità considera il movimento come: Un mezzo per armonizzare lo sviluppo della persona. Un mezzo per muoversi in libertà. Un mezzo per armonizzare lo sviluppo dei rapporti scolastici. Un mezzo per armonizzare lo sviluppo dei rapporti con gli insegnanti. Il movimento del corpo dice molto di una persona, relativamente alla: Al rapporto con gli insegnanti. Comunicazione non verbale. Al rapporto docente-discente. Alla gestualità. La psicomotricità è quindi una disciplina educativa, rieducativa e terapeutica che si applica tramite la relazione tra il bambino e: Gli insegnanti. I compagni. Tutto il complesso scolastico. Lo psicomotricista. Intelligenza corporeo-chinestesica ha segnato positivamente la relazione didattica rispetto ai temi della: Della Grecia. Della scuola materna. Della corporeità intelligente. Dele Indicazioni Ministeriali. La “…capacità di risolvere problemi o di creare prodotti che abbiano un valore riconosciuto in uno o più ambienti culturali diversi” è sinonimo di: Incoerenza. Promozione sicura. Coerenza. Intelligenza. Nell'ottica di Gardner l'intelligenza essa è una struttura articoata in una pluralità di: Sport e scienza. Formae mentis. Omnia vincit amor. Odi et amo. Il modo migliore per pensare le intelligenze è quello di concepirle separatament da: Da particolari programmi di azione. Da particolari pensieri. Da particolari fisici. Da tutto. È ovvio che le intelligenze sono osservabili più facilmente quando vengono usate per: Per giocare. Esclusivamente per l'esperienze ludico motorio. Per la formae mentis. Per eseguire un qualche programma d'azione. La teoria delle intelligenze multiple fornisce adeguate istanze in una prospettiva di: Progettazione 3D. Progettazione di formae mentis. Progettazione educativa plurilinguistica e multidimensionale. Progettazione educativa manuale. La scuola riconoscere e valorizzare le: Le diverse intelligenze. Le diverse rate scolastiche. Gli allievi diversi. Le diverse presenze giornaliere. Gardner a tal proposito suggerisce una idea innovativa di scuola che punti allo: Allo sfruttamento delle potenzialità economiche di ciascuno. Alle potenzialità fisiche degli alunni. Alle potenzialità intellettive degli insegnanti. Allo sfruttamento delle potenzialità intellettive di tutti e di ciascuno. Le riflessioni di Gardner offrono al docente uno spaccato sulle plurime alternative didattiche messe a disposizione di ciascuno individuo e spendibili: In tutte le scuole. Sul piano didattico da tutti gli alunni. In tutti i negozi aderenti. Sul piano didattico esclusivamente dai bambini con potenzialità intellettive. Nella creatività didattica del docente si possono sollecitare attraverso plurime attività diversificate: Le potenzialità degli stessi insegnanti. Le formae mentis dei propri alunni. Le potenzialità fisiche degli alunni. Le progettazioni educative plurilinguistiche e multidimensionale. La motricità è il risultato di: Un insieme di fattori diversi tra loro. Un processo di socializzazione. Un insieme di motocicli. Un complesso processo di apprendimento. L'apprendimento motorio può configurarsi come l'esito di un insieme di processi mentali, costruiti e sperimentati con: Le fondamenta della psicomotricità. L'esercizio e l'esperienza. L'esercizio sportivo. La salute. Robazza, sostiene che, l'apprendimento motorio non può essere osservato direttamente, ma può essere colto e rappresentato in base: A cambiamenti significativi nel corpo. A cambiamenti psicosomatici. A cambiamenti significativi nel comportamento manifesto. Al comportamento durante le attività sportive. Un atto motorio è da considerare appreso se si rileva la modificazione stabile di: Una prestazione sportiva. Un comportamento definito. Un processo di apprendimento. Nessuna delle precedenti. Magill (2001) descrive le caratteristiche della prestazione che indicano l'avvenuto apprendimento di un'abilità motoria in: Costanza perseveranza resistenza. Miglioramento, costanza e persistenza. Miglioramento costanza e resistenza. Resistenza persistenza e costanza. Nella prima fase dello stadio verbale-cognitivo il soggetto si trova a dover affrontare una serie di difficoltà. Il problema fondamentale che egli avverte è quello di: Comprendere che cosa fare e quali sono gli scopi dell'azione. Comprendere cosa fare e i tempi di azione. Comprendere la fase dello stadio verbale-cognitivo. Comprendere una prestazione motoria ben definita. Nello stadio motorio o di sviluppo della coordinazione finel'azione diventa più precisa, regolare e fluida, grazie anche ad un: Intervento mirato sulla coordinazione. Intervento del fisioterapista. Migliore intervento dell'analizzatore psicomtricista. Migliore intervento funzionale dell'analizzatore cinestesico. Le capacità di prevedere gli eventi migliorano grazie alla scoperta: Delle regolarità negli aspetti prestativi. Delle prestazioni sportive. Di nuove scoperte scientifiche. Di una soglia i costanza fisica. A livello didattico è importante favorire: L'inserimento dell'alunno. L'inserimento dell'insegnante. L'inserimento dell'analizzatore cinestetico. L'introspezione e l'analisi dell'esecuzione. Nello stadio autonomo i programmi motori raggiungono un livello elevato di perfezionamento, dove: L'azione è controllata dall'analizzatore cinestetico. L'azione è accuratamente controllata. Le prestazioni motorie sono ben definite. C'è un complesso processo di apprendimento. La logica educativo-formativa rende prioritaria l'azione mirata all'attivazione e/o al potenziamento delle: Funzioni cognitive. Funzioni psicofisiche. Funzioni apprenditive. Funzioni formative. La logica terapeutica mira, invece, ad attivare e/o potenziare: Abilità sportive ancora da sviluppare. Abilità prestazionali inespresse o in ritardo di sviluppo. Prestazionali di sviluppo. Le abilità di logica. Tra le forme più accreditate di intervento terapeutico, in queste situazioni, viene a collocarsi: La pratica sociopsicopedagogica. La pratica didattica. La pratica sportiva. La pratica psicomotoria. Nella logica tecnico-strategical'attenzione è rivolta alpotenziamento: Delle strutture corporee. Delle attività motorie. Delle attività didattiche. Delle attività di sviluppo. In ciascuna di dette logiche l'atto motorio ha bisogno di essere rilevato così da poter essere valutato in funzione della: Della attività motoria stessa. Specificità delle attività di sviluppo. Della pratica sportiva. Specificità degli obiettivi. Le pratiche motorie, nella specificità delle tre variabili, è una condizione per la messa in atto degli interventi, sia formativi, sia: Terapeutici. Fisici. Sportivi. Didattici. L'acquisizione di competenze plurime implica l'appropriazione di qualificati livelli di conoscenza e il controllo delle: Abilità sportive. Mense scolastiche. Abilità applicative. Abilità terapeutiche. Le scelte metodologiche "problem solving" favoriscono la progettazione e lo svolgersi di: Di attività diattiche. Di abilità applicative. Di percorsi formativi generici. Di percorsi formativi personalizzati. Secondo J. Dewey il cervello è un: Organo. Costruttore inattivo. Costruttore attivo. Organo inattivo. Secondo Papert l'apprendimento è un processo: Terapeutico. Di costruzione di rappresentazioni. Di procedura penale. Di attività didattiche. J. Piaget, uno dei primi studiosi della psicologia infantile, ha il merito di avere messo in evidenza la stretta relazione esistente tra: Sviluppo psico-fisico e maturazione della identità motoria. Alunno e insegnante. Sviluppo motorio e maturazione della identità psico-fisica. Sviluppo motorio e sport. J.Piaget, comprese che la padronanza del movimento ha un effetto positivo non solo sulle abilità cognitive, ma anche: Sviluppo motorio. Sulle abilità cognitive. Sulla psicomotricità. Sulla componente psicologica più profonda. Secondo Piaget, il fattore che più incide nel processo di crescitaè sicuramente: Il gioco. L'ambiente. L'integrazione. L'insegnante. Il Piaget sostiene, infatti, che nella prima fase (0-2 anni) il bambino gioca prevalentemente con: Gli amici. Gli insegnanti. I genitori. I+F8l proprio corpo. Nella fascia successiva di età, compresa tra i 2 e i 7 anni, invece, assume una dominanza particolare il: Il proprio corpo. Gioco simbolico. Lo sviluppo psicomotorio. L'insegnante. Nella fase 7-11 anni ci troveremo di fronte un bambino la cui maturazione sociale gli consentirà di dare spazio al: Gioco competitivo e agonistico. Ai giochi di memoria. Al gioco simbolico. Ai giochi di squadra. Seymour Papert, è stato uno dei pionieri: Della psicomotricità. Del gioco competitivo. Della psicologia. Dell'intelligenza artificiale. Papert ritiene che gli indicatori più rilevanti, per la didattica, siano: Gli studi sull'intelligenza artificiale. Gli stili di apprendimento. Il proprio corpo. Gli insegnanti. Papert sostiene che un ruolo importante, per il successo educativo e formativo (in chiave didattica), è da attribuire all'operatore (docente, istruttore, etc.) che funge da mediatore tra: L'alunno e l'insegnante. Gli insegnanti e i genitori. Il soggetto che apprende e la fantasia. Il soggetto che apprende e la realtà di riferimento. Sempre secondo Papert, l'errore: E' motivo di disturbo per l'apprendimento. E' da valutare. Non è motivo di disturbo per l'apprendimento. E' un motivo per riprovare a fare sempre meglio. Ogni attività motoriaè espressione composita e integrata di essa e degli apporti forniti da: Tutte le branchie della psicologia. Tutte le altre componenti corporee. Dagli studi sulla psicomotricità. Dalle attività motorie. Il suo costrutto concettuale rappresenta, perciò, l'esito complessivo delle interazioni e degli apporti forniti da ciascuna di esse alla: Alla esecuzione delle attività motorie. Alla memoria. Alle attività motorie. Alla elaborazione e alla esecuzione del movimento stesso. Il movimento umanoimplica: I meccanismi mentali. Il perfezionarsi degli schemi motori. Gli spostamenti. La multifattorialità. Come ha dimostrato Piaget, la fase più importante dello sviluppo mentaleè quella in cui l'intelligenza senso-motoria lascia spazio all'evolversi: Della memoria. Del movimento. Dell'intelligenza motoria. Dell'intelligenza rappresentativa. Nella fase tra i 2 e i 7 anni e in prendono corpo i cosiddetti: Giochi intuitivi. Giochi di memoria. Giochi simbolici. Giochi violenti. Si può affermare, che l'essere umano coglie la realtà ed elabora le sue conoscenze grazie al: Alla memoria. Ai ricordi. Alle attività didattiche. Al movimento. Nella interpretazione della motricità, la fase della coordinazione grezza, ha un primo livello di sviluppo: Nei primi tre anni di vita. Nei primi cinque anni di vita. Nella pubertà. Appena nati. La fase della coordinazione fine, è rappresentata dal miglioramento costante e dal più funzionale controllo degli schemi motori, con l'eliminazione: Della memoria. Di tutti gli elementi di disturbo. Delle attività motorie. Della multifattorialità. Nella fase della disponibilità variabile, lo schema motorio appreso diviene abilità e può essere utilizzato: Nello sport. Nella scuola. Nell'integrazione. In situazioni e contesti molto diversi. Il singolo soggetto nel tempo e con l'esperienza, si costruisce i propri: Schemi mentali d'azione. Le proprie amicizie. Elementi di disturbo. Giochi simbolici. La costante delle riflessioni e delle argomentazioni, che troveranno esplicitazione in entrambe le aree, sarà: Come, quando e perché si attiva la motricità. Come, quando e perché valorizzare i potenziali formativi della motricità?. Valorizzare le potenzialità dei bambini. Perché valorizzare la motricità. La motricitàva definita sempre in relazione: Allo sport. Alle attività ludico motorie. Con la motricità stessa. Ai campi e agli scopi della sua utilizzazione. È piuttosto frequente il rimando al concetto di "abilità" per indicare: Le abilità esclusivamente sportive. L'uso di svariate motricità. Il possesso e la padronanza d'uso di una determinata combinazione di movimenti. Le abilità motorio-sportive. Le competenze motorie, rappresentano: Il corretto uso di una parte del corpo all'atto dell'attività motoria. Le competenze di un docente in materia sportiva. Le competenze di un docente in situazioni e contesti generalizzati. Il corretto uso segmentario di una parte del corpo in contesti e situazioni generalizzate. Il concetto di capacità non è affatto identificabile con quello di: Probabilità. Di potenzialità. Di caparbietà. Di sviluppo. Il termine capacità va utilizzato per indicare contestualmente: L'insieme delle potenzialità che solo un docente riesce a valorizzare in un alunno. L'insieme delle abilità possibili in un'ora di educazione fisica. Le capacità del docente. L'insieme delle abilità e delle potenzialità di sviluppo possedute da un soggetto. Le "capacità condizionali" sono quelle legate alla condizione fisica, e costituiscono l'insieme delle caratteristiche biochimiche e morfologiche che definiscono: Le potenzialità fisiche di un individuo. Le potenzialità che un docente riesce a valorizzare in uno studente. L'insieme delle caratteristiche biochimiche e morfologiche. Le specifiche capacità condizionali. Le "capacità coordinative", sono quelle che consentono all'individuo di calibrare e regolare la dose del movimento, ovvero di: Di eseguire un movimento nel modo più scomposto per attivare tutta la massa muscolare. Di eseguire un movimento coordinato. Di eseguire un attività sportiva senza sudare. Di eseguire un gesto nella maniera più composta ed economica. L'immagine più rappresentativa della motricità è il movimento che il corpo esprime rispetto: Agli altri corpi in movimento. All'attività fisica fatta. Allo spazio fisico. Alle capacità condizionali. È attraverso la rappresentazione e l'esplicitazione del movimento, dunque, che trovano esplicitazione: Le potenzialità fisiche di un individuo. Forme e livelli differenziate d'intelligenza. Forme differenziate degli strumenti per l'attività sportiva. Le rappresentazioni del movimento. Non c'è atto umano che non dipenda dai complessi meccanismi della conoscenza e: Del cervello. Dell'organizzazione della risposta motoria. Dei muscoli. Dell'organizzazione delle attività motorie da fare. La relazione corpo-ambiente viene ad essere definita e declinata come: Organizzazione motoria. Intelligenza. Attività sportiva. Atto motorio. La rappresentazione della motricità e dei sui significati comunicativi ed espressivi è oggetto di variegate forme di indagine e di spiegazione, anche perché varie sono: Le sue componenti costitutive. Le organizzazioni motorie. Le sue forme. I suoi significati. La motricità, di fatto, pur essendo connaturata con la specie umana, trova una progressiva definizione ed espressione: Nelle sue forme. Nell'intelligenza. Nell'atto motorio. Nelle singole individualità. La motricità, come espressione della individualità, è strettamente legata al maturare della struttura corporea e ai: Alle singole individualità. Alle sue componenti costitutive. Complessi meccanismi della mente. All'attività motoria. E' nell'atto del "controllo" della risposta che il soggetto identifica se stesso e: La sua proiezione nello spazio e nel tempo. Il suo IO interiore. Il suo corpo. Le componenti costitutive. Esiste, dunque, una stretta correlazione tra movimento corporeo e: Le sue forme. I muscoli. I suoi significati. Attività della mente. Gli atti motori rappresentano l'insieme delle scelte operative (delle azioni) che l'individuo: Organizza. Compone. Elabora e mette in campo. Crede di poter fare. Il movimento, come atto motorio umano, rappresenta il modo con cui un soggetto: Affronta un bisogno. Organizza le componenti costitutive. Attiva la mente. Organizza le attività motorie. L'atto motorio, dunque, l'identità personale ha modo di esplicitarsi nella sua: Proiezione di spazio-tempo. Nel corpo. Nelle attività della mente. Specificità e peculiarità. Il Cognitivismo al cui interno si è prodotto lo stesso costruttivismo e al quale si devono le basi delle più moderne ed attuali: Scienza biochimiche. Scienze cognitive. Scienze della formazione primaria. Scienze generiche. Il movimento cognitivista nasce attorno alla metà del secolo, con la pubblicazione di: Il capitale di K. Marx. La complessità della valutazione motoria di A. Ambretti. Mein kampf di A.Hitler. Psicologia cognitivista di U. Neisser. La cosiddetta unità TOTE (dalle iniziali di Text-Operate-Test-Exit), rappresenta il procedimento con cui: Si gioca al TOTOcalcio. Si realizza l'azione. Si realizzano le attività cognitive. Si realizza l'attività motoria. Ciò che accomuna i vari cognitivisti è, comunque, l'ipotesi che il soggetto umano agisca, operi e stabilisca relazioni con l'ambiente grazie alle sue: Relazioni col prossimo. Attività motorie. Alla sua simpatia. Facoltà mentali. Per il costruttivismo, tuttavia, la base di riferimento è l'idea che la costruzione dei significati che la mente elabora concetti e categorie che ogni soggetto fa propri è risultato di: Un complesso processo di elaborazione. Buone facoltà mentali. Complesse attività motorie. Scienze cognitive. Il soggetto impara a codificare in fondamentali schemi mentali di azione, ossia in “strutture di organizzazione” che il pensiero costruisce con: L'età. Le attività motorie. Le attività cognitive. Lo svolgersi dell'esperienza. È grazie al comportamento reattivo/adattivo che il soggetto impara ad elaborare e: Attribuire significati di senso alla realtà. Ad usare le attività cognitive. Relazionarsi con il prossimo. Ad essere simpatico. La costruzione degli schemi mentali di azione, dunque, è strettamente personale ed è correlata con: Le attività motorie. Complesse attività motorie. Il modo di agire e/o di reagire individuale. Un complesso processo di elaborazione. Il costruttivismo cibernetico di Norbert Wiener, centra la propria attenzione sui meccanismi che permettono lo scambio di informazioni: All'interno di un contesto. Tramite internet. Nelle attività motorie. Nel relazionarsi con il prossimo. L'apprendimento, dunque, non è solo un atto personale ma è anche il risultato dell'interscambio sociale dei: Delle persone intelligenti. Degli studenti. Dei docenti. Modelli di interpretazione della realtà. Il protocollo d'intesa MIUR-CONI ha siglato uno scambio di ruoli e di responsabilità, che consente al Ministero dell'Istruzione occuparsi: Dell' istruzione generica. Dell'insegnamento dell'educazione motoria nella scuola primaria. Della mensa scolastica. Del divario tra parcheggi per alunni e docenti. Il Ministro M. Gelmini, il Presidente del Coni, Giovanni Petrucci, e il Sottosegretario alla P.d.C, con delega allo Sport, Rocco Crimi, hanno presentato nella sede del MIUR il progetto di: Di stadi più capienti. Di reinserire nelle scuole i giochi di un tempo. Di prolungare il campionato di serie A. Alfabetizzazione Motoria. Entrando nel merito, l'insegnante titolare e: Gioco-sport uguali per tutti i bambini. La famosa "ora buca". Attività didattiche semplici e divertenti diversificate per ciascuna classe. Merendine e pause. Le attività sono finalizzate all'acquisizione delle competenze motorie e di stili di vita attivi, nel rispetto: Del mondo che ci circonda. Del Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca. Degli animali. Delle Indicazioni Ministeriali per il Curricolo. L'educazione motoria – vissuta in forma ludica e divertente – diviene, dunque, l'occasione per: Fare casino. Promuovere esperienze cognitive, sociali, culturali ed affettive. Per esperienza didattiche finalizzate allo studio. Divertirsi. Lo sport, infatti, rappresenta una valida strategia contro: L'attività didattica. La vita sedentaria. Lo studio. Il fenomeno del bullismo. I comitati territoriali del Coni e le istituzioni scolastiche rappresentano: La parte attiva ed organizzativa fondamentale. Comitati territoriali e istituzioni scolastiche. Lo Stato. La legge. L'attività viene pianificata e sviluppata durante: L'ora buca. Il weekend. L'ora di religione. L'intero anno scolastico. Il progetto prevede che in ciascuna classe si svolgano attività di educazione motoria per: Tutto il weekend. Per tutto il tempo ritenuto necessario dal docente. Due ore settimanali. Il weekend escluso il sabato. Qualificare professionalmente un insegnante è strada obbligatoria per qualsiasi processo di innovazione della scuola. Si pone, quindi, per l'insegnante la necessità: Di una media preparazione. Di una larga preparazione. Di un contratto a tempo indeterminato. Di ferie anticipate. Nel 1997 il Ministero della pubblica istruzione e il C.O.N.I. hanno stipulato un protocollo di intesa: Banca intesa. Per lo sport. Giocosport. Per la sicurezza negli stadi. Il progetto nasceva dall'esigenza di rinsaldare il rapporto tra scuola: E docenti. E mondo dello sport. E gli alunni. E i genitori degli alunni. Con il progetto si instaurava un nuovo e rinnovato rapporto tra: Alunni e docenti. Docenti e genitori. Docenti e ministero dell'istruzione. Scuola e sport. I contesti educativi fortemente sbilanciati alla valorizzazione della dimensione verbale sottovalutavano la dimensione educativa: Della corporeità. Dell'ora buca. Del rapporto docente-insegnante. Della pausa pranzo. In questa visione totalmente rinnovata la scuola primaria si è posta come finalità la presa di coscienza del valore del corpo da parte dei propri alunni favorendo: Gli alunni più grandi. Le attività motorie e di Giocosport. Gli ultimi arrivati. I docenti. Il richiamo e l'invito alla considerazione dei significati attribuiti al corpo, al movimento e allo sport, evidenzia che nella pratica didattica tutte le attività motorie – sportive ed i giochi sportivi in particolare quelli collettivi devono essere parte integrante: Dei docenti. Del gioco-sport. Dei processi d'insegnamento e apprendimento. Della scuola. In questa prospettiva il gioco-sport assume un valore molto importante ponendosi come approccio naturale: Allo sport. Alla conoscenza. Alle Indicazioni Ministeriali. Al gioco. Il gioco sportivo provoca un: Assuefazione. Stato di eccessiva felicità. Processo formativo. Piacere funzionale. L'attività ludico-sportiva aiuta l'abbandono dell'egocentrismo, della dimensione: Sportiva. Ludica. Egoistica e asociale. Didattica. I giochi naturali e di movimento sono basati su movimenti insiti nelle disponibilità: Motorie dell'individuo. Scolastiche. Dei docenti. Degli alunni. |