Didattica delle emozioni e mindfulness nella scuola primaria 9 CFU
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Title of test:![]() Didattica delle emozioni e mindfulness nella scuola primaria 9 CFU Description: Lez. 16-32 Docente Mazzocco Vilma Caterina |




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Cosa significa “madre sufficientemente buona” per Winnicott?. Una madre con un livello di sensibilità e cure materne perfetto e impeccabile. Una madre con un livello di sensibilità e cure materne moderato, ma non perfetto, accurato, ma non eccessivo d’intensità. Un livello di cura della figura dell’attaccamento sempre perfetto e impeccabile. Una madre costantemente attaccata al bambino e un livello di cura sempre impeccabile. Per Winnicott l'Holding facilita il processo di: Creazione dell’inconscio. Frammentazione delle istanze psichiche di personalizzazione. Creazione dell'Io sono. Strutturazione dell’Io patologico. In senso letterale cosa significa il termine “Handling”?. Manipolazione. Cominciare a parlare. Camminare. Esplorazione. Per Winnicott il gioco è: un semplice passatempo senza risonanze nello sviluppo infantile. un aspetto non significativo nello sviluppo del bambino. un elemento irrilevante per lo sviluppo del bambino. un aspetto fondamentale che anima il modo d’essere del bambino con sé stesso e con gli altri. Secondo Winnicott lo sviluppo infantile avviene: a prescindere dalle relazioni con le persone e l’ambiente che lo circondano. senza nessuna relazione con il contesto familiare. in disconnessione dall’ambiente esterno che lo circonda. in stretta relazione con l’ambiente che lo circonda. Per Winnicott le cure materne esigono un fondamentale presupposto: La relazione empatica della madre con il lattante. Il rapporto comunicativo unidirezionale della madre con il bambino. La relazione intrusiva della madre con il lattante. La continua ed esclusiva attenzione della madre verso il bambino. Le facoltà riflessive di mentalizzazione si acquisiscono: nelle prime relazioni di attaccamento. unicamente nelle relazioni sociali in adolescenza. solo nei rapporti con il gruppo dei pari. solo nelle relazioni affettive in età adulta. Le capacità riflessive di mentalizzazione sono fondamentali per: non incorporare i modelli operativi interni. sottrarsi all’elaborazione delle emozioni. l’organizzazione del Sé e la regolazione affettiva. evitare la rappresentazione degli stati emotivi. Le relazioni sociali tipiche del contesto familiare sono: non significative nel processo di sviluppo della regolazione emotiva. ininfluenti nello sviluppo della regolazione emotiva. rilevanti nello sviluppo della regolazione emotiva. non collegabili all’apprendimento emotivo del bambino. Winnicott sostiene che l’individuo sano deve sentire: il proprio corpo non integrato alla psiche. il funzionamento corporeo sempre perfetto. il proprio corpo come il fondamento del sé immaginativo. il proprio corpo costantemente attivo. Per Winnicott affinché il bambino sviluppi in armonia la sua identità è necessario: una madre capace di adattarsi in maniera perfetta ai bisogni del bambino. un ambiente “sufficientemente buono”. un ambiente “perfetto e rispondente alle sue necessità”. una madre sempre presente e disponibile. Secondo Winnicott il Falso Sé patologico: permette agli adulti di affrontare impegni e difficoltà. favorisce lo sviluppo di interessi personali autentici. consente un’espressione sufficiente delle componenti del Vero Sé. limita l’individuo nella propria capacità di vivere le relazioni affettive. Secondo Winnicott il Falso Sé è: un’organizzazione della personalità autentica. un’organizzazione difensiva della personalità. una strutturazione psichica del Vero Sé. una rappresentazione mentale del Vero Sé. Il Sé psicosomatico è: la consapevolezza del presente. la consapevolezza di essere una unità corporea. l’identità corporea nel momento presente. la coscienza unitaria del sistema corpo-mente. Steven Gordon (1989) definisce la competenza emotiva come un insieme di conoscenze e di abilità di comportamento che implicano: esclusivamente il saper far fronte alle situazioni dolorose. unicamente il riconoscimento della distinzione tra emozione provata ed espressa esteriormente. il saper esprimere emozioni, saper interpretare comportamenti emotivi, sapere gestire l’espressione emozionale in base al contesto, e conoscere il vocabolario emotivo. solo la consapevolezza dei propri stati emotivi. L’approccio neurobiologico considera le emozioni come: un semplice fenomeno che si produce in relazione alla valutazione di eventi esterni o interni. risposte stereotipate. schemi di risposta innescati automaticamente. risposte comportamentali a eventi di rilievo personale, caratterizzate da vissuti soggettivi e da una complessa reazione biologica. Rispetto alle teorie relative allo sviluppo emozionale si possono individuare due approcci teorici: l’approccio diretto e indiretto. l’approccio differenziale e l’approccio della differenziazione. il metodo soggettivo e il metodo complessivo. il programma base emozionale e il programma differenziale. Come definisce la competenza emotiva Carolyn Saarni?. La presenza di capacità asociali. L’assenza di comportamenti alessitimici. L’insieme di abilità necessarie per essere efficaci nelle transazioni sociali. Il complesso di carenze di mentalizzazione. Le capacità di autoregolazione emotiva sono fondamentali per: Il raggiungimento del controllo sfinterico. L’acquisizione della maturità sessuale. Lo svezzamento del bambino. L’adattamento sociale del bambino. Le ricerche attuali in neuroscienze hanno dimostrato: la non importanza delle emozioni nei processi decisionali e di apprendimento. l’irrilevanza delle emozioni e dei sentimenti nei processi cognitivi. il ruolo centrale delle emozioni e dei sentimenti nei processi decisionali e di apprendimento. l’assoluta non significatività delle emozioni e dei sentimenti nei processi cognitivi. La parola “emozioni” deriva dal latino “emovus”, participio passato del verbo “emovere”, che significa: “mettere dentro”, masticare. “portare dentro”, imprigionare. “mangiare”, muovere verso l’interno. “portare fuori”, muovere verso l’esterno. Le ricerche relative allo sviluppo di creatività dei bambini (Green & Noice 1988) hanno dimostrato che i processi cognitivi sono: indeboliti dalle emozioni che favoriscono il pensiero divergente. incrementati dalle emozioni che favoriscono il pensiero convergente. potenziati dalle emozioni che abbassano l’autostima. potenziati dalle emozioni che favoriscono il pensiero divergente. L’educazione emozionale è una competenza che prelude: allo sviluppo dell’intelligenza emotiva del bambino prima e dell’adulto poi. difficoltà nella gestione delle relazioni sociali. problematiche di padronanza del bambino prima e dell’adulto poi. problemi di apprendimento cognitivo. La Warm Cognition applicata all'insegnamento didattico si basa sul fatto che: a svolgere un ruolo di vitale importanza nei processi cognitivi è l’intelligenza emotiva. le emozioni non sono coinvolte nei processi cognitivi. per migliorare il rendimento a scuola bisogna evitare coinvolgimenti emotivi. è determinante per l’apprendimento escludere le emozioni dalla didattica. In cosa consiste un ricordo flashbulb?. È un semplice ricordo d’infanzia. È un ricordo antecedente ai 12 mesi di vita. È un’immagine particolarmente vivace e dettagliata che emerge direttamente dall’inconscio. È un’immagine particolarmente vivace e dettagliata che si forma in occasione di eventi che hanno avuto un forte impatto emotivo. 03. La “Warm Cognition” è: uno stile relazionale tra pari. una metodologia didattica che pone al centro le emozioni. una dinamica conflittuale. un approccio cognitivo-didattico che esclude le emozioni. Diversi studi di neuroscienze hanno rilevato che il nostro cervello reagisce sollecitando il circuito della ricompensa, chiamato “circuito dei reward”, quando?. siamo ammalati. siamo profondamente tristi. siamo arrabbiati. siamo contenti. Lane e Schwartz (1987) hanno definito la Consapevolezza Emotiva come: “l'abilità di identificare e descrivere le emozioni provate da sé stessi e dalle altre persone”. “la capacità di dimenticare e lasciar andare le emozioni negative provate da sé stessi e dalle altre persone”. “l'attitudine di contrastare le emozioni provate da sé stessi e dalle altre persone”. “l'abilità di evitare le emozioni provate da sé stessi e dalle altre persone”. Lane e colleghi nel 1990 quanti livelli di Consapevolezza Emotiva hanno definito?. 5. 4. 3. 6. Tra le prime teorie che hanno messo in discussione l'esistenza di un unico tipo d’intelligenza troviamo: la teoria delle Intelligenze Multiple di Thorndike. la teoria delle Intelligenze Multiple di Goleman. la teoria delle Intelligenze Multiple di Gardner. la teoria dell’Intelligenza Sociale di Gardner. La capacità di usare le emozioni in maniera intelligente richiede di: Non considerare le emozioni e andare avanti ad ogni costo. Porre attenzione ai nostri stati interiori e interrogarci sulla loro natura e origine. Considerare gli eventi della vita immutabili perché abbiamo un destino pre-definito. Prestare attenzione esclusivamente al linguaggio verbale. Per Goleman la competenza emotiva aiuta a: correggere le emozioni degli altri. non lasciarsi andare alle intuizioni personali. affrontare positivamente la complessità del mondo in cui abitiamo. evitare il raggiungimento degli obiettivi personali. Essere intelligenti emotivamente significa: non accettare i propri limiti. considerare gli stimoli che provengono dall’ambiente come disturbanti. mantenere un rapporto equilibrato tra il mondo intrapersonale ed il mondo interpersonale. usare le proprie risorse in modo disfunzionale per cercare di giungere a un risultato atteso. L’intelligenza emotiva è presente: solo nelle persone che hanno fatto studi psicologici. solo dopo i 50 anni. in ognuno di noi. solo nelle persone con un alto indice di intelligenza cognitiva. Ne “La cura psicoanalitica” (1984) Kohut definisce l’empatia come: “È la capacità di sentire l’amore che un’altra persona prova”. “È la nostra capacità quotidiana di provare ciò che un’altra persona prova”. “È saper indagare nella vita interiore di un’altra persona”. “La capacità di pensare e sentire sé stessi”. Secondo Kohut la presenza di rapporti empatici nell’infanzia costituisce: una prospettiva utopistica. la condizione necessaria di uno sviluppo sano. una dimensione che favorisce uno sviluppo fragile. la condizione straordinaria che pochi hanno la possibilità di provare. Quali sono i 3 cardini su cui agire per sviluppare l’Intelligenza Emotiva?. consapevolezza degli altri – controllo del comportamento non verbale - empatia. autoconsapevolezza – autocontrollo - empatia. consapevolezza degli altri – controllo del comportamento verbale - calma. incoscienza – empatia – abilità comunicativa. Daniel Goleman nel suo libro “La Meditazione come cura: Una nuova scienza per guarire Corpo, Mente e Cervello” scritto con R. Davidson, definisce la Mindfulness come: “l’arte di vivere consapevole”. “il vivere senza pensieri ossessivi”. “il desiderio di vivere senza pensieri”. “la capacità di non sentire il corpo”. Per Goleman sviluppare l’intelligenza emotiva costituisce: Una meta raggiungibile solo nell’età adulta. Un obiettivo raggiungibile solo da pochi perché si basa su talenti innati. Un elemento determinante per essere sempre sotto stress. Un fattore decisivo nella realizzazione dei propri obiettivi. 01. La disregolazione emotiva corrisponde: alla difficoltà di elaborare in modo efficace le proprie emozioni. all’avere il controllo delle emozioni. alla capacità di modulare le emozioni. all’incapacità di provare emozioni. Regolare le emozioni significa: evitare di modificare in modo intenzionale le componenti dell’esperienza emotiva. avere la capacità innata di essere tollerabile. saper modificare in modo più o meno cosciente e intenzionale le componenti dell’esperienza emotiva. saper accogliere le emozioni e i comportamenti successivi così come vengono. L’emozione è: un fenomeno multidimensionale che riguarda mente, corpo e comportamento nel mondo e con gli altri. un fenomeno che riguarda la mente silenziosa. un evento psicologico spesso inconsapevole. una manifestazione corporea istintiva. Un’emozione è: uno stato mentale e fisiologico nello stesso tempo. un bisogno inconscio che emerge. uno stato mentale. uno stato fisiologico. Secondo Plutchik ci sono: 6 emozioni di base (rabbia, gioia, fiducia, paura, sorpresa, tristezza). 8 emozioni di base (rabbia, amore, gioia, fiducia, paura, sorpresa, tristezza e meraviglia). 8 emozioni di base (rabbia, aspettativa, gioia, fiducia, paura, sorpresa, tristezza e disgusto). 5 emozioni di base (rabbia, gioia, fiducia, paura, tristezza). Quali sono le 4 Chiavi per sviluppare l'Intelligenza Emotiva?. Aumentare il vocabolario emotivo - Capire il linguaggio del corpo – Accogliere solo le emozioni positive - Ascoltare le emozioni degli altri. Ascoltare le emozioni - Aumentare il vocabolario emotivo - Capire il linguaggio del corpo - Non giudicare il modo in cui ci si sente come buono o cattivo. Ascoltare le emozioni - Aumentare il vocabolario emotivo - Capire il linguaggio del corpo – Riconoscere le emozioni come buone o cattive. Aumentare il vocabolario emotivo - Capire il linguaggio del corpo – Riconoscere le emozioni come buone o cattive – Evitare di manifestare emozioni. L’ Educazione Razionale Emotiva è: una Terapia cognitivo-comportamentale per disordini dello sviluppo neuro psichico del bambino e dell'adolescente. un test che mira a valutare il benessere emotivo del bambino e dell’adolescente. un questionario a risposta multipla che mira a valutare il benessere emotivo del bambino e dell’adolescente. una strategia preventiva che mira a favorire il benessere emotivo del bambino e dell’adolescente. Tra le Fasi pratiche per lavorare sull'intelligenza emotiva, troviamo: Fase informativa. Fase di identificazione. Fase di attivazione. Fase di accoglienza. Nel 1993 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha inserito nell’elenco delle Soft Skills: la competenza emotiva. l’emozione educativa. la regolazione emotiva. il controllo emotivo. Cosa è il “Klassens tid” delle scuole svedesi?. l’ora di etica nelle classi. l’ora di spiritualità nelle classi. l’ora di problem solving nelle classi. l’ora di empatia nelle classi. |