option
Questions
ayuda
daypo
search.php

Didattica e pedagogia speciale lez. 1-30

COMMENTS STATISTICS RECORDS
TAKE THE TEST
Title of test:
Didattica e pedagogia speciale lez. 1-30

Description:
Prof. Simone

Creation Date: 2023/04/24

Category: University

Number of questions: 92

Rating:(15)
Share the Test:
Nuevo ComentarioNuevo Comentario
New Comment
NO RECORDS
Content:

La specificità del discorso didattico deriva dalla sua imprescindibile esigenza di assumere l’apprendimento in correlazione: all'indottrinamento. alla scienza. alla pedagogia. all'insegnamento.

La didattica è una scienza che si colloca all’interno del più ampio settore delle scienze: antropologiche. pedagogiche. filosofiche. sociologiche.

Interrogarsi sull’apprendimento significa ricercare il senso del processo per il quale l’uomo costruisce il suo: comportamento. ambiente. ciclo vitale. adattamento.

Nella scuola, il compito dell’insegnamento è sempre: la valutazione. l'educazione. l'osservazione. la differenziazione.

Istruzione e insegnamento: riguardano soltanto la scuola. riguardano soltanto gli altri ambienti educativi. non riguardano soltanto la scuola. sono la stessa cosa.

L’educazione pone necessariamente le sue basi nella: filosofia. memoria. tradizione. scuola.

“Azione che promuove lo sviluppo umano a più livelli”. La definizione si riferisce al termine: socializzazione. inculturazione. pedagogia. educazione.

Circa il concetto di educazione, le definizioni possibili sono: due. poche. molte. tre.

La pedagogia è un ragionare sui fatti che hanno a che fare con: l'educazione. il sociale. il quotidiano. l'ambiente scolastico.

Il percorso formativo della persona è costantemente: in divenire. in sé definito. problematico. in crisi.

Il processo formativo verte soprattutto su scelte: relazionali. interiori. sociali. economiche.

Il processo formativo, al giorno d’oggi, segue linee evolutive sempre meno: sviluppate. sostenibili. lineari. specifiche.

La formazione è sviluppo del soggetto nella sua: umanità. scuola. fratellanza. vita quotidiana.

L’educazione può definirsi come una esperienza: circoscritta. diffusa. eccezionale. episodica.

Educazione e formazione, nel linguaggio comune, vengono talvolta usati senza una chiara: titolazione. definizione. formulazione. differenziazione.

Parlare di integralità significa porre l’accento sulla totalità delle esigenze: di sviluppo della persona. individualizzanti della persona. contingenti della persona. socializzanti della persona.

Del passato bisogna: fare una commemorazione. fare una utilizzazione saggia. sbarazzarsi. lamentarsi.

L’educazione costituisce l’insieme degli strumenti necessari per garantire la trasmissione della: scuola. cultura. formazione. società.

E’ piuttosto riduttivo considerare l’intervento educativo soltanto come: formazione. elevazione. costruzione. socializzazione.

Secondo Leang, i fenomeni di assimilazione alla propria o all’altrui cultura non sono, di per sé: reali. educativi. possibili. ammessi.

L’educazione è per un verso volta alla conservazione e per un altro verso al: rinnovamento. esclusione. radicamento. avvicinamento.

Tra i tratti essenziali dell’apprendimento, NON rientra: accrescimento della esperienza personale. acquisizione delle informazioni. valutazione delle proprie competenze funzionali. fruizione personale del dato conoscitivo.

Le occasioni di interazione tra soggetto ed ambiente devono risultare sempre ricche: di persone. di guadagno economico. di fantasia. di stimolazioni.

L’autonomia della scuola deve oggi farsi carico delle istanze pedagogiche della: differenza. uniformità. unità. specificità.

Itard contribuì allo sviluppo di un primo approccio, alla persona con disabilità, di tipo: globale. critico. riabilitativo. terapeutico.

Che appellativo venne riconosciuto a Victor?. “giovane indigeno”. “ragazzo plusdotato”. “ragazzo di Itard”. “ragazzo selvaggio”.

La pedagogia speciale è parte della: formazione. pedagogia clinica. didattica. pedagogia generale.

G. Bollea ha fondato: la neuropsichiatria infantile. la pedagogia speciale. la didattica speciale. la neuropsichiatria generale.

G. Bollea sosteneva che, se si vuole aiutare un minore in difficoltà, bisogna prima di tutto aiutare: esperienza. la sua mente. la sua famiglia. la sua scuola.

La pedagogia speciale, a livello accademico, nasce in Italia nel: 1977. 1964. 1864. 1971.

Secondo la pedagogia emendativa, il soggetto considerato “anormale” va: corretto. ripreso. ignorato. compreso.

Le scuole speciali in Italia: sono ancora attive. sono attive soltanto in alcuni contesti. sono state abolite. non sono mai esistite.

Gli apprendimenti e le pratiche didattiche, ispirati dalla pedagogia speciale, possono generare nelle classi delle azioni di tipo: inclusivo. esclusivo. differenziale. selettivo.

Quando disadattamento e devianza si manifestano all’interno della scuola, vanno trattati: affettivamente. psichiatricamente. pedagogicamente. energicamente.

La pedagogia interculturale si sforza di riconoscere il valore delle: identità. somiglianze. disuguaglianze. differenze.

Con la globalizzazione della comunicazione e delle conoscenze, non si può più far riferimento a parametri: monoculturali. generali. pluriculturali. indefiniti.

La differenza ha sul piano sociale toni e forme molto: opposti. identici. simili. variegati.

La disabilità può essere di tipo: medio o lieve. transitorio o permanente. definito o permanente. grave o gravissima.

La parola deficit identifica una mancanza: oggettiva e soggettiva. soggettiva e congenita. oggettiva e non verificabile. oggettiva e verificabile.

La pedagogia speciale in Italia ha una storia lunga circa: cento anni. sessanta anni. quaranta anni. trenta anni.

La legge n. 517/1977 stabilisce la garanzia dell’apprendimento anche per gli alunni: indigenti. delle scuole speciali. stranieri. portatori di disabilità.

L’educazione e l’istruzione divengono una chiave di accesso essenziale, per le persone con disabilità, nel raggiungere una cittadinanza: attiva. funzionale. parziale. speciale.

L’inclusione, per potersi realizzare, richiede azioni: sovversive. cicliche. di sistema. settoriali.

Affrontare il tema dell’inclusione richiede sempre uno sguardo: ampio. selettivo. comprensivo. settoriale.

Secondo R. Caldin, se oggi dovessimo indicare che cosa è manchevole nell’integrazione/ inclusione in Italia, essa sarebbe relativa all’area: dell’inclusione. della socializzazione. della medicalizzazione. della garanzia dell’apprendimento.

La legge n. 517 è stata emanata nel: 1877. 1957. 1927. 1977.

Nel sistema educativo italiano, la possibilità per gli studenti portatori di disabilità di usufruire di tirocini e stage è: ampia. limitata. ricca. illimitata.

La legislazione italiana circa la disabilità è tra le più avanzate: in Italia. nel mondo. in Europa. in Occidente.

La disuguaglianza è conseguenza tragica della incapacità di accogliere la diversità come: valore. principio. opzione. criterio.

La diversità è dovuta ad una molteplicità di: variabili. persone. problemi. risorse.

Il più delle volte la diversità viene vista come: una risorsa. un ostacolo. un fattore di contesto. un bene comune.

La logica della identificazione tende alla: originalità. conclusione. stereotipia. omologazione.

In educazione è improduttivo: armonizzare. interpretare. polarizzare. costruire.

I problemi del vantaggio e dello svantaggio socio economico: sono soltanto in parte di pertinenza della pedagogia speciale. potrebbero divenire in futuro di pertinenza della pedagogia speciale. non sono di pertinenza della pedagogia speciale. sono di pertinenza della pedagogia speciale.

Il problema della diversità in pedagogia si affronta: valorizzando le potenzialità presenti. mettendo in dubbio le potenzialità presenti. ignorando il deficit. definendo il deficit.

L’approccio pedagogico alla diversità ha portato alla considerazione di ciò che v’è nell’altro-diverso di: critico. negativo. positivo. incompiuto.

I bisogni educativi presenti in classe oggi sono tra di loro: eterogenei. indefiniti. simili. contraddittori.

Il concetto di “speciale normalità” si può attribuire a: D. Ianes. L. De Anna. L. d’Alonzo. L. Cottini.

Per garantire, ai soggetti portatori di disabilità, una vantaggiosa vita scolastica: si deve ignorare la loro diversità. è possibile ignorare la loro diversità. è obbligatorio ignorare la loro diversità. non si deve ignorare la loro diversità.

I desideri appaiono collegati: alle identità. ai vissuti. alle necessità. ai bisogni.

In tutte le interazioni comunicative in primo piano vi è: l’identità di chi parla e di chi ascolta. le ragioni di chi parla e di chi ascolta. il ruolo di chi parla e di chi ascolta. la figura di chi parla e di chi ascolta.

Nei contesti didattici è importante capire: quando si comunica. dove si comunica. perché si comunica. quanto si comunica.

La comunicazione si motiva e si struttura nel rapporto: Io-noi. Io-altro. Io-voi. Io-me stesso.

Ogni nostra visione delle cose ha bisogno, da parte degli altri, di: conferma. smentita. dibattito. chiarimento.

La competenza comunicativa si sviluppa: sin da neonati. nell’età adulta. nella giovinezza. nella fanciullezza.

Il clima organizzativo: è di ostacolo alla vita di una organizzazione. non influenza nessun aspetto della vita di una organizzazione. influenza tutti gli aspetti della vita di un’organizzazione. influenza soltanto alcuni aspetti della vita di una organizzazione.

Secondo Rivoltella, la fruizione delle tecnologie multimediali all’interno del setting didattico viene scandita dalle attività di: rappresentazione, ideazione, condivisione e costruzione. rappresentazione, implementazione, condivisione e costruzione. rielaborazione, comunicazione, condivisione e costruzione. rappresentazione, comunicazione, condivisione e costruzione.

I nuovi media suggeriscono all’agire didattico nuovi compiti che sono in tutto: 2. 3. 4. 6.

La lettura ipertestuale rende l’apprendimento: attivo e dinamico. sequenziale e lineare. sociale e di gruppo. divertente e ludico.

Il più importante prerequisito per intraprendere un intervento di CAA è la effettiva presenza di: remote opportunità di comunicazione. concrete opportunità di comunicazione. vicinanza empatica del pattern comunicativo. disturbi della sfera comunicativa.

La comunicazione aumentativa alternativa NON è costituita da: parole. gesti. immagini. link.

“E’ una misura di sostegno alla relazione, alla comprensione e al pensiero”. Si tratta: della comunicazione didattica. della figura dell’insegnante di sostegno. della comunicazione aumentativa alternativa. della comunicazione multimediale.

L’insegnamento del programma PECS prevede un percorso articolato in: 6 fasi. 3 fasi. 4 fasi. 2 fasi.

Fino alla fine degli anni Settanta del secolo scorso, la convinzione generale era che l'allievo in situazione di disabilità dovesse essere inserito in gruppi di coetanei: normodotati. con deficit intellettivi. con deficit sensoriali. con deficit simili.

La costituzione delle classi differenziali, parallele a quelle comuni, fu giustificata da un intervento, sul deficit, di tipo prettamente: tecnico-sanitario. pedagogico. educativo. differenziale.

La legge n. 118 del 30 marzo 1971, all’art.28, riconobbe agli allievi in situazione di disabilità il diritto all’educazione: in classe comune. negli istituti per portatori di disabilità. in ambito familiare. in classe differenziale.

La necessità di individualizzare gli interventi sottende, al suo interno, una logica: individualistica. comune. personalistica. efficientistica.

Favorirono la creazione di un ambiente scolastico inclusivo. Si sta parlando delle classi: aperte. scoperte. speciali. differenziali.

La legge che introduce la figura dell’insegnante di sostegno è la legge: n. 1859 del 1962. n. 104 del 1992. n. 118 del 1971. n. 517 del 1977.

La legge n. 517 del 1977 parla dello svantaggio socioculturale: soltanto all’inizio. in nessuna sua parte. in molte sue parti. in alcune sue parti.

Si insiste sulla parola “integrazione” a partire dalla legge: n. 1859 del 1962. n. 118 del 1971. n. 517 del 1977. n. 104 del 1992.

Per quanto riguarda l'integrazione scolastica, la legge n. 194/1992 ha fissato le basi, per l’allievo portatore di disabilità, di un progetto al tempo stesso: contestualizzati e individualizzato. globale e individualizzato. individualizzato e circoscritto. comprensivo e contestualizzato.

La dichiarazione di Salamanca venne stilata nell’anno: 1962. 1971. 1994. 1992.

La legge n. 104/1992 si è occupata dei bisogni educativi speciali: sì. soltanto nelle sue conclusioni. no. solo in parte.

A partire dalla legge n. 104/1992 un ruolo sempre più attivo viene attribuito: alla scuola. agli specialisti di area medica. alla famiglia. al gruppo dei pari.

La legge che sancisce l’ingresso della parola integrazione all’interno del lessico, non soltanto scolastico, è la: n. 104 del 1992. n. 1859 del 1962. n. 517 del 1977. n. 118 del 1971.

A seguito dell’abolizione delle classi differenziali, l’inserimento dei portatori di disabilità nelle classi normali venne da alcuni definito come: selvaggio. comune. speciale. integrato.

La legge n. 118 del 1971 sancì che l'istruzione dell'obbligo per i soggetti portatori di disabilità doveva avvenire nelle classi normali: della scuola paritaria. della scuola pubblica. della scuola speciale. della scuola privata.

“A questa legge si riconosce l’aver introdotto la parola “inserimento”, per sancire il processo di accoglienza, all’interno delle mura scolastiche, degli allievi con disabilità”. Si tratta della legge: n. 517 del 1977. n. 104 del 1992. n. 118 del 1971. n. 1859 del 1962.

La prospettiva inclusiva scaturisce da un cammino iniziato: negli anni Sessanta del secolo scorso. negli anni Quaranta del secolo scorso. negli anni Cinquanta del secolo scorso. negli anni Settanta del secolo scorso.

La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità introduce il concetto di: accoglienza. integrazione. inclusione. inserimento.

Per favorire il diritto allo studio occorre che la scuola elabori risposte: esaustive e autosufficienti. semplici e complesse. individualizzate e personalizzate. articolate e plurime.

Report abuse