Didattica Speciale II
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Title of test:![]() Didattica Speciale II Description: terzo paniere - unipegaso |




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La palestra o, in alternativa, un luogo dove poter svolgere attività motorie: deve essere presente in qualsiasi tipologia di servizio alla persona. È obbligatoria solo nelle strutture dove sono ospitati adoloscenti. È facoltativa nelle residenze per anziani. È facoltativa nel caso di struttuire che ospitino soggetti con pluridisabilità. Chi è chiamato a sviluppare e progettare l'attività educativa motoria: esperto in attività motorie per disabili. pedagogista e fisiatra. educatore e fisioterapista. equipe educativa. Che cosa favorisce il rapporto umano con le persone affette da disabilità intellettiva: intelligenza cognitiva. l'intelligenza affettiva. intelligenza empatica. intelligenza celata. Nel suscitare l'interesse dei disabili verso l'attività motoria, l'educatore dovrà favorire: il ragionamento. il dialogo. l'imitazione. lo spirito di autorevolezza. Quale figura è andata a sostiture l'educatore, nell'esercizio della sua attività: programmatore di attività. orientatore. accompagnatore. animatore. Le attività ludiche possono essere svolte: al chiuso solo in caso di pioggia. sempre all'aperto. al chiuso e all'aperto. in apposite tendostrutture. La programamzione delle attività ludiche: non necessita di programmazione. deve essere programmata con attenzione ma lasciando spazi alla spontaneità. va programmata ma solo in linea generale. È assolutamente spontanea. Dove va stabilita la programmazione delle attività ludiche: nella scheda di programmazione di ogni attività. nel PEI. nello Statuto della struttura. nel Regolamento della struttura. In quale occasione, le attività vengono riprogettate con interventi migliorativi: verifica mensile. verifica quotidiana. verifica annuale. verifica periodica. Nella programmazione annuale vanno identificati: nomi degli accompagnati. tempo dedicato alle attività ludiche. nomi degli accompagnatori. luoghi e attrezzature necessarie. La disabilità fisica e quella intellettiva, sono considerati due mondi diversi soprattutto in termini di: assistenza. progettualità. educazione. didattica. Grazie all'ICF e alla dichiarazione dei diritti delle persone con disabilità dell'ONU: la persona disabile diviene fulcro delle tematiche sull'assistenzialismo. vengono eliminate le barriere architettoniche. vengono riconosciti i diritti educativi e didattici della persona disabile. la persona diventa protagonista, in un'ottica di miglioramento ella qualità della vita. I mezzi per la realizzazione personale della persona disabile sono: gestione personale e autonomia. affermazione e autodeterminazione. autonomia e autodeterminazione. indipendenza e autonomia. Molti disabili intellettivi che tipo di progettualità presentano: a breve termine. a lungo termine. nessuna progettualità. a medio termine. Quale tra i seguenti NON è un aspetto della dipendenza distruttiva: assistenzialismo. simbiosi. repulsione. adattamento. L'approccio alla disabilità deve essere: generalizzato. individualistico. comunitario. immediato. Il Progetto educativo personalizzato è necessario: solo per un soggetto con disabilità lieve. anche per una persona adulta disabile avanti negli anni. non sempre è necessario, soprattutto in casi di disabilità gravissima. non è previsto oltre i 35 anni. Cosa deve necessariamente contenere il PEP: obiettivi, modalità di accompagnamento; proposte di vita. obiettivi, modalità di accompagnamento; proposte di vita, piano didattico. obiettivi, modalità di accompagnamento; proposte di vita, piano assistenziale. obiettivi, modalità di accompagnamento; proposte didattiche, piano assistenziale. Il PEP ogni quanto deve essere aggiornato: mensilmente. mai. almeno annualmente. ogni due anni. Il PEP va aggiornato da: direttore della comunità e pedagogista. pedagogista. equipe educativa. psicologo + pedagogista. Quando il disabile arriva in una nuova realtà, definito come soggetto aggressivo e poi cambia il suo comportamento, subendo una trasformazione da calmo a mite, da aggressivo a docile, a cosa si deve questa trasformazione: al clima. al contesto. alla nuova struttura. alle persone. Al fine di contenere l'aggressività, i contenimenti più efficaci sono: comunitario e personale. relazionale e progettuale. ambientale e strutturale. relazionale e comunitario. I motivi che il più delle volte generano comportamenti aggressivi sono dovuti a: cause genetiche. cause endogene. cause esogene. cause personali. Come è possibile definire l'aggressività: una forma di interazione sociale provocante un danno a se stessi (auto aggressività) o ad altra persona/e. una forma di isolamento sociale provocante un danno a se stessi (auto aggressività) o ad altra persona/e. una forma di isolamento sociale provocante un danno a se stessi. una forma di interazione sociale provocante un danno agli altri. Agitazione per sentimento di emarginazione e abbandono e/o per preoccupazione da incertezza di un futuro ignoto, è la definizione di: tensione. stress. paura. ansia. Il contenimento fisico, avviene con: imbracatura da contenimento. legatura da contenimento. abbraccio di contenimento. contenimento ambientale. Il trattamento psicofarmacologico per l'aggressività: ha durata permanente. ha durata temporanea. È stabilito in team da psicologo ed educatore. viene stabilito dall'ASL di appartenenza. Qual è la "triade" che la comunità educativa è chiamata a coltivare: affetto, familiarità, proposta educativa. ascolto, programmazione e progettualità. programmazione, progettazione, promozione. affetto, familiarità e accettazione. Profondo abbattimento per la mancata soddisfazione di bisogni, cioè di ciò che si ritiene necessario, è la definizione di: paura. tensione. frustrazione. ansia. Cosa è la tensione. contrasto dovuto al non andare d'accordo. agitazione per sentimento di emarginazione e abbandono e/o per preoccupazione da incertezza di un futuro ignoto. stato di estrema sollecitazione nervosa per troppa pressione data da richiesta di prestazioni o per modalità relazionali. profondo abbattimento per la mancata soddisfazione di bisogni, cioè di ciò che si ritiene necessario. La sessualità umana è: anche ma non solo istinto. istinto. solo piacere. solo affettività. La sessualità è definita come: presupposto essenziale nell'unione tra uomo e donna. relazione sentimentale tra uomo e donna. unione fisica tra uomo e donna. relazione, apertura, progetto. La genitalità: È sinonimo di sessualità. È inglobata nella sessualità. È il contrario di sessualità. non è oggetto di studio della pedagogia della sessualità ma della psicologia sessuale. Una donna disabile intellettivamente, impegnata in una relazione, in quale ambito potrebbe avere maggiori problemi: familiare. sessuale. educativo. coniugale. Nel caso in cui un disabile mentale lieve progetti una famiglia, quest'ultima dovrebbe: vivere in comunità. essere assistita da un'equipe di educatori. essere seguita da un educatore. essere seguita da una coppia di normodotati. Quale capacità è manchevole nelle coppie con disabilità intelletiva: sessuale. utilizzo dei soldi. progettualità coniugale e familiare. genitalità. In quale ambito è inserita l'educazione affettiva e sessuale delle persone con disabilità intellettiva: psicologico. antropologico e pedagogico. psicologico - sessuale. clinico. La sessualità è: anche progettualità. progettazione. programmazione. pianificazione. La sessualità: È intesa come genitalità. si riferisce all'essere umano nella sua globalità, in quanto essere maschile e femminile, nell'ambito dei rapporti sessuali. si riferisce agli organi genitali e alle loro funzioni specifiche. si riferisce all'essere umano nella sua globalità, in quanto essere maschile e femminile, nell'ambito complessivo dell'esistenza umana. Una disabile intellettiva potrebbe educare un figlio: si, se con disabilità grave. si, se seguita da una sessuologa. in genere no, perché manca di sicurezza, libertà e pace interiore. no, perché manca di affettività. Quando ha inizio l'educazione affettiva: nella prima infanzia. in età scolastica. in età adolescenziale. intorno ai 5/6 anni. Con quale periodo coincide la fanciullezza: periodo che precede la scuola primaria. fascia d'età dai 3 ai 5 anni. periodo della scuola secondaria di primo grado. periodo della scuola primaria. Gli educatori e i genitori nell'accompagnare il fanciullo disabile, dovranno: infondere esclusivamente affetto. infondere affetto ed evitare "etichettature" di disabilità. infondere affetto nascondendo la menomazione. educarlo ad accettare i suoi limiti e disabilità. Quando termina l'adolescenza: con lo sviluppo fisiologico puberale. con la maggiore età. non esiste un termine preciso. intono ai 20 anni. La co -educazione del ragazzo disabile, è effettuata da: genitore - psicologo. pedagogista - psicologo. educatori - pedagogista. genitori - educatori. Quale tipologia di accompagnamento è prevista per il disabile che invecchia: accompagnamento assistenziale. accompagnamento senile. accompagnamento educativo. non si prevede alcun accompagnamneto. Da cosa è garantita la progettualità di vita dell'essere umano con disabilità intellettiva: Pianificazione individualizzata. Progetto educativo personalizzato. Progetto intelletivo personalizzato. Progettualità individualizzata. La co -educazione adolescenziale è prevista: per ragazzi e ragazze normodotati e disabili. per ragazzi e ragazze normodotati. per gli adolescenti che hanno superato i 16 anni, anche se disabili. per i ragazzi con un'età superiore ai 16 anni e per le ragazze con un'età superiore ai 13 anni. Quando va favorita la serenità affettiva della persona con disabilità intellettiva: mai. nell'età adulta. nell'adolescenza. nella fanciullezza. L'educazione affettiva delle persone adulte con disabilità intellettiva è caratterizzata da: compassione; comunità accogliente; abbraccio fraterno; educazione parziale. comprensione; comunità accogliente; abbraccio fraterno; educazione parziale. comprensione; comunità accogliente; abbraccio fraterno; educazione permanente. compassione; assistenzialismo; abbraccio fraterno; educazione parziale. Impostare un'azione educativa a misura d'uomo, adatta per ogni singola persona da seguire, si traduce con il termine: personalizzazione. programmazione. individualizzazione. singolarizzazione. Quale reazione fisica si innesca con un abbraccio: diminuzione frequenza cardiaca. aumento serotonina. diminuzione della saturazione. aumento emoglobina. Un rapporto gestuale troppo intenso: non è mai accettato dal disabile. può dar vita a problemi sessuali. È accettato esclusivamente da disabili gravissimi. È sempre consigliato. Compito dell'educatore, relativamente al disabile, è quello di: insegnare buone abitudini sessuali. occuparsi dell'educazione sessuale. educare a buone abitudini relazionali. orientarlo nell'incontro sessuale con coetanei. Cosa può frenare gli impulsi sessuali del disabile: l'istruzione familiare ricevuta. non sono frenati in alcun modo. la stessa disabilità. senso del pudore. Come comunicano soprattutto le persone disabili: non sempre comunicano. con appositi macchinari. con il corpo. con lo sguardo. Un ragazzo o un adulto con pesante disabilità intellettiva si rende conto della sua menomazione: si, ma non sempre. non è possibile rispondere a questa domanda con certezza. si, ne è consapevole. non ne è consapevole. Nella comunicazione con un disabile è molto importante: il tono della voce. il contenuto del dialogo. uno sguardo intenso. il mostrarsi simpatici. La comunicazione con il disabile gravissimo, esprime soprattutto: magnanimità. simpatia. amore possessivo. amore oblativo. Per le persone con disabilità è importante: incontrare educatori sereni affettivamente. incontrare educatori disturbati affettivamente. incontare educatori asettici affettivamente. incontrare educatori con il titolo di studio. Come viene considerata, oggi, la masturbazione da parte del disabile: non più come atto problematico, purchè avvenga in privato. come una manifestazione da depravati. non più come atto peccaminoso o problematico che può avvenire sia in pubblico che privato. come atto peccaminoso. Le più frequenti manifestazioni affettivo-sessuali delle persone con disabilità intellettiva sono: i contatti corporei; desiderio di sposarsi e di avere figli; voglia di rapporti sessuali. i contatti corporei; desiderio di convivenza; voglia di rapporti sessuali; omosessualità. i contatti corporei; masturbazione; desiderio di avere figli; voglia di rapporti sessuali; omosessualità. i contatti corporei; masturbazione; desiderio di sposarsi; voglia di rapporti sessuali; omosessualità. Come deve comportarsi l'educatore di fronte alle manifestazione sessuali del disabile: stimolare le manifestazioni come atti liberatori. Analizzare, interpretare e comprendere il messaggio sotteso alle manifestazioni. stimolare le manifestazioni in quanto diritto alla felicità del disabile. reprimere le manifestazioni eccessive anche con farmaci, laddove necessario. In che età della vita l'autoerotismo è considerato normale: mai. nella fanciullezza. in adolescenza. sempre. Cosa fare in caso di frequente masturbazione: nulla, in quanto è del tutto normale. Chiedere la consulenza di uno psicologo specializzato in questo tipo di problematiche. utilizzare, laddove necessario, psicofarmaci. animare serenamente la vita comunitaria con momenti di allegria, festa e convivialità. Prima di un corretto intervento educativo, cosa è chiamato a fare l'educatore: verificare precedenti situazioni di masturbazione in pubblico da parte del disabile. chiedere una consulenza psichiatrica del disabile. comprendere e analizzare il contesto sociale nel quale il disabile è inserito. accertare la possibile omosessualità del disabile. Qual è l'atteggiamento da avere nel caso in cui il disabile richieda sesso a pagamento con una prostituta: accettare di buon grado la sua richiesta, in quanto esperienza liberatoria e appagante. spiegare in modo semplice e chiaro che non è possibile perché occorre avere una relazione scelta e voluta da entrambi, stabile e progettuale. spiegare in modo semplice che è possibile ma non deve diventare un'abitudine. spiegare in modo semplice che non è possibile in quanto è elevato il pericolo di malattie sessualmente trasmissibili. Quale atteggiamento si dovrà assumere quando è esplicitato il desiderio di essere coppia e persino famiglia con altra persona disabile intellettiva: gli educatori possono permettere di mantenere la relazione fin quando dura, lasciandoli però come fidanzatini, e ognuno poi torna a casa o nella comunità propria. si può permettere la creazione di una famiglia se si tratta di disabili intellettivi lievi. l'educatore può anche permettere la creazione di una famiglia, impegnandosi a guidarli come coppia in futuro. l'educatore può anche permettere il matrimonio, educandoli però a non avere figli. Le relazioni omosessuali tra disabili: sono severamente vietate. sono sempre frutto di libera scelta e mai di coercizione. non sono sempre frutto di libera scelta ma spesso frutto di contesti comunitari nei quali si trovano solo donne o solo uomini. sono molto rare in quanto tutti i contesti comunitari sono formati da uomini e donne. La masturbazione è collegata a: ad uno stato di stress da parte del disabile. ad una perversione intrinseca in alcune forme di disabilità. all'appagamento di tensioni biofisiologiche. legami infantili eccessivamnete forti con la madre. Il dolore per la sopravvenuta disabilità intellettiva di un figlio è: provocato: dall'impotenza. dalla percezione delle difficoltà future e dalla delusione delle aspettative. dai sensi di colpa e dai rimpianti. dalla percezione delle future difficoltà scolastiche. Relativamente alla famiglia del disabile, è necessario non far mai mancare attenzioni a: ai parenti. madre. fratelli/sorelle del disabile. padre. Il genitore come affronta il dolore per la sopravvenuta disabilità: con l'aiuto di farmaci. rivolgendosi a specialisti, come psichiatri o neurologi. dipende dalla visione religiosa della famiglia. dipende dalla visione antropologica della famiglia. Cosa risulta fondamentale, non solo nel rapporti con l'educatore, ma anche in famiglia per il disabile: accoglienza. spontaneità. didattica. adattamento. Chi sono i protagonisti del passaggio dal "durante noi" al "dopo di noi": zii diretti. pedagogisti. educatori. genitori e fratelli e sorelle. Dove vengono concretizzate le molteplici proposte attinenti allo stile educativo: Regolamento degli enti comunitari. Statuto della comunità. Progetto educativo personalizzato. nel Piano didattico. Quale tipo di approccio deve essere primario per il disabile, nelle realtà residenziali: approccio assistenziale. approccio pedagogico. approccio assistenziale, relativizzando quello pedagogico. approccio educativo - didattico. Per superare lo sconforto e il rifiuto, causati dalla scoperta della disabilità intellettiva da parte dei genitori, occorre: passare da una percezione diagnostica della realtà ad una relazione educativa d'aiuto. passare da una percezione diagnostica della realtà ad una relazione d'aiuto. superare la rabbia e la frustrazione inziale. passare da una percezione assistenzialistica ad una diagnostica della disabilità. Per superare lo sconforto e il rifiuto, causati dalla scoperta della disabilità intellettiva da parte dei genitori, occorre: riabilitazione. ricerca di normalizzazione. progettualità. istruzione. Oggi, a causa dei "criteri di approprietazza" da rispettare, le realtà residenziali si possono considerare: diversificate secondo una logica assistenzialista. efficaci e efficienti. omologate secondo una logica assistenzialista. umanizzate. Nel caso in cui le figure educative non riescano a ricomporre le divergenze da un punto di vista educativo, quale comportamento dovranno tenere: rivolgersi ad un pedagogista. optare per una separazione consensuale. rivolgersi ad uno psicologo. rivolgersi all'insegnante. Alla base della vita coniugale, ma anche prima, vi deve essere: pazienza. comprensione dei comportamenti. dialogo. affetto morboso. La sessualità: deve essere ricondotta nell'ottica della relazione dialogica. È sinonimo di genitalità. come relazione dialogica viene meno con il passare degli anni. non è contemplata in un'ottica pedagogica di famiglia. La coppia impossibilitata ad avere figli: deve necessariamente propendere per adozione o affido. deve dedicarsi alla cura di altri bambini. deve dedicarsi a persone con difficoltà. può dedicarsi volontariamente a persone in difficoltà. Essere famiglia aperta, vuol dire anche: provare nuove esperienze. non dimenticarsi degli amici. dedicarsi, con il consenso del partner, ad una relazione extraconiugale. non dimenticare i nonni, quando i malanni si fanno sentire. La famiglia aperta è: un insieme di soggetti provenienti da altre famiglie. un gruppo di persone che vive di emozioni e sentimentalismo. una comunità educante e progettuale. l'accettazione dei nuovi compagni da parte dei figli, in eseguito al divorzio. Alla base della vita coniugale, vi deve essere soprattutto: sessualità. progettualità. vincolo giuridico. feeling. I corsi di formazione per la vita di coppia, anche se tenuti da cattedratici, psichiatri o psicologi, spesso non tengono in necessaria considerazione: l'educazione dei figli. il feeling della coppia. i problemi economici della coppia. l'assistenza ai nonni. I genitori dovrebbero: lavorare solo mezza giornata. viaggiare molto più spesso con la famiglia. trovare quotidianamente del tempo per scambiarsi esperienze relative all'educazione dei figli. trovare settimanalmente del tempo da dedicare allo scambio die esperienze relative all'educazione ei figli. Essere famiglia aperta vuol dire anche: accettare gli omosessuali. procedere all'aborto nel caso di diagnosi prenatale di disabilità. accogliere figli con disabilità. accettare il tradimento del partner. Oltre alla "mortalità scolastica", qual è un ulteriore problema che affligge la scuola: mancanza di educatori. mancanza di insegnanti. disadattamento. spopolamento didattico. Qual è lo scopo reale della scuola: formare i manager di domani. permettere la crescita umana e culturale mediante l'apprendimento. permettere la crescita umana e culturale attraverso la relazione educativa. creare menti pensanti. Chi affermava che il fine ultimo della scuola è dedicarsi al prossimo: don Milani. don Bosco. Maria Montessori. sorelle Agazzi. Il professore, prima di essere un docente, è: mentore. educatore. pedagogista. consigliere. Una comunicazione serena e sincera si fonda su: trasparenza e giovialità. benevolenza e affetto. ascolto e comprensione. fiducia e dialogo. La scuola intesa come esperienza comunitaria, porta a riconsiderare anche una complessa e delicata questione, quale: educazione sull'identità di genere. educazione circa il rapporto tra educatore ed educando. educazione affettivo - sessuale. educazione genitale - sessuale. Il team educativo, è chiamato a garantire un intervento educativo che sia: globale. unitario. omogeneo. omologato. La scuola per l'inclusione è: ambiente educativo di apprendimento. ambiente di apprendimento. ambiente di integrazione. ambiente di lavoro per l'integrazione. Le relazioni che caratterizzano la scuola per l'inclusione devono essere: durature e personali. dinamicamente affettive. valorialmente e affettivamente significative. didatticamente significative. La comunicazione, nella scuola per l'inclusione, ha l'obiettivo di: sviluppare il linguaggio. sviluppare la capacità di intendere e volere. sviluppare la capacità di intendere e farsi intendendere. sviluppare la capacità di farsi intendere anche da chi parla una lingua diversa dalla nostra. Nell'accompagnamento della persona anziana, necessita: assistenza. relazione educativa d'aiuto. relazione d'aiuto. ascolto. L'accoglienza progettuale è detta anche: accoglienza assistenziale. progettualità assistenziale. accoglienza benevola. progettualità accogliente. Nell'ottica di accompagnamento della persona anziana, occorre "compassione". Come viene intesa, nel caso specifico: assistenza benevola. sentimento. linguaggio del corpo. pietà. In cosa consiste la prospettiva pedagogica: progettazione di contesti coerenti, strutturati, comprensibili. progettazione di una didattica da offrire anche nelle ultime fasi della vita. creazione di rapporti interpersonali fondati sulla compassione. l'accompagnatore deve essere predisposto all'ascolto dell'accompagnato. Cosa consente l'accoglienza progettuale: il passaggio dalla solitudine all'assistenza. la creazione di ambienti strutturalmente idonei all'accoglienza dell'anziano. il passaggio dall'inclusione all'integrazione. il passaggio dalla promozione parziale a quella integrale della persona. Cosa si intende con "promozione integrale della persona": assistere l'anziano secondo procedure standardizzate e routinarie. bypassare lo stato di decadenza psicofisica in cui versa l'anziano. mettere in campo strategie appropriate e azioni efficaci per l'accompagnamento. un intervento basato su diagnosi, scale di valutazione da documentare. Su quale presupposto si fonda la promozione integrale della persona: la persona necessita di assistenza. la persona è unica ed irripetibile. la persona ha bisogno di ascolto e assistenza. la persona è fragile e sensibile. Quando si parla di "adattamento della persona al contesto di appartenenza", si fa riferimento a: integrazione. inclusione. assistenza. accompagnamento. Con quale acronimo viene indicato il Progetto personalizzato nelle residenze per anziani: PEI. PEP. PAI. PAA. Nella terminologia "relazione educativa d'aiuto", qual è l'accezione dell'aggettivo "educativo": accoglienza progettuale; sviluppo dinamico del potenziale personale globale; integrazione. assistenza, inclusione e integrazione. accoglienza progettuale; sviluppo dinamico del potenziale personale globale; inclusione. formazione; sviluppo dinamico del potenziale personale globale; inclusione. Da un punto di vista pedagogico, l'adolescenza: segue alla fanciullezza. segue alla fase della prima infanzia. segue alla fase dell'infanzia. È una fase indipendente dalle altre, in quanto bellissima ma molto delicata. L'approccio educativo all'adolescente in difficoltà è oggetto di studio di: pedagogia generale. psicologia speciale. didattica speciale. pedagogia speciale. La ricerca di risposte alle domande esistenziali della vita come "chi sono"? "dove vado"?, esprime: voglia di sperimentazione. ricerca di identità. necessità di libertà. necessità di indipendenza. La maturazione dello spirito critico nella fase adolescenziale è segnato dal passaggio: dal conflitto al confronto. dal discernimento alla critica. dalla polemica al discernimento. dal conflitto alla mediaizone. Quale figura è chiamata alla progettualità con gli adolescenti: operatore adolescenziale. istruttore. pedagogista. educatore. Quale dote deve possedere l'educatore di adolescenti: capacità nei giochi virtuali. sportività. umorismo. abilità informatiche. Nel dialogo con un adolescente, tra le altre cose, è particolarmente apprezzata: la simpatia. la gratitudine. l'imposizione. l'autorità. Quale atteggiamento deve adottare l'educatore nel caso in cui l'adolescente tenda a drammatizzare: comprendere cogliendo il lato comico. sminuire. fare sarcasmo. unirsi al suo senso di frustrazione. L'educatore degli adolescenti: E' chiamato solo ad ascoltare l'adolescente. deve ascoltare con autorità. deve ascoltare minimizzando i problemi. deve saper ascolatre e proporre. Il disagio adolescenziale si manifesta anche in: forme di alienazione quali droghe, alcol, psicofarmaci, suicidi. eccessiva attività sportiva. comportamenti infantili. edonismo, carrierismo, imitazione di comportamenti e atteggiamenti degli adulti. Quando occorre mettersi in ascolto: su richiesta diretta. mai. individuando atteggiamenti che indirettamente esprimono bisogno di ascolto. stabilendo un giorno preciso permettendo al ragazzo di organizzare i propri pensieri. Quali sono le caratteristiche positive della comunicazione con l'adolescente: ascolto non giudicante; mediazione dei conflitti; confronto generazionale; proposta di mediazione. ascolto non giudicante; mediazione dei conflitti; confronto culturale; proposta di mediazione. ascolto sistematico; mediazione dei conflitti; discussione continua; proposta di solidarietà. ascolto non giudicante; mediazione dei conflitti; confronto culturale; proposta di solidarietà. Il conflitto per essere considerato tale deve: essere aleggiante e coperto. essere dichiarato e aperto. essere caratterizzato anche dall'uso della forza fisica. essere caratterizzato dalla presenza di almeno un adolescente. Con quale terminologia si descrive un'azione coercitiva tendente ad orientare il ragazzo, costringendolo anche con minacce, verso scelte di vita secondo il volere altrui: orientare forzatamente. plagiare. strumentalizzare. orientare. In che modo può essere esercitata la coercizione: con forza fisica. mediante plagio. mediante ricatto scolastico. mediante ricatto affettivo. Quali elementi sono indispensabili nella relazione educativa: confronto e direttività. ascolto e direttività. conflitto e confronto. discussione e conflitto permanenti. Quali sono, tra gli altri, gli errori da non commettere nella relazione educativa: dialogare e discutere. drammatizzare, sottoconsiderare, prendere in giro. discutere e approfondire. mediare e confrontarsi. Nel caso l'adolescente drammatizzi di fronte al problema: occorre offrire consiglio, solo se richiesto. È necessario consigliare a prescindere. l'adulto dovrà partecipare al suo dramma ma non dimostrare di essere comprensivo. l'adulto dovrà prima lasciarlo calmare da solo e poi nel caso intervenire. Un modo per superare le eventuali difficoltà e conflitti all'interno di una comunità è dato da: sdrammatizzare il tutto, banalizzando. accondiscendere alle richieste dell'adolescente. momenti di silenzio per ritrovare serenità. occasioni di confronto culturale. Che tipo di ascoltatore dve essere il genitore nei confronti del figlio: critico. esigente. autoritario. autorevole. In quale fascia d'età si riscontra, oggi, l'iper sessualizzazione precoce: pre adolescenza. adolescenza. infanzia. nella facia d'età dai 15 ai 17 anni. La crisi genitoriale è causata da: mancanza di supporto psicologico. mancata educazione sessuale. problemi di coppia. mancanza di preparazione pedagogica. In che modo, erratamente, si pensa di poter frenare l'aggressività e la depressione dei giovani: con il ricovero presso strutture specializzate. con l'uso di psicofarmaci. andando incontro alle richieste del giovane. con l'intervento di educatori. In età adolescenziale quali agenzie extrascolastiche sono maggiormente frequentate: cooperative. centri culturali. società sportive. centri ricreativi. Qual è il fine ultimo dell'educazione sessuale: evitare malattie sessualmente trasmissibili. evitare il cambio continuo di partners. suscitare curiosità nei confronti di questo argomento. trasmettere il valore pienamente umano della sessualità. La formazione sessuale è compito precipuo di: educatori. scuola. famiglia. persone adeguatamente preparate. In che cosa consiste la risposta pedagogica ai problemi adolescenziali: nel supporto psico sessuale che permette un corretto approccio al partner. sviluppo e valorizzazione delle potenzialità nella impostazione educativa di promozione integrale della persona. l'invito da parte di educatori e genitori a rivolgersi a psicologi per prevenire forme di depressione. la creazione di corsi extra scolastici di formazione informazione sui problemi legati alla sessualità. Il volume dal titolo ""Ho 12 anni, faccio la cubista, mi chiamano principessa" , scritto da una giornalista, è raccontato: dando voce agli stessi protagonisti. dando voce ai genitori. dando voce agli educatori. dando voce agli insegnanti. Qual è la domanda giusta da porsi per aiutare i giovani a superare la crisi adolescenziale: È giusto intervenire per ovviare alla crisi adolescenziale?. quando intervenire per favorire la prevenzione dalla depressione?. come contenere i giovani d'oggi?. chi sta favorendo questi prblemi legati all'ipersessualizzazione, violenza, uso di alcol e droghe?. Qual è il diritto del preadolescente e adolescente: divertimento, libertà da regole e costrizioni. benessere economico. un'evoluzione di personalità serena, cosciente, responsabile. un'evoluzione di personalità veloce, senza intoppi o problemi. Perché viene previsto l'inserimento del minore in comunità: perché non è stato possibile trovare alcuna famiglia affidataria. perché il minore ha repulsione nei confronti di qualsiasi realtà familiare. perché per i medici è la soluzione migliore. perché è una sua volontà. Che cosa suggerisce la pedagogia speciale riguardo alle caratteristiche della comunità di accoglienza per minori perché non si riduca a realtà assistenziale: docilità e accettazione. accoglienza comunicazione purché perfetta. accoglienza sincera e comunicazione, anche se imperfetta. assistenza continua e psicoterapia. Le realtà comunitarie educative: hanno regole che non vanno spiegate al minore in quanto non sempre sarebbero in grado di comprenderle. non hanno regole precise, in quanto la giornata non va programmata, affinché il minore non si senta limitato. hanno regole chiare e definizioni di ruoli. hanno regole chiare ma non una precisa definizione di ruoli. Qual è il metodo pedagogico per eccellenza: la gradualità. l'immediatezza. l'alfabetizzazione. la chiarezza. Come può essere definito l'educatore: un'assistente alla persona. un mentore. uno "strumento" parallelo alla psicoterapia. un compagno di viaggio. Cosa vuol dire "competenza affettiva": riconoscere e trattare le emozioni altrui. riconoscere le emozioni altrui. riconoscere le emozioni altrui ed essere consapevole delle proprie. Riuscire a far esternare le emozioni altrui. Quando, per promuovere dignità e libertà degli altri, ci si svuota del proprio fardello per essere pronto all'arrivo a riempirlo gradualmente dei problemi altrui, si parla di: fardello educativo. erranza educativa. errore educativo. problema educativo. Il consulente necessario e primario nella comunità di minori è: pedagogista. educatore. psicologo. psicologo infantile. Durante le riunioni d'equipe qual è la tipologia di comunicazione che viene assicurata: periodica. lineare. circolare. mediale. In che modo l'educatore affronta la progettazione: con fermezza. con rigidità. con flessibilità. con sensibilità. |