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economia applicata 2 Description: da lezione 8 a lezione 14 Author: michella88 Other tests from this author Creation Date: 02/10/2024 Category: University Number of questions: 58 |
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Content:
secondo il pensiero neoclassico
bassi livelli di domanda stimolano l'innovazione
non esiste relazione tra livello di domanda e innovazione
elevati livelli di domanda stimolano l'innovazione
tutte false. secondo la teoria neoclassica la crescita dell'innovazione deriva da azioni consapevoli degli attori economici è endogena deriva dalla preferenze non deriva dalla preferenze. secondo la teoria neoclassiva il progresso tecnologico è un fattore produttivo il tasso di crescita del progresso tecnologico dipende dalla preferenze non deriva da azioni dei soggetti economici è un fattore di consumo. secondo il pensiero neoclassico in concorrenza perfetta i fattori produttivi sono remunerati tutte false sulla base dell'utilità marginale sulla base della produttività marginale sulla base dei rendimenti costanti. secondo il pensiero neoclassico in concorrenza perfetta i fattori produttivi sono remunerati sulla base della produttività marginale il reddito cresce per effetto dell'aumento dell'offerta di fattori produttivi tutte vere i fattori produttivi sono completamente impiegati. nella teoria neoclassica l'innovazione è esogena è uno dei fattori produttivi è costante tutte vere. l'unità di analisi dell'approccio evolutivo è tutte vere la conoscenza tacita la conoscenza manifesta tutte false. secondo l'approccio evolutivo il mercato seleziona le imprese più efficienti seleziona le imprese che acquisiscono maggiori brevetti seleziona le imprese più innovative non è un meccanismo di selezione. secondo la teoria evolutiva gli agenti economici sono soggetti con perfetta razionalità sono soggetti che soffrono di asimmetria informativa sono soggetti a razionalità limitata sono soggetti che subiscono esternalità. le routine hanno carattere prevalentemente tacito sono facilmente trasmissibili fanno parte del patrimonio tangibile dell'impresa tutte false. le routine emergono dall'apprendimento di natura formale sono meccanismi di interdipendenza sono meccanismi automatici emergono da scelte effettuate dall'impresa. secondo gli evolutivi il nucleo dell'impresa sono le competenze sono le invenzioni sono le informazioni sono le strategie. le routine sono difficilmente trasmissibili fanno parte del patrimonio intangibile tutte vere hanno carattere prevalentemente tacito. le routine vengono cambiate per effetto dell'innovazione quando si ha un cambiamento dell'ambiente di riferimento a scadenze predefinite quando si dimostrano inefficaci. secondo Nelson-Winter l'ambiente tecnologico è rappresentato dal contesto in cui ha origine l'innovazione dalle relazioni tra imprese e istituzioni tutte vere dalle relazioni tra imprese. l'impresa modifica il proprio patrimonio genetico quando interagisce con altre imprese quando modifica le routine in fase di acquisizione di un brevetto tutte false. secondo gli evolutivi la tecnologia è legata all'ambiente è legata alla conoscenza è legata all'informazione è legata alla dimensione d'impresa. le routine tutte false fanno parte del patrimonio materiale dell'impresa sono facilmente trasmissibili hanno carattere formale. secondo Penrose l'impresa tutte vere è un'organismo che apprende facendo è un sistema di routine è un repository di conoscenza. secondo l'appoccio delle capacità dinamiche il vantaggio competitivo dipende dal continuo sviluppo delle competenze tutte vere dalla configurazione in nuove modalità delle risorse dalle capacità specifiche dell'impresa. secondo l'approccio delle capacità dinamiche l'impresa è un'organismo che crea conoscenza tutte false tutte vere l'impresa è un organismo che usa la conoscenza. gli unici paesi che nel periodo 1991-2007 presentano tassi di innovazione continuamente crescenti sono USA, Germania e Gran Bretagna Usa, Giappone e Russia Giappone, Cina e Inghilterra Giappone, Cina e Corea. l'incentivo strategico è dato da confronto tra profitti dell'incumbent e profitti del potenziale entrante confronto tra perdite dell'incumbent non innovatore e profitti del potenziale entrante non innovatore tutte false differenza tra profitti dell'impresa che decide di innovare e profitti dell'impresa che decide di non innovare. si ha prevalenza dell'effetto efficienza se: incentivo ad innovare entrante>incentivo incumbent tutte vere incentivo ad innovare entrante<incentivo incumbent incentivo ad innovare entrante=incentivo incumbent. nella concorrenza potenziale l'incentivo ad innovare per il nuovo entrante è pari al valore del profitto che ritiene di ottenere l'incentivo ad innovare per il nuovo entrante è pari al valore attuale del profitto che ritiene di ottenere l'incentivo ad innovare per il nuovo entrante è pari al valore netto del profitto che ritiene di ottenere non si ha incentivo ad innovare per il nuovo entrante. l'incentivo tecnologico è la differenza tra profitto dell'impresa innovatrice e profitto dell'impresa non innovatrice la differenza tra i profitti pre-innovazione e profitti del potenziale entrante la differenza tra profitto pre-innovazione e profitto post-innovazione il rapporto tra profitti pre-innovazione e profitti posti-innovazione. secondo Arrow il monopolista non trae vantaggio dall'innovazione perchè non ha concorrenti tutte vere è l'unico operatore sul mercato rischia l'effetto cannibalizzazione. secondo Arrow nei mercati troppo concentrati non si hanno investimenti in ricerca il livello di ricerca è ottimale il livello di ricerca èmaggiore di quello ottimale il livello di ricerca è minore a quello ottimale. secondo Arrow il beneficio ad innovare è minimo per il monopolista perchè crea l'effetto di cannibalizzazione è massimo per il monopolista che così conquista l'intero mercato è massimo per l'impresa in concorrenza monopolistica perchè diventa monopolista è minimo per l'impresa concorrenziale che non può scegliere il prezzo. si ha prevalenza dell'effetto di rimpiazzo se incentivo ad innovare entrante=incentivo incumbent incentivo ad innovare entrante<incentivo incumbent incentivo ad innovare entrante>incentivo incumbent profitto post innovazione entrante>profitto pre innovazione entrante. nei modelli patent race l'impresa cerca di diventare monopolista tutte false cerca di diventare follower cerca di assumere la posizione di leadership. secondo il modello Lee-Wilde all'aumentare degli investimenti in R&S diminuisce il numero di imprese e diminuiscono i profitti complessivi all'aumentare degli investimenti in R&S aumenta il numero di imprese e diminuiscono i profitti complessivi all'aumentare degli investimenti in R&S aumenta il numero di imprese e aumentano i profitti complessivi non esiste una relazione tra investimento in ricerca e numerosità delle imprese. il modello di Loury sostiene che se aumenta la concorrenza aumenta l'incentivo ad innovare se diminuisce la concorrenza diminuisce l'incentivo ad innovare non esiste relazione tra concorrenzialità del mercato e incentivo ad innovare se diminuisce la concorrenza aumenta l'incentivo ad innovare. il modello Lee-Wilde sostiene che l'investimento in innovazione è un flusso variabile l'investimento in innovazione è un costo variabile l'investimento in innovazione è pari ad un costo fisso più un flusso periodico l'investimento in innovazione è un costo fisso. il modello Dasgupa-Stiglitz contesta l'ipotesi schumpeteriana secondo cui la concentrazione del mercato incentiva la ricerca contesta l'ipotesi di Arrow secondo cui la concentrazione del mercato incentiva la ricerca sostiene l'ipotesi di Arrow secondo cui la concentrazione del mercato incentiva la ricerca sostiene l'ipotesi schumpeteriana secondo cui la concentrazione del mercato incentiva la ricerca. il modello Dasgupa-Stiglitz dimostra che in equilibrio l'investimento in ricerca decresce all'aumentare del numero di imprese presenti sul mercato in equilibrio l'investimento in ricerca decresce al diminuire del numero di imprese presenti sul mercato in equilibrio l'investimento in ricerca cresce all'aumentare del numero di imprese presenti sul mercato non vi è relazione tra investimento in ricerca e numero di imprese presenti sul mercato. nei modelli senza memoria la probabilità di innovare dipende dalla potenziale perdita in caso di nuovi ingressi al profitto atteso dagli investimenti in ricerca e sviluppo dalle minacce di ingresso. secondo il modello di Reinganum con l'innovazione cumulativa non emerge il problema della dissipazione della rendita di monopolio con l'innovazione drastica l'effetto efficienza è pari ad infinito con l'innovazione drastica non emerge il problema della dissipazione della rendita di monopolio con l'innovazione drastica emerge il problema della dissipazione della rendita di monopolio. nel modello di Reinganum chi più investe in ricerca prima ottiene il brevetto non sempre chi investe di più in ricerca è il primo ad ottenere il brevetto investimento in ricerca e numerosità delle imprese sono in relazione diretta investimento in ricerca e numerosità delle imprese sono in relazione inversa. nel modello Gilbert Newberry la struttura post-innovazione è concorrenziale la struttura post-innovazione è poco concentrata la struttura post-innovazione è molto concentrata la struttura post-innovazione è di concorrenza monopolistica. nel modello di Gilbert Newberry l'effetto di efficienza prevale sull'effetto di rimpiazzo effetto di efficienza ed effetto di rimpiazzo si elidono l'effetto di rimpiazzo prevale sull'effetto di efficienza le imprese sono identiche per struttura dei costi e tecnologia. nel modello Gilbert Newberry tutte false l'effetto di efficienza si annulla l'effetto di rimpiazzo si amplifica l'effetto di rimpiazzo si annulla. nel modello Gilbert Newberry esiste una relazione diretta tra tempo di realizzazione dell'innovazione e investimento in ricerca tra beneficio sociale dell'innovazione e investimento in ricerca tra beneficio privato ritraibile dall'innovazione e investimento in ricerca tutte false. nel modello Gilbert Newberry al crescere dell'investimento cresce il profitto della singola impresa, ma diminuisce quello complessivo dell'industria al crescere dell'investimento cresce il profitto che si ritrae dall'innovazione al crescere dell'investimento cresce la velocità di realizzare l'innovazione al crescere dell'investimento cresce la probabilità di realizzare l'innovazione. secondo il modello di Loury gli investimenti in ricerca sono formati da costi fissi e da flussi gli investimenti in ricerca sono formati da flussi gli investimenti in ricerca sono fissi gli investimenti in ricerca sono variabili. secondo il modello di Loury tra investimento in ricerca e numerosità delle imprese esiste una relazione inversa esiste una relazione lineare esiste una relazione diretta non esiste alcuna relazione. secondo il modello Lee-Wilde tra numerosità delle imprese e tempo di attesa per l'innovazione esiste una relazione che puà essere rappresentata con una curva ad esse inversa diretta lineare. si adatta meglio ad innovazioni incrementali ogni modello asimmetrico il modello Dasgupta-Stiglitz il modello Gilbert Newberry il modello di Reinganum. nei modelli senza memoria il mercato è composto da imprese che sostengono i medesimi costi il mercato è composto da imprese identiche tra loro tutte vere il mercato è composto da imprese che hanno la medesima tecnologia. nei modelli patent race si assume che solo l'impresa leader investa in ricerca tutte vere che tutte le imprese investano in ricerca che solo un'impresa investa in ricerca. secondo il modello Dasgupta-Stiglitz è confermata l'ipotesi schumpeteriana è confermata l'ipotesi di Reinganum è negata l'ipotesi schumpeteriana è confermata l'ipotesi di Arrow. nei modelli senza memoria la probabilità di innovare dipende dalle spese passate di R&S la probabilità di innovare dipende dalle spese correnti in R&S la probabilità di innovare dipende dagli investimenti in R&S dei concorrenti la probabilità di innovare dipende dalla durata del brevetto. nei modelli patent race non esiste possibilità di brevettazione il brevetto ha durata ventennale il brevetto ha durata illimitata il brevetto ha durata limitata. nei modelli statici le imprese sono diverse per i benefici attesi dall'innovazione le imprese sono diverse per la struttura dei costi le imprese sono identiche per i benefici attesi dall'innovazione le imprese differiscono per la durata dei brevetti ottenuti. il modello Dasgupta-Stiglitz ritiene che gli investimenti in ricerca e sviluppo decrescano all'aumentare del numero di imprese come il modello Gilbert Newberry il modello di Loury il modello Reinganum il modello Lee-Wilde. nel modello Dasgupta-Stiglits ritiene che la numerosità delle imprese dipenda dall'incertezza del processo di ricerca ritiene che la numerosità delle imprese dipenda dalla certezza del processo di ricerca ritiene che la numerosità delle imprese dipenda dall'onerosità del processo di ricerca ritiene che la numerosità delle imprese dipenda dalla lunghezza temporale del processo di ricerca. secondo il modello Dasgupta-Stiglitz ritiene che maggiore è l'incertezza del processo di ricerca e minore è il numero di imprese nell'industria ritiene che maggiore è il costo del processo di ricerca e maggiore è il numero di imprese nell'industria ritiene che maggiore è la lunghezza della protezione brevettuale del e maggiore è il numero di imprese nel paese ritiene che maggiore è l'incertezza del processo di ricerca e maggiore è il numero di imprese nell'industria. secondo il modello di Reinganum la probabilità di ottenere il brevetto dipende dalla dimensione dell'impresa è diversa per ogni impresa è uguale per tutte le imprese dipende solo dall'investimento in ricerca. |
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