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economia applicata 4

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economia applicata 4

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da lez 21 a lez 27

Creation Date: 2024/10/04

Category: University

Number of questions: 47

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secondo l'approccio evolutivo sono più dinamiche. le imprese neonate. le imprese di grandi dimensioni. le imprese di piccole dimensioni. le imprese storiche.

quando ci si riferisce alle differenze di performance delle imprese si analizza. la dinamica industriale. la dinamica strutturale. l'evoluzione storica. l'evoluzione strutturale.

la coevoluzione studia. innovazione, tecnologia e struttura di mercato. tecnologia, conoscenza e struttura di mercato. innovazione, conoscenza e settore industriale. invenzione, conoscenza e apprendimento.

l'evoluzione dell'industria può indgare. ingresso e uscita delle imprese, dimensione imprese, mutamento competenze. tutte vere. analogie nelle performance d'impresa, concentrazione e sviluppo di collaborazioni. dimensione, struttura ed evoluzione della struttura.

nell'ambito della coevoluzione si studia. tutte false. la nascita di nuove industrie. la struttura organizzativa d'impresa. la path dependency.

Il costo unitario di produzione Tjt=: (g v c)/aj(t-1). (g v)/c aj(t 1). (g v c)/a. (g+v+c)/aj(t+1).

Per effetto dell’apprendimento: si acquisisce solidità. si acquisiscono competenze. si acquisisce qualità. si acquisiscono routine.

Nei modelli Nelson-Winter: il mercato è uno strumento di selezione. il mercato è uno strumento di collaborazione. il mercato è uno strumento di apprendimento. tutte false.

la produttività latente è. il livello massimo di produttività ottenibile al termine del processo innovativo. il livello massimo di produttività reale ottenibile con date opportunità tecnologiche. il livello massimo di produttività nominale ottenibile con date opportunità tecnologiche. tutte false.

le routine si modificano. con le azioni dei competitors. con l'apprendimento. su indicazione della normativa. con gli assetti societari.

le routine sono. l'accumulo di conoscenza ed esperienza dell'impresa. l'accumulo di capitale dell'impresa. l'insieme di relazioni dell'impresa. l'insieme di collaborazioni dell'impresa.

Il mark –up dell’impresa M=. (e-S). tutte false. e/(e – S). e*(e-S).

Quando il tasso di crescita della produttività latente è moderato: L’imitatore può eliminare dal mercato l’impresa innovativa. l'imitatore collabora con l'impresa innovatrice. L’impresa innovativa elimina dal mercato l’impresa imitatrice. L’impresa innovativa non permette l’accesso al mercato da parte dell’imitatore.

le routine sono. l'insieme dei beni tangibili e intangibili dell'impresa. i protocolli di azione all'interno dell'impresa. il patrimonio genetico dell'impresa. i modelli di reazione alle azioni dei competitors.

nei modelli Nelson-Winter le innovazioni permettono. di ridurre i costi unitari di produzione. di aumentare i ricavi unitari. di migliorare l'efficienza allocativa. di ridurre la dipendenza dal mercato.

secondo i modelli Nelson-Winter il mercato è uno strumento di selezione. delle imprese che realizzano efficienza produttiva. delle imprese più innovative. delle imprese con maggiori opportunità di sopravvivenza. delle imprese che realizzano efficienza allocativa.

tramite la selezione operata dal mercato. si individuano le imprese con maggior potere di mercato. si individuano le routine produttive che permettono la sopravvivenza dell'impresa. si individua il sentiero di crescita dell'impresa. si individuano le imprese più efficienti.

nei modelli Nelson-Winter i fattori produttivi presentano. elasticità pari a zero. elasticità incrociata. elasticità pari a uno. elasticità pari ad infinito.

i modelli Nelson-Winter presuppongono. assenza di accumulo di competenze. razionalità limitata degli operatori. assenza di processo di apprendimento. rifiuto dell'ipotesi schumpeteriana.

i modelli Nelson-Winter si basano su: simulazioni su imprese potenziali. simulazioni su imprese nazionali. simulazioni su scenari potenziali. simulazioni su imprese reali.

Dalle simulazioni Nelson Winter emerge che. tutte false. nelle industrie più concentrate la produttività è maggiore nel periodo iniziale. nelle industrie più concentrate la produttività è maggiore nel periodo finale. nelle industrie meno concentrate la produttività è maggiore nel periodo finale.

dalle simulazioni Nelson-Winter emerge che, se le imprese sono molto numerose. i livelli di produttività delle imprese neonate sono molto inferiori rispetto alle imprese storiche. non esiste relazione tra produttività e innovazione. i livelli di produttività delle imprese innovatrici sono molto inferiori a quelli delle imitatrici. i livelli di produttività delle imprese innovatrici sono molto superiori a quelli delle imitatrici.

La probabilità di generare innovazione: È più che proporzionale al capitale investito nel processo. È meno che proporzionale al capitale investito nel processo. È proporzionale al capitale investito nel processo. è inversamente proporzionale al capitale investito nel processo.

Secondo Nelson-Winter sono fattori chiave per definire la struttura dell’industria: Tasso di crescita della produttività latente, tasso di crescita della produttività media, aggressività delle politiche di investimento. Tasso di crescita della produttività latente, tasso di crescita della produttività media, difficoltà di imitazione. Tasso di crescita della produttività latente, difficoltà di imitazione, aggressività delle politiche di investimento. Tasso di crescita della produttività media, difficoltà di imitazione, aggressività delle politiche.

Quando il tasso di crescita della produttività latente è moderato: è vietata l'imitazione. l'imitazione è difficile. l'imitazione è semplice. l'imitazione è impossibile.

dalle simulazioni Nelson-Winter emerge che alta produttività nel periodo finale è tipico: di industrie concorrenziali. di industrie concentrate. di industrie monopolistiche. di industrie poco concentrate.

dalle simulazioni Nelson Winter emerge che. se è difficile imitare il settore industriale è più concentrato. se è facile imitare il settore industriale è più concentrato. se è difficile imitare il settore industriale è meno concentrato. se è facile imitare il settore industriale è un monopolio.

dalle simulazioni Nelson Winter emerge che, nel caso di scarsa appropriabilità dei risultati. spesso imitatore e innovatore collaborano. spesso l'imitatore riesce ad eliminare l'innovatore. spesso imitatore e innovatore colludono. spesso l'innovatore riesce ad eliminare l'imitatore.

Dalle simulazioni Nelson Winter emerge che. se il tasso di crescita della produttività nominale è elevato la concentrazione è maggiore. se il tasso di crescita della produttività marginale è elevato la concentrazione è maggiore. se il tasso di crescita della produttività latente è elevato la concentrazione è maggiore. se il tasso di crescita della produttività latente è elevato la concentrazione è minore.

dalle simulazioni Nelson Winter emerge che. se vi è elevata appropriabilità dei risultati della ricerca l'imitazione ha più successo. non vi sono relazioni tra appropriabilità e imitabilità. se vi è scarsa appropriabilità dei risultati della ricerca l'imitazione ha più successo. se vi è scarsa appropriabilità dei risultati della ricerca l'imitazione ha meno successo.

dalle simulazioni Nelson Winter emerge che. se il tasso di crescita della produttività latente è moderato l'imitazione è difficile. se il tasso di crescita della produttività latente è moderato l'imitazione è vietata. se il tasso di crescita della produttività latente è elevato l'imitazione è semplice. se il tasso di crescita della produttività latente è moderato l'imitazione è semplice.

i modelli history friendly sono creati. sulla base dei dati di sviluppo del settore. sulla base di simulazioni. sulla base di modelli astratti. tutte false.

la produzione di conoscenza presenta. vantaggio marginale del produttore>vantaggio sociale. vantaggio marginale del produttore. vantaggio marginale del produttore<vantaggio sociale. vantaggio marginale del produttore=vantaggio sociale.

gli investimenti in ricerca per produrre conoscenza in un mercato senza intervento pubblico sono spesso. a livello più che ottimale. a livello ottimale. a livello efficiente. a livello sub-ottimale.

gli investimenti in ricerca senza intervento pubbllico sono a livello sub-ottimale percheè. il vantaggio marginale del produttore < vantaggio sociale. il vantaggio marginale del produttore > vantaggio sociale. il vantaggio marginale del produttore = vantaggio sociale. vantaggio del produttore<vantaggio sociale.

la conoscenza genera. beni pubblici. esternalità positive. esternalità negative. asimmetrie informative.

il mercato della conoscenza si presenza. tutte vere. inesistente. imperfetto. tutte false.

il bene conoscenza presenta. elevati costi fissi di produzione ed elevati costi di riproduzione. elevati costi marginali di produzione ed elevati costi di riproduzione. bassi costi fissi di produzione ed elevati costi di riproduzione. elevati costi fissi di produzione e costi quasi nulli di riproduzione.

il bene conoscenza presenta. elevati costi marginali di produzione. elevati costi fissi di produzione. elevati costi totali di produzione. elevati costi variabili di produzione.

secondo i neoclassici la conoscenza: determina posizioni di monopolio. determina inefficienza allocativa. determina inefficienza produttiva. detemina un fallimento del mercato.

la comunità scientifica è stimolata a produrre conoscenza: al fine di diffonderla. al fine di proteggerla. al fine di brevettarla. al fine di sfruttarla economicamente.

l’investimento in produzione di conoscenza è più elevato: nei settori con grandi imprese diversificate. nei distretti industriali. nei settori con grandi imprese monoprodotto. nei settori tradizionali.

la ricerca che non presenta profittabilità nel breve periodo. è sostenuta con l'incremento delle imposte. è sostenuta dal contributo pubblico. è sostenuta dall'impresa privata. è sostenuta con l'erogazione di sussidi.

la teoria evolutiva ritiene la conoscenza. un bene pubblico impuro. un bene privato. un bene inferiore. un bene pubblico puro.

nelle pubblicazioni ufficiali la conoscenza si misura attraverso. il livello del PIL. il livello di scolarizzazione. il livello del capitale umano. il livello degli investiementi in ricerca.

la teoria evolutiva ritiene la conoscenza. un bene rivale e non escludibile. un bene rivale ed escludibile. un bene non rivale ma escludibile. un bene non rivale e non escludibile.

la conoscenza presenta: bassa appropriabilità e bassa trasferibilità. bassa appropriabilità ed elevata trasferibilità. elevata appropriabilità e bassa trasferibilità. elevata appropriabilità ed elevata trasferibilità.

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