economia aziendale
![]() |
![]() |
![]() |
Title of test:![]() economia aziendale Description: economia aziendale Creation Date: 2025/02/10 Category: Others Number of questions: 50
|




New Comment |
---|
NO RECORDS |
Il soggetto economico è: Colui al quale fanno capo gli interessi interni d’azienda e in forza di ciò amministra e governa l’impresa. Sempre presente nelle società di capitali ma mai nelle società di persone. Colui il quale è chiamato a rispondere con il proprio patrimonio personale delle obbligazioni della società. Colui al quale fanno capo gli obblighi e i diritti che sorgono nello svolgimento dell’attività d’impresa. Nel sistema competitivo della concorrenza allargata, la frammentazione e la piccola dimensione delle imprese acquirenti: Fa aumentare i prodotti sostitutivi. Fa aumentare le barriere all'entrata. Fa diminuire il potere contrattuale dei fornitori. Fa aumentare il potere contrattuale dei fornitori. L’impresa a proprietà ristretta e l’impresa a proprietà chiusa sono accomunate: Dal fatto che ambedue presentano un’alta stabilità della compagine azionaria. Nessuna delle alternative è esatta. Dal fatto che ambedue presentano una struttura proprietaria pluralista. Dal fatto che ambedue presentano una struttura proprietaria unitaria. Quale struttura organizzativa prevede una divisione verticale del lavoro in Direzione generale, Direzioni di funzioni ed Unità operative nonché la presenza eventuale di organi di staff: La Struttura semplice. La Struttura multi divisionale. La Struttura a matrice. La Struttura plurifunzionale. Qual è il maggior svantaggio della struttura multidivisionale rispetto alla plurifunzionale ?. La scarsa efficienza. Lo scarso sovraccarico decisionale della direzione generale. Nessuna delle suddette alternative è corretta. La scarsa efficacia. In quale struttura organizzativa si realizza il minore decentramento decisionale: Struttura plurifunzionale. Struttura multi divisionale. Struttura a matrice. Struttura della società per azioni. Considerare le operazioni di gestione in termini del loro contributo alla formazione del capitale proprio (conferimenti e prelievi di capitale da parte del titolare o dei soci) equivale ad osservare la gestione sotto l'aspetto. numerario assimilato. economico. finanziario. numerario presunto. La sommatoria algebrica dei "valori di costo" e dei "valori di ricavo" esprime il: il capitale. il reddito. il capitale d'esercizio. il reddito d'esercizio. considerare le operazioni di gestione in termini di modificazioni o di movimenti di moneta che esse determinano equivale a osservare la gestione sotto il profilo: economico. patrimoniale. finanziario. nessuna delle alternative proposte è corretta. ogni operazioni di provvista e scambio dà luogo a: nessuna delle alternative proposte è esatta. variazione nei valori sia originari "finanziari" sia derivati "economici". variazione nei soli valori originari "finanziari". variazione nei soli valori derivati "economici". Acquistate attrezzature per 2.700 Euro con pagamento a 90 giorni. si ha una variazione numeraria negativa assimilata di 2.700 Euro che misura un costo dello stesso importo per l'acquisizione di un fattore produttivo. si ha una variazione numeraria positiva assimilata di 2.700 Euro che misura un costo dello stesso importo per l'acquisizione di un fattore produttivo. nessuna delle alternative proposte è esatta. si ha una variazione numeraria negativa certa di 2.700 Euro che misura un costo dello stesso importo per l'acquisizione di un fattore produttivo. Pagato con assegno bancario un debito di fornitura pregresso che era pari a 500 Euro. l'operazione fa sorgere una variazione finanziaria positiva (estinzione debito di fornitura) che misura una variazione economica negativa. l'operazione fa sorgere una variazione finanziaria positiva (estinzione debito di fornitura) che misura una variazione economica positiva. l'operazione non ha risvolti economici ma si esaurisce in una duplice variazione finanziaria, una positiva e l'altra negativa del medesimo importo. nessuna delle alternative proposte è esatta. Si accompagnano ad una entrata monetaria: I debiti finanziamento. I crediti di funzionamento. I debiti di funzionamento. I crediti di finanziamento. Nell'equazione fondamentale del capitale (A) + (-P), cioè la somma algebrica tra le attività e le passività è pari: all'eventuale perdita/utile di esercizio. al reddito conseguito. al cosiddetto Fondo netto di valori. nessuna delle alternative proposte è esatta. Le attività sono pari alla consistenza del capitale netto aumentato delle passività: A=P+CN. è l'equazione fondamentale del capitale sotto l'aspetto quantitativo. è l'equazione fondamentale del reddito sotto l'aspetto quantitativo. è l'equazione fondamentale del reddito sotto l'aspetto qualitativo. è l'equazione fondamentale del capitale sotto l'aspetto qualitativo. Quale tra le seguenti voci non è una delle parti ideali del capitale netto: Utile d'esercizio. Risconti attivi. Perdita d'esercizio. Capitale sociale. Qual è la configurazione del capitale che tiene conto del valore di cessione determinato tenendo conto del valore attribuibile all'impresa intesa come complesso economico funzionante. il capitale economico. il capitale di liquidazione. il capitale di costituzione. Qual è la configurazione di capitale determinata nell'ipotesi che i processi produttivi siano destinati a cessare con la trasformazione in denaro liquido delle attività, l'estinzione delle passività ed il riparto dell'eventuale residuo tra gli aventi diritto. il capitale di liquidazione. il capitale di funzionamento. il capitale di costituzione. il capitale economico. L’affermazione che il reddito annuo (prodotto durante un solo anno) coincide comunque con la “differenza tra tutte le entrate e tutte le uscite che si sono verificate durante l’anno” risulta: Falsa, ma solo quando il regolamento degli scambi è per contanti e non esiste il regolamento differito. sempre falsa. sempre vera. vera, ma solo quando il regolamento degli scambi è per contanti e non esiste il regolamento differito. L’affermazione che il reddito totale (prodotto durante tutta la vita dell’impresa) coincide comunque con la “differenza tra tutte le entrate e tutte le uscite che si sono verificate durante la vita dell’impresa” risulta: sempre vera. Vera, ma solo in situazioni teoriche di mercati perfetti. Vera, ma solo in un'economia basata sul regolamento in contanti senza cioè "dilazioni". sempre falsa. ricavi già conseguiti che non sono per intero di competenza dell'esercizio, ma vanno in parte rinviati al futuro danno luogo alla fattispecie. dei costi sospesi. dei ratei attivi. dei ratei passivi. dei ricavi sospesi. Le quote di ricavi che, pur avendo la loro manifestazione finanziaria in futuro, sono già in parte di competenza dell'esercizio perché relative a flussi di servizi ceduti sono all'origine della problematica: dei costi sospesi. dei ricavi sospesi. dei ratei passivi. dei ratei attivi. Le quote di costi che, pur avendo la loro manifestazione finanziaria in futuro, sono già in parte di competenza dell'esercizio perché relative a flussi di servizi consumati sono all'origine della problematica: dei ricavi sospesi. dei costi sospesi. dei ratei attivi. dei ratei passivi. Le rettifiche di integrazione, che si compiono nella contabilità a fine esercizio, hanno lo scopo di: nessuna delle alternative proposte è esatta. di aggiungere al reddito quote di costi e ricavi che, pur avendo la loro manifestazione finanziaria in futuro, sono già in parte di competenza dell'esercizio perché relative a flussi di servizi già consumati o ceduti. individuare, nell'ambito dei costi e dei ricavi che hanno già avuto manifestazione finanziaria, le quote da rinviare al futuro, e come valore residuale, la quota di pertinenza del periodo amministrativo. aggiungere dei fondi mai ricevuti nella contabilità. La natura dei ricavi sospesi è: nessuna delle alternative proposte è esatta. di servizi venduti, ma che l'impresa si è obbligata a erogare per il futuro, quindi la natura è quella delle passività. di servizi acquistati, ma che l'impresa non ha ancora sfruttato alla fine dell'esercizio, quindi la natura è quella delle passività. di servizi venduti, ma che l'impresa si è obbligata a erogare per il futuro, quindi la natura è quella delle attività. Il reddito ordinario: Esprime il livello di performance raggiunto dall’impresa producendo quei beni e quei servizi che si è preposta di realizzare. Nessuna delle precedenti alternative è esatta. In esso si raccolgono fenomeni di tipo occasionale e casuale. Esprime l’interazione tra i risultati dell’attività operativa e gli effetti legati alle scelte di finanziamento che sono state operate per sostenere l’attività operativa. Il reddito operativo: In esso si raccolgono fenomeni di tipo occasionale e casuale. Esprime il livello di performance raggiunto dall’impresa producendo quei beni e quei servizi che si è preposta di realizzare. Esprime l’interazione tra i risultati dell’attività operativa e gli effetti legati alle scelte di finanziamento che sono state operate per sostenere l’attività operativa. Nessuna delle affermazioni è esatta. Parlando di condizioni di equilibrio economico, la situazione in cui Ricavi = Costi+Oneri figurativi è detta: Di disequilibrio economico assoluto. Di equilibrio economico oggettivo. Di disequilibrio economico relativo. Di equilibrio economico soggettivo. Il disequilibrio economico relativo è sintetizzabile nella seguente espressione algebrica: nessuna delle alternative proposte è esatta. Ricavi = Costi. Ricavi = Costi + Oneri figurativi. Ricavi <Costi. Parlando di condizioni di equilibrio economico, la situazione in cui Ricavi = Costi è detta: Di disequilibrio economico relativo. Di equilibrio economico oggettivo. Di equilibrio economico soggettivo. Di disequilibrio economico assoluto. L'equilibrio economico oggettivo è sintetizzabile nella seguente espressione algebrica: Ricavi = Costi + Oneri figurativi. nessuna delle alternative proposte è esatta. Ricavi <Costi. Ricavi = Costi. L’affermazione seguente: La produzione del prodotto “A” fornisce un Margine Lordo di Contribuzione pari a 1000”, significa che: 1000 è l’importo che residua dopo che i ricavi delle vendite hanno coperto i Costi variabili sostenuti per realizzare i prodotti venduti; tale importo di 1000 si rende disponibile per la copertura dei costi fissi. 1000 è l’importo che residua dopo che i ricavi delle vendite hanno coperto i Costi Fissi aziendali; tale importo di 1000 si rende disponibile per la copertura dei costi variabili. Nessuna delle affermazioni è esatta. 1000 è anche il reddito operativo. Il margine lordo di contribuzione può essere inteso come: l'importo che residua dopo che i ricavi delle vendite hanno coperto i costi fissi sostenuti per realizzare i prodotti venduti e che si rende disponibile per la copertura dei costi variabili. l'importo che residua dopo che i ricavi delle vendite hanno coperto i costi variabili sostenuti per realizzare i prodotti venduti e che si rende disponibile per la copertura dei costi fissi. nessuna tra le alternative proposte è esatta. l'importo che residua dopo che i ricavi delle vendite hanno coperto i costi comuni sostenuti per realizzare i prodotti venduti e che si rende disponibile per la copertura dei costi speciali. Nel criterio di ripartizione dei costi comuni su base unica: si fa una misurazione obiettiva (tipo prezzo x quantità) delle utilità del fattore produttivo che sono incorporate nel prodotto. venduto nessuna tra le alternative proposte è esatta. i costi comuni dell'impresa vengono considerati complessivamente, senza operare alcuna distinzione che tenga conto della loro "natura". si distinguono in vari gruppi i diversi costi comuni e, per ogni gruppo, utilizza una base di ripartizione "ad hoc". La ripartizione dei costi comuni è una problematica la cui soluzione richiede: di individuare un elemento in base al quale ripartire il costo relativo al consumo del fattore comune sui diversi specifici prodotti. nessuna tra le alternative proposte è esatta. di individuare un elemento in base al quale ribaltare il costo speciale di un prodotto ad altri prodotti dell'azienda. di individuare una misurazione obiettiva (tipo prezzo x quantità) per la quantificazione dei costi «speciali». Il criterio di ripartizione dei costi comuni su base multipla: distingue in vari gruppi i diversi costi comuni e, per ogni gruppo, utilizza una base di ripartizione "ad hoc". nessuna tra le alternative proposte è esatta. i costi comuni dell'impresa vengono considerati complessivamente, senza operare alcuna distinzione che tenga conto della loro "natura". opera una misurazione obiettiva (tipo prezzo x quantità) delle utilità del fattore produttivo che sono incorporate nel prodotto venduto. Il costo primo comprende: Tutti i costi che hanno rilevanza contabile. Tutti i costi speciali dell’area industriale. Tutti i costi dell’area industriale. Tutti gli oneri figurativi. Il costo economico-tecnico. si ottiene aggiungendo al costo complessivo gli «oneri figurativi». risulta dalla somma di tutti i costi speciali, rispetto al prodotto, di natura industriale, ossia afferenti al processo trasformativo. si ottiene sommando, al costo primo i costi comuni, sempre però relativi all'attività di trasformazione industriale. si ottiene sommando al costo industriale, tutti i restanti costi, speciali o comuni relativi allo svolgimento delle altre attività funzionali dell'impresa, diverse da quella propriamente produttiva (di trasformazione industriale). Il costo complessivo (o pieno) comprende: Gli interessi passivi e non i costi commerciali né gli oneri figurativi. Nessuna delle affermazioni è esatta. Gli interessi passivi, i costi commerciali e non gli oneri figurativi. Gli interessi passivi, i costi commerciali, gli oneri figurativi. Un R.O.I. (return on investment ) pari al 5 % ha il seguente significato: per ogni 100 € di denaro investito nell’impresa, che è stato reperito a prestito oppure dai soci, la gestione complessiva aziendale genererà 5 € di reddito netto. per ogni 100 € di denaro investito nell’impresa, che è stato reperito a prestito oppure dai soci, la gestione caratteristica aziendale genererà 5 € di reddito operativo. per ogni 100 € di denaro investito nell’impresa dai soci (denaro reperito dai soli soci), la gestione complessiva aziendale genererà 5 € di reddito netto. per ogni 100 € di denaro investito nell’impresa dai soci (denaro reperito dai soli soci), la gestione caratteristica aziendale genererà 5 € di reddito operativo. Un R.O.E. (return on equity ) pari al 10 % ha il seguente significato: per ogni 100 € di denaro investito nell’impresa dai soci (denaro reperito dai soli soci), la gestione complessiva aziendale genererà 10 € di reddito netto. per ogni 100 € di denaro investito nell’impresa, che è stato reperito a prestito oppure dai soci, la gestione caratteristica aziendale genererà 10 € di reddito operativo. per ogni 100 € di denaro investito nell’impresa dai soci (denaro reperito dai soli soci), la gestione caratteristica aziendale genererà 10 € di reddito operativo. per ogni 100 € di denaro investito nell’impresa, che è stato reperito a prestito oppure dai soci, la gestione complessiva aziendale genererà 10 € di reddito netto. Quando il R.O.I. è minore del costo medio dell’indebitamento: Il R.O.I. tenderà ad aumentare nel tempo. L’effetto di leva finanziaria è positivo. L’effetto di leva finanziaria è negativo. Il R.O.I. tenderà a diminuire nel tempo. Quando il R.O.I. è maggiore del costo medio dell’indebitamento: All’aumentare dell’indebitamento aumenta il reddito operativo. All’aumentare dell’indebitamento aumenta la redditività del capitale proprio (cioè il R.O.E.). All’aumentare dell’indebitamento diminuisce la redditività del capitale proprio (cioè il R.O.E.). All’aumentare dell’indebitamento diminuisce il reddito operativo. Tra questi, quale conto è acceso a “costi anticipati”. Il conto ratei passivi. Il conto risconti attivi. Il conto risconti passivi. Il conto ratei attivi. Nel conto acceso a “MUTUI PASSIVI” si rilevano: Costi di esercizio. Valori finanziari. Ricavi di esercizio. Nessuna delle affermazioni è esatta. Nel conto acceso a “Ratei Attivi” si rilevano: Costi che non sono stati ancora monetariamente sostenuti. Costi monetariamente sostenuti nell’esercizio. Nessuna delle precedenti alternative è esatta. Costi di competenza dell’esercizio. L’azienda estingue un debito pari a euro 3.000. Quali saranno le variazioni che si produrranno nel proprio sistema di valori aziendali ?. Solo variazioni finanziarie. Solo variazioni economiche. Una variazione finanziaria negativa ed una variazione economica negativa. Una variazione finanziaria positiva ed una variazione economica positiva. vendute merci per 450 euro con regolamento contanti. si ha una variazione numeraria positiva certa di 450 Euro che misura una variazione economica positiva di ricavi per la vendita di merci il cui importo ammonta anch'esso a 450 Euro. si ha una variazione numeraria positiva certa di 450 Euro che misura una variazione finanziaria positiva di ricavi per la vendita di merci il cui importo ammonta anch'esso a 450 Euro. si ha una variazione numeraria positiva certa di 450 Euro che misura una variazione economica negativa di ricavi per la vendita di merci il cui importo ammonta anch'esso a 450 Euro. nessuna delle alternative proposte è esatta. Le attività sono pari alla consistenza del capitale netto aumentato delle passività: A=P+CN. è l'equazione fondamentale del capitale sotto l'aspetto quantitativo. è l'equazione fondamentale del reddito sotto l'aspetto quantitativo. è l'equazione fondamentale del reddito sotto l'aspetto qualitativo. è l'equazione fondamentale del capitale sotto l'aspetto qualitativo. Quando il R.O.I. è maggiore del costo medio dell’indebitamento: All’aumentare dell’indebitamento aumenta il reddito operativo. All’aumentare dell’indebitamento aumenta la redditività del capitale proprio (cioè il R.O.E.). All’aumentare dell’indebitamento diminuisce la redditività del capitale proprio (cioè il R.O.E.). All’aumentare dell’indebitamento diminuisce il reddito operativo. |