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Geografia 12 CFU

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Geografia 12 CFU

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Geografia 12 CFU Pegaso

Creation Date: 2025/09/17

Category: Geography

Number of questions: 148

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Il termine geografia significa: Definizione della terra. Descrizione della terra. Analisi della terra. Misura della terra.

Nell'età antica, Tolomeo dà impulso alla: Geologia. Botanica. Cartografia. Topografia.

Secondo Kant, la geografia è utile per la formazione: Del cittadino del mondo. Di ogni studioso. Della classe nobiliare. Dei popoli della terra.

La concezione del possibilismo vidaliano indica: Il determinismo ottocentesco nell' uso delle risorse. Il libero utilizzo delle risorse da parte dei gruppi umani. Un incerto probabilismo dei gruppi umani. Il continuo cambiamento nell' uso delle risorse.

L'indirizzo idiografico favorisce: Studi da parte di singoli studiosi di ciascun luogo. Studi individuali di luoghi diversi. Studi collettivi di alcuni luoghi. Studi delle peculiarità di ciascun luogo.

L'indirizzo neoquantitativo applica: Procedimenti matematici e statistici. Analisi psico–pedagogiche. Procedimenti qualitativi. Strategie fondate sulla percezione.

Per mappa mentale si intende: Una carta virtuale. Un'immagine. Una fotografia. Uno schema percettivo.

La geografia marxista si occupa: Di problematiche cartografiche. Di problematiche politico–economiche. Di problematiche pedagogiche. Di problematiche letterarie.

Lo scopo principale della geografia culturale è: Analizzare le condizioni climatiche. Comprendere come avvengano i cambiamenti ambientali. Comprendere i processi naturali. Comprendere come gli uomini percepiscono e vivono il mondo.

Oggi la geografia è una scienza: Qualitativa e quantitativa. Antica e preziosa. Dinamica e interpretativa. Empirica e astratta.

L'Illuminismo: Non apporta cambiamenti nel sapere geografico. Apporta significativi cambiamenti per il sapere geografico. Comporta un ritorno al passato. Apporta cambiamenti marginali nel sapere geografico.

Antonio Genovesi: Considera negativamente la geografia. Non dà alcuna importanza alla geografia. Disprezza la geografia. Comprende l'importanza della geografia.

Antonio Genovesi: Tralascia gli aspetti socio-economici. Non contempla gli aspetti socio-economici. Valorizza gli aspetti socio-economici. Ritiene marginali gli aspetti socio-economici.

Antonio Genovesi ritiene che: La geografia fisica debba dialogare con la storia. La geografia fisica non debba avere contatti con la storia. La geografia fisica debba dialogare con la chimica. La geografia fisica debba dialogare con la botanica.

Con la riforma universitaria di Genovesi: Non è istituita la cattedra di geografia presso l'università di Napoli. È istituita la cattedra di geografia presso l'università di Napoli. È istituita la cattedra di chimica presso l'università di Napoli. È eliminata la cattedra di geografia presso l'università di Napoli.

Il merito di Ferdinando Galiani è di: Aver scritto libri in latino. Aver elaborato opere geografiche significative. Aver avviato il Reale Officio Topografico. Aver visitato molti Paesi.

Giuseppe Maria Galanti si dedica: All'attività politica. A scrivere saggi. Ad attività religiose. A descrivere il Regno delle Sicilie.

Francesco Longano descrive: La Sicilia. Il Molise. La Calabria. Il Lazio.

Luigi Maria Galanti scrive: Opere religiose. Versi e poemi. Saggi di geografia. Opere satiriche.

Nella cultura napoletana del Settecento la geografia: Emerge come disciplina funzionale alla politica territoriale. Non è affatto considerata. Emerge come attività letteraria. Emerge come disciplina funzionale alla vita di corte.

Giuseppe De Luca comincia la sua formazione come: Cartografo universitario. Cartografo della marina Borbonica. Cartografo delle scuole. Cartografo dell'Esercito.

De Luca diffonde il compendio di: Ferdinando de Luca. Antonio Genovesi. Luigi Galanti. Adriano Balbi.

De Luca avverte l'influenza di: Francesco De Sanctis. Francesco Longano. Giuseppe Galanti. Vincenzo Cuoco.

La prima opera geografica importante di De Luca è dedicata: Allo studio dell'Europa. Allo studio dell'Italia meridionale. Allo studio dell'Italia settentrionale. Allo studio dell'Italia.

L'opera fondamentale di De Luca è scritta: Nel 1883. Nel 1884. Nel 1882. Nel 1881.

Per De Luca la geografia ha il compito: Di interpretare la Terra. Di costruire scenari geografici. Di descrivere la Terra. Di fornire schemi geografici.

De Luca considera la geografia come: Un vestibolo. Un'introduzione. Una premessa. Un prologo.

Un geografo italiano che apprezza De Luca è: Genovesi. Cora. Galanti. Porena.

De Luca contesta la posizione didattica di: De Sanctis. Del Monaco. De Rita. Gabelli.

Secondo De Luca, i docenti devono procedere: Dal noto all'ignoto. Dal semplice al complesso. Dal complesso al semplice. Dall'ignoto al noto.

Il termine ambiente indica: L'insieme dei processi di interazione ecologica fra elementi naturali ed umani. L'incontro tra il mondo animale, quello vegetale e minerale. L'insieme dei percorsi tra uomini e vegetali. L'incontro e l'interazione tra elementi biologici e culturali.

Le categorie fondamentali per il paesaggio geografico sono: Uomini, animali, vegetazione, minerali. Morfologia, montagne, fiumi, mari. Idrografia, fiumi, acque, monti. Clima, morfologia, idrografia, vegetazione.

Lucio Gambi nell'analisi del paesaggio suggerisce di considerare: Fattori visibili come quelli climatici. Gli studi degli autori del passato. Decisioni economiche, scelte politiche, fattori storici. I fattori visibili come quelli idrografici.

La concezione della regione sistemica si fonda sulla logica: Cartesiana. Sistemica. Descrittiva. Funzionale.

l concetto di regionalizzazione: Indica come si vengano formando le regioni. È un sinonimo di regione. Indica come si formino i confini regionali. È un sinonimo di stato.

Il termine regione è utilizzato per indicare: Forme particolari di alcuni stati nel mondo. Suddivisioni ambientali in uno stato. Suddivisioni amministrative all'interno di uno stato. Forme di alcuni ambiti territoriali.

Il territorio è il risultato: Delle forze naturali. Degli agenti esogeni. Delle eruzioni vulcaniche. Dell'azione degli uomini.

Lo spazio geografico è: Un campo d'azione costituito di distanze, superfici e energia. Un ambito di studio e di azione. Un campo per attività sociali, culturali ed economiche. Un ambito di funzioni matematiche.

L'ubicazione di un luogo ne indica: La posizione orientale. La posizione assoluta. La posizione occidentale. La posizione storica.

La localizzazione di un luogo ne indica: La posizione regionale. La posizione amministrativa. La posizione relativa. La posizione ambientale.

L'inizatore della geografia culturale è: Vallega. Claval. Sauer. Capel.

Sauer avvia studi: Sull'ambiente. Sul paesaggio. Sul clima. Sul suolo.

I primi studi di Sauer furono rivolti alle società: Antiche. Contemporanee. Asiatiche. Rurali.

La nuova geografia culturale dà spazio alla: Soggettività. Oggettività. Statistica. Economia.

Gli indirizzi della nuova geografia culturale sono: 4. 3. 5. 2.

Un concetto indagato di recente dalla geografia culturale è: La compressione spazio-temporale. La quarta rivoluzione industriale. L'apporto delle tecnologie. La globalizzazione.

Per paesaggio culturale si intende: L'ambiente fisico di un territorio. La dimensione spirituale di un luogo. La dimensione artistica di un luogo. L'impronta delle culture su un territorio.

Le aree di civiltà svolgono un'influenza a scala: Locale. Regionale. Nazionale. Mondiale.

Le relazioni tra società umane e ambienti si fondano: Sull'adattamento. Sul determinismo. Sul possibilismo. Sul conflitto.

La Terra è: Un satellite. Un pianeta. Una cometa. Una stella.

La penetrazione dell' acqua attraverso le rocce calcaree forma: Lava. Rocce. Doline. Minerali.

Le rocce sedimentarie sono: Il prodotto più antico e sconosciuto. Di origine vulcanica. Di origine derivata. Il prodotto dell'accumulo di detriti.

L'astenosfera è: Uno strato viscoso. Uno strato visibile per l'uomo. Uno strato visibile per l'uomo. L'ultimo strato della terra.

Un vulcano è costituito da: Parte superiore e una parte inferiore. Focolare, camino, cratere. Lava, lapilli, magma. Pietre, rocce, lava.

Il terremoto è l'esito: Della trasformazione delle rocce. Della lava di un vulcano. Dello scontro di due zolle. Della violenza degli oceani.

Le fasi delle forze esogene sono: Inizio, compimento, fine. Consumo, trasformazione, deposito. Trasformazione e deformazione. Erosione, trasporto, deposito.

I fiordi sono il risultato dell'azione: Del vento. Del mare. Del ghiacciaio. Del sole.

Per deflazione si intende: L'asportazione delle polveri da parte del vento. Il forte deflusso delle acque. L'azione violenta del mare. La trasformazione delle coste da parte del mare.

L'atmosfera è: Un ciclone che investe la terra. Un involucro gassoso che circonda la terra. L'unione degli oceani. La parte più dura della superficie terrestre.

La troposfera è la zona dell'atmosfera: Più vicina alla superficie terrestre. Più lontana dalla superficie terrestre. Mediana rispetto alla superficie terrestre. Orientale della superficie terrestre.

I fattori del clima sono: Il peso dell'aria e dell'acqua. La temperatura e la nuvolosità. Le nubi, il vento, la pioggia. La latitudine, l'altitudine, il rilievo.

I climi mesodermici sono tipici: Delle zone aride. Delle zone fredde. Delle zone temperate. Delle zone polari.

Nei Climi microtermici prevalgono: Lunghi periodi freddi. Lunghi periodi primaverili. Lunghi periodi caldi. Lunghi periodi aridi.

Le acque marine coprono: Il 30% della superficie terrestre. Il 40% della superficie terrestre. Il 50% della superficie terrestre. Il 72% della superficie terrestre.

Le onde sono provocate: Dalla pioggia. Dalla neve. Dal vento. Dal sole.

Il corso dei fiumi è generalmente: Lungo e regolare. Interrotto. Irregolare e breve. Ostruito.

La foce a delta: È un condotto unico. Forma una ramificazione. È limitata e ristretta. Non è visibile.

Con il termine inquinamento si indica: Si indica il movimento delle acque. La presenza dei venti. La trasformazione delle rocce. Il degrado dell'ambiente.

L'impetuosità del fiume Biferno: Era determinata dalle piogge. Era determinata dal carattere torrentizio e dagli affluenti. Era determinata dalle sponde fragili e dal terreno cirocstante. Era determinata dal clima particolarmente freddo.

La valle del Biferno, dal punto di vista geologico, includeva: Componenti principali e secondarie del versante adriatico della regione. Le componenti antiche del versante adriatico della regione. Le tre principali componenti del versante adriatico della regione. Le quattro componenti del versante adriatico della regione.

Sul Biferno, i ponti erano: Inesistenti. Provvisori e fatiscenti. Inutili. Utili per le comunicazioni.

Lungo il fiume Biferno, alcune strutture: Sfruttavano la presenza dell'acqua come i mulini. Raccoglievano famiglie numerose. Erano abitate dai poveri. Erano abbandonate e cadenti.

L'area del Liscione era strategica: Per la presenza di truppe militari. Perché era al confine tra due province. Perché il fiume Biferno in questo punto era ricco di acque. Per la presenza di altre popolazioni.

L'area costiera molisana: È rimasta sempre la stessa nel tempo. Non ha subito modifiche. Ha subito delle modifiche nel tempo. È sempre stata abitata.

Nell'Ottocento si vuole migliorare la viabilità lungo il Biferno: Per rendere più celere il passaggio delle carrozze. Per facilitare il transito dei pedoni. Per utilizzare i fondi statali. Per accrescere le potenzialità commerciali.

Nell'Ottocento avviene: La trasformazione dei mulini in centrali idroelettriche. La chiusura dei mulini. La riconversione dei mulini in aziende. Un diverso utilizzo dei mulini.

Nel Novecento si ritiene opportuno: Rifare gli argini del Biferno. Costruire un'imponente diga sul Biferno. Canalizzare le acque del Biferno. Canalizzare gli affluenti del Biferno.

Grazie alla diga sul fiume Biferno: Quest'area è vivibile. Quest'area è una risorsa da diversi punti di vista. L'acqua non manca mai. Il clima è migliorato.

Per ecumene si intende: Lo spazio privo di vita. Lo spazio disabitato. Lo spazio non utilizzato. Lo spazio abitato dall'uomo.

Per densità si intende il rapporto tra: La presenza degli animali e il territorio. Il numero degli abitanti e la superficie occupata. I nati e i morti in un'area geografica. Uomini e donne nella superficie occupata.

Nelle aree a mediocre densità risultano: Da 10 a 15 abitanti per kmq. Da 50 a 100 abitanti per kmq. Da 25 a 30 abitanti per kmq. Da 5 a 10 abitanti per kmq.

Nelle aree densamente popolate risultano: Da 20 a 40 abitanti per km². Da 30 a 40 abitanti per km². Da 50 a 100 abitanti per km². Da 200 a 300 abitanti per km².

I Paesi ad alta natalità hanno: Indici superiori a 10 per mille. Indici superiori a 15 per mille. Indici superiori a 20 per mille. Indici superiori al 30 per mille.

I Paesi a bassa natalità hanno: Indici inferiori a 5 per mille. Indici inferiori a 20 per mille. Indici inferiori a 8 per mille. Indici inferiori a 10 per mille.

I Paesi a media mortalità hanno: Un indice tra 1 e il 2 per mille. Un indice tra 30 e il 49 per mille. Un indice tra 10 e il 19 per mille. Un indice tra 0 e il 2 per mille.

L' incremento naturale nel tipo primitivo prevede: Bassa natalità e bassa mortalità. Bassa natalità e alta mortalità. Alta natalità e bassa mortalità. Altissima natalità e altissima mortalità.

Nel 1861 l'assetto demografico italiano era soggetto a: Bassa natalità e alta mortalità. Altissima natalità e altissima mortalità. Alta natalità e alta mortalità. Bassissima natalità e bassissima mortalità.

In Italia negli anni Sessanta del secolo scorso si assiste: Ad un boom di nascite. A bassissima natalità. Ad alta mortalità. Ad un boom di immigrati.

Lo spopolamento avviene: Quando le condizioni climatiche non sono stabili. Per condizionamenti storici e culturali. Quando gli abitanti di un territorio emigrano o si trasferiscono altrove. Quando i terremoti sono frequenti.

Alcuni comuni sono definiti polvere: Per la presenza di terreni sabbiosi. Per la presenza di beni culturali. Perché sono ubicati sulle coste. Per il numero ridotto degli abitanti.

In Molise sono pochi i comuni: Con un alto numero di residenti. Con un basso numero di residenti. Con un bassissimo numero di residenti. Che non hanno una positiva situazione demografica.

I molisani tendono: A rimanere nella loro regione. A trasferirsi in altre regioni. A conservare la loro residenza in regione. A facilitare il trasferimento dei corregionali all'estero.

La presenza di popolazione giovanile in Molise è: Omogenea. Uniforme. Ben distribuita. Disomogena.

Gli abitanti di Castelverrino lamentano la mancanza di: Una chiesa. Servizi e negozi. Giovani. Attività ricreative.

Dall'indigine svolta a Castelverrino emerge che: La vita nelle zone montane e rurali è piacevole. La vita nelle zone montane e rurali è facilitata dalle strutture a disposizione. La vita nelle zone montane e rurali è difficile e disagiata. La vita nelle zone montane e rurali è ambita.

Il micro-credito consente: Di lavorare nello Stato. Di avviare un'attività commerciale. Di aprile un conto corrente presso una banca. Di avere agevolazioni presso gli uffici postali.

Nelle zone montane l'elearning può essere: Un vantaggio. Uno svantaggio. Un supporto impraticabile. Un'esperienza difficile.

I comuni soggetti a spopolamento devono: Ricevere sussidi statali. Richiedere i fondi europei. Avviare una pianificazione integrata. Ridurre le loro spese.

Le migrazioni coatte sono: Esodi volontari. Esodi forzati. Esodi illegali. Esodi storici.

I rifugiati viaggiano privi: Di storia. Di forza. Di direzione. Di documenti.

Le migrazioni per infiltrazione sono: Spostamenti di popoli. Spostamenti di comunità. Spostamenti di piccoli gruppi. Spostamenti di frontiera.

Le nazionalità di stranieri presenti in Italia sono: 190. 170. 130. 160.

I pendolari per lo più si spostano: Quotidianamente. Annualmente. Mensilmente. Periodicamente.

Il saldo migratorio risulta dalla: Differenza tra pendolari e emigrati. Differenza tra stranieri e nativi. Differenza tra extracomunitari e europei. Differenza tra immigrati e emigrati.

Le dinamiche demografiche richiedono: Un approccio complesso. Un approccio ampio. Un approccio integrato. Un approccio variegato.

Nel complesso sono espatriati circa: 20 milioni di italiani. 29 milioni di italiani. 26 milioni di italiani. 32 milioni di italiani.

Il Ministero degli Affari Esteri ha rilevato nel 2000: 10000 associazioni di emigranti italiani. 90000 associazioni di emigranti italiani. 3000 associazioni di emigranti italiani. 7000 associazioni di emigranti italiani.

Il Ministero degli Affari Esteri ha rilevato nel 2007: 5944 associazioni di emigranti italiani. 3453 associazioni di emigranti italiani. 7545 associazioni di emigranti italiani. 4875 associazioni di emigranti italiani.

Gli immigrati furono accolti nel Regno di Napoli: Per disponibilità umana. Per aumentarne la popolazione. Per aumentare i contatti con altri popoli. Per diffondere la religione cattolica.

Le ondate albanesi nel Mezzogiorno furono: 6. 4. 5. 3.

Carte storiche e documenti: Sono poco significative per studiare l'immigrazione. Non sono rintracciabili. Sono andate perdute. Sono utili per conoscere il fenomeno dell'immigrazione.

Le fonti religiose: Fanno conoscere l'immigrazione slava. Sono poco utili per conoscere l'immigrazione slava. Offrono un quadro generico del problema. Non sono attendibili per studiare il problema.

L'identificazione delle comunità slave presenti in Molise è avvenuta: Tramite l'identificazione delle scelte religiose. Tramite l'identificazione linguistica. Tramite l'analisi delle fonti. Tramite l'analisi della loro diffusione.

I rapporti tra gli immigrati e le popolazioni locali: Furono cordiali e improntati alla concordia. Furono sereni e tranquilli. Furono difficili e complessi. Furono cordiali per volere dei vescovi.

Nell’età moderna, in diversi casi gli immigrati: Si inserirono in paesi già abitati dalle popolazioni locali. Furono messi in condizione di ritornare nella loro terra. Si spostarono in altre province del Regno. Occuparono casali e villaggi disabitati.

In Molise l'insediamento degli immigrati avvenne: In circa due secoli. Nel giro di alcuni decenni. In circa un secolo. Nel giro di cinquant'anni.

Le gjjtonie erano: Tradizioni religiose degli albanesi. Rioni nei quali gli albanesi vivevano in base ai legami di parentela. Tradizioni sociali che facevano vivere in accordo gli albanesi. Luoghi nei quali gli albanesi pregavano.

Gli immigrati sono stati per il Molise: Un problema annoso. Un aiuto nei lavori agricoli. Un condizionamento sociale. Una risorsa vitale.

Il primo studioso dei flussi migratori molisani fu: Crisci. De Vecchis. Gambi. Russo.

La logica per studiare i flussi migratori deve essere: Concettuale. Multiscalare. Scientifica. Esperienziale.

I flussi migratori meritano un approccio: Storico. Sociale. Morale. Integrato.

Le cause dell'emigrazione molisana sono da rintracciarsi: In storiche criticità. Nel territorio. Nelle questioni sociali. Nelle scelte politiche.

Le prime partenze avvengono: Nell'area costiera. Nell'area pianeggiante. Nelle aree montane. Nelle arre collinari.

Il numero degli espatri molisani fu: Elevato. Limitato. Minore delle altre regioni. Pari alle altre regioni.

Le rimesse degli emigranti furono: Un ulteriore problema. Un effetto secondario. Un beneficio. Una scelta politica.

I molisani nella seconda ondata scelsero: Sempre e solo gli Stati Uniti. Scelsero come meta anche l'Europa. Scelsero come meta zone dell'Africa. Scelsero come meta zone dell'Asia.

I flussi migratori diminuirono dopo: Gli anni Quaranta. Dopo gli anni Cinquanta. Dopo gli anni Sessanta. Dopo gli anni Settanta.

A causa dell'emigrazione il Molise: È un territorio ricco. È un territorio spopolato. Un territorio che ha beneficiato delle rimesse degli emigranti. Un territorio che ha beneficiato degli aiuti statali.

L' agricoltura si è diffusa: Tra l'8000 e il 6500 a. C. Tra il 10000 e il 9000 a. C. Tra il 4000 e il 2500 a. C. Tra il 7000 e il 4900 a. C.

Per openfield si intende: Campi chiusi. Campi circoscritti. Campi aperti. Campi sterili.

Per bocage si intende: Campi aperti. Campi chiusi. Campi incolti. Campi fertili.

Nel paesaggio mediterraneo predomina: La viticoltura. La cerealicoltura. La risicoltura. La policoltura.

La transumanza alpina si svolge: Fra una montagna e l'altra. Fra l'alta montagna e le vallate. Fra una collina e la montagna. Fra una valle e l'altra.

La terza rivoluzione agricola consiste nell'utilizzo: Delle nuove tecnologie informatiche. Delle tecniche della telematica. Delle tecniche dell'ingegneria genetica. Delle nuove metodiche mediche.

Nella casa ad elementi giustapposti: Diversi edifici sono separati con tetti diversi. La stalla e il fienile sono separati. L'abitazione è posta di fronte alla stalla. Abitazione e stalla-fienile sono sotto lo stesso tetto.

La casa unicellulare è composta: Da un vano. Da una stalla. Da un fienile. Da due vani.

Un aggregato elementare è formato: Da molte case. Da poche case. Da un centro funzionale. Da due centri.

Il centro di crocicchio sorge: Su due montagne. Tra due valli. All'incrocio di due strade. Su un pendio.

Gli elementi distintivi della città medievale sono: La chiesa, i palazzi, le strade. Le mura, il mercato, gli statuti. La cattedrale, il comune, la fortezza. Le chiese, il castello, i viali.

La funzione mercantile per le città è: Secondaria. Inutile. Fondamentale. Rara.

Le bidonvilles sono: Quartieri eleganti. Quartieri antichi. Quartieri economici. Quartieri degradati.

Gli elementi costitutivi del paesaggio urbano sono: Il sito, la posizione, la pianta. I quartieri, le chiese, i monumenti. La pianta, gli uffici, i negozi. Il sito, la cattedrale, gli uffici.

La rete urbana a struttura polarizzata: Ha un centro periferico. Ha un centro dominante. Ha un centro inutile. Ha un centro storico.

Lo sprawl indica: La diminuzione di popolazione in una città. L'aumento degli uffici. La presenza di industrie. La crescita disordinata di una città.

La popolazione urbana oggi: Supera quella rurale. È pari a quella rurale. È inferiore a quella rurale. Diminuisce nel tempo.

Nell'area metropolitana è generalmente fondamentale: Un piccolo centro. Un centro rurale. Una grande città. Un centro periferico.

Le conurbazioni sono formate da: Sobborghi rurali e periferici. Una costellazione di centri urbani. Borghi montani e rurali. Borghi e sobborghi.

Per megalopoli si intende: Centri ordinari urbani. Piccoli centri periferici. Borghi distanti tra loro. Straordinari complessi urbani.

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