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Geologia Applicata

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Geologia Applicata

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Università Ecampus

Creation Date: 2024/11/15

Category: Geography

Number of questions: 236

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Le onde sismiche aventi velocità e direzione parallela allo spostamento dell’elemento di volume investito sono. Onde epicentrali. Onde P. Onde S. Onde di taglio.

Le onde sismiche caratterizzate da una direzione di propagazione perpendicolare allo spostamento dell’elemento di volume investito sono dette. Onde S. Onde di compressione. Onde P. Onde epicentrali.

Le onde P hanno una velocità di propagazione proporzionale alla radice quadrata. Della permeabilità. Della densità del mezzo. Del modulo di rigidezza a taglio del mezzo. Del modulo di rigidezza a compressione monodimensionale.

Il punto preciso da cui partono i primi impulsi di un terremoto viene detto. Deformazione plastica. Faglia inversa. Epicentro. Ipocentro.

Le onde P hanno una velocità di propagazione inversamente proporzionale alla radice quadrata. Dalla densità del mezzo. Del modulo di rigidezza a compressione monodimensionale. Del modulo di rigidezza a taglio del mezzo. Della permeabilità del mezzo.

Le onde S hanno una velocità di propagazione proporzionale alla radice quadrata. Del modulo di rigidezza a compressione monodimensionale. Della densità del mezzo. Del modulo di rigidezza a taglio del mezzo. Della permeabilità del mezzo.

Le onde S hanno una velocità di propagazione inversamente proporzionale alla radice quadrata. Del modulo di rigidezza a compressione monodimensionale. Della densità del mezzo. Della permeabilità del mezzo. Del modulo di rigidezza a taglio del mezzo.

Il treno di onde superficiali concentriche (onde R e L) inizia a propagarsi. Dall’ipocentro. Dal fuoco. Dall’epicentro. Dalla camera magmatica.

Le onde P si propagano ad una velocita. Pari a un terzo di quella delle onde S. Minore di quella delle onde S. Maggiore di quella delle onde S. Uguale a quella delle onde S.

Il punto in superficie situato verticalmente al disopra del fuoco viene detto. Epicentro. Fuoco ipocentrale. Ipocentro. Origine della deformazione plastica.

La scala Richter attribuisce. Una misura quantitativa dell’intensità sismica. Una misura qualitativa dell’intensità sismica. Una misura qualitativa dell’amplificazione locale dei terreni in sito. Una misura quantitativa dell’incidenza della densità abitativa.

Nella scala Mercalli modificata, gli effetti riscontrabili in termini di danno agli edifici dipendono anche. Dal tipo di faglia (se diretta o inversa). Dalla profondità dell’ipocentro. Dalla profondità dell’epicentro. Dalla la densità di abitazione.

Nella determinazione della Magnitudo Locale (ML) il sisma di riferimento dà luogo a. Un’ampiezza minima di 1 mm su un sismografo W-A a distanza di 1000 km dall’ipocentro. Un’ampiezza massima di 1 mm su un sismografo W-A a distanza di 10 km dall’epicentro. Un’ampiezza massima di 1 mm su un sismografo W-A a distanza di 100 km dall’epicentro. Un’ampiezza massima di 1 mm su un sismografo W-A a distanza di 100 km dall’ipocentro.

Nella scala Mercalli modificata, gli effetti riscontrabili in termini di danno agli edifici dipendono anche. Dall’amplificazione locale dell’epicentro. Dall’amplificazione locale del cemento armato della struttura. Dalla profondità dell’epicentro. Dall’amplificazione locale dei terreni in sito.

La Magnitudo delle onde di superficie è. Proporzionale al logaritmo del minimo spostamento del terreno (in mm). Proporzionale al logaritmo del massimo spostamento del terreno (in mm). Inversamente proporzionale al logaritmo del massimo spostamento del terreno (in m). Proporzionale alla potenza del massimo spostamento del terreno (in m).

Tra i parametri ingegneristicamente rappresentativi di un evento sismico vi sono. Ampiezza, amplificazione locale e distanza ipocentrale. Distanza epicentrale, tipologia di onda sismica e profondità focale. Lunghezza d’onda caratteristica e tipologia delle onde sismiche. Ampiezza, contenuto in frequenza e durata dell’evento.

Il logaritmo dell’Energia Sismica E è. Inversamente proporzionale alla magnitudo delle onde di superficie Ms. Inversamente proporzionale al sisma di riferimento. Proporzionale alla magnitudo delle onde di superficie Ms. Proporzionale alla distanza epicentrale.

All’interno della terra vi è la presenza. di un nucleo esterno gassoso, al cui interno vi è un nucleo interno allo stato solido. di un nucleo esterno liquido, al cui interno vi è un nucleo interno allo stato solido. di un nucleo esterno liquido, al cui interno vi è un nucleo interno allo stato gassoso. di un nucleo esterno solido, al cui interno vi è un nucleo interno allo stato liquido.

La discontinuità di Gutenberg. si trova all’interfaccia crosta-mantello. si trova all’interfaccia crosta-litosfera. si trova all’interfaccia mantello e nucleo esterno liquido. si trova all’interfaccia crosta-nucleo.

La discontinuità di Lehmann. si trova all’interfaccia crosta-mantello. individua il nucleo esterno e la litosfera. si trova all’interfaccia crosta-nucleo. individua il nucleo esterno e il nucleo interno.

All’interno della terra. il nucleo esterno si trova allo stato fuso, mentre il nucleo interno si comporta come un solido per l'elevatissima temperatura a cui è sottoposto. il nucleo esterno e interno si trovano allo stato fuso. il nucleo esterno si trova allo stato solido, mentre il nucleo interno si comporta come un liquido per l'elevatissima pressione. il nucleo esterno si trova allo stato fuso, mentre il nucleo interno si comporta come un solido per l'elevatissima pressione a cui è sottoposto.

All’interno della terra. la litosfera è il guscio più profondo mobile, rigido ed elastico della Terra. la litosfera è il guscio più superficiale plastico della Terra. la litosfera è il guscio più profondo plastico della Terra. la litosfera è il guscio più superficiale mobile, rigido ed elastico della Terra.

All’interno della terra. la litosfera comprende la crosta e il mantello superiore. la litosfera comprende il nucleo e il mantello superiore. la litosfera comprende la crosta e il mantello inferiore. l’astenosfera comprende la crosta e il mantello superiore.

Il fatto che la terra è formata da involucri concentrici si è dedotto. Mediante l’analisi delle riflessioni e rifrazioni delle onde P e S. Mediante l’analisi della posizione degli epicentri dei terremoti. Mediante l’analisi delle faglie attive. Mediante l’analisi delle riflessioni e rifrazioni delle onde R e L.

La discontinuità di Mohorovic. si trova all’interfaccia crosta-nucleo. si trova all’interfaccia crosta-litosfera. si trova all’interfaccia nucleo-mantello. si trova all’interfaccia crosta-mantello.

Il cratere di un vulcano. È la bocca centrale del vulcano di grandi dimensioni. È la bocca laterale del vulcano di grandi dimensioni. È la bocca centrale del vulcano di piccole dimensioni. È il condotto magmatico di piccole dimensioni.

I magmi che danno origine a rocce effusive. Risalgono e solidificano sotto la superficie terrestre. risalgono e solidificano sulla superficie terrestre. scendono e danno luogo ai plutoni. danno luogo a vulcanesimo plutonico intrusivo.

I magmi che danno origine a rocce intrusive. scendono e non riescono a solidificare. cendono fino alla camera magmatica e si arrestano. risalgono e solidificano sotto la superficie terrestre. risalgono e solidificano sulla superficie terrestre.

Il camino vulcanico di un vulcano. collega la camera magmatica con l’interno della litosfera. collega i dicchi con l'esterno. collega la camera magmatica con l'interno dell’astenosfera. collega la camera magmatica con l'esterno.

L’attività effusiva è tipica. dei vulcani che emettono lave piroclastiche. dei vulcani che emettono lave pliniane. dei vulcani che emettono lave acide. dei vulcani che emettono lave basiche.

I vulcani a scudo si formano quando. la lava è basica e viene eruttata con attività esplosiva. la lava è basica e viene eruttata tranquillamente. la lava è acida e viene eruttata con attività esplosiva. la lava è acida e viene eruttata tranquillamente.

Una caldera deriva da. svuotamento dell'edificio vulcanico e conseguente svuotamento della camera magmatica. riempimento della camera magmatica e conseguente sollevamento dell'edificio vulcanico. riempimento della camera magmatica e conseguente riempimento dell'edificio vulcanico. svuotamento della camera magmatica e conseguente sprofondamento dell'edificio vulcanico.

Uno strato-vulcano deriva da. una emissione di lave basaltiche. un'alternante emissione di lave e prodotti piroclastici. una continua emissione di prodotti piroclastici. un'alternante emissione di lave basaltiche e prodotti basici.

Il magmatismo nelle aree oceaniche. è essenzialmente acido. è essenzialmente basico. è essenzialmente aeriforme. è essenzialmente neutro.

La classificazione delle rocce intrusive viene fatta in base. alla superficie specifica. alla composizione fisico-meccanica. alla composizione mineralogica. alla profondità.

Nelle rocce intrusive il magma. si disperde in aria. cristallizza dentro la crosta terrestre. solidifica in superficie dopo l’eruzione da un vulcano. provoca una faglia sismica.

Nelle rocce filoniane. la solidificazione del magma non avviene. la solidificazione del magma avviene quando la lava arriva in superficie. la solidificazione del magma avviene ad elevate profondità. la solidificazione del magma avviene a modesta profondità all’interno di corpi magmatici di ridotta estensione.

Le rocce magmatiche effusive si differenziano dalle intrusive essenzialmente. perché diventano ignee con il passare del tempo. perché si sono restano nella camera magmatica. perché si sono solidificate in superficie invece che in profondità. perché si sono solidificate in profondità invece che in superficie.

Il granito è. Una tipica roccia magmatica effusiva. Una tipica roccia sedimentaria intrusiva. Una tipica roccia metamorfica effusiva. Una tipica roccia magmatica intrusiva.

Le rocce piroclastiche sono rocce derivanti. dalla deposizione di organismi a scheletro siliceo. dalla deposizione di clasti prodotti da vulcani a seguito di eruzioni esplosive. da depositi marini. dalla evaporazione di acque ricche in sali e conseguente precipitazione.

Le rocce sedimentarie derivano. da processi metamorfici. dai processi di erosione, trasporto e deposito. da processi di consolidazione monodimensionale. da processi di interazione tra i minerali argillosi.

Le arenarie sono. sabbie cementate. depositi di argille cementate. limi cementati. depositi di roccia carbonatica disgregata.

Le argille sono caratterizzate da una dimensione delle particelle. più grossolana delle sabbie ma inferiore alle ghiaie. inferiore ai limi. superiore ai limi e alle sabbie. più grossolana delle sabbie ma inferiore ai limi.

Le rocce sedimentarie clastiche provengono. dalla disgregazione di rocce preesistenti. dalla trasformazione chimica di rocce preesistenti. dalla precipitazione di sostanze trasportate in soluzione in seguito a fissazione da parte di organismi viventi. dalla aggregazione di rocce preesistenti.

Le rocce sedimentarie sono costituite dalle seguenti frazioni fondamentali. Clasti e cemento. Clasti, matrice e cemento. Matrice e cemento. Clasti, matrice e acqua.

Con il processo di diagenesi. Il sedimento sciolto si trasforma in liquido. La roccia si trasforma in sedimento sciolto. Il sedimento sciolto si trasforma in roccia. La roccia si sgretola fino a ridursi in particelle finissime.

Il metamorfismo di contatto è. originato dal peso proprio dei sedimenti. dovuto solo alle pressioni tangenziali che si generano durante i movimenti crostali. originato dal contatto di un corpo magmatico con rocce preesistenti. dovuto alle pressioni tangenziali che si generano durante i movimenti crostali, sia al peso dei sedimenti sovrapposti.

Il metamorfismo regionale è. originato dal peso proprio dei sedimenti. originato dal contatto di un corpo magmatico con rocce preesistenti. dovuto alle pressioni tangenziali che si generano durante i movimenti crostali, sia al peso dei sedimenti sovrapposti. dovuto solo alle pressioni tangenziali che si generano durante i movimenti crostali.

Il criterio principale di classificazione delle rocce metamorfiche è in base. al tipo e alla composizione chimica della roccia originaria. al tipo e all’angolo di attrito della roccia originaria. alla granulometria della parte fine della roccia originaria. lla permeabilità della roccia originaria.

La classificazione dei terreni del MIT prevede che sia definito sabbia un terreno con: 0.06 mm < d < 2 mm. d > 2 cm. d < 2 micron. d > 2 mm.

Le forze di interazione tra due particelle di argilla sono di due tipologie principali: viscose;. forze elettriche repulsive di Van der Vaals. attrattive e repulsive;. di volume;.

La classificazione dei terreni del MIT prevede che il terreno sia classificato in base: al contenuto d’acqua. al diametro dei grani. al volume di terreno all’interno del quale le variazioni dello stato tensionale non è trascurabile. alla superficie specifica dei grani.

La densità relativa di un terreno: è data dal rapporto tra il volume dei vuoti e il volume dei solidi. assume valori compresi tra 0 e 1. è il confronto tra le densità di due terreni. è data dal rapporto tra il volume dei solidi e il volume dei vuoti.

Cosa si intende per grado di saturazione di un terreno?. il rapporto tra il volume dell'acqua contenuta nei pori e il volume dei vuot. indica che il terreno non è asciutto. il rapporto tra il volume dei solidi e quello del gas contenuto in essi. definisce la saturazione (0 se il terreno è saturo, 1 se il terreno è asciutto).

Qual è la definizione di contenuto d'acqua nei rapporti tra le fasi un terreno?. è il rapporto tra il peso totale e il peso dell'acqua. è il rapporto tra il volume dell'acqua e il volume dei solidi. è il rapporto tra il peso dell'acqua e il peso dei solidi. è il rapporto tra il peso dell'acqua e il peso totale.

Come è la definizione di porosità?. è il volume dei vuoti sul volume dell'acqua. è il volume dei vuoti sul volume totale. è il volume dei solidi sul volume dell'acqua. è il volume dei vuoti sul volume dei solidi.

Il terreno saturo: è senza vuoti. è caratterizzato da un grado di saturazione pari a 0. è caratterizzato dall'avere i pori pieni di aria. è caratterizzato da un grado di saturazione pari a 1.

La grandezza emax rappresenta. l'indice dei vuoti corrispondente allo densità relativa massima. l'indice dei vuoti corrispondente allo stato di addensamento minimo. l'indice dei vuoti corrispondente allo stato di addensamento massimo. l'indice dei vuoti corrispondente allo stato naturale.

La grandezza emin rappresenta. l'indice dei vuoti corrispondente allo stato di addensamento massimo. l'indice dei vuoti corrispondente allo stato di addensamento naturale. la densità minima del terreno. l'indice dei vuoti corrispondente allo stato di addensamento minimo.

Un terreno non saturo ha: grado di saturazione minore di 1. grado di saturazione unitario. grado di saturazione maggiore di 1. grado di saturazione pari a zero.

Il limite liquido di un terreno: dipende dell'indice dei vuoti. si determina con la scatola di Casagrande. si determina con la setacciatura. si determina con il cucchiaio di Casagrande.

Cosa rappresenta una curva di distribuzione granulometrica?. la percentuale di passante in funzione del diametro delle particelle. la percentuale di trattenuto da ciascun setaccio in funzione del diametro delle particelle. la percentuale di trattenuto in funzione del diametro del medesimo setaccio. la percentuale di trattenuto da ciascun setaccio in funzione del diametro delle particelle.

Si definisce indice di attività A di un’argilla. il rapporto tra l’indice di plasticità e la percentuale di argilla. il rapporto tra l’indice di plasticità e la percentuale di limo. il rapporto tra il limite liquido e la percentuale di argilla. il rapporto tra l’indice di liquidità e la percentuale di argilla.

Al crescere dell’indice di consistenza Ic di un’argilla. la sua consistenza tende da fluida a gassosa. la sua consistenza tende da fluida a solida. la sua consistenza tende da solida a fluida. la sua consistenza non cambia.

Si definisce indice di plasticità Ip di un’argilla. la differenza tra il limite plastico e l’indice di consistenza. la differenza tra il limite liquido e il limite plastico. la differenza tra il limite liquido e l’attività. il rapporto tra l’indice di plasticità e la percentuale di argilla.

La conduttivitá termica di una roccia. è la quantità che esprime la capacità di generare calore. è la quantità che esprime la capacità di propagare calore. è la quantità che esprime la capacità di assorbire calore. è la quantità che esprime la capacità di propagare conduttore.

La dilatazione termica di volume di una roccia è. il rapporto tra la variazione di temperatura e la deformazione di volume. il rapporto tra la deformazione di volume e la variazione di temperatura. la quantità che esprime la capacità di propagare calore. la quantità che esprime la capacità di assorbire calore.

Il grado di compattezza di una roccia. è il rapporto tra il peso dei vuoti e il peso totale. è il rapporto tra il peso dei vuoti e il peso totale. è il rapporto tra densità apparente e densità reale. è dato dal numero di faglie presenti.

Le prove di carico monoassiali consistono. nel portare a rottura un provino cilindrico sottoponendolo ad una sollecitazione tangenziale con dilatazione laterale impedita. nel portare a rottura un provino cilindrico sottoponendolo ad una sollecitazione normale con dilatazione laterale libera. nel portare a rottura un provino cilindrico sottoponendolo ad una sollecitazione tangenziale con dilatazione laterale libera. nel portare a rottura un provino cilindrico sottoponendolo ad una sollecitazione normale con dilatazione laterale impedita.

La “Prova Point Load” è una prova di. Compressione monoassiale su un campione di terreno sciolto. Compressione edometrica su un campione di roccia. Compressione monoassiale su un campione di roccia. Compressione triassiale su un campione di materiale litoide.

La prova triassiale consiste. In una fase di compressione monoassiale seguita da una fase che porta il provino a rottura. In una fase di compressione isotropa seguita da una fase che porta il provino a rottura. In una fase deviatorica seguita da compressione monoassiale. In una fase di compressione edometrica seguita da una fase che porta il provino a rottura.

I materiali duttili. non si deformano. si deformano con rottura istantanea su piani di rottura netti. si deformano anche senza raggiungere le condizioni di rottura. hanno rottura fragile.

In una faglia inversa. Il tetto è sollevato rispetto al muro. Prevale la componente orizzontale del movimento. Il tetto è abbassato rispetto al muro. Il tetto è parallelo al muro.

Il rigetto di una faglia. È il vettore dello spostamento tra le due parti. È lo scalare dello spostamento tra le due parti. È la direzione dello spostamento tra le due parti. È il vettore della velocità nel movimento tra le due parti.

Una piega anticlinale è. convessa verso l’alto il cui nucleo è costituito da rocce più antiche. convessa verso l’alto il cui nucleo è costituito da rocce più recenti. concava verso l’alto il cui nucleo è costituito da rocce più antiche. concava verso l’alto il cui nucleo è costituito da rocce più recenti.

Una piega sinclinale è. convessa verso l’alto il cui nucleo è costituito da rocce più antich. concava verso l’alto il cui nucleo è costituito da rocce più antiche. concava verso l’alto il cui nucleo è costituito da rocce più giovani. convessa verso l’alto il cui nucleo è costituito da rocce più recenti.

Se la deformazione di una roccia è fragile. si ha la formazione di graben. si ha la formazione di pieghe. si ha la formazione di sinclinali. si ha la formazione di fratture.

La piattaforma continentale. è un ambiente di sedimentazione marino. è un ambiente di sedimentazione continentale. è un ambiente di transizione. è un ambiente di sedimentazione alluvionale.

La piana abissale. è un ambiente di transizione. è un ambiente di sedimentazione continentale. è un ambiente di sedimentazione marino. è un ambiente di sedimentazione alluvionale.

La laguna costiera. è un ambiente di transizione. è un ambiente di sedimentazione marino. è un ambiente di sedimentazione continentale. è un ambiente di sedimentazione di margine di piattaforma.

Una trasgressione marina è. il delta del fiume. un ritiro del mare ed emersione di aree più o meno vaste. l’ambiente deltizio marino. una sommersione da parte del mare di terra precedentemente emersa.

Un conoide alluvionale è costituito da. corpi detritici più o meno grossolani formati da un corso d’acqua al suo sbocco in pianura. rocce formate da un corso d’acqua alla sorgente. rocce formate da un corso d’acqua al suo sbocco in pianura. roccia.

La giacitura di uno strato è definita da. estensione, inclinazione, immersione. giacitura, inclinazione, orientazione e verso. direzione, orientazione, immersione. direzione, inclinazione, immersione.

Tra il rilevamento di campagna nell’ambito del rilevamento geologico vi è. Il rilevamento della giacitura degli strati o di altri elementi strutturali. La determinazione della resistenza non drenata del terreno;. Il reperimento di carte topografiche. La ricerca bibliografica.

Tra le ricerche preliminari del rilevamento geologico vi è. La descrizione della roccia;. Il rilevamento della giacitura degli strati o di altri elementi strutturali. Il reperimento di carte topografiche. La rappresentazione dell’affioramento sulla carta;.

Gli angoli zenitali. vengono calcolati/misurati nel piano orizzontale. vengono calcolati/misurati nel piano verticale. vengono calcolati/misurati nel piano orientato verso est. vengono calcolati/misurati nel piano obliquo.

La direzione di uno strato. È angolo orizzontale (azimuth) che la linea di massima pendenza forma rispetto al Nord. È l’angolo orizzontale formato con la direzione del Nord della linea di intersezione tra strato e piano orizzontale. È l’angolo che lo strato forma con l’orizzontale. È l’angolo orizzontale formato con la direzione del Nord della linea di intersezione tra strato e piano verticale.

L’inclinazione di uno strato. È l’angolo orizzontale formato con la direzione del Nord della linea di intersezione tra strato e piano orizzontale. È l’angolo orizzontale formato con la direzione del Nord della linea di intersezione tra strato e piano verticale. È angolo orizzontale (azimuth) che la linea di massima pendenza forma rispetto al Nord. È l’angolo che lo strato forma con l’orizzontale.

L’immersione di uno strato. È l’angolo orizzontale formato con la direzione del Nord della linea di intersezione tra strato e piano orizzontale. È l’angolo che lo strato forma con l’orizzontale. È angolo orizzontale (azimuth) che la linea di massima pendenza forma rispetto al Nord. È l’angolo orizzontale formato con la direzione del Nord della linea di intersezione tra strato e piano verticale.

Gli angoli azimutali. vengono calcolati/misurati nel piano verticale. vengono calcolati/misurati nel piano orizzontale. vengono calcolati/misurati nel piano orientato verso est. vengono calcolati/misurati nel piano obliquo.

Nella stratificazione a reggipoggio: gli strati immergono nel verso opposto rispetto a quello del pendio. gli strati immergono orizzontalmente. gli strati immergono nello stesso verso del pendio. gli strati immergono verticalmente.

Nella stratificazione a franapoggio: gli strati immergono verticalmente. gli strati immergono orizzontalmente. gli strati immergono nello stesso verso del pendio. gli strati immergono nel verso opposto rispetto a quello del pendio.

Nel caso di stratificazione orizzontale: gli strati a quote inferiori sono più recenti di quelli a quote superiori. gli strati a quote superiori sono verticali. gli strati a quote superiori sono più recenti di quelli a quote inferiori. gli strati a quote superiori sono più antichi di quelli a quote inferiori.

Nel caso di stratificazione verticale: gli strati a quote superiori sono più antichi di quelli a quote inferiori. gli strati a quote superiori sono verticali. non è possibile definire i rapporti di sovrapposizione originari. gli strati a quote inferiori sono più recenti di quelli a quote superiori.

Una delle prime fasi del rilevamento geologico consiste nel tracciare i limiti. cioè le linee di contatto tra il pendio e gli strati a reggipoggio e segnare il loro andamento in carta. cioè misurare l’immersione. cioè le linee di contatto tra le varie formazioni e segnare il loro andamento in carta. cioè le linee di contatto tra il pendio e gli strati a franapoggio e segnare il loro andamento in carta.

Nell’eteropia di facies: si ha ritiro del mare ed emersione di aree più o meno vaste. si ha un avanzamento del mare sulla terra emersa. il passaggio da una formazione ad un’altra con stessa età è graduale. si ha una discontinuità tettonica dovuta alla presenza di una faglia.

Nel limite tettonico: si ha un avanzamento del mare sulla terra emersa. si ha una discontinuità tettonica dovuta alla presenza di una faglia. si ha ritiro del mare ed emersione di aree più o meno vaste. il passaggio da una formazione ad un’altra con stessa età è graduale.

Applicando la regola dei limiti, il limite formato da un piano a reggipoggio. segue perfettamente le isoipse. attenua la inclinazione. segue perfettamente le ortogonali al pendio. segue le isoipse attenuandole.

Applicando la regola dei limiti, il limite formato da un piano verticale. attenua la inclinazione. costituisce una retta che taglia le isoipse. attenua le isoipse. segue perfettamente le isoipse.

Applicando la regola dei limiti, un piano interseca la superficie topografica. nei punti in cui le sue perpendicolari coincidono con le isoipse della superficie topografica. nei punti in cui la sua direzione coincide con la direzione della superficie topografica. nei punti in cui la sua immersione coincide con le isoipse della superficie topografica. nei punti in cui le sue isoipse coincidono con le isoipse della superficie topografica.

Applicando la regola dei limiti, il limite formato da un piano orizzontale. segue perfettamente le isoipse. attenua le isoipse. segue perfettamente le ortogonali al pendio. attenua la inclinazione.

Il rigetto stratigrafico di una faglia. è lo spostamento tra due punti omologhi delle pareti di faglia misurato perpendicolarmente al piano degli strati. è lo spostamento verticale misurato tra due punti omologhi delle pareti di faglia. è lo spostamento verticale misurato tra i punti di misura della direzione delle due parti. è lo spostamento orizzontale misurato tra due punti omologhi delle pareti di faglia.

Il rigetto verticale di una faglia. è lo spostamento orizzontale misurato tra due punti omologhi delle pareti di faglia. è lo spostamento verticale misurato tra due punti omologhi delle pareti di faglia. è lo spostamento tra due punti omologhi delle pareti di faglia misurato perpendicolarmente al piano degli strati. è lo spostamento verticale misurato tra i punti di misura della direzione delle due parti.

L’apertura di una discontinuità è. l’angolo di inclinazione delle superfici che delimitano la discontinuità. la distanza tra le le sue aree. l’area compresa tra le superfici che delimitano la discontinuità. la distanza tra le superfici che delimitano la discontinuità.

Le proiezioni stereografiche consentono. una rappresentazione grafica della permeabilità. una rappresentazione grafica della granulometria. una rappresentazione grafica degli spostamenti edometrici. una rappresentazione grafica dei dati di orientazione spaziale delle discontinuità.

L’azimut d’immersione di una discontinuità. può variare tra 180° e 360°. può variare tra 0° e 90°. può variare tra 90° e 180°. può variare tra 0° e 360°.

L’immersione di una discontinuità è l’angolo misurato. tra la direzione della discontinuità e la sua proiezione sul piano orizzontale. tra la retta di massima pendenza della discontinuità e la sua proiezione sul piano verticale. tra la direzione della discontinuità e la sua proiezione sul piano verticale. tra la retta di massima pendenza della discontinuità e la sua proiezione sul piano orizzontale.

Tra i parametri su cui si basa la classificazione di Beniawsky dell’ammasso roccioso vi è. la durezza di rimbalzo della roccia. la lunghezza dello spezzone di carota. la permeabilità delle fratture. Indice RQD.

Tra i parametri su cui si basa la classificazione di Beniawsky dell’ammasso roccioso vi è: la durezza di rimbalzo della roccia. resistenza a compressione uniassiale. Point Load shear strength. la lunghezza dello spezzone di carota.

Tra i parametri su cui si basa la classificazione di Beniawsky dell’ammasso roccioso vi è: la durezza di rimbalzo della roccia. Point Load shear strength. La spaziatura delle discontinuità. la lunghezza dello spezzone di carota.

La resistenza a compressione uniassiale può: essere ricavata da prove triassiali in campagna. essere ricavata da prove edometriche in campagna. essere ricavata da prove sclerometriche in campagna. essere ricavata da prove triassiali in laboratorio.

Il parametro RQD (Rock Quality Designation) è. la percentuale di carotaggio riferito alla somma degli spezzoni di carota con lunghezza maggiore o uguale a 10 cm. la percentuale di carotaggio riferito al prodotto degli spezzoni di carota con lunghezza maggiore o uguale a 10 cm. la percentuale di carotaggio riferito alla somma degli spezzoni di carota con lunghezza minore o uguale a 10 cm. la percentuale di carotaggio riferito alla somma degli spezzoni di carota con lunghezza maggiore o uguale a 100 cm.

Il parametro Slope Mass Rating (Romana). tiene conto del valore di base di RMR di Bieniawski. tiene conto del valore di base di attrito di Coulomb. tiene conto del valore di base di SMR di Coulomb. tiene conto del valore di base di RQD di Bieniawski.

Le misure sismiche consentono di: ottenere indirettamente informazioni sulla stratigrafia di un deposito, la posizione del bedrock e della superficie piezometrica. misurare direttamente le caratteristiche di taglio delle onde sismiche in un terreno. misurare indirettamente il modulo edometrico in un terreno. misurare direttamente il modulo di taglio in un terreno.

Nelle NTC08 la classificazione sismica dei terreni avviene sulla base dei valori assunti. dalle velocità delle onde primarie. dalle velocità delle onde di volume. dalle velocità delle onde superficiali. dalle velocità delle onde di taglio.

Le prove geofisiche in sito sono basate. sulla propagazione di vibrazioni indotte da sorgenti artificiali. sulla propagazione di vibrazioni indotte da vulcanismo. sulla propagazione di vibrazioni indotte da eventi sismici. sulla propagazione di vibrazioni indotte da sorgenti naturali.

Le prove cross-hole sono prove geofisiche. gravimetriche in foro. sismiche in foro. sismiche in superficie. gravimetriche in superficie.

Tra i metodi geofisici i metodi elettrici. prevedono la misura di vibrazioni indotte da corrente elettrica. prevedono la propagazione di vibrazioni indotte da elettricità in superficie. prevedono la misura della resistenza specifica delle formazioni al passaggio di una corrente. prevedono la propagazione di vibrazioni indotte da vulcanismo.

Le misure sismiche consentono di: misurare direttamente la velocità di propagazione delle onde sismiche in un terreno. misurare direttamente il modulo di taglio in un terreno. misurare direttamente le caratteristiche di taglio delle onde sismiche in un terreno. misurare direttamente il modulo edometrico in un terreno.

Il modulo di rigidezza a taglio a piccole deformazioni del materiale in cui si propaga. è inversamente proporzionale alla velocità di propagazione delle onde di taglio. è direttamente proporzionale alla radice quadrata della velocità di propagazione delle onde di taglio. è direttamente proporzionale al quadrato della velocità di propagazione delle onde di taglio. è direttamente proporzionale alla velocità di propagazione delle onde di taglio.

Le prove SASW. Sono basate sulle misure piezometriche. Sono basate sulle onde di volume. Sono basate sulle onde di superficie. Sono basate sulle misure inclinometriche.

Il Metodo HVSR. è basato sulle onde di superficie. è basato sulle onde di volume. è basato sulle misure inclinometriche. è basato sulle misure piezometriche.

Le prove sismiche a rifrazione e riflessione. Sono principalmente utilizzate per la determinazione del modulo di taglio del materiale attraversato. Sono principalmente utilizzate per la determinazione del piano campagna. Sono principalmente utilizzate per la determinazione della permeabilità del materiale attraversato. Sono principalmente utilizzate per la determinazione del tetto del substrato roccioso.

Il metodo geoelettrico si basa sul principio che la distribuzione di un campo di potenziale elettrico sulla superficie del terreno dipende. oltre che dalle caratteristiche geometriche della sorgente, anche dall’angolo di attrito. oltre che dalle caratteristiche geometriche della sorgente, anche dalla distribuzione della resistività elettrica nel sottosuolo. oltre che dalla distribuzione della resistività elettrica nel sottosuolo, anche dalla coesione. oltre che dalle caratteristiche geometriche della sorgente, anche dalla permeabilità equivalente.

Le prospezioni geoelettriche sono utilizzate. per gli studi sulle velocità delle onde di taglio nel terreno. per gli studi sulle velocità delle onde di compressione nel terreno. per gli studi sulle caratteristiche di resistenza del terreno. per gli studi di orizzonti stratigrafici, per la caratterizzazione geometrica di discontinuità naturali o artificiali e per la ricerca dei fluidi.

Gli scalpelli. sono utensili impiegati nelle prove di permeabilità. sono utensili impiegati nelle prove di carico su pali. sono utensili impiegati nei pozzi. sono utensili impiegati nelle perforazioni a rotazione.

Tra i vantaggi degli scavi geognostici vi è. possibilità di misurare la resistenza alla punta. possibilità di prelevare campioni in blocco di grandi dimensioni. possibilità di misurare il limite liquido del terreno. possibilità di misurare NSPT.

Uno dei principali vantaggi della perforazione a percussione. è il basso costo e la relativa semplicità di esecuzione. è la determinazione coefficiente di uniformità. è la determinazione del modulo edometrico del terreno. è la determinazione dei limiti di Atterberg.

I carotieri hanno diametro tipicamente compreso. tra 8 ed 15 dm. tra 8 ed 15 cm. tra 80 ed 150 cm. tra 8 ed 15 m.

Le carote di terreno sono utilizzate per. il riconoscimento del profilo piezometrico del sottosuolo. il riconoscimento del profilo inclinometrico del sottosuolo. il riconoscimento del profilo stratigrafico del sottosuolo. il riconoscimento del profilo di densità del sottosuolo.

Il fango bentonitico, che risulta molto efficace nel garantire la stabilità delle perforazioni. presenta il vantaggio di rendere impossibile l’esecuzione di prove di permeabilità in foro o la misura in sito della pressione interstiziale mediante piezometri. presenta il vantaggio di rendere possibile l’esecuzione di prove di permeabilità in foro. presenta l’inconveniente di rendere impossibile l’esecuzione di prove di permeabilità in foro o la misura in sito della pressione interstiziale mediante piezometri. presenta il vantaggio di rendere possibile la misura in sito della pressione interstiziale mediante piezometri.

Un foro di sondaggio può risultare stabile anche in assenza di qualunque forma di supporto. Solamente nella esecuzione di sondaggi di modesta profondità (non più di qualche metro) in terreni incoerenti. Solamente nella esecuzione di sondaggi di elevata profondità in qualsiasi tipo di terreno. Solamente nella esecuzione di sondaggi di modesta profondità (non più di qualche metro) in terreni coesivi molto consistenti. Solamente nella esecuzione di sondaggi di elevata profondità in terreni coesivi molto consistenti.

Nelle prove SPT come indicatore della resistenza alla penetrazione si assume il numero di colpi NSPT che è dato. il prodotto di N2 ed N3 (essendo N1, N2 ed N3 i numeri di colpi necessari per tre successive infissioni di 15 cm). dalla somma di N2 ed N3 (essendo N1, N2 ed N3 i numeri di colpi necessari per tre successive infissioni di 15 cm). dalla differenza di N2 ed N3 (essendo N1, N2 ed N3 i numeri di colpi necessari per tre successive infissioni di 15 cm). dalla somma di N2 ed N1 (essendo N1, N2 ed N3 i numeri di colpi necessari per tre successive infissioni di 15 cm).

Le prove penetrometriche dinamiche consistono. nell’infissione nel terreno per battitura di una punta conica o di un campionatore Raymond a parete grossa. nella misura della resistenza opposta alla penetrazione di un sistema di martinetti idraulici. nell'infissione nel terreno di una batteria di aste. nella misura della resistenza opposta alla penetrazione a velocità costante di una punta conica standard.

La resistenza non drenata di un terreno. a grana grossa può essere ricavata da prove SPT. a grana fine può essere ricavata da prove CPT. a grana fine può essere ricavata da prove SPT. a grana grossa può essere ricavata da prove CPT.

L’esecuzione di prove CPT in un deposito coesivo dà informazioni su. l'indice di plasticità. la curva di distribuzione granulometrica. la densità relativa. la storia dello stato tensionale.

Dai risultati di prove SPT su terreni non coesivi si osserva che il modulo di Young E’. aumenta al crescere di NSPT. diminuisce al crescere di NSPT. è costante con NSPT. aumenta al diminuire di NSPT.

Un vantaggio della prova SPT è costituito. dal potenziale offerto nello strumento nella misura della permeabilità del terreno. dalla disponibilità di un gran numero di formulazioni teoriche basate sulla misura del numero di colpi NSPT. dalla disponibilità di un gran numero di piezoconi. dalla disponibilità di un gran numero di correlazioni empiriche e di metodi di progetto direttamente basati sulla misura del numero di colpi NSPT.

Una stima del modulo di Young Eu in condizioni non drenate a partire dai risultati di prove CPT è possibile mediante. l’uso di correlazioni empiriche tra rigidezza non drenata e caratteristiche di plasticità. l’uso di correlazioni empiriche tra rigidezza non drenata e permeabilità. l’uso di correlazioni empiriche tra rigidezza non drenata e resistenza non drenata. l’uso di correlazioni empiriche tra rigidezza non drenata e limiti di Atterberg.

Le prove penetrometriche statiche sono utilizzabili. solo in roccia. in quasi tutti i tipi di terreno, dalle argille alle sabbie medio–grosse. solo nelle argille. nelle sabbie mediamente addensate.

Per determinare OCR di un deposito coesivo dai risultati di prove CPT si procede con. Una stima della entità della deposizione geologica. Una stima della entità del grado di saturazione. Una stima della entità dell’erosione. Una stima della giacitura della discontiuità.

L’esecuzione di prove CPT in un deposito non coesivo permette di ottenere utili indicazioni riguardo. alla coesione. al grado di saturazione. alla conducibilità idraulica. all'angolo di attrito.

L’esecuzione di prove CPT in un deposito non coesivo permette di ottenere utili indicazioni riguardo. il peso specifico. il grado di saturazione. il peso del terreno secco. lo stato di addensamento del terreno.

L’esecuzione di prove CPT in un deposito non coesivo non permette di ottenere utili indicazioni riguardo. il grado di saturazione. lo stato di addensamento del terreno. la densità relativa. L’angolo di attrito.

L’esecuzione di prove CPT in un deposito non coesivo permette di ottenere utili indicazioni riguardo. il grado di saturazione. il peso del terreno secco. il peso specifico. lo stato di addensamento del terreno.

L’esecuzione di prove CPT in un deposito non coesivo permette di ottenere utili indicazioni riguardo. all'angolo di attrito. alla conducibilità idraulica. alla coesione. al grado di saturazione.

Come risultato delle prove scissometriche si ottiene. un profilo dell'angolo d'attrito con la profondità. un profilo stratigrafico. un profilo della coesione non drenata con la profondità. un profilo della densità relativa del terreno con la profondità.

L'interpretazione dei risultati di una prova di carico su piastra fornisce indicazioni su. la resistenza non drenata del terreno. la curva di distribuzione granulometrica del terreno. il grado di saturazione del terreno. la permeabilità del terreno.

Come risultato delle prove scissometriche si possono trarre indicazioni. un profilo della densità relativa del terreno con la profondità. sul profilo dell'angolo d'attrito con la profondità. sulla rigidezza. sulla permeabilità.

I tempi di risposta dei piezometri a tubo aperto. Non sono sensibilmente superiori a quelli delle celle piezometriche. sono sensibilmente inferiori a quelli dei piezometri Casagrande. non sono sensibilmente inferiori a quelli dei piezometri Casagrande. sono uguali a quelli delle celle piezometriche.

Tra le grandezze fisiche misurabili in sito. non vi sono gli spostamenti verticali. vi sono le pressioni interstiziali. non vi sono gli spostamenti orizzontali. non vi sono le pressioni interstiziali.

I tempi di risposta dei piezometri Casagrande. sono sempre maggiori di quelli dei piezometri a tubo aperto tranne in roccia. sono sensibilmente inferiori a quelli dei piezometri a tubo aperto. sono uguali a quelli dei piezometri a tubo aperto. sono sensibilmente superiori a quelli dei piezometri a tubo aperto.

Le celle piezometriche. presentano tempi di risposta elevatissimi. presentano tempi di risposta maggiori dei piezometri a tubo aperto. presentano tempi di risposta estremamente ridotti. presentano tempi di risposta maggiori dei piezometri Casagrande.

Gli assestimetri misurano. le pressioni interstiziali. gli spostamenti orizzontali. gli spostamenti verticali. le rotazioni.

L'inclinometro misura. gli spostamenti verticali. i cedimenti del piano campagna. gli spostamenti orizzontali. il rigetto delle faglie.

Nella prova triassiale standard. c’è una fase di compressione edometrica seguita da una fase isotropa. c’è una fase di taglio seguita da una fase isotropa. c’è una fase di compressione isotropa seguita da una fase di taglio. c’è una fase di compressione edometrica seguita da una fase di taglio.

La prova edometrica fornisce. le caratteristiche di compressibilità di un terreno. le caratteristiche delle frattura di una roccia. le caratteristiche di resistenza di un terreno. le caratteristiche di permabilità di un terreno.

Nella prova di taglio diretto. c’è una fase di compressione edometrica seguita da una fase isotropa. c’è una fase di compressione isotropa seguita da una fase di taglio. c’è una fase di taglio seguita da una fase isotropa. c’è una fase di compressione edometrica seguita da una fase di taglio.

Per acquifero confinato si intende. quello limitato inferiormente da una formazione ad alta permeabilità. quello limitato inferiormente da una formazione a bassa permeabilità. quello limitato superiormente da una formazione a bassa permeabilità. quello limitato superiormente da una formazione ad alta permeabilità.

Nel caso in cui il livello piezometrico è superiore alla superficie topografica si ha. falda risalente. falda semiartesiana. falda saliente. falda artesiana.

Un acquifero in pressione è. limitato inferiormente e superiormente da substrato permeabile, con falda che non può liberamente oscillare. limitato solo inferiormente da substrato, con falda che può liberamente oscillare. delimitato superiormente e inferiormente da livelli impermeabili. delimitato superiormente e inferiormente da livelli impermeabili.

Un acquifero libero è. limitato inferiormente e superiormente da substrato, con falda che può liberamente oscillare. il carico idraulico del terreno. delimitato superiormente e inferiormente da livelli impermeabili. limitato solo inferiormente da substrato, con falda che può liberamente oscillare.

Le acque sotterranee in presenza di terreni sciolti. riempiono vuoti presenti tra granuli. non si riscontrano. circolano prevalentemente lungo fratture e discontinuità. circolano lungo cavità e condotti carsici.

Le acque sotterranee in presenza di rocce carbonatiche. circolano lungo cavità e condotti carsici. circolano prevalentemente lungo fratture e discontinuità. riempiono tutti i vuoti presenti tra granuli. non si riscontrano.

Le acque sotterranee in presenza di rocce cristalline o sedimentarie. riempiono tutti i vuoti presenti tra granuli. circolano lungo cavità e condotti carsici. circolano prevalentemente lungo fratture e discontinuità. non si riscontrano.

I terreni saturi d’acqua all’interno dei quali avviene il deflusso sotterraneo vengono denominati. Cavità carsiche. Acquiferi. Acque sotterranee. Falde sotterranee.

Nel caso di una sorgente di strato. si emette acqua ad intervalli più o meno regolari. la concentrazione di sali presenti nell’acqua è elevata. le acque che permeano la roccia traboccano all’esterno quando costituiscono un volume superiore alla concavità dello strato impermeabile che le accoglie. lo strato impermeabile sul quale si raccoglie la falda affiora in superficie;.

Nel caso di una sorgente di trabocco. le acque che permeano la roccia traboccano all’esterno quando costituiscono un volume superiore alla concavità dello strato impermeabile che le accoglie. viene emessa acqua ad intervalli più o meno regolari. la concentrazione di sali presenti nell’acqua è elevata. lo strato impermeabile sul quale si raccoglie la falda affiora in superficie;.

Nel caso di sorgenti intermittenti. lo strato impermeabile sul quale si raccoglie la falda affiora in superficie. si ha emissione di acqua ad intervalli più o meno regolari. le acque che permeano la roccia traboccano all’esterno quando costituiscono un volume superiore alla concavità dello strato impermeabile che le accoglie. la concentrazione di sali presenti nell’acqua è elevata.

Nel caso di sorgenti minerali. lo strato impermeabile sul quale si raccoglie la falda affiora in superficie;. la concentrazione di sali presenti nell’acqua è elevata. si ha emissione di acqua ad intervalli più o meno regolari. le acque che permeano la roccia traboccano all’esterno quando costituiscono un volume superiore alla concavità dello strato impermeabile che le accoglie.

Negli acquiferi in materiali rocciosi permeabili l’acqua. circola all’interno di fratture, fessure o cavità carsiche. è acqua di tipo igroscopico-capillare. non può circolare. circola solo se c’è depressione.

La legge di D’Arcy correla. la velocità di filtrazione alla spaziatura delle fratture. la permeabilità del terreno al diametro delle particelle. la velocità di filtrazione al diametro dei pori. la velocità di filtrazione al gradiente idraulico.

L’altezza di pressione. è associata all’energia potenziale. è associata all’energia cinetica. rappresenta l’altezza della colonna di liquido che esercita la pressione u. è la pressione interstiziale nei pori del terreno.

L’altezza geometrica nella definizione del carico idraulico. dipende dalla quota del punto rispetto a un piano di riferimento arbitrario. è associata all’energia cinetica. è sempre nulla. rappresenta l’altezza della colonna di liquido che esercita la pressione u.

Le isopiezometriche sono. curve di livello della superficie piezometrica. curve di livello delle isocrone. curve di livello topografiche. curve che indicano il posizionamento dei piezometri per la misura delle pressioni interstiziali.

. La trasmissività di un acquifero è. il prodotto della permeabilità dell’acquifero per il gradiente idraulico. il rapporto della permeabilità dell’acquifero con il suo spessore. il prodotto della permeabilità dell’acquifero per il suo spessore il rapporto della permeabilità dell’acquifero con il suo gradiente id. il rapporto della permeabilità dell’acquifero con il suo gradiente idraulico.

La permeabilità di un terreno. non dipende dalla granulometria del terreno. cresce al crescere del diametro dei grani. aumenta al diminuire del grado di fratturazione del terreno. diminuisce al crescere del diametro dei grani.

Nelle prove in foro a carico variabile. Si misura l’intasamento del filtro. Si misura la velocità di abbassamento o di risalita del livello dell’acqua nel foro. Si misura l’abbassamento del superficie piezometrica indotto dall’emungimento. Si misura la portata in ingresso od in uscita dal foro, necessaria a mantenere il moto di filtrazione in condizioni stazionarie.

Nelle prove in foro a carico costante. Si misura la portata in ingresso od in uscita dal foro, necessaria a mantenere il moto di filtrazione in condizioni stazionarie. Si misura la velocità di abbassamento o di risalita del livello dell’acqua nel foro. Si misura l’intasamento del filtro. Si misura l’abbassamento del superficie piezometrica indotto dall’emungimento.

La prova Lugeon. È una prova di permeabilità in foro nelle rocce. È una prova di permeabilità in laboratorio nelle rocce. È una prova di permeabilità in foro nei terreni sciolti. È una prova di permeabilità in laboratorio nei terreni sciolti.

Nella prova di permeabilità in foro a carico variabile. la superficie piezometrica nel foro di sondaggio rimane sempre alla stessa quota. il livello dell’acqua nel foro rimane sempre alla stessa quota. la superficie piezometrica nel terreno rimane sempre alla stessa quota. la superficie piezometrica nel terreno è variabile.

Un criterio di classificazione dei movimenti franosi devo soddisfare il requisito di: Univocità di interpretazione. Valutare l’efficacia degli eventuali interventi di stabilizzazione. Analizzare eventi franosi già verificatisi. Carattere dinamico-cinematico del movimento.

Le analisi di stabilità vengono eseguite con la finalità di: Analizzare eventi franosi già verificatisi. Determinare il carattere statico del movimento. Univocità di interpretazione. Valutare le condizioni di stabilità di un assegnato pendio naturale o artificiale.

In base alla classificazione di Varnes dei movimenti franosi, nelle colate: si hanno fratturazioni delle rocce. c’è caduta libera, il movimento a salti e rimbalzi ed il rotolamento di frammenti di roccia o di terreno sciolto. c’è l’assenza di una superficie di scorrimento ben definita. i movimenti sono dovuti all’azione di forze esterne che provocano un momento ribaltante attorno ad un asse di rotazione posto al di sotto del baricentro della massa interessata.

In base alla classificazione di Varnes dei movimenti franosi, i ribaltamenti sono. scorrimenti rotazionali. movimenti dovuti all’azione di forze esterne che provocano un momento ribaltante attorno ad un asse di rotazione posto al di sotto del baricentro della massa interessata. con la massa di terreno o roccia in frana si muove prevalentemente in aria. scorrimenti traslativi.

In base alla classificazione di Varnes dei movimenti franosi, negli scorrimenti: i movimenti sono dovuti all’azione di forze esterne che provocano un momento ribaltante attorno ad un asse di rotazione posto al di sotto del baricentro della massa interessata. la massa di terreno o roccia in frana si muove prevalentemente in aria. il movimento avviene per espansione laterale interessando una massa intensamente fratturata. il movimento avviene per scorrimento lungo una o più superfici di discontinuità presenti all’interno dell’ammasso di terreno o roccia.

In base alla classificazione di Varnes dei movimenti franosi, nelle espansioni laterali: la massa di terreno o roccia in frana si muove prevalentemente in aria. i movimenti sono dovuti all’azione di forze esterne che provocano un momento ribaltante attorno ad un asse di rotazione posto al di sotto del baricentro della massa interessata. vi sono scorrimenti rotazionali. il movimento può essere provocato da scorrimenti plastici o fenomeni di liquefazione in uno strato profondo su cui appoggia la massa in movimento.

In base alla classificazione di Varnes dei movimenti franosi, nei crolli: i movimenti sono dovuti all’azione di forze esterne che provocano un momento ribaltante attorno ad un asse di rotazione posto al di sotto del baricentro della massa interessata. vi sono scorrimenti rotazionali. la massa di terreno o roccia in frana si muove prevalentemente in aria. il movimento può essere provocato da scorrimenti plastici o fenomeni di liquefazione in uno strato profondo su cui appoggia la massa in movimento.

La classificazione di Varnes si basa. sulle caratteristiche di compressibilità del terreno. sui caratteri cinematici del movimento. sulla resistenza a taglio del terreno. sulla permeabilità del terreno.

Secondo l’Associazione Geotecnica Italiana (AGI) la scarpata principale di una frana è. la superficie, generalmente ripida, che delimita l’area pressochè indisturbata circostante la parte sommitale della frana, provocata dall’allontanamento del materiale di frana dal terreno rimasto in posto. la parte di materiale spostato che trova a valle del margine inferiore della superficie di rottura. il punto dell’unghia situato a maggior distanza dal punto sommitale della frana. il limite (quasi sempre sepolto) tra la parte inferiore della superficie di rottura e la superficie originaria del versante.

Secondo l’Associazione Geotecnica Italiana (AGI) il piede di una frana è: il punto dell’unghia situato a maggior distanza dal punto sommitale della frana. il limite (quasi sempre sepolto) tra la parte inferiore della superficie di rottura e la superficie originaria del versante. la parte di materiale spostato che trova a valle del margine inferiore della superficie di rottura. la parte di materiale spostato che trova a valle del margine inferiore della superficie di rottura.

Le orto-fotografie. sono mappe. sono immagini mappate. sono immagini fotografiche corrette della distorsione della macchina fotografica. sono immagini fotografiche disegnate ortogonali su proiezioni stereografiche.

La mappatura superficiale. è parte integrante di mappatura profonda. è parte integrante della caratterizzazione dell’ammasso roccioso. è parte integrante di uno studio di un pendio in frana. non fa parte integrante di uno studio di un pendio in frana.

La tecnica più soddisfacente per localizzare la superficie di scorrimento è. l’osservazione del livello piezometrico. l’osservazione diretta in scavi esplorativi (sotto forma di trincee, pozzi o sondaggi) o in campioni prelevati dagli scavi. l’osservazione della granulometria del corpo di frana. l’analisi di laboratorio.

. In merito alla pericolosità dei movimenti franosi, il rischio specifico. è costituito dalle persone, manufatti pubblici ei privati, attività economiche nell’area. è il livello di perdite di uno o più elementi a rischio in conseguenza di una frana di una data scala. è il livello di perdite associato ad un particolare movimento franoso - prodotto del pericolo naturale per la vulnerabilità. è l’indice di vulnerabilità.

Per individuare la posizione della s.d.s. di una frana attiva possono essere utilizzati. I bender elements che la attraversano. I fori di sondaggio che la attraversano. I manometri che la attraversano. I comparatori che la attraversano.

L’esecuzione di prove e misure in sito in un pendio può avere lo scopo di. verifica delle pressioni interstiziali sulla s.d.s. verifica a taglio sulla superficie di scorrimento. verifica delle condizioni edometriche del pendio. verifica delle assunzioni di progetto dalle quali dipende l’efficacia degli interventi.

Nello studio della pericolosità dei movimenti franosi e la valutazione del rischio. Una vulnerabilità da frana è la probabilità che, in un determinato tempo e in una fissata zona, si verifichi un fenomeno potenzialmente dannoso. Un pericolo naturale è la probabilità media si verifichi un fenomeno potenzialmente dannoso. Una vulnerabilità da frana è la probabilità media si verifichi un fenomeno potenzialmente dannoso. Un pericolo naturale è la probabilità che, in un determinato tempo e in una fissata zona, si verifichi un fenomeno potenzialmente dannoso.

Per la descrizione del comportamento a rottura dei terreni, una ipotesi quasi universalmente adottata nella pratica è che essa possa essere descritta in misura sufficientemente accurata. dal criterio di resistenza di Mohr–Coulomb. dalla teoria della consolidazione accoppiata di Terzaghi-Rendulic. dalla teoria della consolidazione di Terzaghi. dal criterio di Casagrande.

L’angolo di attrito mobilitato sulla s.d.s., utilizzando il criterio di resistenza di Mohr Coulomb. è il prodotto tra la coesione e l’angolo di attrito. è il rapporto tra la coesione e l’angolo di attrito mobilitato. è il rapporto tra il coefficiente di sicurezza e la coesione. è il rapporto tra l’angolo di attrito e il coefficiente di sicurezza.

Il coefficiente di sicurezza. può essere interpretato come il grado della resistenza di un terreno a grana fine saturo. può essere interpretato come lo stato di sollecitazione del corpo di frana. può essere interpretato come il grado della resistenza di un terreno a grana grossa. può essere interpretato come il grado di mobilitazione della resistenza nelle condizioni di equilibrio correnti.

Si definisce coefficiente di sicurezza F. il prodotto tra la resistenza a rottura del terreno e la tensione tangenziale mobilitata nel generico punto P lungo la superficie di scorrimento. il rapporto tra la resistenza a rottura del terreno e la tensione tangenziale mobilitata nel generico punto P lungo la superficie di scorrimento. il rapporto tra la tensione tangenziale mobilitata nel generico punto P lungo la superficie di scorrimento e la resistenza a rottura del terreno. la differenza tra resistenza a rottura del terreno e la resistenza mobilitata.

La coesione mobilitata sulla s.d.s., utilizzando il criterio di resistenza di Mohr Coulomb. è il rapporto tra il coefficiente di sicurezza e la coesione. è il rapporto tra la coesione e il coefficiente di sicurezza. è il prodotto tra la coesione e l’angolo di attrito. è il rapporto tra la coesione e l’angolo di attrito mobilitato.

Nei metodi dell’equilibrio limite globali. le condizioni di equilibrio (limite) vengono imposte sul piano campagna. le condizioni di equilibrio (limite) vengono imposte globalmente all’intero corpo di terreno potenzialmente instabile. le condizioni di equilibrio (limite) vengono imposte globalmente alla faglia. le condizioni di equilibrio (limite) vengono imposte globalmente in ciascuna striscia in cui è suddiviso il corpo di frana.

Nei metodi dell’equilibrio limite. l’analisi di stabilità viene condotta facendo riferimento ad un opportuno meccanismo di collasso. l’analisi di stabilità viene condotta facendo riferimento all’andamento del piano campagna. l’analisi di stabilità viene condotta facendo riferimento alle curve di compressibilità. l’analisi di stabilità viene condotta facendo riferimento al criterio di snervamento del corpo di frana.

Nei metodi dell’equilibrio limite, in corrispondenza di ciascuna superficie di scorrimento. la tensione di taglio mobilitata è determinata come prodotto tra l’indice di rigonfiamentoe il coefficiente di sicurezza. la tensione di taglio mobilitata è determinata come rapporto tra la resistenza a rottura (dal criterio di resistenza di Mohr–Coulomb) e il coefficiente di sicurezza. la tensione di taglio mobilitata è determinata come prodotto tra la resistenza a rottura (dal criterio di resistenza di Mohr–Coulomb) e il coefficiente di sicurezza. la tensione di taglio mobilitata è determinata come rapporto tra l’indice di compressibilità e il coefficiente di sicurezza.

I criteri di intervento di stabilizzazione di una frana possono indurre. una riduzione dello sforzo di taglio mobilitato. un aumento dello sforzo di taglio mobilitato. una riduzione della resistenza allo scorrimento. un decremento della resistenza non drenata.

I criteri di intervento di stabilizzazione di una frana possono indurre. un incremento della resistenza allo scorrimento. un aumento dello sforzo di taglio mobilitato. un decremento della resistenza non drenata. una riduzione della resistenza allo scorrimento.

Un esempio di intervento per la stabilizzazione dei pendii può essere. uno scavo di alleggerimento alla sommità del pendio. un sovraccarico alla sommità del pendio. uno scavo di alleggerimento al piede del pendio. un sovraccarico al coronamento del pendio.

Un esempio di intervento per la stabilizzazione dei pendii può essere. uno scavo di alleggerimento al piede del pendio. un sovraccarico al piede del pendio. un sovraccarico alla sommità del pendio. un sovraccarico al coronamento del pendio.

Un esempio di intervento per la stabilizzazione dei pendii può essere. un sovraccarico al coronamento del pendio. uno scavo di alleggerimento al piede del pendio. un sovraccarico alla sommità del pendio. un abbattimento della scarpata.

Tra le opere di sistemazione definitiva vi è. analisi in termini di tensioni totali. riprofilatura del pendio. analisi di lungo termine. provvedimenti di pronto intervento.

Nella riprofilatura del pendio si attua. Uno scavo fuori dal corpo di frana. La costruzione di un riempimento al coronamento. La costruzione di un riempimento al piede. Uno scavo al piede.

Nella riprofilatura del pendio si attua. Uno scavo al piede. La costruzione di un riempimento al coronamento. Uno scavo al coronamento. Uno scavo fuori dal corpo di frana.

La riprofilatura del pendio viene fatta al fine di. ridurre l’altezza della scarpata e aumentare l’inclinazione media del pendio. ridurre l’altezza della scarpata e l’inclinazione media del pendio. aumentare l’altezza della scarpata e ridurre l’inclinazione media del pendio. aumentare l’altezza della scarpata e ridurre l’inclinazione media del pendio.

Per un efficace controllo e mitigazione dei fenomeni d'erosione superficiale si usano. Rivestimenti antierosivi con materiali biodegradabili. La copertura di terra rinforzata. La copertura di jet grouting. Rivestimenti impermeabili.

Per un efficace controllo e mitigazione dei fenomeni d'erosione superficiale si usa. La copertura impermeabile. La copertura vegetale. La copertura di terra rinforzata. La copertura di jet grouting.

Le opere di stabilizzazione superficiale. non vengono usate in Italia. vengono usate solo in alta montagna. hanno un impatto ambientale molto ridotto. hanno un impatto ambientale devastante.

Gli interventi di ingegneria naturalistica con inerbimento del terreno mediante piante a radici profonde: inducono un incremento dei parametri di resistenza del terreno. nducono un decremento dei parametri di resistenza del terreno. inducono un incremento dei parametri di compressibilità del terreno. inducono un decremento dei parametri di rigidezza del terreno.

Un’interessante tecnica per migliorare le condizioni di stabilità di masse di terreno superficiale potenzialmente instabili. è l’impianto di radici profonde e caratterizzate da elevata resistenza a trazione. è l’impianto di radici profonde e caratterizzate da elevata resistenza a torsione. è l’impianto di radici profonde e caratterizzate da elevata resistenza a compressione. è l’impianto di radici profonde e caratterizzate da elevata resistenza a flessione.

Nell’ambito dell’Ingegneria Naturalistica, soluzioni finalizzate alla stabilizzazione e al consolidamento di versanti. sono previste solo in ambiente marino. esistono. non esistono. sono previste solo lungo i corsi d'acqua.

Le opere di sostegno possono essere. copertura di jet grouting. fascinate vive. copertura di terra rinforzata. opere rigide.

Le opere di sostegno possono essere. Le fascinate vive. La copertura di terra rinforzata. Opere flessibili. La copertura di jet grouting.

Le opere di sostegno possono essere. terrazzamenti. murature. jet grouting. gradonature.

Il rivestimento con “spritz beton” è un metodo assai impiegato. negli interventi di stabilizzazione e consolidamento di terreni impermeabili instabili. negli interventi di stabilizzazione e consolidamento di pareti rocciose instabili. negli interventi di stabilizzazione e consolidamento di terre sciolte instabili. negli interventi di stabilizzazione e consolidamento di terreni permeabili instabili.

Le strutture di sostegno modulari formate da elementi a forma di parallelepipedo in rete riempite con pietrame sono. Gabbionate. Muri a gravità. Paratie. Palificate vive.

I tiranti di ancoraggio sono elementi di rinforzo sollecitati in esercizio da sforzi. di trazione e capaci di trasmettere forze resistenti all'ammasso roccioso o terreno in cui sono inseriti. di trazione e incapaci di trasmettere forze resistenti al terreno in cui sono inseriti. di compressione e capaci di trasmettere forze resistenti all'ammasso roccioso o terreno in cui sono inseriti. di flessione e capaci di trasmettere forze resistenti all'ammasso roccioso o terreno in cui sono inseriti.

Le opere di difesa passiva massi comprendono. chiodature. spritz beton. reti paramassi. tiranti di ancoraggio.

Le opere di difesa passiva massi comprendono. chiodature. realizzazione di barriere ed ostacoli artificiali resistenti, più o meno rigidi e/o deformabili. spritz beton. tiranti di ancoraggio.

Le opere di difesa attiva massi comprendono. interventi di risagomatura dei versanti con formazioni di berme di rallentamento, valli (trincee) e rilevati paramassi. realizzazione di barriere ed ostacoli artificiali resistenti, più o meno rigidi e/o deformabili. reti paramassi. interventi che migliorano la resistenza meccanica dell'ammasso roccioso per mezzo dell'applicazione di forze resistenti.

Gli interventi di drenaggio per la stabilizzazione di un pendio hanno lo scopo. aumentare le pressioni interstiziali e conseguentemente diminuire le spinte del terreno. diminuire le pressioni interstiziali e conseguentemente aumentare le spinte del terreno. aumentare le pressioni interstiziali e conseguentemente aumentare le spinte del terreno. diminuire le pressioni interstiziali e conseguentemente diminuire le spinte del terreno.

Tra gli interventi di drenaggio per la stabilizzazione di un pendio si possono citare. opere di drenaggio di tipo superficiale. dreni limo-argillosi. dreni verticali. opere di drenaggio di tipo non drenato.

Tra gli interventi di drenaggio superficiali per la stabilizzazione di un pendio si possono citare. dreni verticali. opere di drenaggio di tipo non drenato. dreni tubolari suborizzontali. trincee drenanti.

Tra le verifiche di un muro di sostegno previste dalla Normativa si ha. La verifica a ribaltamento. La verifica di stato limite passivo. La verifica di stato limite attivo. La verifica di stato limite in condizioni di spinta in quiete.

Nella verifica a traslazione orizzontale sul piano di posa di un muro di sostegno. La spinta del terreno ha un effetto stabilizzante. La resistenza passiva del terreno rappresenta un’azione instabilizzante. Il peso del muro ha un effetto instabilizzante. Il peso del muro ha un effetto stabilizzante.

Nella verifica del carico limite in fondazione di un muro di sostegno. Il peso del muro rappresenta un’azione instabilizzante. La spinta attiva del terreno ha un effetto stabilizzante. Il peso del muro ha un effetto stabilizzante.

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