Geologia applicata
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Title of test:![]() Geologia applicata Description: Geologia applicata - Columbus |




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Il punto preciso da cui partono i primi impulsi di un terremoto viene detto. Faglia inversa. Ipocentro. Deformazione plastica. Epicentro. Le onde sismiche aventi velocità e direzione parallela allo spostamento dell’elemento di volume investito sono. Onde epicentrali. Onde di taglio. Onde P. Onde S. Le onde sismiche caratterizzate da una direzione di propagazione perpendicolare allo spostamento dell’elemento di volume investito sono dette. Onde P. Onde di compressione. Onde epicentrali. Onde S. Le onde P hanno una velocità di propagazione proporzionale alla radice quadrata. Della permeabilità. Del modulo di rigidezza a compressione monodimensionale. Della densità del mezzo. Del modulo di rigidezza a taglio del mezzo. . Le onde P hanno una velocità di propagazione inversamente proporzionale alla radice quadrata. Del modulo di rigidezza a compressione monodimensionale. Della densità del mezzo. Del modulo di rigidezza a taglio del mezzo. Della permeabilità del mezzo. . Il treno di onde superficiali concentriche (onde R e L) inizia a propagarsi. Dalla camera magmatica. Dall’epicentro. Dall’ipocentro. Dal fuoco. Il punto in superficie situato verticalmente al disopra del fuoco viene detto. Fuoco. Ipocentro. ipocentrale. Epicentro. La scala Richter attribuisce. Una misura qualitativa dell’intensità sismica. Una misura qualitativa dell’amplificazione locale dei terreni in sito. Una misura quantitativa dell’intensità sismica. Una misura quantitativa dell’incidenza della densità abitativa. Nella scala Mercalli modificata, gli effetti riscontrabili in termini di danno agli edifici dipendono anche. Dalla la densità di abitazione. Dalla profondità dell’epicentro. Dal tipo di faglia (se diretta o inversa). Dalla profondità dell’ipocentro. Nella determinazione della Magnitudo Locale (ML) il sisma di riferimento dà luogo a. Un’ampiezza massima di 1 mm su un sismografo W-A a distanza di 100 km dall’ipocentro. Un’ampiezza massima di 1 mm su un sismografo W-A a distanza di 100 km dall’epicentro. Un’ampiezza minima di 1 mm su un sismografo W-A a distanza di 1000 km dall’ipocentro. Un’ampiezza massima di 1 mm su un sismografo W-A a distanza di 10 km dall’epicentro. Tra i parametri ingegneristicamente rappresentativi di un evento sismico vi sono. Lunghezza d’onda caratteristica e tipologia delle onde sismiche. Ampiezza, contenuto in frequenza e durata dell’evento. Ampiezza, amplificazione locale e distanza ipocentrale. Distanza epicentrale, tipologia di onda sismica e profondità focale. Il logaritmo dell’Energia Sismica E è. Inversamente proporzionale al sisma di riferimento. Proporzionale alla magnitudo delle onde di superficie Ms. Proporzionale alla distanza epicentrale. Inversamente proporzionale alla magnitudo delle onde di superficie Ms. All’interno della terra vi è la presenza. di un nucleo esterno gassoso, al cui interno vi è un nucleo interno allo stato solido. di un nucleo esterno solido, al cui interno vi è un nucleo interno allo stato liquido. di un nucleo esterno liquido, al cui interno vi è un nucleo interno allo stato solido. di un nucleo esterno liquido, al cui interno vi è un nucleo interno allo stato gassoso. La discontinuità di Gutenberg. si trova all’interfaccia mantello e nucleo esterno liquido. si trova all’interfaccia crosta-mantello. si trova all’interfaccia crosta-litosfera. si trova all’interfaccia crosta-nucleo. La discontinuità di Lehmann. individua il nucleo esterno e la litosfera. si trova all’interfaccia crosta-mantello. si trova all’interfaccia crosta-nucleo. individua il nucleo esterno e il nucleo interno. La discontinuità di Mohorovic. si trova all’interfaccia crosta-mantello. si trova all’interfaccia crosta-nucleo. si trova all’interfaccia crosta-litosfera. si trova all’interfaccia nucleo-mantello. I magmi che danno origine a rocce intrusive. risalgono e solidificano sotto la superficie terrestre. scendono fino alla camera magmatica e si arrestano. risalgono e solidificano sulla superficie terrestre. scendono e non riescono a solidificare. L’attività effusiva è tipica. dei vulcani che emettono lave piroclastiche. dei vulcani che emettono lave pliniane. dei vulcani che emettono lave basiche. dei vulcani che emettono lave acide. Una caldera deriva da. riempimento della camera magmatica e conseguente sollevamento dell'edificio vulcanico. riempimento della camera magmatica e conseguente riempimento dell'edificio vulcanico. svuotamento dell'edificio vulcanico e conseguente svuotamento della camera magmatica. svuotamento della camera magmatica e conseguente sprofondamento dell'edificio vulcanico. Il magmatismo nelle aree oceaniche. è essenzialmente acido. è essenzialmente basico. è essenzialmente neutro. è essenzialmente aeriforme. I magmi che danno origine a rocce effusive. danno luogo a vulcanesimo plutonico intrusivo. scendono e danno luogo ai plutoni. risalgono e solidificano sulla superficie terrestre. risalgono e solidificano sotto la superficie terrestre. La classificazione delle rocce intrusive viene fatta in base. alla composizione fisico-meccanica. alla profondità. alla superficie specifica. alla composizione mineralogica. Il granito è. Una tipica roccia magmatica effusiva. Una tipica roccia sedimentaria intrusiva. Una tipica roccia magmatica intrusiva. Una tipica roccia metamorfica effusiva. Nelle rocce intrusive il magma. solidifica in superficie dopo l’eruzione da un vulcano. provoca una faglia sismica. cristallizza dentro la crosta terrestre. si disperde in aria. Nelle rocce filoniane. la solidificazione del magma avviene quando la lava arriva in superficie. la solidificazione del magma avviene ad elevate profondità. la solidificazione del magma non avviene. la solidificazione del magma avviene a modesta profondità all’interno di corpi magmatici di ridotta estensione. Le rocce magmatiche effusive si differenziano dalle intrusive essenzialmente. perché si sono restano nella camera magmatica. perché si sono solidificate in profondità invece che in superficie. perché diventano ignee con il passare del tempo. perché si sono solidificate in superficie invece che in profondità. Le rocce piroclastiche sono rocce derivanti. dalla deposizione di organismi a scheletro siliceo. da depositi marini. dalla evaporazione di acque ricche in sali e conseguente precipitazione. dalla deposizione di clasti prodotti da vulcani a seguito di eruzioni esplosive. Le arenarie sono. limi cementati. sabbie cementate. depositi di roccia carbonatica disgregata. depositi di argille cementate. Le argille sono caratterizzate da una dimensione delle particelle. inferiore ai limi. più grossolana delle sabbie ma inferiore ai limi. più grossolana delle sabbie ma inferiore alle ghiaie. superiore ai limi e alle sabbie. Le rocce sedimentarie clastiche provengono. dalla aggregazione di rocce preesistenti. dalla trasformazione chimica di rocce preesistenti. dalla disgregazione di rocce preesistenti. dalla precipitazione di sostanze trasportate in soluzione in seguito a fissazione da parte di organismi viventi. Con il processo di diagenesi. Il sedimento sciolto si trasforma in roccia. La roccia si sgretola fino a ridursi in particelle finissime. La roccia si trasforma in sedimento sciolto. Il sedimento sciolto si trasforma in liquido. Il metamorfismo di contatto è. dovuto solo alle pressioni tangenziali che si generano durante i movimenti crostali. dovuto alle pressioni tangenziali che si generano durante i movimenti crostali, sia al peso dei sedimenti sovrapposti. originato dal peso proprio dei sedimenti. originato dal contatto di un corpo magmatico con rocce preesistenti. Il criterio principale di classificazione delle rocce metamorfiche è in base. al tipo e all’angolo di attrito della roccia originaria. alla permeabilità della roccia originaria. alla granulometria della parte fine della roccia originaria. al tipo e alla composizione chimica della roccia originaria. La classificazione dei terreni del MIT prevede che sia definito sabbia un terreno con: d < 2 micron. d > 2 mm. 0.06 mm < d < 2 mm. d > 2 cm. Le forze di interazione tra due particelle di argilla sono di due tipologie principali: attrattive e repulsive. viscose. di volume. forze elettriche repulsive di Van der Vaals. La classificazione dei terreni del MIT prevede che il terreno sia classificato in base: alla superficie specifica dei grani. al diametro dei grani. al volume di terreno all’interno del quale le variazioni dello stato tensionale non è trascurabile. al contenuto d’acqua. La densità relativa di un terreno: assume valori compresi tra 0 e 1. è data dal rapporto tra il volume dei vuoti e il volume dei solidi. è il confronto tra le densità di due terreni. è data dal rapporto tra il volume dei solidi e il volume dei vuoti. Cosa si intende per grado di saturazione di un terreno?. il rapporto tra il volume dell'acqua contenuta nei pori e il volume dei vuoti. definisce la saturazione (0 se il terreno è saturo, 1 se il terreno è asciutto). il rapporto tra il volume dei solidi e quello del gas contenuto in essi. indica che il terreno non è asciutto. Qual è la definizione di contenuto d'acqua nei rapporti tra le fasi un terreno?. è il rapporto tra il peso dell'acqua e il peso dei solidi. è il rapporto tra il peso dell'acqua e il peso totale. è il rapporto tra il volume dell'acqua e il volume dei solidi. il rapporto tra il peso totale e il peso dell'acqua. Come è la definizione di porosità?. è il volume dei vuoti sul volume totale. è il volume dei solidi sul volume dell'acqua. è il volume dei vuoti sul volume dell'acqua. è il volume dei vuoti sul volume dei solidi. La grandezza emax rappresenta. l'indice dei vuoti corrispondente alla densità relativa massima. l'indice dei vuoti corrispondente allo stato naturale. l'indice dei vuoti corrispondente allo stato di addensamento massimo. l'indice dei vuoti corrispondente allo stato di addensamento minimo. La grandezza emin rappresenta. la densità minima del terreno. l'indice dei vuoti corrispondente allo stato di addensamento naturale. l'indice dei vuoti corrispondente allo stato di addensamento massimo. l'indice dei vuoti corrispondente allo stato di addensamento minimo. Il limite liquido di un terreno: si determina con la scatola di Casagrande. dipende dell'indice dei vuoti. si determina con il cucchiaio di Casagrande. si determina con la setacciatura. Si definisce indice di plasticità Ip di un’argilla. la differenza tra il limite liquido e l’attività. la differenza tra il limite liquido e il limite plastico. il rapporto tra l’indice di plasticità e la percentuale di argilla. a differenza tra il limite plastico e l’indice di consistenza. Al crescere dell’indice di consistenza Ic di un’argilla. la sua consistenza tende da solida a fluida. a sua consistenza tende da fluida a solida. la sua consistenza non cambia. a sua consistenza tende da fluida a gassosa. La dilatazione termica di volume di una roccia è. la quantità che esprime la capacità di propagare calore. il rapporto tra la deformazione di volume e la variazione di temperatura. il rapporto tra la variazione di temperatura e la deformazione di volume. la quantità che esprime la capacità di assorbire calore. La “Prova Point Load” è una prova di. Compressione monoassiale su un campione di terreno sciolto. Compressione monoassiale su un campione di roccia. Compressione triassiale su un campione di materiale litoide. Compressione edometrica su un campione di roccia. I materiali duttili. si deformano anche senza raggiungere le condizioni di rottura. hanno rottura fragile. non si deformano. si deformano con rottura istantanea su piani di rottura netti. Una piega sinclinale è. convessa verso l’alto il cui nucleo è costituito da rocce più antiche. concava verso l’alto il cui nucleo è costituito da rocce più antiche. concava verso l’alto il cui nucleo è costituito da rocce più giovani. convessa verso l’alto il cui nucleo è costituito da rocce più recenti. Una piega anticlinale è. convessa verso l’alto il cui nucleo è costituito da rocce più recenti. convessa verso l’alto il cui nucleo è costituito da rocce più antiche. concava verso l’alto il cui nucleo è costituito da rocce più antiche. concava verso l’alto il cui nucleo è costituito da rocce più recenti. Se la deformazione di una roccia è fragile. si ha la formazione di graben. si ha la formazione di sinclinali. si ha la formazione di pieghe. si ha la formazione di fratture. La piana abissale. è un ambiente di sedimentazione marino. è un ambiente di sedimentazione continentale. è un ambiente di sedimentazione alluvionale. è un ambiente di transizione. Una trasgressione marina è. un ritiro del mare ed emersione di aree più o meno vaste. il delta del fiume. una sommersione da parte del mare di terra precedentemente emersa. l’ambiente deltizio marino. Un conoide alluvionale è costituito da. rocce formate da un corso d’acqua alla sorgente. roccia. corpi detritici più o meno grossolani formati da un corso d’acqua al suo sbocco in pianura. rocce formate da un corso d’acqua al suo sbocco in pianura. La giacitura di uno strato è definita da. giacitura, inclinazione, orientazione e verso. direzione, orientazione, immersione. direzione, inclinazione, immersione. estensione, inclinazione, immersione. Tra il rilevamento di campagna nell’ambito del rilevamento geologico vi è. Il reperimento di carte topografiche. ! Il rilevamento della giacitura degli strati o di altri elementi strutturali. La ricerca bibliografica. La determinazione della resistenza non drenata del terreno. Tra le ricerche preliminari del rilevamento geologico vi è. Il rilevamento della giacitura degli strati o di altri elementi strutturali. Il reperimento di carte topografiche. La rappresentazione dell’affioramento sulla carta. La descrizione della roccia. Gli angoli zenitali. vengono calcolati/misurati nel piano orientato verso est. vengono calcolati/misurati nel piano verticale. vengono calcolati/misurati nel piano obliquo. vengono calcolati/misurati nel piano orizzontale. La direzione di uno strato. È l’angolo orizzontale formato con la direzione del Nord della linea di intersezione tra strato e piano verticale. È l’angolo che lo strato forma con l’orizzontale. È angolo orizzontale (azimuth) che la linea di massima pendenza forma rispetto al Nord. È l’angolo orizzontale formato con la direzione del Nord della linea di intersezione tra strato e piano orizzontale. L’inclinazione di uno strato. È l’angolo orizzontale formato con la direzione del Nord della linea di intersezione tra strato e piano orizzontale. È angolo orizzontale (azimuth) che la linea di massima pendenza forma rispetto al Nord. È l’angolo che lo strato forma con l’orizzontale. È l’angolo orizzontale formato con la direzione del Nord della linea di intersezione tra strato e piano verticale. Gli angoli azimutali. vengono calcolati/misurati nel piano verticale. vengono calcolati/misurati nel piano orientato verso est. vengono calcolati/misurati nel piano obliquo. vengono calcolati/misurati nel piano orizzontale. Nella stratificazione a franapoggio: gli strati immergono verticalmente. gli strati immergono nel verso opposto rispetto a quello del pendio. gli strati immergono nello stesso verso del pendio. gli strati immergono orizzontalmente. Nel caso di stratificazione verticale: non è possibile definire i rapporti di sovrapposizione originari. gli strati a quote superiori sono più antichi di quelli a quote inferiori. gli strati a quote superiori sono verticali. gli strati a quote inferiori sono più recenti di quelli a quote superiori. Una delle prime fasi del rilevamento geologico consiste nel tracciare i limiti. cioè le linee di contatto tra il pendio e gli strati a reggipoggio e segnare il loro andamento in carta. cioè misurare l’immersione. cioè le linee di contatto tra le varie formazioni e segnare il loro andamento in carta. cioè le linee di contatto tra il pendio e gli strati a franapoggio e segnare il loro andamento in carta. Nell’eteropia di facies: si ha un avanzamento del mare sulla terra emersa. il passaggio da una formazione ad un’altra con stessa età è graduale. si ha ritiro del mare ed emersione di aree più o meno vaste. si ha una discontinuità tettonica dovuta alla presenza di una faglia. Nel limite tettonico: si ha ritiro del mare ed emersione di aree più o meno vaste. il passaggio da una formazione ad un’altra con stessa età è graduale. si ha un avanzamento del mare sulla terra emersa. si ha una discontinuità tettonica dovuta alla presenza di una faglia. Applicando la regola dei limiti, il limite formato da un piano a reggipoggio. attenua la inclinazione. segue perfettamente le isoipse. segue perfettamente le ortogonali al pendio. segue le isoipse attenuandole. Applicando la regola dei limiti, il limite formato da un piano verticale. costituisce una retta che taglia le isoipse. segue perfettamente le isoipse. attenua la inclinazione. attenua le isoipse. Applicando la regola dei limiti, un piano interseca la superficie topografica. nei punti in cui le sue perpendicolari coincidono con le isoipse della superficie topografica. nei punti in cui la sua direzione coincide con la direzione della superficie topografica. nei punti in cui la sua immersione coincide con le isoipse della superficie topografica. nei punti in cui le sue isoipse coincidono con le isoipse della superficie topografica. Il rigetto stratigrafico di una faglia. è lo spostamento verticale misurato tra i punti di misura della direzione delle due parti. è lo spostamento tra due punti omologhi delle pareti di faglia misurato perpendicolarmente al piano degli strati. è lo spostamento orizzontale misurato tra due punti omologhi delle pareti di faglia. è lo spostamento verticale misurato tra due punti omologhi delle pareti di faglia. Il rigetto verticale di una faglia. è lo spostamento verticale misurato tra i punti di misura della direzione delle due part. è lo spostamento tra due punti omologhi delle pareti di faglia misurato perpendicolarmente al piano degli strati. è lo spostamento orizzontale misurato tra due punti omologhi delle pareti di faglia. è lo spostamento verticale misurato tra due punti omologhi delle pareti di faglia. L’apertura di una discontinuità è. l’angolo di inclinazione delle superfici che delimitano la discontinuità. l’area compresa tra le superfici che delimitano la discontinuità. la distanza tra le le sue aree. la distanza tra le superfici che delimitano la discontinuità. Le proiezioni stereografiche consentono. una rappresentazione grafica della granulometria. una rappresentazione grafica degli spostamenti edometrici. una rappresentazione grafica dei dati di orientazione spaziale delle discontinuità. una rappresentazione grafica della permeabilità. L’azimut d’immersione di una discontinuità. può variare tra 90° e 180°. può variare tra 0° e 360°. può variare tra 0° e 90°. può variare tra 180° e 360°. L’immersione di una discontinuità è l’angolo misurato. tra la direzione della discontinuità e la sua proiezione sul piano orizzontale. tra la retta di massima pendenza della discontinuità e la sua proiezione sul piano verticale. tra la direzione della discontinuità e la sua proiezione sul piano verticale. tra la retta di massima pendenza della discontinuità e la sua proiezione sul piano orizzontale. Tra i parametri su cui si basa la classificazione di Beniawsky dell’ammasso roccioso vi è: la lunghezza dello spezzone di carota. la durezza di rimbalzo della roccia. la permeabilità delle fratture. Indice RQD. Tra i parametri su cui si basa la classificazione di Beniawsky dell’ammasso roccioso vi è: resistenza a compressione uniassiale. Point Load shear strength. la durezza di rimbalzo della roccia. la lunghezza dello spezzone di carota. Tra i parametri su cui si basa la classificazione di Beniawsky dell’ammasso roccioso vi è: La spaziatura delle discontinuità. Point Load shear strength. la durezza di rimbalzo della roccia. la lunghezza dello spezzone di carota. La resistenza a compressione uniassiale può. essere ricavata da prove triassiali in laboratorio. essere ricavata da prove sclerometriche in campagna. essere ricavata da prove edometriche in campagna. essere ricavata da prove triassiali in campagna. Il parametro RQD (Rock Quality Designation) è. la percentuale di carotaggio riferito al prodotto degli spezzoni di carota con lunghezza maggiore o uguale a 10 cm. a percentuale di carotaggio riferito alla somma degli spezzoni di carota con lunghezza maggiore o uguale a 10 cm. a percentuale di carotaggio riferito alla somma degli spezzoni di carota con lunghezza maggiore o uguale a 100 cm. la percentuale di carotaggio riferito alla somma degli spezzoni di carota con lunghezza minore o uguale a 10 cm. Il parametro Slope Mass Rating (Romana). tiene conto del valore di base di RMR di Bieniawski. tiene conto del valore di base di SMR di Coulomb. tiene conto del valore di base di attrito di Coulomb. tiene conto del valore di base di RQD di Bieniawski. Nelle NTC08 la classificazione sismica dei terreni avviene sulla base dei valori assunti. dalle velocità delle onde superficiali. dalle velocità delle onde primarie. dalle velocità delle onde di volume. dalle velocità delle onde di taglio. Il modulo di rigidezza a taglio a piccole deformazioni del materiale in cui si propaga l’onda. è inversamente proporzionale alla velocità di propagazione delle onde di taglio. è direttamente proporzionale alla radice quadrata della velocità di propagazione delle onde di taglio. è direttamente proporzionale al quadrato della velocità di propagazione delle onde di taglio. è direttamente proporzionale alla velocità di propagazione delle onde di taglio. Le misure sismiche consentono di: misurare indirettamente il modulo edometrico in un terreno. ottenere indirettamente informazioni sulla stratigrafia di un deposito, la posizione del bedrock e della superficie piezometrica. misurare direttamente il modulo di taglio in un terreno. misurare direttamente le caratteristiche di taglio delle onde sismiche in un terreno. Le misure sismiche consentono di: misurare direttamente le caratteristiche di taglio delle onde sismiche in un terreno. misurare direttamente il modulo edometrico in un terreno. misurare direttamente il modulo di taglio in un terreno. misurare direttamente la velocità di propagazione delle onde sismiche in un terreno. Le prove geofisiche in sito sono basate. sulla propagazione di vibrazioni indotte da vulcanismo. sulla propagazione di vibrazioni indotte da eventi sismici. sulla propagazione di vibrazioni indotte da sorgenti artificiali. sulla propagazione di vibrazioni indotte da sorgenti naturali. prove SASW. Sono basate sulle misure piezometriche. Sono basate sulle onde di superficie. Sono basate sulle misure inclinometriche. Sono basate sulle onde di volume. Il Metodo HVSR. è basato sulle misure inclinometriche. è basato sulle onde di volume. è basato sulle misure piezometriche. è basato sulle onde di superficie. Le prospezioni geoelettriche sono utilizzate. per gli studi sulle velocità delle onde di compressione nel terreno. per gli studi sulle caratteristiche di resistenza del terreno. per gli studi di orizzonti stratigrafici, per la caratterizzazione geometrica di discontinuità naturali o artificiali e per la ricerca dei fluidi. per gli studi sulle velocità delle onde di taglio nel terreno. Il metodo geoelettrico si basa sul principio che la distribuzione di un campo di potenziale elettrico sulla superficie del terreno dipende. oltre che dalla distribuzione della resistività elettrica nel sottosuolo, anche dalla coesione. oltre che dalle caratteristiche geometriche della sorgente, anche dalla permeabilità equivalente. oltre che dalle caratteristiche geometriche della sorgente, anche dalla distribuzione della resistività elettrica nel sottosuolo. oltre che dalle caratteristiche geometriche della sorgente, anche dall’angolo di attrito. Tra i vantaggi degli scavi geognostici vi è. possibilità di misurare NSPT. possibilità di prelevare campioni in blocco di grandi dimensioni. possibilità di misurare la resistenza alla punta. possibilità di misurare il limite liquido del terreno. Gli scalpelli. sono utensili impiegati nelle perforazioni a rotazione. sono utensili impiegati nelle prove di permeabilità. sono utensili impiegati nei pozz. sono utensili impiegati nelle prove di carico su pali. I carotieri hanno diametro tipicamente compreso. tra 8 ed 15 m. tra 80 ed 150 cm. tra 8 ed 15 cm. tra 8 ed 15 dm. Il fango bentonitico, che risulta molto efficace nel garantire la stabilità delle perforazioni. ! presenta il vantaggio di rendere possibile l’esecuzione di prove di permeabilità in foro. presenta il vantaggio di rendere impossibile l’esecuzione di prove di permeabilità in foro o la misura in sito della pressione interstiziale mediante piezometri. presenta l’inconveniente di rendere impossibile l’esecuzione di prove di permeabilità in foro o la misura in sito della pressione interstiziale mediante piezometri. presenta il vantaggio di rendere possibile la misura in sito della pressione interstiziale mediante piezometr. Un foro di sondaggio può risultare stabile anche in assenza di qualunque forma di supporto. Solamente nella esecuzione di sondaggi di modesta profondità (non più di qualche metro) in terreni coesivi molto consistenti. Solamente nella esecuzione di sondaggi di modesta profondità (non più di qualche metro) in terreni incoerent. Solamente nella esecuzione di sondaggi di elevata profondità in qualsiasi tipo di terreno. Solamente nella esecuzione di sondaggi di elevata profondità in terreni coesivi molto consistenti. Le prove penetrometriche dinamiche consistono. nell’infissione nel terreno per battitura di una punta conica o di un campionatore Raymond a parete grossa. nell'infissione nel terreno di una batteria di aste. nella misura della resistenza opposta alla penetrazione di un sistema di martinetti idraulic. nella misura della resistenza opposta alla penetrazione a velocità costante di una punta conica standard. Nelle prove SPT come indicatore della resistenza alla penetrazione si assume il numero di colpi NSPT che è dato. dalla somma di N2 ed N3 (essendo N1, N2 ed N3 i numeri di colpi necessari per tre successive infissioni di 15 cm). dalla differenza di N2 ed N3 (essendo N1, N2 ed N3 i numeri di colpi necessari per tre successive infissioni di 15 cm). il prodotto di N2 ed N3 (essendo N1, N2 ed N3 i numeri di colpi necessari per tre successive infissioni di 15 cm). dalla somma di N2 ed N1 (essendo N1, N2 ed N3 i numeri di colpi necessari per tre successive infissioni di 15 cm). Dai risultati di prove SPT su terreni non coesivi si osserva che il modulo di Young E’. diminuisce al crescere di NSPT. è costante con NSPT. aumenta al diminuire di NSPT. aumenta al crescere di NSPT. Una stima del modulo di Young Eu in condizioni non drenate a partire dai risultati di prove CPT è possibile mediante. ! l’uso di correlazioni empiriche tra rigidezza non drenata e limiti di Atterberg. l’uso di correlazioni empiriche tra rigidezza non drenata e resistenza non drenata. l’uso di correlazioni empiriche tra rigidezza non drenata e caratteristiche di plasticità. l’uso di correlazioni empiriche tra rigidezza non drenata e permeabilità. L’esecuzione di prove CPT in un deposito coesivo dà informazioni su. l'indice di plasticità. la curva di distribuzione granulometrica. la storia dello stato tensionale. la densità relativa. Per determinare OCR di un deposito coesivo dai risultati di prove CPT si procede con. Una stima della giacitura della discontinuità. Una stima della entità del grado di saturazione. Una stima della entità dell’erosione. Una stima della entità della deposizione geologica. L’esecuzione di prove CPT in un deposito non coesivo permette di ottenere utili indicazioni riguardo. lo stato di addensamento del terreno. il peso specifico. il peso del terreno secco. il grado di saturazione. L’esecuzione di prove CPT in un deposito non coesivo permette di ottenere utili indicazioni riguardo. all'angolo di attrito. al grado di saturazione. alla coesione. alla conducibilità idraulica. Come risultato delle prove scissometriche si ottiene. un profilo stratigrafico. un profilo dell'angolo d'attrito con la profondità. un profilo della densità relativa del terreno con la profondità. un profilo della coesione non drenata con la profondità. Come risultato delle prove scissometriche si possono trarre indicazioni. un profilo della densità relativa del terreno con la profondità. sul profilo dell'angolo d'attrito con la profondità. sulla rigidezza. sulla permeabilità. Tra le grandezze fisiche misurabili in sito. vi sono le pressioni interstiziali. non vi sono gli spostamenti orizzontali. non vi sono le pressioni interstiziali. non vi sono gli spostamenti verticali. I tempi di risposta dei piezometri Casagrande. sono sensibilmente inferiori a quelli dei piezometri a tubo aperto. sono sempre maggiori di quelli dei piezometri a tubo aperto tranne in roccia. sono uguali a quelli dei piezometri a tubo aperto. sono sensibilmente superiori a quelli dei piezometri a tubo aperto. Le celle piezometriche. presentano tempi di risposta maggiori dei piezometri a tubo aperto. presentano tempi di risposta elevatissimi. presentano tempi di risposta estremamente ridott. presentano tempi di risposta maggiori dei piezometri Casagrande. Gli assestimetri misurano. gli spostamenti verticali. gli spostamenti orizzontali. le pressioni interstiziali. le rotazioni. L'inclinometro misura. il rigetto delle faglie. gli spostamenti verticali. i cedimenti del piano campagna. gli spostamenti orizzontali. . La prova edometrica fornisce. le caratteristiche della frattura di una roccia. le caratteristiche di resistenza di un terreno. le caratteristiche di compressibilità di un terreno. le caratteristiche di permabilità di un terreno. Nella prova di taglio diretto. c’è una fase di taglio seguita da una fase isotropa. c’è una fase di compressione edometrica seguita da una fase isotropa. c’è una fase di compressione edometrica seguita da una fase di taglio. c’è una fase di compressione isotropa seguita da una fase di taglio. Le acque sotterranee in presenza di terreni sciolti. non si riscontrano. riempiono vuoti presenti tra granuli. circolano lungo cavità e condotti carsici. circolano prevalentemente lungo fratture e discontinuità. I terreni saturi d’acqua all’interno dei quali avviene il deflusso sotterraneo vengono denominati. Acquiferi. Acque sotterranee. Cavità carsiche. Falde sotterranee. Un acquifero in pressione è. il carico idraulico del terreno. limitato solo inferiormente da substrato, con falda che può liberamente oscillare. limitato inferiormente e superiormente da substrato permeabile, con falda che non può liberamente oscillare. delimitato superiormente e inferiormente da livelli impermeabili. Nel caso di sorgenti intermittenti. lo strato impermeabile sul quale si raccoglie la falda affiora in superficie. la concentrazione di sali presenti nell’acqua è elevata. si ha emissione di acqua ad intervalli più o meno regolar. le acque che permeano la roccia traboccano all’esterno quando costituiscono un volume superiore alla concavità dello strato impermeabile che le accoglie. Negli acquiferi in materiali rocciosi permeabili l’acqua. circola all’interno di fratture, fessure o cavità carsiche. circola solo se c’è depressione. non può circolare. è acqua di tipo igroscopico-capillare. L’altezza geometrica nella definizione del carico idraulico. rappresenta l’altezza della colonna di liquido che esercita la pressione u. è sempre nulla. è associata all’energia cinetica. dipende dalla quota del punto rispetto a un piano di riferimento arbitrario. La legge di D'Arcy correla. la permeabilità del terreno al diametro delle particelle. la velocità di filtrazione alla spaziatura delle fratture. la velocità di filtrazione al gradiente idraulico. la velocità di filtrazione al diametro dei pori. Nelle prove in foro a carico variabile. Si misura la velocità di abbassamento o di risalita del livello dell’acqua nel foro. Si misura l’abbassamento della superficie piezometrica indotto dall’emungimento. Si misura l’intasamento del filtro. Si misura la portata in ingresso od in uscita dal foro, necessaria a mantenere il moto di filtrazione in condizioni stazionarie. La prova Lugeon. È una prova di permeabilità in laboratorio nei terreni sciolti. È una prova di permeabilità in foro nei terreni sciolti. È una prova di permeabilità in laboratorio nelle rocceÈ una prova di permeabilità in laboratorio nei terreni sciolti. È una prova di permeabilità in foro nelle rocce. Le analisi di stabilità vengono eseguite con la finalità di: Determinare il carattere statico del movimento. Univocità di interpretazione. Analizzare eventi franosi già verificatis. Valutare le condizioni di stabilità di un assegnato pendio naturale o artificiale. In base alla classificazione di Varnes dei movimenti franosi, nei crolli: il movimento può essere provocato da scorrimenti plastici o fenomeni di liquefazione in uno strato profondo su cui appoggia la massa in movimento. vi sono scorrimenti rotazionali. la massa di terreno o roccia in frana si muove prevalentemente in aria. i movimenti sono dovuti all’azione di forze esterne che provocano un momento ribaltante attorno ad un asse di rotazione posto al di sotto del baricentro della massa interessata. Secondo l’Associazione Geotecnica Italiana (AGI) il piede di una frana è: la parte di materiale spostato che trova a valle del margine inferiore della superficie di rottura. la parte di materiale spostato che trova a valle del margine inferiore della superficie di rottura. il limite (quasi sempre sepolto) tra la parte inferiore della superficie di rottura e la superficie originaria del versante. il punto dell’unghia situato a maggior distanza dal punto sommitale della frana. Le orto-fotografie. sono mappe. sono immagini mappate. sono immagini fotografiche disegnate ortogonali su proiezioni stereografiche. sono immagini fotografiche corrette della distorsione della macchina fotografica. In merito alla pericolosità dei movimenti franosi, il rischio specifico. è l’indice di vulnerabilità. è costituito dalle persone, manufatti pubblici ei privati, attività economiche nell’area. è il livello di perdite associato ad un particolare movimento franoso - prodotto del pericolo naturale per la vulnerabilità. è il livello di perdite di uno o più elementi a rischio in conseguenza di una frana di una data scala. L’angolo di attrito mobilitato sulla s.d.s., utilizzando il criterio di resistenza di Mohr Coulomb. è il prodotto tra la coesione e l’angolo di attrito. è il rapporto tra il coefficiente di sicurezza e la coesione. è il rapporto tra la coesione e l’angolo di attrito mobilitato. è il rapporto tra l’angolo di attrito e il coefficiente di sicurezza. Si definisce coefficiente di sicurezza F. il rapporto tra la tensione tangenziale mobilitata nel generico punto P lungo la superficie di scorrimento e la resistenza a rottura del terreno. il rapporto tra la resistenza a rottura del terreno e la tensione tangenziale mobilitata nel generico punto P lungo la superficie di scorrimento. la differenza tra resistenza a rottura del terreno e la resistenza mobilitata. il prodotto tra la resistenza a rottura del terreno e la tensione tangenziale mobilitata nel generico punto P lungo la superficie di scorrimento. Nei metodi dell’equilibrio limite globali. le condizioni di equilibrio (limite) vengono imposte globalmente alla faglia. le condizioni di equilibrio (limite) vengono imposte sul piano campagna. le condizioni di equilibrio (limite) vengono imposte globalmente in ciascuna striscia in cui è suddiviso il corpo di frana. le condizioni di equilibrio (limite) vengono imposte globalmente all’intero corpo di terreno potenzialmente instabile. Un esempio di intervento per la stabilizzazione dei pendii può essere. un sovraccarico al coronamento del pendio. un sovraccarico alla sommità del pendio. uno scavo di alleggerimento al piede del pendio. uno scavo di alleggerimento alla sommità del pendio. Nella riprofilatura del pendio si attua. Uno scavo fuori dal corpo di frana. La costruzione di un riempimento al coronamento. La costruzione di un riempimento al piede. Uno scavo al piede. Le opere di sostegno possono essere. opere rigide. copertura di terra rinforzata. fascinate vive. copertura di jet grouting. Tra le verifiche di un muro di sostegno previste dalla Normativa si ha. La verifica di stato limite in condizioni di spinta in quiete. La verifica di stato limite passivo. La verifica a ribaltamento. La verifica di stato limite attivo. |