Geotecnica e Fondazioni
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Title of test:![]() Geotecnica e Fondazioni Description: Test Lezioni - mancano alcune Creation Date: 2023/10/03 Category: University Number of questions: 114
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Il coefficiente di spinta a riposo o coefficiente di spinta in quiete KO in condizioni litostatiche è: il rapporto esistente tra la tensione orizzontale totale e quella verticale totale. il rapporto esistente tra la tensione verticale efficace e quella orizzontale efficace. il rapporto esistente tra la tensione verticale totale e quella verticale efficace. il rapporto esistente tra la tensione orizzontale efficace e quella verticale efficace. Il coefficiente di spinta a riposo o coefficiente di spinta in quiete KO. non dipende dalla storia dei carichi. dipende dal grado di saturazione. dipende dall’attrito del terreno. dipende dalla storia dei carichi. La tensione orizzontale totale in un generico punto si determina: dalla tensione verticale totale divisa per KO. come differenza tra tensione orizzontale efficace e pressione interstiziale. come somma tra tensione orizzontale efficace e pressione interstiziale. dalla tensione verticale totale moltiplicata per K0. Un deposito di argilla normalconsolidata è caratterizzato da un peso dell'unità di volume, coincidente con il peso dell'unita di volume del terreno saturo, pari a 20 kN/m3; la posizione del livello piezometrico coincide con il piano campagna. La tensione verticale efficace litostatica agente su un elemento di terreno di tale deposito posto alla profondita di 10 m è pari a. 50 kPa. 100 kPa. 200 kPa. Nel calcolo della tensione verticale efficace litostatica agente su un elemento di terreno a una certa profondità di un deposito di terreno, un abbassamento del livello piezometrico induce. un decremento delle tensioni verticali totali. un incremento delle tensioni verticali totali. un incremento delle tensioni verticali efficaci. Un deposito di argilla normalconsolidata è caratterizzato da un peso dell'unità di volume, coincidente con il peso dell'unita di volume del terreno saturo, pari a 20 kN/m3; la posizione del livello piezometrico è 1 m al di sotto del piano campagna. La tensione verticale efficace litostatica agente su un elemento di terreno di tale deposito posto alla profondità di 10 m è pari a. 210 kPa. 110 kPa. 100 kPa. Un deposito di argilla normalconsolidata è caratterizzato da un peso dell'unita di volume, coincidente con il peso dell'unita di volume del terreno saturo, pari a 18 kN/m3; la posizione del livello piezometrico si trova 1 m al disopra della quota del piano campagna (si immagini come se fosse un “laghetto” di acqua al disopra del p.c.). La tensione verticale efficace litostatica agente su un elemento di terreno di tale deposito posto alla profondita di 12 m dal piano campagna vale: 116 kPa. 126 kPa. 206 kPa. 96 kPa. Un deposito di argilla normalconsolidata è caratterizzato da un peso dell‘unita di volume, coincidente con il peso dell'unita di volume del terreno saturo, pari a 18 kN/m3; la posizione del livello piezometrico si trova alla quota del piano campagna. La tensione verticale efficace litostatica agente su un elemento di terreno di tale deposito posto alla profondita di 12 m dal piano campagna vale: 196 kPa. 206 kPa. 116 kPa. 96 kPa. Un deposito di argilla normalconsolidata è caratterizzato da un peso dell'unita di volume, coincidente con il peso dell’unità di volume del terreno saturo, pari a 18 kN/m3; la posizione del livello piezometrico si trova 1m al di sotto della quota del piano campagna. La tensione verticale efficace litostatica agente su un elemento di terreno di tale deposito posto alla profondità di 12 m dal piano campagna vale. 196 kPa. 106 kPa. 96 kPa. 206 kPa. La conducibilità idraulica K: rappresenta la velocità di filtrazione per gradiente unitario. rappresenta la velocità di filtrazione per differenza di carico unitaria. rappresenta la velocità di filtrazione per lunghezza unitaria. rappresenta la velocità di filtrazione per diametro unitario. La quota piezometrica è: la somma del carico idraulico e |'altezza di pressione. la somma di altezza geometrica e I'altezza di pressione. la somma di velocita cinetica e 'altezza di pressione. la differenza tra altezza geometrica e velocita cinetica. Per la legge di D'Arcy la velocità di filtrazione è: direttamente proporzionale al gradiente idraulico. inversamente proporzionale al gradiente idraulico. inversamente proporzionale al grado di saturazione. direttamente proporzionale alla suzione. Nell'ipotesi di flusso stazionario: per l’equazione di continuità la massa fluida entrante nell’elemento nell’unità di tempo è maggiore di quella uscente. per l'equazione di continuità la massa fluida entrante nell’elemento nell’unità di tempo è uguale a quella uscente. il volume dell'acqua nell'elemento di terreno aumenta nel tempo. la variazione di volume dell’acqua nel tempo cresce. Le linee equipotenziali: Sono parallele alle linee di flusso. Consentono di calcolare la suzione del terreno. Sono ortogonali alle linee di flusso. Sono caratterizzate da avere velocita costante. Lungo le linee di flusso di un reticolo di filtrazione: la funzione potenziale è costante. la velocità è nulla. la tangente in ogni punto è diretta come il vettore velocità in quel punto. la retta ortogonale in ogni punto è diretta come il vettore velocita in quel punto. Lungo le linee equipotenziali: il carico h è crescente. il carico h è decrescente. la velocita è costante. il carico h è costante. Poiché la componente della velocità di filtrazione normale alle linee di flusso è nulla: la portata all'interno di ciascun tubo di flusso è nulla. la portata all'interno di ciascun tubo di flusso è costante. la portata all'interno di ciascun tubo di flusso è crescente. la portata all'interno di ciascun tubo di flusso è decrescente. Nelle reti di filtrazione a maglie quadre: la differenza di carico tra due linee di flusso successive è costante. la velocita tra due equipotenziali successive è costante. la tensione verticale tra due equipotenziali successive è costante. la differenza di carico tra due equipotenziali successive è costante. A causa del fenomeno del sifonamento: in un terreno a grana fine si può annullare completamente la resistenza al taglio. in un terreno incoerente si può annullare completamente la coesione. in un terreno a grana fine si può annullare completamente la coesione. in un terreno incoerente si può annullare completamente la resistenza al taglio. In presenza di moto di filtrazione lo scheletro solido è in equilibrio sotto l’azione delle tensioni efficaci e delle forze di filtrazione che sono: proporzionali al gradiente delle tensioni efficaci. proporzionali al gradiente di saturazione. inversamente proporzionali al gradiente idraulico. proporzionali al gradiente idraulico. Se la filtrazione avviene in direzione verticale e il flusso dal basso verso l’alto: all'aumentare della perdita di carico, le forze di filtrazione possono arrivare ad equilibrare la forza di attrito. al diminuire della velocita, le forze di filtrazione possono arrivare ad equilibrare la coesione. al diminuire della perdita di carico, le forze di filtrazione possono arrivare ad equilibrare la forza peso. all'aumentare della perdita di carico, le forze di filtrazione possono arrivare ad equilibrare la forza peso. In un terreno a grana grossa: poiché la permeabilità è alta le condizioni sono sempre non drenate. poiché la permeabilità è bassa le condizioni sono sempre non drenate. poiché la permeabilità è bassa le condizioni sono sempre drenate. poiché la permeabilità è alta le condizioni sono sempre drenate. Le condizioni non drenate. si hanno in un terreno a grana grossa al termine del processo di consolidazione. si hanno in un terreno a grana grossa all’inizio del processo di consolidazione. si hanno in un terreno a grana fine al termine del processo di consolidazione. si hanno in un terreno a grana fine all'inizio del processo di consolidazione. Le condizioni non drenate: sono caratterizzate da deformazioni a volume crescente. sono caratterizzate da deformazioni a volume costante. sono caratterizzate da deformazioni a volume nullo. sono caratterizzate da deformazioni distorsionali costanti. Nella cella triassiale è possibile simulare: Condizioni drenate e non drenate perché non è possibile imporre il drenaggio del provino. Solo condizioni drenate perché non è possibile controllare il drenaggio del provino. Solo condizioni non drenate perché non è possibile controllare il drenaggio del provino. Condizioni drenate e non drenate perché è possibile controllare e imporre il drenaggio del provino. Durante la fase deviatorica di una prova triassiale drenata standard si possono misurare. Le variazioni di volume dell’acqua che non coincidono con le variazioni di volume del provino perché il terreno non è saturo. Le variazioni di volume dell'acqua che coincidono con le variazioni di volume del provino perché il terreno è saturo. Le pressioni interstiziali che coincidono con quelle totali. Le variazioni di volume dell'acqua che non coincidono con le variazioni di volume del provino perché il terreno è saturo. Nella fase di compressione isotropa. La pressione è la stessa in tutte le direzioni radiali. La pressione è la stessa in tutte le direzioni e pari alla pressione di cella. La pressione è la stessa in tutte le direzioni e pari alla pressione di cella, tranne che in direzione verticale. La pressione assiale è costante. In cella triassiale a inizio prova si assume che il provino è saturo se. Il coefficiente B di Skempton è prossimo a 0. Il coefficiente B di Skempton è prossimo a 1. Il coefficiente A di Skempton è prossimo a 0. Il coefficiente A di Skempton è prossimo a 1. In cella triassiale a inizio prova si esegue. La saturazione del provino per la misurazione del volume dei pori. La saturazione del provino per essere certi che le variazioni di volume dell'acqua coincidano con le variazioni di volume del provino. La saturazione del provino per la misura della pressione interstiziale. La saturazione del provino per essere certi che le variazioni di volume dell’acqua non coincidano con le variazioni di volume del provino. Mediante la compressione isotropa in cella triassiale si misurano. Le caratteristiche di dilatanza del provino. Le caratteristiche di saturazione del provino. Le caratteristiche di resistenza del provino. Le caratteristiche di compressibilità del provino. Dall'interpretazione dei risultati di una prova edometrica si ricava: la suzione del terreno. il grado di saturazione del terreno. le caratteristiche di resistenza del terreno. le caratteristiche di compressibilità del terreno. In edometro il provino può deformarsi: solo radialmente. solo assialmente. solo in condizioni non drenate. solo orizzontalmente. In un provino edometrico le deformazioni volumetriche: coincidono con quelle radiali. coincidono con quelle assiali. coincidono con quelle di taglio. sono nulle. Al termine del processo di consolidazione, le sovrappressioni interstiziali indotte dal carico. sono nulle. sono uguali alle tensioni verticali efficaci. sono uguali alle tensioni litostatiche. sono uguali al carico applicato. All'istante t0 di applicazione del carico (istante iniziale del processo di consolidazione), le sovrappressioni interstiziali indotte dal carico. sono nulle. sono uguali alle tensioni litostatiche. sono uguali al carico applicato. sono uguali alle tensioni verticali efficaci. Il coefficiente consolidazione monodimensionale Cv è: inversamente proporzionale al modulo edometrico del terreno. proporzionale al peso specifico dell’acqua. inversamente proporzionale alla permeabilità del terreno. proporzionale alla permeabilità del terreno. La consolidazione secondaria consiste in deformazioni. indotti da una diminuzione della resistenza a taglio. lungo la linea di consolidazione vergine. dovuti ad effetti viscosi. dovuti alla variazione delle tensioni efficaci. La consolidazione secondaria consiste in fenomeni deformativi: dovuti alla variazione delle tensioni efficaci. dovuti alla resistenza passiva. che avvengono a tensioni efficaci costanti. indotti da una diminuzione della resistenza a taglio. Il coefficiente di consolidazione secondaria è proporzionale: agli indici di compressibilita. alle caratteristiche di resistenza a taglio. alla coesione. alla densita relativa. Il coefficiente di consolidazione primaria è direttamente proporzionale: al fattore tempo. alla coesione. alle caratteristiche di resistenza a taglio. alla densita relativa. La consolidazione primaria consiste in cedimenti: dovuti alla variazione delle tensioni efficaci. dovuti ad effetti viscosi. indotti dalla riduzione della coesione del materiale. indotti da una diminuzione della resistenza a taglio. La consolidazione secondaria avviene: all'inizio della consolidazione primaria. prima della consolidazione primaria nei terreni a grana grossa. prima della consolidazione primaria. contemporaneamente alla consolidazione primaria. Il coefficiente di consolidazione primaria è direttamente proporzionale. al peso specifico dell'acqua. alla permeabilita del terreno. all'angolo di attrito. alla coesione. Il coefficiente di consolidazione primaria è inversamente proporzionale. alla densità relativa. al peso specifico dell'’acqua. alla coesione. alle caratteristiche di resistenza a taglio. DOMANDA 3 / Il grado di consolidazione medio al tempo t è. il rapporto tra il cedimento al tempo t e il cedimento al termine del processo di consolidazione. il rapporto tra il cedimento al tempo finale e il cedimento al tempo t. il rapporto tra il cedimento edometrico e il valore delle sovrappressioni iniziali indotte dal carico. il rapporto tra il cedimento edometrico e il cedimento iniziale. Nella fase deviatorica della prova triassiale, la pressione di cella: coincide con la forza assiale. coincide con la tensione assiale. coincide con la deformazione di volume. coincide con la tensione radiale. La prova in cella triassiale è costituita dalle seguenti due fasi fondamentali: compressione isotropa e taglio. deviatorica e taglio. deviatorica e compressione assiale. consolidazione assiale e taglio. Nella fase deviatorica della prova triassiale, la tensione assiale. coincide con la pressione di cella. non dipende dalla pressione di cella. dipende dalla pressione di cella. è nulla. Nella fase deviatorica di una prova triassiale l’area trasversale del provino. cambia in dipendenza dalle deformazioni radiali del provino. cambia in dipendenza dalle deformazioni assiali e di volume del provino. è nulla. rimane costante nel corso della prova. Nella fase deviatorica di una prova triassiale l‘invariante p: è nullo. dipende dalla pressione di cella e dalla forza assiale. dipende solo dalla forza assiale. dipende solo dalla pressione di cella. Nella fase deviatorica di una prova triassiale l'invariante q: dipende solo dalla pressione di cella. è nullo. dipende solo dalla forza assiale. dipende dalla pressione di cella e dalla forza assiale. La prova di taglio diretto consente la determinazione sperimentale: della densità relativa. della permeabilità. delle caratteristiche di resistenza. delle caratteristiche di compressibilità. Nell'apparecchio di taglio diretto è possibile misurare: gli spostamenti verticali e orizzontali. le deformazioni di volume. gli spostamenti solo orizzontali. le deformazioni radiali. Nella prima fase (compressione) della prova di taglio diretto vengono ricavate: la permeabilità. le caratteristiche di compressibilità isotropa. le caratteristiche di resistenza. le caratteristiche di compressibilità assiale. La prova di taglio diretto. è non consolidata-non drenata. è consolidata non drenata. può essere solo drenata. può essere solo non drenata. Una volta eseguite le necessarie prove sperimentali di taglio diretto, i parametri di resistenza del terreno si determinano: dalla coesione. dall'interpolazione dei punti sperimentali a rottura sul piano di Mohr. dalla coesione non drenata. dall'angolo di attrito. Per determinare i parametri di resistenza di un‘argilla OC attraverso prove di taglio diretto è opportuno eseguire almeno: 1 prova. 3 prove. 2 prove. 4 prove. In un'argilla OC, in condizioni di picco e post picco. la coesione è nulla. la coessione è la stessa. l'angolo di attrito è lo stesso. la resistenza è la stessa. In un'argilla OC la resistenza è caratterizzata da. condizioni di picco e post picco. condizioni di picco. condizioni di post picco. condizioni di picco, post picco e residue. In un'argilla OC, il passaggio dalle condizioni di picco e quelle di post picco comporta. una perdita della resistenza a taglio. una perdita della componente coesiva della resistenza. il fenomeno del sifonamento. una perdita della componente attritiva della resistenza. In una formazione di argilla NC in sito la resistenza non drenata: è indipendente dalla profondità. diminuisce con la profondità. cresce con la profondità. è costante con la profondità. La resistenza non drenata si determina sperimentalmente con: prova triassiale di rottura in condizioni drenate, con fase di consolidazione iniziale. prova triassiale di rottura in condizioni non drenate, con fase di consolidazione iniziale. prova triassiale di rottura in condizioni non drenate, senza alcuna fase di consolidazione iniziale. prova triassiale di rottura in condizioni drenate, senza alcuna fase di consolidazione iniziale. La verifica in termini di tensioni totali si esegue: in condizioni edometriche. in condizioni isotrope. in condizioni non drenate. in condizioni drenate. Tra i fattori che influenzano la resistenza a taglio di un terreno a grana grossa c'è: il grado di saturazione. la permeabilità. la suzione. la tensione media efficace di consolidazione. Sul piano delle deformazioni una sabbia molto addensata: tende a dilatare. tende a dilatare e poi a contrarre al crescere della deformazione assiale. tende a contrarre. si deforma a volume costante. Tra i fattori che influenzano la resistenza a taglio di un terreno a grana grossa c'è: la suzione. l'attività. lo stato di addensamento iniziale. l'invariante q. La dilatanza è data: dall’attrito interno del materiale. dal grado di mutuo incastro dei grani. dalla componente argillosa. dalla componente limosa. Tra i fattori che influenzano la resistenza a taglio di un terreno a grana grossa c'è: la percentuale di argilla. il grado di saturazione. il riassestamento dei grani. la permeabilità. Tra i fattori che influenzano la resistenza a taglio di un terreno a grana grossa c'è: l'angolo di attrito interno del materiale ...(). la suzione. la conducibilità idraulica. l’angolo di attrito interno del materiale. La tensione orizzontale in generale: è pari alla tensione tangenziale. è maggiore della tensione limite attiva e minore di quella passiva. è minore della tensione limite attiva. è maggiore della tensione limite passiva e minore di quella attiva. La tensione limite passiva nel cerchio di Mohr rappresenta: la tensione tangenziale massima. la tensione verticale massima. la tensione orizzontale massima. la tensione orizzontale minima. La tensione limite attiva nel cerchio di Mohr rappresenta: la tensione tangenziale massima. la tensione verticale massima. la tensione orizzantale massima. la tensione orizzontale minima. Al raggiungimento dello stato di equilibrio limite passivo (Rankine) le tensioni efficaci orizzontali. Possono aumentare ulteriormente. Non possono aumentare ulteriormente. Eguagliano le tensioni efficaci verticali. Non possono diminuire ulteriormente. Gli spostamenti necessari per il raggiungimento dello stato limite passivo rispetto a quelli necessari per il raggiungimento dello stato limite attivo sono. minori. maggiori. della stessa entità. dell'ordine di quelli che mobilitano le tensioni verticali efficaci. Al raggiungimento dello stato di equilibrio limite attivo (Rankine) le tensioni efficaci orizzontali. Non possono aumentare ulteriormente. Eguagliano le tensioni efficaci verticali. Non possono diminuire ulteriormente. Possono diminuire ulteriormente. Nell'applicazione del metodo dell’equilibrio limite globale (Coulomb) per il calcolo della spinta attiva: si procedere in modo da ricercare la superficie critica che rende massimo il valore della spinta attiva. si procedere in modo da ricercare la superficie critica che rende massimo il valore della spinta passiva. si procedere in modo da ricercare la superficie critica che rende minimo il valore della spinta passiva. si procedere in modo da ricercare la superficie critica che rende minimo il valore della spinta attiva. Nel metodo dell’equilibrio limite globale (Coulomb) si procede: alla individuazione per tentativi successivi dei parametri di resistenza. alla determinazione probabilistica di una superficie di scorrimento critica. alla individuazione per tentativi successivi di una superficie di scorrimento critica. alla determinazione probabilistica dei parametri di resistenza residui. Il metodo dell’equilibrio limite globale (Coulomb) prevede. la risoluzione del problema mediante un‘equazione di equilibrio per ciascuna striscia di terreno all’esterno della superficie di scorrimento. la risoluzione del problema mediante un’equazione di equilibrio locale. la risoluzione del problema mediante un‘equazione di equilibrio globale del terreno (considerato come un corpo rigido) lungo la superficie di scorrimento. la risoluzione del problema mediante un‘equazione di equilibrio globale del terreno (considerato come un corpo rigido) all‘interno della superficie di scorrimento. In presenza di attrito tra muro e terreno l’assunzione di una superficie di scorrimento piana. è sempre a sfavore di stabilità. nel caso della spinta attiva è a favore di stabilità e comporta comunque errori trascurabili dal punto di vista progettuale. nel caso della spinta passiva è a favore di stabilità e comporta comunque errori trascurabili dal punto di vista progettuale. è sempre a favore di stabilità. In presenza di attrito tra muro e terreno I'assunzione di una superficie di scorrimento piana. nel caso della resistenza passiva comporta errori grossolani e a sfavore di sicurezza. è sempre a favore di stabilità. nel caso della spinta attiva comporta errori grossolani e a sfavore di sicurezza. è sempre a sfavore di stabilità. In presenza di attrito tra muro e terreno nel calcolo di Kp si fa riferimento a: coefficienti di spinta che sono uguali a quelli in assenza di attrito. superfici di scorrimento curvilinee. coefficienti di spinta di Mononobe e Okabe. superfici di scorrimento piane. Nei muri a gravità. non c'è l'azione del rinterro a tergo del muro. l'azione del rinterro a tergo del muro è stabilizzante. l'azione del rinterro a tergo del muro è ribaltante. l'azione del rinterro a tergo del muro tende a fare traslare il muro. Le paratie sono. opere di sostegno flessibili. opere di sostegno rigide. fondazioni dirette. fondazioni profonde. I muri di sostegno sono. oper di sostegno flessibili. oper di sostegno rigide. fondazioni dirette. fondazioni profonde. Nella verifica SLU di tipo GEO (NTC08) a ribaltamento di un muro di sostegno a mensola, l’azione di progetto Ed è determinata da: Momento stabilizzante. Momento ribaltante. Forze peso agenti sul piano di posa della fondazione. Spinta attiva lato valle. Nella verifica SLU di tipo GEO (NTC08) di scorrimento sul piano di posa di un muro di sostegno a mensola, la resistenza di progetto Rd è determinata da: Resistenza attritiva sul piano di posa della fondazione. Spinta attiva lato valle. Spinta attiva lato monte. Resistenza passiva lato monte. Nella verifica SLU di tipo GEO (NTC08) a ribaltamento di un muro di sostegno a mensola, la resistenza di progetto Rd è determinata da: Momento stabilizzante. Momento ribaltante. Spinta attiva lato valle. forze orizzontali. Nella determinazione del carico limite dell’insieme fondazione diretta - terreno, il peso proprio del terreno all’interno della superficie di scorriment. non contribuisce. deve essere considerato ma non influenza il carico limite. può essere trascurato. deve essere considerato nel calcolo del carico limite. Nella determinazione del carico limite dell'insieme fondazione diretta - terreno nel caso di fondazione di muro di sostegno, devono essere sempre applicati i seguenti coefficienti correttivi secondo la formula di Brinch-Hansen. coefficienti per I'inclinazione del piano campagna. coefficienti per I'inclinazione del piano di posa. coefficienti di forma. coefficienti di inclinazione dei carichi. I fattori di capacità portante dipendono. dal grado di saturazione. dalla suzione. dall'angolo di attrito. dalla coesione non drenata. __I fattori di forma nella formula di Brinch Hansen consentono. l'estensione della soluzione ottenuta per fondazione nastriforme ai casi generali di fondazione rettangolare o circolare. l'estensione della soluzione ottenuta per i casi generali di fondazione rettangolare o circolare al caso di fondazione nastriforme (errata). La soluzione per fondazione tridimensionale. La soluzione per fondazione considerata infinitamente lunga quale quella di un muro di sostegno. Il carico limite di breve termine in un terreno argilloso viene calcolato. In condizioni drenate in termini di tensioni efficaci. In condizioni non drenate in termini di tensioni efficaci. In condizioni non drenate in termini di tensioni totali. In condizioni drenate in termini di tensioni totali. Il carico limite di breve termine in un terreno sabbioso viene calcolato. In condizioni non drenate in termini di tensioni efficaci. In condizioni drenate in termini di tensioni efficaci. In condizioni non drenate in termini di tensioni totali. In condizioni drenate in termini di tensioni totali. Il coefficiente di attrito all’interfaccia è maggiore dell'angolo di attrito del terreno di fondazione. l'azione di progetto è data dalla risultante dei carichi verticali agenti sul piano di posa. la resistenza di progetto è la forza orizzontale. l'azione di progetto è il carico limite del complesso fondazione-terreno. la resistenza di progetto è data dai momenti ribaltanti. Nelle verifiche di capacità portante (a carico limite verticale) di una fondazione diretta. l'azione di progetto è la forza orizzontale. la resistenza di progetto è il carico limite del complesso fondazione-terreno. l'azione di progetto è il carico limite del complesso fondazione-terreno. la resistenza di progetto è data dai momenti ribaltanti. *La verifica di capacità portante (a carico limite verticale) di una fondazione diretta è soddisfatta se. Il carico limite è maggiore della risultante dei carichi verticali. Il carico limite è minore della risultante dei carichi verticali. Il coefficiente di attrito all'interfaccia è maggiore dell’angolo di attrito del terreno di fondazione. Il coefficiente di attrito all'interfaccia è minore dell’angolo di attrito del terreno di fondazione. Quanto è il carico limite verticale di un gruppo di 6 pali, essendo. 1280 kN. 3840 kN. 5840 kN. 2480 kN. Nella determinazione del carico limite verticale di un palo di fondazione su sabbia in condizioni di breve termine, la resistenza laterale del palo dipende. dalla coesione efficace del terreno. dalla coesione non drenata del terreno. dall'angolo di attrito efficace del terreno. dalla dilatanza del terreno. Nella determinazione del carico limite verticale di un palo di fondazione su argilla in condizioni di breve termine, la resistenza laterale del palo dipende. dalla dilatanza del terreno. dalla coesione non drenata del terreno. dall'angolo di attrito efficace del terreno. dalla coesione efficace del terreno. Nella determinazione del carico limite verticale di un palo di fondazione su argilla in condizioni di lungo termine, la resistenza alla punta del palo dipende. dalla suzione del terreno. dal grado di saturazione del terreno. dalla coesione non drenata del terreno. dall'angolo di attrito efficace del terreno. Nella determinazione del carico limite verticale di un palo di fondazione su sabbia in condizioni di lungo termine, la resistenza laterale del palo dipende. dalla coesione non drenata del terreno. dalla dilatanza del terreno. dalla coesione efficace del terreno. dal grado di saturazione del terreno. Nella determinazione del carico limite verticale di un palo di fondazione su argilla in condizioni di lungo termine, la resistenza laterale del palo dipende. dall’angolo di attrito efficace del terreno. dalla dilatanza del terreno. dalla coesione non drenata del terreno. dalla suzione del terreno. Nella determinazione del carico limite verticale di un palo di fondazione, il contributo della resistenza laterale. è trascurabile. non è trascurabile. può essere trascurabile a seconda del tipo di terreno. può essere trascurabile a seconda della tecnica esecutiva del palo e del diametro dello stesso. Nella determinazione del carico limite verticale di un palo di fondazione su argilla in condizioni di breve termine, la resistenza alla punta del palo dipende. dalla coesione non drenata del terreno. dal grado di saturazione. dall'angolo di attrito efficace del terreno. dalla coesione efficace del terreno. Nella determinazione del carico limite verticale di un palo di fondazione su sabbia in condizioni di breve termine, la resistenza alla punta del palo dipende. dall'angolo di attrito efficace del terreno. dalla dilatanza del terreno. dalla coesione non drenata del terreno. dalla coesione efficace del terreno. Il carico limite verticale di un palo si calcola. Sempre in condizioni non drenate nei terreni a grana grossa. Sempre in condizioni drenate. Sempre in condizioni drenate nei terreni a grana grossa. Sempre in condizioni non drenate. Il carico limite verticale di un palo si calcola: Sempre in condizioni non drenate nei terreni a grana grossa ((opposta è giusta)). Sempre in condizioni non drenate (errore). Sempre in condizioni drenate nei terreni a grana fine. Sempre in condizioni non drenate nei terreni a grana fine (errore) ((dovrebbe invece essere giusta)). Nelle formule statiche il carico limite verticale del palo è dato dai seguenti contributi. Coefficienti di attrito. Resistenza alla punta e laterale. Solo resistenza alla punta e resistenza laterale trascurabile. Coefficienti di inclinazione del carico. La resistenza laterale nel carico limite di un palo si calcola adottando la coesione non drenata nel caso di: Condizioni non drenate in terreno a grana fine. Condizioni drenate in terreno a grana grossa. Condizioni non drenate in terreno a grana grossa. Condizioni drenate in terreno a grana fine. DOMANDA 2 / Nel calcolo del carico limite verticale di un palo di grande diametro, i risultati sperimentali mostrano che. P si mobilita per spostamenti minori di S e P dipende dal diametro del palo. P si mobilita per spostamenti minori di S e P non dipende dal diametro del palo. P si mobilita per spostamenti maggiori di S e P dipende dal diametro del palo. P si mobilita per spostamenti maggiori di S e P non dipende dal diametro del palo. La resistenza alla punta P di un palo dipende. Dalle caratteristiche di tutti gli strati di terreno attraversati dal palo come la resistenza laterale S. Solo dalle caratteristiche del terreno alla punta del palo. Solo dalle caratteristiche del terreno alla testa del palo. Solo dalle caratteristiche del terreno che si trova a metà dell‘altezza del palo. Nel calcolo della resistenza laterale del palo il coefficiente di attrito palo-terreno dipende. Solo dalle caratteristiche del terreno alla testa del palo. Solo dalle caratteristiche del terreno che si trova a metà dell’altezza del palo. Dalla resistenza alla punto del palo immerso nel terreno. Dalla scabrezza dell’interfaccia palo-terreno. I valori di Nq di Berezantsev nel calcolo del carico limite del palo. Tengono conto del fatto che la tensione verticale efficace alla punta del palo è inferiore a quella litostatica per effetto silo. Tengono conto del fatto che la tensione verticale efficace alla punta del palo è maggiore di quella litostatica per effetto silo. Tengono conto della permeabilità del terreno. Tengono conto del fatto che la tensione verticale efficace alla testa del palo è maggiore di quella litostatica per effetto silo. Nella determinazione della resistenza laterale nel carico limite di un palo in condizioni non drenate, il coefficiente alfa di riduzione della cu dipende. dalla coesione non drenata cu. dal grado di saturazione. dalla coesione efficace c'. dall'angolo di attrito. |