gestione 3
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Title of test:![]() gestione 3 Description: La quantità di pareggio si ha nel punto in cui: CT=CF RT=CT RT=CV RT=CF |



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La Tecnologia chiave è: La tecnologia più all’avanguardia ma non decisiva per la dinamica competitiva. Nessuna delle risposte precedenti. La tecnologia più diffusa sul mercato, accessibile a chiunque voglia operare nel settore e per questo non rappresentano una fonte di vantaggio competitivo. La tecnologia che si trova ancora nella fase di sperimentazione. La Tecnologia emergente è: La tecnologia più diffusa sul mercato, accessibile a chiunque voglia operare nel settore e per questo non rappresentano una fonte di vantaggio competitivo. La tecnologia più all’avanguardia e più decisiva per la dinamica competitiva. Nessuna delle risposte precedenti. La tecnologia che si trova ancora nella fase di sperimentazione. Nella Produzione su commessa: Si realizzano esemplari unici, o in un numero di unità solitamente molto limitato, di prodotti richiesti su specifica dal cliente. L’impianto è concepito per fornire una sola varietà di prodotto. Si realizzano prodotti caratterizzati da una gamma piuttosto ampia in quantitativi superiori al fabbisogno immediato. Nessuna delle risposte precedenti. La Tecnologia chiave è: La tecnologia che si trova ancora nella fase di sperimentazione. La tecnologia più diffusa sul mercato, accessibile a chiunque voglia operare nel settore e per questo non rappresentano una fonte di vantaggio competitivo. Nessuna delle risposte precedenti. La tecnologia più all’avanguardia e più decisiva per la dinamica competitiva. La Tecnologia di base è: La tecnologia più diffusa sul mercato, accessibile a chiunque voglia operare nel settore e per questo non rappresentano una fonte di vantaggio competitivo. La tecnologia più all’avanguardia e più decisiva per la dinamica competitiva. Nessuna delle risposte precedenti. La tecnologia che si trova ancora nella fase di sperimentazione. Il Piano di fattibilità tecnologica è fondamentale: Nella fase di start-up dell’azienda. Tutte le risposte precedenti. Nella fase si maturità dell’azienda. Nella fase di declino dell’azienda. Nella Produzione a lotti: L’impianto è concepito per fornire una sola varietà di prodotto. Nessuna delle risposte precedenti. Si realizzano prodotti caratterizzati da una gamma piuttosto ampia in quantitativi superiori al fabbisogno immediato. Si realizzano esemplari unici, o in un numero di unità solitamente molto limitato, di prodotti richiesti su specifica dal cliente. Nella Produzione a flusso continuo: Si realizzano esemplari unici, o in un numero di unità solitamente molto limitato, di prodotti richiesti su specifica dal cliente. Si realizzano prodotti caratterizzati da una gamma piuttosto ampia in quantitativi superiori al fabbisogno immediato. L’impianto è concepito per fornire una sola varietà di prodotto. Nessuna delle risposte precedenti. Nel definire la dimensione ottimale della capacità produttiva bisogna considerare due obiettivi: La massimizzazione della produzione ed il contenimento del rischio dell’investimento. La massimizzazione della produzione e la minimizzazione del costo unitario di produzione. La minimizzazione del costo unitario di produzione ed il contenimento del rischio dell’investimento. Tutte le risposte precedenti. Il processo produttivo che utilizza attrezzature e i macchinari raggruppati al fine di realizzare la stessa tipologia di prodotti, attraverso un numero di addetti variabile in base al ritmo di produzione è caratterizzato da un: Layout per prodotto. Group technolog. Layout a posto fisso. Layout per produzione a lott. L’opzione make, rispetto all’opzione buy: Comporta maggiori costi fissi e una minore flessibilità della struttura dei costi. Comporta minori costi fissi e una maggiore flessibilità della struttura dei costi. Comporta minori costi fissi e una minore flessibilità della struttura dei costi. Comporta maggiori costi fissi e una maggiore flessibilità della struttura dei costi. L’esternalizzazione è consigliabile quando: I livelli della domanda sono imprevedibili e il controllo della qualità non assume un’importanza fondamentale. I livelli della domanda sono prevedibili e il controllo della qualità assume un’importanza fondamentale. I livelli della domanda sono prevedibili e il controllo della qualità non assume un’importanza fondamentale. I livelli della domanda sono imprevedibili e il controllo della qualità assume un’importanza fondamentale. Il processo produttivo in cui i materiali ed i componenti di un prodotto convergono in una data area dove è sistemato il componente più importante o di maggiori dimensioni presenta un: Layout per produzione a lotti. Layout a posto fisso. Layout per prodotto. Group technology. La disposizione dei macchinari in linea che segue esattamente la fasi del ciclo di lavorazione è tipica del: Layout a posto fisso. Layout per prodotto. Layout per produzione a lotti. Group technology. Il criterio di disporre le macchine in determinate aree adibite solo a quel tipo di macchine o quel genere di lavorazione è tipico del: Layout per prodotto. Group technology. Layout a posto fisso. Layout per produzione a lotti. I sistemi produttivi caratterizzati da una certa rigidità e ripetitività della operazioni che danno luogo a produzione di beni standardizzati presentano un: Layout per prodotto x. Layout per produzione a lotti. Group technology. Layout a posto fisso. La determinazione della capacità produttiva è: Indipendente dalla definizione del layout. Contestuale alla definizione del layout. Successiva alla definizione del layout. Antecedente alla definizione del layout. Il layout identifica: Una scelta reversibile sulla disposizione fisica dei macchinari e delle attrezzature. Una scelta reversibile sulla tipologia di processo produttivo. Una scelta irreversibile sulla tipologia di processo produttivo. Una scelta irreversibile sulla disposizione fisica dei macchinari e delle attrezzature. Per raggiungere il “world class” è necessario avere un OEE minimo del. 100%. 55%. 85%. 70%. Il modello innovativo determina l’OEE nel seguente modo: INPUT/OUTPUT. OUTPUT/INPUT. ΔOUTPUT/ΔINPUT. ΔINPUT/ΔOUTPUT. L’OEE è un indicatore percentuale che misura: Il rendimento globale di una risorsa produttiva (umana o tecnica) durante il tempo nel quale queste sono disponibili a produrre. Il rendimento globale di una risorsa produttiva (umana o tecnica) durante il tempo di produzione. Il rendimento marginale di una risorsa produttiva (umana o tecnica) durante il tempo di produzione. Il rendimento marginale di una risorsa produttiva (umana o tecnica) durante il tempo nel quale queste sono disponibili a produrre. L’OEE, nel modello classico è pari a: Efficienza x Prestazione x Quantità. Disponibilità x Prestazione x Quantità. Disponibilità x Prestazione x Qualità. Efficienza x Prestazione x Qualità. La valutazione dell’efficienza di un impianto avviene con: I costi di produzione, la Qualità, la Flessibilità e il livello di Servizio. I costi di produzione, la Quantità, la Versatilità e il livello di Servizio. La Produttività, la Qualità, la Flessibilità e il livello di Servizio. La Produttività, la Quantità, la Flessibilità e il livello di Servizio. Secondo Relazione tra costo e livello di attività, i costi si distinguono in: Costi specifici e costi comuni. Costi diretti e costi indiretti. Costi variabili e costi fissi. Costi di prodotto e costi di period. Secondo la relazione tra costo e prodotto, i costi si classificano in: Costi di prodotto e costi di periodo. Costi diretti e costi indiretti. Costi variabili e costi fissi. Costi specifici e costi comuni. Secondo la relazione tra costo e valorizzazione delle rimanenze, i costi si classificano in: Costi di prodotto e costi di periodo. Costi variabili e costi fissi. Costi specifici e costi comuni. Costi diretti e costi indiretti. Secondo il metodo direct costing semplice, il costo di un prodotto è determinato da: Costi variabili, costi fissi specifici e costi fissi comuni. Costi variabili. Costi variabili, costi fissi specifici e una quota di costi fissi comuni. Costi variabili e costi fissi specifici. Secondo il metodo direct costing evoluto, il costo di un prodotto è determinato da: Costi variabili, costi fissi specifici e costi fissi comuni. Costi variabili e costi fissi specifici. Costi variabili. Costi variabili, costi fissi specifici e una quota di costi fissi comuni. Secondo il metodo full costing, il costo di un prodotto è determinato da: Costi variabili e costi fissi specifici. Costi variabili. Costi variabili, costi fissi specifici e una quota di costi fissi comuni. Costi variabili, costi fissi specifici e una quota di costi fissi comuni. Il direct costing, rispetto al full costing, è un metodo: Adatto nella fase di maturità del prodotto e con pieno utilizzo della capacità produttiva. Adatto nella fase di sviluppo del prodotto e con limitato utilizzo della capacità produttiva. Adatto nella fase di sviluppo del prodotto e con pieno utilizzo della capacità produttiva. Adatto nella fase di maturità del prodotto e con limitato utilizzo della capacità produttiva. Nel full costing su base multipla, i costi possono essere aggregati secondo un criterio di: Aggregazione per fattori produttivi, Aggregazione per attività e Aggregazione per centri di costo. Aggregazione per prodotto, Aggregazione per funzioni e Aggregazione per attività. Aggregazione per prodotto, Aggregazione per funzioni e Aggregazione per centri di costo. Aggregazione per fattori produttivi, Aggregazione per funzioni e Aggregazione per centri di costo. Il direct costing, rispetto al full costing, è un metodo: Più soggettivo e più complesso. Più soggettivo e più semplice. Più oggettivo e più complesso. Più oggettivo e più semplice. Secondo il JOCAS il costo di una commessa viene determinato in: 4 fasi. 5 fasi. 6 fasi. 7 fasi. Il coefficiente di allocazione predeterminato (CAP) è pari a: (Costi generali di produzione effettivi)/(Base di allocazione totale stimata). (Costi generali di produzione effettivi)/(Base di allocazione totale effettiva). (Costi generali di produzione stimati)/(Base di allocazione totale stimata). (Costi generali di produzione stimati)/(Base di allocazione totale effettiva). I costi generali applicati sono pari a: (CAP) x Base di allocazione stimata di commessa. (CA) x Base di allocazione effettiva di commessa. (CA) x Base di allocazione stimata di commessa. (CAP) x Base di allocazione effettiva di commessa. Se i costi generali effettivi risultano superiori ai costi generali allocati si genera un: Proassorbimento. Controassorbimento. Sovrassorbimento. Sottoassorbimento. Se i costi generali effettivi risultano inferiori ai costi generali allocati si genera un: Sottoassorbimento. Controassorbimento. Sovrassorbimento. Proassorbimento. Il margine di commessa è pari a: Ricavi di vendita – costo del venduto rettificato – costi commerciali. Ricavi di vendita – costo del venduto rettificato – costi commerciali ed amministrativi. Ricavi di vendita – costo del venduto – costi commerciali. Ricavi di vendita – costo del venduto – costi commerciali ed amministrativi. L’unità equivalente di produzione è: La quantità equivalente ad un’unità in giacenza con cui assegnare un costo a prodotti completati alla fine di un periodo contabile. La quantità equivalente ad un’unità in giacenza con cui assegnare un costo a prodotti non ancora completati alla fine di un periodo contabile. quantità equivalente ad un’unità completa con cui assegnare un costo a prodotti non ancora completati alla fine di un periodo contabile. La quantità equivalente ad un’unità completa con cui assegnare un costo a prodotti completati alla fine di un periodo contabile. Le UEP sono pari a: Unità completate + (Rimanenze finali x % completamento). (Unità completate x % completamento) + Rimanenze iniziali. Unità completate + (Rimanenze iniziali x % completamento). (Unità completate x % completamento) + Rimanenze finali. Secondo la PCAS il costo dei prodotti trasferiti è pari a: (Unità completate e trasferite al reparto successivo) X (Costo di trasformazione). (UEP) X (Costo di trasformazione). (UEP) X (Costo unitario). (Unità completate e trasferite al reparto successivo) X (Costo unitario). Secondo la PCAS il costo delle rimanenze finali è pari a: (incerta). (Unità in lavorazione a fine periodo) X (Costo UEP). (Unità in lavorazione a inizio periodo) X (Costo unitario). (Unità in lavorazione a inizio periodo) X (Costo UEP). (Unità in lavorazione a fine periodo) X (Costo unitario). Un’attività con cui viene realizzato il prodotto, il cui livello è legato ai volumi di produzione è: Until level activity. Batch level activity. Facil Level Activity. Produce level activity. Il costo di una risorsa relativo a ciascuna attività è pari a: AD x (Consumo risorsa della singola attività). RD x (Consumo della singola attività). RD x (Consumo risorsa della singola attività). AD x (Consumo della singola attività). Un cost driver è pari a: Costo della risorsa/Livello della risorsa. Costo dell’attività/Livello della risorsa. Costo dell’attività/Livello dell’attività. Costo della risorsa/Livello dell’attività. Un Resource driver è pari a: Costo dell’attività/Livello dell’attività. Costo dell’attività/Livello della risorsa. Costo della risorsa/Livello dell’attività. Costo della risorsa/Livello della risorsa. Un’attività con cui si mettono a punto le linee produttive, il cui livello è in funzione del numero di lotti realizzati e non della dimensione di ciascun lotto è: Facil Level Activity. Until level activity. Produce level activity. Batch level activity. Un’attività con cui si definiscono e si migliorano i cicli di lavorazione, il cui livello è legato alle caratteristiche del prodotto è: Facil Level Activity. Batch level activity. Until level activity. Produce level activity. Un’attività che sviluppa servizi a supporto dell'intero processo produttivo è: Produce level activity. Until level activity. Facil Level Activity. Batch level activity. Il costo di ogni singola attività attribuito a un prodotto è pari a: RD x Livello attività relativo al singolo prodotto. RD x Livello consumo del singolo prodotto. AD x Livello consumo del singolo prodotto. AD x Livello attività relativo al singolo prodotto. Il Margine di contribuzione unitario esprime l'unica redditività di prodotto nel: Full costing su base unica. Direct costing semplice. Direct costing evoluto. Full costing su base multipla. Il Margine di contribuzione unitario è: Prezzo di vendita - Costo unitario. Prezzo di vendita - Costo fisso unitario. Nessuna delle risposte precedenti. Prezzo di vendita - Costo variabile unitario. Un prodotto con un margine di contribuzione unitario positivo: Può essere prodotto. Non deve essere prodotto. Deve essere prodotto. Può essere prodotto solo se il Margine di contribuzione totale è superiore ai Costi fissi specifici eliminabili. Il Margine di contribuzione totale è pari a: (Prezzo di vendita - Costo variabile unitario) x Volume di vendita. Tutte le risposte precedenti. Nessuna delle risposte precedenti. Margine di contribuzione unitario x Volume di vendita. Il Margine di contribuzione totale esprime un possibile livello di redditività del prodotto nella metodologia: Direct costing evoluto. Full costing. Direct costing semplice. Tutte le risposte precedenti. Il Margine di contribuzione di secondo livello è pari a: Tutte le risposte precedenti. (Prezzo di vendita - Costi variabile unitario) x Volume di vendita - Costi fissi specifici. Margine di contribuzione totale - Costi fissi specifici. Margine di contribuzione unitario x Volume di vendita - Costi fissi specifici. Il Margine di contribuzione di secondo livello esprime il livello di redditività nella metodologia: Direct costing evoluto. Direct costing semplice. Full costing. Tutte le risposte precedenti. Il Margine di contribuzione di secondo livello esprime un possibile livello di redditività nella metodologia: Full costing evoluto. Full costing a base unica. Direct costing evoluto. Tutte le risposte precedenti. Il risultato operativo relativo a un prodotto è pari a: Margine di contribuzione di secondo livello - Costi fissi specifici. Margine di contribuzione di secondo livello - Quota costi fissi comuni. Margine di contribuzione totale - Costi fissi specifici. Margine di contribuzione totale - Quota costi fissi comuni. Il risultato operativo esprime un possibile livello di redditività di prodotto nella metodologia: Full costing. Direct costing evoluto. Tutte le risposte precedenti. Direct costing semplice. Un prodotto con un margine di contribuzione unitario negativo: Non deve mai essere prodotto. Può essere prodotto solo se il Margine di contribuzione totale è superiore ai Costi fissi specifici eliminabili. Può essere prodotto solo se il Margine di contribuzione totale è inferiore ai Costi fissi specifici eliminabili. Va sempre prodotto. Un prodotto con un margine di contribuzione totale negativo: Può essere prodotto solo se il Margine di contribuzione totale è superiore ai Costi fissi specifici eliminabili. Può essere prodotto solo se il Margine di contribuzione totale è inferiore ai Costi fissi specifici eliminabili. Non deve essere prodotto. Deve essere prodotto. Un prodotto con un Margine di contribuzione totale positivo: Non deve essere prodotto. Può essere prodotto solo se il Margine di contribuzione totale è superiore ai Costi fissi specifici eliminabili. Deve essere prodotto. Può essere prodotto. Un prodotto con un Margine di contribuzione di secondo livello positivo: Può essere prodotto solo se il Margine di contribuzione totale è superiore ai Costi fissi specifici eliminabili. Può essere prodotto solo se il Margine di contribuzione totale è inferiore ai Costi fissi specifici eliminabil. Deve essere prodotto. Non deve essere prodotto. Un prodotto con un Margine di contribuzione negativo: Non deve essere prodotto. Deve essere prodotto. Può essere prodotto solo se il Margine di contribuzione totale è inferiore ai Costi fissi specifici eliminabili. Può essere prodotto solo se il Margine di contribuzione totale è superiore ai Costi fissi specifici eliminabili. Un'azienda ha convenienza a sostituire un prodotto con un margine di contribuzione di secondo livello positivo con un prodotto sostitutivo: Mai. Solo se il Margine di contribuzione totale è superiore ai Costi fissi specifici eliminabili. Se il Margine di contribuzione emergente relativo a un prodotto sostitutivo è inferiore del Margine di contribuzione cess. Se il Margine di contribuzione emergente relativo a un prodotto sostitutivo è maggiore del Margine di contribuzione cessante. Un'azienda non ha convenienza a sostituire un prodotto avente un Margine di contribuzione positivo con un prodotto sostitutivo: Se il Margine di contribuzione emergente relativo a un prodotto sostitutivo è maggiore del Margine di contribuzione cessante. Mai. Sempre. Se il Margine di contribuzione emergente relativo a un prodotto sostitutivo è inferiore del Margine di contribuzione cessante. In presenza di un vincolo, l'azienda affronta la situazione utilizzando: Il margine di contribuzione su fattore scarso. Il margine di contribuzione unitario. Il margine di contribuzione di secondo livello. Il margine di contribuzione vincolante. Il margine di contribuzione su fattore scarso è pari a: Quantità standard del fattore produttivo scarso / Margine di contribuzione totale. Margine di contribuzione unitario / Quantità standard del fattore produttivo scarso. Quantità standard del fattore produttivo scarso / Margine di contribuzione unitario. Margine di contribuzione totale / Quantità standard del fattore produttivo scarso. In condizione di vincolo, è preferibile un prodotto con: Il margine di contribuzione unitario più alto. Il margine di contribuzione su fattore scarso più basso. Il margine di contribuzione su fattore scarso più alto. Il margine di contribuzione unitario più basso. Nel caso di scelta make or buy, il costo make è pari a: Costi variabili + Costi fissi di produzione non eliminabili. Costi variabili di produzione + Costi fissi di produzione non eliminabili. Costi variabili + Costi fissi di produzione eliminabili. Costi variabili di produzione + Costi fissi di produzione eliminabili. Nel caso di scelta make or buy, il costo buy è pari a: Costo acquisto fornitore + Spese di gestione ordine - Costi fissi di produzione eliminabili. Costo acquisto fornitore + Spese di gestione ordine. Costo acquisto fornitore + Spese di gestione ordine - Costi fissi di produzione non eliminabili. Costi variabili di produzione + Costi fissi di produzione eliminabili. In caso di ordine da parte di un cliente, il relativo Margine di contribuzione emergente è pari a: ((Prezzo di vendita – Costi variabili unitari) x Volumi di vendita – Costi fissi incrementali). ((Prezzo di vendita – Costi unitari) x Volumi di vendita – Costi fissi incrementali). ((Prezzo di vendita – Costi unitari) x Volumi di vendita – Costi fissi). ((Prezzo di vendita – Costi variabili unitari) x Volumi di vendita – Costi fissi). In caso di ordine da un cliente, l'azienda lo accetta: Solo se il Margine di contribuzione emergente è inferiore al Margine di contribuzione cessante. Solo se il Margine di contribuzione emergente è superiore al Margine di contribuzione cessante. Solo se il Margine di contribuzione emergente è positivo. Sempre. In caso di ordine da un cliente, l'ordine viene rifiutato: Solo se il Margine di contribuzione emergente è positivo. Mai. Solo se il Margine di contribuzione emergente è inferiore al Margine di contribuzione cessante. Solo se il Margine di contribuzione emergente è superiore al Margine di contribuzione cessante. L'indice MC è pari a: MDCtot /Fatturato. Tutte le risposte precedenti. MDCu / Prezzo di vendita. Nessuna delle risposte pr. Il punto di pareggio in termini monetari è pari a: Costi totali / MDCu. Costi totali / Indice MC. Costi Fissi / MDCu. Costi Fissi / Indice MC. Il punto di pareggio in quantità fisiche è pari a: Costi Fissi / Indice MC. Costi Fissi / Induce MC. Costi Fissi / MDCu. Costi Totali / MDCu. Il margine di sicurezza è pari a: (MDCtot - Costi fissi specifici / MDCtot) x 100. (MDC2 / MDCtot) x 100. (1/GLO) x 100. Tutte le risposte precedenti. La variazione del risultato di linea di un prodotto, in seguito ad una variazione di volume è pari a: GLO : Δ%Q. GLO x Δ%Q. GLO + Δ%Q. GLO - Δ%Q. Il grado di leva operativa è pari a: MDCtot / MDC2. MDCu / MDC2. MDC2 / MDCu. MDC2 / MDCtot. Se diminuiscono i costi fissi, la quantità di pareggio: Diminuisce. Non si può stabilire. Aumenta. Rimane costante. Se aumentano i costi fissi, la quantità di pareggio: Aumenta. Diminuisce. Non si può stabilire. Rimane costante. Se diminuisce costo variabile unitario, la quantità di pareggio: Aumenta. Non si può stabilire. Diminuisce. Rimane costante. Se aumenta costo variabile unitario, la quantità di pareggio: Diminuisce. Aumenta. Non si può stabilire. Rimane costante. Se diminuisce il prezzo di vendita, la quantità di pareggio: Aumenta. Rimane costante. Non si può stabilire. Diminuisce. Se aumenta il prezzo di vendita, la quantità di pareggio: Aumenta. Non si può determinare. Diminuisce. Rimane costante. Il fatturato da realizzare per ottenere un profitto obiettivo è pari a: (CF + RO*) / MdC. (CF - RO*) / MdC. (CF + RO*) / Indice MC. (CF - RO*) / Indice MC. La quantità da produrre per avere un risultato obiettivo è pari a: (CF + RO*) / Indice MC. (CF - RO*) / Indice MC. (CF + RO*) / MDCu. (CF - RO*) / MDCu. |




