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Title of test:
letteratura spagnola 2 - 49

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letteratura spagnola 2 dalla lezione 2 alla 49, alviti roberta

Author:
antonella
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Creation Date:
20/06/2023

Category:
Literature

Number of questions: 160
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Content:
La società spagnola medievale era divisa in nobiltà, borghesia, popolo clero, borghesia, popolo clero, nobiltà, popolo clero, nobiltà, borghesia popolo.
Quale di queste lingue non ha origine neolatina? catalano basco galego-portoghese castigliano.
La nascita della borghesia porta alla nascita della letteratura picaresca religiosa cavalleresca satirica.
In che lingua sono scritte le jarchas? scritte in lingua araba classica, ma con caratteri latini scritte in lingua romanza, con caratteri latini scritte in lingua araba classica, mentre la moaxaja era scritta in arabo volgare critte in lingua romanza, ma con caratteri arabi.
In genere le jarchas sono poste in bocca ad una innamorata che lamenta l'assenza del suo amato all'innamorato cui ci si rivolge nella moaxaja ad un poeta colto che commenta la moaxaja al poeta della moaxaja, per chiuderla con un distico moralizzante.
Le jarchas sono forme liriche in lingua neoromanza che chiudevano le moaxajas arabe o ebraiche poesie scritte in lingua araba ma con influenze latine le prime forme di lingua spagnola che noi conosciamo testi in lingua spagnola da cui deriveranno le cantigas de amigo.
Secondo Menéndez Pidal l'epica castigliana ha le sue origini dai poemi epici visigoti dai poemi cavallereschi italiani dai poemi epici francesi dalla storiografia latina.
I giullari che avevano maggior prestigio erano quelli che cantavano quali tematiche? la storia del regno in cui lavoravano avventure mirabolanti di grandi eroi storie d'amore gesta di eroi e vite di santi.
Il giullare si distingue dal trovatore perché i giullari recitano soltanto i loro testi, mentre i trovatori possono accompagnarli con musica i giullari sono artisti di strada, dediti spesso ad un'arte più popolare i giullari sono prevalentemente artisti di corte, dediti soprattutto a dilettare nobili e re nei loro castelli i giullari scrivono soltanto in versi regolari, mentre i trovatori hanno maggiore varietà metrica.
Quale di queste NON è una caratteristica dell'epica castigliana la precisione storico-geografica il linguaggio semplice ma espressivo la regolarità metrica la ripetizione di determinati epiteti.
Tra i valori tramandati dal Cantar de mio Cid spicca quello della nobiltà che è in grado di sconfiggere la Fortuna quello della nobiltà basata sulla discendenza da grandi eroi quello della nobiltà basata su valori e fedeltà al re quello della nobiltà basata sulla discendenza da grandi famiglie.
Il Cantar de mio Cid risale al XII secolo (forse inizi del XIII) all'XI secolo al X secolo al XIV secolo (forse inizi del XV).
Quale di questi NON è uno dei tre cantares che compongono il Cantar de mio Cid? Cantar del destierro Cantar de la conquista de Valencia Cantar de la afrenta de Corpes Cantar de las bodas.
La struttura metrica del Cantar de mio Cid è versi anisosillabici raggruppati in quartine monorime versi anisosillabici con rima assonante, raggruppati in strofe di lunghezza variabile versi alessandrini con rima assonante nei versi dispari, raggruppati in strofe di lunghezza variabile versi alessandrini raggruppati in quartine monorime.
La cuaderna vía è formata da cuartine di endecasillabi rimati ABAB cuartine di alessandrini con rima assonante nei versi pari alessandrini divisi in due emistichi da forte cesura al centro, raggruppati in strofe di lunghezza variabile cuartine monorime di alessandrini, divisi in due emistichi da forte cesura.
In che periodo si sviluppò il mester de clerecía? nel XV secolo, morendo definitivamente nel XVI nell'XI secolo nel X secolo nel XIII secolo, morendo definitivamente nella prima metà del XIV.
Il manifesto poetico del mester de clerecía lo troviamo nella seconda strofa del Poema de Fernán González della Vida de san Millán de la Cogolla del Libro de Apolonio del Libro de Alexandre.
Quale di questi testi NON fa parte del mester de clerecía Milagros de Muestra Señora Libro de Apolonio Libro de Alexandre Auto de los Reyes Magos.
Quanti sono i Milagros de Nuestra Señora? venticinque più un'introduzione allegorica trenta cinquanta più uno di dubbia attribuzione dieci più due di dubbia attribuzione.
Quale di queste opere NON è di Gonzalo de Berceo Martirio de san Lorenzo Milagros de Nuestra Señora Vida de santa Oria Libro de Alexandre.
Di quale di questi santi Berceo NON scrisse l'agiografia? Santa Oria San Lorenzo Santo Domingo de Silos San Millán de la Cogolla.
Quale di queste opere NON è attribuibile ad Alfonso X Libro de las Siete Partidas Cantigas de Santa María General e Grant Historia Loores de Nuestra Señora.
Chi fu l'autore delle Cantigas de Santa María? Alfonso X sono anonime Gonzalo de Berceo Juan Manuel.
Nel suo studium Alfonso X aveva il ruolo di copista, perché il re era appassionato di scrittura di autore, poi le sue opere venivano tradotte ad altre lingue da specialisti di traduttore, perché aveva studiato le principali lingue europee di regista, scegliendo le opere da tradurre e dettando come tradurle.
Molti testi medievali come il Poridat de poridades, il Calila e Dimna o il Sendebar hanno fonti arabe francesi italiane latine.
Chi è l'autore del Conde Lucanor? Gonzalo de Berceo Alfonso X Juan de Mena Juan Manuel.
Come è strutturato il Libro del conde Lucanor? cinquanta esempi più uno di dubbia attribuzione trenta esempi, organizzati secondo una sorta di calendario mensile cento esempi, su modello della Divina Commedia venticinque esempi più un'introduzione.
Il capolavoro di Juan Manuel è El libro del conde Lucanor Historia de España Libro de Buen Amor Milagros de Nuestra Señora.
La grande novità di Juan Manuel rispetto al resto della produzione medievale è la grande attenzione al suo ruolo di autore l'uso di fonti latine per i suoi esempi l'unione di prosa e versi nei suoi testi l'uso di fonti arabe per i suoi esempi.
Il Libro de Buen Amor è l'ultima opera ricollegabile alle jarchas al mester de clerecía all'epica spagnola al mester de juglaría.
Nel Libro de Buen Amor Trotaconventos è la mezzana che il protagonista usa per le sue avventure amorose una delle pastorelle che il protagonista cerca di sedurre sui monti la donna che il protagonista cerca di sedurre, riuscendovi grazie all'intervento di doña Endrina la donna che il protagonista cerca di sedurre, senza successo.
Il Libro de Buen Amor è il capolavoro di Gonzalo de Berceo Jorge Manrique Juan Ruiz, Arcipreste de Hita Juan Manuel.
Come si può definire dal punto di vista tematico la Danza de la muerte? è una sorta di dialogo tra la morte e alcuni tipi sociali finalizzato alla satira sociale è un poema allegorico simile alla Divina Commedia, ma con un finale macabro mostra la morte nella doppia faccia atea e cristiana mostra la morte come una bellissima ballerina, con cui tutti vorrebbero danzare.
Caratteristica del Corbacho dell'Arcipreste de Talavera è l'essere scritto in latino in un periodo in cui non si usava più per quel tipo di letteratura l'essere diviso in tre libri la fusione tra vecchio (tradizione moraleggiante) e nuovo (nuova coscienza della realtà) la satira antimaschilista in una società invece fortemente misogina.
Le nuove forme letterarie che si sviluppano in Spagna agli inizi del XV secolo, rispetto alla tradizione precedente, si specializzano soltanto su alcuni settori si affiancano e coesistono a quelle più tradizionali soppiantano totalmente le forme tradizionali, che cadranno nell'oblio si occuperanno esclusivamente di tematiche religiose.
Tra i meriti letterari del marchese di Santillana possiamo ricordare l'essere stato il primo ad usare in maniera sicuramente cosciente l'endecasillabo in Spagna l'aver introdotto il petrarchismo in Spagna l'essere stato il primo in assoluto ad usare l'endecasillabo in Spagna l'aver scritto la sua intera opera con metri italiani.
I 42 sonetti "fechos al itálico modo" sono opera del marchese di Santillana di Garcilaso de la Vega di Juan Boscán di Francisco Imperial.
I Refranes que dizen las viejas tras del fuego sono la prima raccolta paremiologica spagnola, ad opera dell'Arcipreste de Hita di Juan de Mena del marchese di Santillana di Fernando de Rojas.
Qual è la metrica in cui è scritto il Laberinto de Fortuna di Juan de Mena? in quartine di arte menor in quartine di alessandrini monorimi in ottave di endecasillabi in ottave di arte mayor.
Il capolavoro letterario di Juan de Mena è le Coplas por la muerte de su padre il Cantar de mio Cid la Celestina il Laberinto de Fortuna.
Il linguaggio usato da Juan de Mena nel Laberinto de Fortuna è colto e sonoro, in contrasto con le tematiche 'basse' trattate nel testo semplice ma estremamente musicale, senza mai forzare l'ordo naturalis della costruzione sintattica semplice e quotidiano, a rispecchiare la situazione dei protagonisti molto colto, vigoroso e artificiale, ricco di latinismi e perifrasi che evitano di dire la cosa in maniera troppo diretta.
Le Coplas por la muerte de su padre sono il capolavoro di il marchese di Santillana Juan de Mena Jorge Manrique nessun autore conosciuto, essendo anonime.
Nelle Coplas por la muerte de su padre manriqueñe, la morte è vista come la fine di tutto, per cui suscita tristezza ed angoscia nel poeta è accettata serenamente, come la fine di tutte le sofferenze terrene è vista come minaccia ineludibile, contro cui è inutile qualsiasi lotta titanica dell'uomo è accettata serenamente e cristianamente, come porta verso la fama e la vita eterna.
Tra le ipotesi interpretative delle Coplas por la muerte de su padre, quale NON è stata proposta? una lettura bipartita, che prevede un primo blocco di natura più filosofica, ed un secondo di natura più elegiaca una lettura tripartita, che prevede un primo blocco parlare della morte, un secondo dei personaggi del passato ed un terzo di don Rodrigo una lettura unitaria, dove i temi principali si amalgamano e si intersecano tra loro lungo tutta l'opera una lettura bipartita, che prevede un primo blocco scritto dal poeta mentre il padre era ancora vivo, ed un secondo blocco aggiunto dopo la morte del padre del poeta.
I Claros varones de Castilla è un'opera molto importante di Fernando del Pulgar Alonso de Valencia Juan de Encina il cardinal Cisneros.
La prima Gramática castellana fu opera Antonio de Nebrija Luis Vives il cardinal Cisneros Juan de Valdés.
Alla fondazione dell'Università di Alcalá contribuì in maniera decisiva il cardinal Cisneros Miguel de Cervantes Alfonso de Cartagine Antonio de Nebrija.
Di uno stesso romance a volte abbiamo versioni differenti perché venivano costantemente aggiornati in base a nuove informazioni acquisite su quel tema ogni giullare doveva, di norma, variare sul tema per dimostrare la sua bravura la trasmissione orale tende a modificare i testi finché questi non vengono fissati in forma scritta il diritto d'autore impediva ai giullari di recitare le forme originali senza il permesso dell'autore.
I romances artísticos che nascono intorno alla seconda metà del XVI secolo si differenziano dai precedenti per avere una lunghezza prestabilita di versi (sempre multipli di dieci) per l'uso della rima consonante anziché quella assonante -> (spesso si usava la rima consonante) per l'uso dell'endecasillabo al posto dell'ottonario per le nuove tematiche trattate (bucolica, religiosa, burlesca?) ->e mitologica.
I romances de frontera sono quelli che trattavano fatti legati alla battaglia di Lepanto fatti legati alla guerra in Italia fatti legati alla guerra contro la Francia fatti legati alla guerra di Granada.
I Romances de frontera sono quelli che trattavano fatti legati alla guerra contro la Francia fatti legati alla guerra di Granada fatti legati alla guerra in Italia fatti legati alla battaglia di Lepanto.
Il 'boom' del romanzo sentimentale è circoscrivibile a quale periodo? alla fine del '500 all'inizio del '400 ai primi anni del regno di Carlo V al periodo dei Re Cattolici.
Il labile filo conduttore che caratterizza il romanzo sentimentale in genere è quello di un cavaliere che ama una dama, ma questa non lo corrisponde, gettandolo nello sconforto è quello di un cavaliere che ama una dama, ma il loro amore viene ostacolato da impedimenti esterni (?) è quello di una dama che si innamora di un cavaliere che non conosce e mai vedrà realmente è quello di un cavaliere che si innamora di una dama ideale, cui dedica le sue avventure.
Diego de San Pedro è uno dei principali autori di romanzi bucolici poemi epici libri di cavalleria romanzi sentimentali.
Il capostipite dei libri di cavalleria in Spagna è il Don Quijote l'Abencerraje l'Amadís de Gaula l'Amadís de Gaula.
Il messaggio centrale dell'Amadís de Gaula è un modello di cortigiano, dedito ai piaceri della vita nessuno in particolare, essendo dichiaratamente una semplice lettura di svago un modello di perfetto cavaliere e principe rinascimentale un modello di soldato eroico che non si ritira mai dalla battaglia.
L'autore dell'Amadís de Gaula è Garci Rodríguez de Montalvo Miguel de Cervantes anonimo Diego de San Pedro.
Le tappe della scrittura della Celestina sono Cota scrisse il primo atto, Mena la prima versione (Comedia) e infine Rojas scrisse la versione che conosciamo oggi (Tragicomedia) un primo autore anonimo, che scrive solo una parte dell'opera, poi completata da Rojas (Comedia), che successivamente la amplia con ulteriori cinque atti (Tragicomedia) Rojas scrisse una prima versione (Comedia), che successivamente ampliò (Tragicomedia) Cota scrisse il primo atto, poi Rojas completò l'opera (Comedia) e successivamente l'ampliò (Tragicomedia).
Tra le fonti italiane, quella più citata da Rojas nella Celestina è Boccaccio Dante Sannazaro Petrarca.
Di quanti atti è composta la Celestina? quindici nella prima versione (Comedia) e ventidue nella seconda (Tragicomedia) tre nella prima versione (Comedia) e cinque nella seconda (Tragicomedia) dieci nella prima versione (Comedia) e venti nella seconda (Tragicomedia) sedici nella prima versione (Comedia), ventuno nella seconda (Tragicomedia).
Gli unici personaggi all'interno della Celestina di cui conosciamo il passato sono Pármeno e Sempronio Calisto e Melibea Celestina e Pármeno Calisto e Celestina.
Perché è interessante sapere se Melibea è vittima o meno dei sortilegi di Celestina? perché se così non fosse non avrebbe nessun senso il fatto che Calisto abbia pagato Celestina perché se così fosse sarebbe giustificata la censura che l'opera subì perché se così non fosse non avrebbe senso il suo cedere a Calisto perché se così fosse non sarebbe da ritenere colpevole per aver ceduto a Calisto.
Di chi è il lungo monologo che chiude la Celestina? Tristán Melibea Pleberio Celestina.
Nella Celestina Tristán e Sosia sono Nella Celestina Tristán e Sosia sono la prima coppia di servi di Calisto una coppia di servi della casa di Melibea la seconda coppia di servi di Calisto.
Caratteristica linguistica della Celestina è il fatto che non si rispetti le tradizionali divisioni linguistiche in base alla classe sociale di chi parla il fatto che tanto i nobili quanto i personaggi del popolo usino un linguaggio colto e altamente metaforico il fatto che le donne usino spesso un linguaggio rozzo e scurrile, mentre gli uomini usano sempre il cliché dell'amor cortese il fatto che tanto i nobili quanto i personaggi del popolo usino un linguaggio estremamente rozzo e volgare.
Nella Celestina sentenze e proverbi sono ben distinti dal punto di vista funzionale (moralizzanti le prime, comici i secondi) coesistono, anche se il primo autore preferiva le prime, Rojas i secondi sono scarsamente usati, e le sentenze si distinguono perché ne viene sempre citata la fonte sono ben distinti dal punti di vista funzionale (comiche le prime, moralizzanti i secondi).
La "pazzia d'amore" nella Celestina veniva collegata dal pubblico ai sortilegi di Celestina è giustificata, in quanto all'epoca era considerata una malattia derivante da un'infiammazione cerebrale coglieva di sorpresa il pubblico, che non capiva a cosa fosse dovuta era un espediente comune del teatro dell'epoca, ma solo se l'opera aveva tematica erotica.
Rispetto alle egloghe salmantine, Encina aggiunge in quelle del periodo romano il tema bucolico - amoroso storico bellico satirico.
Il sayagués è un dialetto realmente esistente, usato da Encina per caratterizzare i suoi pastori un dialetto inventato da Encina per caratterizzare i suoi pastori la lingua del regno di Sayago, una zona dell'attuale regione andalusa una lingua di origine francese, usata da Encina per deridere i poeti transpirenaici.
I protagonisti delle egloghe di Juan de Encina sono pastori nella fase salmantina, nobili cavalieri nella fase romana rozzi pastori nella fase salmantina, chierici innamorati nella fase romana rozzi pastori, tra le cui caratteristiche spicca l'uso di un particolare dialetto (sayagués) pastori idealizzati, molto simili a quelli dell'Arcadia di Sannazaro.
Le 'tappe' in cui viene generalmente suddivisa l'opera di Juan del Encina sono due, una salmantina, seguita da una romana due, una madrilena e una romana due, una romana seguita da una salmantina tre, una salmantina, una madrilena e una romana.
Nelle egloghe religiose Fernández coincide con Encina nel prevedere sempre almeno una rapida comparsa di Cristo come personaggio usare la prosa anziché i versi non inscenare mai il personaggio di Cristo (anche se non si può escludere che nella realtà venisse fatto) eliminare la figura dei pastori, ritenuti indegni per questo tipo di tematiche.
I protagonisti delle egloghe di Lucas Fernández sono pastori idealizzati, seguendo l'esempio dell'Arcadia di Sannazaro nobili cavalieri, seguendo l'esempio dei libri di cavalleria studenti universitari, personaggio tipico del teatro dell'epoca i pastori, seguendo il modello di Encina.
L'Auto de la Pasión è il capolavoro teatrale di Juan del Encina Lucas Fernández nessun autore conosciuto, essendo anonimo Francisco de Rojas.
Il Prohemio alla Propalladia contiene le interessanti teorie teatrali di Juan del Encina Lope de Vega Gil Vicente Bartolomé de Torres Naharro.
La Trilogía das Barcas è una delle opere teatrali più riuscite di Gil Vicente Bartolomé de Torres Naharro Tirso de Molina Lucas Fernández.
Nella sua teoria drammatica, quali tipi di commedia distingue Torres Naharro? 'nacionales' (ambientate in Spagna) e 'extranjeras' (ambientate nel resto d'Europa) 'dialécticas' (basate soprattutto sulla parola) e 'de movimiento' (basate soprattutto sui gesti) 'a fantasia' (temi inventati, anche inverosimili) e 'agiográficas' (sulle vite dei santi) 'a fantasia' (tema inventato, pur verosimile) e 'a noticia' (riferimenti a fatti reali).
Caratteristica dell'arte rinascimentale sarà l'equilibrio e la bellezza delle forme un forte gusto per l'eccesso un forte impegno didattico un forte dogmatismo legato alla religione.
A differenza del Medioevo, il Cinquecento mette 'al centro del mondo' il fato il principe l'uomo Dio.
Caratteristica del Rinascimento spagnolo rispetto a quello europeo sarà la non totale rottura con il passato, che soprattutto a livello formale continuerà a convivere con le innovazioni italianeggianti la totale continuità con il passato, tanto da respingere le innovazioni formali provenienti dal'Italia la totale rottura con il passato, per cui, ad esempio, le forme italianeggianti soppianteranno completamente quelle autoctone la totale continuità con il passato dal punto di vista formale, cui fa da contraltare una totale rottura dal punto di vista tematico.
Quale di questi autori NON è collegato all'erasmismo in Spagna? Juan de Valdés Luis Vives Antonio de Nebrija Alfonso de Valdés.
Caratteristiche delle opere di Luis Vives sono l'uso del castigliano per le opere filosofiche e del latino per quelle satiriche, soprattutto contro la Chiesa l'uso del castigliano e la diffusione di una filosofia eccessivamente metafisica, molto poco pratica l'uso costante del latino e la costante presenza dell'elemento pratico, fondato su una filosofia incentrata sull'educazione dell'uomo l'uso costante del latino e i violenti attacchi alla Chiesa cattolica.
Nel suo Diálogo de Mercurio y Carón Alfonso de Valdés fa un'aspra satira sociale contro molte categorie, usando un linguaggio a volte eccessivo nei toni dimostra una certa pietà per le anime destinate all'Inferno, satirizzando poi su quelle destinate al Paradiso in base a falsi ideali fa dialogare i due protagonisti (Mercurio e Caronte) sulla situazione nel mondo, ma senza apportare esempi concreti presenta prima dodici anime condannate (spunto per satira sociale), poi sei anime elette (spunto per riflessioni moraleggianti).
Nel suo Diálogo de las cosas ocurridas en Roma Alfonso de Valdés cerca di dimostrare l'estraneità di Carlo V rispetto al sacco di Roma, cui dà un velo di fatalità (castigo divino) tratta dell'incoronazione a imperatore di Carlo V, avvenuta a Roma attacca senza mezze misure il sacco di Roma voluto da Carlo V, prendendo le difese del Papa cerca di giustificare l'operato di Carlo V, che attuò il sacco di Roma come misura punitiva nei confronti del Papa (?).
Chi è l'autore del Diálogo de la lengua? Garcilaso de la Vega Luis Vives Juan de Mena Juan de Valdés.
Juan de Valdés critica la Celestina perché il linguaggio è eccessivamente affettato non rispetta la divisione in atti del teatro classico greco e latino i personaggi non sono affatto verosimili, ad eccezione di alcuni di quelli secondari a volte usa latinismi anche laddove non sarebbero affatto necessari.
Quanti sono i personaggi che intervengono nel Diálogo de la lengua di Juan de Valdés? due, uno spagnolo (Valdés) e un italiano quattro, due spagnoli (tra cui lo stesso Valdés) e due italiani due, uno spagnolo ed un italiano, con Valdés che fa da narratore onniscente sei, due spagnoli (tra cui Valdés), due italiani e due francesi (rappresentanti delle maggiori culture del periodo).
L'endecasillabo entra in Spagna con Francisco Imperial il quale, di origine italiana, aveva studiato per anni accanto a Petrarca con il Marchese di Santillana, il cui esempio fu poi seguito da altri poeti, fino ad arrivare a Garcilaso solo nel XVI secolo con Garcilaso de la Vega con Francisco Imperial (ma fu Santillana il primo ad usarlo coscientemente, e Garcilaso a renderlo il metro della poesia italianizzante).
Tra i capolavori di Juan Boscán possiamo ricordare soprattutto i suoi romances artísticos, da cui prenderanno spunto i grandi poeti del Seicento il panegirico con cui giustifica l'uso di versi italiani in Spagna il sonetto scritto per celebrare il matrimonio di Garcilaso de la Vega la traduzione del Cortegiano di Baltasar Castiglione.
L'endecasillabo entra in Spagna con Francisco Imperial, ma sarà poi Santillana il primo ad usarlo coscientemente, e Garcilaso a renderlo il metro della poesia italianizzante con Francisco Imperial il quale, di origine italiana, aveva studiato per anni accanto a Petrarca con il marchese di Santillana, il cui esempio fu poi seguito da altri poeti, fino ad arrivare a Garcilaso solo nel XVI secolo con Garcilaso de la Vega.
La moglie di Juan Boscán pubblicò solo le opere di Garcilaso de la Vega, perché Boscán aveva fatto bruciare le proprie due volumi, uno delle opere del marito, uno di quelle di Garcilaso de la Vega quattro volumi di opere del marito, contenenti però solo quelle con metrica tradizionale quattro volumi, includendo le opere tradizionali del marito, quelle italianeggianti e quelle di Garcilaso de la Vega.
L'Ode ad florem Gnidi è la canzone più famosa di Garcilaso de la Vega Juan de Mena Juan Boscán Jorge Manrique.
Rispetto a Petrarca, Garcilaso de la Vega parla raramente di temi amorosi, privilegiando quelli bellici, essendo egli un soldato rimane molto più freddo e distaccato nella descrizione della dama, quasi sempre idealizzata predilige l'uso del settenario piuttosto che dell'endecasillabo riflette nelle sue opere le sue esperienze di vita personali.
Nelle tre egloghe di Garcilaso, i protagonisti sono in genere nobili travestiti da pastori, di cui Garcilaso canta le lodi sono in genere rozzi pastori che ricordano in tutto e per tutto quelli di Encina sono in genere nobili cavalieri che ricordano le dame amate, da cui sono lontani sono in genere pastori, che in qualche modo riflettono la sua situazione sentimentale.
Rispetto a Petrarca, Garcilaso de la Vega rimane molto più freddo e distaccato nella descrizione della dama, quasi sempre idealizzata predilige l'uso del settenario piuttosto che l'endecasillabo riflette nelle sue opere le sue esperienze di vita personali parla raramente di temi amorosi, privilegiando quelli bellici, essendo egli un soldato.
Caratteristica di Pero Mexía dal punto di vista delle fonti storiche è il suo totale rifiuto a usare quelle di derivazione castigliana il suo rigore nell'attenersi alla realtà attraverso un uso corretto delle stesse il suo usare esclusivamente quelle in versi, ignorando invece quelle in prosa il suo totale disinteresse alla realtà storica, pur di esaltare le gesta dell'impero.
La Silva de varia lección è un'opera di Fernando del Pulgar Antonio de Guevara Pero Mexía Antonio de Nebrija.
La storiografia spagnola del Cinquecento si distingue per essere basata esclusivamente su fonti orali per quanto riguarda gli avvenimenti delle Americhe essere estremamente rigorosa e basata solo su fonti certe e concrete avere confini piuttosto labili tra narrazione storica e fantasia o impegno didattico essere estremamente poco affidabile, in quanto dedita ad esaltare l'impero spagnolo.
Quale di queste opere NON è di Antonio de Guevara? Reloj de Príncipes Libro áureo del emperador Marco Aurelio Silva de varia lección Menosprecio de corte y alabanza de Aldea.
Caratteristica di Antonio de Guevara come storico è quella di mescolare fonti concrete a fatti di pura fantasia, per sottolineare il fine didattico delle sue opere quella di scrivere i suoi testi in latino, perché indirizzati esclusivamente ai personaggi di corte quella di usare esclusivamente fonti moderne, anche in opere che trattano del periodo classico quella di scrivere tutti i suoi testi esclusivamente in versi, rifacendosi agli autori classici.
Le Epístolas familiares di Antonio de Guevara sono una sorta di lunghissimo saggio politico, presentato (appunto) sotto forma di epistole sono epistole inventate, in cui l'autore dà libero sfogo alla sua fantasia per discutere di argomenti che gli stanno a cuore sono lettere effettivamente scritte da Guevara alla sua famiglia, che ci permettono di conoscere la vita dell'autore sono una raccolta estremamente eterogenea di lettere (sue o di personaggi famosi), alcune inventate, altre reali.
Garcilaso de la Vega "el Inca" fu un poeta spagnolo che dedicò buona parte della sua opera a denunciare la situazione degli Incas uno storiografo delle Indie, terra in cui nacque e crebbe uno storiografo delle Indie, dove però non mise mai piede, basandosi sui racconti altrui uno storiografo che raccontò la rivolta delle Indie contro l'impero spagnolo.
Nella sua Guerra de Granada, Diego Hurtado de Mendoza descrive la ribellione dei moriscos del 1568-1571, dimostrando anche pietà e comprensione nei confronti di questi descrive la conquista di Granada, cui dà un valore punitivo nei confronti degli arabi descrive la conquista di Granada da parte di Re Cattolici descrive la ribellione dei moriscos del 1568-1571, esaltando le gesta degli spagnoli.
Il mito del buon selvaggio nasce grazie all'opera storiografica di Bartolomé de Las Casas Diego Hurtado de Mendoza Cristoforo Colombo Hernán Cortés.
Qual è il capolavoro letterario di Francisco Delicado? La lozana andalusa Viaje a Turquía La Celestina Lazarillo de Tormes.
La lozana andalusa è ambientata a Siviglia a Madrid a Roma a Granada.
La lozana andalusa è il capolavoro letterario di Juan de Mena Fernando de Rojas Francisco Delicado fray Luis de Granada.
A quale genere letterario possiamo ascrivere il Viaje de Turquía? ai libri di cavalleria che trattavano delle crociate ai resoconti di viaggio dalle Americhe alla letteratura cosiddetta alternativa alle raccolte di satire contro i Paesi europei.
Il Lazarillo de Tormes inaugura in Spagna il filone della narrativa picaresca dei libri di cavalleria del romanzo sentimentale della narrativa moresca.
Che rapporto c'è tra autore e voce narrante nel Lazarillo de Tormes? sono la stessa persona, l'autore è infatti Lázaro de Tormes, personaggio veramente esistito non è affatto chiaro, nel testo non ci sono elementi sufficienti per definirlo nessuna, l'anonimo autore è ben diverso dal Lázaro cui da voce nell'opera autore e voce narrante sono due persone distinte, ma sicuramente l'autore era un pícaro come Lázaro.
Lazarillo de Tormes inaugura in Spagna il filone dei libri di cavalleria del romanzo sentimentale della narrativa picaresca della narrativa moresca.
La chiave di lettura per comprendere la vera finalità del Lazarillo de Tormes la troviamo nel primo capitolo dell'opera, dove Lázaro spiega il motivo della sua autobiografia nell'ultimo capitolo dell'opera, attraverso l'intervento 'fuori scena' dell'autore nell'ultimo capitolo dell'opera, quando Lázaro getta la maschera e dichiara chi è nel prologo dell'opera, che in realtà è parte integrante di essa, presentandone il destinatario.
Quanti sono i padroni su cui il Lazarillo de Tormes si sofferma in particolare? cinque, ma gli ultimi due sono datori di lavoro, più che veri e propri padroni dieci, perché nell'opera tutti i padroni sono trattati alla stessa maniera tre, in realtà gli unici padroni che Lázaro ha avuto tre, quelli che in qualche modo lo hanno formato.
Come si presenta Lázaro all'inizio dell'opera? si presenta già adulto, facendo solo qualche fugace riferimento al suo passato ci racconta i suoi natali, ma con un linguaggio ed un rigore che ricordano le cronache degli eroi ci racconta i suoi natali, ma fingendo di essere nato nobile e poi caduto in miseria a causa del padre inizia il racconto da quando il cieco lo prende a servizio.
I tre principali padroni di Lázaro in qualche modo simboleggiano degrado della società spagnola di quel tempo, di cui i tre sono i rappresentanti degradati (popolo, clero, nobiltà) nulla di particolare, sono completamente il frutto della fantasia dell'autore le tre tappe dell'educazione di qualsiasi persona (infanzia, pubertà, età adulta) i tre principali problemi della Spagna di quel periodo (fame, carestia, guerre).
Rispetto agli altri due padroni di Lázaro de Tormes, lo scudiero è l'unico a non avere una fissa dimora ad essere povero ad abbandonare Lázaro ad essere una sorta di personificazione degradata di una classe sociale.
Quale dei tre padroni Lázaro ammira perché gli sta insegnando l'arte del sopravvivere? il curato di Maqueda lo scudiero il cieco nessuno dei tre, Lázaro la imparerà con l'esperienza.
Perché a Lázaro è particolarmente odioso il curato di Maqueda? in realtà non è il curato ad essere odioso a Lázaro, bensì lo scudiero per la sua ipocrisia, dal momento che lo maltratta anche se non ce ne sarebbe ragione per la sua irascibilità, che più di una volta lo porta a percuotere Lázaro perché lo fa lavorare continuamente, senza riconoscergli nessuna ricompensa.
Introducción al símbolo de la fe è l'opera più famosa di san Juan de la Cruz fray Luis de León santa Teresa de Ávila fray Luis de Granada.
Quale di queste NON è una caratteristica della mistica spagnola uno spiccato individualismo l'unione tra contemplazione passiva e fervido attivismo il cercare Dio in fondo all'anima, e non in elementi esterni lo scrivere le loro opere esclusivamente in latino.
Rispetto all'ascetica, la mistica aggiunge la fase inventiva illuminativa unitiva purgativa.
Quale di queste opere NON è di fray Luis de León? La perfecta casada la traduzione del Cantico dei Cantici Introducción al símbolo de la fe De los nombres de Cristo.
Lo stile poetico di fray Luis de León è caratterizzato da un perfetto equilibrio tra forma e contenuto, e una grande sobrietà nell'espressione una particolare attenzione alla forma, anche a scapito della coerenza del contenuto uno stile particolarmente contorto e ricco di cultismi un uso quasi esclusivo di metri autoctoni, rifiutandosi di usare la metrica italiana, che da poco era stata introdotta in Spagna.
De los nombres de Cristo è forse l'opera più importante di fray Luis de Granada san Juan de la Cruz fray Luis de León Pedro de Urdemalas.
Nel Libro de las moradas (o Castillo interior) il castello simboleggia l'anima, e le stanze sono i vari passaggi che essa dovrà attraversare per arrivare all'unione con Dio la casa madre cui erano collegati spiritualmente tutti i conventi fondati o riformati da santa Teresa gli ostacoli che l'anima deve superare per raggiungere l'unione mistica con Dio la perseveranza dell'uomo nel cercare Dio, anche quando ogni speranza sembra perduta.
Quale di queste opere NON è di santa Teresa de Jesús Libro de las Fundaciones El castillo interior Vida Subida al monte Carmelo.
Lo stile di santa Teresa de Jesús è caratterizzato l'uso di metafore colte e ricercate, che complicano notevolmente la comprensione dei suoi testi dall'uso di metafore semplici e quotidiane, facilmente comprensibili l'uso di un linguaggio estremamente criptico, molto difficile da capire l'uso di un castigliano sempre corretto ed estremamente pulito.
Quale di queste opere NON è di s. Juan de la Cruz? Llama de amor viva Noche oscura Cántico espiritual Las siete moradas.
Il linguaggio poetico di san Juan de la Cruz risulta estremamente prosaico, perché san Juan (come tutti i mistici) trova difficoltà nell'esprimere il momento unitivo molto colloquiale, perché a san Juan premeva l'essere compreso da chi leggeva i suoi testi fortemente espressivo, grazie all'uso di metafore e figure retoriche a volte anche particolarmente oscure e difficili fortemente espressivo, anche perché san Juan spesso scrive per giustapposizione di elementi poetici.
Per quale dei suoi poemi maggiori san Juan scrisse due commenti, entrambi rimasti incompleti? per Noche oscura per nessuno dei tre testi, che hanno ognuno un solo commento per Llama de amor viva per Cántico espiritual.
Quali caratteristiche differenziano la scuola salmantina da quella sivigliana nel Cinquecento? la scuola salmantina predilige l'equilibrio classico tra forma e contenuto, l a sivigliana predilige la forma e la ricercatezza stilistica la scuola salmantina predilige i versi lunghi di matrice italiana, la sivigliana invece i versi brevi di matrice autoctona la scuola sivigliana predilige strofe di matrice italiana (sonetti, terzine?), quella salmantina strofe di matrice autoctona (redondillas, quintillas?) la scuola sivigliana predilige l'equilibrio classico tra forma e contenuto, la salmantina una forte prosaicità con scopi didattici.
Hernando de Acuña e Francisco de Aldana vengono generalmente relazionati uno con la scuola salmantina (Acuña), l'altro alla sivigliana (Aldana) a nessuna delle due grandi scuole poetiche che seguirono il modello di Garcilaso con la scuola sivigliana che ruotava attorno a Fernando de Herrera con la cosiddetta scuola salmantina, il cui poeta di spicco era fray Luis de León.
Chi sono i massimi esponenti, rispettivamente, della scuola salmantina e della scuola sivigliana che seguirono il modello di Garcilaso? fray Luis de Granada e santa Teresa de Jesús Fernando de Herrera e fray Luis de León fray Luis de León e Fernando de Herrera -> in quest’ordine fray Luis de León e Luis de Góngora.
Hernando de Acuña e Francisco de Aldana vengono generalmente relazionati a nessuna delle due grandi scuole poetiche che seguirono il modello di Garcilaso uno con la scuola salmantina (Acuña), l'altro alla sivigliana (Aldana) con la scuola sivigliana che ruotava attorno a Hernando de Herrera con la cosiddetta scuola salmantina, il cui poeta di spicco era fray Luis de León.
Fernando de Herrera, per la sua rottura con gli schemi classici, è considerato il precursore della poesia di Francisco de Quevedo Luis de Góngora Lope de Vega Miguel de Cervantes.
Da quali elementi è caratterizzata la poesia di Fernando de Herrera? dall'uso di cultismi (sia lessicali che sintattici) e dalla nota di colore dall'uso di un linguaggio quotidiano e di forme poetiche autoctone dall'uso di metafore quotidiane e riferimenti paesaggistici dall'uso di cultismi (soprattutto lessicali) uniti però a strutture sintattiche semplici.
Dove Fernando de Herrera espose una sorta di vero e proprio trattato poetico? in nessun testo concreto, ma possiamo ricostruire la sua poetica dall'analisi della sua opera nel prologo che scrisse per l'edizione delle sue Obras completas in un trattatello in versi intitolato Poética nelle sue Anotaciones alle opere di Garcilaso de la Vega.
A quale scuola poetica apparteneva Francisco de Medina? alla salmantina, pur distinguendosi per alcune caratteristiche dalla poesia di fray Luis de León alla sivigliana, pur essendo in aperto contrasto con Herrera sulle critiche a Garcilaso è l'esponente della scuola madrilena, una sorta di 'terzo polo' della poesia tardo-cinquecentesta alla sivigliana che seguiva i dettami di Herrera.
Nella seconda metà del Cinquecento, le forme poetiche spagnole classiche conobbero comunque un grande successo, come testimoniano le numerose raccolte di romances e altre forme poetiche tradizionali ebbero un periodo di forte crisi, tanto che dovettero essere recuperati quasi dal nulla dalla poesia barocca sopravvissero, ma solo grazie alla loro ampia diffusione orale vennero salvate solo in parte, esclusivamente grazie alle vueltas a lo divino.
Caratteristica della produzione poetica di Baltasar del Alcázar è un aspro attacco alle innovazioni poetiche di Herrera, che conobbe a Siviglia un linguaggio spesso eccessivo nei toni, tanto nella poesia satirica quanto in quella patriottica un totale rifiuto delle innovazioni poetiche portate in Spagna da Garcilaso un sobrio umorismo che pervade un po' tutta la sua opera, ad eccezione dei sonetti spirituali e di quelli amorosi.
In cosa la Araucana di Ercilla si distingue dagli altri poemi narrativi? per non avere un protagonista centrale, e nell'ammirazione che l'autore prova per gli indios per narrare di un fatto verosimile ma totalmente inventato per avere lunghe digressioni in prosa nel momento delle descrizioni delle battaglie per il feroce attacco che l'autore fa nei confronti della corona spagnola, accusata di avidità e crudeltà.
La Austríada di Juan Rufo narra le vicende di Carlo V per farsi incoronare anche imperatore d'Austria di Juan de Austria nella battaglia di Lepanto e nella guerra delle Alpujarras della Reconquista che gli spagnoli portarono avanti contro gli arabi nella penisola iberica della campagna degli spagnoli a metà del '500 per conquistare l'impero austriaco.
Quale di questi autori segue il modello di Tasso e non quello dell'Ariosto nel suo poema narrativo? Luis Barahona de Soto in Las lágrimas de Angélica Bernardo de Balbuena in El Bernardo Alonso de Ercilla in La Araucana Cristóbal de Mesa in Las Navas de Tolosa.
Nei Siete libros de la Diana di Montemayor i protagonisti sono nobili cavalieri che si divertono a traverstirsi da pastori per raccontare le loro vicende amorose pastori estremamente idealizzati, in un paesaggio ameno, sul modello dell'Arcadia di Sannazaro pastori estremamente rozzi, per cui abbiamo una sorta di parodia dei romanzi sentimentali pastori rozzi, sul modello quelli di Encina, ma che trattano di tematiche amorose, su modello dell'Arcadia di Sannazaro.
Il primo continuatore / imitatore della Diana di Montemayor in Spagna fu Miguel de Cervantes con la sua Galatea Gaspar Gil Polo con la sua Diana enamorada Alonso Pérez con la sua Segunda parte Luis de Góngora con le sue Soledades.
Qual è il capostipite del romanzo pastorale in Spagna? La hermosura de Angélica di Lope de Vega la Diana enamorada di Gil Polo la Diana di Montemayor La Galatea di Cervantes.
Come anche la Diana di Montemayor, la Diana enamorada di Gil Polo è ambientata in un paesaggio spagnolo (che in Gil Polo richiama la sua Valencia) in un ambiente che ricorda Napoli, una sorta di omaggio a Sannazaro e Garcilaso in un paesaggio indefinito, dal momento che il contesto paesaggistico non ha molta importanza nella mitica Arcadia, come già l'opera di Sannazaro che i due autori hanno a modello.
Rispetto alla Diana di Montemayor, la Diana enamorada di Gil Polo si caratterizza per una prosa più armoniosa, ma le è inferiore dal punto di vista degli inserti poetici ha come protagonisti dei cavalieri travestiti da pastori, anziché pastori veri e propri rifiuta completamente l'intervento della magia, trovando un'altra soluzione all'intricata situazione amorosa ha come protagonisti pastori piuttosto rozzi anziché pastori idealizzati.
Chi è l'autore della Diana enamorada? Antonio Pérez Miguel de Cervantes Gaspar Gil Polo Jorge de Montemayor.
Qual è il capostipite del romanzo moresco in Spagna? Guerras civiles de Granada Los tratos de Argel El Abencerraje El Bernardo.
Nell'Abencerraje il messaggio che l'autore vuol dare è la possibilità di una pacifica convivenza tra cristiani e moriscos in Spagna l'esaltazione delle origini arabe del popolo andaluso la dimostrazione che gli arabi apportarono anche aspetti benefici alla cultura spagnola la dimostrazione della supremazia dei cristiani sugli arabi.
Rispetto al romanzo cavalleresco, il romanzo bizantino presenta l'intersezione di parti in versi, soprattutto in scene dallo sfondo sentimentale un'esaltazione delle avventure dell'eroe, lasciando in secondo piano le vicede della dama un'ambientazione geografica ben più ristretta e riconoscibile una maggiore verosimiglianza degli eventi e la spiritualizzazione dell'amore.
A quale genere letterario appartengono le Guerras civiles de Granada di Pérez de Hita? romanzo cavalleresco romanzo moresco poema epico storiografia delle Americhe.
Romanzo picaresco sui generis può essere considerato il Guzmán de Alfarache, che pur volendo imitare il Lazarillo de Tormes, condivide con esso ben pochi aspetti El libro de entretenimiento de la pícara Justina, in quanto, a dispetto del titolo, le vicende della protagonista non hanno nulla di picaresco il Don Quijote cervantino, perché l'autore vuole qui fare una parodia dei romanzi picareschi El Buscón di Quevedo, in quanto all'autore interessano più i giochi linguistici che le vicende del protagonista.
Il genere picaresco nasce con il Lazarillo de Tormes ma i suoi canoni si fissano con l'anonimo Guzmán de Alfarache l'Abencerraje di Pérez de Hita il Buscón di Francisco de Quevedo il Guzmán de Alfarache di Mateo Alemán.
Rispetto a Lázaro de Tormes, Guzmán de Alfarache alla fine dell'opera si mostra pentito della vita che ha fatto, ma non riesce a capire quali errori abbia commesso è ben felice delle scelte fatte nella sua vita, perché gli hanno permesso di divertirsi alle spalle della gente non ha imparato la lezione della vita, per cui le sue sono solo vuote reminiscenze di fatti passati si mostra pentito della vita che ha fatto, tanto da scrivere la sua autobiografia con scopi didattici.
Un'importante novità del Guzmán de Alfarache rispetto al Lazarillo de Tormes è il fatto che Guzmán non entra a servizio di vari padroni, ma ne avrà soltanto uno per tutto il corso dell'opera l'introduzione di riflessioni moraleggianti, che danno anche un taglio didattico all'opera il fatto che Guzmán sia figlio di una nobile famiglia, che sceglie volutamente la vita del pícaro l'introduzione di frammenti in versi, per richiamare il romanzo pastorale che tanto successo stava avendo.
I pasos di Lope de Rueda sono in prosa o in versi? sono in versi, ma l'uso dell'ottosillabo permette un discorso agile e divertente sono misti, con la parte narrativa in versi, e i dialoghi in prosa sono in prosa, il che favorisce il loro realismo e comicità sono alcuni in prosa (quelli di tema comico), altri in versi (quelli di tema religioso).
A quale festività religiosa è legata la nascita dell'auto sacramental? alla Pasqua all'Epifania al Natale al Corpus Domini.
Lope de Rueda è famoso soprattutto per quale forma teatrale? le loas i pasos gli entremeses le zarzuelas.
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