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[LIN-ITA] (07di10) LM-39 LINGUISTICA ITALIANA

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[LIN-ITA] (07di10) LM-39 LINGUISTICA ITALIANA

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[LIN-ITA] (07di10) LM-39 LINGUISTICA ITALIANA

Creation Date: 2023/03/20

Category: Open University

Number of questions: 50

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L'affresco della Basilica di san Clemente si trova: a Napoli. a Roma. a Venezia. a Milano.

L'affresco della Basilica di san Clemente e: precedente al Placito capuano. contemporaneo al Placito capuano. successivo al placito capuano. contemporaneo al Breve de Inquisitione֧.

Il dialogo dell'affresco di san Clemente vede parlare in latino: Sisinnio e San Clemente. solo Sisinnio. solo Beno di Rapiza. solo San Clemente.

Nell'affresco del miracolo San Clemente si trasforma in: un uccello. una pietra tonda. una colonna. Sisinnio.

L'affresco di San Clemente riporta la scritta PGRF, vuol dire: Per grazia ricevuta feci (fare). Per grazia ricevuta feci io. Per grande e rispettata fede. Pro gratis et respecto fidem.

L'affresco di san Clemente viene commissionato da: Sisinnio. Albertello. Gosmari. Beno.

La datazione orientativa dell'affresco di San Clemente e: circa 1300 a. C. circa 45 a. C. circa 1130 d. C. circa 1230 d. C.

Ego Beno de Rapiza cum Maria uxor mea pro amore Dei et Beati Clementi(s) PGRF. Questa scritta compare: nel Breve de Inquisitione. nel De vulgari eloquentia. nel Placito Capuano. nell'affresco di San Clemente.

San Clemente, nell'affresco a lui dedicato dice: Duritiam cordis vestris saxa traere meruistis. Sao ko kelle terre per kelle fini que ki contene. Falite dereto co lo palo, Carvoncelle. Pro amore Dei et beati Clementis PGRF.

Carboncello, Gosmari e Albertello sono: i tre giuudici del placito capuano. i tre testimoni dell'atto giudiziario del placito capuano. i frati della catacomba di Commodilla. i servi di Sisinnio nell'affresco di San Clemente.

La storia della lingua italiana è strettamente collegata: alla geopolitica. alla letteratura provenzale. alla letteratura nazionale. ai primi linguisti di professsione, attivi nel Medioevo.

I primi a interessarsi di linguistica in Italia furono: i letterati. gli accademici. i ricercatori. i linguisti dell'Ottocento.

Prima di Dante: la letteratura in volgare e solo in latino volgare B. la letteratura in volgare non esiste. la letteratura in volgare esiste ma non si registrano momenti significativi di elevazione a lingua letteraria. il volgare letterario e gia pienamente formato.

La definizione: Dux nostri eloquii volgari viene data: da Dante a Petrarca. da Petarca a Boccaccio. da Patrerca a Dante. da Boccaccio a Dante.

Secondo Dante: italiano, Oc e Oil derivano dal latino. le lingue romanze non esistono. il latino classico deriva dalle parlate romanze. il latino classico era parlato nelle province di Roma.

La teoria della nascita delle diverse lingue dal mito biblico della Torre di Babele: non e sostenuta dai letterati italiani. viene approvata come reale nel Cinquecento. viene riconosciuta come vera da Dante e fino al XVIII secolo. viene riconosciuta come vera da Dante e fino al XVI secolo.

Nel corso del Quattrocento il De vulgari eloquentia: non viene preso in considerazione perche e in latino. influenza tutti gli scrittori umanisti. influenza solo il pensiero di Bruni. non e ancora stato ritrovato e non se ne conosce l'esistenza.

Nel corso del XV secolo l'italiano: viene visto come una degenerazione del latino che invece era perfetto. viene visto come una lingua senza possibilita. viene visto come lingua alla base del mito di Babele. viene letto solo negli scritti di Dante.

La teoria secondo cui nell'antica Roma si parlava latino (livello alto) e volgare italiano (livello basso) e detta: pseudobruniana. pseudobembiana. protobruniana. parabruniana.

Nel Quattrocento lo studioso che attribui grande peso alle influenze barbariche nella nascita dell'italiano fu: Leonardo Bruni. Biondo Flavio. Pier delle Vigne. Gian Giorgio Trissino.

La teoria dell'etrusco fu ideata da: Giambullari. Castelvetro. Dante. Cittadini.

Giambullari idea la sua teoria sulla lingua italiana nel secolo: XV. XVI. XVII. XVIII.

Secondo Pier Francesco Giambullari: il latino deriva dall'etrusco. il toscano deriva dall'etrusco. l'etrusco deriva dal latino. i barbari hanno contaminato la lingua latina classica.

Castelvetro porta avanti le teorie di Bruni nel secolo: XV. XVI. XVII. XVIII.

Il primo a dare la definizione di Lingua Latina Vulgare fu: Giambullari. Castelvetro. Dante. Cittadini.

Castelvetro riprende una teoria di: Bruni. Dante. Giambullari. Biondo.

Il primo a studiare la lingua sulle lapidi di epoca romana fu: Giambullari. Castelvetro. Dante. Cittadini.

Cittadini studia le lapidi romane nel secolo: XV. XVI. XVII. XVIII.

Il Trattato di Cittadini viene pubblicato nel: 1600. 1601. 1602. 1603.

Grazie agli studi di Cittadini: si comprende che l'italiano non e una degenerazione del latino. si comprende che l'italiano e una degenerazione del latino. si intuisce il grande apporto dei barbari nella nascita del volgare italiano. si capisce che il latino volgare non esisteva.

Il Giuramento di Strasburgo: rappresenta l'atto di nascita della lingua italiana. viene scoperto da Muratori. indica l'atto di nascita della lingua francese. viene respinto da Muratori.

Il Giuramento di Strasburgo e stipulato: tra i successori di Ludovico il Pio. tra i successori di Carlo il Calvo. tra i successori di Ludovico il Germanico. tra i successori di Carlo Magno.

Il giuramento di Strasburgo: E precedente al placito capuano. E successivo al Placito Capano. E contemporaneo al Placito Capuano. viene scoperto dagli studiosi dopo il Placito Capuano.

Muratori cerca: il Giuramento di Strasburgo. la lingua intermedia. l'equivalente italiano del Giuramento di Strasburgo per dimostrare che la lingua intermedia non esiste. l'equivalente italiano del Giuramento di Strasburgo per dimostrare che la lingua intermedia esiste.

Muratori pensa che: le lingue germaniche non abbiano avuto alcun peso sulla formazione dell'italiano. le lingue germaniche abbiano contribuito alla formazione dell'italiano. le lingue germaniche antiche non esistono. la lingua intermedia corrisponde all elingue germaniche dei barbari.

Muratori: dimostra l'esistenza del volgare italiano attraverso il Giuramento di Strasburgo. dimostra l'esistenza del volgare italiano attraverso il Placito Capuano. non viene a conscenza della scoperta del Placito Capuano. conosce il Placito Capuano ma ne sottovaluta l'importanza.

Gli studi di Muratori rislagono al secolo: XV. XVIII. XVI. XX.

Raynouard: sostiene che la lingua intermedia sia l'italiano prima di Dante. sostiene che la lingua intermedia sia il provenzale. non crede nell'esistenza della lingua intermedia. sostiene che la lingua intermedia sia quella dei barabri corruttori del latino.

Giuseppe Grassi: sostiene che i barbari corruttori del latino siano gli antenati degli austriaci che invadono il Lombardo-Veneto. sostiene che la lingua intermedia sia il provenzale. sostiene che la lingua intermedia sia l'italiano prima di Dante. sostiene che la lingua intermedia sia il latino volgare medievale.

La teoria del sostrato e ideata da: Schlegel. Muratori. Ascoli. Raynouard.

Donna de Paradiso e: un sonetto di Dante. una Lauda di Boccaccio. una Lauda di Jacopone. un Cantico francescano.

Jacopone da Todi vive e scrive nel secolo: XI. XII. XIII. XIV.

Jacopone da Todi scrive: prima di Dante. dopo Boccaccio. utilizzando Dante come modello linguistico. a cavallo tra Sette e Ottocento.

Il Cantico delle Creature e: un sonetto di Dante. un Cantico di Francesco d'Assisi. una Lauda di Jacopone. un sonetto di Francesco Petrarca.

Il Cantico delle Creature e stato composto nel: 1221. 1222. 1223. 1224.

Francesco d'Assisi muore nel: 1223. 1224. 1225. 1226.

Il Cantico delle Creature: prende a modello Dante. precede sia Dante che Jacopone. prende a modello Jacopone. prende a modello Petrarca.

La maggior fioritura della poesia amorosa nel Duecento si ha: in Toscana. in Umbria. in Lazio. in Sicilia.

Dante: legge le poesie dei siciliani in originale e le ammira. legge le poesie dei siciliani in originale e non le ammira. legge le poesie dei siciliani copiate dai toscani ma non lo sa. legge le poesie dei siciliani copiate dai toscani e lo sa.

Le poesie della corte di Federico II che leggiamo oggi sono: originali. diverse da come le leggeva Dante. filtrate dai toscani. perdute tutte, anche le copie toscane.

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