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Title of test:
[LIN-LET-LAT] (6di9) LM-39 LINGUA E LETTERATURA LATINA

Description:
[LIN-LET-LAT] (6di9) LM-39 LINGUA E LETTERATURA LATINA

Author:
AVATAR

Creation Date:
02/03/2023

Category:
Open University

Number of questions: 50
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Content:
La fase sabina della monarchia a Roma termina nel: 753 a.C. 616 a.C. 509 a.C. 494 a.C.
Il 'De usurpationibus' e un trattato giuridico perduto composto da: Tarquinio il Superbo Cneo Flavio Appio Claudio Cieco un anonimo ed e confluito nelle Leggi delle XII tavole.
Secondo Varrone, l'attributo 'vetus' deriva: dal greco 'februum' dal greco 'cascus' dall'etrusco 'cascus' dal sabino 'cascus'.
Il sostativo sabino 'fedus' in latino sara: 'foedus' 'haedus' 'hedus' 'faedus'.
In Tito Livio, 'Ab urbe condita' 7,2('imitari deinde eos iuventus, simul inconditis inter se iocularia fundentes versibus, coepere'), coepere e: infinito presente attivo di 'capio' perfetto indicativo attivo di 'coepi' perfetto indicativo passivo di 'capio' infinito presente di 'coepi'.
Non e una forma arcaica: 'quoi' 'iouxmenta' 'recei' 'calatorem'.
La forma arcaica 'iouesat' corrisponde alla forma classica: 'iourat' 'iurat' 'iusat' 'iousat'.
Non e una forma arcaica: 'pacari' 'cosmis' 'virco' 'mitet'.
Nel verso del carmen Arvale riportato sull'epigrafe del 218 a.C. ('Neve lue rue, Marmar, sins incurrere in pleores', sins e: indicativo presente attivo avverbio imperativo congiuntivo presente attivo.
Nel verso del carmen Arvale riportato sull'epigrafe del 218 a.C. ('Satur fu, fere Mars, limen sali, sta ber ber'), fu e: indicativo perfetto imperativo indicativo presente infinito.
La seconda guerra punica si concluse: con la vittoria di Scipione Emiliano nel 202 a.C. a Zama con la vittoria di Scipione Emiliano nel 217 a.C. al Trasimeno con la vittoria di Scipione Africano nel 202 a.C. a Zama con la vittoria di Scipione Africano nel 217 a.C. al Trasimeno.
Il sostantivo 'sapientia' e un esempio di: traslitterazione calco semantico calco strutturale neologismo.
Nell''elogium Scipionis', Barbatus e: praenomen' agnomen' cognomen' nomen'.
In relazione all''elogium' di Cornelio Lucio Scipione Barbato - CIL I2 6,7 ('Cornelius Lucius Scipio Barbatus Gnaivod patre prognatus fortis vir sapiensque quoius forma virtutei parisuma fuit consol censor aidilis quei fuit apud vos Taurasia Cisauna Samnio cepit subigit omne Loucanam opsidesque abdoucit'), non è vero che: parisuma' sta per 'parissima' in 'aidilis' il dittongo -ai sarà sostituito dal dittongo -ae in luogo di 'Samnio' dovrebbe esserci 'Samnium' quoius' sta per 'cui'.
Nell''elogium' di Lucio Cornelio, figlio di Barbato - CIL 6,1,1287 ('Honc oino plurime consentiont R[omane] duonoro optumo fuise viro Luciom Scipione'), 'oino' e la forma arcaica di: unum' hunc' hic' unus'.
In Marco Porcio Catone, ' Sull'agricoltur a' 141 ('pastores pecuaque salva servassis duisque bonam salutem valetudinemque mihi domo familiaeque nostrae'), ' duis ' e forma arcaica del: presente indicativo attivo di ' duo ' presente indicativo attivo di ' dono ' presente congiuntivo attivo di ' do ' presente congiuntivo di ' dono '.
Il Senatus consultum de Bacchanalibus risale al: 196 a.C. 186 a.C. 176 a.C. 166 a.C.
Non e vero che nella lingua latina nell'eta di Plauto e degli Scipioni: e attestata la lettera 'g' sopravvive la desinenza del genitivo plurale -um l'infinito presente puo avere la desinenza -ier non e mai conservato il dittongo -oi in luogo di -oe.
La forma 'quom' dara come esito in eta classica: quorum' quem' cum' hunc'.
Nel testo del Senatus consultum de Bacchanlibus, 'seiques' corrisponde a: siques' si quis' si quem' sibi quis'nto.
La rivolta servile di Spartaco ci fu: tra 80 e 72 a.C. 78 e 77 a.C. 73 e 71 a.C. 63 e 61 a.C.
Non e vero che: Clodio era cesariano nel 52 a.C., Pompeo fu nominato console ' sine collega ' la Gallia fu sottomessa da Cesare nel 52 a.C. nel 31 a.C., Ottaviano sconfisse Lepido.
La 'concinnitas' e: la concisione del dettato l'armonia del periodo la purezza della lingua la raffinatezza nella scelta lessicale.
Stando a Cicerone, 'Oratore 3,41-41 ('ut tuus, Catule, sodalis, L. Cotta, gaudere mihi videtur gravitate linguae sonoque vocis agresti et illud, quod loquitur, priscum visum iri putat, si plane fuerit rusticanum. Me autem tuus sonus et subtilitas ista delectat, omitto verborum, quamquam est caput; verum id adfert ratio, docent litterae, confirmat consuetudo et legendi et loquendi'), è vero che: Cicerone non presta attenzione alla purezza dell'accento di Catulo la precisione del linguaggio è innata negli autori eccellenti Catulo usa un accento contadinesco Cotta è convinto che il suo discorso abbia uno schietto tono di arcaism.
In Cicerone, Oratore 164('quare bonitate potius nostrorum verborum utamur quam splendore Graecorum, nisi forte sic loqui paenitet'), 'utamur' regge: ablativo infinito genitivo 'nostrorum' genitivo 'Graecorum'.
Turgiduli ocelli' in Catullo e un esempio di: grecismo arcaismo neologismo volgarismo.
La corretta scansione di Lucrezio, 'Sulla natura delle cose' 1,39, 'propter egestatem linguae et rerum novitatem', è: prōptĕr ĕgēstātēm līnguae ēt rērūm nŏvĭtātēm prōptĕr ĕgēstātēm līnguaē ēt rērūm nŏvĭtātēm prōptĕr ĕgēstātēm līnguaē ēt rērūm nŏvītātēm prōptĕr ĕgēstātēm līnguae ēt rērūm nŏvītātēm.
Non e un arcaismo: 'sanguen' 'clinamen' 'Graium' 'aquai'.
La lingua di Sallustio non e caratterizzata da: 'varietas' 'elegantia' 'brevitas' 'inconcinnitas'.
Non e vero che nell'eta di Cesare e di Cicerone: scompare il dittongo -oi in luogo di -oe e preferita la desinenza -i (/-ri) rispetto a -ier il dittongo -ae tende a chiudersi in -e il locativo e sostituito dal genitivo.
Fu sancito il ripristino della 'res publica' nel: 31 a.C. 27 a.C. 2 a.C. 14 d.C.
La prima biblioteca pubblica fu istituita da: Mecenate Augusto Asinio Pollione Varo.
Stando a Macrobio, "Saturnalia" 5,3,6 ("Iam vero Aeneis ipsa nonne ab Homero sibi mutuata est errorem primum ex Odyssea, deinde ex Iliade pugnas? Quia operis ordinem necessario rerum ordo mutavit, cum apud Homerum prius Iliacum bellum gestum sit, deinde revertenti de Troia error contigerit Ulixi, apud Maronem vero Aeneae navigatio bella quae postea in Italia sunt gesta praecesserit"), è vero che: l'"Eneide' non risente dei poemi omerici in Omero avvenne prima la peregrinazione di Ulisse in Virgilio la navigazione di Enea precedette la guerra non fu l'ordine naturale degli eventi a mutare per necessità l'ordine della trattazione.
Non e un arcaismo: 'olli' 'porrigerent' 'moerus' 'pone'.
La corretta scansione di Virgilio, Eneide 1,11,"impulerit. tantaene animis caelestibus irae?" è: īmpŭlĕrīt. Tāntaēnē ănĭmīs caēlēstĭbŭs īraē? īmpŭlĕrīt. Tāntaēnē ānĭmīs caēlēstĭbŭs īraē? īmpŭlĕrīt. Tāntaēne ănĭmīs caēlēstĭbŭs īraē? īmpŭlĕrīt. Tāntaēne ānĭmīs caēlēstĭbŭs īraē?.
Nei versi di Virgilio, e un neologismo: 'latentis' 'armisonae' 'Neritos' 'aevom'.
Orazio, in "Ars poetica" 48-51, ("Si forte necesse est / indiciis monstrare recentibus abdita rerum et / fingere cinctutis non exaudita Cethegis, /continget dabiturque licentia sumpta pudenter"), fa riferimento a: poetismi arcaismi grecismi neologismi.
Il genitivo in dipendenza da verbi di comando e un 'caso' di: poetismo volgarismo grecismo arcaismo.
In Orazio, "Ars poetica" 70 ("multa renascentur quae iam cecidere cadentque"), 'cecidere' e: infinito presente attivo di 'cecido' infinito presente attivo di 'cado' indicativo perfetto attivo di 'caedo' indicativo perfetto attivo di 'cado'.
Nella prosa di Livio, 'fatiloquus' e un: poetismo arcaismo volgarismo grecismo.
Tra il 69 d.C. e il 79 d.C. fu imperatore: Nerone Vespasiano Tito Domiziano d.C.
A Roma non ci furono provvedimenti presi contro i filosofi (e gli astrologi) greci nel: 69 d.C. 71 d.C. 89 d.C. 93 d.C.
Lo stile di Seneca non e caratterizzato da: periodi brevi sententiae' subordinazione meno ramificata concinnitas'.
I 'cola' sono: figure retoriche membri del periodo forme arcaiche solo figure di suono.
In Seneca, 'De otio' 1,4 ('Dices mihi: 'quid ais, Seneca? deseris partes? Certe Stoici vestri dicunt: 'usque ad ultimum vitae finem in actu erimus, non desinemus communi bono operam dare, adiuvare singulos, opem ferre etiam inimicis senili manu. Nos sumus qui nullis annis vacationem damus et, quod ait ille vir disertissimus, canitiem galea premimus; nos sumus apud quos usque eo nihil ante mortem otiosum est ut, si res patitur, non sit ipsa mors otiosa') non è vero che ci sono: espressioni di lingua d'uso ripetizioni a brevi distanza di concetti incisi litoti.
Il verbo 'nuptuire' e un verbo: intensivo desiderativo incoativo derivato dalla lingua greca.
Nel dettato quintilianeo, si trova 'demum' come equivalente di: demos' ordo' tantum' parum'.
In Quintiliano, 'Institutio oratoria' 8,3,30 ('Fingere, ut primo libro dixi, Graecis magis concessum est, qui sonis etiam quibusdam et adfectibus non dubitaverunt nomina aptare'), l'autore parla di: grecismi neologismi poetismi volgarismi.
In Quintiliano, 'Institutio oratoria' 1,5, '(nam ut eorum sermone utentem Vettium Lucilius insectatur, quem ad modum Pollio reprendit in Livio Patavinitatem)', 'insectatur' significa: biasima e elogiato e biasimato elogia.
Caldus' in luogo di 'calidus' e: arcaismo poetismo volgarismo calco .
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