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Linguistica 6

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Linguistica 6

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Linguistica 6

Creation Date: 2023/01/19

Category: University

Number of questions: 106

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La fonetica studia. la configurazione dei fonemi. le combinazioni dei fonemi. i foni. le realizzazioni grafiche.

Le due parole pale e sale sono. un binomio. una coppia minima. sinonimi. antonimi.

La morfologia. studia i sintagmi. studia i fonemi. è sinonimo di fonetica. studia le forme delle parole e la loro modificazione.

Il morfema è. solo lessicale. solo grammaticale. né grammaticale né lessicale. grammaticale e lessicale.

I morfemi, rispetto ai fonemi. sono portatori di significato e hanno carattere distintivo. hanno carattere distintivo. sono portatori di significato. non sono portatori di significato.

L'elemento minimo dell'analisi morfologica è. il fonema. il grafema. il morfema. il fono.

Il fonema è. la coppia minima. un sinonimo di grafema. un'unità linguistica minima. un'entità linguistica minima.

Rispetto al luogo di articolazione, una consonante è bilabiale se. la lingua tocca il velo palatino. la lingua tocca gli alveoli dei denti superiori. l'ostruzione avviene con la chiusura delle labbra. la lingua si solleva sul palato.

Rispetto al luogo di articolazione, una consonante è velare se. la lingua tocca gli alveoli dei denti superiori. la lingua si solleva sul palato. l'ostruzione avviene con la chiusura delle labbra. la lingua tocca il velo palatino.

Rispetto al luogo di articolazione, una consonante è palatale se. l'ostruzione avviene con la chiusura delle labbra. la lingua si solleva sul palato. la lingua tocca il velo palatino. la lingua tocca gli alveoli dei denti superiori.

La consonante B. è un'occlusiva bilabiale sonora. è un'occlusiva dentale sorda. è un'occlusiva dentale sonora. è un'occlusiva bilabiale sorda.

La consonante G. è un'occlusiva velare sorda. è una fricativa labiodentale sorda. è una fricativa alveolare sorda. è un'occlusiva velare sonora.

Capitàno. è una parola sdrucciola. è una parola parossitona. nessuna delle tre opzioni (è bisdrucciola). è una ossitona.

Le vocali /ɔ/ /o/ /u/. anteriori. posteriori. centrali. palatali.

Le vocali /ɛ/ /e/ /i sono. posteriori. centrali. anteriori. velari.

Il sistema fonologico. è costituito solo dalle 7 vocali. non considera le due semiconsonanti. è costituito solo dalle 21 consonanti. è costituito da 7 vocali, 2 semiconsonanti e 21 consonanti.

Le vocali. sono anteriori e posteriori. sono solo anteriori. sono tutte di massima apertura. sono solo posteriori.

Il vocalismo tonico siciliano. è eptavocalico come il romano. è eptavocalico come il marchigiano. è pentavocalico come il friulano. è pentavocalico come il sardo.

Nel passaggio dal latino al volgare. il numero delle vocali si è ridotto a 7. il numero delle vocali si è ridotto a 3. il numero delle vocali si è ridotto a 5. il numero delle vocali è rimasto invariato a 10.

Dal latino CRUCEM > CROCE in italiano, cosa è successo. non è possibile spiegare questo fenomeno. per diretta evoluzione la i (breve latina) è confluita nella o chiusa. per diretta evoluzione la u (lunga latina) è confluita nella o aperta. per diretta evoluzione la u (breve latina) è confluita nella o chiusa.

Una vocale tonica è. lo stesso che atona. lo stesso che intertonica. una vocale non accentata. una vocale accentata.

Latino PILUM > PELO in italiano, cosa è successo. per diretta evoluzione la i (lunga latina) è confluita nella e aperta. per diretta evoluzione la i (breve latina) è confluita nella e chiusa. per diretta evoluzione la i (breve latina) è confluita nella e aperta. non è possibile spiegare questo fenomeno.

Il dittongo OE nel passaggio dal latino al volgare. diventa /e/ ed è di timbro aperto. diventa /e/ ed è di timbro chiuso. diventa /ε/ ed è di timbro aperto. diventa /ε/ ed è di timbro chiuso.

Il dittongo AE nel passaggio dal latino al volgare. diventa /e/ ed è di timbro chiuso. diventa /ε/ ed è di timbro chiuso. diventa /e/ ed è di timbro aperto. diventa /ε/ ed è di timbro aperto.

Il dittongo AU nel passaggio dal latino al volgare. diventa /o/ ed è di timbro aperto. diventa /ɔ/ ed è di timbro aperto. diventa /o/ ed è di timbro chiuso. diventa /ɔ/ ed è di timbro chiuso.

L’esito PEDEM > PIEDE si spiega. come evoluzione naturale. con la metafonesi. con l'anafonesi. con il dittongamento toscano.

L’esito BONUM > BUONO si spiega. come evoluzione naturale. con l'anafonesi. con il dittongamento toscano. con la metafonesi.

Lo iato è costituito da. due suoni vocalici contigui ma appartenenti a sillabe diverse. due suoni consonantici non contigui ma appartenenti a sillabe diverse. due suoni vocalici non contigui ma appartenenti a una sillaba. due suoni consonantici contigui ma appartenenti a sillabe diverse.

Il dittongo è costituto da. due sillabe composte da due suoni vocalici. una sillaba unica composta da due suoni consonantici. due o più sillabe composte da due suoni vocalici. una sillaba unica composta da due suoni vocalici.

L'anafonesi coinvolge. la e chiusa tonica e la o chiusa tonica. la e aperta tonica e la o aperta tonica. la e chiusa tonica e la o aperta tonica. la e aperta tonica e la o chiusa tonica.

Nel dittongamento toscano. la e aperta tonica dittonga in ie e la o aperta tonica dittonga in uo in sillaba chiusa. la e aperta tonica dittonga in ie e la o chiusa tonica dittonga in uo in sillaba aperta. la e chiusa tonica dittonga in ie e la o aperta tonica dittonga in uo in sillaba aperta. la e aperta tonica dittonga in ie e la o aperta tonica dittonga in uo in sillaba aperta.

Per anafonesi. la e aperta tonica si chiude in a e la o aperta tonica si chiude in a. la e aperta tonica si innalza a i e la o aperta tonica si innalza a u. la e chiusa tonica si chiude in a e la o chiusa tonica si chiude in a. la e chiusa tonica si innalza a i e la o chiusa tonica si innalza a u.

La forma latina FAMĬLIA(M). Per metafonesi diventa famiglia. Come esito diretto dal latino. Per assenza di anafonesi diventa famiglia. Per anafonesi diventa famiglia.

L'anafonesi è. un fenomeno non fiorentino. nessuna delle precedenti. un fenomeno del vocalismo tonico. un fenomeno del vocalismo atono.

Il passaggio di AR > ER. vede la a preceduta da r chiudersi in e. vede la i seguita da r chiudersi in e. vede la a seguita da r chiudersi in e. vede la a preceduta da g chiudersi in e.

DE POST > DOPO si deve a. labializzazione in protonia. chiusura in protonia. passaggio da AR a ER. dittongamento.

Come spiego DECEMBRE > DICEMBRE. con la metafonesi. come fenomeno di chiusura in protonia. con l'anafonesi. con il dittongamento toscano.

Nella chiusura in protonia. la e si chiude in i e la o in u. nessuna delle precedenti. la e si chiude in i e la o in a. la e si chiude in a e la o in u.

Nel sistema del vocalismo atono, la e lunga latina. confluisce in e. confluisce in i. confluisce in u. confluisce in a.

Il vocalismo atono. oscilla da 7 a 5 vocali. presenta un sistema pentavocalico. presenta un sistema eptavocalico. oscilla da 5 a 3 vocali.

La forma margherita si deve a. dittongamento. anafonesi. chiusura in protonia. passaggio da AR a ER.

La chiusura in protonia e postonia: è un fenomeno del vocalismo tonico. è un fenomeno solo dialettale. è un fenomeno del vocalismo atono. è un fenomeno latino.

La forma gambero si deve a. passaggio da AR a ER. anafonesi. dittongamento. chiusura in protonia.

BAPTISUM > BATTESIMO è un caso di. epitesi. aferesi. epentesi. sincope.

STRATAM > STRADA come si spiega. dileguo della sorda intervocalica. raddoppiamento della sorda intervocalica. sonorizzazione della sorda intervocalica. assordimento della consonante.

La forma LĂCUM > lago è dovuta a. sonorizzazione dell’occlusiva sorda intervocalica. sonorizzazione della fricativa sorda intervocalica. sonorizzazione della laterale intervocalica. sonorizzazione della vibrante intervocalica.

La forma STRĀTAM > strada è dovuta a. caduta della sorda intervocalica. assordimento della sonora intervocalica. sonorizzazione della sorda intervocalica. betacismo della sorda intervocalica.

FLOREM > FIORE come si spiega. nei nessi consonantici, la laterale preceduta da altra consonante si sonorizza. nei nessi consonantici, la vibrante preceduta da altra consonante si palatalizza (/j/). nei nessi consonantici, la laterale preceduta da altra consonante si assorda. nei nessi consonantici, la laterale preceduta da altra consonante si palatalizza (/j/).

Come si spiega la forma saetta da SAGĬTTAM. caduta della consonante occlusiva velare per aferesi. caduta della consonante occlusiva velare per sintesi. caduta della consonante occlusiva velare per apocope. caduta della consonante occlusiva velare per sincope.

In CAPUT > CAPO cosa si nota. conservazione della sonora intervocalica. conservazione della sorda intervocalica. raddoppiamento della sorda intervocalica. nessuna delle precedenti.

In posizione iniziale la B. è rimasta ben salda. è diventata sorda. è caduta. è raddoppiata.

Il futuro italiano. si forma con l'infinito del verbo seguito dalle forme ridotte al presente di essere (STARE SUM). si forma con l'infinito del verbo seguito dalle forme ridotte al presente di avere (STARE HABEO). si forma con l'infinito del verbo seguito dalle forme ridotte al futuro di avere. si forma con l'infinito del verbo avere e le forme ridotte al presente del verbo.

Nella forma AMAVISTI > AMASTI cosa succede. aferesi di VI e ritrazione dell'accento. sincope di VI e ritrazione dell'accento. apocope di VI e ritrazione dell'accento. sintesi.

Le forme rizotoniche. hanno accento sulla desinenza. hanno accento sulla radice. sono atone. nessuna delle precedenti.

FECI, DISSI sono. infiniti latini. perfetti deboli. perfetti forti. perfetti perifrastici.

FECE, DISSE sono. perfetti deboli. perfetti forti. perfetti perifrastici. infiniti latini.

I perfetti TACUI, PLACUI. non sono mai esistiti. si sono mantenute solo nei testi scritti. sono stati sostituiti dalle forme tacqui e piacqui. convivono con le forme tacqui e piacqui.

Nel verbo essere FŬ(I)SSEM > fossi si è avuto. l’assorbimento di /i/. la sincope di /i/. l’aferesi di /i/. l’apocope di /i/.

Le desinenze dell'imperfetto. continuano quella del congiuntivo latino. hanno un'evoluzione autonoma. continuano quelle latine (BAM/BAS/BAT...). continuano quelle del futuro latino.

Il primo testo non completamente in volgare e intriso di latinismi è. l’iscrizione della Catacomba di Commodilla. l’indovinello veronese. il De Vulgari eloquentia. l’iscrizione di San Clemente.

L’indovinello veronese risale al. VIII-IX secolo. VI-VII secolo. V-VI secolo. X-XI secolo.

Il latino volgare è. scritto e parlato. essenzialmente scritto. essenzialmente parlato. una lingua creata a tavolino.

Le scriptae volgari. solitamente non hanno tratti marcati per quel che concerne gli elementi locali. sono caratterizzate da ibridismo linguistico, ma anche da variabilità e instabilità. si distinguono per aver un’unica varietà linguistica. si distinguono per la loro fissità.

Distinguiamo il volgare in. In tre categorie: sermo plebeius, sermo militaris, sermo provincialis. In due categorie: sermo plebeius e sermo provincialis: il sermo militaris è da considerarsi a parte. In categorie sociali, ma difficilmente si possono dare etichette precise. Nell’unica categoria di sermo sociali, dove confluiscono altri sottogruppi.

Tra i mediatori linguistici, i mercanti. Avevano un ruolo marginale, che non prevedeva l’uso della lingua scritta. Usavano la lingua solo per parlare tra loro. Impiegavano il volgare per esigenze pratiche e di immediata utilità. Parlavano solo in latino.

Il latino classico. è lingua lontana dall’uso parlato, puramente scritta. è lingua che si colloca a metà strada tra l’oralità e la scrittura. è lingua puramente della scritta, comunque vicina all’uso parlato. è lingua vicina all’uso parlato, puramente orale.

Il latino volgare è. il latino scritto dal popolo già in uso in età imperiale. il latino parlato dal popolo già in uso in età classica. il latino parlato dal popolo già in uso in età preclassica. il latino parlato dal popolo già in uso in età imperiale.

L’iscrizione della Catacomba di Commodilla risale al secolo. seconda metà IX. prima metà IX. ultima metà IX. inizio X.

Nell’Iscrizione della catacomba di Commodilla la forma del dimostrativo ille. è in funzione di dimostrativo. è in funzione di pronome. è in funzione di aggettivo. è in funzione di articolo.

L’atto di nascita del volgare è. tutte le scritture mercantili. l’iscrizione della Catacomba di Commodilla. l’iscrizione di San Clemente. il Placito di Capua.

Per la forma a bboce si nota. un raddoppiamento fonosintattico, con betacismo (la consonante occlusiva sonora diventa labiodentale sonora). un raddoppiamento lessicale, con betacismo (la consonante labiodentale sonora diventa occlusiva sonora). un raddoppiamento fonosintattico, con betacismo (la consonante labiodentale sonora diventa occlusiva sonora). un raddoppiamento morfologico, con betacismo (la consonante labiodentale sonora diventa occlusiva sonora).

L’iscrizione di San Clemente risale al secolo. IX. X. XI. XII.

Il placito è. un testo espositivo sui doveri del cittadino. un testo politico, che dà il via a un dibattito. un testo informativo sull’amministrazione cittadina. un testo giuridico compilato come sentenza finale di un processo.

I suffissati in -anza, -enza, -aggio sono. germanismi. sicilianismi. provenzalismi. toscanismi.

Il Novellino. è la più caratteristica forma della poesia letteraria in latino. è la più caratteristica forma della prosa letteraria in latino. è la più caratteristica forma della poesia letteraria in volgare. è la più caratteristica forma della prosa letteraria in volgare.

Il Novellino. è un testo politico, la cui prosa si caratterizza per la semplicità stilistica e sintattica. è un testo informativo, la cui prosa si caratterizza per la semplicità stilistica e sintattica. è un testo narrativo e novellistico, la cui prosa si caratterizza per la semplicità stilistica e sintattica. è un testo giuridico, la cui prosa si caratterizza per la semplicità stilistica e sintattica.

A fine Duecento i documenti. perdono la patina locali e si uniformano al volgare tosco-fiorentino. perdono la patina locale e si uniformano al volgare tosco-umbro. mantengono la patina locale del luogo in cui sono stati scritti. perdono la patina locale e si uniformano al volgare siciliano.

Nel Duecento il volgare. è la prima lingua usata, a scapito del latino. è usato in alternanza con il latino nei testi letterari. è usato in alternanza con il latino nei testi pratici. fatica ancora ad affermarsi; il latino mantiene sempre il suo primato.

In quale percentuale il lessico che noi usiamo era già nella Commedia?. 45%. 90%. 50%. 75%.

La prima opera che Dante pubblica è. Vita Nuova. Convivio. Rime. parte della Commedia (L’Inferno).

Per Dante il volgare è. la lingua appresa da tutti, ma resta una lingua artificiale. la lingua della comunità letteraria, ma resta una lingua artificiale. la lingua madre, ma appresa artificialmente. la lingua appresa da tutti, la lingua della comunità letteraria: è la lingua madre, contro il latino che è lingua artificiale.

La Vita Nuova è. è un testo in prosa. è un testo in verso. è un prosimetro in latino. è un prosimetro.

La lingua del sì è. la lingua provenzale. il volgare toscano. il volgare italiano. il volgare siciliano.

Nel Convivio Dante difende il volgare per prontezza di liberalitade, nel senso che. il volgare dà molto e servi a molti. il volgare è compreso da molti, ma il latino serve a tutti. il volgare dà molto, ma il latino dà più beneficio. il latino resta comunque la prima lingua in cui esprimersi.

Tra il 1304 e il 1307 Dante scrive. Convivio. Vita Nuova. parte della Commedia (L’Inferno). Rime.

Per Dante il sole nuovo è. Il latino e il volgare insieme. Il volgare. Una lingua ancora da inventare. Il latino.

I termini più colloquiali e bassi (groppa, beffa) si concentrano maggiormente. In tutte e tre le Cantiche senza distinzione. Purgatorio. Paradiso. Inferno.

La lingua della Commedia è aderente al fiorentino degli ultimi decenni del 1200. Sul piano fonologico si assiste a. alternanza tra -aro/-ero/-iro (dal latino -arunt) e –arono/-irono per la 3° plur. perfetto indicativo (andaro, andarono). assenza di anafonesi, mantenimento delle e in iato. uscita della -an alla 1° sing. dell’imperfetto indicativo. anafonesi (lingua), chiusura della e in iato (io, mio).

Nel titolo della Commedia l’aggettivo divina. è stato aggiunto in un’edizione curata del 1455. è stato aggiunto in un’edizione curata del 1555. è stato fortemente voluto da Dante. è stato aggiunto in un’edizione curata del 1355.

Nel De Vulgari Eloquentia, Dante definisce la forma metrica adeguata per il volgare: canzone. ballata. ballata e sonetto. sonetto.

Nel De Vulgari Eloquentia, quali sono gli argomenti degni che si possono trattare in volgare?. solo gli argomenti più nobili (salvezza, amore, virtù). non lo afferma. solo gli argomenti più bassi. sia argomenti nobili sia argomenti bassi.

Nel De Vulgari Eloquentia, per Dante il volgare deve essere. cardinale e regale. illustre, cardinale, curiale, regale. aulico. illustre.

Un verbo parasintetico è. gradire. volare. Preferire. intavolare.

L’aggettivo ineffabile è. un provenzalismo, arrivato fino a noi grazie a Dante. un gallicismo, arrivato fino a noi grazie a Dante. un francesismo, arrivato fino a noi grazie a Dante. un latinismo, arrivato fino a noi grazie a Dante.

Il termine bolgia è. un dantismo. un latinismo. un neologismo. una risemantizzazione.

Termini come cangiare, augello, noia, noiare, gioia, visaggio sono. sicilianismi. toscanismi. gallicismi. provenzalismi.

Il verbo inurbarsi è. un dantismo. una risemantizzazione. un neologismo. un latinismo.

La lingua del Canzoniere. è molto varia, non è possibile contare i vocaboli impiegati. è molto selettiva, impiega più di 4000 vocaboli diversi. è molto selettiva, impiega meno di 2000 vocaboli diversi. è molto selettiva, impiega circa 3275 vocaboli diversi.

Il Vaticano Latino 3195 testimonia. una copia molto tarda del Canzoniere. l’ultima volontà del copista. l’ultima volontà dell’autore e raccoglie le rime definitive del Canzoniere. l’ultima volontà dell’autore, ma non raccoglie le rime definitive.

Nella canzone chiare, fresche et dolci acque. herba et fior’ che la gonna è un piede. herba et fior’ che la gonna è il finale. herba et fior’ che la gonna è la coda. herba et fior’ che la gonna è la diesi.

La canzone è composta da. un numero fissi di versi organizzati in due strofe. un numero variabile di versi organizzati in tre strofe. un numero fisso di versi organizzati in strofe. un numero variabile di versi organizzati in strofe.

Il sonetto è. un componimento in prosa, composto da 14 righe. un componimento in poesia, composto da 14 endecasillabi distribuiti in due quartine e due terzine. un componimento in poesia, composto da 14 endecasillabi continui. un componimento in prosa, composto da 14 righe distribuite in due parti.

Nel Canzoniere si trovano forme con. assenza del passaggio da -ar protonico a -er nei futuri e condizionali della prima coniugazione. passaggio da -ar protonico a -er nei futuri e condizionali della prima coniugazione. passaggio da -ar protonico a -er nei presenti prima coniugazione. passaggio da -er protonico a -ar nei futuri e condizionali della prima coniugazione.

Nel Canzoniere si trovano forme con. assenza di metafonesi. assenza di anafonesi. metafonesi. anafonesi.

Del Canzoniere possediamo. una trascrizione parziale. una traduzione in latino. un manoscritto autografo che raccogliere appunti, brutte copie e postille dell’autore. nessun autografo.

Il Canzoniere di Petrarca è composto da. 366 componimenti tra cui 317 sonetti e 29 canzoni, 9 sestine, 7 ballate, 4 madrigali. 366 componimenti tra cui 317 sonetti e 49 canzoni. 366 componimenti, 317 sonetti, 29 canzoni, 9 sestine, 7 ballate, 4 madrigali. 366 componimenti tra cui 317 canzoni e 49 sonetti.

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