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Linguistica italiana Bertolini/Mascherpa Description: dalla lezione 49 alla lezione 96 Author:
Creation Date: 08/03/2021 Category: Literature Number of questions: 236 |
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Indicate la risposta errata Dopo il 1767 il sodalizio intellettuale fra i due fratelli Pietro e Alessandro Verri si interrompe Il giornale "Il Caffè" fu pubblicato fra il 1764 e il 1766 Pietro e Alessandro Verri furono i promotori dell'Accademia dei Pugni (1762-1763) Pietro Verri si era laureato in Lettere ed era un letterato puro a differenza del fratello Alessandro. Nella Rinunzia avanti notaio al Vocabolario della Crusca di Alessandro Verri si afferma che ogni lingua moderna necessita di una precisa codificazione grammaticale che ogni parlante ha il diritto di inventarsi la sua lingua personale che per arricchire una lingua è necessario ricorrere a prestiti da altre lingue che nel Settecento la lingua italiana è giunta al suo massimo livello di perfezione. Chi incoraggiò la stesura del trattato Dei delitti e delle pene di Cesare Beccaria e ne corresse la lingua? Alessandro Manzoni Alessandro Verri Giuseppe Parini Pietro Verri. Dispotico" è un francesismo settecentesco è un latinismo è una parola di tradizione ininterrotta è un termine attestato per la prima volta nel XVII secolo, ma che nel Settecento vede la nascita anche del derivato "dispotismo". L'uso dell'apocope nella "Rinunzia" di Alessandro Verri indica un uso linguistico ben educato alla tradizione letteraria indica il rifiuto di Verri dei dettami puristici della Crusca indica l'adeguamento di Verri alla lingua del Trecento indica l'adeguamento alle caratteristiche fonetiche del francese. Indicate la risposta errata. In che cosa consistono le caratteristiche grafiche e interpuntive settecentesche non coincidenti con quelle moderne? Nel differente uso, rispetto alle abitudini moderne, della maiuscolizzazione di nomi e aggettivi Nell'uso dell'unico accento acuto Nell'uso del grafema j in trittonghi interni e in dittonghi iniziali e finali di parola Nell'uso della virgola davanti a "e" e "che". Pedantismo è un arcaismo è un francesismo settecentesco è un termine nato nella commedia del Cinquecento è un neologismo verriano che si fa forte del successo del suffisso -ismo proprio dell'Illuminismo. Nella Rinunzia avanti notaio d di Alessandro Verri la standardizzazione della lingua è meno forte sul piano ortografico e interpuntivo sul paino sintattico sul piano fonetico sul piano morfologico. Indicate la corretta definizione di "calco" e "prestito" il prestito (che si distingue in formale, semantico e sintattico) è la 'traduzione' di un termine forestiero mediante parole già esistenti nella lingua d'arrivo; il calco è l'adozione di una parola straniera, adattata o acclimatata, nella lingua d'arrivo il prestito (acclimatato o adattato) è la 'traduzione' di un termine forestiero mediante parole già esistenti nella lingua d'arrivo; il calco è l'adozione di una parola straniera nella lingua d'arrivo secondo modalità formali, semantiche o sintattiche il calco (acclimatato o adattato) è la 'traduzione' di un termine forestiero mediante parole già esistenti nella lingua d'arrivo; il prestito è l'adozione di una parola straniera nella lingua d'arrivo secondo modalità formali, semantiche o sintattiche il calco (che si distingue in formale, semantico e sintattico) è la 'traduzione' di un termine forestiero mediante parole già esistenti nella lingua d'arrivo; il prestito è l'adozione di una parola straniera, adattata o acclimatata, nella lingua d'arrivo. Nella Rinunzia avanti notaio al Vocabolario della Crusca Alessandro Verri non usa francesismi fraseologici francesismi fonetici neologismi arcaismi. Nella Rinunzia avanti notaio al Vocabolario della Crusca di Alessandro Verri si afferma che lo scrittore ha diritto ad una libertà lessicale assoluta che lo scrittore ha diritto ad una libertà lessicale autorizzata dagli scrittori precedenti che lo scrittore ha diritto ad una libertà lessicale nella misura in cui il lessico sia autorizzato dall'uso che lo scrittore ha diritto ad una libertà lessicale in dipendenza delle esigenze del messaggio. Indicate l'affermazione errata La Rinunzia avanti notajo di Alessandro Verri attesta l'esistenza nel Settecento di usi interpuntivi non più in uso nell'italiano moderno La Rinunzia avanti notajo di Alessandro Verri attesta che nel Settecento non è ancora avvenuta la generalizzazione dell'uso dell'accento sui monosillabi a solo scopo diacritico La Rinunzia avanti notajo di Alessandro Verri attesta che nel Settecento è ormai raggiunta la scomparsa dell'uso grafico di j nei dittonghi iniziali di parola e nei trittonghi all'interno di parola La Rinunzia avanti notajo di Alessandro Verri attesta che nel Settecento non è ancora rigidamente normato l'uso delle maiuscole iniziali secondo le regole moderne dell'italiano. Indicate quale dei seguenti tratti non caratterizza la prosa della Rinunzia di Alessandro Verri È regolare l'alternanza di e davanti a parola che inizia per consonante e di ed davanti a parola che inizia per vocale L'esito di -TJ- è univocamente l'affricata dentale -z- Uso di un lessico di tradizione che non si preclude l'uso di francesismi Misurato uso delle apocopi di tradizione letteraria. Quale delle seguenti affermazioni è falsa? il neologismo è una forma che viene creata ex novo attraverso le regole di formazione di parola dell'italiano il prestito è la riproduzione di un elemento linguistico alloglotto nel duplice aspetto del significato e del significante il calco linguistico è la riproduzione di un elemento linguistico alloglotto nel solo aspetto del significato il calco linguistico è un prestito adattato sia fonologicamente che morfologicamente. Nella sintassi la Rinunzia di Alessandro Verri si caratterizza, pur con qualche eccezione, per l'ordine diretto si caratterizza per periodi ampiamente ipotattici si caratterizza, pur con qualche eccezione, per l'ordine inverso si caratterizza per anastrofi e iperbati. Cosa si intende per laconismo e style coupé? Lo style coupé (propriamente settecentesco) mediante l'ellissi degli snodi logici e sintattici mira a stupire il lettore; il laconismo (propriamente seicentesco) mediante la riduzione o l'assenza dell'ipotassi mira alla massima chiarezza del messaggio Il laconismo (propriamente seicentesco) mediante l'ellissi degli snodi logici e sintattici mira a stupire il lettore; lo style coupé (propriamente settecentesco) mediante la riduzione o l'assenza dell'ipotassi mira alla massima chiarezza del messaggio Lo style coupé (propriamente seicentesco) mediante l'ellissi degli snodi logici e sintattici mira a stupire il lettore; il laconismo (propriamente settecentesco) mediante la riduzione o l'assenza dell'ipotassi mira alla massima chiarezza del messaggio Il laconismo (propriamente settecentesco) mediante l'ellissi degli snodi logici e sintattici mira a stupire il lettore; lo style coupé (propriamente seicentesco) mediante la riduzione o l'assenza dell'ipotassi mira alla massima chiarezza del messaggio. Cosa si intende per style coupé? Una sintassi caratterizzata da periodi brevi e lontani dall'ipotassi Una sintassi continuamente spezzata ed ellittica Una sintassi lineare che esprime povertà di idee e di immaginazione Una sintassi tagliata (coupée) da continue parentetiche. Qual è la figura retorica che caratterizza la "Rinunzia" di Alessandro Verri? L'iperbato L'ironia L'anastrofe La dittologia sinonimica. La costruzione in + gerundio è una formazione moderna è una costruzione ben nota nell'italiano antico, che riprende vitalità nel Settecento per influsso del francese è un arcaismo è un francesismo. Qual è la data della proclamazione del Regno d'Italia? 1859 17 marzo 1861 20 settembre 1870 25 settembre 1865. Quando avvenne la conquista di Roma da parte del Regno d'Italia? 1881 1870 1875 1880. Quali sono le date indicate tradizionalmente a delimitare il XIX secolo considerato 'secolo lungo'? La Restaurazione (1815) e lo scoppio della prima Guerra Mondiale (1914-15) Il periodo giacobino in Italia (a partire dal 1796) e lo scoppio della seconda Guerra Mondiale (1914-15) Il periodo giacobino in Italia (a partire dal 1796) e lo scoppio della prima Guerra Mondiale (1914-15) Le guerre d'indipendenza e le due guerre mondiali. Quando la Sicilia viene annessa al Regno di Sardegna? Nel 1866 (con l'impresa dei Mille e la terza guerra d'indipendenza) Nel 1860 (con l'impresa dei Mille e il successivo plebiscito dell'ottobre di quell'anno) Nel 1859 (con l'impresa dei Mille e la seconda guerra d'indipendenza) Nel 1870 con la presa di Porta Pia. Nella periodizzazione è utile a distinguere il primo Ottocento (come un periodo di continuità con il secolo precedente) dal secondo Ottocento (caratterizzato dalla svolta unitaria) il primo Ottocento (come un periodo di discontinuità con il secolo precedente) dal secondo Ottocento (caratterizzato dalla svolta unitaria) il primo Ottocento (come un periodo di continuità con il secolo precedente) dal secondo Ottocento (in cui si affronta e risolve la questione meridionale) il primo Ottocento (come un periodo di indifferenza ai problemi politici unitari) dal secondo Ottocento (caratterizzato dalla urgenza di quei problemi). In quale periodo la capitale del Regno d'Italia fu Firenze? 1865-1870 1861-1863 1880-1890 1870-1872. Individuate quale descrizione si attaglia alla Legge Casati Due gradi di istruzione, elementare e medio; il grado elementare organizzato in due bienni di cui il primo soltanto è obbligatorio, il grado medio diviso in due indirizzi (classico e professionale) Due gradi di istruzione, elementare e medio; del grado elementare, a ciclo unico, il primo triennio è obbligatorio; gravi sanzioni sono comminate ai bambini che eludono l'obbligatorietà Due gradi di istruzione, elementare e medio; del grado elementare, a ciclo unico, il primo triennio è obbligatorio; gravi sanzioni sono comminate ai genitori che eludono l'obbligatorietà Due gradi di istruzione, elementare e medio; il grado elementare organizzato in due bienni di cui il primo soltanto è obbligatorio; gravi sanzioni sono comminate ai genitori che eludono l'obbligatorietà. Qual è la data dell'annessione al Piemonte della Toscana e delle ex-legazioni pontificie di Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì? 1865 1860 1870 1848. A caratterizzare la coscienza dei grandi mutamenti intervenuti nell'Ottocento c'è chi ha scritto: "Io nacqui veneziano [...]; e morrò per la grazia di Dio italiano". Chi è l'autore di queste parole? Antonio Fogazzaro Francesco Guerrazzi Ippolito Nievo Giuseppe Mazzini. Nel 1911, a cinquant'anni dall'unificazione, l'analfabetismo si era in media dimezzato (aggirandosi intorno al 50%) si era in media ridotto di un terzo (aggirandosi intorno al 40%) si era in media dimezzato (aggirandosi intorno al 40%) si era in media ridotto di un terzo (aggirandosi intorno al 50%). Quale fu il successo attuativo della legge Casati? Negli anni 1862-1863 la frequenza scolastica si attestava intorno al 55% per i maschi e intorno al 66% per le femmine Negli anni 1892-1893 la frequenza scolastica si attestava intorno al 13% per i maschi e intorno al 15% per le femmine Negli anni 1862-1863 la frequenza scolastica si attestava intorno al 47% per i maschi e intorno al 39% per le femmine Negli anni 1882-1883 la frequenza scolastica si attestava intorno al 43% per i maschi e intorno al 39% per le femmine. Individuate quale descrizione si attaglia alla Legge Coppino Due gradi di istruzione, elementare e medio; del grado elementare, a ciclo unico, il primo triennio è obbligatorio; gravi sanzioni sono comminate ai genitori che eludono l'obbligatorietà Due gradi di istruzione, elementare e medio; il grado elementare organizzato in due bienni di cui il primo soltanto è obbligatorio, il grado medio diviso in due indirizzi (classico e professionale) Due gradi di istruzione, elementare e medio; il grado elementare organizzato in due bienni di cui il primo soltanto è obbligatorio; gravi sanzioni sono comminate ai genitori che eludono l'obbligatorietà Due gradi di istruzione, elementare e medio; del grado elementare, a ciclo unico, il primo triennio è obbligatorio; gravi sanzioni sono comminate ai bambini che eludono l'obbligatorietà. Individuate la risposta corretta La legge Coppino (1877) fu emanata dal Regno di Sardegna e successivamente estesa al Regno d'Italia La legge Casati (1859) fu emanata dal Regno d'Italia; pur rendendo obbligatoria la frequenza scolastica non comminava pene severe ai genitori che non mandassero i figli a scuola La legge Casati comminava sanzioni severe ai genitori che non mandassero i figli a scuola La legge Coppino (1877) riformò la scuola elementare, ora di durata quinquennale, rendendo obbligatoria la frequenza del primo triennio, comminando pene severe ai genitori che non mandassero i figli a scuola. Qual era la percentuale degli italofoni in Italia al momento della proclamazione del regno unitario? 84 % 9,2 % 25 % 33%. In quali scuole si insegnava il latino? Le Scuole Pie Le scuole dei Gesuiti Le scuole dei Lasalliani Le Scuole dei Redentoristi. L'istruzione superiore nel XVII secolo era prevalentemente tenuta dalla Compagnia di Gesù, fondata da Ignazio di Loyola era prevalentemente tenuta dai Redendoristi, fondati da Alfonso de' Liguori era prevalentemente tenuta dalla Scuole Pie istituite da Giuseppe Calasanzio era prevalentemente tenuta dalla Compagnia di Gesù, fondata da Alfonso de' Liguori. Prima della riforma scolastica del Regno d'Italia l'insegnamento scolastico di base era per lo più affidato a istituzioni religiose quali i Gesuiti l'insegnamento scolastico di base era per lo più affidato a istituzioni religiose quali le Scuole Pie l'insegnamento scolastico di base era per lo più affidato a singoli maestri l'insegnamento scolastico di base era per lo più gestito dalle istituzioni locali. Nel quadro di generale frammentazione linguistica del primo Ottocento il problema didattico più importante era censurare il dialetto in classe il problema didattico più importante era insegnare il fiorentino e come censurare il dialetto degli alunni il problema didattico più importante era come insegnare a leggere e scrivere agli alunni il problema didattico più importante era quale italiano insegnare e in che modo gestire la dialettofonia degli alunni. Qual è la data dell'annessione al Piemonte della Lombardia? 1848 1859 1870 1865. A quale corrente linguistica appartiene Vincenzo Monti? Purismo Neotoscanismo Classicismo Manzonismo. Secondo Niccolò Tommaseo la norma linguistica risiede nella tradizione letteraria italiana, senza rinnegare l'uso italiano contemporaneo la norma linguistica risiede nell'uso toscano vivo laddove sia confermato dalla lingua degli scrittori la norma linguistica risiede nell'uso toscano vivo, senza però rinnegare la tradizione letteraria italiana la norma linguistica risiede nell'italiano del Trecento. Basilio Puoti esprime la medesima posizione puristica di Antonio Cesari si pone in posizione antitetica al purismo è un classicista pur riconoscendo nel Trecento un modello linguistico e letterario, rispetto alle posizioni di Antonio Cesari mostra aperture verso il Cinquecento e introduce censure per gli stili comici trecenteschi. Indicate la risposta errata. L'abate Antonio Cesari afferma la superiorità di natura del fiorentino trecentesco afferma che nel Trecento tutti parlavano e scrivevano bene pur con gradazioni differenti a seconda degli strati sociali la lingua a lui contemporanea della città di Firenze non è un modello da seguire ritiene che non sia utile essere fiorentini di nascita per scrivere e parlar bene. Melchiorre Cesarotti con il suo "Saggio sulla filosofia delle lingue" (1800) si colloca in una tradizione cruscante di tipo puristico anticipa la rivalutazione romantica del patrimonio linguistico nazionale proponendo un dizionario di tecnicismi e termini scientifici anticipa le posizioni dei neotoscanisti si pone in posizione antagonistica con il Romanticismo proponendo un dizionario di tecnicismi e termini scientifici. Il padre Onofrio Branda esprimendo le sue posizioni linguistiche nel 1759 si dimostra un seguace del neotoscanesimo un anticipatore delle posizioni romantiche a favore del patrimonio linguistico nazionale un anticipatore del neotoscanesimo un purista. Il classicismo ottocentesco impersonato da Vincenzo Monti rifiutava la lingua del Cinquecento impersonato da Vincenzo Monti auspicava l'immissione nelle scritture di tratti del parlato impersonato da Vincenzo Monti si opponeva al purismo impersonato da Vincenzo Monti rifiutava la lingua del Trecento. I massimi esponenti del neotoscanismo ottocentesco furono Niccolò Tommaseo e Alessandro Manzoni Vincenzo Monti e Pietro Giordani Niccolò Tommaseo e Giovan Battista Niccolini Pietro Giordani e Niccolò Tommaseo. Chi scrisse la Proposta di alcune giunte e correzioni al Vocabolario della Crusca? Niccolò Tommaseo Pietro Giordani con la collaborazione di Leopardi Vincenzo Monti con la collaborazione di Giulio Perticari Antonio Cesari. Qual era il grado di analfabetismo degli italiani al momento dell'Unificazione italiana? 75% per gli uomini, 84 % per le donne 90% per ambo i sessi 45% per gli uomini, 60 % per le donne 45% per gli uomini, 39% per le donne. Cosa è la cosiddetta Crusca veronese? una nuova edizione (1806-1811) del Vocabolario degli Accademici della Crusca accresciuta di voci del Trecento una ristampa della IV edizione (1729-1738) del Vocabolario degli Accademici della Crusca un'accademia simile alla Crusca, ma con sede a Verona una ristampa della III edizione (1691) del Vocabolario degli Accademici della Crusca. Il purismo ottocentesco impersonato da Basilio Puoti riconosceva la purezza della lingua italiana soltanto nella lingua del Trecento impersonato da Antonio Cesari riconosceva la purezza della lingua italiana nella lingua del Trecento impersonato da Antonio Cesari riconosceva la purezza della lingua italiana soltanto nel toscano e in modo particolare nel fiorentino del Trecento impersonato da Basilio Puoti riconosceva la purezza della lingua italiana soltanto nel toscano e in modo particolare nel fiorentino del Trecento. Individuate qual è l'associazione errata fra posizione teorica e suo esponente? Neo-toscanismo > Niccolò Tommaseo; Purismo > Antonio Cesari; Classicismo > Giulio Perticari Neo-toscanismo > Alessandro Manzoni; Purismo > Antonio Cesari; Classicismo > Basilio Puoti Neo-toscanismo > Niccolò Tommaseo; Purismo > Antonio Cesari; Classicismo > Pietro Giordani Neo-toscanismo > Giovan Battista Niccolini; Purismo > Basilio Puoti; Classicismo > Vincenzo Monti. Sul quadro dell'insegnamento linguistico conseguente alle riforme scolastiche del Regno d'Italia siamo informati da oppositori della monarchia sabauda da precise indagini statistiche svolte nelle scuole da inchieste giornalistiche da numerose ispezioni volte alla verifica del rispetto dei programmi scolastici. Indicate la risposta errata. Il classicismo rifiuta gli arcaismi e i termini popolari accoglie il contributo non toscano alla formazione della lingua letteraria rifiuta i latinismi accetta l'arricchimento linguistico tramite l'analogia. Indicate la risposta errata. Niccolò Tommaseo come Manzoni indica nell'uso vivo della lingua un modello attribuisce notevole importanza al gusto personale dello scrittore coniuga istanze dell'uso vivo con la tradizione letteraria come Manzoni considera un modello la lingua incontaminata degli incolti. Nell'edizione finale dei Promessi sposi Manzoni si orientò verso una lingua genericamente toscana verso il fiorentino dell'uso colto verso il fiorentino delle classi popolari verso la lingua letteraria. Qual è l'anno di pubblicazione della relazione manzoniana Dell'unità della lingua e dei mezzi per diffonderla? 1872 1873 1847 1869. Qual è l'anno di pubblicazione della Lettera a Giacinto Carena? 1873 1847 1880 1868. Quali sono gli argomenti principali che Manzoni espone nella Lettera a Giacinto Carena? Il toscano è la lingua italiana, la sinonimia è una risorsa della lingua Il fiorentino è la lingua italiana, la sinonimia è una disgrazia, piuttosto che una risorsa della lingua Il fiorentino è la lingua italiana, la sinonimia è una risorsa della lingua Il toscano è la lingua italiana, la sinonimia è una disgrazia, piuttosto che una risorsa della lingua. Quale di queste idee non rispecchia le idee di Manzoni espresse nella relazione Dell'unità della lingua e dei mezzi di diffonderla? Ai parlanti e agli scriventi non toscani doveva essere proposto come modello il fiorentino dell'uso colto L'unificazione linguistica doveva procedere 'sostituendo' a ciascun dialetto la lingua fiorentina L'unificazione linguistica non poteva essere raggiunta proponendo agli italiani una lingua già esistente e omogenea La diffusione del fiorentino vivo doveva avvenire tramite l'invio di insegnanti elementari toscani. Qual è la scelta linguistica di Manzoni nell'ultima redazione dei Promessi Sposi (1840)? Il fiorentino non plebeo La lingua scritta in Toscana dalle classi medie Il fiorentino parlato dalle classi colte Il fiorentino di tradizione letteraria. La lingua del Fermo e Lucia è caratterizzata da un fondo di fiorentino contemporaneo e da vari elementi lombardi e francesi da un fondo di lombardo e da vari elementi toscani e francesi da un fondo di italiano parlato e da vari elementi lombardi e francesi da un sostanziale ibridismo fra toscano letterario e vari elementi lombardi e francesi. Le scelte linguistiche operate da Manzoni nella prima edizione dei Promessi sposi sono determinate dalla volontà di avvicinarsi il più possibile alla lingua dell'uso medio avvicinarsi il più possibile alla lingua letteraria di base toscana avvicinarsi il più possibile all'uso toscano, pur attingendo a materiali libreschi avvicinarsi il più possibile alla lingua parlata. Il Proemio di Graziadio Isaia Ascoli all'"Archivio Glottologico italiano" prende spunto dalla pubblicazione della lettera manzoniana a Giacinto Carena prende spunto dalla pubblicazione del Dizionario dei sinonimi di Niccolò Tommaseo prende spunto dalla pubblicazione del Nòvo Vocabolario di Giorgini-Broglio prende spunto dalla relazione manzoniana Dell'unità della lingua e dei mezzi per diffonderla. Il purista ottocentesco Basilio Puoti riconosceva la purezza della lingua italiana esclusivamente nella lingua del Trecento riconosceva la purezza della lingua italiana nel fiorentino del Trecento riconosceva la purezza della lingua italiana negli scrittori del Trecento riconosceva la purezza della lingua italiana nel fiorentino del Trecento con alcune aperture verso autori del Cinquecento. Indicate quale delle seguenti considerazioni non è espressa da Ascoli nel Proemio all'"Archivio glottologico italiano" La situazione sociolinguistica dell'Italia è ben diversa da quelle della Francia e della Germania La lingua è un prodotto della società e le imposizioni linguistiche dall'alto sono destinate al fallimento In Italia, a fronte di tante eccellenze letterarie ed intellettuali, troppo ristretto è il ceto dei minori e minimi In Italia il centro culturale non è Firenze, ma al massimo potrebbero ambire a quel ruolo Milano o Roma. Graziadio Isaia Ascoli fu un dialettologo, che, prima della polemica con Manzoni, si era sempre occupato solo di lingue moderne fu un comparatista, che, prima della polemica con Manzoni, si era sempre occupato solo di lingue classiche fu un linguista dilettante, fondatore dell'"Archivio glottologico italiano", seguace di Saussure fu un linguista e dialettologo, fondatore dell'"Archivio glottologico italiano", seguace delle teorie Neogrammatiche. Fra le seguenti risposte indicate quella errata. Alla proposta manzoniana di identificare nel fiorentino contemporaneo parlato dalle persone colte la lingua della nuova nazione furono contrapposte differenti obiezioni. La città di Firenze, come non esprime il centro culturale della nazione, non può esprimere la lingua nazionale Piuttosto che nel fiorentino di città, parlato dalle persone colte, la lingua della nazione va ricercata nella purezza arcaica dei parlanti meno colti. L'italiano esiste già e va identificato con l'italiano scritto di tradizione letteraria. L'italiano esiste già e va identificato con l'italiano parlato da un capo all'altro della Penisola. Secondo Graziadio Isaia Ascoli, l'unificazione linguistica doveva essere raggiunta attraverso il sistema scolastico doveva essere raggiunta attraverso un intervento guidato dalle istituzioni doveva essere raggiunta attraverso la diffusione della lingua letteraria di base fiorentina dipendeva da fattori extralinguistici. Indicate la risposta errata. Per la revisione della I minuta dei Promessi sposi Manzoni consultò il Vocabolario milanese di Francesco Cherubini consultò la produzione comica cinquecentesca consultò la III edizione del Vocabolario della Crusca consultò la Crusca veronese. Caratterizzano lo "stile giornalistico" ottocentesco lo svecchiamento linguistico, lo stile ipotattico, le frasi nominali, tutti funzionali ad un approccio divulgativo l'accettazione di inversioni nell'ordine dei costituenti della frase, la parziale accettazione di arcaismi, le frasi nominali, tutti funzionali ad un approccio divulgativo, ma preciso e chiaro lo svecchiamento linguistico, lo stile paratattico, le frasi nominali, tutti funzionali ad un approccio divulgativo l'accettazione di neologismi e francesismi, lo stile paratattico. La revisione che porta dall'edizione Ventisettana dei Promessi sposi alla Quarantana comporta sistematicamente la sostituzione di forme arcaiche e letterarie con espressioni dell'uso vivo di forme arcaiche e letterarie con cultismi di forme genericamente toscane con espressioni tipicamente fiorentine di forme del fiorentino popolare con espressioni del fiorentino dell'uso colto. Indicate la risposta errata. Alla nascita del nuovo giornalismo ottocentesco contribuirono una nuova imprenditorialità nel campo dell'editoria la fine dell'interesse sei- e settecentesco per discipline erudite la nascita di un pubblico più ampio e diversificato la creazione di un mercato nazionale e non più cittadino conseguente all'unificazione politica. Sono espressione della nuova stampa periodica ottocentesca la "Biblioteca italiana", il "Conciliatore", l'"Antologia" le "Novelle letterarie", l'"Antologia", la "Biblioteca italiana" la "Biblioteca italiana", le "Novelle letterarie", il "Journal des Savants" le "Novelle letterarie", il "Journal des Savants" e il "Conciliatore". In che senso cambia la fisionomia dei periodici fra Seicento e primo Ottocento? Nel Seicento il periodico è la gazzetta, alla quale nel Settecento si affianca il periodico di cultura che conoscerà il massimo sviluppo nell'Ottocento Nel Seicento il periodico è un mezzo di diffusione di notizie di cronaca politica (la gazzetta); nel Settecento è un mezzo, destinato ad un pubblico ristretto, per la diffusione di nozioni scientifiche; nel primo Ottocento nasce invece il periodico di cultura mentre non esiste ancora il giornale d'opinione Nel Seicento e poi nel secolo successivo il periodico o è un mezzo di diffusione di notizie di cronaca politica (la gazzetta) o un mezzo, destinato ad un pubblico ristretto, per la diffusione di nozioni scientifiche; con il primo Ottocento nasce invece il periodico di cultura e il giornale d'opinione Nel Seicento e poi nel secolo successivo il periodico è un importante strumento di informazione politica; nel primo Ottocento invece c'è un arretramento e una diminuzione del pubblico in seguito alla Restaurazione. Qual è la connessione che esiste fra storia della lingua e nascita di un giornalismo moderno nel XIX secolo? Il lettori dei giornali sollecitano la creazione di una lingua fiorentina pura e indenne da forestierismi I lettori dei giornali, in quanto particolarmente esigenti, rifiutano una lingua sciatta e pretendono una prosa alta sebbene con inserti del lessico moderno I lettori dei giornali sollecitano la creazione di una lingua meno retoricamente impostata, caratterizzata da una sintassi meno artificiosa e da un lessico moderno Il lettori, che nei giornali cercavano il passatempo, sollecitano la creazione di una lingua bassa e comica. Indicate l'affermazione errata Nel Seicento il romanzo è un genere alto Nel Seicento nasce il genere del romanzo Nel Seicento il romanzo presenta tratti formali di generale trascuratezza Il romanzo seicentesco ha caratteri fantastici e avventurosi. La fortuna dei romanzi di Walter Scott in Italia si manifesta tramite le parodie che ne vennero scritte tramite la fortuna del romanzo storico nel secondo Ottocento tramite la fortuna dei loro personaggi a livello popolare tramite le precoci traduzioni o le riscritture nel melodramma. Perché esiste una connessione fra evoluzione della lingua italiana e la grande fortuna del romanzo nell'Ottocento? Perché il romanzo, la cui diffusione anche tramite i giornali aveva un pubblico medio, obbligava alla scelta di una lingua media, lontana dalla tradizione aulica e letteraria Perché il romanzo, introdotto nel Settecento dalla Francia, portò con sé anche il modello della lingua francese Perché il romanzo, essendo un genere lungo, metteva a dura prova l'inventività degli scrittori Perché il romanzo trattava di ambienti e personaggi popolari. La polemica relativa al romanzo e in particolare al romanzo storico si intensifica nella seconda metà dell'Ottocento si concentra subito dopo la prima edizione dei Promessi sposi occupa tutto il secolo XIX si esaurisce nella prima metà dell'Ottocento. Indicate la risposta errata Il 1827 è una data cruciale per la storia del romanzo in Italia perché esce la prima edizione dei Promessi sposi Il 1827 è una data cruciale per la storia del romanzo in Italia perché esce la Storia di Benevento di Domenico Guerrazzi Il 1827 è una data cruciale per la storia del romanzo in Italia perché escono le Ultime lettere di Jacopo Ortis Il 1827 è una data cruciale per la storia del romanzo in Italia perché esono il Castello di Trezzo di Giovan Battsita Bazzoni, la Sibilla Odaleta di Carlo Varese e altri ancora. Indicate la risposta errata Quale esempio indicativo di una rivalutazione del genere romanzo alla fine del Settecento si possono citare le Ultime lettere di Jacopo Ortis di Ugo Foscolo Quale esempio indicativo di una rivalutazione del genere romanzo alla fine del Settecento si può citare il Viaggio di Platone in Italia di Vincenzo Cuoco Quale esempio indicativo di una rivalutazione del genere romanzo alla fine del Settecento si possono citare i romanzi di Pietro Chiari Quale esempio indicativo di una rivalutazione del genere romanzo alla fine del Settecento si possono citare le Avventure di Saffo e le Notti romane di Alessandro Verri. Quale dei seguenti termini/costruzioni che compaiono nella letterina allo zio Salvatore Catalano Verga è da considerarsi un cultismo di origine libresca? "della di Lei" in luogo di "della Sua" da canto mio "spiegare" nel senso di 'avere chiara' favorire. In quale dei seguenti tratti presenti nella letterina che Verga undicenne scrive allo zio Salvatore di Mauro individuiamo la presenza della fonetica siciliana? Nell'uscita in -i di mani (in dipendenza di un vocalismo atono siciliano a tre gradi di apertura) Nell'uscita in -i di cosi per 'cose' (in dipendenza di un vocalismo atono siciliano a cinque gradi di apertura) Nell'uscita in -i di cosi per 'cose' (in dipendenza di un vocalismo atono siciliano a tre gradi di apertura) Nell'uscita in -i di mani (in dipendenza di un vocalismo atono siciliano a cinque gradi di apertura). Quale dei seguenti termini che compaiono nella letterina del 1851 di Giovanni Verga è un francesismo? "foglio" nel significato di 'lettera' favorire da canto mio adempiere. Come può essere definito l'errore nell'uso dei tempi "abbiamo ricevuto ... nel quale avemmo rilevato" che troviamo nella letterina del verga unidicenne? l'uso del passato prossimo tenta, impropriamente, di esprimere l'anteriorità rispetto al trapassato remoto l'uso del trapassato remoto tenta, impropriamente, di esprimere l'anteriorità rispetto al precedente passato prossimo l'uso del trapassato remoto tenta, impropriamente, di esprimere la posteriorità rispetto al precedente passato prossimo l'uso del passato prossimo è un errore indotto dal dialetto siciliano. Quale dei seguenti termini che compaiono nella letterina del 1851 di Giovanni Verga è un toscanismo? "pigliare" nella locuzione "pigliarsi premura" "foglio" nel significato di 'lettera' "divertirsi" nel senso di 'allontanarsi dalle occupazioni principali' "adempiere". Qual è il personaggio che meglio ci informa sulla formazione scolastica e culturale del giovane Verga? Antonio Abate Federico De Roberto don Mario Torrisi Domenico Castorina. Tramite la letterina inviata nel 1851 allo zio Salvatore Verga Catalano possiamo desumere che le letture dello scolaro Giovanni Verga sono particolarmente stimolanti e aperte verso le novità che provengono dalla Francia sono particolamente aggiornate sono particolarmente stimolanti e aperte verso le novità che provengono dall'Inghilterra sono tradizionali ed invecchiate. Individuate fra le seguenti affermazioni la sola corretta Giovanni Verga nasce nel 1840, lo stesso anno della seconda edizione dei Promessi sposi Giovanni Verga nasce nel 1827, lo stesso anno della prima edizione dei Promessi sposi Il Regno d'Italia viene proclamato nel 1870 Graziadio Isaia Ascoli pubblica il proemio all'«Archivio Glottologico Italiano» lo stesso anno della relazione manzoniana dell'unità della lingua e dei mezzi per diffonderla. Cosa offre a Giovanni Verga la scuola di Antonino Abate? La conoscenza approfondita della letteratura trecentesca italiana, che viene additata come modello di lingua in senso puristico La conoscenza diretta della produzione letteraria nazionale e internazionale contemporanea che viene letta in classe additata come modello La conoscenza approfondita della letteratura italiana nelle sue varie declinazioni di genere, che viene recitata in classe e additata come modello di lingua La conoscenza di una letteratura romanzesca alla moda e di una rimeria coeva non particolarmente impegnata; vengono additati come modelli i testi letti in classe dello stesso Abate o di autori romantici del primo Ottocento, affidando dunque l'insegnamento linguistico all'emulazione di modelli letterari non aggiornati o non impegnati. La lingua della lettera scritta da Giovannino Verga undicenne allo zio è sostanzialmente eclettica, inconsapevolmente aperta a istanze differenti (arcaismi, francesismi, toscanismi) è improntata all'insegnamento puristico dell'Abate di cui è succube è ispirata, secondo l'insegnamento dell'Abate, al fiorentino parlato dalle classi colte secondo i dettami manzoniani è sostanzialmente eclettica, consapevolmente aperta a istanze differenti (arcaismi, francesismi, toscanismi). L'insegnamento dell'italiano in Sicilia nella metà dell'Ottocento accostava in maniera contraddittoria e talvolta addirittura stridente le istanze puristiche alle posizioni del classicismo contemporaneo accostava in maniera contraddittoria e talvolta addirittura stridente le istanze puristiche alle aperture, di ascendenza manzoniana, nei confronti del fiorentino parlato contemporaneo rinnegava le scelte operate da Manzoni nella seconda edizione dei Promessi sposi per aderire a rigide posizioni puristiche si ispirava in maniera cosciente alle scelte operate da Manzoni nella seconda edizione dei Promessi sposi. Il modello che Antonino Abate proponeva ai propri allievi tramite le sue opere personali era quello di uno stile pieno di attardati rinvii al repertorio mitologico, linguisticamente oscuro e grammaticalmente poco corretto, per di più ricco di antitesi ed artifici era una buona produzione linguistico-letteraria di matrice classicista era una produzione buona dal punto di vista letterario, ma linguisticamente e grammaticalmente scorretta era una produzione modesta dal punto di vista letterario, ma linguisticamente corretta. Antonino Abate illustrava i sinonimi e le loro differenze d'uso adducendo riscontri precisi sui testi letterari del Trecento sulla base di evidenti ragionamenti grammaticali adducendo riscontri sui testi letterari sulla base di considerazioni impressionistiche. Alla scuola di Antonino Abate l'insegnamento propriamente linguistico era articolato in una raffinata pluralità di esercizi grammaticali era orientato all'insegnamento della lingua parlata era limitato all'esercizio sinonimico era orientato in senso puristico. Quale dei seguenti sussidi linguistici non si trovano nella biblioteca di casa Verga? Il Vocabolario degli Accademici della Crusca Il Saggio intorno ai sinonimi della lingua italiana di Giuseppe Grassi Le Istituzioni di retorica e belle lettere di Ugo Blair Il Dizionario dei sinonimi della lingua italiana di Niccolò Tommaseo. Qual è il contesto culturale della famiglia in cui nasce Giovanni Verga? La famiglia aveva alle spalle un'importante tradizione culturale, ormai venuta meno nella prima metà dell'Ottocento Significativamente aggiornato e aperto verso il continente e verso l'estero Depresso La famiglia può vantare una tradizione di dignitoso impegno culturale, da valutarsi comunque alla luce della generale arretratezza e marginalità siciliana della prima metà dell'Ottocento. Del più antico romanzo di Giovanni Verga, Amore è patria, è noto poco più del titolo perché l'autografo è andato perduto (solo Federico De Roberto aveva potuto leggerlo) perché il nipote Giovanni Verga Patriarca non aveva voluto consegnare l'autografo di quel romanzo alla Biblioteca Universitaria di Catania, come aveva fatto per altri autografi perché rimasto inedito, l'autografo è stato detenuto impropriamente da Lina e Vito Perroni, fino al recente recupero (2012) perché Verga ne aveva donato l'autografo agli amici Lina e Vito Perroni, chiedendo loro di non renderlo pubblico. Quali sono gli eventi contemporanei all'autore che si intersecano con la scrittura dei "Carbonari della montagna"? Il trattato di Compoformio e la delusione per i risultati della prima guerra d'indipendenza L'armistizio di Villafranca (1859) e la conseguente delusione per la mancata annessione della Lombardia al Regno di Sardegna; la spedizione dei Mille e i movimenti insurrezionali siciliani (che assunsero i caratteri di movimenti di brigantaggio) fomentati dai Borboni contro l'annessione siciliana La spedizione dei Mille e i movimenti insurrezionali siciliani fomentati dai Garibaldini a favore dell'annessione siciliana L'armistizio di Villafranca (1859) e la conseguente delusione per la mancata annessione del Veneto al Regno di Sardegna; la spedizione dei Mille e i movimenti insurrezionali siciliani (che assunsero i caratteri di movimenti di brigantaggio) fomentati dai Borboni contro l'annessione plebiscitaria siciliana. Di che tipo è il narratore dei Carbonari della montagna? Il narratore di I grado è onnisciente e omodiegetico e conduce una narrazione opaca, ma nei capitoli del Memoriale di Corrado è eterodiegetico e conduce una narrazione opaca Il narratore di I grado è onnisciente e eterodiegetico che conduce una narrazione opaca, ma nei capitoli del Memoriale di Corrado è omodiegetico e conduce una narrazione opaca Il narratore di I grado è onnisciente e omodiegetico ma nei capitoli del Memoriale di Corrado è eterodiegetico e conduce una narrazione trasparente Il narratore di I grado è onnisciente eterodiegetico e conduce una narrazione opaca, ma nei capitoli del Memoriale di Corrado è omodiegetico e conduce una narrazione trasparente. Quale delle seguenti caratteristiche linguistiche e stilistiche non è desumibile dai pochi frammenti noti del romanzo Amore e patria? La sostanziale verosimiglianza di una lingua tendenzialmente italiana e moderna L'enfasi retorica Gli errori di forma L'immaturità narrativa. Qual è la data di pubblicazione dei Carbonari della montagna? 1870 1865 1861-1862 1869. L'analisi delle III persone sing. e pl. degli imperfetti dei verbi di II-IV coniugazione dimostra che Verga, all'altezza dei "Carbonari della montagna", utilizza solo le forme non dissimilate -eva(no), -iva(no) alterna in misura paritaria le forme dissimilate in -ea(no), -ia(no) e le forme non dissimilate -eva(no), -iva(no) utilizza la forma dissimilata "avea" come una forma fossile utilizza di preferenza le forme dissimilate in -ea(no), -ia(no) rispetto alle forme non dissimilate -eva(no), -iva(no). Come si spiega la presenza in Verga della forma "intieramente"? Come un fiorentinismo Come un arcaismo Come un mancato rispetto, erroneo, della regola del dittongo mobile Con la conservazione del dittongo anche fuori d'accento data la coscienza della composizione dell'avverbio con -mente. Qual è l'origine delle forme forti della I pers. pl. del pass. remoto del tipo "ebbimo", "fecimo", "ripresimo" etc. Tali forme nascono per dissimilazione dalla forma della I pers. singolare, con l'aggiunta della desinenza -mo Tali forme influenzano per analogia la forma della I pers. singolare, formata con l'eliminazione della desinenza -mo Tali forme seguono la regolare evoluzione etimologica Tali forme nascono per analogia, e sono costruite sulla base della forma della I pers. singolare con l'aggiunta della desinenza -mo. Alla metà del Settecento la "Grammatica" di Francesco Soave giudica la forma in -o della I persona dell'imperfetto meno "regolare" dell'uscita in -a anche se consente di distinguere la I persona dalla III, e ricorda che è utilizzata dai migliori scrittori più "regolare" dell'uscita in -a perché consente di distinguere la I persona dalla III, e ricorda che è utilizzata dai migliori scrittori meno "regolare" dell'uscita in -a anche se consente di distinguere la I persona dalla III, ma avverte che non è utilizzata dai migliori scrittori più "regolare" dell'uscita in -a perché consente di distinguere la I persona dalla III, ma avverte che non è utilizzata dai migliori scrittori. Verga, nei "Carbonari della montagna" non si adegua alla scelta manzoniana in fatto di riduzione del dittongo dopo elemento palatale, né, tanto meno, al monottongamento recente proprio di Firenze, in tutte le sedi, che anche Manzoni aveva accolto occasionalmente con attenzione alle differenti connotazioni diastratiche si adegua alle scelte manzoniane in fatto di riduzione del dittongo dopo elemento palatale, ma non al monottongamento recente proprio di Firenze, in tutte le sedi non si adegua alla scelta manzoniana in fatto di riduzione del dittongo dopo elemento palatale ma accetta il monottongamento recente proprio di Firenze, in tutte le sedi si adegua alla scelta manzoniana in fatto di riduzione del dittongo dopo elemento palatale e al monottongamento recente proprio di Firenze, in tutte le sedi. Da una ricerca sulle banche dati si desume che nell'Ottocento l'esito con conservazione del dittongo finale nel plurale dei nomi in -io è più frequente rispetto all'assorbimento in un'unica vocale è normale e si alterna in maniera paritaria con l'assorbimento in un'unica vocale è talmente raro da essere considerato a questa altezza un'anomalia è meno frequente rispetto all'assorbimento in un'unica vocale. Quali giudizi di carattere linguistico vengono espressi dai recensori dei "Carbonari della montagna" Scarsa eleganza, sgrammaticature, stile laconico Lingua non pura, scarsa eleganza, stile gonfio, qualche sgrammaticatura Presenza di arcaismi e fiorentinismi Stile gonfio, correttezza grammaticale, lingua pura. Le forme dippiù, diggià che troviamo nella produzione, non solo giovanile, di Giovanni Verga devono essere interpretate come forme colte e della poesia come estensioni analogiche del raddoppiamento fonosintattico caratteristiche dell'italiano di Sicilia come forme arcaiche come tracce del dialetto siciliano. Sulla base del corpus ottocentesco interrogabile nella banca dati della Biblioteca italiana possiamo dire che la forma sagrifizii usata da Verga per es. nei Carbonari della montagna è forma meno diffusa e di uso più colto, rispetto alla forma priva di sonorizzazione e di dittongo finale è forma più diffusa e di uso meno colto per quanto riguarda la conservazione del dittongo finale è forma più diffusa e di uso più consueto, rispetto alla forma priva di sonorizzazione e di dittongo finale è forma meno diffusa e di uso più colto per quanto riguarda la sonorizzazione. Lo stile dei Carbonari della montagna mostra una notevole e pervasiva presenza del modello manzoniano una antagonistica contrapposizione con la prosa manzoniana una netta prevalenza dello style coupé di ascendenza settecentesca (influenzato anche dallo stile dei proclami) una netta prevalenza dello style coupé di ascendenza settecentesca (influenzato anche dallo stile dei proclami) nel brano iniziale, ma nelle descrizioni è evidente la lezione manzoniana. Quale, fra le seguenti caratteristiche incontrate nei Carbonari della montagna è da considerarsi un sicilianismo? complemento oggetto costruito con la preposizione "a" quando il compl- ogg. è + ANIMATO Alternanza dell'imperfetto e del presente Inversione del soggetto L'uso della preposizione "a" per introdurre le date (per es. "Al 1810"). Quale, fra le seguenti caratteristiche incontrate nei Carbonari della montagna è da considerarsi un meridionalismo? Sostituzione dell'imperfetto al passato prossimo L'inversione del soggetto Forme analogiche (sui perfetti sigmatici) del tipo "svolse" ('svoltò') La sostituzione dell'indicativo presente o del congiuntivo imperfetto al congiuntivo presente. La sintassi semplice e i periodi brevi che caratterizzano la prosa dei Carbonari della montagna sono un segnale di poetica modernista sono segno di esclusiva dipendenza di Verga dai modelli letterari francesi settecenteschi sono un ripiego per la nota incapacità del giovane Verga a gestire periodi ipotattici sono imputabili allo stile spezzato di ascendenza settecentesca, alla brevità e linearità dello stile giornalistico e alla secchezza dei proclami. All'altezza dei Carbonari in quale modo Verga reagisce al sistema a due tempi (presente/passato remoto) del suo dialetto? Creando un sistema a tre tempi introducendo l'imperfetto Creando un sistema a tre tempi introducendo il passato prossimo Censurando il passato remoto e sostituendolo impropriamente con l'imperfetto Censurando il presente e sostituendolo impropriamente con l'imperfetto. "Sfogliazzare" e "sfogliare" sono attestati in italiano per la prima volta nel XVI secolo sono francesismi nati nell'Ottocento sono termini originariamente inglesi giunti in Italia tramite la Francia sono attestati in italiano per la prima volta nel XV secolo. Indicate la corretta caratterizzazione della lingua verghiana all'altezza dei "Carbonari della montagna" Nella lingua dei "Carbonari della montagna" sono accostati, senza alcuna distinzione funzionale, forestierismi e arcaismi, forme moderne e colloquiali a forme culte Nella lingua dei "Carbonari della montagna" i forestierismi sono pochi e si indulge invece ad una lingua arcaizzante, raramente inquinata da forme più moderne Nella lingua dei "Carbonari della montagna" si indulge ad una lingua moderna, raramente inquinata da forme più arcaiche o culte Nella lingua dei "Carbonari della montagna" sono accostati, con precisa distinzione funzionale, forestierismi e arcaismi, forme moderne e colloquiali a forme culte. La forma "aggiornare" nei "Carbonari della Montagna" ha il significato moderno di 'rinviare' il significato antico di 'far giorno' il significato antico di 'rinviare' il significato moderno di 'fissare una data'. Le forme utilizzate da Verga "conchiudere", "acchiudere" sono forme latineggianti, a differenza delle forme interamente volgari "concludere", "accludere" che si stabilizzeranno nella lingua italiana solo nella seconda metà dell'Ottocento sono forme interamente volgari, a differenza delle forme latineggianti "concludere", "accludere" che si stabilizzeranno nella lingua italiana solo nell'Ottocento sono forme latineggianti, a differenza delle forme interamente volgari "concludere", "accludere" che si stabilizzeranno nella lingua italiana solo nella seconda metà del secolo scorso sono forme interamente volgari, a differenza delle forme latineggianti "concludere", "accludere" che si stabilizzeranno nella lingua italiana solo nella seconda metà del secolo scorso. In "Sulle lagune" troviamo la specializzazione funzionale della forma letteraria "ve, vi" per la forma pronominale e della forma "ce, ci" per l'avverbio l'indistinzione e l'alternanza fra la forma "ve, vi" e la forma letteraria "ce, ci" l'indistinzione e l'alternanza fra la forma letteraria "ve, vi" e la forma "ce, ci" la specializzazione funzionale della forma letteraria "ve, vi" per l'avverbio e della forma "ce, ci" per la forma pronominale. In Sulle lagune compare la forma barcarolo che è probabilmente un venetismo, dovuto all'ambientazione del romanzo un toscanismo un sicilianismo un termine panitaliano. Qual è la data di pubblicazione di Sulle lagune? 1869 1870 1866 1862-1863. Il romanzo Sulle lagune presenta un narratore onnisciente che conduce una narrazione opaca presenta un narratore omodiegetico che conduce una narrazione opaca presenta un narratore onnisciente che conduce una narrazione trasparente presenta un narratore eterodiegetico che conduce una narrazione trasparente. Perché si può affermare che "Sulle lagune" fu pensato da Verga per essere pubblicato come romanzo d'appendice? Perché fu effettivamente pubblicato sulla rivista "La Nuova Europa" nel 1862 Perché è suddiviso in capitoli Perché è organizzato in sezioni Perché alla ripartizione in capitoli (che è normale in Verga) si sovrappone la suddivisione in sezioni corrispondenti alle 'puntate' della pubblicazione in rivista. L'incertezza nelle scelte delle reggenze pronominali si manifesta esclusivamente nei Carbonari accomuna Sulle lagune al precedente I Carbonari contraddistingue senza alcuna variazione cronologica tutta la produzione verghiana si manifesta esclusivamente in Sulle lagune. "Garzone" nel significato di 'giovane aiutante' è un francesismo recente nel significato di 'cameriere' è un francesismo recente è un francesismo antico ripreso da Verga dalla Crusca è un francesismo antico che Verga recupera dai "Promessi sposi". L'insistito ricorso ai deittici e agli aggettivi possessivi in "Sulle lagune" denota gusto di variatio da parte dell'autore denota un desiderio di chiarezza da parte dell'autore cosciente della propria imperizia a gestire il periodo indica una prima aspirazione alla mimesi dell'oralità da parte dell'autore denota un uso sapiente degli strumenti linguistici. Nell'uso lessicale di Sulle lagune si assiste ad un tendenziale attutimento delle tre componenti letteraria ed arcaica, fiorentina e francese a favore di una lingua lessicalmente più omogenea si assiste alla ricercata contrapposizione delle tre componenti, letteraria ed arcaica, fiorentina e francese, della lingua verghiana si assiste ad una tendenziale distinzione funzionale, a seconda dei diversi contesti narrativi, delle tre componenti della lingua verghiana, letteraria ed arcaica, fiorentina e francese si assiste ad una incondita indistinzione delle tre componenti, letteraria ed arcaica, fiorentina e francese, della lingua verghiana. All'interno della sezione epistolare di Sulle lagune il ricorso ad una sintassi breve e spezzata accompagnata da frequenti puntini di sospensione indica, a differenza dell'analoga sintassi dei Carbonari, un tentativo di mimesi emotiva indica, come già verificatosi per l'analoga sintassi dei Carbonari, la volontà di adeguamento ad uno stile brillante di carattere giornalistico indica, come già verificatosi per l'analoga sintassi dei Carbonari, un tentativo di mimesi emotiva indica, a differenza dell'analoga sintassi dei Carbonari, la volontà di adeguamento ad uno stile giornalistico brillante. Quale delle seguenti caratteristiche linguistiche del giovane Verga troviamo ancora in Sulle lagune? Incertezze nelle reggenze preposizionali Periodi fortemente ipotattici Assenza del passato prossimo Fiorentinismi appresi dalla viva voce dei contemporanei. La struttura sintattica di "Sulle lagune" raramente si articola oltre il quarto grado di subordinazione raramente scende sotto il terzo grado di subordinazione raramente si articola oltre il primo grado di subordinazione raramente usa la subordinazione. Quando fu scritto "Una peccatrice"? Fra il 1864 e il 1866 a Catania Nel 1865 a Firenze Fra il 1864 e il 1866 a Firenze Nel 1866 a Catania. L'uso del condizionale in luogo del congiuntivo imperfetto è un tratto del dialetto siciliano è un uso toscano a cui Verga si adegua, gestendolo però in maniera impropria è da spiegare come ipercorrettismo, data l'assenza di condizionale nel dialetto siciliano è un modulo sintattico d'importazione francese. Indicate l'affermazione errata. Con "Una peccatrice" assistiamo all'adeguamento dal punto di vista lessicale ad un modello sempre più correttamente fiorentino alla conquista da parte di Verga di una lingua più sciolta, comunque non ancora indenne da incertezze morfo-sintattiche all'alternanza da parte di Verga di una struttura sintattica variegata che da periodi brevi e monofrasali sa estendersi fino periodi con plurisubordinate alla conquista da parte di Verga di un lessico più articolato che gli consente anche esercizi di variatio. Quale fra le seguenti parole, utilizzate da Verga in "Una peccatrice", è da considerarsi un sicilianismo? rozza 'cavalla' mortorio discolo stradone. Secondo Francesco Branciforti le forme "ricevetti", "credetti" sono censurate da Verga perché sentite come troppo arcaiche perché riconosciute di formazione analogica perché sentite come troppo colloquiali perché percepite come cultismi. All'altezza di "Una peccatrice" Verga utilizza (ad esclusione di altri) il discorso indiretto e diretto legato il discorso diretto e indiretto libero e legato il discorso indiretto legato e il discorso diretto libero e legato il discorso diretto libero e legato. Riguardo alla forma della prima persona dell'imperfetto, in Una peccatrice, Verga alterna la forma analogica in -a alla forma etimologica in -o all'altezza di Una peccatrice Verga ha adottato la forma etimologica come unica soluzione della sua lingua Verga alterna la forma etimologica in -a alla forma analogica in -o all'altezza di Una peccatrice Verga ha ormai adottato la soluzione fiorentina e manzoniana. L'uso del condizionale passato in luogo del trapassato congiuntivo in proposizioni ipotetiche o ottative (per es. mi promise di comunicarmeli…, dopo che avrebbe consultato") è una forma di ipercorrettismo perché il trapassato del congiuntivo è sentito come troppo formale è una forma di ipercorrettismo perché il trapassato del congiuntivo è sentito come troppo marcato in senso toscano è una forma di ipercorrettismo perché il trapassato del congiuntivo è sentito come arcaico è una forma di ipercorrettismo perché il trapassato del congiuntivo è sentito come dialettale. Luigi Russo notò in Una peccatrice l'uso di "Ella" connotandolo, nella funzione di soggetto, come una scelta di massima formalità, in funzione esclamativa come traduzione del siciliano idda connotandolo come un arcaismo connotandolo, nella funzione di soggetto, come traduzione del siciliano idda, come una scelta di massima formalità, in funzione esclamativa connotandolo come un sicilianismo. La forma abbi del congiuntivo presente del verbo avere è indicata come la sola forma corretta dalla "Grammatica" di Francesco Soave, perché è ben documentata nella produzione letteraria è censurata dalla "Grammatica" di Francesco Soave, ma è ben documentata nella produzione letteraria e non è censurata dalla "Grammatica" di Francesco Soave, perché non è documentata nella produzione scritta è indicata come la sola forma corretta dalla "Grammatica" di Francesco Soave, nonostante compaia sporadicamente nella produzione letterari. Dove fu scritto Frine? a Milano, durante il primo soggiorno milanese nel 1872 a Firenze, durante il secondo soggiorno fiorentino di Verga, nel 1869 a Catania, ma dopo il primo soggiorno milanese del 1872 a Catania, ma dopo il primo soggiorno fiorentino di Verga, nel 1865. A quale delle seguenti evoluzioni del genere romanzo si assiste nel periodo catanese di Giovanni Verga? Dal romanzo propriamente storico, collocato a notevole distanza nel tempo e nello spazio, progressivamente Verga confeziona romanzi intimi relativi a vicende vicine nello spazio e nel tempo Verga alterna vicende intime e vicine nello spazio e nel tempo a vicende collocate in uno spazio e in un tempo remoti Dopo un periodo iniziale di fedeltà all'imperante genere del romanzo storico, collocato a notevole distanza nello spazio e nel tempo, si rivolge momentaneamente a vicende intime contemporanee, per poi tornare, con maggiore sapienza letteraria e definitivamente al romanzo storico Dal romanzo intimo contemporaneo Verga si rivolge sempre più al romanzo storico, collocato a notevole distanza nel tempo e nello spazio. La parola equipaggio è un forestierismo è un francesismo ottocentesco è un francesismo entrato in Italia nel XVII secolo è un francesismo entrato in Italia nel XVIII secolo. L'inizio di Frine si caratterizza come letterariamente atteggiato, come mostrano la posizione prenominale degli aggettivi e la ricca serie di dittologie spontaneo e colloquiale, particolarmente scorrevole letterariamente atteggiato, come mostrano la posizione postnominale degli aggettivi e la ricca serie di dittologie poco attento alla lingua contemporanea, come mostra la serie di arcaismi. Nei riguardi dei forestierismi si nota che Verga è molto attento a rispettarne la grafia originaria Verga spesso li riproduce con grafie fonetiche Verga è molto attento a rispettarne la grafia originaria, ma non la pronuncia Verga è molto attento a rispettarne la pronuncia originaria. La forma quistione, non è utilizzata da Verga nella produzione giovanile, mentre viene adottata a partire dagli anni Ottanta percepita come un latinismo, è utilizzata da Verga fino a tutti gli anni Ottanta, in seguito sostituita con questione percepita come fiorentina, è utilizzata da Verga fino a tutti gli anni Ottanta, in seguito sostituita con questione non è utilizzata da Verga nella produzione giovanile, mentre viene adottata a partire dagli anni Settanta. In Manzoni, nel passaggio dall'una all'altra delle redazioni del romanzo, si assiste all'adozione sistematica di "immagine" nel "Fermo e Lucia" e poi nella Quarantana, mentre nella Ventisettana "imagine", pur minoritaria, alterna con "immagine" all'adozione sistematica di "immagine" nel "Fermo e Lucia" e nella Ventisettana, mentre nella Quarantana "imagine", pur minoritaria, alterna con "immagine" all'adozione sistematica di "imagine" nel "Fermo e Lucia" e nella Quarantana, mentre nella Ventisettana "imagine", maggioritaria, alterna con "immagine" all'adozione sistematica di "immagine" nel "Fermo e Lucia" e poi nella Quarantana, mentre nella Ventisettana "imagine" è maggioritaria rispetto a "immagine". La forma imagine è dal punto di vista fonetico un latinismo, ma sebbene alla nostra percezione sia ormai una forma fortemente connotata in senso letterario e poetico, nell'Ottocento era di uso comune e non connotato è dal punto di vista fonetico un latinismo, e per noi come nell'Ottocento è di uso letterario e poetico è una forma fortemente connotata in senso letterario e poetico perché utilizzata solo in prosa d'arte e in poesia è dal punto di vista fonetico e lessicale un latinismo, e perciò è fortemente connotata in senso letterario e poetico. Una ricerca sulle banche dati informa che la forma imagine è attestata nell'Ottocento solo in poesia è attestata nell'Ottocento solo in prosa è attestata nell'Ottocento in varie tipologie testuali in prosa (storiografia, epistolari, romanzo e novella etc.) oltre che in poesia è attestata nell'Ottocento in poesia e in prosa solo nei generi più alti e formali. Indicate la risposta errata. All'altezza di Frine Verga incrementa la presenza dell'uscita in -o della I persona dell'imperfetto Verga sostituisce la desinenza di I pers. sing. -ei con -etti Verga sostituisce le forme dei perfetti forti (tipo "rimasimo", "ebbimo") con le forme arizotoniche Verga cancella il dittongo dopo elemento palatale. All'altezza di Frine Verga dimostra di rispettare la regola del dittongo mobile di non rispettare la regola del dittongo mobile di non rispettare la regola del dittongo mobile solo in casi di specializzazione semantica di rispettare la regola del dittongo mobile in maniera occasionale. Le forme niega e tuono (di voce) che compaiono in Frine sono dei fiorentinismi fanno parte della lingua d'uso ottocentesca sono dei latinismi sono degli arcaismi. Nell'uso delle consonanti scempie/intense Verga si fa spesso guidare dall'orecchio Verga si fa spesso guidare dalla pronuncia siciliana Verga si fa spesso guidare dalla moda francesizzante Verga si fa spesso guidare dall'etimo latino. Cangiare è un antico francesismo fonetico che Verga usa occasionalmente è un antico francesismo fonetico che Verga usa sistematicamente è un latinismo fonetico che Verga usa occasionalmente è un latinismo fonetico che Verga usa sistematicamente. Riguardo le preposizioni articolate Verga utilizza di frequente le forme sintetiche (in particolare con "con", meno sistematicamente con "per") Verga utilizza di frequente le forme sintetiche (in particolare con "per", meno sistematicamente con "con") Verga utilizza raramente le forme sintetiche con "con" e "per" Verga utilizza di frequente le forme sintetiche con "con", mai le corrispondenti con "per". Durante il secondo soggiorno fiorentino chi fu il principale mentore di Giovanni Verga? Luigi Capuana Mario Rapisardi Francesco Dall'Ongaro Salvatore Farina. A quale periodo risale la scrittura di Storia di una capinera? Al primo soggiorno fiorentino del 1865 Al periodo milanese Al secondo soggiorno fiorentino del 1869 Al periodo catanese. In quale periodo si svolge la storia di Maria narrata in Storia di una capinera? Durante il colera che colpì l'Italia nel 1870 Durante il colera che colpì la Sicilia nel 1867 Durante il colera che colpì la Sicilia nel 1854-1855 Durante il colera che colpì l'Italia nel 1865. La presenza o l'assenza di dati topici e cronici in capo alle lettere della protagonista Maria accennano ad un 'editore' delle lettere da identificarsi con l'autore implicito accennano ad una pubblicazione delle lettere senza alcun intervento editoriale accennano ad un 'editore' delle lettere, la cui identità rimane però incerta accennano ad un 'editore' delle lettere da identificarsi con la loro destinataria Marianna. Quando fu pubblicato Storia di una capinera? Nel 1873, prima in rivista e poi in volume Nel 1869, a Firenze Da Treves nel 1871 Nel 1871, prima in rivista e poi in volume, infine ristampato da Treves nel 1873. A chi si indirizzava Francesco Dall'Ongaro nella prefazione di Storia di una capinera? All'autore A Caterina Percoto A Ludmilla Assing A Emilio Treves. Quali sono le condizioni storiche e sociali che contribuirono al successo di Storia di una capinera? La fortuna di romanzi storici incentrati sulle monacazioni forzate Il contemporaneo dibattito sulle monacazioni forzate, inasprito dalle soppressioni delle corporazioni religiose e dalla confisca dei loro beni La pubblicità che del romanzo fecero, ciascuno a suo modo, Emilio Treves e Caterina Percoto Lo spirito anticlericale di Verga e il suo impegno sociale contro le monacazioni forzate. Indicate la risposta errata. A quali livelli si dimostra l'incremento di toscanismi nella lingua verghiana all'altezza di Storia di una capinera? Nella formazione della parole (incremento degli alterati) A livello morfosintattico (uso della forma impersonale in luogo della I persona plurale)) A livello fonetico A livello lessicale. Dal punto di vista complessivo l'introduzione a Storia di una capinera si struttura unitariamente sebbene vi si intersechino i temi della capinera, della giovane monaca e il commento dell'autore si configura a struttura quadripartita: la prima parte riferita ai bambini che torturano la capinera, la seconda riferita alla 'figura' della capinera, la terza parte riferita alla giovane monaca, la quarta parte contenente il commento dell'autore implicito si configura a struttura binaria: la prima parte (ulteriormente bipartita) riferita alla 'figura' della capinera, la seconda parte (anch'essa bipartita) riferita alla giovane monaca si configura a struttura ternaria: la prima parte riferita alla 'figura' della capinera, la seconda parte riferita alla giovane monaca, la terza parte con il commento dell'autore implicito. La coesione fra le parti in cui si suddivide l'introduzione a Storia di una capinera è ottenuta mediante i diminutivi tramite le interiezioni l'anafora iterazioni letterali fra una parte e l'altra. Indicate l'affermazione errata. In Storia di una capinera si affiancano l'uno all'altro un lessico colto ed arcaico ed un lessico toscano Con Storia di una capinera la componente colta e letteraria della lingua verghiana scompare una volta per tutte Con Storia di una capinera la componente toscana della lingua verghiana è notevolmente incrementata Storia di una capinera non rappresenta una frattura netta con la lingua verghiana precedente dal punto di vista fonetico. I più accusati forestierismi nella lingua di Verga sono anglicismi pertinenti alla moda sono anglicismi e francesismi di importazione letteraria consistono in anglicismi attinenti al mondo della moda consistono in francesismi attinenti al mondo della moda e all'abbigliamento femminile e maschile. Nelle modifiche linguistiche introdotte nel passaggio da Frine a Eva Verga muove verso una lingua più pura verso una maggiore appropriatezza e una lingua tendenzialmente asinonimica verso una lingua più ricca di sinonimi verso una lingua più letterariamente atteggiata. Qual era la posizione linguistica di Pietro Fanfani? Pietro Fanfani si collocava su posizioni antimanzoniane, sostenendo che l'italiano già esisteva e che andava identificato nell'italiano scritto di ascendenza fiorentina e toscana si collocava su posizioni moderatamente filomanzoniane, sostenendo che l'italiano andava identificato con il fiorentino, da innovarsi però con l'immissione di parole straniere Pietro Fanfani si collocava su posizioni filomanzoniane, sostenendo che l'italiano già esisteva e che andava identificato nell'uso toscano contemporaneo delle campagne si collocava su posizioni moderatamente filomanzoniane, sostenendo che l'italiano andava identificato con il fiorentino anche degli strati più bassi della città. I più accusati forestierismi nella lingua di Verga sono presenti in Una peccatrice e risalgono al periodo catanese sono presenti nella produzione verista sono presenti in Eva e risalgono al periodo milanese sono presenti in Frine e risalgono al primo soggiorno fiorentino. Indicate la risposta errata. Nel passaggio da Frine a Eva si assiste a una riduzione della ricca aggettivazione un incremento dei forestierismi alla moda una riduzione dei dettagli descrittivi un incremento di toscanismi. Cotesto è un toscanismo che distingue ciò che è vicino all'emittente da ciò che è vicino al destinatario (quello) e da ciò che è distante da entrambi (questo) è un toscanismo che distingue ciò che è vicino al destinatario da ciò che è vicino all'emittente (questo) e da ciò che è distante da entrambi (quello) è un toscanismo che distingue ciò che è vicino al destinatario da ciò che è vicino all'emittente (quello) e da ciò che è distante da entrambi (questo) è un toscanismo che distingue ciò che è lontano sia dall'emittente sia dal destinatario da ciò che è vicino all'emittente (questo) e da ciò che è vicino al destinatario. A cosa si devono gli insistiti interventi di Verga sui sinonimi o parasinonimi secondo, istante, momento nel passaggio da Frine a Eva? Ad una costante incertezza fra sinonimi Ad un tentativo di specializzazione che attribuisce a secondo il valore cronologico puntuale, a momento e istante quello durativo Ad un tentativo di specializzazione che attribuisce a momento il valore cronologico puntuale, a secondo e istante quello durativo Ad un tentativo di specializzazione che attribuisce a istante il valore cronologico puntuale, a secondo e momento quello durativo. Indicate quali dei toscanismi indicati non viene inserito da Verga nel passaggio da Frine a Eva uso dell'articolo davanti al nome proprio femminile cotesto mica terrazzo. Per quale motivo Verga sostituisce viottolo con viottola nel passaggio da Frine a Eva? Perché viottola è fiorentino Perché percepisce viottolo come dialettale, coincidente nel maschile con il sic. violu Perché percepisce viottolo come demotico Perché viottola è panitaliano. La diffusione della designazione della narrazione breve tramite campi metaforici di ambito figurativo quali "bozzetto" e simili viene datata alla fine dell'Ottocento viene datata agli avanzati anni Novanta del XIX secolo viene datata alla metà del secolo XIX viene datata nel primo ventennio dopo l'Unificazione italiana. La novella Nedda fu considerata una scoperta da Verga che si accorse subito delle potenzialità di quell'esperimento fu sempre considerata da Verga un episodio minore, ed egli tardò a comprendere le potenzialità insite nella scoperta della narrazione breve fu scritta nella convinzione artistica della superiorità della novella rispetto al romanzo fu sul momento sottovalutata, ma subito dopo Verga si rese conto della sua importanza di svolta nel proprio percorso artistico. La fortuna editoriale di Nedda fu modesta (fu stampata solo una volta nel 1874) fu mediocre (alla prima edizione in rivista, ne fece seguito una in volume nello stesso anno) fu consistente, ma non immediata fu straordinaria (alla prima pubblicazione in rivista ne seguirono almeno altre cinque entro il secolo XIX). In Nedda si assiste ancora all'uso occasionale dell'uscita etimologica in -o della I persona dell'imperfetto dell'uscita analogica in -o della I persona dell'imperfetto dell'uscita analogica in -a della I persona dell'imperfetto dell'uscita etimologica in -a della I persona dell'imperfetto. La novella Nedda rappresenta un momento di vera e propria conversione narrativa e linguistica rappresenta la scoperta da parte di Verga del mondo degli umili, ma la distanza dal mondo narrato si configura come paternalistica rappresenta la scoperta da parte di Verga del mondo degli umili, e un primo saggio dell'impersonalità rappresenta la scoperta dell'indiretto libero che in Nedda viene usato sistematicamente. Fanno parte della composita lingua di Nedda fonetica di tradizione letteraria e morfosintassi del fiorentino parlato lessico fiorentino, sintassi siciliana, morfologia letteraria elementi del fiorentino parlato, sicilianismi e inserti in siciliano, elementi fonomorfologici e lessicali del toscano di tradizione letteraria lessico siciliano e fonetica fiorentina. In "Gli occhi avea neri, grandi, nuotanti in un fluido azzurrino" "nuotanti" è un participio passato con funzione verbale (sostituisce una relativa) un participio passato con funzione verbale (sostituisce una dichiarativa) un participio presente con funzione verbale (sostituisce una dichiarativa) un participio presente con funzione verbale (sostituisce una relativa). Indicate la risposta errata. La natura letteraria della lingua di Nedda si manifesta nella presenza dell'enclisi a verbi di modo finito nella presenza dell'enclisi a verbi di modo infinito nella presenza di aggettivi participiali con funzione verbale nella presenza di toscanismi di matrice libresca. Cosa è concio 'conciato'? Un participio rizotonico Un aggettivo participiale con funzione verbale Un'apocope sillabica Un participio arizotonico. Quale dei seguenti tratti presenti in Nedda è da ascrivere al fiorentino parlato? L'apocope L'uso di "O" come elemento introduttivo delle interrogative L'uso del dittongo dopo elemento palatale L'enclisi pronominale. In Nedda assistiamo alla prima comparsa inconsapevole ma non occasionale in Verga dell'impersonalità della regressione della narrazione trasparente dell'indiretto libero. In Nedda la lingua del narratore e la lingua dei personaggi sono funzionalmente distinte sono reciprocamente distinte l'una dall'altra dal punto di vista diacronico sono distinte l'una dall'altra dal punto di vista diastratico sono indistinte funzionalmente l'una dall'altra dal punto di vista diastratico, ma non da quello diafasico. A parlare per primo di Nedda come il luogo di una 'conversione' artistica di Verga fu Luigi Russo, che lo additò come l'avvio della stagione veristica fu Benedetto Croce, che lo additò come l'avvio della stagione veristica fu Benedetto Croce, che ne riconobbe però importanti 'difetti' di natura narratologica e formale fu Luigi Russo, che ne riconobbe però importanti 'difetti' di natura narratologica e formale. Quale delle novelle indicate non fa parte della raccolta di Vita dei campi? Rosso Malpelo La roba Fantasticheria Guerra di santi. Come è composta la raccolta di Vita dei campi? Vita dei campi nell'edizione del 1880 è composta da otto novelle; nell'edizione dell'anno successivo fu aggiunta anche Il come, il quando ed il perché Vita dei campi nell'edizione del 1880 è composta da nove novelle; nell'edizione dell'anno successivo fu eliminata Il come, il quando ed il perché Vita dei campi nell'edizione del 1880 è composta da otto novelle; nell'edizione dell'anno successivo fu eliminata Il come, il quando ed il perché Vita dei campi nell'edizione del 1880 è composta da nove novelle; nell'edizione dell'anno successivo fu aggiunta anche Il come, il quando ed il perché. Qual è, dopo l'esperienza di Nedda, il primo tentativo verghiano di narrazione breve? Rosso Malpelo (1878) Le novelle di Primavera ed altri racconti (1876) Il "bozzetto marinaresco" intitolato Padron 'Ntoni (1875) L'Amante di Gramigna (1875). Le apocopi presenti in Pentolaccia e che riguardano per lo più aggettivi, vanno mentalmente integrate con le forme piene (non elise) degli infiniti davanti a parola che inizia per vocale e che riguardano per lo più infiniti, vanno mentalmente ridotte eliminando dal computo le forme elise e che riguardano per lo più aggettivi, vanno mentalmente ridotte eliminando dal computo le forme elise e che riguardano per lo più infiniti, vanno mentalmente integrate con le forme piene (non elise) degli infiniti davanti a parola che inizia per vocale. La forma vegga (per 'veda') e simili è in netto progressivo aumento nella produzione verghiana a partire da Eva, anche se in Pentolaccia essa è cancellata in una correzione d'autore a scopo evocativo convive nella scrittura verghiana con la forma oggi invalsa, ma utilizzata con connotazione espressiva è in netta progressiva diminuzione nella produzione verghiana a partire da Eva, anche se in Pentolaccia essa è reintegrata in una correzione d'autore a scopo evocativo convive nella scrittura verghiana con la forma oggi invalsa, senza particolari connotazioni. All'altezza di Pentolaccia Verga utilizza come pronomi soggetto di III persona singolare egli e (in misura sempre più crescente) lui egli, ei, lui egli (e in misura sempre più ridotta ei) e lui egli e lui (quest'ultimo però usato con parsimonia perché sentito come diastraticamente basso). Indicate l'affermazione errata. Fra le correzioni linguistiche d'autore cui si assiste in Pentolaccia si annoverano aumento delle apocopi riduzione della risalita del clitico riduzione dell'enclisi aumento delle elisioni. Nel seguente brano di Pentolaccia " Ora se si ha a fare l'esame di coscienza a tutti coloro che hanno avuto il bel gusto ......" gli elementi linguistici dell'oralità sono il che polivalente (chè gli avevano messo quel bel nomignolo) ora, a questo, e a quell'altro (segnali deittici); per la brutta cosa che sapete (presupposizione) la ripetizione il fatto suo, un brutto fatto in verità tutti coloro, parlare, che dice, dirgli (segni di discorso). In Pentolaccia l'impersonalità assume i caratteri corali di un intero paese l'impersonalità assume caratteri propriamente grammaticali l'impersonalità assume i caratteri di un narratore popolare l'impersonalità assume caratteri fonetici. Nella seconda metà dell'Ottocento le forme dissimilate dell'imperfetto dei verbi di IV coniugazione in -ìa (per es. "venìa") sono ancora vitali sono maggioritarie rispetto alle forme in -iva sono ancora vitali sebbene in lenta diminuzione sono quasi del tutto scomparse. Indicate la risposta errata. Allo scopo di caratterizzare la propria lingua in senso colloquiale Verga, in Pentolaccia, usa la proclisi utilizza consapevolmente l'iterazione lessicale persegue sistematicamente un abbassamento di tono utilizza frasi idiomatiche. Quale di queste affermazioni è falsa? Una delle affermazioni teoriche verghiane dell'impersonalità è affidata alla novella Rosso Malpelo Una delle affermazioni teoriche verghiane dell'impersonalità è affidata ad una lettera a Luigi Capuana Una delle affermazioni teoriche verghiane dell'impersonalità è affidata alla prefazione a L'amante di Gramigna Una delle affermazioni teoriche verghiane dell'impersonalità è affidata alla novella Fantasticheria. In Pentolaccia non abbiamo esempi del discorso indiretto libero della presupposizione delle dislocazioni a destra e a sinistra del "che" polivalente. Negli usi lessicali di Pentolaccia si nota una sostanziale indifferenza alla caratterizzazione diatopica degli elementi e una particolare sensibilità per la loro connotazione diastratica (Verga tende a optare per la soluzione diastraticamente più bassa) una sostanziale indifferenza alla caratterizzazione diatopica degli elementi e una particolare sensibilità per la loro connotazione diastratica (Verga tende a optare per la soluzione diastraticamente più alta) una sostanziale indifferenza alla caratterizzazione diastratica degli elementi e una particolare sensibilità per la loro connotazione diatopica (Verga tende a optare per la soluzione siciliana) una sostanziale indifferenza alla caratterizzazione diastratica degli elementi e una particolare sensibilità per la loro connotazione diatopica (Verga tende a optare per la soluzione non siciliana. Quando furono scritti I Malavoglia? A partire dalla prima idea del bozzetto marinaresco Padron'Ntoni, del 1874, Verga elaborò il romanzo, con alterni momenti di accelerazione o interruzione, durante i sei anni che lo separano dalla pubblicazione, nel 1881 A partire dalla prima idea del bozzetto marinaresco Padron'Ntoni, del 1875, Verga elaborò il romanzo, con alterni momenti di accelerazione o interruzione, durante i sei anni che lo separano dalla pubblicazione nel 1881 A partire dalla prima idea del bozzetto marinaresco Padron'Ntoni, del 1875, Verga elaborò il romanzo, dopo un momento di stasi, con grande velocità A partire dalla prima idea del bozzetto marinaresco Padron'Ntoni, del 1875, Verga elaborò il romanzo, dopo un momento di stasi, in due anni. Quale fra le seguenti censure non fu rivolta alla prosa dei Malavoglia dai primi recensori? Assenza di narrazione Eccesso di proverbi Assenza di dialogo Sovrabbondanza di dialogo. Qual è la funzione del dialetto in rapporto alla lingua nei Malavoglia Il dialetto convive con la lingua comune Il dialetto, pressoché assente a livello superficiale, forza la lingua e la scompagina dall'interno Il dialetto è predominante rispetto alla lingua comune Il dialetto è assente. Nei Malavoglia l'impersonalità assume i caratteri corali di un intero paese l'impersonalità assume caratteri fonetici l'impersonalità assume i caratteri di un narratore popolare l'impersonalità assume caratteri propriamente grammaticali. Indicate la risposta errata. Quale degli elementi indicati non fa parte dei rilevatori secondari dell'indiretto libero individuati da Giovanni Nencioni? Elementi del parlato quali le dislocazioni a sinistra Elementi del parlato quali le formule enfatiche Elementi del parlato quali le frasi interrogative ed esclamative Elementi del parlato quali le formule idiomatiche. Il discorso indiretto libero può stabilire con l'indiretto legato o con il discorso diretto un rapporto di frattura oppure un rapporto di fusione un rapporto di continuità un rapporto di integrazione un rapporto di discontinuità. Quale di questi procedimenti è tra quelli impiegati da Verga per produrre l'impressione di un'oralità popolare? il ricorso a sicilianismi lessicali il ricorso a sicilianismi morfologici e fonetici la dislocazione a destra e a sinistra il discorso indiretto libero. In che cosa consiste il rilevatore primario dell'indiretto libero che Nencioni chiama della trasposizione? Nello spostamento degli elementi della frase nel passaggio dal discorso diretto all'indiretto Da un processo di modifica che interessa i tempi (ed eventualmente i modi) verbali nel passaggio dal discorso diretto all'indiretto Nella trasposizione dei modi verbali da finiti a infiniti nel passaggio dal discorso diretto all'indiretto Nel processo di modifica che interessa i tempi (ed eventualmente i modi), l'espressione delle persone grammaticali e di altri elementi deittici nel passaggio dal discorso diretto all'indiretto. La lingua del romanzo I Malavoglia è un italiano di tipo fiorentino, caratterizzato da vari tratti tipici del parlato è un siciliano caratterizzato da vari tratti tipici del parlato è un italiano ricco di termini dialettali siciliani, e caratterizzato da vari tratti tipici del parlato è un italiano caratterizzato da vari tratti tipici del parlato. Quale fra le seguenti censure non fu mossa dai critici contemporanei alla lingua dei Malavoglia? Abbondante uso di arcaismi e cultismi Uso del che polivalente Abuso dell'imperfetto Abuso del ci attualizzante. I sicilianismi integrali nei Malavoglia riguardano la sola realtà materiale della vita dei pescatori di Trezza sono collocati in luoghi strategici dal punto di vista della narrazione riguardano solo termini per i quali non esiste corrispondente italiano (tarì, onza etc,) sono collocati in luoghi strategici dal punto di vista emotivo. Indicate l'affermazione errata. L'adozione di inserti dialettali nel romanzo ottocentesco è testimoniata nei romanzi di Antonio Fogazzaro Cletto Arrighi Arrigo Boito Emilio De Marchi. Nell'indiretto legato qual è il ruolo del connettore? Il connettore assicura la grammaticalità della frase Il connettore marca il punto di trapasso dal discorso riferito alla narrazione Se il connettore manca il messaggio non è più pienamente comprensibile Il connettore marca il punto di trapasso dalla narrazione, entro la quale è espresso il verbo del dire, al discorso riferito. Nell'indiretto libero gli elementi deittici contribuiscono al riconoscimento del destinatario al riconoscimento del locutore alla diagnosi sulla natura del messaggio al riconoscimento della situazione comunicativa. Nei "Malavoglia" l'alta frequenza di "questo" e "quello" contribuisce ad attenuare, tramite la deissi, l'effetto provocato dall'immissione repentina (senza la tradizionale descrizione preventiva) del lettore entro il sistema di luoghi e personaggi contribuisce ad accrescere, tramite la deissi, l'effetto provocato dall'immissione repentina (senza la tradizionale descrizione preventiva) del lettore entro il sistema di luoghi e personaggi collabora con il discorso diretto ad assuefare progressivamente il lettore con il sistema di luoghi e personaggi del romanzo collabora con la descrizione ad assuefare progressivamente il lettore con il sistema di luoghi e personaggi del romanzo. Il discorso indiretto libero è una tipologia di discorso riferito un modo del narratore di riferire il discorso orale senza introdurre segnali linguistici espliciti (verba dicendi) di trapasso dalla narrazione un modo con cui l'autore implicito riferisce il discorso dei personaggi introducendo i verba dicendi un modo opaco del narratore di condurre la narrazione. Le strategie verghiane dell'impersonalità sono le stesse per tutto il periodo verista consistono nella regressione sono diversamente raggiunte a seconda delle opere verghiane consistono nella mimesi dell'oralità. Qual è la consistenza della raccolta Novelle rusticane? Novelle rusticane raccoglie 11 novelle Novelle rusticane raccoglie 8 novelle Novelle rusticane raccoglie 9 novelle Novelle rusticane raccoglie 12 novelle. Qual è la data di pubblicazione di Novelle rusticane? Pubblicate in rivista (tranne Di là dal mare) fra il 1879 e il 1882, furono raccolte in volume nel 1884 Pubblicate in rivista fra il 1880 e il 1882, furono raccolte in volume nel 1883 Pubblicate in rivista (tranne Di là dal mare) fra il 1880 e il 1882, furono raccolte in volume nel 1883 Pubblicate in rivista (tranne La roba) fra il 1879 e il 1882, furono raccolte in volume nel 1883. La scrittura del Mastro-don Gesualdo coinvolge Verga nel periodo 1885-1889 coinvolge Verga nel periodo 1885-1888 coinvolge Verga nel periodo 1881-1890 coinvolge Verga nel periodo 1882-1889. L'analisi degli abbozzi del Mastro-don Gesualdo mostra un avanzamento della scrittura verghiana nella strada intrapresa con I Malavoglia un regresso della scrittura verghiana alla lingua dei romanzi giovanili un regresso della scrittura verghiana al bozzettismo di Nedda un regresso della scrittura verghiana alla tipologia narrativa dei romanzi mondani. Nel 1885 Luigi Capuana caratterizzava la lingua della stagione verista come una lingua inappropriata e inadatta anche a incarnare l'ideologia del movimento che l'aveva creata come una lingua pura, che si sarebbe imposta come lingua comune dell'Italia come una lingua arcaizzante e letteraria, che non aveva saputo liberare la lingua dalle pastoie della tradizione letteraria come una lingua composita e estemporanea, che aveva però liberato la prosa italiana dalle pastoie arcaiche e letterarie. Quale fu il giudizio di Luigi Pirandello sul Mastro-don Gesualdo? Nel 1890 Pirandello evidenziò come la lingua di Verga era rappresentativa, per la Sicilia, della ormai conclusa unificazione linguistica su base nazionale secondo le indicazioni svolte da Graziadio Isaia Ascoli nel "Proemio" all'"Archivio Glottologico Italiano" Nel 1890 Pirandello evidenziò come la lingua di Verga era rappresentativa, per la Sicilia, della ormai conclusa unificazione linguistica su base nazionale nella direzione indicata da Manzoni Nel 1890 Pirandello evidenziò come la lingua di Verga era rappresentativa, per la Sicilia, della ormai conclusa unificazione linguistica su base nazionale in direzione puristica Nel 1890 Pirandello evidenziò come la lingua di Verga era rappresentativa, per la Sicilia, della nascita dell'italiano regionale, segno di un'unificazione linguistica imperfetta e 'compromissoria. Qual è la struttura interna del Mastro-don Gesualdo nella redazione in rivista e nella redazione in volume? Il Mastro-don Gesualdo in rivista consta di 16 capitoli organizzati in quattro parti, ciascuna delle quali corrispondente ad un periodo della vita del protagonista; il Mastro-don Gesualdo edito in volume è suddiviso in 21 capitoli, ordinati in un'unica sequenza Il Mastro-don Gesualdo in rivista consta di 16 capitoli ordinati in un'unica sequenza; il Mastro-don Gesualdo edito in volume è suddiviso in 21 capitoli, organizzati in quattro parti, ciascuna delle quali corrispondente ad un periodo della vita del protagonista Il Mastro-don Gesualdo in rivista consta di 21 capitoli ordinati in un'unica sequenza; il Mastro-don Gesualdo edito in volume è suddiviso in 16 capitoli, organizzati innquattro parti, ciascuna delle quali corrispondente ad un periodo della vita del protagonista Il Mastro-don Gesualdo in rivista consta di 21 capitoli organizzati in quattro parti, ciascuna delle quali corrispondente ad un periodo della vita del protagonista; il Mastro-don Gesualdo edito in volume è suddiviso in 16 capitoli, ordinati in un'unica sequenza. Dai materiali elaborati per il Mastro-don Gesualdo alcuni furono riutilizzati per la redazione della Duchessa di Leyra alcuni furono riutilizzati per la redazione di Cavalleria rusticana e di Vagabondaggio alcuni furono riutilizzati per la redazione di alcune novelle di Novelle rusticane e di Vagabondaggio alcuni furono riutilizzati per la redazione di alcune pièces teatrali. Quale fu il giudizio di Policarpo Petrocchi sulla lingua del "Mastro-don Gesualdo"? Il Petrocchi, da una posizione di stretta osservanza manzoniana, censurò una serie di inappropriatezze lessicali, idiomatiche e sintattiche Il Petrocchi riconobbe nel "Mastro-don Gesualdo" l'incarnazione del neonato italiano regionale di Sicilia Il Petrocchi riconobbe nel "Mastro-don Gesualdo" l'incarnazione artistica dell'italiano come lingua comune parlata Il Petrocchi, da una posizione di stretta osservanza puristica, censurò una serie di inappropriatezze lessicali, idiomatiche e sintattiche. Per fare il punto della lingua verghiana all'altezza del "Mastro-don Gesualdo" Francesco Bruni confronta la lingua del romanzo con la coeva scrittura epistolare di italiani semicolti con la coeva scrittura epistolare di vari letterati italiani con la coeva scrittura epistolare di Verga, in particolare utilizzando il carteggio con Luigi Capuana con la scrittura epistolare di Verga. L'uso di assai posposto all'elemento a cui si riferisce è un fiorentinismo è un arcaismo è un sicilianismo è un tratto comune all'italiano parlato. Indicate la risposta errata. Rispetto alla lingua dei "Malavoglia" nel "Mastro-don Gesualdo" non c'è più la forma dissimilata dell'imperfetto di "avere" scompare "ei" allotropo di "egli" non ci sono più toscanismi e fiorentinismi compare occasionalmente il monottongamento del fiorentino contemporaneo. Indicate la risposta errata. Rispetto alla lingua dei Malavoglia nel Mastro-don Gesualdo ricompare un corretto uso dell'aspetto imperfettivo dell'imperfetto e perfettivo del passato remoto ricompare l'enclisi pronominale non compaiono i toscanismi "cotesto" e "costì" ricompare il rispetto della regola del dittongo mobile. Nel Mastro-don Gesualdo l'impersonalità assume caratteri fonetici l'impersonalità assume caratteri propriamente grammaticali l'impersonalità assume i caratteri corali di un intero paese l'impersonalità assume i caratteri di un narratore popolare. Dal punto di vista stilistico un elemento di innovazione del Mastro-don Gesualdo è rappresentato dall'ampio uso di frasi nominali dalla ridondanza pronominale dall'uso del "che" polivalente e del "ci" attualizzante dalle dislocazioni a sinistra. |
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