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Title of test:
Linguistica Italiana pt.1

Description:
Scienze dell'educazione e della formazione

Author:
AVATAR

Creation Date:
21/02/2023

Category:
University

Number of questions: 80
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Content:
1. Quale dei seguenti elementi non è costitutivo delle manifestazioni orali della lingua? condivisione ed eventuale ellissi di dati extralinguistici già noti a emittente e destinatario condivisione da parte dell'emittente e del destinatario della stessa situazione spazio-temporale utilizzo di tratti sovrasegmentali (prosodici e intonativi) e paralinguistici (prossemici) condivisione del codice linguistico e delle stesse abitudini grafiche da parte dell'emittente e del destinatario.
3. A quale parte della lingua pertengono le differenze maggiori fra orale e scritto? Fonologia Lessico Morfologia Sintassi.
2. La Linguistica Italiana ha come oggetto l'italiano e i suoi dialetti ha come oggetto tutte le manifestazioni linguistiche presenti su territorio italiano ha come oggetto lo studio sincronico e diacronico della lingua italiana comune e delle sue articolazioni geografiche sociali e culturali ha come oggetto l'italiano comune in prospettiva sincronica.
4. Il codice prossemico è relativo alla postura del corpo e alla distanza fra gli interlocutori un codice di segni fatto con mani e corpo un codice fatto con i gesti un codice fatto con i muscoli del viso.
5. Il repertorio linguistico italiano è costitutito dall'italiano e dai dialetti parlati sul territorio nazionale dall'italiano standard dalle varietà standard e substandard dell'italiano dalle varietà diastratiche, diafasiche, diamesiche, diatopiche della lingua nazionale dei dialetti italiani e delle lingue di minoranza parlate sul territorio nazionale.
6. Una varietà di lingua è individuata dalla presenza di specifici tratti linguistici dalla presenza di specifici tratti linguistici correlabili con fattori extralinguistici dalla presenza di specifici tratti linguistici correlabili con l'area geografica e la classe sociale del parlante dalla presenza di una grande variabilità di tratti linguistici al suo interno.
7. Il repertorio linguistico è la somma delle varietà di una lingua e delle diverse lingue impiegate all'interno di una comunità linguistica la somma delle diverse lingue impiegate all'interno di una comunità linguistica l'insieme delle persone che condividono l'accesso a un insieme di varietà di lingua la somma delle varietà di una lingua impiegate all'interno di una comunità linguistica.
8. Una varietà di lingua è un insieme di tratti linguistici di un sistema linguistico all'interno del repertorio linguistico di una comunità è un insieme di tratti linguistici di un sistema linguistico usato in particolari contesti comunicativi è un insieme di tratti linguistici che concorre con un insieme di tratti sociali e situazionali è un insieme di tratti sociali o situazionali di un sistema linguistico che concorre con un insieme di tratti linguistici.
9. Per minoranze linguistiche si intendono gruppi della popolazione che parlano una lingua non evoluta gruppi minoritari della popolazione che parlano dialetto rispetto alla lingua standard gruppi della popolazione che parlano una lingua minoritaria gruppi della popolazione che parlano una lingua materna diversa da quella di una maggioranza.
10. La legge n°482 del 15 dicembre 1999, riconosce come lingue di minoranze albanese, greco, sloveno, croato, tedesco, francese i dialetti italiani albanese, greco, sloveno, croato, tedesco, sardo, francoprovenzale, friulano, ladino, catalano, francese sardo, francoprovenzale, friulano, ladino, catalano, francese.
11. Che l'italiano sia lingua ufficiale d'Italia è detto nello Statuto autonomo della Provincia di Bolzano e nella legge 1999/482 è detto sia nella Costituzione sia nella legge 1999/482 è detto espressamente dalla Costituzione è detto nello Statuto autonomo della Provincia di Bolzano .
12. Cosa si intende con continuum? lo sfumare fra l'una e l'altra delle varietà di una lingua la continuità fra una frase e l'altra dell'evoluzione di una lingua lo sfumare fra un dialetto e l'altro parlati sul territorio nazionale la solidarietà delle parti costitutive di una lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico).
13. Alessandro Manzoni, nella versione definitiva dei Promessi Sposi adottò la lingua scritta dalla classe colta della città di Milano il fiorentino del Trecento, sul modello del Bembo il fiorentino vivo del secolo XVI, sul modello del Machiavelli la lingua coeva parlata dalla classe colta della città di Firenze.
14. L'anafonesi è un fenomeno fonetico che interessa le vocali toniche latine /I E O U/ solo in alcuni contesti che interessa le vocali toniche latine /I Ē Ō U/ in ogni contesto che interessa le vocali toniche latine /I Ē Ō U/ solo in alcuni contesti che interessa le vocali toniche latine /I E O U/ in ogni contesto.
15. L'uso scritto dei dialetti è rimasto vivo sopratutto a Roma fino alla seconda metà dell'Ottocento era diffuso nel Medioevo, ma è regredito a partire dal Cinquecento è venuto meno con la nascita di una letteratura dialettale riflessa era diffuso nel Medioevo ed è continuato fino all'Unità d'Italia e anche oltre.
16. La forte regressione della dialettologia si ebbe nel secondo dopoguerra (anni Cinquanta e Sessanta del Novecento) durante il regime fascista subito dopo l'Unità d'Italia, nel 1945 subito dopo l'Unità d'Italia, nel 1861.
17. Nella seconda metà del Novecento la pratica del dialetto rimane forte nel nord-ovest e nel meridione è regredita soprattutto nell'Italia nord-orientale è regredita soprattutto nel nord-ovest è regredita sopratutto nelle zone economicamente più arretrate.
18. La tesi proposta da Pietro Bembo prevedeva l'adozione della lingua in uso presso la corte papale del fiorentino del Trecento di una lingua modellata sul latino del fiorentino del secolo XVI.
19. Secondo Graziadio Isaia Ascoli l'italiano è la continuazione diretta del fiorentino antico, come dimostrano i seguenti tratti 1) -ARIUM > -aio; 2) chiusura di e ed o in protonia; 3) apocope di -e e -o; 1) -ARIUM > -aio; 2) chiusura di e ed o in protonia; 3) desinenza -iamo alla I pers. pl. del pres. ind.; 4) anafonesi 1) -ARIUM > -aio; 2) chiusura di e ed o in protonia; 3) apocope di -e e -o; 4) anafonesi 1) -ARIUM > -aio; 2) chiusura di e ed o in protonia; 3) metafonesi; 4) anafonesi.
20. Quale fra le seguenti affermazioni è falsa? La derivazione dell'italiano standard dal fiorentino trecentesco è provata dalla presenza in entrambi dell'esito -aio da -ARIUM La derivazione dell'italiano standard dal fiorentino trecentesco è provata dalla presenza in entrambi dell'anafonesi La derivazione dell'italiano standard dal fiorentino è provato dalla presenza in entrambi dell'innalzamento di /e/ protonica in /i/ La derivazione dell'italiano standard dal fiorentino è provato dalla presenza in entrambi della gorgia.
21. La base dell'italiano moderno è nel fiorentino del Cinquecento nel fiorentino moderno nel fiorentino del XIV secolo nel fiorentino del XVI secolo.
22. Le componenti della lingua in cui l'italiano regionale si mostra maggiormente debitore nei confronti del dialetto sono la fonologia e la sintassi la fonetica e la fonologia la fonologia e il lessico la fonetica e la sintassi.
23. L'anafonesi distingue il fiorentino dall'italiano e dai dialetti settentrionali e meridionali distingue il fiorentino e l'italiano dai dialetti settentrionali e meridionali distingue il fiorentino e i dialetti meridionali dai dialetti settentrionali distingue il fiorentino e i dialetti settentrionali dai dialetti meridionali.
24. Che cos'è l'italiano regionale secondo Giovan Battista Pellegrini? L'italiano regionale è la varietà alta del dialetto L'italiano regionale è il dialetto di una regione L'italiano regionale è il dialetto comune ad una regione che si distingue dal dialetto locale L'italiano regionale è il risultato del processo di unificazione linguistica: molti dialettofoni, nell'usare la lingua italiana, vi hanno trasferito molti tratti del dialetto natio.
25. Indicate quele di queste affermazioni è giusta Nei dialetti meridionali le consonanti occlusive intervocaliche si indeboliscono L'anafonesi caratterizza i dialetti settentrionali e meridionali ad esclusione della Toscana Alcuni dialetti settentrionali sono caratterizzati da vocali anteriori arrotondate In Toscana agisce il fenomeno metafonetico.
26. I dialetti sono costitutivamente inferiori alle lingue nazionali sono subordinati alle lingue nazionali per ragioni storico-culturali o culturali non possiedono quella precisa struttura grammaticale che predispone la lingua all'espressione scritta sono subordinati ad una varietà linguistica qualitativamente superiore, l'italiano standard.
27. Cosa intendeva il Rinascimento con il termine dialetto? Varietà diatopiche inferiori e subordinate alla lingua considerata superiore per qualità intriseche ed eventualmente prestigio letterario Varietà diatopiche coesistenti e di pari dignità, tutte usate anche nella produzione letteraria Varietà diastratiche della koiné Varietà diatopiche che fattori storico-sociali e culturali hanno relegato ad un ambito d'uso inferiore della gerarchia sociolinguistica.
28. All'interno di una comunità linguistica si nota in genere la presenza di una varietà alta, di una varietà bassa e di una serie ben definita di varietà intermedie di una varietà alta, stigmatizzata, e di una varietà bassa, non stigmatizzata di una varietà alta, di una varietà bassa e di una varietà media ben definita di una varietà alta dotata di maggior prestigio e di una varietà bassa meno prestigiosa.
29. Cosa intende, nella linguistica moderna, con il termine dialetto? Varietà diatopiche coesistenti e di pari dignità, tutte usate nella produzione letteraria Varietà diatopiche che fattori storico-sociali e culturali hanno relegato ad un ambito d'uso inferiore della gerarchia sociolinguistica Varietà diatopiche inferiori e subordinate alla lingua considerata superiore per qualità intrinseche ed eventualmente prestigio letterario Varietà diastratiche di una lingua comune .
30. Che cos'è la diglossia una situazione di doppia opzione linguistica che prevede una lingua alta e una lingua bassa fra le quali esiste una differenza d'uso di tipo funzionale a seconda dei contesti una situazione di doppia opzione linguistica senza differenza funzionale una situazione di doppia opzione linguistica (lingua/dialetto, lingua ufficiale/lingua minoritaria) a disposizione del parlante una situazione di doppia opzione linguistica come in Italia l'alternanza di lingua standard e italiani regionali su base dialettale.
31. Quando in una comunità sono compresenti due lingue non differenziate funzionalmente si parla di diglossia bilinguismo individuale bilinguismo sociale bilinguismo sociale e individuale.
32. Per isole linguistiche alto-italiane (o gallo-italiche) si intendono delle aree delle isole(Sicilia e Sardegna) in cui si parlavano varietà di tipo settentrionale delle aree di alcune regioni meridionali(Sicilia, Basilicata, Campania) in cui si parlavano varietà di tipo settentrionale delle aree della Sardegna e della Corsica in cui si parlavano varietà di tipo toscano delle aree dell'Italia settentrionale in cui si parlavano varietà di tipo gallo-italico.
33. In Italia è possibile individuare quattro aree dialettali principali: dialetti italiani settentrionali, gallo-italici, centro-meridionali, insulari quattro aree dialettali principali: dialetti italiani settentrionali, toscani, centro-meridionali, insulari tre aree dialettali principali: dialetti italiani settentrionali, toscani, centro-meridionali tre aree dialettali principali: dialetti italiani settentrionali, centro-meridionali, meridionali estremi.
34. Lungo una linea immaginaria (isoglossa) che congiunge Massa a Senigallia il toscano si incontra con i dialetti centro-meridionali i dialetti settentrionali si incontrano con i dialetti centro-meridionali i dialetti settentrionali si incontrano con il toscano e con i dialetti centro-meridionali il toscano si incontra con i dialetti settentrionali.
35. Quale di queste affermazioni è falsa? In napolentano, tra gli effetti della metafonesi c'è il dittongamento di /ɛ/ e /ɔ/ La metafonesi del napoletano interessa le vocali medio-alte /e/ e /o/ e quelle medio-basse /ɛ/ e /ɔ/ La metafonesi veneta interessa solo le vocali medio-alte /e/ e /o/ La metafonesi veneta interessa solo le vocali medio-basse /ɛ/ e /ɔ/.
36. Quale tra i seguenti caratteri non è condiviso da tutti i dialetti italiani settentrionali? la perdita dell'opposizione della lunghezza consonantica l'indebolimento delle consonanti occlusive a presenza di una doppia serie di pronomi soggetto la presenza di vocali anteriori arrotondate.
37. Individuate fra i tratti indicati sotto quele caratterizza tutte le varietà dialettali settentrionali perdita dell'opposizione fonologica di lunghezza consonantica indebolimento delle vocali atone, specie in fine di parola sonorizzazione delle consonanti occlusive /k/ /p/ /t/ presenza di vocali arrotondate.
38. Individuate fra i tratti indicati sotto quele caratterizza tutte le varietà dialettali centro-meridionali indebolimento delle voacali, specie in fine parola sonorizzazione delle consonanti occlusive sorde dopo /n/ perdita dell'opposizione fonologica di lunghezza consonantica dittongamento metafonetico.
39. Indicate quele di queste affermazioni è falsa I dialetti meridionali sono contraddistinti dal raddoppiamento fonosintattico I dialetti toscani non conoscono la metafonesi Il romanesco, anticamente appartenente ai dialetti centro-meridionali, è oggi un dialetto di tipo toscano I dialetti italiani si distinguono in settentrionali, toscani, centro meridionali.
40. Indicate quale di queste affermazioni è errata. Alcuni dialetti settentrionali sono caratterizzati dalla presenza di vocali anteriori arrotondate L'anafonesi caratterizza i dialetti settentrionali e meridionali ad esclusione della Toscana La gran parte dei dialetti centro-meridionali conosce la sonorizzazione delle occlusive sorde dopo nasale Nei dialetti settentrionali le consonanti occlusive intervocaliche si indeboliscono.
41. Nella prospettiva sociolinguistica, i principali fattori di differenziazione sociale sono il reddito, la professione e il sesso il reddito, la professione e il grado di istruzione il reddito e la classe d'età il reddito e la professione.
42. Cosa si intende per "repertorio linguistico" l'insieme di tratti linguistici di un sistema linguistico che co-occorre con un certo insieme di tratti sociali o situazionali l'insieme delle lingue e delle loro varietà a disposizione di una comunità o di un parlante tutte le risorse (fonologiche, morfologiche, sintattiche e lessicali) di una lingua la varietà di lingua non nettamente delimitabili nello spazio e nel repertorio.
43. Quele dei seguenti tratti morfosintattici appartiene all'italiano popolare? L'abbandono del clitico vi in favore di ci Utilizzo del clitico gli in luogo di le Errori di ortografia Utilizzo del clitico ci col valore di 'a lui', 'a lei'.
44. Quale di questi tratti linguistici non può essere considerato un tratto distintivo dell'italiano popolare? periodo ipotetico con doppi condizionale errori di ortografia uso di lui con funzione di soggetto uso di malapropismi.
45. L'italiano colto è la lingua parlata dalle persone mediamente istruite coincide sostanzialmente con la norma definita standard è caratterizzata dalla presenza di tratti sociolinguistici marcati è l'italiano usato da parlanti di livello socio-culturale medio.
46. Il linguaggio giovanile è una varietà di tipo diastratico diafasico diastratico e diacronico diastratico e diafasico.
47. L'uso degli allocativi lei oppure tu per il singolare, loro oppure voi per il plurale è un'alternativa che riguarda l'asse di variazione diacronica diafasico diatopico diastratico.
48. Quele di questi tratti non è caratteristico del registro formale? ricorso ad arcaismi uso del lei come pronome allocutivo ipotassi alta velocità di elocuzione.
49. A quale asse di variazione si attribuisce la differenza fra lingua orale e lingua scritta diamesico diafasico diacronico e diatopico diastratico.
50. La variazione diafasica indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa, in relazione allo spazio indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa, dalla funzione del messaggio e dal contesto indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa attraverso il tempo indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa e dall'appartenenza dei parlanti a diversi strati sociali.
51. La variazione diafasica diversamente dalla variazione diastratica, non è legata univocamente al parlante come la variazione diastratica, non è legata univocamente al parlante come la variazione diastratica, è legata univocamente al parlante diversamente dalla variazione diastratica, è legata univocamente al parlante.
52. I tratti che determinano la differenziazione tra i sottocodici sono prevalentemente lessicali e sintattici lessicali e morfologici lessicali e semantici morfologici e sintattici.
53. A quele asse di variazione pertiene il registro formale/informale? asse diatopico asse diastratico asse diamesico asse diafasico.
54. La variazione di registro è connessa con l'ambito di attività, con la sfera semantica che questo implica è connessa al tipo di rapporto fra parlante e interlocutore e al grado di formalità della situazione comunicativa è connessa al tipo di rapporto fra parlante e interlocutore e all'argomento del discorso è connessa all'argomento del discorso e al grado di formalità della situazione comunicativa.
55. Indicate quele delle seguenti definizioni pertiene all'asse di variazione diafasico variazione della lingua in relazione allo spazio variazione della lingua a seconda dell'appartenenza sociale dei parlanti variazione della lingua lungo l'asse del tempo variazione della lingua a seconda della situazione comunicativa, della funzione del messaggio e dal contesto.
56. Il parlato-scritto è l'elocuzione molto aulica di un parlante la lingua di un testo orale poi trascritto la lettura di un testo scritto la lingua di una testo scritto riprodotto oralmente.
57. La variazione diamesica indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa e dall'appartenenza dei parlanti a diversi strati sociali indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa indica la variazione della lingua condizionata dal mezzo di trasmissione del messaggio indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa attraverso il tempo.
58. L'italiano dell'uso medio, secondo Francesco Sabatini, è una varietà dell'italiano caratterizzata da tratti fono-morfologici, sintattici e lessicali diffusi su tutto il territorio nazionale, diversa dallo standard e usata prevalentemente nella comunicazione scritta, ma anche in quella orale caratterizzata da tratti fono-morfologici, sintattici e lessicali diffusi su tutto il territorio nazionale e presenti negli italiani regionali caratterizzata da tratti fono-morfologici, sintattici e lessicali diffusi su tutto il territorio nazionale, diversa dallo standard e usata prevalentemente nella comunicazione orale, ma anche in quella scritta caratterizzata da tratti fono-morfologici, sintattici e lessicali diffusi su gran parte del territorio nazionale, assimilabile allo standard.
59. Secondo Francesco Sabatini, l'italiano dell'uso medio è la varietà dell'italiano usata dalla classe media è una varietà della lingua nazionale ricettiva nei confronti delle varietà regionali è una varietà dell'italiano in parte diversa dallo standard, usata nell'orale, ma anche nello scritto è la varietà dell'italiano che si colloca diastraticamente tra italiano colto e italiano popolare.
60. Per definire un suono consonantico è necessario il luogo di articolazione, la durata e la sordità/sonorità il modo di articolazione, la durata e la sordità/sonorità il modo di articolazione, il luogo di articolazione e la lunghezza il modo di articolazione, il luogo di articolazione e la sonorità/sordità.
61. Le consonanti fricative sono prodotte creando una chiusura totale del flusso d'aria, alla quale segue un rilascio completo che provoca un suono momentaneo sono prodotte creando una chiusura parziale del flusso d'aria, che provoca un suono continuo sono prodotte creando una chiusura parziale del flusso d'aria, che provoca un suono momentaneo sono prodotte creando una chiusura totale del flusso d'aria, alla quale segue un rilascio parziale che provoca un suono continuo.
62. La corrispondenza biunivoca tra foni e grafemi si ha sia nel sistema grafematico italiano, sia nell'Alfabeto Fonetico Internazionale (IPA) né nel sistema grafematico italiano, né nell'Alfabeto Fonetico Internazionale (IPA) nell'Alfabeto Fonetico Internazionale (IPA) nel sistema grammatico italiano.
63. Indicare la corretta differenza fra vocali e consonanti. nella pronuncia delle consonanti l'aria che esce dai polmoni fuoriesce dalla cavità orale indisturbata, nella pronuncia delle vocali trova un ostacolo parziale o totale prima di uscire dalla cavità orale le vocali sono sempre sonore mentre le consonanti sono sempre sorde le vocali sono sempre aperte, le consonanti sono sempre chiuse nella pronuncia delle vocali l'aria che proviene dai polmoni fuoriesce indisturbata dalla cavità orale senza trovare alcun ostacolo, nella pronuncia delle consonanti trova un ostacolo parziale o totale prima di uscire dalla cavità orale.
64. Le consonanti affricate sono prodotte creando una chiusura totale del flusso d'aria, alla quale segue un rilascio parziale che provoca un suono continuo sono prodotte creando una chiusura totale del flusso d'aria, alla quale segue un rilascio completo che provoca un suono momentaneo sono prodotte creando una chiusura parziale del flusso d'aria, che provoca un suono momentaneo sono prodotte creando una chiusura parziale del flusso d'aria che provoca un suono momentaneo.
65. Le consonanti occlusive sono prodotte creando una chiusura totale del flusso d'aria, alla quale segue un rilascio parziale e l'aria passa con difficoltà, producendo un suono continuo sono prodotte creando una chiusura totale del flusso d'aria, alla quale segue un rilascio completo che provoca un suono continuo sono prodotte creando una chiusura totale del flusso d'aria, alla quale segue un rilascio completo che provoca un suono momentaneo sono prodotte creando una chiusura parziale del flusso d'aria producendo un suono continuo.
66. Qual è la differenza fra consonanti sorde e sonore? Nelle consonanti sonore le corde vocali aperte vibrano al passaggio dell'aria, nelle sonore le corde vocali non vibrano perché sono chiuse Nelle consonanti sorde le corde vocali chiuse vibrano al passaggio dell'aria, nelle sonore le corde vocali non vibrano perché sono aperte Nelle consonanti sonore l'apertura della bocca è più ampia Nelle consonanti sonore le corde vocali chiuse vibrano al passaggio dell'aria, nelle sorde le corde vocali non vibrano perché sono aperte.
67. Sulla base del modo di articolazione si distinguono le consonanti in sorde e sonore le vocali in aperte e chiuse le consonanti dalle vocali le consonanti in occlusive, fricative e affricate.
68. Indicare la corretta trascrizione fonetica di artrosi /ar'trɔzi/ /ar'trosi/ /ar'trɔsi/ /ar'trozi/.
69. Indicare la corretta trascrizione fonetica di manzo /'maŋʤo/ /'manʤo/ /'manʤɔ/ /'manʣo/.
70. Le vocali /ɔ/ /o/ e /u/ sono posteriori e arrotondate anteriori e arrotondate centrali e arrotondate posteriori e non arrotondate.
71. Qual è il tratto distintivo fra [n] e [ɲ] il luogo d'articolazione: una è nasale labiale, l'altra è una nasale dentale il luogo d'articolazione: la prima è una nasale dentale, la seconda una nasale palatale il modo d'articolazione: una è una nasale labiale e una è dentale l'assenza o la presenza di sonorità: la prima è una nasale sorda, la seconda è una nasale sonora.
72. Quel è la differenza fra [u] e [w]? La prima è una vocale più stretta della seconda La seconda è una vocale più stretta della prima La prima è una vocale, la seconda una semiconsonante o approssimante La prima è una approssimante, la seconda una vocale.
73. In che cosa consiste la differenza fra [o] e [ɔ] e rispettivamente fra [e] e [ɛ]? Nella posizione della lingua sull'asse verticale Nella posizione della lingua sull'asse orizzontale Nel grado di apertura delle labbra Nella presenza/assenza dell'arrotondamento delle labbra.
74. Quale di questi quattro segni indica un'affricata palatale sonora? [ʧ] [ʒ] [ʤ] [ʣ].
75. Individuate la corretta definizione del suono /ʤ/ affricata palatale sonora fricativa alveolare sonora affricata alveolare sonora fricativa palatale sonora.
76. Le consonanti sonore sono foni che prevedono l'attivazione di una di una fonte di rumore nel tratto fonatorio al di sopra della laringe, e anche l'attivazione della vibrazione laringea foni che risultano dall'attivazione della vibrazione laringea, senza che nel tratto fonatorio superiore si produca nessun'altra fonte di rumore foni prodotti senza vibrazione faringea e senza che nel tratto fonatorio superiore si produca nessun'altra fonte di rumore foni che prevedono l'attivazione di una fonte di rumore nel tratto fonatorio al di sopra della laringe, ma non l'attivazione della vibrazione laringea.
77. Il suono iniziale di ciglio si trascrive [ʧ] [c] [ʦ] [ʤ].
78. Il suono iniziale di ciglio è una affricata dentale sorda una affricata palatale sorda una fricativa palatale sorda una affricata palatale sonora.
79. La parola cagna è costituita dalla sequenza di una occlusiva velare sorda, una vocale centrale media, una nasale palatale, una vocale centrale media; la sua trascrizione fonetica è ['kaŋŋa] è costituita dalla sequenza di una affricata palatale sorda, una vocale centrale, una nasale palatale, una semivocale anteriore e una vocale centrale; la sua trascrizione fonetica è ['caŋŋja] è costituita dalla sequenza di una consonante velare sorda, una vocale centrale media, una nasale, una vocale centrale media; la sua trascrizione fonetica è ['kanna] costituita dalla sequenza di una consonante velare sorda, una vocale centrale media, una nasale palatale, una vocale centrale media; la sua trascrizione fonetica è ['kaŋŋa].
80. Il suono iniziale della parola cane è una affricata dentale sorda e si trascrive secondo il sistema IPA con il segno [c] una occlusiva dentale sorda e si trascrive secondo il sistema IPA con il segno [c] una occlusiva velare sorda e si trascrive secondo il sistema IPA con il segno [k] una fricativa dentale sonora e si trascrive secondo il sistema IPA con il segno [k].
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