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Title of test:
Meccanica Applicata a progettazione

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paniere

Author:
AVATAR

Creation Date:
17/09/2021

Category:
University

Number of questions: 142
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Content:
0101. Un esempio di macchina motrice è: nessuna delle precedenti. La fresa automatica. La pompa idraulica. La turbina Pelton.
0102. A differenza delle macchine motrici, le macchine generatrici trasformano: L'energia meccanica in altre forme di energia. L'energia termica in energia meccanica L'energia elettrica in energia termica. nessuna delle precedenti.
0103. Le macchine energetiche: Si dividono in motrici e generatrici. Comprendono soltanto macchine elettriche. Sono destinate alla creazione di energia nessuna delle precedenti.
0104. Le macchine operatrici: nessuna delle precedenti. Sono destinate ad operazioni di trasformazione energetiche. Sono destinate alla realizzazione di operazioni specifiche diverse da semplici trasformazioni di energia Sono destinate alla creazione di energia.
0201. Lo studio cinematico viene detto diretto se: nessuna delle precedenti. a partire dalla conoscenza del moto dei motori, viene calcolato il movimento in uscita della macchina a partire dalla conoscenza delle forze esterne, viene calcolato l'atto di moto dei membri. a partire dalla conoscenza del movimento in uscita della macchina, viene calcolato il moto dei motori.
0202. Dal punto di vista matematico, il problema dell'analisi statica: consiste nella risoluzione di un sistema di equazioni algebriche polinomiali di grado 2. nessuna delle precedenti. consiste nella risoluzione di un sistema di equazioni algebriche fortemente non lineari. consiste nella risoluzione di un sistema di equazioni algebriche lineari.
0203. Il regimo di moto ciclico si dice alternativo se: il movimento dei membri è diverso ad ogni ciclo. può avvenire in sostituzione del moto a regime periodico. ad ogni ciclo si inverte il verso di movimento. nessuna delle precedenti.
0204. Lo studio cinematico viene detto inverso se: a partire dalla conoscenza del movimento in uscita della macchina, viene calcolato il moto dei motori. a partire dalla conoscenza del moto dei motori, viene calcolato il movimento in uscita della macchina nessuna delle precedenti. a partire dalla conoscenza delle forze esterne, viene calcolato l'atto di moto dei membri.
0205. Il moto a regime si dice periodico se l'atto di moto non è uniforme. se l'atto di moto di tutti i membri si ripete dopo un intervallo di tempo (periodo). nessuna delle precedenti. se l'atto di moto di almeno uno dei membri si ripete dopo un intervallo di tempo (periodo).
0206. Il moto a regime si dice uniforme o assoluto: se l'atto di moto si ripete ciclicamente. se l'atto di moto di del membro movente si mantiene costante in qualunque intervallo di tempo. nessuna delle precedenti. se l'atto di moto di tutti i membri si mantiene costante in qualunque intervallo di tempo.
0207. Il regimo di moto ciclico si dice continuativo se: nessuna delle precedenti. alla fine di ogni successivo ciclo si arresta e poi riparte. durante ogni successivo ciclo si arresta per breve tempo. durante ogni successivo ciclo non si arresta;.
0208. Il regimo di moto ciclico si dice intermittente se: durante ogni ciclo cala di intensità senza arrestarsi mai. nessuna delle precedenti. durante ogni ciclo si arresta per un intervallo di tempo infinito; durante ogni ciclo si arresta per un intervallo di tempo finito;.
0209. Il regime di moto transitorio: si verifica nella fase di avviamento o di arresto delle macchine. si ripete dopo un intervallo di tempo detto periodo. è anche detto uniforme o assoluto. nessuna delle precedenti.
0401. Un vincolo è esterno: se è dovuto alla presenza di altri corpi. se è dovuto alla costituzione dei corpi nessuna delle precedenti. se è anolonomo.
0402. Un vincolo bilaterale è detto olonomo: se è interno. se è non integrabile. se limita direttamente solo le velocità del sistema. nessuna delle precedenti.
0403. Un vincolo è detto anolonomo: se risulta integrabile. se limita anche le velocità dei corpi. se non sottrae gradi di libertà al sistema. nessuna delle precedenti.
0404. Il vincolo di corpo rigido è un esempio di vincolo: bilaterale. nessuna delle precedenti. interno. anolonomo.
0405. Un vincolo è detto unilaterale: se è espresso da tante disequazioni quante disequazioni nessuna delle precedenti. se è espresso da almeno 2 disequazioni. se non sottrae gradi di libertà al sistema.
0406. Gli angoli di Eulero: Sono utilizzati per esprimere l'inclinazione delle forze sviluppate nel contatto fra ruote dentate. Indicano l'inclinazione delle forze agenti fra i membri di un meccanismo. Sono utilizzati per rappresentare il mutuo orientamento di corpi rigidi. nessuna delle precedenti.
0407. I 9 componenti della matrice di rotazione che esprime la rotazione di un corpo nello spazio sono legati in realtà da: nessuna delle precedenti. 5 relazioni. 6 relazioni. 4 relazioni.
0408. Un vincolo è interno: nessuna delle precedenti. se si esprime tra due corpi interni al sistema. se è dovuto alla presenza di altri corpi. se è dovuto alla costituzione dei corpi.
0409. Lo spostamento relativo tra 2 corpi nello spazio in assenza di vincoli è espresso da: 3 parametri. 4 parametri. nessuna delle precedenti. 6 parametri.
0410. Gli angoli aeronautici descrivono l'orientamento di un sistema di riferimento: nessuna delle precedenti. Sono utilizzati esclusivamente in campo aeronautico. Attraverso tre successive rotazioni rispetto a sistemi di riferimento mobile. Attraverso tre successive rotazioni rispetto ad un sistema di riferimento fisso.
0411. Lo spostamento relativo tra 2 corpi nel piano in assenza di vincoli è espresso da: nessuna delle precedenti. 3 parametri. 6 parametri. 2 parametri.
0412. Un vincolo unilaterale: sottrae gradi di libertà al sistema. non sottrae gradi di libertà al sistema. nessuna delle precedenti. sottrae tanti gradi di libertà al sistema quante sono le disequazioni che lo rappresentano.
0413. Un vincolo è detto bilaterale: se le restrizioni imposte al sistema si rappresentano tramite sole disequazioni. se le restrizioni imposte al sistema si rappresentano tramite equazioni e disequazioni. nessuna delle precedenti. se le restrizioni imposte al sistema si rappresentano tramite sole equazioni.
0414. Si chiama vincolo: nessuna delle precedenti. ogni dispositivo che limita le posizioni dei punti del sistema meccanico. ogni dispositivo che limita le velocità dei punti del sistema meccanico. ogni dispositivo che limita le posizioni e/o le velocità dei punti del sistema meccanico.
0415. Gli angoli di roll, pitch e yaw: Sono utilizzati per esprimere l'inclinazione delle forze sviluppate nel contatto fra ruote dentate. Indicano l'inclinazione delle forze agenti fra i membri di un meccanismo. nessuna delle precedenti. sono anche detti angoli nautici o aeronautici.
0601. Le superfici coniugate: nessuna delle precedenti. impediscono il moto relativo tra due corpi. non hanno influenza sul tipo di moto relativo concesso da una coppia cinematica. al prodotto dei rendimenti delle singole macchine.
0602. In relazione alla geometri di contatto, è un esempio di contatto lineare: contatto rullo su piano. contatto sfera su piano. contatto vite madrevite. nessuna delle precedenti.
0603. Si indica classe di una coppia cinematica: nessuna delle precedenti. il numero di gradi di libertà residui del moto relativo. il numero di gradi di libertà impediti nel moto relativo. il numero di punti di contatto tra i corpi.
0604. In relazione alla geometri di contatto, è un esempio di contatto superficiale o di combaciamento: contatto rullo su piano. contatto vite madrevite. contatto sfera su piano. nessuna delle precedenti.
0605. In relazione alla geometri di contatto, è un esempio di contatto puntiforme: contatto sfera su piano. contatto vite madrevite. contatto rullo su piano. nessuna delle precedenti.
0606. Lo spostamento relativo fra 2 corpi connessi tramite una coppia cinematica: può essere ottenuto con differenti coppie di superfici coniugate. nessuna delle precedenti. può essere ottenuto con una e una sola coppia di superfici coniugate. non viene influenzato dalla coppia di superfici coniugate utilizzate.
0607. Dal punto di vista cinematico si distinguono contatti: nessuna delle precedenti. di forma chiusa e forma aperta. di forza e di forma. di strisciamento, di rotolamento e d'urto.
0608. Le coppie elementari o inferiori sono realizzate tramite: contatti lineari. contatti puntiformi. nessuna delle precedenti. contatti superficiali o di combaciamento.
0609. Sono coppie cinematiche superiori: le coppie realizzate con contatti di combaciamento. nessuna delle precedenti. le coppie realizzate con contatti di superficie. tutte e sole le coppie realizzate tra membri non rigidi.
0610. Un esempio di coppia cinematica superiore è: la coppia sferica. la camma piana. la coppia cilindrica. nessuna delle precedenti.
0611. La coppia rotoidale o cerniera può essere realizzata: nessuna delle precedenti. esclusivamente con contatto di strisciamento. esclusivamente con contatto di rotolamento. sia con contatti di strisciamento che con contatti di rotolamento.
0701. Una catena cinematica è detta chiusa: se non consente l'inserimento di altri membri. se si instaurano percorsi chiusi tra i membri della catena. se non si instaurano percorsi chiusi tra i membri della catena. nessuna delle precedenti.
0702. Una catena cinematica è detta composta: se almeno un membro presenta più di 2 accoppiamenti. se ciascun membro presenta 2 accoppiamenti. se ciascun membro è connesso agli altri tramite sole coppie superiori. nessuna delle precedenti.
0703. Una catena cinematica è detta semplice: se non ci sono corpi in moto relativo. se ciascun membro è connesso agli altri tramite sole coppie inferiori. nessuna delle precedenti. se ciascun membro presenta 1 o 2 accoppiamenti.
0704. Nello studio delle catene cinematiche, si fa spesso ricorso agli schemi strutturali che: nessuna delle precedenti. rappresentano soltanto le coppie e i giunti presenti trascurando l'effettiva geometria. rappresentano la geometria della catena cinematica. rappresentano la struttura realizzativa del meccanismo.
0705. Due meccanismi si definiscono cinematicamente equivalenti se: nessuna delle precedenti. per qualsiasi moto dei moventi, forniscono lo stesso moto dei cedenti. per lo stesso moto dei moventi forniscono uguale moto per i cedenti. possono essere animati dallo stesso moto dei moventi.
0801. L'equazione di Gruebler fornisce: il numero di bilancieri presenti in un meccanismo a quadrilatero. la classe dei vincoli presenti in un meccanismo. nessuna delle precedenti. il numero di gradi di libertà per meccanismi nel piano.
0802. Un vincolo apparente, o ridondante: è sempre rilevato dal calcolo dell'equazione di struttura. aggiunge gradi di vincolo al sistema pur mantenendone la mobilità. non sottrae gradi di libertà al sistema. nessuna delle precedenti.
0803. Vengono detti sistemi articolati: i meccanismi ottenuti collegando i membri esclusivamente attraverso coppie prismatiche. i meccanismi ottenuti collegando i membri esclusivamente attraverso coppie rotoidali. i meccanismi ottenuti collegando i membri esclusivamente attraverso coppie superiori. nessuna delle precedenti.
0901. Il teorema di Rivals: è utilizzato per il calcolo delle velocità di punti appartenenti a corpi diversi. nessuna delle precedenti. è utilizzato per il calcolo delle velocità di punti appartenenti ad uno stesso corpo rigido. è utilizzato per il calcolo delle accelerazioni di punti appartenenti ad uno stesso corpo rigido.
0902. La velocità angolare: caratterizza il moto dell'intero corpo. nessuna delle precedenti. è una quantità che caratterizza un punto di un particolare corpo. va calcolata rispetto ad un polo prefissato detto centro di istantanea rotazione.
0903. Il teorema di Galileo: è utilizzato per il calcolo delle accelerazioni di punti appartenenti ad uno stesso corpo rigido. è utilizzato per il calcolo delle velocità di punti appartenenti ad uno stesso corpo rigido. è utilizzato per il calcolo delle velocità di punti appartenenti a corpi diversi. nessuna delle precedenti.
0904. Nel moto rotatorio ogni punto del corpo, ad eccezione del centro di rotazione, ha una componente di accelerazione: nessuna delle precedenti. centripeta. di Coriolis. centrifuga.
0905. La cinematica: nessuna delle precedenti. consiste nello studio di posizioni, velocità, accelerazioni di un sistema di corpi interconnessi, che formano un meccanismo indipendentemente dalle forze che producono il moto. consiste nello studio di posizioni, velocità, accelerazioni di un sistema di corpi interconnessi, che formano un meccanismo in funzione delle forze che producono il moto. consiste nello studio delle forze necessarie a svolgere un determinato moto.
0906. Nel moto traslatorio: le velocità di ogni punto del corpo va calcolata in funzione della velocità di un punto e della velocità angolare del corpo. il centro di istantanea rotazione è interno alla geometria del corpo. ogni punto ha uguale velocità ed accelerazione. nessuna delle precedenti.
1001. Il prodotto vettoriale tra due vettori è non nullo quando: i due vettori sono paralleli. nessuna delle precedenti. i due vettori hanno modulo nullo. uno dei due vettori ha modulo nullo.
1101. Il teorema di Chasles afferma che: il calcolo della velocità angolare di un corpo rigido dipende dal polo considerato. le normali alle traiettorie dei punti di un corpo rigido mobile in ogni istante concorrono nel centro di istantanea rotazione. le tangenti alle traiettorie dei punti di un corpo rigido mobile in ogni istante concorrono nel centro di istantanea rotazione. nessuna delle precedenti.
1102. Il luogo dei punti occupati nel corso del moto dal centro di istantanea rotazione nel riferimento locale solidale al corpo si indica come: polare fissa dello spostamento considerato. evolvente di cerchio. nessuna delle precedenti. polare mobile dello spostamento considerato.
1103. In ogni condizione di moto che non sia pura traslazione, in ogni istante esiste un punto solidale al corpo avente velocità nulla. Quale delle seguenti affermazioni su tale punto è falsa: nessuna delle precedenti. tale punto può essere anche al di fuori del corpo rigido. per spostamenti infinitesimi tale punto è noto come centro di istantanea rotazione. la velocità di ogni altro punto del corpo è ricavabile come prodotto tra la distanza da tale punto e la velocità angolare del corpo.
1104. Il luogo dei punti occupati nel corso del moto dal centro di istantanea rotazione nel riferimento fisso si indica come: evolvente di cerchio. polare mobile dello spostamento considerato. polare fissa dello spostamento considerato. nessuna delle precedenti.
1105. Indicare quale delle seguenti affermazioni è falsa: nessuna delle precedenti. il moto di un corpo nello spazio causa il puro rotolamento della polare mobile sulla polare fissa. le due polari del moto risultano tangenti nei successivi punti di contatto. l'equazione della curva detta polare mobile può essere ricavata a partire dall'equazione della polare fissa attraverso un semplice cambio di coordinate.
1201. Indicare quale delle seguenti affermazioni sul moto relativo fra corpi è falsa: il moto assoluto di un punto risulta somma del moto relativo e del moto di trascinamento che il punto avrebbe se fosse solidale col sistema mobile. nel calcolo delle accelerazioni è necessario tenere presente la comparsa di una componente detta accelerazione comlementare. nessuna delle precedenti. la velocità relativa tra due corpi connessi attraverso una coppia prsmatica è diretta perpendicolarmente alla direzione in cui si sviluppa tale coppia.
1202. Il teorema di Kennedy-Aronhold afferma che: Durante il moto rigido piano i centri di istantanea rotazione sono a tre a tre allineati. le normali alle traiettorie dei punti di un corpo rigido mobile in ogni istante concorrono nel centro di istantanea rotazione. Durante il moto rigido piano i centri di istantanea rotazione sono allineati al centro del sistema di riferimento fisso. nessuna delle precedenti.
1401. Indicare quale delle seguenti affermazioni sulle equazioni indipendenti di posizione è falsa. le velocità dei punti del sistema si ottengono per derivazione delle equazioni. si possono individuare tante equazioni vettoriali indipendenti quante sono le maglie semplici del sistema. nessuna delle precedenti. sono anche dette equazioni di chiusura.
1501. Il metodo delle velocità relative: per poter essere applicato è necessario conoscere la mutua posizione di tutti i membri del cinematismo. permette di effettuare l'analisi di velocità del sistema contemporaneamente a quella di posizione. nessuna delle precedenti. permette di conoscere la posizione di ogni membro del sistema.
1701. Gli epicicloidi sono curve generate dal moto di un punto rigidamente connesso ad una curva mobile detta epiciclo che rotola senza strisciare su una curva fissa detta: nessuna delle precedenti. base. cicloide. rolletta.
1702. L'evolvente del cerchio è: la curva descritta da un punto di una retta che striscia su di una circonferenza. la curva descritta da un punto di una retta che rotola senza strisciare su una circonferenza. la curva inviluppata da una circonferenza che rotola su un cerchio. nessuna delle precedenti.
1703. Indicare quale delle seguenti affermazioni sulla dentatura ad evolvente è falsa: nessuna delle precedenti. la linea di condotta ha pendenza pari all'angolo di pressione solo nel punto tangenza delle circonferenze primitive. il funzionamento dell'ingranaggio risulta cinematicamente corretto anche per piccole variazioni dell'interasse. la ruota di raggio infinito ha denti con profili rettilinei.
1901. Nell'analisi dei meccanismi a camma: assegnata la forma della camma si deve calcolare la legge del moto del cedente. assegnata la legge oraria della camma si deve calcolare la forma del cedente per realizzare un desiderato movimento. assegnata la legge oraria desiderata per il cedente si deve ricavare la forma della camma necessaria alla realizzazione di quel moto. nessuna delle precedenti.
1902. Nella sintesi dei meccanismi a camma: nessuna delle precedenti. assegnata la legge oraria desiderata per il cedente si deve ricavare la forma della camma necessaria alla realizzazione di quel moto. assegnata la legge oraria della camma si deve calcolare la forma del cedente per realizzare un desiderato movimento. assegnata la forma della camma si deve calcolare la legge del moto del cedente.
2001. Nel caso statico, l'attrito radente agisce in modo che la forza di reazione che agisce tra due corpi: sia esterna alla superficie di un cono detto cono d'attrito. nessuna delle precedenti. sia interna alla superficie di un cono detto cono d'attrito giaccia sempre sulla superficie di un cono detto cono d'attrito.
2002. Considerando il caso di puro rotolamento, la forza d'attrito radente cui è soggetto un rullo trainato: nessuna delle precedenti. è nulla. è diretta nella direzione di avanzamento. è contraria alla direzione di avanzamento.
2003. Considerando il caso di puro rotolamento, l'attrito radente cui è soggetto un rullo motore: è di tipo dinamico. nessuna delle precedenti. è di tipo statico. è assente.
2004. Considerando il caso di puro rotolamento, l'attrito radente cui è soggetto un rullo trainato: è di tipo statico. è assente. è di tipo dinamico. nessuna delle precedenti.
2005. Nel caso statico, l'attrito radente agisce in modo che la forza di reazione che agisce tra due corpi: assuma un valore tale da equilibrare staticamente il sistema. nessuna delle precedenti. sia esterna alla superficie di un cono detto cono d'attrito. giaccia sempre sulla superficie di un cono detto cono d'attrito.
2006. Considerando il caso di puro rotolamento, la forza d'attrito radente cui è soggetto un rullo motore: è diretta nella direzione di avanzamento. è contraria alla direzione di avanzamento. è nulla. nessuna delle precedenti.
2007. Quale tra le seguenti affermazioni sull'attrito volvente è falsa: si manifesta come coppia che si oppone al moto di rotolamento. è causato dalla deformazione della coppia di superfici in contatto. può essere interpretato come spostamento all'indietro rispetto alla velocità di avanzamento del corpo della reazione normale al suolo. nessuna delle precedenti.
2008. Nel caso dinamico, l'attrito radente agisce in modo che la forza di reazione che agisce tra due corpi: nessuna delle precedenti. sia interna alla superficie di un cono detto cono d'attrito assuma un valore tale da equilibrare staticamente il sistema. abbia direzione tale da opporsi al moto relativo.
2201. Il baricentro di un sistema materiale: nessuna delle precedenti. è sempre interno a qualunque superficie concava che racchiuda tutte le masse. è sempre interno a qualunque superficie convessa che racchiuda tutte le masse. è sempre interno a qualunque superficie che racchiuda tutte le masse.
2202. Il teorema di Huygens dice che: il momento d'inerzia di un sistema calcolato rispetto ad un asse baricentrico è maggiore rispetto a quello calcolato rispetto ad ogni altro asse parallelo a quest ultimo. il momento d'inerzia di un sistema calcolato rispetto ad un asse baricentrico è minore rispetto a quello calcolato rispetto ad ogni altro asse parallelo a quest ultimo. il momento d'inerzia di un sistema calcolato rispetto ad un asse baricentrico è uguale rispetto a quello calcolato rispetto ad ogni altro asse parallelo a quest ultimo. nessuna delle precedenti.
2203. Quale delle seguenti affermazioni sul centro di massa è falsa: il baricentro di un segmento è il suo punto medio. il baricentro di un triangolo è il punto di incontro delle mediane. nessuna delle precedenti. è sempre interno a qualunque superficie concava che racchiuda tutte le masse.
2204. Il baricentro di un sistema materiale: nessuna delle precedenti. è quel punto rispetto al quale risulta massimo il momento d'inerzia polare del sistema. è quel punto rispetto al quale risulta minimo il momento d'inerzia polare del sistema. è quel punto rispetto al quale risulta nullo il momento d'inerzia polare del sistema.
2301. Il teorema di Varignon assicura che: nessuna delle precedenti. il momento di una forza attorno ad un punto è maggiore della somma dei momenti delle componenti di quella forza attorno allo stesso punto. il momento di una forza attorno ad un punto è minore della somma dei momenti delle componenti di quella forza attorno allo stesso punto. il momento di una forza attorno ad un punto è uguale alla differenza dei momenti delle componenti di quella forza attorno allo stesso punto.
2401. L'energia cinetica di un sistema rigido: nessuna delle precedenti. è somma di due componenti legate rispettivamente alla velocità del baricentro e della velocità angolare del corpo. non varia al variare della massa del sistema. è funzione delle accelerazioni dei corpi del sistema.
2402. Il lavoro compiuto da tutte le forze agenti su un sistema in un intervallo di tempo uguaglia: la variazione di potenza totale. la variazione di energia potenziale. la variazione di energia cinetica. nessuna delle precedenti.
2403. Per il principio di conservazione dell'energia: nessuna delle precedenti. il flusso totale di energia che il sistema scambia con l'esterno deve essere uguale alla variazione dell'energia cinetica del sistema. il flusso totale di energia che il sistema scambia con l'esterno deve essere uguale alla variazione dell'energia totale del sistema. il flusso totale di energia che il sistema scambia con l'esterno deve essere uguale alla variazione dell'energia potenziale del sistema.
2501. Il rendimento di n macchine in serie è pari: alla somma dei rendimenti delle singole macchine. al prodotto dei rendimenti delle singole macchine. nessuna delle precedenti. è maggiore del rendimento di ciascuna delle macchine collegate.
2502. Quale delle seguenti affermazioni sul rendimento dei sistemi meccanici è falsa: deve essere calcolato in condizioni di regime. può essere maggiore di uno per sistemi particolarmente efficienti. nessuna delle precedenti. corrisponde al rapporto fra il lavoro motore ideale e il lavoro motore reale del sistema.
2901. Nell'accoppiamento motore-carico con riduttore, l'inerzia del carico ridotta all'albero motore è: molto maggiore dell'inerzia effettiva del carico. uguale all'inerzia effettiva del carico. molto minore dell'inerzia effettiva del carico. nessuna delle precedenti.
2902. Nei motori elettrici asincroni, la velocità di sincronismo: può essere modificata attraverso un'opportuna regolazione della tensione di alimentazione. è una caratteristica del solo motore. dipende dalla frequenza di alimentazione e dal numero di espansioni polari. nessuna delle precedenti.
2903. Nei motori elettrici asincroni, la velocità di rotazione del rotore: nessuna delle precedenti. deve essere sempre maggiore alla velocità di sincronismo. deve essere mantenuta uguale alla velocità di sincronismo per assicurare che il motore eroghi la massima coppia. è sempre inferiore alla velocità nominale.
2904. Un sistema fisico è detto lineare se il modello matematico che lo descrive: è composto da sole equazioni lineari. è composto anche da equazioni lineari. è composto da almeno una equazione lineare. nessuna delle precedenti.
3301. La rigidezza di due o più molle in serie è uguale: nessuna delle precedenti. alla somma delle rigidezze delle singole molle. al prodotto delle rigidezze delle singole molle. all'inverso della somma degli inversi delle singole molle.
3302. La rigidezza di due o più molle in parallelo è uguale: alla somma delle rigidezze delle singole molle. al prodotto delle rigidezze delle singole molle. nessuna delle precedenti. all'inverso della somma degli inversi delle singole molle.
3303. In assenza di forzante (moto libero) i sistemi del primo ordine: oscillano indefinitamente per qualsiasi valore di massa e rigidezza. nessuna delle precedenti. non sono mai soggetti ad oscillazione. sono soggetti ad oscillazione solo sotto particolari condizioni.
3401. La pulsazione delle oscillazioni nei sistemi del secondo ordine sottosmorzati è: maggiore della frequenza naturale del sistema. nessuna delle precedenti. pari alla frequenza naturale del sistema. minore della frequenza naturale del sistema.
3402. La risposta libera dei sistemi del secondo ordine sovrasmorzati: prevede l'oscillazione della massa fino al raggiungimento di una configurazione d'equilibrio. nessuna delle precedenti. prevede il raggiungimento di una configurazione d'equilibrio per mezzo di un comportamento non oscillatorio. prevede l'oscillazione del sistema per un tempo infinitamente lungo.
3403. La risposta libera dei sistemi del secondo ordine sottosmorzati: prevede il raggiungimento di una configurazione d'equilibrio per mezzo di un comportamento non oscillatorio. nessuna delle precedenti. prevede l'oscillazione del sistema per un tempo infinitamente lungo. prevede l'oscillazione della massa fino al raggiungimento di una configurazione d'equilibrio.
3801. Nei cuscinetti a lurificazione idrodinamica la pressione del fluido: viene mantenuta costante da un apposito apparato di alimentazione idraulica. nasce per effetto del trascinamento del fluido in un meato cuneiforme o a gradino. nessuna delle precedenti. nasce per effetto dello schiacciamento delle superfici a contatto.
3802. Quale delle seguenti affermazioni sulle coppie con lubrificazione limite è falsa: le superfici sono combacianti o separate da una pellicola di lubrificante limite. sono utilizzate se si vogliono esaltare fenomeni d'attrito. sono utilizzate nelle applicazioni dove non è accettabile l'utilizzo di lubrificanti. nessuna delle precedenti.
3803. Nei cuscinetti a lurificazione idrostatica la pressione del fluido: nessuna delle precedenti. nasce per effetto dello schiacciamento delle superfici a contatto. nasce per effetto del trascinamento del fluido in un meato cuneiforme o a gradino. viene mantenuta costante da un apposito apparato di alimentazione idraulica.
3901. Indicare quale delle seguenti affermazioni sulle coppie volventi è falsa: nessuna delle precedenti. esistono soluzioni costruttive adatte a sopportare carichi assiali. si riducono i fenomeni di attrito interponendo elementi rigidi rotolanti come sfere o rulli. non esistono soluzioni costruttive adatte alla realizzazione di giunti prismatici.
3902. Nella coppia rotoidale radente: l'attrito dell'albero nella sede non ha effetti apprezzabili. l'attrito modifica l'inclinazione della reazione normale alla sede che risulterà tangente alla circonferenza d'attrito. nessuna delle precedenti. l'attrito dell'albero nella sede ha effetti positivi sul moto desiderato.
4001. Nella coppia elicoidale: è preferibile utilizzare un filetto il più possibile triangolare se si vuole realizzare una vite di manovra. l'inclinazione dell'elica non ha effetti sulle forze d'attrito generate. è preferibile utilizzare un filetto il più possibile rettangolare se si vuole realizzare una vite di serraggio. nessuna delle precedenti.
4201. Un rotismo: è un meccanismo composto da una coppia di ruote dentate. nessuna delle precedenti. è un meccanismo composto da più ingranaggi. organo in grado di trascinarne un altro per mezzo di denti che entrano successivamente in contatto.
4202. Un ingranaggio: è un meccanismo composto da una coppia di ruote dentate. un rotismo in cui almeno uno degli assi ruota attorno ad un altro. organo in grado di trascinarne un altro per mezzo di denti che entrano successivamente in contatto. nessuna delle precedenti.
4203. Il rapporto di trasmissione di un ingranaggio: è funzione dell'altezza dei denti delle ruote. è funzione del numero dei denti delle ruote. è funzione dell'angolo di pressione normale. nessuna delle precedenti.
4301. La formula che descrive il rapporto di trasmissione a portatreno fermo nelle coppie di ruote dentate appartenenti a un rotismo epicicloidale è: nessuna delle precedenti. la formula di Gruebler. la formula di Kuzbach. la formula di Willis.
4302. Indicare quale delle seguenti affermazioni sui rotismi epicicloidali è falsa: possono essere utilizzati come meccanismi differenziali o combinatori. hanno 2 gradi di libertà. nessuna delle precedenti. non possono essere utilizzati come riduttori di velocità.
4303. Sono chiamati treni planetari o rotismi epicicloidali: nessuna delle precedenti. i rotismi che fanno uso di ruote ad evolvente di cerchio. i rotismi in cui compare almeno una coppia di ruote coniche. i rotismi nei quali gli assi di una o più ruote sono mobili.
4401. Nelle ruote dentate, la distanza fra la circonferenza primitiva e la circonferenza di testa è detta: nessuna delle precedenti. dedendum. costa del dente. addendum.
4402. Nelle ruote dentate, la distanza fra la circonferenza primitiva e la circonferenza di piede è detta: costa del dente. dedendum. addendum. nessuna delle precedenti.
4403. Nelle ruote dentate a denti dritti, il luogo dei punti in cui avviene il contatto fra i denti si chiama: linea di condotta. arco d'azione. epiciclo. nessuna delle precedenti.
4404. Indicare quale delle seguenti affermazioni sulla dentatura ad evolvente è falsa: la dentatura non è geometricamente legata alla primitiva del moto. nessuna delle precedenti. l'evolvente di cerchio può essere tracciato anche internamente alla circonferenza di base. i profili dei denti della dentiera sono rettilinei.
4501. Secondo il proporzionamento modulare delle ruote dentate: il dedendum è 1.25 volte il modulo, mentre l'addendum è uguale al modulo. l'addendum è 1.25 volte il modulo, mentre il dedendum è uguale al modulo. addendum e dedendum hanno uguale altezza pari a 1.25 volte il modulo. nessuna delle precedenti.
4502. Il modulo di una ruota normale a denti dritti è definito come: rapporto tra diametro e numero di denti. rapporto tra raggio e coseno dell'angolo di pressione. nessuna delle precedenti. prodotto dell'angolo di pressione in radianti e altezza del dente.
4503. L'unità di misura del modulo m di una ruota dentata è: Nm. m/s. nessuna delle precedenti. mm.
4601. Nelle ruote dentate cilindriche a denti elicoidali: non vengono utilizzati profili ad evolvente di cerchio. la dentatura corrisponde alla rolletta di un punto apartenente ad una retta che rotola senza strisciare sul cilindro di base. nessuna delle precedenti. la generazione del profilo di dentatura avviene facendo rotolare sul cilindro base un piano inclinato di un angolo pari all'angolo d'elica.
4602. Quale delle seguenti affermazioni sulle ruote dentate cilindriche a denti elicoidali è falsa: hanno un funzionamento più silenzioso delle ruote a denti dritti. nessuna delle precedenti. hanno una dentatura più rigida e resistente. hanno un arco d'azione ridotto rispetto le ruote a denti dritti.
4603. L'ingranaggio ipoidale: è un accoppiamento di ruote dentate ad assi sghembi. nessuna delle precedenti. ha dentatura a denti dritti. è inadatto a trasmettere elevate potenze.
4604. L'ingranaggio a vite senza fine: deve essere montato con estrema cura e le due ruote devono essere costruite con materiali speciali a basso attrito. ha elevatissimo rendimento ma non si presta a trasmettere elevate potenze. offre un modesto rapporto di riduzione rispetto agli ingranaggi ad assi paralleli. nessuna delle precedenti.
4605. nelle ruote coniche a denti dritti, il rapporto di trasmissione: è pari al rapporto delle semiaperture angolari dei coni primitivi delle due ruote. nessuna delle precedenti. non dipende dal numero di denti delle due ruote. è costante al variare del numero di denti.
4701. La forza di contatto che si genera nei rotismi ordinari, in assenza di attrito: nessuna delle precedenti. è inclinata di un angolo pari all'angolo d'elica. ha una componente radiale che tende ad avvicinare le due ruote. si sviluppa lungo la retta d'azione.
4702. La forza di contatto che si genera fra ruote dentate a denti elicoidali, in assenza di attrito: nessuna delle precedenti. ha una componente assiale che rende necessario l'utilizzo di cuscinetti reggi spinta. ha una componente radiale che tende ad avvicinare le due ruote. giace sul piano della circonferenza di base.
4901. Le trasmissioni a cinghia dentata: garantiscono il sincronismo fra albero di ingresso e di uscita. utilizzano un accoppiamento di forza con le pulegge. non garantiscono il sincronismo fra albero di ingresso e di uscita a causa dell'effetto poligonale. nessuna delle precedenti.
4902. Nelle trasmissioni con cinghia trapezoidale: le tensioni dei due rami teso e lasco sono diverse e il loro rapporto ha andamento esponenziale. le tensioni dei due rami teso e lasco sono diverse e il loro rapporto è costante. nessuna delle precedenti. le tensioni dei due rami teso e lasco sono identiche.
4903. Le trasmissioni a cinghia piana: sono adatte a sopportare brusche variazioni di coppia. nessuna delle precedenti. utilizzano un accoppiamento di forma con le pulegge. garantiscono il sincronismo fra albero di ingresso e di uscita.
4904. Le trasmissioni a cinghia trapezoidale: sono inadatte a sopportare brusche variazioni di coppia. garantiscono il sincronismo fra albero di ingresso e di uscita. possono funzionare in assenza di lubrificazione. nessuna delle precedenti.
5101. Le trasmissioni a catena: non sono adatte a trasmettere elevate forze. sono caratterizzate da un rapporto di trasmissione costante. garantiscono fasatura precisa tra albero di ingresso ed uscita. nessuna delle precedenti.
5102. Tra gli svantaggi delle trasmissioni a catena rispetto alle trasmissioni a cinghia troviamo: le catene non garantiscono assenza di slittamento. nessuna delle precedenti. maggior costo. necessità di una tensione iniziale di forzamento (prearico).
5103. L'effetto poligonale nelle trasmissioni a catena: non è presente nelle catene a rulli. causa una fluttuazione del rapporto di trasmissione ingresso-uscita. non ha effetti sul rapporto di trasmissione ingresso-uscita. nessuna delle precedenti.
5201. Quale tra le seguenti affermazioni sui variatori di velocità è falsa: nei avariatori meccanici la variazione è ottenuta tramite spostamento di un elemnto interposto fra albero di ingresso e di uscita nei variatori elettrici si ottiene l'effetto desideratomodificando le caratteristiche di alimentazione di un motore elettrico. nessuna delle precedenti. consentono variazioni continue del rapporto di trasmissione.
5202. Nei cambi CVT il rapporto di trasmissione variabile è realizzato tramite: una cingia trapezoidale e due pulegge realizzate da elementi conici a distanza assiale variabile. un elemento meccanico toridale. un selettore assiale detto sincronizzatore. nessuna delle precedenti.
5301. Il giunto di Oldham è un giunto: a libertà angolare. a libertà assiale. nessuna delle precedenti. a libertà radiale.
5302. Il giunto cardanico è un giunto: a libertà assiale. a libertà radiale. a libertà angolare. nessuna delle precedenti.
5303. Il doppio giunto cardanico: è omocinetico a prescindere dalla configurazione di montaggio. non è mai omocinetico. è omocinetico solo in determinate configurazioni di montaggio. nessuna delle precedenti.
5501. L'efficacia di un freno è definita come: il rapporto tra forza frenante ottenuta e forza di comando. nessuna delle precedenti. il rapporto tra corsa di lavoro ottenuta e corsa di comando. il rapporto tra forza frenante ottenuta e corsa di comando.
5601. Nei freni a tamburo, il ceppo è detto: nessuna delle precedenti. teso se la cerniera d'appoggio è a valle del ceppo. teso se la cerniera d'appoggio è a monte del ceppo. compresso se la cerniera d'appoggio è a monte del ceppo.
5602. Vengono detti autofrenanti i freni: nessuna delle precedenti. a multidisco. che sono anche autobloccanti. a ceppo esterno compresso.
5603. Quale delle seguenti affermazioni sui freni a disco è errata: le guarnizioni, o pastiglie, sono solitamente premute sul disco per mezzo di un sistema idraulico. nessuna delle precedenti. sono più efficaci ma meno regolari dei freni a tamburo. la superficie d'attrito è planare e perpendicolare all'asse di rotazione.
5604. Nel caso in cui il ceppo tenda a serrarsi al tamburo anche in assenza di forza di comando il freno è detto: malfunzionante. autobloccante. nessuna delle precedenti. autofrenante.
5901. L'uso di cedenti a piattello nei meccanismi a camma: comporta una minore resistenza meccanica rispetto ai cedenti a rotella. comporta minore robustezza ma permette di evitare la lubrificazione delle superfici a contatto. comporta maggiore robustezza ma richiede lubrificazione delle superfici. nessuna delle precedenti.
6001. Le croci di Malta: permettono di trasformare moti uniformi in moti armonici. sono meccanismi a moto intermittente. sono meccanismi a rapporto di trasmissione costante. nessuna delle precedenti.
6002. Quale delle seguenti affermazioni sugli intermittori è falsa: sono costituiti da un movente a camma ed un cedente a croce di Malta nessuna delle precedenti. si distinguono in intermittori a tamburo, globoidali e piani a seconda dello schema costruttivo. sono meccanismi per il moto intermittente.
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