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MICROECONOMIA

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MICROECONOMIA

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ESAME ECAMPUS

Creation Date: 2025/05/05

Category: University

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01. le risorse considerate alla base del processo economico sono. terra, lavoro, capitale, tempo. terra, capitale, capacità imprenditoriale, innovazione. terra, lavoro, capitale, capacità imprenditoriale. terra, lavoro, capitale, beni strumentali.

quale di questi non è un fattore produttivo. terra. capitale. lavoro. tempo.

il costo implicito è. il valore di ciò che si sacrifica al momento in cui si opera una scelta. il costo opportunità. il denaro cui si rinuncia operando una scelta. il denaro cui si rinuncia al momento del pagamento di un bene.

02. quando si effettua una scelta si compie un sacrificio pari. al benessere che si è perduto. al valore di ciò che si sacrifica. al denaro cui si rinuncia. al costo opportunità.

il costo opportunità è. il valore di ciò che si sacrifica. tutto ciò cui rinunciamo per il consumo. tutto ciò cui rinunciamo operando una scelta. tutto ciò cui rinunciamo a causa della scarsità delle risorse.

la PPF rappresenta. l'insieme dei punti ottenibili nella produzione. l'insieme dei punti di efficienza nella produzione. l'insieme dei punti di efficienza nel consumo. l'insieme dei punti di efficienza nello scambio.

la curva. rappresenta la curva di indifferenza. rappresenta la PPF. tutte vere. rappresenta il vincolo di bilancio.

il punto indicato sul grafico rappresenta. un punto di fallimento del mercato. un punto di inefficienza allocativa. un punto di sovraproduzione. un punto di inefficienza produttiva.

la PPF indica. tutte false. le diverse combinazioni di scelte che si possono effettuare avendo a disposizione una certa quantità di risorse. le diverse combinazioni di beni che si possono produrre avendo a disposizione una certa quantità di risorse e una determinata tecnologia. le diverse combinazioni di beni che si possono consumare avendo a disposizione una certa quantità di risorse e una determinata tecnologia.

Nel grafico il passaggio dalla curva ‘A’ alla curva ‘B’ rappresenta. un passaggio all'efficienza produttiva. una ripresa economica. un miglioramento tecnologico riferito a tutti i fattori. un miglioramento tecnologico riferito ad un solo fattore.

la retta presentata nel grafico rappresenta. la curva di domanda. tutte false. il vincolo di bilancio. la PPF.

se l'economia opera all'interno della PPF siamo in fase di. espansione. maturità. declino. recessione.

una riduzione dello stock di capitale. trasla la PPF a sinistra. non modifica la posizione della PPF. tutte false. trasla la PPF a destra.

l'introduzione di nuovo capitale umano. modifica l'inclinazione della PPF. sposta la PPF a destra. sposta la PPF a sinistra. non ha effetto sulla PPF.

l'introuduzione di nuova tecnologia. modifica l'inclinazione della PPF. trasla la PPF a sinistra. non modifica la posizione della PPF. trasla la PPF a destra.

punti all'interno della PPF. rappresentano combinazioni di consumo non desiderabili. rappresentano combinazioni senza la piena occupazione dei fattori. rappresentano combinazioni con la piena occupazione dei fattori. rappresentano combinazioni di prodotto non vendibili.

tanto più elevata è la produzione di un bene in una società. tanto minore è il valore di scambio. tanto minore è il costo opportunità. tanto maggiore è il valore di scambio. tanto maggiore è il costo opportunità.

la specializzazione. di avere un vantaggio comparato. di diventare più efficienti. tutte vere. di non sprecare risorse.

specializzazione e scambio permettono di ottenere. produzione maggiore e qualità migliore. produzione più efficiente. scambi più efficienti. produzione maggiore.

la specializzazione permette di ottenere. vantaggio relativo. vantaggio comparato. tutte vere. vantaggio assoluto.

la produzione raggiunge il massimo livello se i soggetti si specializzano. in base al vantaggio comparato. in base al vantaggio assoluto. in base allo scambio più efficiente. tutte false.

vantaggio assoluto si realizza se. si può produrre un bene con minor costo opportunità. si può produrre un bene impiegando meno risorse di altri. si può produrre un bene con maggiore qualità. si può produrre un bene con maggior specializzazione.

la produzione raggiunge il massimo livello se gli individui si specializzano in base al proprio. vantaggio comparato. tutte false. vantaggio assoluto. vantaggio competitivo.

il vantaggio comparato si realizza se. si può consumare un bene con minor costo opportunità rispetto ad altri. si può produrre un bene con maggior costo opportunità rispetto ad altri. si può produrre un bene con minor costo opportunità rispetto ad altri. si può consumare un bene con minor sacrificio rispetto ad altri.

il grafico successivo mostra. la curva di domanda. la curva di indifferenza. la curva dei contratti. tutte false.

se varia il reddito a disposizione. si ha uno spostamento lungo la curva di domanda. si ha uno spostamento lungo la curva di offerta. si ha una traslazione della domanda. si ha una traslazione dell'offerta.

una variazione del prezzo di un bene provoca. una traslazione della curva di domanda. tutte false. uno spostamento lungo la curva di domanda. una traslazione della curva di offerta.

gli USA sono un esempio di. capitalismo di mercato. socialismo a pianificazione centralizzata. socialismo di mercato. capitalismo a pianificazione centralizzata.

il Giappone è un esempio di. socialismo di mercato. capitalismo a pianificazione centralizzata. capitalismo di mercato. socialismo a pianificazione centralizzata.

nel capitalismo puro lo Stato. incentiva la concorrenza. tutte false. non interviene nell'economia. protegge la proprietà privata.

nel capitalismo a pianificazione centralizzata. le risorse sono di proprietà pubblica. tutte vere. tutte false. l'allocazione delle risorse è fatta da un'autorità centrale.

la ex Jugoslavia è un esempio di. socialismo a pianificazione centralizzata. capitalismo di mercato. capitalismo a pianificazione centralizzata. socialismo di mercato.

nell'economia di mercato. si ha una proprietà centralizzata. si ha un forte spreco di risorse. si ha un processo decisionale decentrato. si ha un processo decisionale accentrato.

l'economia giapponese è un esempio di. capitalismo di mercato. socialismo a pianificazione centralizzata. socialismo di mercato. capitalismo a pianificazione centralizzata.

nel socialismo di mercato. l'allocazione delle risorse è privata e la proprietà è statale. l'allocazione delle risorse è centralizzata e la proprietà è privata. l'allocazione delle risorse è centralizzata, e la proprietà è statale. l'allocazione delle risorse è centalizzata e la proprietà è privata.

in un'economia di mercato il sistema decisionale è. decentralizzato. collettivo. centralizzato. specifico.

nella ex Unione Sovietica le risorse appartenevano. al partito. ai singoli. allo Stato. al popolo.

nel capitalismo di mercato si ha. allocazione delle risorse con meccanismo di mercato e proprietà pubblica. allocazione delle risorse con meccanismo di mercato e collettiva. allocazione delle risorse con meccanismo di mercato e proprietà privata. allocazione delle risorse che deriva dall'autorità federale e proprietà privata.

nel capitalismo di mercato. la proprietà delle risorse è pubblica. le risorse sono allocate dal mercato. le risorse sono allocate dallo Stato. la proprietà delle risorse è collettiva.

01. un aumento del reddito a disposizione provoca. uno spostamento a sinistra della curva di domanda. un cambiamento di inclinazione della curva di domanda. uno spostamento a destra della curva di domanda. nessun effetto sulla curva di domanda.

una variazione del prezzo del bene provoca. uno spostamento lungo la curva di domanda. una modifica dell'andamento della curva. uno spostamento della curva di domanda verso destra. uno spostamento della curva di domanda verso sinistra.

tra prezzo e quantità domandata esiste una relazione. proporzionale. inversa. diretta. lineare.

una riduzione del prezzo di un bene complementare determina. uno spostamento lungo la curva di domanda. uno spostamento a sinistra della curva di domanda. uno spostamento a destra della curva di domanda. tutte false.

una diminuzione della popolazione provoca. uno spostamento a sinistra della curva di domanda. un cambiamento d'inclinazione della curva di domanda. uno spostamento a destra della curva di domanda. un cambiamento di pendenza della curva di domanda.

un incremento delle preferenze verso un determinato bene determina. uno spostamento lungo la curva di domanda. un cambiamento di inclinazione della curva di domanda. uno spostamento a destra della curva di domanda. uno spostamento a sinistra della curva di domanda.

le determinanti della domanda sono fattori che influenzano. l'andamento della curva. il prezzo. la quantità domandata. la pendenza della curva.

il grafico rappresenta. tutte false. una riduzione delle preferenze. un riduzione della popolazione. un aumento del prezzo del bene sostituto.

sono fattori che spostano la domanda. la tecnologia. le tasse. i prezzi delle risorse. tutte false.

una diminuzione del prezzo atteso provoca. uno spostamento a sinistra della curva di domanda. una variazione dell'inclinazione della curva di domanda. uno spostamento a destra della curva di domanda. uno spostamento lungo la curva di domanda.

se l'aumento del reddito fa diminuire il consumo di un bene. è un bene complementare. è un bene normale. è un bene sostituto. è un bene inferiore.

scarpa destra e scarpa sinistra sono beni. complementari. tutte false. tutte vere. sostituti.

se un incremento del reddito fa aumentare il consumo di un bene. è un bene sostituto. è un bene normale. è un bene inferiore. è un bene complementare.

se diminuisce l'offerta e diminuisce la domanda. tutte false. si riduce la quantità domandata. aumenta il prezzo di equilibrio. si riduce il prezzo di equilibrio.

il grafico mostra. tutte false. il costo marginale. la curva di offerta. la curva di domanda.

sono determinanti dell'offerta. prezzi delle risorse, numerosità dei compratori, numerosità dei concorrenti. prezzi delle risorse, preferenze, tecnologia. prezzo del bene, numerosità dei compratori, numerosità dei venditori. prezzi delle risorse, tasse e sussidi, prezzi attesi.

le determinanti dell'offerta sono. prezzi dei beni complementari, tecnologia, numerosità dei compratori. prezzi dei beni offerti, tecnologia, numerosità dei venditori. prezzi delle risorse, tecnologia, numerosità dei compratori. prezzi delle risorse, tecnologia, numerosità dei venditori.

sono determinanti dell'offerta. prezzi delle risorse, prezzi attesi, tasse e sussidi. prezzi delle risorse, tecnologia, preferenze. prezzi dei beni complementari, numerosità dei compratori, tecnologia. prezzi delle risorse, numerosità dei compratori, preferenze.

in equilibrio l'eccesso di domanda. è pari ad infinito. è pari a zero. è uguale all'eccesso di offerta. tutte false.

se aumenta la domanda e l'offerta rimane invariata. non si hanno effetti sulla quantità e sul prezzo di equilibrio. la quantità domandata diminuisce. il prezzo di equilibrio diminuisce. il prezzo di equilibrio aumenta.

con un aumento dell'offerta e una riduzione della domanda si avrà. nessun effetto sulla domanda di equilibrio. nessun effetto sul prezzo di equilibrio. un effetto non determinabile a priori sulla quantità di equilibrio. un effetto non determinabile a priori sul prezzo di equilibrio.

se la domanda diminuisce. non si hanno effetti su prezzo e quantità di equilibrio. il prezzo di equilibrio aumenta. la quantità di equilibrio aumenta. il prezzo di equilibrio diminuisce.

se diminuisce l'offerta e aumenta la domanda. il prezzo aumenta. il prezzo si riduce. aumenta la quantità domandata. il prezzo non subisce variazioni perchè i due effetti si compensano.

se domanda e offerta si riducono. la quantità di equilibrio aumenta. la quantità di equilibrio diminuisce. il prezzo di equilibrio diminuisce. il prezzo di equilibrio aumenta.

se si ha aumento dell'offerta e riduzione della domanda. non si conosce a priori l'effetto sul prezzo. si avrà un aumento del prezzo di equilibrio. si avrà una riduzione della quantità di equilibrio. si avrà una riduzione del prezzo di equilibrio.

se aumenta l'offerta si avrà. un aumento del prezzo di equilibrio. una riduzione della quantità di equilibrio. un aumento della quantità di equilibrio. un eccesso di domanda.

se il prezzo del prodotto è inferiore al prezzo di equilibrio si ha. un fallimento del mercato. un eccesso di offerta. tutte false. un eccesso di domanda.

se aumenta sia l'offerta che la domanda di un bene. si avrà un aumento del prezzo di equilibrio. non si può stabilire a priori l'effetto sul prezzo. si avrà una riduzione del prezzo di equilibrio. non si può stabilire a priori l'effetto sulla quantità.

se aumenta sia l'offerta che la domanda di un bene. si avrà un aumento della quantità di equilibrio. si avrà un aumento del prezzo di equilibrio. si avrà una riduzione della quantità di equilibrio. si avrà una riduzione del prezzo di equilibrio.

se aumenta l'offerta si avrà. tutte false. un aumento del prezzo di equilibrio. una riduzione della quantità di equilibrio. una riduzione del prezzo di equilibrio.

Il segmento il grafico rappresenta. un eccesso di domanda. l'equilibrio dell'impresa in concorrenza perfetta. tutte false. l'equilibrio del mercato.

il segmento tratteggiato indica. tutte false. un eccesso di offerta. un eccesso di domanda. un prezzo imposto.

in presenza di un eccesso di offerta si può ritornare in equilibrio. riducendo la quantità offerta. aumentando il prezzo. riducendo la quantità domandata. riducendo il prezzo.

se si ha un eccesso di domanda si può ripristinare l'equilibrio. riducendo il prezzo. aumentando il prezzo. con un intervento statale. tutte false.

06. il segmento tratteggiato nel grafico rappresenta. un eccesso di offerta. l'imposizione di un prezzo massimo. un eccesso di domanda. l'esistenza del mercato nero.

il grafico rappresenta. riduzione del prezzo atteso. riduzione del numero di imprese. aumento del prezzo del bene. aumento del prezzo atteso.

grafico rappresenta. aumento del prezzo. un'innovazione tecnologica. riduzione del numero delle imprese. aumento del prezzo atteso.

il grafico mostra. aumento del prezzo atteso. aumento prezzo degli input. riduzione dei sussidi. aumento del numero delle imprese.

il grafico rappresenta. aumento del prezzo. riduzione delle preferenze. riduzione prezzi bene sostituto. aumento del reddito.

grafico rappresenta. aumento del prezzo atteso. aumento del prezzo di un bene alternativo. riduzione prezzo degli input. riduzione dei sussidi.

L'elasticità. è sempre negativa , e per questo motivo la curva di domanda è inclinata negativamente. è sempre positiva , e per questo motivo la curva di offerta è inclinata positivamente. è sempre positiva , e per questo motivo la curva di offerta è inclinata negativamente. è sempre positiva , e per questo motivo la curva di domanda è inclinata negativamente.

im presenza di eccesso di domanda e limite legale all'aumento del prezzo si avrà. una riduzione del prezzo. un aumento del prezzo. una fornitura da parte dello Stato. una parte di domanda insoddisfatta.

porre un limite all'incremento del prezzo. impone una traslazione della curva di offerta. impone una traslazione della curva di domanda. impone uno spostamento lungo la curva di domanda. impone uno spostamento lungo la curva di offerta.

l'imposizione di un prezzo massimo può creare. eccesso di offerta. eccesso di domanda. nascita del mercato nero. tutte false.

il grafico rappresenta. la curva di domanda di concorrenza monopolistica. la curva di domanda in concorrenza perfetta. la curva di domanda in monopolio. la curva di domanda generica.

l'area grigia nel grafico mostra. il guadagno. la spesa complessiva. la perdita. il ricavo totale.

il grafico rappresenta. curva di domanda in concorrenza perfetta di lungo periodo. tutte false. curva di domanda perfettamente rigida. curva di domanda perfettamente elastica.

il grafico rappresenta. tutte false. domanda ad elasticità unitaria. domanda perfettamente elastica. domanda perfettamente rigida.

il grafico rappresenta. Ed=∞. Ed=0. Ed<1. Ed=1.

il coefficiente di elasticità della domanda rispetto al prezzo si indica con. il rapporto tra la variazione nominale della quantità domandata e la variazione relativa del prezzo. il rapporto tra la variazione assoluta della quantità domandata e la variazione assoluta del prezzo. il rapporto tra la variazione relativa della quantità domandata e la variazione relativa del prezzo. il rapporto tra le quantità domandate di un bene prima e dopo la variazione del prezzo.

per i beni a domanda elastica. Ed=1. Ed>1. Ed<1. Ed=0.

nel caso di beni a domanda rigida. Ed>1. Ed=1. Ed=∞. Ed<1.

con domanda perfettamente elastica. Ed=1. Ed=∞. Ed=0. Ed<1.

se ad una piccola variazione di prezzo corrisponde una notevole variazione della quantità domandata si dice che la domanda è. anelastica. elastica. unitaria. rigida.

per i beni a domanda elastica. Ed>1. Ed<1. Ed=0. Ed=1.

Ed=. Δ% p *Δ% qd. Δ% p. Δ%qd/Δ% p. Δ% p/Δ%qd.

Ed è sempre. maggiore di zero. uguale a infinito. uguale a zero. minore di zero.

nel caso in cui al raddoppiare del prezzo si dimezza la quantità domandata. Ed=∞. Ed=1. Ed=0. Ed=2.

se il prezzo aumenta e siamo in presenza di domanda elastica. la spesa rimane invariata. non si hanno effetti sulla spesa. la spesa aumenta. la spesa si riduce.

la domanda perfettamente elastica si rappresenta. come retta perpendicolare all'asse delle ordinate. come retta perpendicolare all'asse delle ascisse. come retta parallela all'asse delle ordinate. come retta parallela all'asse delle ascisse.

il coefficiente di elasticità della domanda rispetto al prezzo si indica con. il rapporto tra la variazione nominale della quantità domandata e la variazione relativa del prezzo. il rapporto tra le quantità domandate di un bene prima e dopo la variazione del prezzo. il rapporto tra la variazione assoluta della quantità domandata e la variazione assoluta del prezzo. il rapporto tra la variazione relativa della quantità domandata e la variazione relativa del prezzo.

in genere se un bene ha pochi sostituti l'elasticità. è uguale a 1. è molto bassa. è molto alta. è uguale a infinito.

se il prezzo diminuisce e la domanda è inelastica. la spesa raddoppia. la spesa non si modifica. la spesa si riduce. la spesa aumenta.

Se un bene ha molti sostituti, solitamente, l'elasticità della domanda rispetto al prezzo. è uguale a 1. è molto bassa. è molto alta. è uguale a infinito.

il grafico rappresenta. l'elasticità unitaria. il vincolo di bilancio. la curva di indifferenza. la curva di domanda.

il grafico rappresenta. un aumento del prezzo del bene B. una riduzione di reddito. un aumento del prezzo del vene A. un incremento di reddito.

il grafico rappresenta. la curva di domanda perfettamente rigida. il vincolo di bilancio. tutte false. la curva di offerta.

il grafico rappresenta. tutte false. l'equilibrio del consumatore. la curva di indifferenza. il vincolo di bilancio.

il grafico rappresenta. una riduzione del prezzo del bene 'a'. un aumento del prezzo del bene 'b'. una riduzione del prezzo del bene 'b'. un aumento del prezzo del bene 'a'.

il grafico rappresenta. riduzione del prezzo del bene 'a'. aumento del potere d'acquisto del consumatore. aumento del prezzo del bene 'a'. riduzione del potere d'acquisto del consumatore.

il grafico rappresenta. riduzione del prezzo del bene 'a'. aumento del prezzo del bene 'b'. riduzione del prezzo del bene 'b'. aumento del prezzo del bene 'a'.

se il reddito del consumatore si modifica, la pendenza della retta di bilancio. non subisce variazioni. aumenta. si modifica secondo la variazione percentuale del bene principale. diminuisce.

la pendenza della retta di bilancio è uguale. il rapporto , con il segno più, tra i prezzi di due beni. il valore assoluto dei due beni. il rapporto, in valore assoluto, tra i prezzi di due beni. al rapporto, con il segno meno, tra i prezzi di due beni.

se i prezzi di entrambi i beni subiscono una medesima variazione percentuale, la pendenza della retta di bilancio. subisce una variazione pari alla metà della variazione del prezzo. non subisce variazione. subisce una variazione pari ad 1/3 della variazione del prezzo. tutte false.

se aumenta il reddito del soggetto il vincolo di bilancio. cambia andamento. trasla verso sinistra. cambia inclinazione. trasla verso destra.

la pendenza della retta di bilancio è pari. al prezzo relativo. tutte false. al prezzo marginale. al prezzo assoluto.

il vincolo di bilancio è. l'insieme delle combinazioni di beni che il soggetto può ottenere. l'insieme delle combinazioni di beni desiderate dal soggetto. il reddito minimo di cui il soggetto può disporre. il rettido massimo di cui il soggetto può disporre.

la pendenza della retta di bilancio ha un valore. minore del prezzo relativo. maggiore del prezzo relativo. pari al prezzo relativo. maggiore del prezzo assoluto.

se le entrate dell'individuo diminuiscono e i prezzi rimangono invariati. il vincolo di bilancio aumenta la sua pendenza. il vincolo di bilancio si avvicina all'origine. il vincolo di bilancio trasla a destra. il vincolo di bilancio si allontana dall'origine.

gli individui razionali compiono scelte d'acquisto basate su. prezzo assoluto e reddito relativo. prezzo relativo e reddito assoluto. prezzo relativo e reddito relativo. prezzo assoluto e reddito assoluto.

La pendenza del vincolo di bilancio indica. il costo opportunità per ottenere unità aggiuntive del bene. costo implicito della scelta. l'andamento delle preferenze dei consumatori. il prezzo del bene.

nel secondo grafico quale curva rappresenta l'utilità marginale?. tutte vere. la A. la B. tutte false.

nel secondo grafico quale curva rappresenta il ricavo marginale?. la B. la C. tutte vere. la A.

il grafico rappresenta. l'utilità totale. l'utilità marginale. l'utilità unitaria. tutte false.

utilità marginale uguale. Um bene A / p bene B. Utot bene A / p bene B. Um bene B / p bene B. Um bene A / p bene A.

il rapporto Um bene A / p bene B è. con andamento sinusoide. costante. crescente. decrescente.

se assumiamo l'esistenza di due beni il punto di maggior utilità per il soggetto è quello in cui. le utilità marginali dei due beni coincidono. l'utilità marginale del bene A > utilità marginale bene B. l'utilità marginale del bene B < utilità marginale bene B. l'utilità marginale del bene A > prezzo bene B.

l'utilità marginale. tutte false. assume valore positivo nel punto di massimo dell'utilità totale. assume valore positivo nel punto di minimo dell'utilità totale. assume valore negativo nel punto di massimo dell'utilità totale.

l'utilità totale ha un andamento. prima decrescente, fino al punto di minimo e poi decrescente. prima crescente, fino al punto di massimo e poi decrescente. prima decrescente, fino al punto di massimo e poi crescente. lineare.

la legge dell'utilità marginale dice che. il redditto connesso al consumo di una ulteriore unità di bene decresce all'aumentare delle unità consumate. il reddito connesso al consumo di una ulteriore unità di bene cresce all'aumentare delle unità consumate. la soddisfazione data dal consumo di una ulteriore unità di bene cresce all'aumentare delle unità consumate. la soddisfazione data dal consumo di una ulteriore unità di bene decresce all'aumentare delle unità consumate.

l'utilità è un valore. oggettivo. definito. soggettivo. assoluto.

la massimizzazione dell'utilità per il consumatore si ha nel punto in cui. Um A=UmB. Um A/pA=UmB/pB. Um A/pA=pB. Um A/pB=UmB/pA.

se un bene è normale, all'aumentare del reddito. la quantità domandata raddoppia. diminuisce la quantità domandata. la quantità domandata rimane invariata perchè dipende dalla preferenze. aumenta la quantità domandata.

nel secondo grafico quale curva rappresenta l'utilità marginale?. tutte false. la A. tutte vere. la B.

un incremento di reddito. aumenta la domanda di beni normali. tutte false. aumenta la domanda di beni inferiori. diminuisce la domanda di beni normali.

l'utilità marginale è l'utilità attribuita. all'ultima unità consumata. ad ogni unità del bene consumata. alla prima unità consumata. a tutte le unità consumate.

se un bene è inferiore, all'aumentare del reddito. diminuisce la quantità domandata. aumenta la quantità offerta. diminuisce la quantità offerta. aumenta la quantità domandata.

in presenza di beni inferiori, se aumenta il prezzo. l'effetto di reddito prevale. l'effetto di sostituzione fa diminuire la quantità domandata. l'effetto di sostituzione fa aumentare la quantità domandata. l'effetto di reddito fa diminuire la quantità domandata.

l'effetto di reddito di un cambiamento di prezzo. è sempre zero. è sempre negativo. è sempre positivo. può essere positivo o negativo.

in presenza di beni normali, in caso di riduzione di prezzo. effetto di reddito ed effetto di sostituzione si elidono. l'effetto di reddito prevale su quello di sostituzione. effetto di reddito ed effetto di sostituzione si sommano. l'effetto di sostituzione prevale su quello di reddito.

una delle seguenti affermazioni descrive l'effetto di sostituzione. la diminuzione del prezzo di un bene ne induce un maggior consumo, riducendo la quantità acquistata degli altri. un aumento del reddito permette al consumatore di acquistare una quantità maggiore di beni. un aumento del reddito permette al consumatore di acquistare una quantità minore di beni. se diminuiscono i prezzi dei beni i detentori di scorte liquide aumentano i consumi con riflessi sul reddito di equilibrio e sull'occupazione.

se aumenta il potere di acquisto del consumatore. la retta di bilancio trasla a sinistra. la retta di bilancio cambia andamento. la retta di bilancio trasla a destra. la retta di bilancio ruota.

in presenza di beni inferiori, con una riduzione di prezzo. effetto di reddito e effetto di sostituzione vanno in direzioni opposte e prevale il secondo. effetto di reddito e effetto di sostituzione vanno nella medesima direzione. effetto di reddito e effetto di sostituzione vanno in direzioni opposte e prevale il primo. l'effetto di sostituzione non si realizza.

si definisce effetto di sostituzione. l'impatto della variazione di prezzo sul reddito reale. l'impatto della variazione di prezzo sul reddito nominale. l'impatto della variazione di prezzo sul costo relativo dello stesso. l'impatto della variazione di prezzo sul costo assoluto dello stesso.

l'effetto di sostituzione. non provoca mai una variazione della quantità domandata. solo in un caso provoca variazione della quantità domandata. talvolta provoca una variazione della quantità domandata. provoca sempre una variazione della quantità domandata.

si definisce effetto di reddito. l'impatto della variazione del prezzo sul costo relativo. l'impatto della variazione del prezzo sul reddito nominale. l'impatto della variazione del prezzo sul costo assoluto. l'impatto della variazione del prezzo sul reddito reale.

una delle seguenti affermazioni definisce l'effetto di reddito. un aumento del reddito permette di acquistare maggiori quantità di beni di consumo. la diminuzione del prezzo di un bene induce il consumatore ad acquistarne maggiori quantità. i consumatori, nel breve periodo, non modificano i propri consumi, indipendentemente dalle variazioni di reddito. le variazioni di reddito non influiscono sui consumi reali.

01. la curva di domanda di mercato si ottiene. unendo i segmenti di domanda dei diversi settori. sommando orizzontalmente le curve di domanda individuali. come proiezione delle curve di domanda individuali. sommando verticalmente le curve di domanda individuali.

la pendenza della curva d'indifferenza è detta. saggio di scambio. curva dei contratti. costo opportunità. saggio marginale di sostituzione.

la mappa d'indifferenza descrive. le preferenze dell'individuo. il potere d'acquisto dell'individuo. il reddito dell'individuo. la soddisfazione dell'individuo.

una curva di indifferenza rappresenta. tutte le combinazioni di beni che soddisfano il soggetto in misura minore rispetto alla sua dotazione. tutte le combinazioni di beni che il soggetto può acqustare dato il vincolo di bilancio. tutte le combinazioni di beni che soddisfano il soggetto in misura maggiore rispetto alla sua dotazione. tutte le combinazioni di beni che soddisfano nella stessa misura il soggetto.

i punti appartenenti alla curva di indifferenza rappresentano. tutte false. i punti che comportano un identico potere di acquisto. i punti che forniscono la medesima soddisfazione. i punti che comportano un'identica spesa.

la pendenza della curva di indifferenza è detta. saggio marginale di indifferenza. saggio marginale di sostituzione. saggio marginale di utilità. saggio marginale di reddito.

la curva di indifferenza indica. le disponibilità di un consumatore. le preferenze di un consumatore. i desideri di un individuo. le aspettative di un consumatore.

si ha massimizzazione dell'utilità quando. MRS B,A = pB - pA. MRS B,A = pB * pA. MRS B,A = pB + pA. MRS B,A = pB/ pA.

la mappa di indifferenza descrive. il potere di acquisto degli individui. le preferenze degli individui. i desideri degli individui. le dotazioni degli individui.

per massimizzare la propria utilità il soggetto deve. collocarsi nel punto di tangenza tra vincolo di bilancio e curva di indifferenza. collocarsi nel punto con più alta utilità marginale. collocarsi nel punto di incontro tra curva di indifferenza e vingolo di bilancio. nel punto con più alta utilità totale.

il punto di equilibrio del consumatore si trova nel punto. tutte false. E1. E2. E.

12. tutte false. una mappa di indifferenza. l'equilibrio del consumatore. la scatola di Edgeworth.

il grafico rappresenta. tutte false. l'equilibrio di concorrenza perfetta. l'equilibrio del consumatore. l'equilibrio del produttore.

nel grafico. tutte false. il punto E2 rappresenta un equilibrio. tutti i punti rappresentano un equilibrio. il punto E1 rappresenta un equilibrio.

nel breve periodo l'impresa. non riesce a modificare la capacità dei propri impianti. non riesce a modificare la propria dotazione di capitali. riesce a modificare la capacità dei propri impianti. riesce a modificare la propria dotazione di capitali.

il prodotto marginale è. il prodotto che ottengo incrementando di una unità l'impiego di un fattore fisso. tutte vere. il prodotto che ottengo incrementando di una unità l'impiego di un fattore costante. il prodotto che ottengo incrementando di una unità l'impiego di un fattore variabile.

Mp=. I/O. O/I. ΔO/ΔI. ΔI/ΔO.

si parla di rendimenti marginali decrescenti di un fattore quando. il prodotto marginale di un output cresce all'aumentare delle quantità impiegate. il prodotto marginale di un input cresce all'aumentare delle quantità impiegate. il prodotto marginale di un input decresce all'aumentare delle quantità impiegate. il prodotto marginale di un output decresce all'aumentare delle quantità impiegate.

01. la distanza misurata in perpendicolare tra la curva AVC e la curva ATC misura. TC. MC. AVC. AFC.

se il prodotto marginale di un fattore cresce, il costo marginale. diminuisce. rimane costante. aumenta in modo più che propozionale. aumenta.

l'incidenza di un costo che rimane costante. diminuisce al diminuire delle unità prodotte. aumenta all'aumentare delle unità prodotte. diminuisce all'aumentare delle unità prodotte. non si modifica al modificarsi delle unità prodotte.

MC=. ΔVC/Δq. ΔTC/Δq. Δq/ΔVC. ΔTC* Δq.

AVC. ha un andamento decrescente. inizialmente si riduce , ma poi tende nuovamente a crescere. ha un andamento crescente. inizialmente cresce, ma poi tende nuovamente a ridursi.

AVC=. TFC/q. TVC/q. q/TVC. TVC-TF.

il costo marginale è. l'incremento subito dal costo totale per effetto di un aumento di produzione di una unità. la somma dei costi fissi e dei costi variabili rapportata alla quantità prodotta. il rapporto tra costo fissi e costi variabili di lungo periodo. il rapporto tra costi totali e quantità prodotta.

il costo medio di produzione è. l'incremento che subisce il costo totale per effetto dell'aumento di produzione di una unità. il rapporto tra costi totali e costi variabili. tutte false. il rapporto tra costo totale e quantità prodotta.

la curva del costo totale di breve periodo. ha andamento sinusoide. riduce la sua pendenza all'aumentare dell'output. incrementa la sua pendenza all'aumentare dell'output. incrementa la sua pendenza al diminuire dell'output.

ATC=. TC/q. TC+AVC. MC-VC. MC*VC.

AFC=. TVC/q. q/TFC. TFC/q. q/TVC.

AFC. tutte vere. si riduce al crescere della produzione. aumenta al crescere della produzione. rimane costante al crescere della produzione.

il grafico rappresenta. TVC. TV. TFC. TC.

il grafico rappresenta. tutte vere. tutte false. ATC. AVC.

il grafico rappresenta. ATC. AFC. MC. AVC.

La MES è. il livello massimo di produzione per minimizzare i costi medi di lungo periodo. il livello massimo di produzione per minimizzare i sunk costs. tutte false. il livello massimo di produzione per massimizzare i costi medi di lungo periodo.

16. LRTC è minore o uguale a TC zempre. tutte false. perchè nel lungo periodo è possibile abbattere i sunk costs. perchè nel lungo periodo è maggiore la specializzazione. perchè nel lungo periodo è possibile scegliere le combinazioni più efficienti.

il grafico rappresenta. AC. TC. AVC. MC.

LRATC=. LRTC/q. MC/q. AVC/q. TC/Q.

04. le diseconomie di scala derivano. dall'organizzazione aziendale. dai fallimenti del mercato. dalla specializzazione. dal sovradimensionamento.

LRTC<TC. talvolta. mai. tutte vere. sempre.

le economie di scala possono derivare. dalla migliore imputabilità dei costi di sviluppo. dal miglior utilizzo delle capacità organizzative. dalla specializzazione. tutte vere.

se un incremento della produzione fa diminuire LRATC. si hanno economie di scala. si hanno diseconomie di scala. tutte false. si hanno rendimenti costanti.

per tracciare la curva LRATC. si uniscono le parti più basse di tutte le curve ATC dell'impresa. si uniscono le parti più basse di tutte le curve ATC del mercato. si uniscono le parti più alte di tutte le curve ATC dell'impresa. si uniscono le parti più alte di tutte le curve ATC del mercato.

il tratto evidenziato rappresenta. diseconomie di scala. rendimenti costanti. tutte false. economie di scala.

la parte tratteggiata della curva rappresenta. economie di scala. rendimenti variabili. rendimenti costanti. diseconomia di scala.

il segmento a-b rappresenta. il tratto delle economie di scala. il tratto dei rendimenti costanti. il tratto delle diseconomie di scala. il tratto dei rendimenti crescenti.

il grafico rappresenta. tutte false. un equilibrio di concorrenza perfetta di breve periodo con una perdita. un equilibrio di concorrenza perfetta di breve periodo con un profitto. un equilibrio di concorrenza perfetta di lungo periodo.

il grafico rappresenta. tutte false. LRATC nel monopolio naturale. una generica curva di indifferenza. un vincolo di bilancio.

profitto contabile =. ricavo marginale-costo marginale. ricavo contabile-costi contabili. ricavo totale - costi contabili. ricavo medio-costo medio.

profitto economico=. ricavo economico - costo opportunità. ricavo economico - costo contabile. ricavo economico - costo economico. ricavo totale - costo economico.

profitto economico=. ricavo totale-costo economico. ricavo totale -(costi implici+costi espliciti). ricavot totale - costo opportunità. tutte vere.

un incremento della quantità prodotta fa crescere il profitto solo se. MR<MC. MR>MC. MR=MC. MR=TC.

in generale vale la regola che se TR<TVC. non esiste differenza tra cessare o continuare a produrre. si deve cessare l'attività. si deve continuare a produrre. l'impresa realizza un profitto.

nel lungo periodo , se l'impresa realizza un profitto negativo. tutte vere. deve uscire dall'industria. deve rimanere nell'industria. è indifferente rimanere o uscire.

04. in generale vale la regola che se TR>TVC. si deve cessare l'attività. è indifferente cessare o continuare. l'impresa è sempre in perdita. si deve continuare l'attività.

06. la decisione di lungo periodo di cessare l'attività deve essere assunta. trascurando i costi sommersi. trascurando i costi variabili. trascurando i costi fissi. considerando i costi fissi.

il tratto evidenziato rappresenta. la perdita massima. il profitto minimo. il profitto massimo. la perdita minima.

il tratto in grassetto rappresenta. la perdita complessiva. il profitto unitario. il profitto complessivo. la perdita unitaria.

01. price taker è un soggetto. che può vendere una quantità maggiore solo riducendo il prezzo. che al prezzo dato può acquistare o vendere qualsiasi quantità. che è vincolato nel prezzo e nella quantità. tutte vere.

la curva di domanda dell'impresa in concorrenza perfetta è perfettamente elastica perchè. tutte vere. non esistono barriere all'entrata. il prodotto offerto è standard. gli operatori sono price taker.

la domanda di mercato in concorrenza perfetta si presenta. tutte false. con elasticità uguale a infinito. come una curva decrescente. con elasticità uguale a zero.

in un mercato di concorrenza perfetta la curva di domanda dell'impresa si presenta. perfettamente elastica rispetto al prezzo di mercato. con elasticità unitaria. come una semiretta che parte dall'origine. perfettamente elastica rispetto al prezzo di mercato.

la curva di domanda con cui si confronta un'impresa in concorrenza perfetta coincide. con la curva di costo marginale. con la curva di ricavo marginale. con la curva di ricavo totale. con la curva di costo variabile.

in concorrenza perfetta. MR=prezzo. MR=TC. MR=AVC. MR=ATC.

la curva di domanda dell'impresa in concorrenza perfetta presenta. Ed=1. tutte false. Ed=0. Ed=∞.

in concorrenza perfetta , nel lungo periodo. l'ingresso di una nuova impresa porta il prezzo al livello del costo medio minimo. per utilizzare al meglio l'impianto l'impresa sceglie la quantità che minimizza il costo medio. ogni impresa ha convenienza a fissare il prezzo a livello del costo medio minimo. ogni impresa ha convenienza a fissare il prezzo a livello del costo medio.

nel punto di equilibrio di lungo periodo l'impresa in concorrenza perfetta realizza. un profitto economico nullo e un profitto contabile che copre i costi impliciti. un profitto economico nullo e un profitto contabile che copre i costi espliciti. un profitto economico normale e un profitto contabile che copre i costi espliciti. un profitto economico normale e un profitto contabile che copre i costi sommersi.

in un mercato concorrenziale TR si rappresenta come. una retta che parte dall'origine ed è parallela all'asse delle ordinate. una retta che parte dall'origine ed è parallela all'asse delle ascisse. una retta che parte dall'origine ed è inclinata positivamente. una retta che parte dall'origine ed è inclinata negativamente.

in concorrenza perfetta si espande la produzione fino a quando. MR<MC. MR=MC. MR>MC. tutte false.

12. in concorrenza perfetta solo in equilibrio l'eccesso di domanda è. negativo. nullo. uguale a infinito. positivo.

il grafico rappresenta. equilibrio concorrenziale di lungo periodo. equilibrio concorrenziale di breve periodo con profitto. tutte false. equilibrio concorrenziale di lungo periodo con profitto.

nel punto 'a'. tutte false. TR=TVC. TR<TVC. TR>TVC.

il punto 'c' rappresenta. un punto di indifferenza. un punto in cui TR=TVC. tutte vere. un punto in cui P=AVC.

il punto E del grafico rappresenta. equilibrio di breve periodo di concorrenza monopolistica. equilibrio di lungo periodo di concorrenza perfetta. equilibrio di lungo periodo di concorrenza monopolistica. equilibrio di breve periodo di concorrenza perfetta.

il punto 'a' rappresenta. tutte vere. un punto in cui l'impresa subisce una perdita. un punto in cui p>AVC. un punto in cui si deve proseguire l'attitivà.

il tratto evidenziato rappresenta il ricavo unitario. il ricavo unitario. il profitto unitario. il costo unitario. la perdita unitaria.

il tratto evidenziato rappresenta. il profitto unitario. il costo unitario. il ricavo unitario. la perdita unitaria.

il rettangolo in grigio rappresenta. profitto di lungo periodo in concorrenza monopolistica. profitto di lungo periodo in concorrenza perfetta. perdita di breve periodo in concorrenza perfetta. profitto di breve periodo in concorrenza perfetta.

nel grafico il punto E1 rappresenta. il punto di incontro tra costo marginale e costo totale medio. il punto di equilibrio di breve periodo in concorrenza perfetta con profitto. il punto di equilibrio di breve periodo in concorrenza perfetta con perdita. tutte false.

il rettangolo tratteggiato rappresenta. area di perdita in concorrenza perfetta di breve periodo. area di profitto in concorrenza perfetta di lungo periodo. area di perdita in concorrenza perfetta di lungo periodo. area di profitto in concorrenza perfetta di breve periodo.

il grafico rappresenta. equilibrio di concorrenza perfetta di breve periodo con perdita. equilibrio di concorrenza monopolistica. equilibrio di concorrenza perfetta di lungo periodo. equilibrio di concorrenza perfetta di breve periodo con profitto.

il punto E1 nel grafico rappresenta. tutte false. equilibrio di concorrenza perfetta di lungo periodo. equilibrio di concorrenza perfetta di breve periodo con perdita. equilibrio di concorrenza perfetta di breve periodo con profitto.

il punto E del grafico rappresenta. equilibrio di concorrenza perfetta di lungo periodo. tutte false. equilibrio di monopolio. equilibrio di concorrenza perfetta di breve periodo.

il grafico rappresenta. tutte false. la curva di offerta dell'impresa in concorrenza perfetta. la curva di offerta dell'impresa in concorrenza monopolistica. la curva di offerta dell'impresa in monopolio.

nel punto 'd'. l'impresa realizza un profitto pari al costo variabile. l'impresa realizza un profitto pari al costo fisso. l'impresa subisce una perdita pari al costo variabile. l'impresa subisce una perdita pari al costo fisso.

nel punto 'd'. il prezzo è ugugale al livello minimo del costo medio variabile. tutte vere. l'impresa subisce una perdita pari al costo fisso. l'impresa copre appena il proprio costo variabile.

nel punto 'd'. l'impresa cessa la produzione. per l'impresa è indifferente cessare o continuare. l'impresa continua a produrre. l'impresa chiede aiuti allo Stato.

il rettangolo rappresenta. tutte false. perdita di breve periodo in concorrenza perfetta. profitto di breve periodo in concorrenza perfetta. profitto di lungo periodo in concorrenza perfetta.

in concorrenza perfetta se P<AVCmin. l'impresa cessa l'attività. per l'impresa è indifferente continuare a produrre o cessare l'attività. l'impresa subisce una perdita. l'impresa continua a produrre.

11. in concorrenza perfetta , se P>AVCmin. l'impresa cessa l'attività. si realizza un profitto normale. per l'impres è indifferente cessare o continuare. l'impresa continua a produrre.

15. se l'impresa realizza un profitto normale. il profitto economico è uguale al costo variabile. il profitto economico è uguale al costo fisso. il profitto economico è uguale a zero. il profitto è uguale al costo marginale.

se l'impresa realizza un profitto normale. il ricavo totale è minore del costo totale. il ricavo totale copre il costo totale. il ricavo totale è maggiore del costo totale. tutte false.

l'impresa subisce una perdita se. P>ATC. P>MC. P<ATC. P=ATC.

PU=. P-AVC. P-MC. P-ATC. P-AC.

l'impresa realizza un profitto se. P<ATC. P=ATCmin. P=ATC. P>ATC.

23. la curva di offerta dell'impresa che opera in concorrenza perfetta. è una semiretta che parte dall'origine. è composta da due parti. è crescente. è decrescente.

la curva di offerta dell'impresa che opera in concorrenza. tutte false. per p>AVCmin coincide con MC. è composta da due parti. tutte vere.

in concorrenza. tutte vere. tutte false. l'impresa si posiziona nel punto in cui MR=MC. per ogni p>AVCmin l'impresa continua a produrre.

il punto in cui p=AVC è detto. prezzo di continuazione dell'attività. prezzo di riserva. prezzo di cessazione dell'attività. prezzo di indifferenza.

in un'industria con costi crescenti, se aumenta la domanda di un bene. si avrà un prezzo di equilibrio più basso di quello di partenza. tutte false. l'ingresso di nuove imprese aumenta l'offerta e riduce il prezzo. l'uscita delle imprese diminuisce l'offerta e riduce il prezzo.

in caso di profitto economico nullo, il profitto contabile. maggiore di zero. è uguale a zero. minore di zero. uguale infinito.

nel lungo periodo in concorrenza perfetta. P=AVCmin. P=MC. P=ATCmin. P=TCmin.

il numero di imprese presenti in un mercato concorrenziale è. fisso nel breve periodo. variabile in ogni periodo. variabile nel lungo periodo. fisso nel lungo periodo.

in caso di profitto economico nullo. l'impresa realizza un profitto normale. l'impresa realizza un profitto contabile sufficiente a coprire i costi impliciti. tutte vere. l'impresa realizza un profitto contabile sufficiente a remunerare l'investimento.

se il prezzo è inferiore al costo medio totale minimo. le perdite spingono le imprese ad uscire dall'industria. le perdite spingono le imprese a rimanere nell'industria. i profitti spingono le imprese ad entrare nell'industria. i profitti spingono le imprese ad uscire dall'industria.

nel lungo periodo la prospettiva di realizzare guadagni. fa traslare la curva di offerta del mercato verso sinistra. tutte false. fa traslare la curva di offerta del mercato verso destra. fa cambiare inclinazione alla curva di offerta di mercato.

se il prezzo di mercato è maggiore al costo medio totale minimo. i profitti scoraggiano nuovi entranti. i profitti attraggono nuove imprese. le perdite stimolano le imprese ad uscire dal mercato. i profitti stimolano le imprese ad uscire dal mercato.

nel lungo periodo la prospettiva di realizzare guadagni. trasla la curva di offerta del mercato verso destra. permette di definire una maggiore quantità in corrispondenza di ogni prezzo. tutte vere. stimola l'ingresso di nuove imprese nel mercato.

l'efficienza allocativa si riassume nella formula. P=AVC. P=MC. P=MR. P=ATCmin.

P=ATC indica. l'efficienza allocativa. l'efficienza paretiana. tutte false. l'efficienza produttiva.

P=ATCmin indica. efficienza nello scambio. efficienca allocativa. efficienza paretiana. efficienza produttiva.

P=MR indica. efficienza paretiana. tutte false. efficienza allocativa. efficienza produttiva.

l'efficienza produttiva richiede che. le risorse si acquisiscano nel modo meno costoso. tutte false. le risorse siano ripartite in modo da ottenere combinazioni ottimali. i beni si producano nel modo meno costoso.

l'uguaglianza P=MC=MR=ATCmin. ci dice che in concorrenza perfetta, nel lungo periodo si realizza un profitto contabile normale. ci dice che in concorrenza perfetta, nel breve periodo si realizza un profitto. ci dice che in concorrenza perfetta, nel lungo periodo si realizza un profitto economico nullo. ci dice che in concorrenza perfetta, nel breve periodo si realizza una perdita.

nel breve periodo un incremento di domanda , in un'industria a costi crescenti, provoca. tutte vere. un profitto economico. un aumento del prezzo di mercato. un aumento della quantità di mercato.

l'uguaglianza P=MC=MR=ATCmin. ci dice che in concorrenza perfetta, nel lungo periodo si realizza un profitto contabile normale. ci dice che in concorrenza perfetta, nel breve periodo si realizza un profitto. ci dice che in concorrenza perfetta, nel lungo periodo si realizza un profitto economico nullo. ci dice che in concorrenza perfetta, nel breve periodo si realizza una perdita.

nel breve periodo un incremento di domanda , in un'industria a costi crescenti, provoca. tutte vere. un profitto economico. un aumento del prezzo di mercato. un aumento della quantità di mercato.

in corrispondenza dell'equilibrio di lungo periodo in concorrenza perfetta. D=S=MR=MC. P=MR=MC=ATCmin. P=MR=MC=AVC. P=MR=MC=ATC.

P=MC indica. tutte false. efficienza paretiana. efficienza produttiva. efficienza allocativa.

il prezzo di un bene rappresenta. il beneficio marginale che la società ricava dal bene. l'utilità che il singolo ritrae dal bene. il beneficio totale che la società ricava dal bene. la soddisfazione che il singolo ritrae dal bene.

l'ingresso di nuove imprese in un mercato concorrenziale. fa diminuire il costo medio totale di lungo periodo. non è possibile. non ha effetto sul costo medio totale di lungo periodo. fa crescere il costo medio totale di lungo periodo.

secondo Pareto per ottenere un'ottima allocazione delle risorse è necessario. output a livello ottimale. distribuzione ottimale dei beni. tutte vere. allocazione tecnica ottimale.

per realizzare un'allocazione ottima in senso paretiano è necessario produrre un output in quantità ottimale cioè. produrre fino a quando beneficio marginale>costo marginale. produrre fino a quando beneficio marginale=costo marginale. tutte false. produrre fino a quando beneficio marginale<costo marginale.

si parla di efficienza produttiva quando. le risorse hanno un basso costo opportunità. le risorse sono distribuite in modo da ottenere l'output desiderato. i beni sono prodotti nel modo meno costoso possibile. le risorse sono ottenute al minimo costo.

l'efficienza produttiva si riassume nella formula. P=MR. P=AVC. P=ATCmin. P=MC.

le imprese in concorrenza perfetta massimizzano il profitto quando producono la quantità in corrispondenza della quale. P=ATCmin. tutte false. P=MR. MC=MR.

in un'industria a costi crescenti, se aumentano i profitti economici. si ridurrà il prezzo. tutte vere. aumenterà l'offerta. entreranno nuove imprese nel mercato.

l'ottimo paretiano è una condizione in cui. è possibile migliorare la condizione di un soggetto senza peggiorare quella degli altri. P=MR. è impossibile migliorare la condizione di un soggetto senza peggiorare quella degli altri. è possibile migliorare la condizione di un soggetto migliorando quella degli altri.

nel breve periodo, in un'industria a costi crescenti, un incremento della domanda provoca. un aumento del prezzo di mercato, una riduzione della quantità di mercato, un profitto. una riduzione del prezzo di mercato, un aumento della quantità di mercato, un profitto. un aumento del prezzo di mercato, un aumento della quantità di mercato, un profitto. un aumento del prezzo di mercato, un aumento della quantità di mercato, una perdita.

quando la curva di domanda di mercato interseca LRATC nel tratto in cui i costi totali sono ancora decrescenti. ci troviamo in concorrenza monopolistica. ci troviamo in concorrenza perfetta. ci troviamo in un monopolio naturale. ci troviamo in oligopolio.

si ha un'esternalità di rete quando. i risultati della rete non sono completamente internalizzabili. all'aumentare dei fruitori il prodotto diminuisce di valore. al diminuire dei fruitori il prodotto aumenta di valore. all'aumentare dei fruitori il prodotto aumenta di valore.

si ha equilibrio dell'impresa monopolistica quando. MR>MC. MR≠. MR<MC. MR=MC.

05. in monopolio si realizza un profitto. solo nel lungo periodo. solo se P>ATC. solo se determina il prezzo. sempre.

il monopolista realizza una perdita. mai. quando P<ATC. quando P=ATC. quando P>ATC.

nel monopolio. MR>p. MR<P. MR=P. tutte false.

nel monopolio. MR coincide con la curva di domanda. MR è sempre al di sopra della curva di domanda. MR è sempre al di sotto della curva di domanda. MR coincide con MC.

il monopolista si colloca. nel punto in cui MR=0. nel punto in cui MR=MC. nel punto in cui MR<0. nel punto in cui MR>0.

01. in monopolio. P>ATC. P>ATCmin. tutte false. P<MC.

In monopolio. P<ATCmin. P=MC. P<MC. P>MC.

in monopolio. P<MC. P>MC. P=MC. MR=MC.

la quantità prodotta in monopolio comporta. una normale utilizzazione di risorse. una sottoutilizzazione di risorse. una sovrautilizzazione di risorse. tutte false.

01. in concorrenza monopolistica si realizza il massimo profitto quando. MR<MC. MR>MC. MR=MC. MR≅MC.

la concorrenza monopolistica differisce dal monopolio. per il punto di massimizzazione del profitt. per la presenza di extraprofitto solo nel lungo periodo. per l'assenza di barriere all'entrata. tutte vere.

la curva di domanda con cui si confronta l'impresa in concorrenza monopolistica è. molto elastica. perfettamente elastica. molto rigida. perfettamente rigida.

la concorrenza monopolistica implica. X-inefficienza. intervento dello Stato. presenza di collusione. assenza di collusione.

la domanda con cui si confronta l'impresa in concorrenza monopolistica è più elastica di quella con cui si confronta il monopolista a causa. dell'inesistenza di barriere all'entrata. delle differenziazione del prodotto. tutte false. della presenza di molti venditori.

in concorrenza monopolistica, l'elasticità della domanda rispetto al prezzo dipende. dalla numeroristà dei concorrenti e dalla presenza di barriere all'entrata. dalla numerosità dei compratori e dal grado di differenziazione del prodotto. dalla numerosità dei concorrenti e dal grado di differenziazione del prodotto. dalla numerosità dei compratori e dall'assenza di barriere all'entrata.

la concorrenza monopolistica implica che. ogni soggetto abbiaconsistenti quote di mercato, non vi sia collusione, vi sia indipendenza di azione. ogni soggetto abbia piccole quote di mercato, non vi sia collusione, vi sia indipendenza di azione. ogni soggetto abbia consistenti quote di mercato, non vi sia collusione, vi sia interdipendenza di azione. ogni soggetto abbia piccole quote di mercato, vi sia collusione, vi sia interdipendenza di azione.

si ha equilbrio in concorrenza monopolistica , nel lungo periodo, quando. MC>MR. MC≠. MC=MR. MC<MR.

in concorrenza monopolistica la curva di domanda. è elastica come in monopolio. è elastica più che in concorrenza perfetta. è elastica come in concorrenza perfetta. è elastica più che in monopolio.

la curva di domanda in concorrenza monopolistica. tutte false. è perfettamente rigida. è perfettamente elastica. ha elasticità uguale a uno.

in concorrenza monopolistica l'aggettivo 'monopolistica' si riferisce. tutte false. all'assenza di barriere all'entrata. all'assenza di barriere all'uscita. alla standardizzazione del prodotto.

la concorrenza monopolistica implica. assenza di collusione. indipendenza delle azioni. tutte vere. imprese con piccole quote di mercato.

la curva di domanda con cui si confronta l'impresa in concorrenza monopolistica. ha elasticità uguale a infinito. è molto elastica. è perfettamente elastica. ha elasticità uguale a zero.

in concorrenza monopolistica l'obiettivo della pubblicità è. rendere più rilevante il prezzo come discriminate dell'acquisto. informare gli acquirenti sulle caratteristiche del prodotto. rendere meno rilevante il prezzo come discriminate dell'acquisto. informare gli acquirenti sulle qualità del prodotto.

in concorrenza monopolistica l'aggettivo'monopolistico' indica. la differenziazione del prodotto. tutte vere. l'assenza di barriere all'entrata. la standardizzazione del prodotto.

l'elasticità della domanda in concorrenza monopolistica, aumenta. tutte false. al crescere del numero dei concorrenti. al crescere del numero dei compratori. al diminuire del numero di concorrenti.

21. l'impresa in concorrenza monopolistica, nel lungo periodo. realizza un extraprofitto. subisce una perdita. realizza un profitto economico positivo. realizza un profitto normale.

23. il ricorso alla pubblicità in concorrenza monopolistica. è un esempio di concorrenza non di prezzo. è un esempio di concorrenza di prezzo. è un esempio di leadership di mercato. tutte false.

la concorrenza monopolistica implica. grandi quote di mercato. tutte false. tendenza alla collusione. interdipendenza delle azioni.

in oligopolio si rileva interdipendenza strategica, cioè. tutte vere. i profitti di ogni impresa dipendono anche dalle strategie dei concorrenti. le imprese, per realizzare i propri obiettivi, tengono conto delle potenziali reazioni dei concorrenti. le imprese, per realizzare i propri obiettivi pongono in essere strategie commerciali.

nell'oligopolio esiste interdipendenza strategica perchè. tutte vere. il prodotto è differenziato. le imprese presenti sono in numero limitato. perchè ci sono barriere all'ingresso.

nel mercato oligopolistico si evidenzia un comportamento strategico, cioè. gli oligopolisti tengono conto che i propri profitti dipendono anche dalle strategie dei concorrenti. gli oligopolisti, per perseguire i propri scopi, tengono conto delle razioni dei concorrenti. gli oligopolisti tengono conto che i propri profitti dipendono anche dalle proprie strategie commerciali. tutte vere.

le curve di reazione. sono inclinate positivamente perchè all'aumentare della quantità venduta da un soggetto, all'altro conviene ridurre la propria offerta. sono inclinate positivamente perchè al ridursi della quantità venduta da un soggetto, all'altro conviene ridurre la propria offerta. sono inclinate negativamente perchè al ridursi della quantità venduta da un soggetto, all'altro conviene ridurre la propria offerta. sono inclinate negativamente perchè all'aumentare della quantità venduta da un soggetto, all'altro conviene ridurre la propria offerta.

le curve di reazione sono. curve che collegano il prezzo praticato da un'impresa al tempo t con quello praticato al tempo t-1. curve che collegano la quantità prodotta da un'impresa al tempo t con quella prodotta dal concorrente al tempo t-1. curve che collegano il prezzo praticato da un'impresa al tempo t con quello praticato dal concorrente al tempo t-1. curve che collegano la quantità prodotta da un'impresa al tempo t con quella prodotta al tempo t-1.

l'oligopolio si caratterizza per la presenza. tutte vere. di pochi grandi produttori che offrono un bene differenziato. di pochi grandi produttori che offrono un bene omogeneo. tutte false.

le curve di reazione sono. parallele all'asse delle ascisse. inclinate negativamente. inclinate positivamente. parallele all'asse delle ordinate.

in oligopolio si ha interdipendenza strategica perchè. i comportamenti dell'impresa dipendono dai profitti realizzati dai concorrenti. i profitti dell'impresa dipendono dalle strategie di lungo periodo. vi sono molti operatori dal lato dell'offerta. i profitti dell'impresa dipendono dalle strategie dei concorrenti.

laleadership di prezzo è un esempio di. collusione palese. tutte false. concorrenza non di prezzo. collusione tacita.

il cartello è. un accordo formale. un accordo informale. una strategia non di prezzo. una strategia di prezzo.

gli accordi collusivi hanno spesso vita breve. a causa delle diverse condizioni di partenza delle imprese aderenti. tutte false. a causa delle grosse barriere all'ingresso del mercato. a causa dell'elasticità della domanda.

in conconcorrenza perfetta le imprese. fanno pubblicità di tipo informativo. sono incentivate a fare pubblicità. non hanno interessse a fare pubblicità. hanno il divieto di fare pubblicità.

si ricorre massicciamente alla pubblicità. in monopolio. in concorrenza monopolistica. tutte false. in concorrenza perfetta.

l'offerta 'compri 3 paghi 2' è un esempio di. discriminazione di terzo grado. discriminazione intertemporale. discriminazione di secondo grado. discriminazione di primo grado.

gli sconti per studenti sono esempi di. discriminazione intertemporale. discriminazione di terzo grado. discriminazione di primo grado. discriminazione di secondo grado.

il soggetto che pratica la discriminazione di prezzo di primo grado deve produrre un output in corrispondenza del quale. tutte false. P=MC. P=MR. P=ATC.

le tariffe dei servizi pubblici sono un esempio di. discriminazione di primo grado. discriminazione di secondo grado. discriminazione intertemporale. discriminazione di terzo grado.

si ha discriminazione di prezzo di primo grado quando. il soggetto vende unità diverse a prezzi diversi per ogni consumatore. quando il soggetto vende unità diverse a prezzi diversi, ma ogni unità di prezzo è venduta ad un medesimo cliente al medesimo prezzo. tutte false. quando il soggetto vende unità diverse a prezzi diversi, ma ogni consumatore che acquista la medesima quantità paga lo stesso prezzo.

un aumento del salario. diminuisce i costi marginali dell'impresa. tutte false. aumenta i costi marginali dell'impresa. non ha effetto sui costi marginali dell'impresa.

01. età ed esperienza normalmente. tutte false. aumentano i salari. incentivano le lotte sindacali. riducono i salari.

01. negli USA si ha un modello sindacale. esclusivo. cooperativo. misto. inclusivo.

i sindacati inclusivi, in genere, riescono ad imporre salari. uguali a quelli di concorrenza perfetta. uguali a quelli di concorrenza monopolistica. inferiori a quelli di concorrenza perfetta. superiori a quelli di concorrenza perfetta.

in un mercato del lavoro concorrenziale. il sindacato che chiede un incremento di salario fa aumentare l'occupazione. il sindacato che chiede un incremento di salario fa diminuire l'occupazione. il sindacato che chiede un incremento di salario fa incentiva lo sciopero. tutte false.

01. se le imprese cominciano a discriminare. tutte false. coloro che sono discriminati organizzano lo sciopero. coloro che sono discriminati cercano lavoro in altro settore. coloro che sono discriminati si rivolgono al sindacato.

il salario minimo. riduce i tassi salariali delle industrie protette. innalza i tassi salariali delle industrie non protette. crea differenziale salariale tra i lavoratori poco specializzati. crea differenziale salariale tra i lavoratori molto specializzati.

se un'allocazione non è Pareto-efficiente significa che. si può aumentare la soddisfazione di chi sta peggio, ferme restando le condizioni degli altri. non si può aumentare la soddisfazione di nessuno. si può aumentare la soddisfazione di tutti. si può aumentare la soddisfazione di qualcuno senza ridurre quella di altri.

nella scatola di Edgeworth si riportano. ricchezza e desideri. dotazioni e i preferenze. ricchezza e dotazioni. ricchezza e preferenze.

nella scatola di Edgeworth, la curva dei contrati è il luogo di tutti i punti. corrispondenti al allocazioni efficienti. corrispondenti ad allocazioni efficaci. corrispondenti a produzioni efficienti. di incontro delle curve di indifferenza dei contraenti.

affinché le allocazioni di beni e fattori produttivi siano Pareto-efficienti è necessario che. entrambe vere. entrambe false. l'allocazione dei beni deve trovarsi sulla curva dei contratti. le quantità totali consumate devono trovarsi sulla curva delle possibilità produttive.

la condizione di ottimo paretiano comporta che. sia possibile aumentare l'utilità di un individuo senza diminuire quella di un altro. non sia possibile aumentare l'utilità di un individuo senza aumentare quella di un altro. non sia possibile aumentare l'utilità di un individuo senza diminuire quella di un altro. sia possibile aumentare l'utilità di un individuo aumentando quella di un altro.

l'insieme di tutti i punti Pareto-efficienti nella scatola di Edgeworth è detto. curva di Pareto. curva di Edgeworth. curva dello scambio. curva dei contratti.

un'allocazione si dice Pareto-efficiente se. tutte vere. non esiste un'altra allocazione tale che il livello di soddisfazione di tutti sia almeno superiore, e quello di qualcuno maggiore che nella prima. esiste solo un'altra allocazione tale che il livello di soddisfazione di tutti sia almeno uguale, e quello di qualcuno maggiore che nella prima. non esiste un'altra allocazione tale che il livello di soddisfazione di tutti sia almeno uguale, e quello di qualcuno maggiore che nella prima.

attraverso la scatola di Edgeworth si possono rappresentare. i possibili panieri di consumo. tutte vere. le dotazioni. le preferenze.

un'allocazione si dice realizzabile se. quantità totale scambiata di ogni bene= quantità totale disponibile del bene. quantità marginale consumata di ogni bene= quantità totale disponibile del bene. quantità totale consumata di ogni bene= quantità totale disponibile del bene. quantità totale venduta di ogni bene= quantità totale disponibile del bene.

un 'allocazione è inefficiente in senso paretiano se. esiste un modo per aumentare la soddisfazione di qualcuno riducendo quella degli altri. esiste un modo per aumentare la soddisfazione di qualcuno senza ridurre quella degli altri. non esiste un modo per aumentare la soddisfazione di qualcuno senza ridurre quella degli altri. esiste un modo per aumentare la soddisfazione di tutta la collettività.

nella scatola di Edgeworth le allocazioni Pareto-efficienti. sono rappresentate dai punti in cui le curve dei soggetti più lontane tra loro. sono rappresentate dai punti in cui le curve dei soggetti sono secanti. sono rappresentate dai punti in cui le curve dei soggetti sono più vicine tra loro. sono rappresentate dai punti in cui le curve dei soggetti sono tangenti.

la scatola di Edgeworth permette. di rappresentare le dotazioni. di rappresentare le preferenze. di rappresentare lo scambio tra due individui. tutte vere.

l'altezza della curva di domanda in corrispondenza di una quantità rappresenta. il valore della prima unità del bene consumata da un soggetto. il valore dell'ultima unità del bene consumata da un soggetto. il valore dell'ultima unità del bene consumata dalla collettività. il valore della prima unità del bene consumata dalla collettività.

l'altezza della curva di offerta in corrispondenza di ogni quantità indica. il costo medio. il costo marginale. il ricavo marginale. il costo unitario.

01. quando la curva di domanda si trova al di sopra della curva di offerta. non si può avere un miglioramento paretiano. si ha un eccesso di domanda. si ha un eccesso di offerta. si può avere un miglioramento paretiano.

01. se non esistessero i contratti. si avrebbero solo miglioramenti paretiani. si avrebbero solo scambi simultanei. si avrebbero solo scambi a termine. tutte false.

l'imposta sulla spesa, a parità di sacrificio, produce un gettito. più elevato. meno elevato. uguale. proporzionale.

a parità di gettito l'imposta sul reddito produce. un sacrificio uguale a quella indiretta. un sacrificio maggiore di quella indiretta. un sacrificio minore di quella indiretta. nessun sacrificio.

l'imposta diretta. non modifica il prezzo relativo. modifica il prezzo relativo. fa diminuire il prezzo relativo. fa aumentare il prezzo relativo.

a parità di gettito per lo Stato. le imposte non sono mai distorsive. l'imposta indiretta è più distorsiva. le imposte sono comunque distorsive. l'imposta diretta è più distorsiva.

la traslazione dell'imposta è nulla. con domanda infinitamente rigida. con domanda elastica. con domanda infinitamente elastica. con domanda rigida.

l'imposta indiretta provoca una perdita di benessere. maggiore dell'imposta diretta. uguale all'imposta diretta. tutte vere. minore all'imposta diretta.

il teorema di Barone sostiene che. le imposte che determinano effetti di reddito sono più efficienti di quelle che non determinano tale effetto. le imposte che determinano effetti di sostituzione sono più efficienti di quelle che non determinano tale effetto. le imposte che non determinano effetti di reddito sono più efficienti di quelle che non determinano tale effetto. le imposte che non determinano effetti di sostituzione sono più efficienti di quelle che non determinano tale effetto.

il gettito di un'imposta è tanto più elevato quanto più. la domanda si avvicina all'origine. tutte false. è rigida la domanda. è elastica la domanda.

si dimostra che, nell'ambito del mercato del lavoro,. un'imposta fissa produce un'allocazione efficiente in senso paretiano. un'imposta fissa produce un gettito maggiore dell'imposta sul salario. un'imposta fissa produce un gettito minore dell'imposta sul salario. un'imposta fissa produce un sacrificio maggiore dell'imposta sul salario.

il teorema di Barone. è a favore delle imposte indirette. è alla base del superamento dei sistemi fiscali ad imposizione diretta. è alla base del superamento dei sistemi fiscali ad imposizione indiretta. è a favore dell'IVA.

in concorrenza perfetta, se si introduce un'imposta sulla quantità prodotta. costo medio e costo marginale diminuiscono in misura pari all'aliquota. costo medio e costo totale aumentano in misura pari all'aliquota. costo medio e costo variabile aumentano in misura pari all'aliquota. costo medio e costo marginale aumentano in misura pari all'aliquota.

la traslazione dell'imposta è totale con offerta. tutte false. elastica. infinitamente elastica. rigida.

l'imposta diretta. è prelevata al soggetto prima che si decida il paniere di consumo. non modifica il reddito. è prelevata al soggetto dopo aver deciso il paniere di consumo. modifica i prezzi relativi.

la traslazione dell'imposta è totale con domanda. elastica. perfettamente elastica. rigida. unitaria.

il monopolio non è Pareto-efficiente perchè. P=MC. P<MC. P=MR. P>MC.

il free rider è un soggetto che ritiene. che il bene comune si realizzi con il suo intervento. che il bene comune si realizzi anche senza il suo intervento. che il bene comune si realizzi solo con il suo intervento. che il bene comune sia inesistente.

il free rider è. l'oligopolista price-leader. colui che subisce l'azione nascosta. qualunque operatore economico in regime di concorrenza perfetta. colui che beneficia gratuitamente di un bene pubblico.

per arginare l'inefficienza del monopolio lo Stato può. fissare P<MC e coprire la perdita del monopolista con un'imposta variabile. fissare P=MC e coprire la perdita del monopolista con un'imposta a somma fissa. fissare P>MC e coprire la perdita del monopolista con un'imposta a somma fissa. tutte false.

se una fabbrica emette fumi nocivi e non è tenuta a pagare i danni arrecati. il costo marginale della produzione è superiore al costo marginale sociale. i costi di transazione sono nulli. il costo marginale della produzione è inferiore al costo marginale sociale. il costo marginale della produzione è nullo.

se una fabbrica che inquina non è tenuta a pagare i danni. tutte false. è presenta asimmetria informativa. il costo marginale sociale è superiore al costo di produzione. beneficia di un'esternalità positiva.

le condizioni poste dal teorema di Coase sono. diritti di proprietà collettivi, esiguo numero di soggetti, costi di transazione trascurabili. diritti di proprietà chiaramente definiti, esiguo numero di soggetti, costi di transazione trascurabili. diritti di proprietà non definiti, esiguo numero di soggetti, costi di transazione nulli. diritti di proprietà chiaramente definiti, gran numero di soggetti, costi di transazione trascurabili.

il teorema di Coase sostiene che. è necessario l'intervento dello Stato per porre rimedio alle esternalità. non è necessario l'intervento dello Stato per porre rimedio alle esternalità. le imposte indirette sono più distorsive di quelle dirette. le imposte indirette sono meno distorsive di quelle dirette.

non è una possibile soluzione all'esternalità. la produzione pubblica. il divieto di svolgimento dell'attività. tutte vere. la regolamentazione.

un'impresa che inquina l'aria in prossimità di un asilo crea un'esternalità. produttore/consumatore negativa. produttore/consumatore positiva. produttore/produttore negativa. produttore/produttore positiva.

01. un mercato in cui è presente un'esternalità negativa. produrrà una quantità superiore al livello efficiente. tutte false. produrrà una quantità inferiore al livello efficiente. produrrà in perdita.

beni pubblici sono beni. tutte vere. offerti dallo Stato. che non sarebbero spontaneamente offerti dal mercato. che sono messi a disposizione dei contribuenti.

un bene privato è. rivale ed escludibile. non rivale ma escludibile. non rivale e non escludibile. rivale ma non escludibile.

un bene è rivale quando. non è possibile impedirne la fruizione. il consumo da parte di un soggetto impedisce ad altri di goderne. il consumo da parte di un soggetto non impedisce ad altri di goderne. è possibile impedirne la fruizione.

un bene è non escludibile quando. non c'è modo di impedirne la fruizione. il consumo da parte di un soggetto impedisce ad altri di goderne. il consumo da parte di un soggetto non impedisce ad altri di goderne. c'è modo di impedirne la fruizione.

in un'economia con beni pubblici si può avere un fallimento del mercato a causa. della non rivalità nel consumo. dell'esistenza del monopolio statale. della presenza di monopoli naturali. del free riding.

il free riding crea un fallimento del mercato in presenza. di esternalità. di monopolio. di asimmetria informativa. di beni pubblici.

un bene è non rivale quando. è possibile impedirne la fruizione. non è possibile impedirne la fruizione. il consumo da parte di un soggetto non impedisce ad altri di goderne. il consumo da parte di un soggetto impedisce ad altri di goderne.

beni pubblici sono. rivali e non escludibili. non rivali e non escludibili. non rivali ed escludibili. rivali ed escludibili.

se si chiede ad un soggetto la sua valutazione marginale del bene pubblico questi. sottovaluterà il suo bisogno. sopravvaluterà il suo bisogno. si esprimerà votando. valuterà opportunamente il suo bisogno.

in un'economia di mercato non è possibile allocare in modo efficiente i beni pubblici a causa. del free riding. della non rivalità e non escludibilità. della rivalità ed escludibilità. dell'asimmetria informativa.

i merit goods sono beni. a cui la collettività attribuisce particolare valore. beni pubblici puri. a cui il singolo attribuisce particolare valore. beni comuni.

una collettività che agisce razionalmente sceglie la regola di voto che permette. la minimizzazione del costo medio del processo decisionale. tutte vere. la minimizzazione del costo totale del processo decisionale. la massimizzazione del ricavo totale del processo decisionale.

merit goods sono beni. non rivali e non escludibili. rivali ed escludibili. rivali e non escludibili. non rivali ed escludibili.

il teorema di Arrow sostiene che. attraverso i meccanismi di voto non si può definire una regola di scelta collettiva che fornisca un ordinamento delle alternative efficiente. le imposte che creano effetto di sostituzione sono meno distorsive. le imposte che creano effetto di sostituzione sono più distorsive. attraverso i meccanismi di voto si può definire una regola di scelta collettiva che fornisca un ordinamento delle alternative efficiente.

se si adotta un sistema di voto con maggioranza bassa. si produce una forte conflittualità. si conferma il teorema di Arrow. si riduce la conflittualità. si ha una dittatura.

secondo il teorema di Arrow non esiste una regola di voto che risponda ai seguenti assiomi. principio di pareto, indipendenza delle alternative irrilevanti, dittatorialità. principio di efficienza allocativa, indipendenza delle alternative irrilevanti, non dittatorialità. principio di pareto, interdipendenza delle alternative irrilevanti, non dittatorialità. principio di pareto, indipendenza delle alternative irrilevanti, non dittatorialità.

il moral hazard è. il caso in cui l'agente non ha il controllo dell'azione del principale. la completa informazione da parte di un contraente. il caso in cui il principale non ha il controllo dell'azione dell'agente. la non completa informazione da parte di un contraente.

l'adverse selection è. l'ipotesi in cui il principale non può controllare l'azione dell'agente. la non completa informazione da parte di uno dei contraenti. la completa informazione da parte di uno dei contraenti. l'ipotesi in cui l'agente non può controllare l'azione del principale.

nel contratto di assicurazione. l'assicuratore è l'agente e l'assicurato è il principale. l'assicuratore è il principale e l'assicurato è l'agente. l'assicuratore è il free rider e l'assicurato è il principale. l'assicuratore è il principale e l'assicurato è il free rider.

per il corretto funzionamento di un mercato assicurativo è necessario che. esista asimmetria informativa. tutte false. le probabilità siano assegnate dallo Stato. la probabilità dell'evento assicurato sia uguale per tutti gli individui.

nella visione egualitaria si mira a. realizzare il medesimo benessere per ogni individuo. a minimizzare i costi sociali. tutte false. a massimizzareil benessere collettivo.

con la funzione benthamiana si arriva a sostenere che. il benessere della società diminuisce se migliora solo la posizione dei ricchi. il benessere della società aumenta anche solo se migliora la posizione dei ricchi. il benessere sociale aumenta solo se migliora la posizione dei poveri. il benessere sociale diminuisce se migliora solo la posizione dei poveri.

nella visione benthamiana si tende a. realizzare il medesimo livello di benessere per ogni individuo. minimizzare i costi sociali. massimizzare il benessere dei soggetti svantaggiati. massimizzare il benessere collettivo.

il primo teorema dell'economia del benessere sostiene che. l'efficienza paretiana si realizza in concorrenza monopolistica. modificando le dotazioni finali un'economia concorrenziale consente il raggiungimento della Pareto-efficienza. modificando le dotazioni iniziali un'economia concorrenziale consente il raggiungimento della Pareto-efficienza. l'efficienza paretiana si realizza in concorrenza perfetta.

la funzone del benessere sociale è. tutte vere. uno strumento che permette di ordinare in termini di benessere le preferenze. uno strumento che permette di ordinare in termini di benessere le diverse dotazioni. uno strumento che permette di ordinare in termini di benessere i diversi stati sociali.

il secondo teorema dell'economia del benessere sostiene che. la Pareto-efficienza si realizza in un mercato di concorrenza monopolistica. modificando opportunamente le dotazioni iniziali un'economia concorrenziale permette di realizzare la pareto-efficienza. la Pareto-efficienza si realizza in un mercato di concorrenza perfetta. modificando opportunamente le dotazioni finali un'economia concorrenziale permette di realizzare la pareto-efficienza.

quando si pratica la discriminazione di prezzo. si pratica un prezzo più alto ai segmenti di domanda rigidi. si pratica il prezzo più basso ai segmenti di domanda rigidi. tutte false. si applica un prezzo più alto ai segmenti di domanda elastici.

si realizza efficienza paretiana con la dicriminazione di prezzo. di primo grado. di secondo grado. intertemporale. di terzo grado.

le economie di scala sono frequenti. con elevati costi variabili. tutte false. con elevati costi marginali. con costi fissi contenuti.

la perdita di efficienza creata del monopolio è pari a. (p-MC)/(qc - qm). (p-MC) * (qc - qm). (p-AVC)/(qc - qm). (p-MC).

se la MES è alta. emergono situazioni concorrenziali. emergono situazioni di oligopolio. emergono situazioni di monopolio. emergono situazioni di concorrenza monopolistica.

la subadditività della funzione di costo indica che. i costi di produzione sostenuti dall'unico produttore sono uguali alla somma dei costi che sosterrebbero più imprese. costi di produzione sostenuti dall'unico produttore sono superiopri alla somma dei costi che sosterrebbero più imprese. i costi medi diminuiscono all'aumentare della quantità prodotta. i costi di produzione sostenuti dall'unico produttore sono inferiori alla somma dei costi che sosterrebbero più imprese.

in monopolio naturale il prezzo praticato è uguale. al costo medio. al costo totale. agli oneri figurativi. al costo marginale.

il monopolio naturale 'emerge'. per la presenza di economie di apprendimento. perchè il monopolista controllo un importante fattore produttivo. per un modo di essere della tecnologia che crea economie di scala. per imposizione normativa.

sunk cost. coincidono con i costi fissi. a differenza del costo fisso sono dipendenti dal livello di produzione. tutte false. a differenza del costo fisso sono indipendenti dal livello di produzione.

se la MES è bassa. si crea un mercato di concorrenza perfetta. si crea un oligopolio. si crea una concorrenza monopolistica. si crea un monopolio.

rappresentano una barriera all'entrata. la differenziazione del prodotto. le economie di scala. le economie di varietà. tutte vere.

si costituisce un'impresa pubblica competitiva. evitare lo sfruttamento di posizioni oligopolistiche. evitare comportamenti collusivi. indurre a praticare prezzi concorrenziali. tutte vere.

l'impresa pubblica concorrenziale realizza. un extraprofitto. tutte false. un profitto normale. una perdita.

l'impresa pubblica competitiva. è un'impresa di proprietà pubblica in competizione con altre imprese pubbliche. è un'impresa di proprietà pubblica in competizione con imprese private. tutte false. è un'impresa di proprietà privata in competizione con imprese di proprietà pubblica.

lo Stato può intervenire nel mercato come imprenditore attraverso. le società a partecipazione statale. tutte vere. le imprese organo. gli enti pubblici economici.

l'impresa organo è. un ente separato dallo Stato. una società autonoma. una sezione dello Stato. un ente con personalità giuridica.

l'impresa organo. tutte vere. è gestita indirettamente dallo Stato. tutte false. ha personalità giuridica.

l'X-inefficienza deriva. tutte vere. da mancanza di controllo. dalla presenza di contratti incompleti. da comportamenti opportunistici.

si può definire X-inefficienza. l'inefficienza legata all'imposizione di un prezzo superiore al costo marginale. l'inefficienza legata alla mancanza di incentivi per la massimizzazione dei ricavi. l'inefficienza legata alla mancanza di incentivi per la minimizzazione dei costi. l'inefficienza delle imprese pubbliche.

01. la minimizzazione della perdita secca di monopolio si può ottenere praticando. un prezzo politico. una tariffa in due parti. un prezzo pubblico. un sistema di prezzi alla Ramsey.

il prezzo politico è. un prezzo pari al costo marginale. tutte false. un prezzo pari al costo medio variabile. un prezzo pari al costo medio.

un prezzo pubblico è. tutte false. un prezzo pari al costo variabile. un prezzo pari al costo medio. un prezzo pari al costo marginale.

si parla di segmentazione del mercato nel caso di. discriminazione di secondo grado. discriminazione di primo grado. discriminazione di terzo grado. tutte vere.

il peak-load pricing è un esempio. di discriminazione di intertemporale. di discriminazione di secondo grado. di discriminazione di primo grado. di discriminazione di terzo grado.

con il peak-load pricing si praticano. tariffe più basse quando la domanda è elevata. tariffe più alte quando la domada è elevata. tariffe in due parti. tutte false.

con la discriminazione di primo grado si realizza. tutte vere. tutte false. efficienza produttiva. efficienza allocativa.

quando si applica una tariffa in due parti. la parte fissa serve per coprire i costi e la parte variabile estrarre il surplus del consumatore. la parte fissa serve per estrarre il surplus del consumatore e la parte variabile per coprire i costi. tutte false. la parte fissa serve per coprire i costi fissi e la parte variabile per coprire i variabili.

per i consumatori che esprimono valutazione più alta è conveniente praticare. una tariffa pari al costo marginale. una tariffa pari al costo variabile medio. una tariffa pari al costo fisso medio. una tariffa pari al costo totale medio.

affinché sia praticabile la discriminazione di prezzo è necessario. che l'impresa possa esercitare potere di mercato. che non sia possibile l'arbitraggio. che l'impresa conosca i prezzi di riserva dei consumatori. tutte vere.

08. per i onsumatori che esprimono valutazione inferiore sarà opportuno praticare. una tariffa uguale al costo medio totale. una tariffa uguale al costo medio variabile. una tariffa uguale al costo marginale. una tariffa uguale al costo medio fisso.

il ROR conduce. tutte false. ad inefficienza paretiana. ad inefficienza produttiva. ad efficienza produttiva.

il ROR prevede di fissare un prezzo. in modo che il monopolista ritragga un tasso netto di rendimento dal capitale investito. in modo che il monopolista ritragga un tasso normale di rendimento dal capitale investito. in modo che il monopolista ritragga un extraprofitto. in modo che il monopolista operi in perdita, compensandolo con sussidi statali.

il ROR favorisce. un sottoimpiego del lavoro. un sottoimpiego del capitale. un sovraimpiego del lavoro. un sovraimpiego del capitale.

in monopolio naturale si ha. p=TC. P>AC. P=AC. P<AC.

l'azienda autonoma è un sottotipo. dell'ente pubblico economico. tutte false. della società a partecipazione statale. dell'impresa organo.

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