microeconomia pt4
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Title of test:![]() microeconomia pt4 Description: microeconomia pt4 (da 40 a 55) |



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in monopolio. P=MC. MR=MC. P>MC. P<MC. in monopolio. tutte false. P>ATCmin. P>ATC. P<MC. 03. la curva A rappresenta l'offerta del monopolista il costo marginale del monopolista tutte vere tutte false. 2. 2. 04. la curva A rappresenta. tutte false la curva di offerta del monopolista la curva di ricavo marginale del monopolista la curva di domanda del monopolista. b. la quantità prodotta in monopolio comporta. una normale utilizzazione di risorse. una sottoutilizzazione di risorse. una sovrautilizzazione di risorse. tutte false. in monopolio P<ATCmin P>MC P<MC P=MC. a. b. il livello di prodotto che massimizza il profitto del monopolista comporta un'allocazione. ottimale. ottimale in senso paretiano. tutte false. sub-ottimale. si ha equilbrio in concorrenza monopolistica , nel lungo periodo, quando. MC<MR. MC>MR. MC≠. MC=MR. la concorrenza monopolistica implica che. ogni soggetto abbia consistenti quote di mercato, non vi sia collusione, vi sia indipendenza di azione. ogni soggetto abbia piccole quote di mercato, non vi sia collusione, vi sia indipendenza di azione. ogni soggetto abbia piccole quote di mercato, vi sia collusione, vi sia interdipendenza di azione. ogni soggetto abbia consistenti quote di mercato, non vi sia collusione, vi sia interdipendenza di azione. In concorrenza monopolistica, nel breve periodo. si può subire una perdita. tutte false. si può realizzare un profitto. tutte vere. l'impresa in concorrenza monopolistica, nel lungo periodo. realizza un extraprofitto. realizza un profitto economico positivo. subisce una perdita. realizza un profitto normale. l'elasticità della domanda in concorrenza monopolistica dipende. dal grado di differenziazione del prodotto. tutte false. tutte vere. dal numero dei concorrenti. 06. il grfico rappresenta un equilibrio di concorrenza monopolistica di lungo periodo un equilibrio di monopolio naturale un equilibrio di duopolio un equilibrio di concorrenza monopolistica di breve periodo. a. b. in concorrenza monopolistica l'aggettivo 'monopolistico' indica. tutte vere. l'assenza di barriere all'entrata. la standardizzazione del prodotto. la differenziazione del prodotto. in concorrenza monopolistica l'aggettivo 'monopolistica' si riferisce. alla standardizzazione del prodotto. all'assenza di barriere all'entrata. all'assenza di barriere all'uscita. tutte false. la concorrenza monopolistica implica. indipendenza delle azioni. assenza di collusione. imprese con piccole quote di mercato. tutte vere. la concorrenza monopolistica implica. tendenza alla collusione. tutte false. grandi quote di mercato. interdipendenza delle azioni. il ricorso alla pubblicità in concorrenza monopolistica. tutte false. è un esempio di concorrenza non di prezzo. è un esempio di concorrenza di prezzo. è un esempio di leadership di mercato. la curva di domanda con cui si confronta l'impresa in concorrenza monopolistica. ha elasticità uguale a zero. è molto elastica. è perfettamente elastica. ha elasticità uguale a infinito. la curva di domanda in concorrenza monopolistica. tutte false. ha elasticità uguale a uno. è perfettamente elastica. è perfettamente rigida. in concorrenza monopolistica la curva di domanda. è elastica come in concorrenza perfetta. è elastica più che in concorrenza perfetta. è elastica come in monopolio. è elastica più che in monopolio. 15. il rettangolo rappresenta. l'area di profitto di breve periodo in concorrenza monopolistica l'area di perdita di breve periodo in concorrenza monopolistica tutte false l'area di profitto di lungo periodo in concorrenza monopolistica. b. La differenziazione del prodotto in concorrenza monopolistica può derivare. tutte vere. tutte false. dalla localizzazione dell'attività. dalla notorietà del marchio. 17. l'area del rettangolo rappresenta. l'area di profitto di breve periodo in concorrenza monopolistica l'area di perdita di breve periodo in concorrenza monopolistica l'area di profitto di lungo periodo in concorrenza monopolistica tutte false. b. la domanda con cui si confronta l'impresa in concorrenza monopolistica è più elastica di quella con cui si confronta il monopolista a causa. delle differenziazione del prodotto. della presenza di molti venditori. tutte false. dell'inesistenza di barriere all'entrata. in concorrenza monopolistica, l'elasticità della domanda rispetto al prezzo dipende. dalla numeroristà dei concorrenti e dalla presenza di barriere all'entrata. dalla numerosità dei compratori e dall'assenza di barriere all'entrata. dalla numerosità dei compratori e dal grado di differenziazione del prodotto. dalla numerosità dei concorrenti e dal grado di differenziazione del prodotto. l'elasticità della domanda in concorrenza monopolistica, aumenta. al crescere del numero dei concorrenti. tutte false. al crescere del numero dei compratori. al diminuire del numero di concorrenti. 21. nel punto E. si realizza efficienza produttiva si realizza efficienza allocativa si realizza efficienza paretiana non si realizza efficienza produttiva. b. in concorrenza monopolistica si realizza il massimo profitto quando. MR≅MC. MR=MC. MR>MC. MR<MC. la curva di domanda con cui si confronta l'impresa in concorrenza monopolistica è. molto rigida. molto elastica. perfettamente elastica. perfettamente rigida. la concorrenza monopolistica implica. assenza di collusione. intervento dello Stato. X-inefficienza. presenza di collusione. in concorrenza monopolistica l'obiettivo della pubblicità è. rendere meno rilevante il prezzo come discriminate dell'acquisto. rendere più rilevante il prezzo come discriminate dell'acquisto. informare gli acquirenti sulle qualità del prodotto. informare gli acquirenti sulle caratteristiche del prodotto. 27. il punto E rappresenta. equilibrio di concorrenza monopolistica di lungo periodo equilibrio di concorrenza monopolistica di breve periodo equilibrio di oligopolio equilibrio di monopolio naturale. b. nel mercato oligopolistico si evidenzia un comportamento strategico, cioè. gli oligopolisti tengono conto che i propri profitti dipendono anche dalle proprie strategie commerciali. gli oligopolisti, per perseguire i propri scopi, tengono conto delle razioni dei concorrenti. tutte vere. gli oligopolisti tengono conto che i propri profitti dipendono anche dalle strategie dei concorrenti. il modello di Cournot utilizza il vincolo di bilancio le curve di indifferenza le curve di reazione la curva dei contratti. a. b. l'oligopolio si caratterizza per la presenza di pochi grandi produttori che offrono un bene differenziato di pochi grandi produttori che offrono un bene omogeneo tutte vere tutte false. a. b. in oligopolio si ha interdipendenza strategica perchè i profitti dell'impresa dipendono dalle strategie di lungo periodo i profitti dell'impresa dipendono dalle strategie dei concorrenti vi sono molti operatori dal lato dell'offerta i comportamenti dell'impresa dipendono dai profitti realizzati dai concorrenti. a. b. le curve di reazione sono curve che collegano la quantità prodotta da un'impresa al tempo t con quella prodotta al tempo t-1 curve che collegano il prezzo praticato da un'impresa al tempo t con quello praticato al tempo t-1 curve che collegano il prezzo praticato da un'impresa al tempo t con quello praticato dal concorrente al tempo t-1 curve che collegano la quantità prodotta da un'impresa al tempo t con quella prodotta dal concorrente al tempo t-1. a. b. le curve di reazione sono inclinate negativamente inclinate positivamente parallele all'asse delle ascisse parallele all'asse delle ordinate. a. b. le curve di reazione sono inclinate positivamente perchè all'aumentare della quantità venduta da un soggetto, all'altro conviene ridurre la propria offerta sono inclinate negativamente perchè all'aumentare della quantità venduta da un soggetto, all'altro conviene ridurre la propria offerta sono inclinate positivamente perchè al ridursi della quantità venduta da un soggetto, all'altro conviene ridurre la propria offerta sono inclinate negativamente perchè al ridursi della quantità venduta da un soggetto, all'altro conviene ridurre la propria offerta. a. b. 08. il grafico rappresenta un equilibrio di oligopolio un equilibrio di concorrenza monopolistica un equilibrio di duopolio un equilibrio di monopolio. b. a. 09. il grafico rappresenta un equilibrio di oligopolio un equilibrio di monopolio tutte false un equilibrio di duopolio. a. b. in oligopolio si rileva interdipendenza strategica, cioè i profitti di ogni impresa dipendono anche dalle strategie dei concorrenti tutte vere le imprese, per realizzare i propri obiettivi, tengono conto delle potenziali reazioni dei concorrenti le imprese, per realizzare i propri obiettivi pongono in essere strategie commerciali. a. b. nell'oligopolio esiste interdipendenza strategica perchè le imprese presenti sono in numero limitato il prodotto è differenziato tutte vere perchè ci sono barriere all'ingresso. a. b. spesso il leader di prezzo osserva queste tattiche tutte false variazione sporadica del prezzo variazione del prezzo a intervalli regolari costruzione di vere e proprie guerre di prezzo. a. b. gli accordi collusivi hanno spesso vita breve a causa delle diverse condizioni di partenza delle imprese aderenti tutte false a causa delle grosse barriere all'ingresso del mercato a causa dell'elasticità della domanda. ab. b. il cartello è un accordo formale un accordo informale una strategia non di prezzo una strategia di prezzo. a. b. la leadership di prezzo è un esempio di concorrenza non di prezzo collusione tacita tutte false collusione palese. a. b. in concorrenza monopolistica si ricorre alla pubblicità per spostare la curva di domanda verso sinistra per spostare la curva di domanda verso destra per superare le asimmetrie informative per diminuire la quantità domandata. a. b. in concorrenza perfetta la pubblicità è inutile perchè i compratori sono numerosi le imprese sono price-taker non esistono barriere all'entrata il prodotto è standardizzato. ab. b. in conconcorrenza perfetta le imprese fanno pubblicità di tipo informativo sono incentivate a fare pubblicità non hanno interessse a fare pubblicità hanno il divieto di fare pubblicità. a. b. si ricorre massicciamente alla pubblicità in concorrenza monopolistica in concorrenza perfetta tutte false in monopolio. a. b. La discriminazione di prezzo di primo grado determina efficienza produttiva tutte false inefficienza allocativa efficienza paretiana. a. b. una discriminazione di prezzo efficace richiede che la curva di domanda dell'impresa sia decrescente che l'impresa possa identificare la sensibilità dei clienti al prezzo tutte vere che l'impresa sia in grado di evitare l'arbitraggio. a. b. gli sconti per studenti sono esempi di discriminazione di terzo grado discriminazione intertemporale discriminazione di secondo grado discriminazione di primo grado. a. b. l'offerta 'compri 3 paghi 2' è un esempio di discriminazione di terzo grado discriminazione intertemporale discriminazione di primo grado discriminazione di secondo grado. a. b. le tariffe dei servizi pubblici sono un esempio di discriminazione di terzo grado discriminazione di primo grado discriminazione intertemporale discriminazione di secondo grado. a. b. il soggetto che pratica la discriminazione di prezzo di primo grado deve produrre un output in corrispondenza del quale P=ATC tutte false P=MC P=MR. a. b. si ha discriminazione di prezzo di primo grado quando tutte false quando il soggetto vende unità diverse a prezzi diversi, ma ogni consumatore che acquista la medesima quantità paga lo stesso prezzo il soggetto vende unità diverse a prezzi diversi per ogni consumatore quando il soggetto vende unità diverse a prezzi diversi, ma ogni unità di prezzo è venduta ad un medesimo cliente al medesimo prezzo. a. b. la curva di domanda di lavoro è crescente una retta parallela all'asse delle ascisse una retta parallela all'asse delle ordinate decrescente. a. b. un aumento del salario porta ad assumere meno lavoratori perchè tutte vere aumenta il prezzo dell'input lavoro aumenta i costi marginali dell'impresa riduce il livello di produzione che massimizza il profitto. a. b. un aumento del salario diminuisce i costi marginali dell'impresa non ha effetto sui costi marginali dell'impresa aumenta i costi marginali dell'impresa tutte false. a. b. Il differenziale salariale compensativo è tutte false La differenza di salario che rende due lavori ugualmente attraenti per un lavoratore La differenza di salario tra settori industriali Il rapporto tra due diversi salari in corrispondenza di una medesima mansione. a. b. Le differenze salariali sono indotte dalla violazione di una delle ipotesi Tutti lavori attraggono i lavoratori allo stesso modo I mercati del lavoro sono perfettamente concorrenziali tutte vere Tutti i lavoratori sono in grado di svolgere ogni tipo di mansione. a. b. le caratteristiche non monetarie danno luogo a differenziali salariali compensativi a differenziali salariali integrativi tutte false a differenziali salariali decurtativi. A. b. età ed esperienza normalmente incentivano le lotte sindacali riducono i salari tutte false aumentano i salari. a. b. in un mercato del lavoro concorrenziale il sindacato che chiede un incremento di salario fa incentiva lo sciopero tutte false il sindacato che chiede un incremento di salario fa aumentare l'occupazione il sindacato che chiede un incremento di salario fa diminuire l'occupazione. a. b. in Europa i contratti di lavoro sottoscritti dai sindacati hanno valore solo per i non iscritti al sindacato solo per gli iscritti al sindacato solo per i disoccupati per tutta la categoria. a. b. i sindacati inclusivi, in genere, riescono ad imporre salari uguali a quelli di concorrenza perfetta superiori a quelli di concorrenza perfetta uguali a quelli di concorrenza monopolistica inferiori a quelli di concorrenza perfetta. a. b. negli USA si ha un modello sindacale esclusivo inclusivo cooperativo misto. a. b. se le imprese cominciano a discriminare coloro che sono discriminati si rivolgono al sindacato coloro che sono discriminati cercano lavoro in altro settore coloro che sono discriminati organizzano lo sciopero tutte false. a. b. il salario minimo innalza i tassi salariali delle industrie non protette crea differenziale salariale tra i lavoratori molto specializzati riduce i tassi salariali delle industrie protette crea differenziale salariale tra i lavoratori poco specializzati. a. b. un'allocazione si dice Pareto-efficiente se esiste solo un'altra allocazione tale che il livello di soddisfazione di tutti sia almeno uguale, e quello di qualcuno maggiore che nella prima non esiste un'altra allocazione tale che il livello di soddisfazione di tutti sia almeno superiore, e quello di qualcuno maggiore che nella prima non esiste un'altra allocazione tale che il livello di soddisfazione di tutti sia almeno uguale, e quello di qualcuno maggiore che nella prima tutte vere. a. b. affinché le allocazioni di beni e fattori produttivi siano Pareto-efficienti è necessario che le quantità totali consumate devono trovarsi sulla curva delle possibilità produttive entrambe vere l'allocazione dei beni deve trovarsi sulla curva dei contratti entrambe false. a. b. nella scatola di Edgeworth si riportano ricchezza e dotazioni ricchezza e preferenze dotazioni e i preferenze ricchezza e desideri. a. b. nella scatola di Edgeworth, la curva dei contrati è il luogo di tutti i punti di incontro delle curve di indifferenza dei contraenti corrispondenti ad allocazioni efficaci corrispondenti a produzioni efficienti corrispondenti al allocazioni efficienti. a. b. la condizione di ottimo paretiano comporta che non sia possibile aumentare l'utilità di un individuo senza aumentare quella di un altro sia possibile aumentare l'utilità di un individuo aumentando quella di un altro sia possibile aumentare l'utilità di un individuo senza diminuire quella di un altro non sia possibile aumentare l'utilità di un individuo senza diminuire quella di un altro. a. b. se un'allocazione non è Pareto-efficiente significa che si può aumentare la soddisfazione di chi sta peggio, ferme restando le condizioni degli altri non si può aumentare la soddisfazione di nessuno si può aumentare la soddisfazione di tutti si può aumentare la soddisfazione di qualcuno senza ridurre quella di altri. a. b. l'insieme di tutti i punti Pareto-efficienti nella scatola di Edgeworth è detto curva di Pareto curva dei contratti curva dello scambio curva di Edgeworth. a. b. nella scatola di Edgeworth le allocazioni Pareto-efficienti sono rappresentate dai punti in cui le curve dei soggetti sono tangenti sono rappresentate dai punti in cui le curve dei soggetti sono più vicine tra loro sono rappresentate dai punti in cui le curve dei soggetti sono secanti sono rappresentate dai punti in cui le curve dei soggetti più lontane tra loro. a. b. attraverso la scatola di Edgeworth si possono rappresentare tutte vere le dotazioni i possibili panieri di consumo le preferenze. a. b. un'allocazione si dice realizzabile se quantità totale scambiata di ogni bene= quantità totale disponibile del bene quantità marginale consumata di ogni bene= quantità totale disponibile del bene quantità totale consumata di ogni bene= quantità totale disponibile del bene quantità totale venduta di ogni bene= quantità totale disponibile del bene. a. b. la scatola di Edgeworth permette tutte vere di rappresentare le preferenze di rappresentare lo scambio tra due individui di rappresentare le dotazioni. a. b. un 'allocazione è inefficiente in senso paretiano se esiste un modo per aumentare la soddisfazione di tutta la collettività non esiste un modo per aumentare la soddisfazione di qualcuno senza ridurre quella degli altri esiste un modo per aumentare la soddisfazione di qualcuno senza ridurre quella degli altri esiste un modo per aumentare la soddisfazione di qualcuno riducendo quella degli altri. b. a. l'altezza della curva di domanda in corrispondenza di una quantità rappresenta il valore della prima unità del bene consumata dalla collettività il valore dell'ultima unità del bene consumata da un soggetto il valore dell'ultima unità del bene consumata da un soggetto il valore della prima unità del bene consumata da un soggetto. a. b. l'altezza della curva di offerta in corrispondenza di ogni quantità indica il ricavo marginale il costo marginale il costo unitario il costo medio. a. b. Ogni volta che la curva di domanda è più alta della curva di offerta Il valore che il consumatore attribuisce ad una unità in più del bene è minore al costo marginale tutte false Il valore che il consumatore attribuisce alla prima unità consumata del bene è maggiore al costo marginale Il valore che il consumatore attribuisce ad una unità in più del bene è maggiore al costo marginale. a. b. quando la curva di domanda si trova al di sopra della curva di offerta si ha un eccesso di domanda si può avere un miglioramento paretiano non si può avere un miglioramento paretiano si ha un eccesso di offerta. a. b. se non esistessero i contratti si avrebbero solo scambi a termine si avrebbero solo scambi simultanei si avrebbero solo miglioramenti paretiani tutte false. a. b. nell’ambito del mercato del lavoro, un’imposta fissa modifica l'inclinazione della retta di bilancio modifica l'inclinazione della curva dei contratti non modifica l'inclinazione della retta di bilancio non modifica l'inclinazione della curva dei contratti. a. b. il teorema di Barone si dimostra attraverso curva di domanda e curva di offerta tutte false curva di costo marginale e curva di costo totale vincolo di bilancio e curve di indifferenza. a. b. a parità di gettito per lo Stato l'imposta diretta è più distorsiva le imposte non sono mai distorsive l'imposta indiretta è più distorsiva le imposte sono comunque distorsive. z. b. l'imposta indiretta provoca una perdita di benessere tutte vere minore all'imposta diretta uguale all'imposta diretta maggiore dell'imposta diretta. a. b. il teorema di Barone sostiene che le imposte che determinano effetti di reddito sono più efficienti di quelle che determinano tale effetto le imposte che non determinano effetti di reddito sono più efficienti di quelle che determinano tale effetto le imposte che determinano effetti di sostituzione sono più efficienti di quelle che non determinano tale effetto le imposte che non determinano effetti di sostituzione sono più efficienti di quelle che determinano tale effetto. a. b. l'imposta diretta non modifica il prezzo relativo fa diminuire il prezzo relativo fa aumentare il prezzo relativo modifica il prezzo relativo. z. b. Se si introduce un’imposta sulla quantità prodotta, in un mercato di concorrenza perfetta, la curva di offerta trasla verso l'alto trasla verso il basso non subise variazioni cambia inclinazione. a. b. l'imposta sulla spesa, a parità di sacrificio, produce un gettito più elevato proporzionale meno elevato uguale. a. b. se introduciamo un'imposta indiretta su un bene la curva di indifferenza cambia andamento la curva di indifferenza si avvicina all'origine il vincolo di bilancio ruota il vincolo di bilancio trasla. a. b. l'imposta diretta non modifica i prezzi relativi modifica il sacrificio sociale modifica il sacricifio individuale modifica i prezzi relativi. a. b. a parità di gettito l'imposta sul reddito produce nessun sacrificio un sacrificio uguale a quella indiretta un sacrificio minore di quella indiretta un sacrificio maggiore di quella indiretta. a. b. la traslazione dell'imposta è totale con domanda unitaria rigida perfettamente elastica elastica. a. b. il gettito di un'imposta è tanto più elevato quanto più è rigida la domanda tutte false la domanda si avvicina all'origine è elastica la domanda. a. b. la traslazione dell'imposta è totale con offerta tutte false elastica rigida infinitamente elastica. a. b. l'imposta diretta non modifica il reddito è prelevata al soggetto prima che si decida il paniere di consumo è prelevata al soggetto dopo aver deciso il paniere di consumo modifica i prezzi relativi. a. b. si dimostra che, nell'ambito del mercato del lavoro, un'imposta fissa produce un sacrificio maggiore dell'imposta sul salario un'imposta fissa produce un gettito minore dell'imposta sul salario un'imposta fissa produce un'allocazione efficiente in senso paretiano un'imposta fissa produce un gettito maggiore dell'imposta sul salario. a. b. il teorema di Barone è a favore dell'IVA è a favore delle imposte indirette è alla base del superamento dei sistemi fiscali ad imposizione indiretta è alla base del superamento dei sistemi fiscali ad imposizione diretta. a. b. in concorrenza perfetta, se si introduce un'imposta sulla quantità prodotta costo medio e costo marginale diminuiscono in misura pari all'aliquota costo medio e costo marginale aumentano in misura pari all'aliquota costo medio e costo totale aumentano in misura pari all'aliquota costo medio e costo variabile aumentano in misura pari all'aliquota. a. b. 19. il rettangolo rappresenta. il gettito dell'imposta dopo la sua introduzione. il sacrificio patito dalle imprese in monopolio. il sacrificio patito dallo Stato. tutte false. 20. il rettangolo rappresenta. la parte di gettito dell'imposta che incide sui consumatori. la parte di gettito dell'imposta che incide sui produttori. la parte di gettito dell'imposta che incide sul prezzo. la parte di gettito dell'imposta che incide sulla quantità. la traslazione dell'imposta è nulla con domanda rigida con domanda infinitamente rigida con domanda infinitamente elastica con domanda elastica. a. b. |




