MISURE PER IL CONTROLLO DI QUALITA'
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Title of test:![]() MISURE PER IL CONTROLLO DI QUALITA' Description: ESAME ECAMPUS |




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La manutanzione preventiva. produce il più alto tempo di non-disponibilità. viene fatta su macchine economiche e semplici che operano in parallelo. è basata su osservazioni statistiche dei guasti e viene effettuata a intervalli regolari ovvero dopo un tempo pari al tempo caratteristico di rottura (MTBF ). viene fatta solo quando è necessario monitorando una caratteristica della macchina (ad esempio il livello di vbrazione). Un prodotto è affidabile se. funziona per un certo tempo in determinate condizioni d'impiego. soddisfa esigenze espresse o implicite di chi lo usa. soddisfa esigenze espresse di chi lo usa. può essere facilmente riparato. Il tasso di guasto è, tipicamente: decrescente durante il rodaggio e crescente nella vita utile di un prodotto. costante durante il rodaggio e costante nella vita utile di un prodotto. decrescente durante il rodaggio e costante nella vita utile di un prodotto. crescente durante il rodaggio e costante nella vita utile di un prodotto. La manutenzione di un macchinario è opportuna. quando il tasso di guasto subisce una variazione improvvisa. quando il tasso di guasto è crescente. quando il tasso di guasto è costante. quando il tasso di guasto è decrescente. Se il tasso di guasto è costante. l'affidabilità cresce linearmente. l'affidabilità è costante. l'affidabilità decresce esponenzialmente. l'affidabilità decresce linearmente. All'aumentare dell'affidabilità di un prodotto. crescono i costi di produzione e quelli di manutenzione. calano i costi di produzione e quelli di manutenzione. crescono i costi di produzione e calano quelli di manutenzione. crescono i costi di manutenzione e calano quelli di produzione. Il tasso di guasto è: la percentuale di prodotti che si guastano nel rodaggio. la percentuale di prodotti che si guastano nel rodaggio e nella vita utile. una misura della velocità di guasto. la percentuale di prodotti che si guastano nella vita utile. L'affidabilità di un prodotto è. la probabilità che esso funzioni sempre in determinate condizioni. la percentuale di prodotti che non subiscono guasti durante la loro vita utile. la percentuale di prodotti che superano il controllo di qualità in fine linea di produzione. la probabilità che esso funzioni per un certo tempo in determinate condizioni. La diagnostica ovvero la procedura per la determinazione dello stato di salute di un oggetto o di un suo componente comprende. tre stadi: misura, sogliatura, identificazione. tre stadi: misura, riconoscimento del difetto, decisione. quattro stadi: misura, analisi dei dati, classificazione, sogliatura. tre stadi: misura, classificazione, decisione. Il rumore bianco. è un tipico segnale stazionario. è un tipico segnale periodico. è un tipico segnale deterministico. è un tipico segnale transitorio. Il suono emesso da un diapason messo in vibrazione per accordare uno strumento musicale: Un segnale deterministico periodico. Un segnale casuale transitorio. Un segnale deterministico transitorio. Un segnale casuale non stazionario. I segnali stazionari. hanno un inizio e una fine. hanno i parametri caratteristici costanti nel tempo. variano costantentemente nel tempo. si possono descrivere tramite una equazione o formula matematica. I segnali deterministici. si possono descrivere tramite una equazione o formula matematica. sono descritti da parametri statistici. possono essere stazionari o non stazionari. hanno un inizio e una fine. Un impulso è: Un segnale casuale non stazionario. Un segnale deterministico transitorio. Un segnale deterministico periodico. Un segnale casuale transitorio. Se si campiona un segnale di frequenza 710 Hz con frequenza di campionamento di 100 Hz si leggerà: Un segnale alla frequenza di 100 Hz. Un segnale alla frequenza di 710 Hz. Un segnale alla frequenza di 10 Hz. Un segnale alla frequenza di 90 Hz. Dato un segnale sinusoidale alla frequenza di 4180 Hz, se esso viene campionato con una frequenza di campionamento pari a 1000 Hz, quale sarà la frequenza di alias che apparirà nello spettro?. 4180 Hz. 180 Hz. 1000 Hz. 500 Hz. Dato un segnale sinusoidale alla frequenza di f=6980 Hz, se esso viene campionato con una frequenza di campionamento pari a fs=1000 Hz, per ottenere la sua frequenza di alias, che apparirà nello spettro, quale numero intero k deve essere usato nella formula seguente?. 5. 1. 7. 6. La discretizzazione del segnale lungo l'asse dei livelli è detta quantizzazione ed è data. dal prodotto del fondoscala del sistema di acquisizione con il numero di bit del convertitore analogico-digitale. dal rapporto tra il fondoscala del sistema di acquisizione e 2 elevato al numero di bit del convertitore analogico-digitale. dal rapporto tra il fondoscala del sistema di acquisizione e il numero di bit del convertitore analogico-digitale. dal prodotto del fondoscala del sistema di acquisizione con 2 elevato al numero di bit del convertitore analogico-digitale. Il valore RMS di un segnale sinusoidale di ampiezza A e frequenza f vale: 0.71Af. 0.64A. 0.71A. Dipende dal tempo di acquisizione. Il fattore di cresta di un segnale impulsivo è: Uguale a 1. Maggiore di 1. Minore di 1. Uguale a 0. Il momento centrale di ordine 2 di una distribuzione è: la varianza della distribuzione. il valore RMS della distribuzione. la deviazione standard della distribuzione. la media della distribuzione. Il Kurtosis o fattore di appiattimento di una distribuzione è: il momento centrale di ordine 4 della distribuzione. il momento centrale normalizzato di ordine 2 della distribuzione. il momento centrale normalizzato di ordine 4 della distribuzione. il momento centrale normalizzato di ordine 3 della distribuzione. La skewness o fattore di simmetria di una distribuzione è: il momento centrale normalizzato di ordine 3 della distribuzione. il momento centrale normalizzato di ordine 2 della distribuzione. il momento centrale di ordine 3 della distribuzione. il momento centrale di ordine 4 della distribuzione. Un impulso di breve durata: ha un contenuto in frequenza costituito da tutte le frequenze multiple della fondamentale. ha un contenuto in frequenza costituito da una sola frequenza data dall'inverso della sua durata. ha un basso contenuto in frequenza. ha un alto contenuto in frequenza. Un'onda quadra può essere rappresentata come: Somma di sinusoidi alle prime 100 frequenze multiple della frequenza fondamentale. Somma di sinusoidi alle frequenze multiple della frequenza fondamentale. Somma di sinusoidi alle frequenze multiple dispari della frequenza fondamentale. Somma di sinusoidi alle frequenze multiple pari della frequenza fondamentale. La trasformata di Fourier double-sided di una funzione coseno di ampiezza 1V e frequenza 10 Hz: ha parte reale nulla e parte immaginaria che assume valore 1 alla frequenza f. ha parte immaginaria nulla e parte reale che assume valore 1 alla frequenza f. ha parte reale nulla e parte immaginaria che assume valore 1/2 alle frequenze -f e f. ha parte immaginaria nulla e parte reale che assume valore 1/2 alle frequenze -f e f. La trasformata di Fourier di una funzione dispari è: una funzione dispari e reale. una funzione dispari e immaginaria. una funzione pari e reale. una funzione pari e immaginaria. La trasformata di Fourier double-sided di una funzione seno di ampiezza 1V e frequenza 10 Hz: ha parte immaginaria nulla e parte reale che assume valore 1/2 alle frequenze -f e f. ha parte reale nulla e parte immaginaria che assume valore 1 alla frequenza f. ha parte reale nulla e parte immaginaria che assume valore -1/2 alla frequenza -f e 1/2 alla frequenza f. ha parte immaginaria nulla e parte reale che assume valore 1 alla frequenza f. Per ottenere la FFT single sided dopo aver applicato l'algoritmo di FFT occorre: mantenere solo la metà dei campioni acquisiti. mantenere solo la metà dei campioni acquisiti e moltiplicare per 2 tutti i campioni eccetto quello a frequenza 0 Hz. moltiplicare per 2 tutti i campioni eccetto quello a frequenza 0 Hz, mantenere solo la metà dei campioni acquisiti e infine dividere per il numero di campioni. moltiplicare per 2 tutti i campioni eccetto quello a frequenza 0 Hz. La Fast Fourier Trasform, per velocizzare il calcolo della trasformata di Fourier utilizza: un numero di campioni limitato. un numero di campioni pari alla potenza di 2. un numero di campioni qualsiasi. un numero di campioni minore di 1000. La risoluzione in frequenza è data: Dal prodotto tra il tempo di campionamento e il numero di campioni acquisiti. Dal rapporto tra frequenza di campionamento e numero di campioni acquisiti. Dal prodotto tra frequenza di campionamento e numero di campioni acquisiti. Dal rapporto tra numero di campioni acquisiti e frequenza di campionamento. L'errore di Leakage si ripercuote sullo spettro in quanto: compaiono frequenze armoniche superiori della componente armonica del segnale. compaiono righe spettrali diverse dalla fondamentale. l'energia del segnale viene distribuita in un ampio range di frequenze. l'energia del segnale non viene più associata ad una precisa componente armonica ma viene ripartita su più righe spettrali intorno a quella componente. La finestra di Hanning: ha un andamento di tipo cosinusoidale. ha un andamento smussato agli estremi. ha un andamento di tipo sinusoidale. ha un andamento di tipo cosinusoidale con massimo al centro e valore nullo agli estremi. Per limitare l'influenza dell'errore di leakage si può: utilizzare alte frequenze di campionamento. moltiplicare il segnale per una finestra rettangolare. utilizzare filtri passa-basso. moltiplicare il segnale per finestre diverse da quella rettangolare. Se un segnale ha un alto contenuto in frequenza: La sua funzione di autocorrelazione assume valori elevati. La sua funzione di autocorrelazione è piatta. La sua funzione di autocorrelazione è molto larga. La sua funzione di autocorrelazione è molto stretta. Individuare l'affermazione esatta: l'autospettro è una funzione reale mentre il crosspettro è una funzione immaginaria. l'autospettro è una funzione reale mentre il crosspettro è una funzione complessa. l'autospettro è una funzione complessa mentre il crosspettro è una funzione reale. l'autospettro è una funzione immaginaria mentre il crosspettro è una funzione complessa. La Densità Spettrale di Potenza incrociata o Cross-Power Spectra Density (CPSD) è: la trasformata di Fourier della funzione di auto-correlazione di due segnali. la trasformata di Fourier della funzione di cross-correlazione di due segnali. il prodotto delle FFT di due segnali. il rapporto delle FFT di due segnali. Un rapporto segnale rumore (SNR) pari a 3 dB indica che: il segnale è 1.41 volte maggiore del rumore. il segnale è 100 volte maggiore del rumore. il segnale è 6 volte maggiore del rumore. il segnale è 3 volte maggiore del rumore. Per effettuare linear averaging (medie nel dominio del tempo) occorre: campionare i segnali da mediare con alte frequenze di campionamento. filtrare i segnali da mediare con filtri passa-basso. sincronizzare i segnali da mediare (utilizzando un trigger comune). utilizzare un tempo di acquisizione comune ai segnali da mediare. In un processo di media in frequenza (power averaging) con sovrapposizione (overlap) del 50%, se si vogliono effettuare 10 medie: occorre acquisire il segnale per un tempo di acquisizione pari a 10 volte la durata di ogni spezzone di segnale che si andrà a mediare. occorre acquisire 10 spezzoni di segnali consecutivi. occorre acquisire il segnale per un tempo di acquisizione pari a 5 volte la durata di ogni spezzone di segnale che si andrà a mediare. occorre acquisire il segnale per un tempo di acquisizione pari a 5.5 volte la durata di ogni spezzone di segnale che si andrà a mediare. Il rapporto segnale rumore o Signal-to-Noise Ratio (SNR) è: il logaritmo in base 10, moltiplicato per 20, del rapporto tra il valore RMS del segnale e il valore RMS del rumore ed espresso in deciBell o dB. il rapporto tra il valore RMS del segnale e il valore RMS del rumore ed espresso in deciBell o dB. il logaritmo naturale, moltiplicato per 20, del rapporto tra il valore RMS del segnale e il valore RMS del rumore ed espresso in deciBell o dB. il rapporto tra il valore RMS del rumore e il valore RMS del segnale ed espresso in deciBell o dB. Dato un segnale non stazionario costituito da una sinusoide a 30 Hz tra 0 e 1 secondo e da una sinusoide a 70 Hz tra 1 e 2 secondi: nessuna delle altre. il suo spettrogramma presenta una linea orizzontale alla frequenza di 70 Hz tra 0 e 1 secondo e una linea orizzontale a 30 Hz tra 1 e 2 secondi. il suo spettrogramma presenta una linea orizzontale alla frequenza di 30 Hz e una linea orizzontale a 70 Hz. il suo spettrogramma presenta una linea orizzontale alla frequenza di 30 Hz tra 0 e 1 secondo e una linea orizzontale a 70 Hz tra 1 e 2 secondi. Lo spettrogramma è: un grafico in cui si ha il tempo sulle ascisse e la frequenza sulle ordinate, mentre la scala di colori rappresenta la parte reale della trasformata del segnale. un grafico in cui si ha il tempo sulle ascisse e la frequenza sulle ordinate, mentre la scala di colori rappresenta l'ampiezza della trasformata del segnale. un grafico in cui si ha la frequenza sulle ascisse e l'ampiezza della trasformata del segnale sulle ordinate. un grafico in cui si ha il tempo sulle ascisse e l'ampiezza della trasformata del segnale sulle ordinate. Nella trasformata congiunta tempo-frequenza (Short Time Fourier Transform): tanto maggiore è la risoluzione nel tempo tanto maggiore è la risoluzione in frequenza. tanto maggiore è la risoluzione nel tempo tanto minore è la risoluzione in frequenza. la risoluzione nel tempo è doppia della risoluzione in frequenza. la risoluzione nel tempo è uguale a quella in frequenza. Una famiglia di wavelets si ottiene dilatando o comprimendo e traslando la mother wavelet tramite: il parametro di traslazione in frequenza (b) e il parametro di dilatazione e compressione in frequenza (a). il parametro di traslazione in frequenza (b) e il parametro di dilatazione e compressione nel tempo (a). il parametro di traslazione nel tempo (b) e il parametro di dilatazione e compressione nel tempo (a). il parametro di traslazione nel tempo (b) e il parametro di dilatazione e compressione in frequenza (a). In una wavelet se si diminuisce la scala: si ottiene una wavelet con contenuto in frequenza più alto. si ottiene una wavelet con un'ampiezza compressa. si ottiene una wavelet con contenuto in frequenza più basso. si ottiene una wavelet centrata in un istante di tempo minore. Le wavelets sono: delle particolari finestre-filtri con ampiezza variabile: ampiezza piccola laddove si vuole avere risoluzione in frequenza buona (in bassa frequenza) e ampiezza elevata laddove si vuole avere risoluzione in frequenza peggiore (in alta frequenza). delle particolari finestre-filtri con dimensione variabile: brevi intervalli laddove si vuole avere risoluzione in frequenza buona (in bassa frequenza) e intervalli lunghi laddove si vuole avere risoluzione in frequenza peggiore (in alta frequenza). delle particolari finestre che si moltiplicano al segnale per ridurre l'effetto di leakage. delle particolari finestre-filtri con dimensione variabile: lunghi intervalli laddove si vuole avere risoluzione in frequenza buona (in bassa frequenza) e intervalli corti laddove si vuole avere risoluzione in frequenza peggiore (in alta frequenza). Il cepstrum complesso. è la trasformata di Fourier inversa del logaritmo in base 10 della trasformata di Fourier del segnale originale, in forma complessa. è la trasformata di Fourier inversa del logaritmo naturale dell'ampiezza della trasformata di Fourier del segnale originale. la trasformata di Fourier inversa della trasformata di Fourier del segnale originale elevata al quadrato. è la trasformata di Fourier inversa del logaritmo naturale della trasformata di Fourier del segnale originale, in forma complessa. Dal cepstrum complesso, effettuando il processo inverso: è possibile ricostruire il segnale originale solo se si utilizza la fase della FFT del segnale. non è possibile ricostruire il segnale originale poiché nell'operazione si è persa l'informazione della fase, avendo utilizzato solo l'ampiezza della FFT del segnale originale. è possibile ricostruire il segnale originale. è possibile ricostruire il segnale originale solo se si recupera la fase dalla FFT del segnale. Dal cepstrum di potenza o reale, effettuando il processo inverso: è possibile ricostruire il segnale originale. non è possibile ricostruire il segnale originale poiché nell'operazione si è persa l'informazione della fase, avendo utilizzato solo l'ampiezza della FFT del segnale originale. è possibile ricostruire il segnale originale solo se si utilizza la fase della FFT del segnale. è possibile ricostruire il segnale originale solo se si recupera la fase dalla FFT del segnale. Il cepstrum di potenza è: la trasformata di Fourier inversa del logaritmo naturale dell'ampiezza della trasformata di Fourier del segnale originale. il logaritmo in base 10 della trasformata di Fourier del segnale originale. la trasformata di Fourier inversa del logaritmo in base 10 della trasformata di Fourier del segnale originale. la trasformata di Fourier inversa della trasformata di Fourier del segnale originale elevata al quadrato. Un segnale modulato in frequenza nel dominio della frequenza: sarà composto da tre componenti, una alla frequenza portante, una alla frequenza portante meno la frequenza modulante e una alla frequenza portante più la frequenza modulante. sarà composto da due componenti una alla frequenza portante e una alla frequenza portante meno la frequenza modulante. sarà composto da una serie di componenti alla frequenza portante più e meno la frequenza modulante, alla frequenza portante più e meno 2 volte la frequenza modulante, alla frequenza portante più e meno 3 volte la frequenza modulante e così via. sarà composto da una serie di componenti alla frequenza portante, alla frequenza portante più e meno la frequenza modulante, alla frequenza portante più e meno 2 volte la frequenza modulante, alla frequenza portante più e meno 3 volte la frequenza modulante e così via. Un segnale modulato in ampiezza nel dominio della frequenza: sarà composto da una serie di componenti alla frequenza portante, alla frequenza portante più e meno la frequenza modulante, alla frequenza portante più e meno 2 volte la frequenza modulante, alla frequenza portante più e meno 3 volte la frequenza modulante e così via. sarà composto da due componenti una alla frequenza portante e una alla frequenza portante più la frequenza modulante. sarà composto da due componenti una alla frequenza portante meno la frequenza modulante e una alla frequenza portante più la frequenza modulante. sarà composto da tre componenti, una alla frequenza portante, una alla frequenza portante meno la frequenza modulante e una alla frequenza portante più la frequenza modulante. Il segnale analitico di un segnale si ottiene: come numero complesso la cui parte reale è la trasformata di Hilbert del segnale originale e la parte immaginaria è il segnale stesso. come numero complesso la cui parte reale è il segnale stesso e la parte immaginaria è la è la trasformata di Hilbert del segnale originale. effettuando la trasformata di Hilbert del segnale. filtrando il segnale ed effettuando la trasformata di Hilbert. L'inviluppo di un segnale si ottiene: effettuando la trasformata di Hilbert del segnale. calcolando l'ampiezza del segnale analitico relativo la segnale originale. demodulando il segnale in frequenza. demodulando il segnale in ampiezza. Nei filtri IIR (Infinite Impulse Response): l'uscita del filtro dipende solo dall'ingresso. l'uscita del filtro non dipende né dall'ingresso né dall'uscita. l'uscita del filtro dipende dall'ingresso e dall'uscita. l'uscita del filtro dipende solo dall'uscita. Nei filtri FIR (Finite Impulse Response): l'uscita del filtro non dipende né dall'ingresso né dall'uscita. l'uscita del filtro dipende solo dall'uscita. l'uscita del filtro dipende solo dall'ingresso. l'uscita del filtro dipende dall'ingresso e dall'uscita. Nel dominio del tempo i filtri vengono applicati: mediante moltiplicazione del segnale di input con la funzione di risposta del filtro. mediante convoluzione del segnale di input con la funzione di risposta del filtro. mediante convoluzione del segnale di input con la funzione di risposta all'impulso del filtro. mediante moltiplicazione del segnale di input con la funzione di risposta all'impulso del filtro. L'operazione di derivata: può essere sostituita da un filtro IIR a 2 coefficienti. uò essere sostituita da un filtro FIR a 2 coefficienti. può essere sostituita da un filtro IIR a 6 coefficienti. può essere sostituita da un filtro FIR a 6 coefficienti. I parametri che caratterizzano un sistema di illuminazione sono: intensità, colore (o lunghezza d'onda), collimazione, direzione. intensità, collimazione, direzione. diffusività, colore (o lunghezza d'onda), collimazione, direzione. intensità, colore (o lunghezza d'onda), direzione. Un fascio di luce si definisce collimato se: i suoi raggi sono paralleli tra loro. i fronti d'onda sono perpendicolari alla superficie dell'oggetto illuminato. la propagazione della luce è sferica. i suoi raggi sono paralleli all'asse ottico e se ha un fronte d'onda planare. L'illuminazione con luce collimata: riduce le riflessioni. aumenta la definizione dell'immagine. migliora la risoluzione dell'immagine. aumenta la luminosità dell'immagine. L'illuminazione mediante illuminatori ad anello. è ideale per illuminare superfici che si trovano su piani sfalzati. riduce le riflessioni. è ideale per illuminare superfici che si trovano su un unico piano. aumenta la definizione dell'immagine. Un'immagine a colori (true-color) è composta da. un piano di pixel. pixel RGB. 3 piani di pixel. 2 piani di pixel. La risoluzione spaziale di un'immagine. è determinata dal suo numero di pixel disposti nelle righe e nelle colonne. è determinata dal prodotto del numero di pixel disposti nelle righe e nelle colonne. è determinata dall'area del singolo pixel. è determinata dalla dimensione caratteristica del singolo pixel. La definizione di un'immagine. dipende dal suo numero di pixel disposti nelle righe e nelle colonne. è data da 2 elevato al numero di bit utilizzato per codificare il valore di un pixel. dipende dall'illuminazione utilizzata nella registrazione dell'immagine. è data dal numero di bit utilizzato per codificare il valore di un pixel. Il formato immagine uint8. utilizza 65536 livelli (da 0 a 65535). utilizza 256 livelli (da 1 a 256). utilizza 256 livelli (da 0 a 256). utilizza 256 livelli (da 0 a 255). In un'immagine binaria. ogni pixel contiene un valore binario, 0 o 255, dove 0 indica il nero (off) e il 255 indica il bianco (on). ogni pixel contiene un valore binario, 0 o 1, dove 0 indica il bianco (off) e l'1 indica il nero (on). ogni pixel contiene un valore binario, 0 o 1, dove 0 indica il nero (off) e l'1 indica il bianco (on). ogni pixel contiene un valore binario, 0 o 255, dove 0 indica il bianco (off) e il 255 indica il nero (on). Il contrasto indica. la risoluzione dell'immagine. la definizione dell'immagine. la differenza di luminosità tra oggetti o regioni diverse. la luminosità complessiva dell'immagine. L'istogramma di un'immagine sottoesposta: mostra che il numero massimo di pixel è distribuito as alti livelli di scala di grigio, ovvero attorno allo 0. mostra che il numero massimo di pixel è distribuito a bassi livelli di scala di grigio, ovvero attorno a 1. mostra che il numero massimo di pixel è distribuito a bassi livelli di scala di grigio, ovvero attorno allo 0. mostra che il numero massimo di pixel è distribuito as alti livelli di scala di grigio, ovvero attorno a 1. Le trasformazioni lookup table. si utilizzano per migliorare risoluzione e definizione delle regioni che contengono l'informazione desiderata. si utilizzano per migliorare luminosità e contrasto delle regioni che contengono l'informazione desiderata. si utilizzano per migliorare la risoluzione delle regioni che contengono l'informazione desiderata. si utilizzano per migliorare la definizione delle regioni che contengono l'informazione desiderata. L'operazione morfologica di opening: smussa i bordi di oggetti piccoli. connette oggetti vicini cioè riempie i buchi e addolcisce i bordi. rimuove oggetti piccoli (artefatti) senza cambiare forma e dimensione degli oggetti grandi. evidenzia i bordi di oggetti piccoli. Quale di queste affermazioni è vera: Nella dilatazione al centro, o pixel attivo, della regione neighborhood viene dato il valore minimo che si ha nella regione stessa (0 o nero). Nella dilatazione al centro, o pixel attivo, della regione neighborhood viene dato il valore medio che si ha nella regione stessa. Nella erosione al centro, o pixel attivo, della regione neighborhood viene dato il valore massimo che si ha nella regione stessa (1 o bianco). Nella dilatazione al centro, o pixel attivo, della regione neighborhood viene dato il valore massimo che si ha nella regione stessa (1 o bianco). Per applicare un filtro ad un'immagine. viene effettuata una convoluzione bidimensionale tra l'immagine input e l'impulse response del filtro. viene effettuata una convoluzione bidimensionale tra l'immagine input e il kernel bidimensionale del filtro. viene effettuata una moltiplicazione tra l'immagine input e l'impulse response del filtro. viene effettuata una moltiplicazione tra l'immagine input e il kernel bidimensionale del filtro. Il filtro di Sobel. è un filtro gaussiano che riduce il rumore. è un filtro derivativo che esalta i bordi verticali. è un filtro derivativo che esalta i bordi. è un filtro derivativo che esalta i bordi orizzontali. La vibrazioni che si generano negli accoppiamenti laschi sono tipicamente di natura. transitoria. casuale. impulsiva. non lineare. La firma vibrazionale di una macchina è in genere identificata con. la storia temporale del segnale di vibrazione misurato sulla macchina stessa. lo spettro del segnale di vibrazione misurato sulla macchina stessa. il valore rms del segnale di vibrazione misurato sulla macchina stessa. l'andamento del valore di picco del segnale di vibrazione misurato sulla macchina stessa. Lo sbilanciamento è definito come. disomogeneità di massa del rotore. distribuzione eccentrica della massa del rotore. disassamento dell'asse dell'albero. distribuzione asimmetrica della massa del rotore. Lo sbilanciamento si presenta con. picchi di ampiezza molto elevata alla prima e seconda armonica della rotazione del rotore. un picco di ampiezza molto elevata alla seconda armonica della rotazione del rotore. un picco di ampiezza molto elevata alla prima armonica della rotazione del rotore. un picco di ampiezza molto elevata alla frequenza di rotazione del rotore. Il disallineamento dell'albero di una macchina rotante provoca. una vibrazione alla frequenza di rotazione dell'albero e alle armoniche superiori. una vibrazione radiale alla frequenza di rotazione dell'albero e una vibrazione assiale alla seconda armonica (frequenza doppia) della rotazione. una vibrazione radiale alla frequenza di rotazione dell'albero. una vibrazione assiale alla frequenza di rotazione dell'albero e una vibrazione radiale alla seconda armonica (frequenza doppia) della rotazione. In un motore elettrico con p poli i difetti si manifestano con. una vibrazione alla frequenza pari a p*fn con fn la frequenza di rete o di alimentazione. una vibrazione alla frequenza pari a p/2*fn con fn la frequenza di rete o di alimentazione. una vibrazione alla frequenza pari a 2*p*fn con fn la frequenza di rete o di alimentazione. una vibrazione alla frequenza di rete o di alimentazione. I fenomeni autoeccitati. generano instabilità a frequenze armoniche della frequenza di rotazione dell'organo rotante. generano instabilità a frequenze asincrone cioè non armoniche della frequenza di rotazione dell'organo rotante. generano vibrazioni casuali a largo spettro. generano impulsi al passaggio dei difetti. L'instabilità che si genera quando l'albero ha un contatto con attrito coulombiano (dry friction) con la sua sede è un. fenomeno con orbita ellittica che si può osservare facendo una misura di orbita dell'albero stesso. fenomeno di precessione dell'albero con direzione opposta alla rotazione dell'albero. fenomeno con orbita circolare che si può osservare facendo una misura di orbita dell'albero stesso. fenomeno di precessione dell'albero con la stessa direzione della rotazione dell'albero. L'instabilità che si genera quando tra l'albero e statore è presente un cuscino di fluido (per esempio di olio) è un. fenomeno di precessione dell'albero concorde con la direzione della rotazione dell'albero. fenomeno con orbita ellittica che si può osservare facendo una misura di orbita dell'albero stesso. fenomeno di precessione dell'albero con direzione opposta alla rotazione dell'albero. fenomeno con orbita circolare che si può osservare facendo una misura di orbita dell'albero stesso. Negli accoppiamenti laschi, dovuti, per esempio, ad allentamento di bulloni, se la vibrazione sinusoidale. la vibrazione si trasforma in sinusoide appiattita, simile ad un'onda quadra e il suo spettro conterrà solo le armoniche pari della frequenza fondamentale. la vibrazione si trasforma in sinusoide appiattita, simile ad un'onda quadra e il suo spettro conterrà tutte le armoniche della frequenza fondamentale. la vibrazione si trasforma in una serie di impatti casualmente distribuiti nel tempo. la vibrazione si trasforma in sinusoide appiattita, simile ad un segnale casuale e il suo spettro conterrà tutte le frequenze. Accoppiamenti laschi, dovuti, per esempio, ad allentamento di bulloni. producono strisciamenti e pertanto appiattimento della forma d'onda. producono segnali a distribuzione casuale. producono impatti nel segnale. producono strisciamenti e pertanto impulsi nel segnale di vibrazione. La frequenza di ingranamento (meshing frequency) rappresenta. la frequenza con cui un difetto su un dente del pignone incontra un difetto su un dente della ruota condotta. il numero di contatti tra i denti. la frequenza di passaggio di un difetto. quante volte un difetto sul pignone impatta su un dente della condotta. La frequenza di ingranamento (meshing frequency) è data. dal prodotto della frequenza di rotazione del pignone per il numero dei suoi denti. dal prodotto della velocità della ruota lenta e il numero dei denti del pignone. dal rapporto tra la frequenza di rotazione del pignone e il numero dei suoi denti. dal rapporto tra la velocità della ruota lenta diviso il numero dei denti del pignone. Nei rotismi ordinari ad assi fissi le frequenze a cui si generano le vibrazioni sono. la frequenza di rotazione del pignone; la frequenza di rotazione della ruota condotta; la frequenza di ingranamento (meshing frequency). la frequenza di rotazione del pignone; la frequenza di rotazione della ruota condotta. la frequenza di rotazione del pignone; la frequenza di rotazione della ruota condotta; la frequenza di ingranamento (meshing frequency); la frequenza di coincidenza (toot repeat frequency). la frequenza di ingranamento (meshing frequency); la frequenza di coincidenza (toot repeat frequency). In un rotismo ordinario si definisce rapporto di trasmissione del rotismo. il rapporto tra la velocità angolare in uscita w2 e la velocità angolare in ingresso w1 o il rapporto tra il numero di denti delle due ruote dentate z2 e z1. il rapporto tra la velocità angolare in uscita w2 e la velocità angolare in ingresso w1 o il rapporto tra il numero di denti delle due ruote dentate z1 e z2. il rapporto tra la velocità angolare in ingresso w1 e la velocità angolare in uscita w2 o il rapporto tra il numero di denti delle due ruote dentate z2 e z1. il rapporto tra la velocità angolare in ingresso w1 e la velocità angolare in uscita w2 o il rapporto tra il numero di denti delle due ruote dentate z1 e z2. Nelle turbomacchine centrifughe si generano vibrazioni ad armoniche superiori della VPF (Vane Passing Frequency) o BPF (Blade Passing Frequency) a causa di. difetti sul mozzo. deformazioni o difetti sul corpo statorico. deformazioni o difetti sulle palette. disassamenti del rotore. Nelle turbomacchine centrifughe la VPF (Vane Passing Frequency) o BPF (Blade Passing Frequency) è. la frequenza con cui ruota l'albero per il numero di vani esistenti fra le palette della girante (o il numero delle palette stesse, fisse o mobili). la frequenza con cui ruota l'albero diviso il numero di vani esistenti fra le palette della girante (o il numero delle palette stesse, fisse o mobili). il periodo di rotazione dell'albero diviso il numero di vani esistenti fra le palette della girante (o il numero delle palette stesse, fisse o mobili). il periodo di rotazione dell'albero per il numero di vani esistenti fra le palette della girante (o il numero delle palette stesse, fisse o mobili). Nelle turbomacchine centrifughe le frequenze di vibrazione tipiche sono: la frequenza di rotazione dell'albero e le sue armoniche superiori. la frequenza di rotazione dell'albero; la VPF (Vane Passing Frequency) o BPF (Blade Passing Frequency). la frequenza di rotazione dell'albero e le sue armoniche superiori; la VPF (Vane Passing Frequency) o BPF (Blade Passing Frequency) e le sue armoniche superiori. la VPF (Vane Passing Frequency) o BPF (Blade Passing Frequency) e le sue armoniche superiori. Nei cuscinetti volventi la frequenza fondamentale del treno di impulsi che si generano al contatto degli elementi volventi con le piste, detta Fundamental Train Frequency (FTF), nel caso in cui l'anello esterno del cuscinetto è stazionario, è data da. fi*(1-d/Dp)/2; dove fi è la frequenza di rotazione dell'albero, d è il diametro degli elementi volventi e Dp è il diametro primitivo del cuscinetto. fi*(1-d/Dp*cos(alfa))/2; dove fi è la frequenza di rotazione dell'albero, d è il diametro degli elementi volventi, Dp è il diametro primitivo del cuscinetto e alfa è l'angolo di contatto degli elementi volventi. fi*(1-d*cos(alfa))/2; dove fi è la frequenza di rotazione dell'albero, d è il diametro degli elementi volventi e alfa è l'angolo di contatto degli elementi volventi. fi*(1+d/Dp*cos(alfa))/2; dove fi è la frequenza di rotazione dell'albero, d è il diametro degli elementi volventi, Dp è il diametro primitivo del cuscinetto e alfa è l'angolo di contatto degli elementi volventi. Nei cuscinetti volventi la frequenza di rotazione degli elementi volventi intorno al proprio asse, o Ball Spinning Frequency (BSF), nel caso in cui l'anello esterno del cuscinetto è stazionario, è data. da -fi*Dp/d*((1-(d/Dp*cos(alfa))^2)/2; dove Z è il numero degli elementi volventi, fi è la frequenza di rotazione dell'albero, d è il diametro degli elementi volventi, Dp è il diametro primitivo del cuscinetto e alfa è l'angolo di contatto degli elementi volventi. da -fi*(1-d/Dp*cos(alfa))/2; dove fi è la frequenza di rotazione dell'albero, d è il diametro degli elementi volventi, Dp è il diametro primitivo del cuscinetto e alfa è l'angolo di contatto degli elementi volventi. da -Z*fi*(1-d/Dp*cos(alfa))/2; dove Z è il numero degli elementi volventi, fi è la frequenza di rotazione dell'albero, d è il diametro degli elementi volventi, Dp è il diametro primitivo del cuscinetto e alfa è l'angolo di contatto degli elementi volventi. da -Z*fi*(1+d/Dp*cos(alfa))/2; dove Z è il numero degli elementi volventi, fi è la frequenza di rotazione dell'albero, d è il diametro degli elementi volventi, Dp è il diametro primitivo del cuscinetto e alfa è l'angolo di contatto degli elementi volventi. Nei cuscinetti volventi la frequenza di passaggio delle sfere sulla pista interna, o Ball Passing Frequency on the Inner race (BPFI), nel caso in cui l'anello esterno del cuscinetto è stazionario, è data. da -Z*(1-d/Dp*cos(alfa))/2; dove Z è il numero degli elementi volventi, d è il diametro degli elementi volventi, Dp è il diametro primitivo del cuscinetto e alfa è l'angolo di contatto degli elementi volventi. da -Z*fi*(1-d/Dp*cos(alfa))/2; dove Z è il numero degli elementi volventi, fi è la frequenza di rotazione dell'albero, d è il diametro degli elementi volventi, Dp è il diametro primitivo del cuscinetto e alfa è l'angolo di contatto degli elementi volventi. da -fi*(1-d/Dp*cos(alfa))/2; dove fi è la frequenza di rotazione dell'albero, d è il diametro degli elementi volventi, Dp è il diametro primitivo del cuscinetto e alfa è l'angolo di contatto degli elementi volventi. da -Z*fi*(1+d/Dp*cos(alfa))/2; dove Z è il numero degli elementi volventi, fi è la frequenza di rotazione dell'albero, d è il diametro degli elementi volventi, Dp è il diametro primitivo del cuscinetto e alfa è l'angolo di contatto degli elementi volventi. Nei cuscinetti volventi la frequenza di passaggio delle sfere sulla pista esterna, o Ball Passing Frequency on the Outer race (BPFO), nel caso in cui l'anello esterno del cuscinetto è stazionario, è data. da -Z*(1-d/Dp*cos(alfa))/2; dove Z è il numero degli elementi volventi, d è il diametro degli elementi volventi, Dp è il diametro primitivo del cuscinetto e alfa è l'angolo di contatto degli elementi volventi. da -Z*fi*(1-d/Dp*cos(alfa))/2; dove Z è il numero degli elementi volventi, fi è la frequenza di rotazione dell'albero, d è il diametro degli elementi volventi, Dp è il diametro primitivo del cuscinetto e alfa è l'angolo di contatto degli elementi volventi. da -Z*fi*(1+d/Dp*cos(alfa))/2; dove Z è il numero degli elementi volventi, fi è la frequenza di rotazione dell'albero, d è il diametro degli elementi volventi, Dp è il diametro primitivo del cuscinetto e alfa è l'angolo di contatto degli elementi volventi. da -fi*(1-d/Dp*cos(alfa))/2; dove fi è la frequenza di rotazione dell'albero, d è il diametro degli elementi volventi, Dp è il diametro primitivo del cuscinetto e alfa è l'angolo di contatto degli elementi volventi. Il procedimento dell'analisi di inviluppo è: 1. Acquisizione del segnale nel dominio del tempo, 2. passaggio nel dominio della frequenza (tramite FFT), 3. calcolo dell'inviluppo del segnale, 4. calcolo dello spettro dell'inviluppo (tramite FFT). 1. Acquisizione del segnale nel dominio del tempo, 2. passaggio nel dominio della frequenza (tramite FFT), 3. Filtraggio del segnale con filtro passa-banda, 4. calcolo dell'inviluppo del segnale, 4. calcolo dello spettro dell'inviluppo (tramite FFT). 1. Acquisizione del segnale nel dominio del tempo, 2. passaggio nel dominio della frequenza (tramite FFT), 3. Filtraggio del segnale con filtro passa-banda, 4. Ritorno nel dominio del tempo (mediante IFFT), 5. calcolo dell'inviluppo del segnale nel dominio del tempo, 6. calcolo dello spettro dell'inviluppo (tramite FFT). 1. Acquisizione del segnale nel dominio del tempo, 2. passaggio nel dominio della frequenza (tramite FFT), 3. Filtraggio del segnale con filtro passa-banda, 4. calcolo dell'inviluppo del segnale nel dominio del tempo, 5. calcolo dello spettro dell'inviluppo (tramite FFT). In un cuscinetto se il difetto è sviluppato. il segnale di vbrazione ha un fattore di cresta e kurtosis alti e RMS basso. il segnale di vbrazione ha un fattore di cresta, kurtosis e RMS bassi. il segnale di vbrazione ha un fattore di cresta e kurtosis modesti e RMS alto. il segnale di vbrazione ha un fattore di cresta, kurtosis e RMS alti. In un cuscinetto se il difetto è incipiente. il segnale di vbrazione ha un fattore di cresta e kurtosis alti e RMS basso. il segnale di vbrazione ha un fattore di cresta e kurtosis bassi e RMS alto. il segnale di vbrazione ha un fattore di cresta, kurtosis e RMS bassi. il segnale di vbrazione ha un fattore di cresta, kurtosis e RMS alti. Le tecniche nel dominio del tempo usate per la diagnostica della difettosità nei cuscinetti si basano. sull'analisi di parametri legati al segnale di vibrazione che indicano la sua impulsività, come l'rms e il kurtosis. sull'analisi di parametri legati al segnale di vibrazione che indicano la sua impulsività, come il fattore di cresta e l'rms. sull'analisi di parametri legati al segnale di vibrazione che indicano la sua casualità come il fattore rms. sull'analisi di parametri legati al segnale di vibrazione che indicano la sua impulsività, come il fattore di cresta e il kurtosis. Le tecniche usate per la diagnostica della difettosità nei cuscinetti sono: tecniche di analisi di inviluppo; tecniche nel dominio tempo-frequenza; tecniche wavelet. tecniche nel dominio del tempo, che sfruttano tecniche di filtraggio in alta frequenza; tecniche di analisi di inviluppo; tecniche wavelet. tecniche nel dominio del tempo, che sfruttano tecniche di filtraggio in alta frequenza; tecniche di analisi di inviluppo; tecniche nel dominio tempo-frequenza; tecniche wavelet. tecniche nel dominio del tempo, che sfruttano tecniche di filtraggio in alta frequenza; tecniche di analisi di inviluppo; tecniche nel dominio tempo-frequenza. Nelle macchine rotanti gli ordini sono: nessuna delle altre. la frequenza di rotazione e i suoi multipli interi. le armoniche della frequenza di rotazione. le armoniche della frequenza di rotazione normalizzate rispetto alla frequenza di rotazione (la fondamentale). Nell'analisi degli ordini nelle mappe in "cascata" (waterfall) all'aumentare delle velocità di rotazione i picchi di vibrazione che si hanno alla frequenza di rotazione e alle sue armoniche: si dispongono secondo rette a ventaglio. secondo rette parallele all'asse dei tempi. secondo rette parallele all'asse della velocità. secondo rette parallele all'asse della frequenza. Nell'analisi degli ordini le mappe in "cascata" (waterfall) rappresentano: lo spettro dell'ampiezza o della fase del segnale di vibrazione viene rappresentato come mappa 2D in funzione della frequenza. lo spettro dell'ampiezza o della fase del segnale di vibrazione viene rappresentato come mappa 2D in funzione della velocità di rotazione. lo spettro dell'ampiezza o della fase del segnale di vibrazione viene rappresentato come mappa 3D in funzione della frequenza e della velocità di rotazione. lo spettro dell'ampiezza o della fase del segnale di vibrazione viene rappresentato come mappa 3D in funzione del tempo e della velocità di rotazione. Nelle macchine rotanti il sistema entra in risonanza: quando la macchina raggiunge la velocità di rotazione che coincide con la frequenza critica. quando la macchina inizia a vibrare alla frequenza critica. quando la macchina inizia a vibrare alla frequenza di risonanza di uno dei suoi componenti. quando la macchina raggiunge la velocità di rotazione per cui un suo multiplo coincide con la frequenza critica. Nelle macchine rotanti la frequenza critica indica. l'ordine della frequenza di rotazione che coincide con una risonanza del sistema. il numero dell'armonica della frequenza di rotazione che coincide con una risonanza del sistema. la frequenza di rotazione che coincide con una risonanza del sistema. la frequenza di risonanza dell'albero rotante. Nel ricampionamento in base angolo, che si effettua per l'analisi degli ordini nelle macchine rotanti. all'aumentare della velocità dell'albero aumenta il tempo di campionamento. all'aumentare della velocità dell'albero aumenta la frequenza di campionamento. all'aumentare della velocità dell'albero diminuisce la frequenza di campionamento. al diminuire della velocità dell'albero diminuisce il tempo di campionamento. Per avere un ricampionamento accurato per l'analisi degli ordini. La frequenza di campionamento nell'acquisizione deve essere almeno maggiore di 2.56 x (massimo ordine che si vuole osservare) x (massima velocità di rotazione in rpm)/60. La frequenza di campionamento nell'acquisizione deve essere almeno maggiore di 2.56 x (massima velocità di rotazione in rpm). La frequenza di campionamento nell'acquisizione deve essere almeno maggiore di 2.56 x (massima velocità di rotazione in rpm)/60. La frequenza di campionamento nell'acquisizione deve essere almeno maggiore di 2.56 x (massimo ordine che si vuole osservare) x (massima velocità di rotazione). Nell'analisi degli ordini si effettua sempre un ricampionamento. nel dominio del tempo. in base angolo e cioè si mette lo stesso numero di campioni ogni giro. per aumentare la risoluzione e misurare gli ordini con precisione. nel dominio della frequenza che è proporzionale alla rotazione. Per avere un ricampionamento accurato per l'analisi degli ordini. la frequenza di campionamento della tacho deve essere almeno 2.56 volte maggiore di quella del segnale di vibrazione che si dovrà ricampionare in base angolo. la frequenza di campionamento della tacho deve essere almeno 2 volte maggiore di quella del segnale di vibrazione che si dovrà ricampionare in base angolo. la frequenza di campionamento della tacho deve essere uguale a quella del segnale di vibrazione che si dovrà ricampionare in base angolo. la frequenza di campionamento della tacho deve essere almeno 4 volte maggiore di quella del segnale di vibrazione che si dovrà ricampionare in base angolo. Nell'analisi degli ordini gli ordini sono periodici. nel tempo. in frequenza. nel tempo e in frequenza. nell'angolo di rotazione. Nell'analisi degli ordini il campionamento avviene. a intervalli di frequenza costanti. a intervalli di rotazione costanti. a intervalli di tempo e frequenza costanti. a intervalli di tempo costanti. Qual è la definizione appropriata di un sensore tachometrico?. I sensori tachometrici misurano la rotazione di un albero rotante. I sensori tachometrici generano segnali sincornizzati con la velocità di rotazione. I sensori tachometrici misurano la vibrazione di un albero rotante. I sensori tachometrici generano impulsi ad una velocità proporzionale alla velocità di rotazione. Se si ha un albero che accelera, cioè la sua frequenza di rotazione aumenta, e si campiona a intervalli di tempo costante. gli intervalli tra i campioni adiacenti diventano via via più lontani. gli intervalli tra i campioni adiacenti diventano via via più lontani in termini angolari. gli intervalli tra i campioni adiacenti diventano via via più lontani in termini di frequenza. gli intervalli tra i campioni adiacenti diventano via via più lontani in termini di rotazione. Se si ha un albero che decelera, cioè la sua frequenza di rotazione diminuisce, e si campiona a intervalli di tempo costante. gli intervalli tra i campioni adiacenti diventano via via più vicini in termini di frequenza. gli intervalli tra i campioni adiacenti diventano via via più vicini in termini angolari. gli intervalli tra i campioni adiacenti diventano via via più vicini in termini di rotazione. gli intervalli tra i campioni adiacenti diventano via via più vicini. Il ricampionamento di un segnale per via software avviene: interpolando il segnale con zero-padding. interpolando il segnale con zero-padding e filtrando con un filtro passa-basso. interpolando il segnale con zero-padding e filtrando con un filtro passa-alto. filtrando il segnale con un filtro passa-alto. L'interpolazione zero-padding consiste. nell'inserire uno zero tra un campione e l'altro del segnale indifferentemente nel dominio del tempo o della frequenza. nell'inserire uno zero tra un campione e l'altro del segnale nel dominio della frequenza. nell'aggiungere zeri alla fine dello spettro del segnale. nell'inserire uno zero tra un campione e l'altro del segnale nel dominio del tempo. Nei raggi X. lo spessore di materiale in corrispondenza del quale si ha una trasmissione del 50% viene chiamato Half Value Layer (HVL). lo spessore di materiale in corrispondenza del quale si ha un'attenuazione del 50% viene chiamato Half Value Layer (HVL. lo spessore di materiale in corrispondenza del quale si ha un'emissione del 50% viene chiamato Half Value Layer (HVL). lo spessore di materiale in corrispondenza del quale si ha un assorbimento del 50% viene chiamato Half Value Layer (HVL). Nei raggi X il coefficiente di attenuazione lineare è dato. dal prodotto del numero di atomi presenti nel materiale attraversato dai raggi X e da una costante di proporzionalità che definisce la probabilità che un fotone venga scatterato o assorbito dal materiale stesso. dal prodotto del numero di atomi presenti in un cm3 di materiale attraversato dai raggi X e da una costante di proporzionalità che definisce la probabilità che un fotone venga trasmesso attraverso il materiale stesso. dal prodotto del numero di atomi presenti in un cm3 di materiale attraversato dai raggi X e da una costante di proporzionalità che definisce la probabilità che un fotone venga scatterato o assorbito dal materiale stesso. dal rapporto del numero di atomi presenti in un cm3 di materiale attraversato dai raggi X e da una costante di proporzionalità che definisce la probabilità che un fotone venga scatterato o assorbito dal materiale stesso. Nei tubi radiogeni, utilizzati per i controlli non distruttivi a raggi X. Il filamento del catodo viene riscaldato da una corrente ed inizia ad emettere elettroni per effetto termoionico. Il filamento del catodo viene riscaldato da una corrente ed inizia ad emettere elettroni per effetto Seebeck. Il filamento del catodo viene riscaldato da una corrente ed inizia ad emettere elettroni per effetto termoelettrico. Il filamento dell'anodo viene riscaldato da una corrente ed inizia ad emettere elettroni per effetto termoionico. Nei tubi radiogeni, utilizzati per i controlli non distruttivi a raggi X. si generano sempre raggi duri qualsiasi sia la tensione tra anodo e catodo. più alta è la tensione tra anodo e catodo più si generano raggi molli. più bassa è la tensione tra anodo e catodo più si generano raggi duri. più alta è la tensione tra anodo e catodo più si generano raggi duri. Nei raggi X. i raggi Duri e i raggi Molli hanno una lunghezza d'onda comparabile. i raggi Duri hanno una maggiore lunghezza d'onda rispetto ai raggi Molli. i raggi Duri hanno una minore lunghezza d'onda rispetto ai raggi Molli. i raggi Duri hanno una minore frequenza rispetto ai raggi Molli. Nei tubi radiogeni, utilizzati per i controlli non distruttivi a raggi X. il catodo è formato da un filo di materiale a alto numero atomico che, riscaldato, emette elettroni. il catodo è formato da un filo di materiale a basso numero atomico che, riscaldato, emette elettroni. il catodo è formato da un filo di materiale a alto numero atomico che, bombardato con ioni, emette elettroni. il catodo è formato da un filo di materiale a alto numero atomico che, sottoposto a una variazione di tensione, emette elettroni. Nei raggi X. i raggi Molli hanno un maggior grado di assorbimento rispetto ai raggi Duri. i raggi Molli hanno un maggior grado di penetrazione rispetto ai raggi Duri. i raggi Duri hanno un maggior grado di attenuazione rispetto ai raggi Molli. i raggi Duri hanno un maggior grado di penetrazione rispetto ai raggi Molli. Il contrasto radiografico è definito come. le dimensioni minime del dettaglio che possono essere rilevate attraverso un'indagine radiografica. le discontinuità che possono essere rilevate attraverso un'indagine radiografica. il grado di differenza, in termini di trasmissibilità di radiazioni, di due aree in un'immagine radiografica. il grado di differenza, in termini di intensità, di due aree in un'immagine radiografica. Nei metodi radiografici. gli indicatori normati IQI o Image Quality Indicators servono per tarare il metodo radiografico. gli indicatori normati IQI o Image Quality Indicators servono per identificare il grado di qualità dell'immagine radiografica. gli indicatori normati IQI o Image Quality Indicators servono per identificare il grado di qualità dell'ispezione radiografica. gli indicatori normati IQI o Image Quality Indicators servono per quantificare la risoluzione in un'immagine radiografica. Quale delle seguenti affermazioni è appropriata?. La sensibilità radiografica è una misura della qualità dell'immagine radiografica in termini luminosità e contrasto. La sensibilità radiografica è una misura della qualità dell'immagine radiografica in termini di dimensioni minime dei pixel o delle discontinuità che possono essere rilevate attraverso un'indagine radiografica. La sensibilità radiografica è una misura della qualità dell'immagine radiografica in termini di dimensioni minime del dettaglio o della discontinuità che possono essere rilevati attraverso un'indagine radiografica. La sensibilità radiografica è una misura della qualità dell'immagine radiografica in termini di dimensioni minime del dettaglio o del contrato che possono essere rilevati attraverso un'indagine radiografica. Quale delle seguenti affermazioni è appropriata?. La densità radiografica è una misura della densità di radiazione emessa da un materiale quando questo viene attraversato dai raggi X. La densità radiografica è una misura della densità di radiazione assorbita della pellicola radiografica quando questa viene esposta ai raggi X. La densità radiografica è una misura della densità di radiazione trasmessa da un materiale quando questo viene attraversato dai raggi X. La densità radiografica è una misura del grado di annerimento della pellicola radiografica quando questa viene esposta ai raggi X. Per i materiali diamagnetici la permeabilità magnetica assume valori. molto maggiori di 1. molto minori di 1. circa uguali a 1. minori di 0. Nella magnetoscopia il giogo magnetico è usato per. la magnetizzazione trasversale. la magnetizzazione longitudinale. la magnetizzazione circonferenziale. la magnetizzazione superficiale. Nella magnetoscopia. difetti paralleli o perpendicolari al flusso vengono identificati indifferentemente. un difetto parallelo al flusso è di difficile identificaizone. un difetto perpendicolare al flusso è di difficile identificaizone. un difetto parallelo al flusso è di più facile identificaizone. In un materiale ferromagnetico disomogeneo. le linee forza si addensano maggiormente dove trovano un materiale meno permeabile. le linee forza si addensano maggiormente dove trovano un materiale più permeabile. le linee forza si addensano maggiormente dove trovano un materiale più denso. le linee forza si addensano maggiormente dove trovano un materiale meno denso. La magnetizzazione su una barretta magnetica è di tipo longitudinale quando. le linee di campo magnetico attorno alla barretta percorrono in maniera circolare la barretta per poi uscire nell'aria da un polo (polo nord per esempio) e rientrare nell'altro (polo sud). le linee di campo magnetico attorno alla barretta percorrono in maniera lineare l'asse della barretta per poi uscire nell'aria da un polo (polo nord per esempio) e rientrare nell'altro (polo sud). le linee di campo magnetico attorno alla barretta percorrono in maniera circonferenziale la barretta per poi uscire nell'aria da un polo (polo nord per esempio) e rientrare nell'altro (polo sud). le linee di campo magnetico attorno alla barretta percorrono in maniera elicoidale la barretta per poi uscire nell'aria da un polo (polo nord per esempio) e rientrare nell'altro (polo sud). Nella magnetizzazione di un solenoide la regola della mano destra. permette di determinare la direzione e il verso della corrente all'interno della bobina (o solenoide). permette di determinare la direzione delle linee di forza all'interno della bobina (o solenoide). permette di determinare la direzione e il verso delle linee di forza all'interno della bobina (o solenoide). permette di determinare la direzione della corrente all'interno della bobina (o solenoide). Per i materiali paramagnetici la permeabilità magnetica assume valori. circa uguali a 1. molto minori di 1. minori di 0. molto maggiori di 1. Quale delle seguenti affermazioni è appropriata?. L'esame magnetoscopico è un metodo di esame che permette la rivelazione di difetti superficiali e sub-superficiali solo in materiali ad elevata conducibilità elettrica. L'esame magnetoscopico è un metodo di esame che permette la rivelazione di difetti superficiali e sub-superficiali solo in materiali conduttivi. L'esame magnetoscopico è un metodo di esame che permette la rivelazione di difetti superficiali e sub-superficiali solo in materiali ferromagnetici. L'esame magnetoscopico è un metodo di esame che permette la rivelazione di difetti superficiali e sub-superficiali solo in materiali metallici. Per i materiali ferromagnetici la permeabilità magnetica assume valori. molto maggiori di 1. molto minori di 1. minori di 0. circa uguali a 1. La capillarità è un fenomeno. dovuto al fatto che le molecole di liquido sono attratte magneticamente dalle molecole delle pareti di un tubo. dovuto al fatto che le molecole di liquido sono attratte elettricamente dalle molecole delle pareti di un tubo. dovuto al fatto che le molecole di liquido sono attratte da quelle della parete con maggior o minor forza di quelle che legano le une alle altre all'interno di un tubo. dovuto al fatto che le molecole di liquido sono attratte mediante forze elettro-magnetiche dalle molecole delle pareti di un tubo. Nei metodi diagnostici non distruttivi con liquidi penetranti la funzione dello sviluppatore è quella di. cambiare le proprietà del penetrante rimasto nelle discontinuità dopo il lavaggio e di espanderlo in superficie con conseguente ingrandimento anche delle indicazioni relative a piccolissime discontinuità. cambiare le proprietà del penetrante rimasto nelle discontinuità dopo il lavaggio e di espanderlo in superficie con conseguente aumento del contrasto. assorbire ed attirare verso la superficie il penetrante rimasto nelle discontinuità dopo il lavaggio e di espanderlo in superficie con conseguente aumento del contrasto. assorbire ed attirare verso la superficie il penetrante rimasto nelle discontinuità dopo il lavaggio e di espanderlo in superficie con conseguente ingrandimento anche delle indicazioni relative a piccolissime discontinuità. Nei metodi diagnostici non distruttivi con liquidi penetranti il rilevatore o sviluppatore è. una polvere finemente suddivisa e impalpabile costituita da pigmenti visibili alla luce naturale. è un liquido a base di olio (lipofilico) o a base d'acqua (idrofilico). una polvere finemente suddivisa e impalpabile costituita da particelle di talco e di silice amorfa. è un liquido son alto potere bagnante. Il potere bagnante di un liquido penetrante è elevato se. l'angolo di contatto è maggiore di 45°. l'angolo di contatto è maggiore di 90°. l'angolo di contatto è minore di 90°. l'angolo di contatto è maggiore di 189°. Nel metodo non distruttivo con i liquidi penetranti, la rilevazione del difetto avviene. per contrasto tra il colore del penetrante e quello del materiale in indagine. per contrasto tra il colore del penetrante e quello del substrato. per contrasto tra il colore del penetrante e quello dello sviluppatore. sfruttando il fenomeno della fluorescenza. Le principali caratteristiche che devono contraddistinguere un liquido penetrante sono: capillarità, viscosità e potere bagnante. capillarità, viscosità, tensione superficiale e potere bagnante. conducibilità, viscosità, tensione superficiale e potere bagnante. capillarità, viscosità e tensione superficiale. Nel metodo non distruttivo con i liquidi penetranti fluorescenti, la rilevazione del difetto avviene. sfruttando il fenomeno della fluorescenza. per contrasto tra il colore del penetrante e quello dello sviluppatore. per contrasto tra il colore del penetrante e quello del materiale in indagine. per contrasto tra il colore del penetrante e quello del substrato. Quale delle seguenti affermazioni è appropriata?. Il metodo dei liquidi penetranti si basa sulle proprietà di permeabilità di particolari liquidi, capaci di penetrare all'interno di difetti affioranti in superficie. Il metodo dei liquidi penetranti si basa sulle proprietà bagnanti di particolari liquidi, capaci di infiltrarsi all'interno di difetti presenti su materiali metallici e non. Il metodo dei liquidi penetranti si basa sulle proprietà bagnanti di particolari liquidi, capaci di penetrare per capillarità all'interno di difetti affioranti in superficie. Il metodo dei liquidi penetranti si basa sulle proprietà bagnanti di particolari liquidi, capaci di penetrare per capillarità all'interno di difetti presenti su materiali metallici e non. La procedura diagnostica con il metodo dei liquidi penetranti è costituita dalle seguenti fasi: 1. pulizia preliminare; 2. applicazione del penetrante; 3. rimozione del penetrante; 4. applicazione dell'emulsionante 5. applicazione dello sviluppatore; 6. ispezione. 1. applicazione del penetrante; 2. rimozione del penetrante; 3. asciugatura; 4. applicazione dello sviluppatore; 5. ispezione. 1. pulizia preliminare; 2. applicazione del penetrante; 3. rimozione del penetrante; 4. asciugatura; 5. applicazione dello sviluppatore; 6. ispezione. 1. pulizia preliminare; 2. applicazione del penetrante; 3. asciugatura; 4. applicazione dello sviluppatore; 5. ispezione. Nei metodi diagnostici non distruttivi con liquidi penetranti si usa illuminazione. con luce bianca di intensità minimo 1000 Lux per il metodo con penetranti rossi. con luce bianca di intensità massimo 20 Lux per il metodo con penetranti rossi. luce ultravioletta con intensità minimo 1000 microWatt/cm2 per i penetranti rossi. con luce bianca di intensità massimo 1000 Lux per il metodo con penetranti fluorescenti. Negli ultrasuoni, nella propagazione per mezzo di onde longitudinali. la direzione di oscillazione delle particelle del materiale è perpendicolare alla direzione di propagazione del fronte d'onda. le onde si propagano solo nei solidi aventi uno spessore comparabile con la lunghezza d'onda e i suoi sottomultipli. la direzione di oscillazione delle particelle del materialevaria con continuità, da parallela a perpendicolare alla direzione di propagazione secondo un'orbita ellittica. la direzione di oscillazione delle particelle del materiale coincide con la direzione di propagazione del fronte d'onda. Quale delle seguenti affermazioni è appropriata?. Il metodo ad ultrasuoni utilizzato nei controlli non distruttivi si basa sul fenomeno dell'abbattimento che un'onda acustica subisce quando, viaggiando all'interno di un materiale, incontra un ostacolo alla sua propagazione. Il metodo ad ultrasuoni utilizzato nei controlli non distruttivi si basa sul fenomeno della diffusione che un'onda acustica subisce quando, viaggiando all'interno di un materiale, incontra un ostacolo alla sua propagazione. Il metodo ad ultrasuoni utilizzato nei controlli non distruttivi si basa sul fenomeno della attenuazione che un'onda acustica subisce quando, viaggiando all'interno di un materiale, incontra un ostacolo alla sua propagazione. Il metodo ad ultrasuoni utilizzato nei controlli non distruttivi si basa sul fenomeno della riflessione che un'onda acustica subisce quando, viaggiando all'interno di un materiale, incontra un ostacolo alla sua propagazione. Quale delle seguenti affermazioni è appropriata?. La velocità di propagazione di un'onda ultrasonora in un materiale dipende solo dal modo di propagazione. La velocità di propagazione di un'onda ultrasonora in un materiale dipende dal modo di propagazione oltre che dalle caratteristiche meccaniche del materiale. La velocità di propagazione di un'onda ultrasonora in un materiale dipende dal modo di propagazione oltre che dalla densità del materiale. La velocità di propagazione di un'onda ultrasonora in un materiale dipende solo dalle caratteristiche del materiale. Le onde ultrasonore hanno un contenuto in frequenza. maggiore di 25 MHz. maggiore di 20 Hz. intorno a 20 kHz. maggiore di 20 kHz. La velocità di propagazione di un'onda ultrasonora longitudinale dipende. dal modulo di Young, dalla densità e dal coefficiente di Poisson del materiale in cui si propaga. dal modulo di Young e dalla densità del materiale in cui si propaga. dal modulo di taglio e dalla densità del materiale in cui si propaga. dal modulo di taglio e dal coefficiente di Poisson del materiale in cui si propaga. La velocità di propagazione di un'onda ultrasonora trasversale dipende. dal modulo di taglio e dalla densità del materiale in cui si propaga. dal modulo di Young e dalla densità del materiale in cui si propaga. dal modulo di taglio e dal coefficiente di Poisson del materiale in cui si propaga. dal modulo di Young, dalla densità e dal coefficiente di Poisson del materiale in cui si propaga. L'impedenza acustica di un materiale in cui si propaga un'onda ultrasonora. è il prodotto tra la densità del materiale in cui si propaga l'onda e la velocità di propagazione del suono nel materiale stesso. è il rapporto tra pressione esercitata dalla oscillazione acustica e la velocità di spostamento intorno alla posizione di equilibrio. è il rapporto tra pressione esercitata dalla oscillazione acustica e la densità del materiale in cui si propaga l'onda. è il prodotto tra pressione esercitata dalla oscillazione acustica e la velocità di spostamento intorno alla posizione di equilibrio. La lunghezza d'onda di un'onda ultrasonora è data. dal rapporto tra la velocità di propagazione degli ultrasuoni nel materiale e la frequenza dell'onda. dal rapporto tra la velocità di propagazione degli ultrasuoni nel materiale e il periodo dell'onda. dal prodotto tra la velocità di propagazione degli ultrasuoni nel materiale e la frequenza dell'onda. dal rapporto tra la velocità di propagazione degli ultrasuoni nel materiale e l'impedenza del materiale. Negli ultrasuoni, nella propagazione per mezzo di onde di Lamb. la direzione di oscillazione delle particelle del materiale coincide con la direzione di propagazione del fronte d'onda. le onde si propagano solo nei solidi aventi uno spessore comparabile con la lunghezza d'onda e i suoi sottomultipli. la direzione di oscillazione delle particelle del materiale è perpendicolare alla direzione di propagazione del fronte d'onda. la direzione di oscillazione delle particelle del materiale varia con continuità, da parallela a perpendicolare alla direzione di propagazione secondo un'orbita ellittica. Negli ultrasuoni, nella propagazione per mezzo di onde superficiali. la direzione di oscillazione delle particelle del materiale è perpendicolare alla direzione di propagazione del fronte d'onda. le onde si propagano solo nei solidi aventi uno spessore comparabile con la lunghezza d'onda e i suoi sottomultipli. la direzione di oscillazione delle particelle del materiale coincide con la direzione di propagazione del fronte d'onda. la direzione di oscillazione delle particelle del materiale varia con continuità, da parallela a perpendicolare alla direzione di propagazione secondo un'orbita ellittica. Negli ultrasuoni, nella propagazione per mezzo di onde trasversali. le onde si propagano solo nei solidi aventi uno spessore comparabile con la lunghezza d'onda e i suoi sottomultipli. la direzione di oscillazione delle particelle del materiale è perpendicolare alla direzione di propagazione del fronte d'onda. la direzione di oscillazione delle particelle del materiale coincide con la direzione di propagazione del fronte d'onda. la direzione di oscillazione delle particelle del materiale varia con continuità, da parallela a perpendicolare alla direzione di propagazione secondo un'orbita ellittica. Il metodo di ispezione pulse/eco. è un metodo in trasmissione che utilizza un emettitore di impulsi elettrici ad alto voltaggio che alimenta una sonda ad ultrasuoni che funziona da emettitore e una sonda che funziona da ricevitore. è un metodo in trasmissione che utilizza un emettitore di impulsi elettrici ad alto voltaggio che alimenta una sonda ad ultrasuoni che funziona da emettitore e da ricevitore. è un metodo a riflessione che utilizza un emettitore di impulsi elettrici ad alto voltaggio che alimenta una sonda ad ultrasuoni che funziona da emettitore e da ricevitore. è un metodo a riflessione che utilizza un emettitore di impulsi elettrici ad alto voltaggio che alimenta una sonda ad ultrasuoni che funziona da emettitore e una sonda che funziona da ricevitore. Nelle leggi della trasmissione e della riflessione di onde ultrasonore all'interfaccia tra due materiali di diversa impedenza il primo angolo limite di incidenza è. quell'angolo al di sopra del quale l'onda longitudinale incidente non si propaga più attraverso il secondo mezzo ma solo lungo la superficie dell'interfaccia mediante onde superficiali. quell'angolo al di sopra del quale l'onda longitudinale incidente non si propaga più attraverso il secondo mezzo ma solo lungo la superficie dell'interfaccia mediante onde trasversali. quell'angolo al di sopra del quale l'onda longitudinale incidente si propaga nel secondo mezzo solo tramite onde trasversali. quell'angolo al di sopra del quale l'onda longitudinale incidente si propaga nel secondo mezzo solo tramite onde longitudinali. Nelle leggi della trasmissione e della riflessione di onde ultrasonore all'interfaccia tra due materiali di diversa impedenza il secondo angolo limite di incidenza è. quell'angolo al di sopra del quale l'onda longitudinale incidente non si propaga più attraverso il secondo mezzo ma solo lungo la superficie dell'interfaccia mediante onde superficial. quell'angolo al di sopra del quale l'onda longitudinale incidente si propaga nel secondo mezzo solo tramite onde trasversali. quell'angolo al di sopra del quale l'onda longitudinale incidente non si propaga più attraverso il secondo mezzo ma solo lungo la superficie dell'interfaccia mediante onde trasversali. quell'angolo al di sopra del quale l'onda longitudinale incidente si propaga nel secondo mezzo solo tramite onde longitudinali. Nella propagazione delle onde ultrasonore la legge di Snell. descrive il fenomeno dello scattering delle onde delle onde. descrive il fenomeno della riflessione delle onde. descrive il fenomeno della rifrazione delle onde. descrive il fenomeno della diffusione delle ond. La legge di Snell che descrive la rifrazione delle onde ultrasonore nel passaggio attraverso due materiali di impedenza diversa dice che. il rapporto tra il seno dell'angolo di incidenza e la velocità dell'onda incidente è uguale al rapporto tra il seno dell'angolo di rifrazione e la velocità dell'onda rifratta. il prodotto tra il seno dell'angolo di incidenza e la velocità dell'onda incidente è uguale al prodotto tra il seno dell'angolo di rifrazione e la velocità dell'onda rifratta. il prodotto tra il seno dell'angolo di incidenza e la lunghezza d'onda dell'onda incidente è uguale al prodotto tra il seno dell'angolo di rifrazione e la lunghezza d'onda dell'onda rifratta. il rapporto tra il seno dell'angolo di incidenza e la lunghezza d'onda dell'onda incidente è uguale al rapporto tra il seno dell'angolo di rifrazione e la lunghezza d'onda dell'onda rifratta. In un trasduttore ultrasonoro l'angolo di divergenza del fascio ultrasonoro emesso. è direttamente proporzionale alla lunghezza d'onda dell'onda ultrasonora e inversamente proporzionale al diametro del trasduttore. è inversamente proporzionale alla lunghezza d'onda dell'onda ultrasonora e direttamente proporzionale al diametro del trasduttore. è dato dal rapporto tra la lunghezza d'onda dell'onda ultrasonora e il diametro del trasduttore. è dato dal prodotto della lunghezza d'onda dell'onda ultrasonora e del diametro del trasduttore. In un trasduttore ultrasonoro la lunghezza del campo prossimo è funzione. della velocità di propagazione dell'onda ultrasonora e del diametro del trasduttore alla quarta potenza. della lunghezza d'onda dell'onda ultrasonora e del diametro del trasduttore alla quarta potenza. della lunghezza d'onda dell'onda ultrasonora e del diametro del trasduttore al quadrato. della lunghezza d'onda dell'onda ultrasonora e del diametro del trasduttore. Nei trasduttori a ultrasuoni la zona di Fraunofer. è la zona in campo vicino alla sorgente dove il fascio ultrasonoro è uniforme. è la zona in campo vicino alla sorgente dove si ha una fluttuazione dell'intensità dell'onda ultrasonora. è la zona in campo lontano in cui il fascio ultrasonoro è uniforme. è la zona in campo lontano in cui si ha una fluttuazione dell'intensità dell'onda ultrasonora. Nei trasduttori a ultrasuoni la zona di Fresnel. è la zona in campo lontano in cui il fascio ultrasonoro è uniforme. è la zona in campo vicino alla sorgente dove si ha una fluttuazione dell'intensità dell'onda ultrasonora. è la zona in campo vicino alla sorgente dove il fascio ultrasonoro è uniforme. è la zona in campo lontano in cui si ha una fluttuazione dell'intensità dell'onda ultrasonora. In un trasduttore ultrasonoro non focalizzato il fuoco naturale è. la zona di massima sensibilità. la zona di transizione tra campo vicino e lontano. la zona di massimo contrasto. il punto in cui si forma l'immagine. Le sonde a ultrasuoni per immersione ad acqua possono essere: focalizzate o piane. a fascio normale o angolato. focalizzate o a fascio angolato. focalizzate o a fascio normale. Un'apparecchiatura per controlli non distruttivi a ultrasuoni è costituita da. 1. un trasduttore ultrasonoro atto all'emissione/ricezione dell'onda ultrasonora; 2. un sistema di eccitazione del trasduttore emittore; 3. un amplificatore ed elaboratore del segnale captato dal trasduttore; 4. un sistema di presentazione dei segnali di misura. 1. un trasduttore ultrasonoro atto all'emissione/ricezione dell'onda ultrasonora; 2. un sistema di eccitazione del trasduttore emittore; 3. un elaboratore del segnale captato dal trasduttore; 4. un sistema di presentazione dei segnali di misura. 1. un trasduttore ultrasonoro atto all'emissione/ricezione dell'onda ultrasonora; 2. un sistema di rilevazione dell'onda ultrasonora; 3. un amplificatore ed elaboratore del segnale captato dal trasduttore; 4. un sistema di presentazione dei segnali di misura. 1. un trasduttore ultrasonoro atto all'emissione/ricezione dell'onda ultrasonora; 2. un sistema di rilevazione dell'onda ultrasonora; 3. un sistema di presentazione dei segnali di misura. Nella tecnica di esame con ultrasuoni, nella rappresentazione B-scan. nessuna delle altre. il difetto o riflettore viene visto come se fosse proiettato su un piano parallelo alla superficie di controllo, per cui è possibile valutare l'estensione del difetto nelle due direzioni dello spazio (larghezza e lunghezza). Nessun dato però viene fornito circa la profondità del difetto rispetto alla superficie di controllo. Il riflettore (o difetto che riflette il segnale ultrasonoro) viene rappresentato sullo schermo dell'oscilloscopio da un picco, chiamato eco, la cui distanza dallo zero della scala sull'asse dei tempi è proporzionale al percorso che il fascio effettua prima di incidere sul riflettore stesso e quindi alla profondità del riflettore rispetto alla superficie di controllo. L'altezza del picco è proporzionale all'intensità di onda ultrasonora riflessa dal riflettore. è possibile visualizzare il difetto come lo si può osservare lungo una sezione trasversale del pezzo in esame. E' quindi possibile stabilire con una certa precisione una delle due dimensioni del riflettore (larghezza o lunghezza) e la sua posizione in profondità. I generatori usati nelle apparecchiature ultrasonore per la generazione dell'onda ultrasonora sono. generatori di segnali random nel range di frequenza tra 200-1000 Hz che vengono inviati sia al trasduttore sia al sistema di acquisizione. generatori di impulsi con frequenza di ripetizione tra 200-1000 Hz che vengono inviati sia al trasduttore sia al sistema di acquisizione. generatori di impulsi con frequenza di ripetizione tra 200-1000 Hz che vengono inviati al trasduttore. generatori di impulsi con frequenza di ripetizione tra 20-20000 Hz che vengono inviati sia al trasduttore sia al sistema di acquisizione. Nella tecnica di esame con ultrasuoni, nella rappresentazione A-scan. il difetto o riflettore viene visto come se fosse proiettato su un piano parallelo alla superficie di controllo, per cui è possibile valutare l'estensione del difetto nelle due direzioni dello spazio (larghezza e lunghezza). Nessun dato però viene fornito circa la profondità del difetto rispetto alla superficie di controllo. nessuna delle altre. Il riflettore (o difetto che riflette il segnale ultrasonoro) viene rappresentato sullo schermo dell'oscilloscopio da un picco, chiamato eco, la cui distanza dallo zero della scala sull'asse dei tempi è proporzionale al percorso che il fascio effettua prima di incidere sul riflettore stesso e quindi alla profondità del riflettore rispetto alla superficie di controllo. L'altezza del picco è proporzionale all'intensità di onda ultrasonora riflessa dal riflettore. è possibile visualizzare il difetto come lo si può osservare lungo una sezione trasversale del pezzo in esame. E' quindi possibile stabilire con una certa precisione una delle due dimensioni del riflettore (larghezza o lunghezza) e la sua posizione in profondità. Nella tecnica di esame con ultrasuoni, nella rappresentazione C-scan. il difetto o riflettore viene visto come se fosse proiettato su un piano parallelo alla superficie di controllo, per cui è possibile valutare l'estensione del difetto nelle due direzioni dello spazio (larghezza e lunghezza). Nessun dato però viene fornito circa la profondità del difetto rispetto alla superficie di controllo. Il riflettore (o difetto che riflette il segnale ultrasonoro) viene rappresentato sullo schermo dell'oscilloscopio da un picco, chiamato eco, la cui distanza dallo zero della scala sull'asse dei tempi è proporzionale al percorso che il fascio effettua prima di incidere sul riflettore stesso e quindi alla profondità del riflettore rispetto alla superficie di controllo. L'altezza del picco è proporzionale all'intensità di onda ultrasonora riflessa dal riflettore. è possibile visualizzare il difetto come lo si può osservare lungo una sezione trasversale del pezzo in esame. E' quindi possibile stabilire con una certa precisione una delle due dimensioni del riflettore (larghezza o lunghezza) e la sua posizione in profondità. nessuna delle altre. Il corpo nero. è un oggetto ideale i cui coefficienti di trasmittanza e di emissività sono pari a uno. è un oggetto ideale i cui coefficienti di riflettanza e di assorbimento sono pari a uno. è un oggetto ideale i cui coefficienti di trasmittanza e di assorbimento sono pari a uno. è un oggetto ideale i cui coefficienti di assorbimento e di emissività sono pari a uno. La legge di Stefan-Boltzmann descrive. l'energia totale irradiata da un corpo grigio in funzione della lunghezza d'onda. l'energia totale irradiata da un corpo nero (o emissione globale emisferica) in funzione della lunghezza d'onda. l'energia totale irradiata da un corpo nero (o emissione globale emisferica) in funzione della temperatura. l'energia totale irradiata da un corpo nero (o emissione globale emisferica). Quale di questa affermazione è vera: Con l'aumento della temperatura il massimo della radiazione spettrale specifica si sposta verso lunghezze d'onda minori, verso il campo visibile. Con l'aumento della temperatura il massimo della radiazione spettrale specifica si sposta verso lunghezze d'onda maggiori, verso il campo delle microonde. Con l'aumento della temperatura il massimo della radiazione spettrale specifica si sposta verso lunghezze d'onda maggiori, verso il campo visibile. Con l'aumento della temperatura il massimo della radiazione spettrale specifica si sposta verso lunghezze d'onda minori, verso il campo delle microonde. La legge di Planck descrive. l'intensità di radiazione spettrale emisferica del corpo nero alla lunghezza d'onda lambda. l'intensità di radiazione spettrale specifica emisferica del corpo nero alla lunghezza d'onda lambda e alla temperatura T. l'intensità di radiazione specifica emisferica del corpo nero alla temperatura T. l'intensità di radiazione spettrale emisferica del corpo nero. Quale dei seguenti sensori è senza contatto?. Termocoppia. Termoresistenza. Termometri ad irraggiamento. Termistore. La banda dell'infrarosso è di circa. 0.75 - 3 micrometri. 3 - 6 micrometri. 0.75 - 1000 micrometri. 6 - 1000 micrometri. Le termopile sono. particolari bolometri. particolari termocoppie. particolari termistori. particolari termoresistenze. Nei sensori termici ad irraggiamento. si misura il flusso di fotoni della radiazione infrarossa che colpisce l'elemento sensibile. la temperatura dell'elemento sensibile varia a causa dell'emessività del materiale di cui è costituito il sensore. si misura l'emissione di fotoni della radiazione infrarossa che colpisce l'elemento sensibile. la temperatura dell'elemento sensibile varia a causa dell'assorbimento della radiazione elettromagnetica. Nei sensori fotonici ad irraggiamento. si misura il flusso di fotoni della radiazione infrarossa che colpisce l'elemento sensibile. si misura l'emissione di fotoni della radiazione infrarossa che colpisce l'elemento sensibile. la temperatura dell'elemento sensibile varia a causa dell'emessività del materiale di cui è costituito il sensore. la temperatura dell'elemento sensibile varia a causa dell'assorbimento della radiazione elettromagnetica. Un sensore ad irraggiamento è costituito da. una lente che focalizza la radiazione sull'elemento sensibile del sensore, il sensore che rileva la radiazione e la trasforma in un segnale termico proporzionale, un display. una lente che focalizza la radiazione sull'elemento sensibile del sensore, il sensore che rileva la radiazione e la trasforma in un segnale elettrico proporzionale, un'elettronica di amplificazione e di processamento digitale che trasforma il segnale elettrico in segnale in temperatura, un display. il sensore che rileva la radiazione e la trasforma in un segnale elettrico proporzionale, un'elettronica di amplificazione e di processamento digitale che trasforma il segnale elettrico in segnale in temperatura, un display. una lente che focalizza la radiazione sull'elemento sensibile del sensore, il sensore che rileva la radiazione e la trasforma in un segnale elettrico proporzionale, un'elettronica di amplificazione e di processamento digitale che trasforma il segnale elettrico in segnale in temperatura, un sistema di taratura, un display. I sensori piroelettrici sono. sensori quantici o fotonici. sensori termici. sensori fotoelettrici. termopile. Le termopile sono. sensori quantici o fotonic. sensori fotoelettrici. sensori bolometrici. sensori termici. Per misurare un fenomeno termico particolarmente veloce si usano. termopile. sensori termici. indifferentemente sesori fotonici o termici. sensori quantici o fotonici. I bolometri. sfruttano l'effetto termoelettrico dei materiali. sfruttano l'effetto fotoelettrico dei materiali. sfruttano la dipendenza dalla temperatura della resistenza elettrica. sfruttano l'effetto termoionico dei materiali. I bolometri sono. sensori termici. sensori bolometrici. sensori fotoelettrici. sensori quantici o fotonici. Un pirometro monocromatico. è uno strumento a banda larga. è uno strumento a banda medio larga. nessuna delle altre. è uno strumento a spettro selettivo. Il pirometro con filamento incandescente a scomparsa. è un pirometro monocromatico. è un pirometro a radiazione totale. è un pirometro bicromatico. è un priometro a banda larga. L'infrarosso vicino. comprende le lunghezze d'onda tra 0.75 e 3 micrometri. comprende le lunghezze d'onda tra 15 e 1000 micrometri. comprende le lunghezze d'onda tra 3 e 6 micrometri. comprende le lunghezze d'onda tra 6 e 15 micrometri. La termocamera è uno strumento che. rileva l'intensità della radiazione all'infrarosso di un corpo. rileva la temperatura nel range infrarosso di un corpo. rileva l'intensità della radiazione all'infrarosso riflessa da un corpo. rileva la temperatura di un corpo. Nelle termocamere all'infrarosso si utilizzano. matrici di termopile. matrici di sensori piroelettrici. matrici di bolometri. matrici di termocoppie. L'infrarosso medio. comprende le lunghezze d'onda tra 15 e 1000 micrometri. comprende le lunghezze d'onda tra 0.75 e 3 micrometri. comprende le lunghezze d'onda tra 6 e 15 micrometri. comprende le lunghezze d'onda tra 3 e 6 micrometri. L'infrarosso lontano. comprende le lunghezze d'onda tra 15 e 1000 micrometri. comprende le lunghezze d'onda tra 3 e 6 micrometri. comprende le lunghezze d'onda tra 0.75 e 3 micrometri. comprende le lunghezze d'onda tra 6 e 15 micrometri. L'infrarosso estremo. comprende le lunghezze d'onda tra 3 e 6 micrometri. comprende le lunghezze d'onda tra 6 e 15 micrometri. comprende le lunghezze d'onda tra 15 e 1000 micrometri. comprende le lunghezze d'onda tra 0.75 e 3 micrometri. La risoluzione di una termocamera a raggi infrarossi. è data dall'angolo solido che permette di proiettare le dimensioni di un pixel del sensore ad una certa distanza. è data dalle dimensioni della matrice di detecotors (numero di pixel in x e numero di pixel in y). corrisponde all'area che è possibile inquandrare con la termocamera. rappresenta la capacità di risolvere differenze di temperatura tra due punti adiacenti. La risoluzione geometrica di una termocamera a raggi infrarossi. è data dall'angolo solido che permette di proiettare le dimensioni di un pixel del sensore ad una certa distanza. corrisponde all'area che è possibile inquandrare con la termocamera. rappresenta la capacità di risolvere differenze di temperatura tra due punti adiacenti. è data dalle dimensioni della matrice di detecotors (numero di pixel in x e numero di pixel in y). Il campo di vista istantaneo di una termocamera a raggi infrarossi. rappresenta la capacità di risolvere differenze di temperatura tra due punti adiacenti. è dato dalle dimensioni della matrice di detecotors (numero di pixel in x e numero di pixel in y). è dato dall'angolo solido che permette di proiettare le dimensioni di un pixel del sensore ad una certa distanza. corrisponde all'area che è possibile inquandrare con la termocamera. Il campo di vista di una termocamera a raggi infrarossi. rappresenta la capacità di risolvere differenze di temperatura tra due punti adiacenti. corrisponde all'area che è possibile inquandrare con la termocamera. è dato dall'angolo solido che permette di proiettare le dimensioni di un pixel del sensore ad una certa distanza. è dato dalle dimensioni della matrice di detecotors (numero di pixel in x e numero di pixel in y). Nella termografia attiva. si monitora le variazioni di temperatura sulla superficie durante un ciclo termico naturale (per esempio dovuto alla variazione di temperatura durante un giorno di prova). si monitora in tempo reale l'evoluzione delle variazioni di temperatura sulla superficie durante l'applicazione di una sollecitazione. non è previsto l'uso di sorgenti di eccitazione termica esterne. si osserva il transitorio di raffreddamento fino al raggiungimento dell'equilibrio termico. Nella termografia passiva. si osserva il transitorio di raffreddamento fino al raggiungimento dell'equilibrio termico. è previsto l'uso di sorgenti di eccitazione termica esterne. è necessario fornire energia al campione in esame in modo da rilevare la presenza di eventuali anomalie. si monitora in tempo reale l'evoluzione delle variazioni di temperatura sulla superficie durante l'applicazione di una sollecitazione. Per misurare una vibrazione a 5 kHz è opportuno utilizzare: E' indifferente utilizzare uno strumento che misura spostamento, velocità o deformazione. Uno strumento che misura velocità. Uno strumento che misura spostamento. Uno strumento che misura accelerazione. Se si misura una velocità di vibrazione di 120 dB significa che essa vale: 10 mm/s. 1 m/s. 1 mm/s. 100 mm/s. Il range dinamico di un segnale è definito come. il prodotto tra il valore massimo e quello minimo di una grandezza variabile. la differenza tra il valore massimo e quello minimo di una grandezza variabile. nessuna delle altre. il rapporto tra il valore massimo e quello minimo di una grandezza variabile. Quale delle seguenti affermazioni è appropriata?. Nelle misure di vibrazioni il range dinamico in spostamento è il più piatto pertanto si utilizza tutta la scala di ampiezza in tutto il range di frequenza. Nelle misure di vibrazioni il range dinamico in velocità è il più piatto pertanto si utilizza tutta la scala di ampiezza in tutto il range di frequenza. Nelle misure di vibrazioni il range dinamico in accelerazione è il più piatto pertanto si utilizza tutta la scala di ampiezza in tutto il range di frequenza. nessuna delle altre. Per ottenere un segnale in termini di velocità da un segnale in spostamento occorre operare. una derivazione del segnale. una doppia integrazione del segnale. una integrazione del segnale. una doppia derivazione del segnale. Per ottenere un segnale in termini di accelerazione da un segnale in velocità occorre operare. una derivazione del segnale. una integrazione del segnale. una doppia derivazione del segnale. una doppia integrazione del segnale. Per ottenere un segnale in termini di spostamento da un segnale in velocità occorre operare. una derivazione del segnale. una doppia integrazione del segnale. una integrazione del segnale. una doppia derivazione del segnale. Data una vibrazione di ampiezza 100 mm/s in termini di velocità alla frequenza 100 Hz, quale sarà la sua ampiezza in termini di accelerazione?. 10 m/s2. 6.28 mm/s2. 100 mm/s2. 6.28 m/s2. Per ottenere un segnale in termini di velocità da un segnale in accelerazione occorre operare. una integrazione del segnale. una doppia integrazione del segnale. una derivazione del segnale. una doppia derivazione del segnale. L'operazione di integrazione. comporta la sottrazione di 180 gradi alle fasi. comporta l'aggiunta di 180 gradi alle fasi. comporta la sottrazione di 90 gradi alle fasi. comporta l'aggiunta di 90 gradi alle fasi. L'operazione di derivazione. comporta l'aggiunta di 90 gradi alle fasi. comporta la sottrazione di 90 gradi alle fasi. comporta la sottrazione di 180 gradi alle fasi. comporta l'aggiunta di 180 gradi alle fasi. Per ottenere un segnale in termini di accelerazione da un segnale in spostamento occorre operare. una doppia derivazione del segnale. una derivazione del segnale. una doppia integrazione del segnale. una integrazione del segnale. Per ottenere un segnale in termini di spostamento da un segnale in accelerazione occorre operare. una doppia integrazione del segnale. una integrazione del segnale. una derivazione del segnale. una doppia derivazione del segnale. La risposta di un sistema sottosmorzato a un grado di libertà sottoposto a vibrazione libera. è composta da una parte immaginaria oscillatoria, cioè sinusoidale, di frequenza pari alla frequenza naturale smorzata e una parte reale di decadimento esponenziale. è composta da una parte reale oscillatoria, cioè sinusoidale di frequenza pari alla frequenza naturale smorzata e una parte immaginaria di decadimento esponenziale. è composta da una parte immaginaria che si smorza col tempo in modo esponenziale e non ha parte reale. è composta da una parte reale che si smorza col tempo in modo esponenziale e non ha parte immaginaria. L'FRF data in termini di spostamento e graficata in un diagramma log-log. a frequenze minori della risonanza può essere approssimata da una retta parallela all'asse delle ascisse detta linea di rigidezza. a frequenze minori della risonanza può essere approssimata da una retta inclinata con pendenza positiva detta linea di rigidezza. a frequenze minori della risonanza può essere approssimata da una retta parallela all'asse delle ascisse detta linea di massa. a frequenze minori della risonanza può essere approssimata da una retta inclinata con pendenza positiva detta linea di massa. Il diagramma di Nyquist. è il grafico dell'FRF in termini di parte reale e parte immaginari in funzione della frequenza. è il grafico dell'FRF su un sistema di assi cartesiani sulle cui ordinate è posto il logaritmo dell'ampiezza e sulle cui ascisse è posta la frequenza. è il grafico dell'FRF su un sistema di assi cartesiani sulle cui ordinate è posta la parte immaginaria e sulle cui ascisse è posta la parte reale. è il grafico dell'FRF in termini di ampiezza e fase in funzione della frequenza. L'FRF data in termini di spostamento e graficata in un diagramma log-log. a frequenze maggiori della risonanza può essere approssimata da una retta parallela all'asse delle ascisse detta linea di massa. a frequenze maggiori della risonanza può essere approssimata da una retta parallela all'asse delle ascisse detta linea di rigidezza. a frequenze maggiori della risonanza può essere approssimata da una retta inclinata con pendenza positiva detta linea di rigidezza. a frequenze maggiori della risonanza può essere approssimata da una retta inclinata con pendenza negativa detta linea di massa. La receptance è una funzione complessa data dal rapporto tra. la risposta armonica del sistema in termini di velocità e la forzante armonica. la risposta armonica del sistema in termini di accelerazione e la forzante armonica. nessuna delle altre. la risposta armonica del sistema in termini di spostamento e la forzante armonica. La funzione inversa della mobility o FRF in termini di velocità è detta. massa mobile. massa apparente. rigidezza dinamica. impedenza meccanica. La funzione inversa dell'inertance o FRF in termini di accelerazione è detta. massa mobile. massa apparente. impedenza meccanica. rigidezza dinamica. L'inertance è una funzione complessa data dal rapporto tra. nessuna delle altre. la risposta armonica del sistema in termini di spostamento e la forzante armonica. la risposta armonica del sistema in termini di accelerazione e la forzante armonica. la risposta armonica del sistema in termini di velocità e la forzante armonica. La mobility è una funzione complessa data dal rapporto tra. la risposta armonica del sistema in termini di accelerazione e la forzante armonica. nessuna delle altre. la risposta armonica del sistema in termini di spostamento e la forzante armonica. la risposta armonica del sistema in termini di velocità e la forzante armonica. La funzione inversa della receptance o FRF in termini di spostamento è detta. massa apparente. impedenza meccanica. massa mobile. rigidezza dinamica. Nelle misure di vibrazioni lo shaker elettrodinamico permette di. generare una forza casuale. generare una forza continua. generare una forza impulsiva. generare una forza transitoria. secondo il teorema di shannon, la frequenza di campionamento di deve essere: minore del doppio della frequenza massima del segnale. uguale al doppio della frequenza massima del segnale. maggiore del doppio della frequenza massima del segnale. uguale alla frequenza di Nyquist. Nel campionamento del segnale le frequenze di alias si troveranno sempre. minore di Nyquist. maggiore di Nyquist. shearography. shearography measures the gadient of deformation. a. se si campiona un segnale usando un tempo di acquisizione t diverso da periodo del segnale si verifica: finestrature. aliasing. leakage. usando la magnetoscopia...è possibile: a. rilevare difetti con dimensioni prevalentemente perpendicolari alla direzione del campo magnetico. nel caso di sbilanciamento del rotore, lo spettro di vibrazione presenta. a. un ampiezza elevata alla frequenza di rotazione del rotore (albero?). con la rappresentazione A- scan che dimensione misura(conoscendo la profondità)?. con la b-scan si rileva una dimensione. tutte è 3 le dimensioni. per fare l'analisi tempo-frequenza si usa l'overlap per: massimizzare la risoluzione in frequenza. a. la velocità di propagazione di un'onda ultrasonora trasversale dipende. dal modulo di Young e dalla densità del materiale in cui si propaga. dal modulo di taglio e dal coefficiente di Poisson del materiale in cui si propaga. dal modulo di taglio del materiale in cui si propaga. dal modulo di Young, dalla densità e dal coefficiente di Poisson del materiale in cui si propaga. tubo radiogeno se all'aumentare della tensione si producevano più raggi:(Più alta è la tensione più si generano raggi duri). Molli. Duri. |