01. I tre elementi che caratterizzano la felicità Soggettiva, temporale, transitoria Soggettiva, transitoria, mutevole Oggettiva, temporale, transitoria Soggettiva, temporale, costante. 02. La concentrazione eccessiva su ciò che temiamo nessuna delle risposte presenti è un effetto mentale dell'infelicità è una caratteristica di personalità è un effetto comportamentale dell'infelicità. 01. La psicologia positiva si definisce come
la scienza riferita allo studio teorico dei punti di forza psicologici e delle emozioni positive La sienza che mira a sviluppare nelle persone la capacità di vedere gli aspetti positivi della vita
la scienza e le applicazioni che si riferiscono allo studio dei punti di forza psicologici in relazione al superamento di situazioni di difficoltà
la scienza e le applicazioni che si riferiscono allo studio dei punti di forza psicologici e delle emozioni positive. 02. non è principale compito della psicologia positiva risolvere le situazioni deficitarie identificare quali contesti favoriscano il benessere individuare le strategie più efficaci per migliorare la vita delle persone nessuna delle risposte presenti. 01. L'undoing hypothesis sostiene che le emozioni positive riducano le potenzialità cognitive delle persone, permettondo quindi di foclalizzare le azioni di repertorio necessarie per la sopravvivenza e l'adattamento
sostiene che le emozioni positive siano in grado di neutralizzare gli effetti di emozioni negative future
sostiene che le emozioni negative siano in grado di neutralizzare gli effetti di emozioni positive future
sostiene che le emozioni positive amplino le potenzialità cognitive delle persone, aumentano le azioni di repertorio e costruiscono risorse future per la sopravvivenza e l'adattamento le situazioni deficitarie. 02. La strategia di coping meno efficace coping centrato sulle emozioni coping centrato sul problema coping secondario evitamento. 03. L'eustress è la forma sociale dello stress è lo stress "positivo" è lo stress estrinseco è lo stress "negativo". 04. Il self talk nessuna delle risposte presenti è una modalità specifica di rilassamento può essere un modo sia per rilassarsi che per attivarsi è una modalità specifica finalizzata all'attivazione. 01. L'ottimismo ha effetti sulla gestione dello stress e del sistema immunitario solo sul sistema immunitario nessuna delle risposte presenti solo sulla gestione dell stress. 02. L'ottimismo realistico è la disposizione globale delle persone a valutare la reale possibilità che si manifestino eventi positivi
è una disposizione globale e stabile delle persone a spiegare gli eventi negativi come eventi occasionali e ad aspettarsi dei risultati positivi dalla vita
è una caratteristica di personalità che induce le persone a spiegare gli eventi positivi come esito dei propri sforzi
è la tendenza delle persone a leggere la realtà come non sempre uguale. 01. Possiamo definire il Sé come l'insieme di concetto di sé, sé sociale, conoscenza di sé, autostima concetto di sé, schemi di sé, autostima concetto di sé, sé sociale, conoscenza di sé
concetto di sé, autostima, conoscenza di sé. 02. L'effetto autoreferenziale dimostra come le persone abbiano la tendenza ad elaborare in maniera efficace ed a ricordare meglio le informazioni relative a loro stesse
Riguarda la tendenza a sottostimare le probabilità di successo di azioni eseguite da altri ed a sovrastimare le probabilità di successo di azioni eseguite da noi stessi
è legato al concetto di ottimismo
riguarda la tendenza delle persone a riferire a loro stesse gli esiti positivi degli eventi. 01. Si può sviluppare autoefficacia tramite tutte le risposte presenti esperienza diretta persuasione verbale esperienza vicaria. 02. La capacità di pianificazione ha un'influenza sull'autoefficacia non ha influenza sull'autoefficacia fa riferimento ai processi affettivi fa riferimento ai processi di autoregolazione delle emozioni. 03. La persuasione verbale è una delle modalità per sviluppare autoefficacia è la modalità più efficacie per sviluppare autoefficacia non è una modalità per sviluppare autoefficacia è l'unica modalità per sviluppare autoefficacia. 04. L'esperienza vicaria è una modalità per sviluppare autoefficacia che dipende fortemente dalle caratteristiche di chi esegue il compito
è la miglior modalità per sviluppare autoefficacia non è una modalità per sviluppare autefficacia è una modalità per sviluppare autoefficacia che non dipende in alcun modo dalle caratteristiche di chi esegue il compito. 05. L'esperienza diretta è la modalità meno efficace per sviluppare autoefficacia è una modalità per sviluppare autoefficacia che dipende fortemente dalla fiducia che il discente ha nel suo modello
è la miglior modalità per sviluppare autoefficacia non è una modalità per sviluppare autoefficacia. 06. Influisce sull'autoefficacia tutte le risposte presenti
i processi affettivi l'autoregolazione delle emozioni processi cognitivi. 07. L'autoefficacia non dipende dal senso di controllo può essere oggettiva o soggettiva è connessa al senso di controllo sul'ambiente può essere interna o esterna. 08. L'autoefficacia è indipendente dal compito è la valutazione della propria efficacia assertiva è la valutazione globale di noi stessi è la convinzione nelle proprie capacità di generare gli effetti desiderati mediante le proprie azioni. 09. L'autoefficacia non dipende dalla tipologia di compito è in funzione dell'età della persona è in funzione delle conoscenze della persona dipende dalla tipologia di compito. 10. L'autoefficacia contribuisce alla crescita dell'autostima è l'opposto dell'autostima è un costrutto completmente slegato dall'autostima è il risultato di un'alta autostima. 11. L'impotenza appresa è uno stato di rassegnazione e inazione di fronte agli eventi, dovuto all'osservazione di situazioni di fallimento
è la convinzione nelle proprie capacità di generare gli effetti desiderati mediante le proprie azioni
è uno stato di rassegnazione e inazione di fronte agli eventi, dovuto a precedenti esperienze di fallimento
è uno stato di mancanza di energie dovuta all'osservazione di modelli fallimentari. 01. La passione è il sistema di informazioni al quale gli individui possono attingere nella ricerca di complesse opportunità di azione, nonché nella costruzione della propria identità ed esistenza
è la forte inclinazione verso un'attività che una persona gradisce, ma nella quale non è detto che investa una notevole quantità di tempo e di energie
è la forte inclinazione verso un'attività che una persona gradisce, reputa importante e nella quale investe una notevole quantità di tempo e di energie
riguarda la capacità di far fronte in maniera positiva agli eventitraumatici. 02. La resilienza presuppone un utilizzo efficace delle strategie di coping
Gioca un ruolo notevole nell'effettivo superamento delle difficoltà facilita l'adattamento tutte le risposte presenti. 03. Il sense of coherence è connesso con la fede
la resiienza l'ottimismo la passione. 04. La passione ha un forte legame con la resilienza
ha un forte legame con l'ottimismo ha un forte legame con la motivazione intrinseca ha un forte legame con la motivazione estrinseca. 01. Secondo Goleman, l'intelligenza emotiva è compsta da: consapevolezza di sé, padronanza di sé, empatia ed abilità sociale
consapevolezza di sé, padronanza di sé, motivazione, empatia ed abilità sociale
consapevolezza di sé, padronanza di sé, ottimismo, empatia ed abilità sociale
consapevolezza di sé, padronanza di sé, motivazione, resilienza, empatia ed abilità sociale. 02. L'intelligenza emotiva è l'aumento della capacità cognitiva in seguito ad aver provato emozioni positive
quell'attenzione alle persone che sviiluppiamo in momenti di particolare intensità emotiva
la capacità di riuscire esclusivamente a cogliere le emozioni altrui
la capacità di monitorare le proprie emozioni e quelle altrui al fine di raggiungere gli obiettivi desiderati. 02. La broaden and build theory sostiene che le emozioni positive siano in grado di neutralizzare gli effetti di emozioni negative future
sostiene che le emozioni negative siano in grado di neutralizzare gli effetti di emozioni positive future
sostiene che le emozioni positive riducano le potenzialità cognitive delle persone, permettondo quindi di foclalizzare le azioni di repertorio necessarie per la sopravvivenza e l'adattamento
sostiene che le emozioni positive amplino le potenzialità cognitive delle persone, aumentano le azioni di repertorio e costruiscono risorse future per la sopravvivenza e l'adattamento. 03. Le persone positive sono caratterizzate da buone relazioni sociali, alta autostima, passione
alta autostima, buone relazioni sociali, ottimismo autoefficacia, alta autostima, ottimismo Ottimismo, resilienza, buone relazioni sociali. 01. Il coping secondario è l'insieme di pensieri e comportamenti utilizzati per fronteggiare l'evento stressante
è l'insieme dei pensieri e dei comportamenti utilizzati per fronteggiare e regolare a reazione della persona di fronte l'evento stressante
riguarda quelle modalità di coping apprese in seguito al superamento di un evento traumatico primario
è una strategia rivolta alla modificazione delle reazioni emotive di fronte all'evento stressante. 01. Lo status, all'interno di un gruppo, riguarda la valutazione su una scala di prestigio della posizione che una persona occupa all'interno di un gruppo sociale
le aspettative che le persone hanno riguardo al comportamento di una persona
degli standard di comportamento e di credenze
la posizione che una persona occupa all'interno di un gruppo sociale e la valutazione di tale posizione su una scala di prestigio. 02. Il ruolo, all'interno di un gruppo, riguarda la posizione che una persona occupa all'interno di un gruppo sociale e la valutazione di tale posizione su una scala di prestigio le aspettative che le persone hanno riguardo al comportamento di una persona degli standard di comportamento e di credenze la valutazione su una scala di prestigio della posizione che una persona occupa all'interno di un gruppo sociale. 03. All'interno di un gruppo, con il termine norme, si fa riferimento a riferimento a degli standard di comportamento e di credenze la posizione che una persona occupa all'interno di un gruppo sociale e la valutazione di tale posizione su una scala di prestigio le aspettative che le persone hanno riguardo al comportamento di una persona la valutazione su una scala di prestigio della posizione che una persona occupa all'interno di un gruppo sociale. 04. Le fasi di sviluppo di un gruppo, sono esplorazione, socializzazione, mantenimento, conclusione, ricordo valutazione, socializzazione, mantenimento, conclusione, ridefinizione esplorazione, socializzazione, mantenimento, risocializzazione, ricordo valutazione, socializzazione, mantenimento, conclusione, ricordo. 05. All'interno delle fasi di sviluppo di un gruppo, nella fase di socializzazione le persone ricordano insieme i principali valori che li uniscono le persone si conoscono e da newcomer (nuovi entrati) divengono fullmember (membri a pieno titolo) definizione di ruoli specializzati per i fullmember le persone cercano un gruppo che soddisfi i propri bisogni. 06. La teoria dell'identità sociale sostiene che le persone sviluppino la propria identità sociale sulla base delle differenti identità sociali con le quali entrano in contatto
sostiene che la motivazione delle persone a derivare un'autostima positiva dalle appartenenze di gruppo sia una delle forze che inducono maggiormente alla distorsione a favore dell'outgorup
è stata teorizzata da Seligman
sostiene che la motivazione delle persone a derivare un'autostima positiva dalle appartenenze di gruppo sia una delle forze che inducono maggiormente alla distorsione a favore del proprio gruppo. 07. L'identità sociale nessuna delle risposte presenti
è la descrizione che le persone forniscono di loro stesse in base alla esperienze passate
riguarda le caratteristiche di sé che derivano dall'appartenenza ad uno o più gruppi
è la descrizione che le persone forniscono di loro stesse in base alla caratteristiche personali. 08. I gruppi si possono distinguere in intrinseci ed estrinseci di base e di autorealizzazione
primari e secondari riconosciuti e non-riconosciuti. 09. L'identità personale è la descrizione che le persone forniscono di loro stesse in base alla caratteristiche personali riguarda le caratteristiche di sé che derivano dall'appartenenza ad uno o più gruppi è la descrizione che le persone forniscono di loro stesse in base alla esperienze passate nessuna delle risposte presenti. 01. L'inerzia sociale indica quei casi in cui le persone si riconoscono solo nell'identità di gruppo ed il loro comportamento è guidato unicamente dalle norme del gruppo in questione
è quel fenomeno per cui, in presenza di altre persone, le risposte facilmente accessibili diverrebbero più probabili, mentre quelle scarsamente accessibili avrebbero meno probabilità di essere portate a termine efficacemente
è la tendenza individuale ad impegnarsi meno in un compito quando il proprio contributo è inglobato in una prestazione complessiva del gruppo rispetto a quando lo stesso compito viene eseguito da soli
Indica la tendenza a seguire il pensiero di gruppo ed a mettere in atto solo quei comportamenti socialmente accettati. 02. La deindividuazione indica quei casi in cui le persone venerano il proprio leader ed il loro comportamento è guidato unicamente dalle norme definite dal leader
è la tendenza individuale ad impegnarsi meno in un compito quando il proprio contributo è inglobato in una prestazione complessiva del gruppo rispetto a quando lo stesso compito viene eseguito da soli
indica quei casi in cui le persone si riconoscono solo nell'identità di gruppo ed il loro comportamento è guidato unicamente dalle norme del gruppo in questione
è quel fenomeno per cui, in presenza di altre persone, le risposte facilmente accessibili diverrebbero più probabili, mentre quelle scarsamente accessibili avrebbero meno probabilità di essere portate a termine efficacemente. 03. L'esperimento del carcere di Stanford (Zimbardo, 1971), ha permesso di approfondire gli effetti del'inerzia sociale della deindividuazione della facilitazione sociale della deresponsabilizzazione. 04. La facilitazione sociale è quel fenomeno per cui, in presenza di altre persone, le risposte facilmente accessibili diverrebbero più probabili, mentre quelle scarsamente accessibili avrebbero meno probabilità di essere portate a termine efficacemente
Indica la tendenza a seguire il pensiero di gruppo ed a mettere in atto solo quei comportamenti socialmente accettati
è la tendenza individuale ad impegnarsi meno in un compito quando il proprio contributo è inglobato in una prestazione complessiva del gruppo rispetto a quando lo stesso compito viene eseguito da soli
indica quei casi in cui le persone si riconoscono solo nell'identità di gruppo ed il loro comportamento è guidato unicamente dalle norme del gruppo in questione. 1. Il clima, la capacità di gestione dei leader e lo spirito di gruppo sono tre aspetti che determinano principalmente la fase di Storming Closing Adjourning Norming. 02. I passaggi che permettono ad un gruppo di divenire squadra, sono forming, storming, norming, performing, defining, adjourning forming, storming, norming, performing, closing forming, storming, norming, performing, adjourning forming, norming, performing, adjourning. 03. Vi è un equilibrio generale, per quanto riguarda il passaggio da gruppo a squadra, nella fase di Adjourning Performing Norming Storming. 01. E' possibile rilevare un buon clima positivo all'interno di una squadra se non è possibile rilevarlo attraverso lo stile comunicativo la comunicazione è prevalentemente caratterizzata da uno stile diretto lo comunicazione è prevalentemente implicita la comunicazione è prevalentemente caratterizzata da uno stile indiretto. 02. Ogni squadra può presentare diversi ruoli al proprio interno. Questi possono essere distinti in base al grado di stabilità al grado di diversificazione al grado di formalità tutte le risposte presenti. 03. il processo di decisione della squadra è influenzato dagli stessi membri attraverso status ed norme influenza informativa, influenza normativa ed influenza di ruolo influenza informativa influenza informativa ed influenza normativa. 04. Per quanto riguarda il decision making di squadra, per influenza informativa si intende il caso in cui le informazioni derivanti dal gruppo siano influenzatie dai pregiudizi di outgroup
il caso in cui i membri accettano le informazioni di altri per ottenere l'approvazione della squadra ed evitare eventuali critiche
il caso in cui le informazioni derivanti dal gruppo siano influenzatie dai pregiudizi di ingroup
il caso in cui i membri accettano le informazioni ricevute da altri come prova della realtà
. 5. Il decision making di squadra si svilupa attraverso le fasi di osservazione, orientamento, discussione, decisione ed implementazione
valutazione, confronto e decisione
orientamento, discussione, decisione ed implementazione
orientamento, decisione ed implementazione. 06. Tra i numerosi aspetti che portano alla cooperazione, vi sono le minacce esterne comuni una leadership orientata al compito l'assenza di minacce esterne comuni o di pressioni conflitti irrisolti all'interno del gruppo. 07. Un groupthink negativo si manifesta con più probabilità quando la squadra
vive situazioni con alti livelli di stress ed è costretta a prendere decisioni rapidamente
vive situazioni con bassi livelli di stress ed ha a possibilità di prendere decisioni con calma
vive situazioni con alti livelli di stress ma non è costretta a prendere decisioni rapidamente
vie situazioni con bassi livelli di stress ma è costretta a prendere decisioni rapidamente. 01. Un buon leader
non deve obbligatoriamente saper gestire i conflitti tutte le risposte presenti ha grande capacità di gestire l'imprevisto se ha ottime doti comunicative, può non avere conoscenze specifiche della propria disciplina. 02. La leadership centrata sul gruppo dipende dal contesto e dalla tipologia di compito tutte le risposte presenti è direttiva è orientata al supporto. 03. La leadership centrata sul compito è orientata al supporto dipende dal contesto e dalla tipologia di compito tutte le risposte presenti è direttiva. 04. Vi sono 4 principali funzioni connesse alla leadership gestione, organizzazione, guida e delega gestione, decisione, guida e delega gestione, suddivisione, guida e delega gestione, organizzazione, guida e ripartizione. 05. L'approccio integrato alla leadership la vede come l'integrazione tra una leadership autorevole ed una autoritaria la vede come l'insieme di fattori situazionali ed individuali la vede come l'insieme di tutte le caratteristiche di personalità dela persona la vede come l'integrazione degli aspetti positivi di ogni stile di leadership. 01. Un leader con stile delegativo presta ascolto al gruppo, ma prende comunque le decisioni in maniera indipendente osserva quanto avviene, riducendo al minimo i propri interventi fornisce molte indicazioni, lasciando però spazio anche all'intervento dei singoli membri del gruppo si limita a dare poche indicazioni, lasciando spazio all'intervento dei singoli membri del gruppo. 02. Lo stile di leadership migliore, è quello democratico è quello delegativo non si può stabilire a priori, dipende da diversi fattori è quello autoritario sì. 03. Questa definizione: "un leader, secondo questa prospettiva, deve essere in grado di comunicare ed agire secondo quelli che sono gli obiettivi del gruppo,mantenendo sempre delle relazioni positive con tutti i membri" fa riferimento alla leadership centrata sul gruppo alle leadership basata sull'intelligenza emotiva alla leadership centrata sul compito nessuna delle risposte presenti. 04. Secondo lo stile di leadership centrato sul compito, il leader mira all'empowerment deve essere principalmente empatico focalizza la propria attenzione sul raggiungimento dell'obiettivo tutte le risposte presenti. 05. Agre in un'ottica di empowerment, significa significa agire cercando di ripare situazioni deficitarie significa agire con l'obiettivo di massimizzare il profitto significa agire con l'obiettivo di aiutare le persone a sviluppare tutto il proprio potenziale significa agire con l'obiettivo di ottenere un potenziamento in un determinato settore. 06. All'interno dello stile democratico i leader possono anche prestare ascolto al gruppo, ma prendono comunque le decisioni in maniera indipendente il leader ed i membri del gruppo hanno la stessa importanza nel processo di presa di decisione il leader ed i membri del gruppo hanno pesi differenti nel processo di presa di decisione i leader si limitano a poche indicazioni, lasciando spazio all'intervento dei singoli membri del gruppo. 07. Fa riferimento alla leadership centrata sul gruppo lo stile confidenziale lo stile autocratico tutte le risposte presenti lo stile dittatoriale. 08. Leader con stile confidenziale si limitano a poche indicazioni, lasciando spazio all'intervento dei singoli membri del gruppo sono principalmente focalizzati sul copito hanno la tendenza a delegare i propri compiti ad altri membri del gruppo possono anche prestare ascolto al gruppo, ma prendono comunque le decisioni in maniera indipendente. 09. L'intelligenza emotiva comporta una nuova visione della leadership, facendo forza su tre principali aspetti
assertività, empatia e controllo emotivo controllo emotivo, empatia ed empowerment assertività, empowerment e controllo emotivo assertività, empatia ed empowerment. 10. L'intelligenza emotiva è stata teorizzata da Goleman Seligman Deci e Ryan Gardner. 11. Fa riferimento alla leadership centrata sul compito lo stile dittatoriale lo stile democratico lo stile confidenziale lo stile delegativo. 01. Principalmente, motiva attraverso l'esempio l'atleta leader nessun leader motiva attraverso l'esempio l'allenatore leader entrambi i leader. 02. Un allenatore leader dovrebbe svolgere solo i compiti di gestione ed organizzazione un ruolo più distaccato, mantenendo forti le componenti gestionali ed organizzative un ruolo di completa condivisione con i propri atleti esclusivamente cmpiti di natura organizzativa. 03. Trasmettere nozioni e competenze, è una funzione tipica di nessuno, dovrebbero essere già apprese di entrambi i leader dell'atelta leader dell'allenatore leader. 04. La leadership nello sport non assume caratteristiche diverse a seconda che la ricopra un atleta o l'allenatore può essere assunta solo dall'allenatore può essere assunta solo da un atleta assume caratteristiche diverse a seconda che la ricopra un atleta o l'allenatore. 01. La self determination theory sostiene che, per quanto rigurda la regolazione introiettata vi è un senso di controllo, ma la persona continua a non concepire il comportamento come il risultato di una propria scelta la persona sceglie i propri obiettivi e regola il comportamento ma, rispetto al livello precedente, sente l'obiettivo come maggiormente parte di sé il comportamento nasce da una propria scelta e gli obiettivi sono reputati come importanti la persona si identifica completamente con il proprio obiettivo, vivendolo come parte integrante del proprio sé. 02. La motivazione è un insieme di esperienze che spiega l'inizio, l'intensità e la persistenza di un determinato comportamento è un insieme strutturato di vissuti istintivi che spiegano l'inizio, il verso, l'intensità e la persistenza di un determinato comportamento è una spinta istintiva ad agire è un insieme strutturato di esperienze soggettive che spiega l'inizio, il verso, l'intensità e la persistenza di un determinato comportamento. 03. La self determination theory sostiene che il processo motivazionale si sviluppi lungo un continuum che va dalla mancanza di motivazione alla motivazione intrinseca sostiene che la regolazione introiettata sia una forma di motivazione prevalentemente intrinseca sostiene che sia possibile motivarsi solo se si raggiunge l'autorealizzazione sostiene che la regolazione integrata sia una forma di motivazione prevalentemente estrinseca. 04. La self determination theory sostiene che, per quanto riguarda la regolazione per identificazione la persona si identifica completamente con il proprio obiettivo, vivendolo come parte integrante del proprio sé il comportamento nasce da una propria scelta e gli obiettivi sono reputati come importanti la persona è spinta al comportamento da qualcosa di esterno (ricompense, punizioni, etc.) la persona continua a non concepire il comportamento come il risultato di una propria scelta. Secondo Langeslag (2006) L'amore consiste di tre sistemi indipendenti: Attrazione fisica, Ricerca di intimità, Attaccamento tutte le risposte presenti i reward (circuiti di ricompensa) sono implicati nell'amore l'amore non può essere solo un'emozione in quanto suscita a sua volta diverse emozioni positive e negative. 02. Nella piramide dei bisogni di Maslow, il bisogno di amore, appartenenza e relazioni viene immediatamente dopo quello di autostima viene immediatamente dopo quello di sicurezza e protezione è distinto in: bisogno di amore (ad un livello inferiore) e bisogno di appartenenza e relazioni (ad un livello superiore) viene immediatamente dopo i bisogni fisiologici. 01. il sistema di ricompensa comprende due sottoinsiemi diretto ed indiretto piacere e volere oggettivo e soggettivo primario e secondario. 02. secondo Gray (1970) esistono due sistemi che orientano il nostro comportamento sistema primario e sistema secondario liking e wanting BIS (Behavioral Inhibition System) e BAS (Behavioral Activation System) sistema primario e sistema secondario. 21.01. Il locus of control
influisce solo sulla motivazione intrinseca influisce solo sulla motivazione estrinseca non influisce sulla motivazione influisce sulla motivazione. 21.02. Si parla di attività autoteliche nessuna delle risposte presenti quando lo scopo è l'attività stessa quando la motivazione all'attività è prevalentemente estrinseca quando lo scopo è esterno all'attività. 21.03. Gli stili attributivi
consistono in modalità di risposta ai successi ed agli insuccessi che tendono a stabilizzarsi nel tempo, diventando delle modalità preferenziali di interpretare gli eventi
consistono in modalità di decisione relative alla distribuzione di ricompense
consistono in modalità di risposta ai successi e agli insuccessi, ma non tendono a stabilizzarsi nel tempo
riguardano la capacità di attribuire specifiche caratteristiche di personalità in maniera istintiva. 01. Le strategie di autosabotaggio (self-handicaps) consistono in anticipazioni del perché falliremo in un dato contesto. Si distingue tra
self-handicaps reali e self-handicaps solo dichiarati
self-handicaps anticipati e self-handicaps solo dichiarati
self-handicaps reali e self-handicaps illusori
self-handicaps reali e self-handicaps irreali. 02. Markus e Nurius hanno introdotto il concetto di sé possibili, distinguendo tra
sé reale, sé ipotetico e sé effettivo
sé reale, sé imperativo e sé introiettato
sé reale, sé imperativo e sé ideale
sé reale, sé ideale e sé sociale. 01. La teoria comunicativa delle emozioni (Oatley e Johnson-Laird, 1987) sostiene che
vi sia una tendenza nelle persone a non comunicare apertamente il proprio vissuto emotivo
le emozioni indichino il desiderio di raggiungimento degli obiettivi
vi sia una tendenza nelle persone a comunicare le proprie emozioni
le emozioni indichino lo stato di raggiungimento degli obiettivi e possono quindi essere definite come espressioni di aspettative di risultato. 01. La tecnica AIM è una procedura attraverso la quale
le persone sono portate a prestare attenzione alle Attività, agli Insuccessi ed alle Motivazioni
le persone sono portate a prestare attenzione a quello che gli accade, evidenziando gli errori commessi, al fine di non ripeterli più
le persone sono portate a prestare attenzione agli aspetti positivi, interpretano positivamente ciò che accade e ricordano i fatti positivi
le persone sono portate a prestare attenzione ad Atteggiamenti, Interessi e Motivazioni. 26.01. Nell'esperienza di flow, la dimensione dell'unione tra azione e coscienza, riguarda
una percezione di totale fluidità e naturalezza, che non vuole però significare che l'attività non implichi alcuno sforzo
la consapevolezza in presa diretta di come stiano andando le cose
la capacità di mettersi in gioco senza la preoccupazione di giudizi esterni
la fluidità e la percezione di poter affrontare nel migliore dei modi il compito. 26.02. Le 9 dimensioni del flow, sono
Equilibrio tra difficoltà e abilità, Unione tra azione e coscienza, Mete chiare, Feedback immediati, Concentrazione sul compito, Senso di controllo, Perdita della coscienza, Destrutturazione del tempo, Esperienza paratelica
Equilibrio tra difficoltà e abilità, Unione tra cognizione e coscienza, Mete chiare, Feedback immediati, Concentrazione sul compito, Senso di controllo, Perdita della coscienza, Destrutturazione del tempo, Esperienza autotelica
Equilibrio tra difficoltà e abilità, Unione tra azione e coscienza, Mete chiare, Feedback immediati, Concentrazione sul compito, Senso di controllo, Perdita della consapevlezza corporea, Destrutturazione del tempo, Esperienza autotelica
Equilibrio tra difficoltà e abilità, Unione tra azione e coscienza, Mete chiare, Feedback immediati, Concentrazione sul compito, Senso di controllo, Perdita della coscienza, Destrutturazione del tempo, Esperienza autotelica. 26.03. Nello stato di flow
la cognizione del tempo risulta alterata, sembra infatti passare in un attimo
la cognizione del tempo non viene alterata
la cognizione del tempo risulta alterata, sembra infatti durare in eterno
la cognizione del tempo risulta alterata, può passare in un attimo, oppure sembrare eterno. 26.04. Nell'esperienza di flow, la dimensione del senso di controllo, riguarda
il focus dell'attenzione, che viene completamente concentrato sul "qui ed ora"
la capacità di mettersi in gioco senza la preoccupazione di giudizi esterni
la fluidità e la percezione di poter affrontare nel migliore dei modi il compito
la consapevolezza in presa diretta di come stiano andando le cose. 26.05. Nell'esperienza di flow, la dimensione della perdita della coscienza, riguarda
il focus dell'attenzione, che viene completamente concentrato sul "qui ed ora"
la capacità di mettersi in gioco senza la preoccupazione di giudizi esterni
la fluidità e la percezione di poter affrontare nel migliore dei modi il compito
la consapevolezza in presa diretta di come stiano andando le cose. 26.06. L'esperienza autotelica, riguarda
lo svolgimento di un'attività con piacere intrinseco, senza dipendere da rinforzi esterni
la fluidità e la percezione di poter affrontare nel migliore dei modi il compito
una percezione di totale fluidità e naturalezza, che non vuole però significare che l'attività non implichi alcuno sforzo
la consapevolezza in presa diretta di come stiano andando le cose. 26.07. Nell'esperienza di flow, la dimensione dei feedback immediati, riguarda
il focus dell'attenzione, che viene completamente concentrato sul "qui ed ora"
la fluidità e la percezione di poter affrontare nel migliore dei modi il compito
la capacità di mettersi in gioco senza la preoccupazione di giudizi esterni
la consapevolezza in presa diretta di come stiano andando le cose. 26.08. Si definisce flow experience
un'esperienza automatica, priva di consapevolezza
lo stato di coscienza in cui un persona osserva passivamete tutto ciò che accade
lo stadio più profondo dell'ipnosi
lo stato di coscienza in cui una persona è completamente immersa in un'attività. 26.09. Nell'esperienza di flow, la dimensione della concentrazione sul compito, riguarda
la consapevolezza in presa diretta di come stiano andando le cose
il focus dell'attenzione, che viene completamente concentrato sul "qui ed ora"
la fluidità e la percezione di poter affrontare nel migliore dei modi il compito
la capacità di mettersi in gioco senza la preoccupazione di giudizi esterni. 26.10. La condizione principale affinché si possa entrare in stat di flow è
la concentrazione sul compito
l'equilibrio tra la difficoltà della sfida e le abilità della persona
l'unione tra azione e coscienza
la destrutturazione del tempo. 27.1. Secondo Zuckerman la ricerca di sensazioni (sensation seeking)
consiste nel bisogno, che varia di individuo in individuo, di stimolazioni nuove, varie e complesse
consiste nel bisogno, che varia di individuo in individuo, di ricercare situazioni positive
consiste nel bisogno innato di ogni persona di esporsi a situazioni di pericolo controllato per affermare le proprie capacità
consiste nel bisogno, che varia di individuo in individuo, di stimolazioni nuove, varie e complesse unito alla disponibilità di correre rischi fisici e sociali pur di provarle. 27.02. La ricerca di sensazioni (sensation seekig) è formata da diverse componenti
ricerca di brivido ed avventura, disinibizione, suscettibilità alla noia
ricerca di brivido ed avventura, ricerca di esperienze, ottimismo, suscettibilità alla noia
ricerca di brivido ed avventura, ricerca di esperienze, disinibizione, suscettibilità alla noia
ricerca di brivido ed avventura, ricerca di esperienze, disinibizione, suscettibilità all'apatia. 28.01. Tra i tipici problemi motivazionali, vi è il fatto che la persona affronti il compito solo se in prossimità di un obiettivo scelto ed importante. In questo caso
bisognerebbe indagare gli obiettivi della persona, i suoi scopi ed i valori di riferimento
si potrebbero valutare le diverse paure, le tendenze ad evitare il compito ed i differenti meccanismi di difesa
si potrebbe lavorare sull'autodeterminazione e sulle emozioni positive
potrebbe darsi che la persona non sappia come fare (o pensi di non saperlo), che provi emozioni negative oppure che abbia sviluppato uno scarso senso di autoefficacia. 28.02. Tra i tipici problemi motivazionali, può accdere che la persona si motivi, ma non sia costante. In questo caso
bisognerebbe indagare gli obiettivi della persona, i suoi scopi ed i valori di riferimento
potrebbe darsi che la persona non sappia come fare (o pensi di non saperlo), che provi emozioni negative oppure che abbia sviluppato uno scarso senso di autoefficacia
si potrebbe valutare l'autoregolazione e portare la persona a riflettere sulla propria motivazione
si potrebbero valutare le diverse paure, le tendenze ad evitare il compito ed i differenti meccanismi di difesa. 28.03. Tra i tipici problemi motivazionali, può accdere che la persona non riesca a smettere. In questo caso
potrebbe darsi che la persona non sappia come fare (o pensi di non saperlo), che provi emozioni negative oppure che abbia sviluppato uno scarso senso di autoefficacia
si potrebbe valutare l'autoregolazione e portare la persona a riflettere sulla propria motivazione
bisognerebbe lavorare sul significato della propria passione e sul rapporto con essa
bisognerebbe indagare gli obiettivi della persona, i suoi scopi ed i valori di riferimento. 28.04. Tra i tipici problemi motivazionali, vi è il fatto che la persona affronti il compito solo se obbligata o se ricompensata. In questo caso
bisognerebbe indagare gli obiettivi della persona, i suoi scopi ed i valori di riferimento
si potrebbero valutare le diverse paure, le tendenze ad evitare il compito ed i differenti meccanismi di difesa
potrebbe darsi che la persona non sappia come fare (o pensi di non saperlo), che provi emozioni negative oppure che abbia sviluppato uno scarso senso di autoefficacia
si potrebbe lavorare sull'autodeterminazione e sulle emozioni positive. 28.05. Tra i tipici problemi motivazionali, vi è il fatto che la persona eviti il compito. In questo caso
potrebbe darsi che la persona non sappia come fare (o pensi di non saperlo), che provi emozioni negative oppure che abbia sviluppato uno scarso senso di autoefficacia
bisognerebbe indagare gli obiettivi della persona, i suoi scopi ed i valori di riferimento
si potrebbe lavorare sull'autodeterminazione e sulle emozioni positive
si potrebbero valutare le diverse paure, le tendenze ad evitare il compito ed i differenti meccanismi di difesa. 28.06. Tra i tipici problemi motivazionali, vi è il fatto che la persona non voglia motivarsi. In questo caso
si potrebbero valutare le diverse paure, le tendenze ad evitare il compito ed i differenti meccanismi di difesa
potrebbe darsi che la persona non sappia come fare (o pensi di non saperlo), che provi emozioni negative oppure che abbia sviluppato uno scarso senso di autoefficacia
si potrebbe lavorare sull'autodeterminazione e sulle emozioni positive
bisognerebbe indagare gli obiettivi della persona, i suoi scopi ed i valori di riferimento. 29.01. Il punto d partenza per essere realmente capaci di motivare gli altri è
una conoscenza approfondita delle tcnche di motivazione
una conoscenza approfondita di chi vogliamo motivare
una conoscenza approfondita dei tipici problemi motivazionali
la consapevolezza di se stessi. 30.01. Le aspetttive influenzano
il comportamento, la situazione e la relazione con gli altri
il comportamento, la situazione, la relazione con gli altri ed il senso di autoefficacia
il comportamento, la relazione con gli altri ed i comportamenti altrui
il comportamento, la situazione, la relazione con gli altri ed i comportamenti altrui. 3101. Sono indicatori di un ascolto attivo
il mantenimento del contatto visivo
tutte le risposte presenti
la sospensione del giudizio immediato
i feedback di ascolto (verbali e non verbali). 31.02. La qualità del nostro atteggiamento passa principalmente
attraverso lo stile comunicativo del parlante
attraverso il canale non verbale
attraverso il canale verbale
attraverso la modalità di ascolto. 32.01. Le principali cause di drop out, sono
le aspettative e le pressioni esterne ed interne, scarso ottimismo , la percezione di non farcela, la mancanza di risultati ottenuti nell'immediato
le aspettative e le pressioni esterne ed interne, la cultura basata sul risultato, la percezione di non farcela
le aspettative e le pressioni esterne ed interne, la cultura basata sul risultato, la percezione di non farcela, la mancanza di risultati ottenuti nell'immediato
le aspettative e le pressioni esterne ed interne, la cultura basata sul risultato, la percezione di non farcela, la mancanza di risultati ottenuti nell'immediato, scarso ottimismo. 32.02. Con il termine drop-out si intende
l'abbandono da parte di un bambino/ragazzo dell'attività che stava perseguendo
l'abbandono da parte di un adulto dell'attività che stava perseguendo
la discontinuità da parte di un adulto nella frequentazione di una specifica attività
la discontinuità da parte di un bambino nella frequentazione di una specifica attività. 33.01. Con il termine choking
si fa riferimento ad una persona che, in un momento critico, perde il controllo su ciò che sta facendo, con grossi danni per la propria prestazione, e non riesce a recuperarlo a meno di un intervento esterno
si fa riferimento a tutte quelle situazioni in cui l'atleta si allena oltre le proprie possibilità, non riesce ad adattarsi al nuove regime e, per questo, ottiene un decremento nella performance
si fa riferimento ad un determinato lasso di tempo in cui le abilità fisiche e mentali della persona sono ad un livello decisamente inferiore rispetto alla propria media
si fa riferimento a quelle situazioni in cui, in presenza di altre persone, le risposte facilmente accessibili diventano più probabili, mentre quelle scarsamente accessibili hanno meno probabilità di essere portate a termine efficacemente. 34.01. Con il termine slump
si fa riferimento a tutte quelle situazioni in cui l'atleta si allena oltre le proprie possibilità, non riesce ad adattarsi al nuove regime e, per questo, ottiene un decremento nella performance
si fa riferimento ad un determinato lasso di tempo in cui le abilità fisiche e mentali della persona sono ad un livello decisamente inferiore rispetto alla propria media
si fa riferimento a quelle situazioni in cui, in presenza di altre persone, le risposte facilmente accessibili diventano più probabili, mentre quelle scarsamente accessibili hanno meno probabilità di essere portate a termine efficacemente
si fa riferimento ad una persona che, in un momento critico, perde il controllo su ciò che sta facendo, con grossi danni per la propria prestazione, e non riesce a recuperarlo a meno di un intervento esterno. 34.02. Con il termine overtraining
si fa riferimento a quelle situazioni in cui, in presenza di altre persone, le risposte facilmente accessibili diventano più probabili, mentre quelle scarsamente accessibili hanno meno probabilità di essere portate a termine efficacemente
si fa riferimento ad una persona che, in un momento critico, perde il controllo su ciò che sta facendo, con grossi danni per la propria prestazione, e non riesce a recuperarlo a meno di un intervento esterno
si fa riferimento ad un determinato lasso di tempo in cui le abilità fisiche e mentali della persona sono ad un livello decisamente inferiore rispetto alla propria media
si fa riferimento a tutte quelle situazioni in cui l'atleta si allena oltre le proprie possibilità, non riesce ad adattarsi al nuove regime e, per questo, ottiene un decremento nella performance. 36.01. Facendo riferimento al modello transteoretico del cambiamento, nella fase di determinazione
mettiamo in dubbio la nostra situazione attuale
continuiamo a portare avanti con tenacia quanto iniziato
mettiamo in atto quanto pianificato nella fase precedente
pianifichiamo ciò che è necessario affinché avvenga il cambiamento. 36.02. Nel modello transteoretico del cambiamento
non è detto che si passi sempre attraverso ogni stadio
è impossibile passare dalla fase di contemplazione a quella di azione
ogni stadio è un passaggio obbligatorio da eseguire
è impossibile passare dalla fase di contemplazione a qella di uscita permanente. 36.03. Il modello transteoretico del cambimamento, prevede
gli stadi di precontemplazione, contemplazione, valutazione, azione, mantenimento, ricaduta ed, eventualmente, uscita permanente
gli stadi di precontemplazione, contemplazione, determinazione, azione, mantenimento, ricaduta ed, eventualmente, uscita permanente
gli stadi di precontemplazione, contemplazione, determinazione, mantenimento, ricaduta ed, eventualmente, uscita permanente
gli stadi di precontemplazione, contemplazione, azione, mantenimento, ricaduta ed, eventualmente, uscita permanente. 36.04. Facendo riferimento al modello transteoretico del cambiamento, quando mettiamo in dubbio la nostra situazione attuale siamo in fase di
determinazione
mantenimento
contemplazione
precontemplazione. 36.05. Il modello transteoretico del cambiamento
vede il cambamento come ciclico
vede il cambiamento come lineare
vede il cambiamento come un flusso, con picchi e cali di motivazione
vede il cambiamento come ciclico o lineare, sulla base dell'obiettivo. 37.01. La pragmatica della comunicazione, distinge tra
atti diretti ed atti indiretti
atti primari ed atti secondari
atto illocutorio, atto allocutorio ed atto inlocutorio
atto locutorio, atto illocutorio ed atto perlocutorio. 37.02. Le principali componenti della comunicazione non verbale, sono
sistema vocale, sistema gestuale, prossemica ed aptica
sistema gestuale, prossemica, aptica, mimica facciale
sistema vocale, sistema gestuale, prossemica, aptica, mimica facciale
sistema vocale, sistema gestuale, prossemica, aptica, sisitema paraverbale. 37.03. La funzione proposizionale delle pratiche comunicatve, riguarda
la gestione delle relazioni interpersonali
la condivisione della propria esperienza
tutte le risposte presenti
l'espressione dei propri valori, del vissuto emotivo e dei pensieri. 37.04. Affinché vi sia condivisione dell'intenzionalità, è necessario che
vi sia una teoria della mente ed una volontà dichiarata
vi sia solo un background comune
vi sia una teoria della mente ed un background comune
vi sia solo una teoria della mente. 39.01. Per una corretta costruzione di una comunicazione efficace bisogna porre attenzione
su ciò che arriva al destinatario
tutte le risposte presenti
su come viene interpratato il messaggio
su ciò che vogliamo comunicare e su come lo comunichiamo. 39.02. La comunicazione è orientativa quando
fornisce indicazioni riguardanti l'intenzione comunicativa
indica fin dall'inizio come si svilupperà
definisce a priori le proprie aspettative
fornisce indicazioni sul comportamento desiderato. 39.03. Una comunicazione efficace è
incoraggiante, stimolante, empatica e coinvolgente
responsabile, motivante, orientativa ed empatica
responsabile, incoraggiante, orientativa ed empatica
diretta, responsabile, motivante e controllata. 40.01. Con il termine self talk si intende
un dialogo ad alta voce su di sé
un dialogo interno, esclusivamente pensato, volto a controllare il proprio comportamento
una forma di comunicazione rivolta ad una specifica persona
un dialogo interno, espresso vocalmente o semplicemente pensato, volto a controllare il proprio comportamento. 40.02. Il pensiero positivo
porta ad un aumento dell'auto-efficacia e dell'autostima
tutte le risposte presenti
Aumenta la capacità di riuscita nelle attività
Porta ad un aumento della fiducia in se stessi. 40.03. Il verbo "volere", per quanto riguarda il self talk, fa riferimento
al sé imperativo
al sé ideale
al sé reale
ad una motivazione estrinseca. 40.04. Una particolare tecnica di gestione dei pensieri, si articola in tre fasi
Thought stopping, deleting e reframing
Thought stopping, reframing e restarting
Thought stopping, deleting e countering
Thought stopping, reframing e countering. 40.05. Il verbo "dovere", per quanto riguarda il self talk, fa riferimento
ad una motivazione estrinseca
al sé reale
ad una motivazione intrinseca
al sé ideale. 40.06. Un self talk efficace
distrae e rischia di far perdere la concentrazione
non può aiutare a correggere i comportamenti disfunzionali
permette di motivare le altre persone
Aiuta a correggere i comportamenti disfunzionali. 41.01. Un obiettivo è orientato all'azione se
non prevede momenti passivi
chi lo formula è fortemente determinato
è formulato in positivo
è formulato in termini concreti. 41.02. Obiettivi di risultato
dipendono solo da noi stessi
dipendono anche dalle altre persone
nessuna delle risposte presenti
dipendono solo dalle altre persone. 41.03. Un obiettivo formulato efficacemente, deve essere
S.T.A.R.T.E.R.
M.A.S.T.E.R.
S.M.A.R.T.E.R.S.
S.M.A.R.T.E.R. 41.04. Obiettivi di prestazione
dipendono anche dalle altre persone
dipendono solo da noi stessi
dipendono solo dalle altre persone
dipendono anche da noi stessi. 41.05. L'acronimo S.M.A.R.T.E.R., significa
Specific, Measurable, Action oriented, Reasonable, Time bound, Emozionante, Registrato
Specific, Measurable, Action oriented, Reasonable, Time bound, Emozionante, Realistico
Specific, Measurable, Action oriented, Reasonable, Time bound, Etico, Registrato
Specific, Measurable, Action oriented, Reale, Time bound, Emozionante, Registrato. 42.01. La tecnica di goal setting ha effetti su
la passione
la resilienza
la gestione dell'ansia e dello stress
il locus of control. 43.01. La tecnica della visualizzazione consiste nella creazione volontaria di un'esperienza mentale, in grado di riprodurre l'esperienza reale completa di immagini visive, sensazioni tattili e propriocettive, odori, sapori e suoni
consiste nella capacità di immaginare gli esiti a lungo termine di un determinato comportamento
consiste nella creazione involontaria di un'esperienza mentale, in grado di riprodurre l'esperienza reale completa di immagini visive, sensazioni tattili e propriocettive,
odori, sapori e suoni
consiste nella capacità di visualizzare se stessi in condizioni favorevoli (orientamento al desiderio). 43.02. La tecnica della visualizzazione, può essere utilizzata con finalità motivazionali per
Recupero fisico/mantenimento di un gesto
tutte le risposte presenti
Miglioramento di uno specifico gesto/azione
Gestione/attivazione di determinati stati emotivi. 44.01. Gli elementi che possono comporre un ancoraggio, sono
rilassamento, visualizzazione ed allenamento mentale
momenti positivi e momenti negativi
immagine mentale, gesto, parola/frase stimolo
immagine mentale, gesto, comportamento specifico. 44.02. La routine (o ancoraggio)
è una modalità specifica per sviluppare autoefficacia
è il risultato di una serie di gesti automatici
è una specifica tecnica di motivazione
è una modalità di coping. 44.03. La routine (o ancoraggio)
può essere costruita solo per motivare noi stessi
può essere costruita sia per motivare noi stessi sia per motivare gli altri
ha finalità motivazionali che non si possono però definire a priori
può essere costruita solo per motivare gli altri. 45.01. Secondo Maehr e Midgley (1996)
persone simili in condizioni diverse, tendono a sviluppare motivazioni simili
la motivazione è nel singolo individuo
persone diverse in condizioni simili, tendono a sviluppare motivazioni simili
persone diverse in condizioni simili, tendono a sviluppare motivazioni differenti. 47.01. Nel contesto scolastico
la motivazione intrinseca cala in modo particolare durante gli anni della scuola primaria, mentre vi è un calo di quella estrinseca durante l'adolescenza
la motivazione estrinseca cala in modo particolare durante l'adolescenza, mentre non si riscontra un decremento di quella intrinseca in nessuna fascia d'età
la motivazione estrinseca cala in modo particolare durante gli anni della scuola primaria, mentre vi è un calo di quella intrinseca durante l'adolescenza
la motivazione intrinseca cala in modo particolare durante gli anni della scuola primaria, mentre non si riscontra un decremento di quella estrinseca in nessuna fascia d'età. 48.01. Riassumendo i fattori necessari alla motivazione, possiamo individuare
la creatività, la flessibilità, la consapevolezza di noi stessi, la conoscenza approfondita del target di riferimento, la conoscenza di tecniche specifiche, il contesto ed il
tempo
la creatività, la flessibilità, la dinamicità, la consapevolezza di noi stessi, la conoscenza approfondita del target di riferimento, la conoscenza di tecniche specifiche, il
contesto
la creatività, la flessibilità, la dinamicità, la consapevolezza di noi stessi, la conoscenza approfondita del target di riferimento, la conoscenza di tecniche specifiche, il
contesto ed il tempo
la creatività, la disponibilità, la flessibilità, la consapevolezza di noi stessi, la conoscenza approfondita del target di riferimento, la conoscenza di tecniche specifiche, il
contesto ed il tempo. 48.02. Motivare efficacemente significa anche essere
sicuri di sé, creativi e flessibili
creativi e dinamici
flessibili, disponibili e creativi
creativi, flessibili e dinamici.
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