mutamenti consonantici e vocalici+ esiti conso e voca
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Title of test: mutamenti consonantici e vocalici+ esiti conso e voca Description: mutamenti consonantici e vocalici+ esiti conso e voca Creation Date: 2023/11/23 Category: Literature Number of questions: 42
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I nessi consonantici tendono a conservarsi: se la 3° consonante è la R. se la consonante è la R è sonora. se la 3° consonante è la G. tutte le risposte sono corrette. Tutte le consonanti + L danno vita. a consonante +J (bl>bj; cl>chi; …). cadono le vocali finali. si sonorizza. diventa lunga. G davanti alle vocali "a, o, u" : si può conservare plagam > piaga. non si conserva. G >gj. nessuna è corretta. G davanti a "a, o, u". si può perdere regalem > reale. si conserva regalus > regalo. G > gl. nessuna è corretta. L’Esito di “d” a inizio di parola resta: invariata. si palatizza. muta. nessuna è corretta. La D latina iniziale di parola, in italiano standard: Resta Invariata. diventa v. diventa k. nessuna risposta è corretta. D inizio parola: invariata. diventa l. muta. nessuna è corretta. K intervocalica latina + e / i : si palatalizza. si sonorizza. diventa /t ʃ. nessuna è corretta. L’evoluzione fonetica può essere : condizionata. non viene mai condizionata. condizionata ma solo in alcuni dialetti. nessuna risposta è corretta. L’anaforesi: è un fenomeno di elevazione di suono e avviene in maniera condizionata in presenza di determinati nessi consonantici ovvero /nk/ /ng/ /nć/ /nģ/ /skj/ /ľľ/ /ññ/. è un fenomeno di elevazione di suono e avviene in maniera condizionata in presenza di determinati nessi consonantici ovvero /nj/ /ng/ /nt/ /nģ/ /skj/ /ľľ/ /ññ/. è un fenomeno di elevazione di suono e avviene in maniera condizionata in presenza di determinati nessi consonantici ovvero /nr/ /nr/ /nć/ /np/ /skj/ /ľľ/ /ññ/. è un fenomeno di elevazione di suono e avviene in maniera condizionata in presenza di determinati nessi consonantici ovvero /nk/ /nf/ /nć/ /nģ/ /skj/ /ľľ/ /ññ/. in presenza di determinati nessi consonantici come /nk/ /ng/ /nć/ /nģ/ /skj/ /ľľ/ /ññ/ nel passaggio dal latino volgare all’italiano avremo. ẹ>i ed ọ>u. o>i ed ọ>e. ẹ>i ed u>ù. nessuna è corretta. La metafonesi napoletana o antico-romanesca è la più antica e ad oggi più rara, che porta a dittongare.In questo tipo di metafonesi troviamo. che davanti a ŭ e ῑ finali di parola, ɛ diventa ie e ɔ diventa uo (mŏrtuum > mòrtu > muorto). non risulta. restano invariate. nessuna è corretta. Nel passaggio dal latino classico a quello tardo (volgare) le vocali lunghe in sillaba aperta: restano tali. mutano in sillaba chiusa. si sonorizzano. nessuna è corretta. Perché il triangolo vocalico ha 9 vocali: la “a”, che è già aperta per natura, resta unicamente aperta e non c’è più distinzione tra “a” breve e lunga. a “a”, che è già aperta per natura, resta unicamente aperta e non c’è più distinzione tra “a” breve e lunga. a “a”, non è aperta per natura, resta chiusa e non c’è più distinzione tra “a” breve e lunga. a “a”, resta chiusa e non c’è ancora distinzione tra “a” breve e lunga. nessuna è corretta. Passaggio da sistema vocalico da 10 a 9: La “A”, che è già aperta per natura, resta unicamente aperta e non c’è più distinzione tra “A” breve e lunga. La “A”, che è già chiusa per natura, resta unicamente chiusa e non c’è più distinzione tra “A” breve e lunga. La “A”, che è chiusa per natura, diventa unicamente aperta e c’è distinzione tra “A” breve e lunga. nessuna è corretta. Il latino aveva 3 dittonghi: ae, oe, au. ie, ou, ea. ie, uo, ua. oi, io, uo. La tendenza principale del latino parlato fu quella: di monottongare i dittonghi, cioè di arrivare a pronunciarli come un'unica vocale. di eliminare i dittonghi. di monottongare i dittonghi, cioè di arrivare a pronunciarli come una consonante. nessuna è corretta. Nelle zone di Sardegna, Calabria e Basilicata troviamo addirittura un sistema. di 5 vocali toniche con e ed o chiuse. di 5 vocali toniche con i ed o chiuse. di 6 vocali toniche con e ed o chiuse. nessuna è corretta. Invece in Lucania orientale e Romania į ed ẹ si fondono entrambe in ẹ, ų ed ọ non si fondono. creando un sistema a 6 vocali, che manca della ọ (chiusa). creando un sistema a 7 vocali, che manca della ọ (aperta). creando un sistema a 6 vocali, che manca della ọ (semichiusa). nessuna è corretta. Il latino aveva 3 dittonghi ae, oe, au: AE diventa e aperta. AE diventa e chiusa. AE diventa e semivocalica. nessuna è corretta. Il latino aveva 3 dittonghi ae, oe, au: OE diventa e chiusa. OE diventa e aperta. OE diventa e lunga. nessuna è corretta. Il latino aveva 3 dittongh ae, oe, au. AU è il più resistente, quando subisce monottongazione si evolve in o aperta. dittonga. AU non è il più resistente, quando subisce monottongazione si evolve in o aperta. nessuna è corretta. In italiano quale vocalismo ha 5 vocali: il vocalismo atono. il vocalismo tonico. il vocalismo afono. nessuna è corretta. In italiano quale vocalismo ha 7 vocali: il vocalismo tonico. il vocalismo tonica. il vocalismo atono. il vocalismo esplosivo. Il TD pertinente nelle vocali del latino classico rappresenta: la quantità. la qualità. la musicalità. nessuna è corretta. Il TD in latino classico è dato da: la quantità. la qualità. la giacenza. nessuna è corretta. In sillaba chiusa le vocali brevi: restano tali. mutano. cambiano in vocali lunghe. nessuna è corretta. In sillaba chiusa le vocali lunghe: si abbreviano. si allungano. si chiudono. si aprono. I Tratti Distintivi possono essere. pertinenti o ridondanti. musicali. aperti o chiusi. consonantici. L’evoluzione fonetica può essere: spontanea oppure essere condizionata dai fonemi attigui. non è mai spontanea ma sempre influenzata. non è mai condizionata. nessuna è corretta. Il latino (a diff. dell’italiano) ha un accento di tipo: musicale. grave. acuto. breve o lungo. l’accento musicale consisteva: in un abbassamento della voce. in un innalzamento della voce. salire di tre toni. nessuna è corretta. In latino il Tratto Distintivo della quantità (o durata) si perde in favore: della qualità. della musicalità. della lunghezza. della durata. In latino in favore della qualità: l’accento diventa intensivo (quello che attualmente abbiamo nell’italiano). l’accento diventa grave (quello che attualmente non abbiamo nell’italiano). l’accento diventa breve (che attualmente abbiamo nell’italiano). l’accento diventa acuto (quello che attualmente abbiamo nell’italiano). L’accento intensivo consiste: in una forza maggiore sulla sillaba accentata. in una forza maggiore sulla vocale accentata. in una forza maggiore sulla consonante accentata. nessuna è corretta. Il latino classico aveva un sistema: di 10 vocali. di 8 vocali. di 7 vocali. di 5 vocali come in italiano. Nel latino classico c’era la tendenza a pronunciare: più chiuse le vocali lunghe e più aperte quelle brevi. più aperte le vocali lunghe e più chiuse quelle brevi. le vocali lunghe più aperte quelle. più chiuse le vocali lunghe. Dal IV sec la quantità vocalica: perde rilevanza. si afferma come regola grammaticale. viene normata grammaticalmente. nessuna è corretta. In sillaba aperta le vocali lunghe. si mantengono. si perdono. cambiano accento. diventano brevi. In sillabe brevi : le vocali lunghe: si allungano. si abbreviano. diventano chiuse. nessuna è corretta. In sillaba chiusa le vocali le brevi: si mantengono. si allungano. diventano brevi. perdono un tono. In sillabe brevi, e quelle lunghe: si abbreviano. si allungano. diventano toniche. nessuna è corretta. |