PEDAGOGIA DELL'INTERVENTO ED. SPECIALE
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Title of test:![]() PEDAGOGIA DELL'INTERVENTO ED. SPECIALE Description: PROF RENNA P. |




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L'oggetto di studio della pedadogia speciale riguarda. Esclusivamente l'educazione degli stranieri. Esclusivamente l'educazione delle persone con disabilità. Nessuna delle risposte è corretta. I bisogni educativi specifici. Confrontando i termini Pedagogia e Psicologia. Psicologia è un termine più antico. Pedagogia è un termine più antico. Pedagogia e Psicologia nascono contemporaneamente. Nessuna delle risposte è corretta. Tra Pedagogia e Psicologia. La Pedagogia è una branca della Psicologia. Vi sono connessioni strettissime. Nessuna delle risposte è corretta. Le Pedagogia e la Psicologia sono due materie profondamente separate. La Libertà di scelta è un fondamento della pedagogia speciale. No, se parliamo di minori o persone con disabilità. No, perché l'educazione si basa esclusivamente su processi di costrizione. Nessuna delle risposte è corretta. Si, è fondamentale nel definire gli obiettivi di lavoro. I contesto dove applicare i principi della Pedagogia speciale sono. Solo i contesti scolastici. Nessuna delle risposte è corretta. Solo i contesti lavorativi. Tutti i contesti dove è necessario educare rispondendo a bisogni specifici. Lo studioso Frederic Skinner introdusse, nell'approccio comportamentista, la teoria. Nessuna delle risposte è corretta. Del rinforzo. Delle idee innate. Dei tentativi ed errori. In un processo di apprendimento dobbiamo considerare. Decine di variabili a partire dall'ambiente. Nessuna delle risposte è corretta. Due variabili (Fattori Esterni / Fattori Interni). Tre variabili (Fattori Esterni / Fattori Interni / Risposte dell'Organismo). Il processo di apprendimento è un processo. Una relazione esclusiva tra un soggetto ed un oggetto. Nessuna delle risposte è corretta. Intersoggettivo. Individuale. Secondo l'approccio cognitivista, nell'apprendimento, è necessario dare maggior rilievo. Ai processi interni di elaborazione e rappresentazione. Nessuna delle risposte è corretta. Ai progessi ambientali. Ai processi intersoggettivi. L'approccio comportamentista intende l'apprendimento come. Associazione stimolo-risposta. La risultante di un processo culturale. Dipendendente dalla sola volontà del soggetto. Nessuna delle risposte è corretta. Secondo lo studioso Jean Piaget lo sviluppo dell'intelligenza si attua attraverso una sequenza di quante fasi?. Nessuna delle risposte è corretta. Cinque. Quattro. Tre. Secondo la teoria delle Intelligenze multiple di Gardner, quanti tipi di intelligenze possiamo distinguere?. Sei. Nove. Tre. Nessuna delle risposte è corretta. Lo studioso Carl Rogers integra il concetto di apprendimento con quello di. Nessuna delle risposte è corretta. Motivazione. Appagamento. Riuscita. Le teorie attuali parlano di intelligenza o intelligenze?. Nessuna delle risposte è corretta. Pluri-Intelligenza. Intelligenze. Intelligenza. Il concetto di integrazione sociale. Nessuna delle risposte è corretta. Corrisponde al concetto di inserimento sociale. Richiama all'integrare diverse disabilità in contesti residenziali. Supera quello di puro e semplice inserimento. Lo schema corporeo concerne. Nessuna delle risposte è corretta. La rappresentazione del proprio corpo esclusivamente in stato da fermo. Una rigida rappresentazione del propro corpo. L'esperienza psichica di rappresentazione del proprio corpo da fermo o in movimento. L'imitazione del bambino piccolo è riconosciuta come. Un comportamento da estinguere. Nessuna delle risposte è corretta. Un fenomeno che richiama aspetti patologici. La prima forma di motricità volontaria (non riflessa). Secondo Piaget, nello sviluppo, si alternano fasi di. Adattamento e crisi. Nessuna delle risposte è corretta. Adattamento ed equilibrio. Crescita fisica e mentale. Le dinamiche affettivo-relazionali. Vanno separate dal processo di apprendimento. Influiscono nei processi di apprendimento. Nessuna delle risposte è corretta. Riguardano la fase di vita adolescenziale connessa all'apprendimento. Il concetto di Quoziente Intellettivo fornisce. Una prognosi sullo sviluppo generale della persona. Un'indicazione chiara sui Servizi da attivare. Nessuna delle risposte è corretta. Esatti elementi per determinati esami mentali, ma poco attendibili riguardo alle carenze e alle potenzialità delle persoe in difficoltà. Definire chiaramente la diagnosi in età evolutiva è fondamentale per. Stimare l'aspettativa di vita. Nessuna delle risposte è corretta. Stimare il livello di qualità di vita. Impostare un intervento di cura e presa in carico. Un intervento riabilitativo mira a. Evitare la comparsa di una malattia. Intervenire sulle situazioni in cui la malattia ha danneggiato il soggetto. Nessuna delle risposte è corretta. Bloccare l'effetto di una malattia. Un primo criterio per fare diagnosi in età evolutiva è. Nessuna delle risposte è corretta. Definire gli indicatori fisici in relazione all'età. Definire il quoziente intellettivo del soggetto. Definire un chiaro rapporto tra età cronologia ed età di sviluppo. Per sviluppo atipico si intende. Quello connesso ad un approccio culturale differente. Quello connesso ad un quoziente intellettivo oltre la norma. Quello legato alla presenza di una compromissione evolutiva che altera il percorso evolutivo. Nessuna delle risposte è corretta. Lo sviluppo è un processo che riguarda. I primi 18 anni di vita. Nessuna delle risposte è corretta. Tutta la vita. I primi 25 anni di vita. Un intervento terapeutico mira a. Eliminare la causa di una malattia o bloccarne l'effetto. Riabilitare a seguito di una malattia. Evitare la comparsa di una malattia. Nessuna delle risposte è corretta. Rispetto alla progettazione educativa possiamo identificare. Cinque fasi. Tre fasi. Dieci fasi. Nessuna delle risposte è corretta. Un progetto educativo speciale può essere realizzato. A scuola. In ospedale. Solo in un centro specializzato. Nessuna delle risposte è corretta. Personalizzando l'intervento educativo ci si pone l'obiettivo. Nessuna delle risposte è corretta. Non dimenticare le variabili personali nella presa in carico. Di includere la persona nel suo contesto di vita. Far sentire a suo agio la persona. Personalizzare l'intervento educativo significa. Adattare, modellare un intervento sulla base delle caratteristiche, risorse e limiti del soggetto nell'ambiente di riferimento. Adattarlo all'età del soggetto. Nessuna delle risposte è corretta. Adattarlo alle possibilità economiche del soggetto. Un progetto educativo speciale, al fine di essere efficace, richiede inoltre un lavoro. Di rete. Che si isoli dal contesto. Con massimo due agenti educativi. Nessuna delle risposte è corretta. Il concetto di salute considera tutte le dimensioni del funzionamento umano, quindi l'aspetto. La salute e la malattia di un soggetto. Nessuna delle risposte è corretta. Fisico e psicologico. Fisico, psicologico, personale, familiare e sociale. Il termine disabilità è storicamente associato. A diverse connotazioni, positive e negative, in relazione al periodo storico. Nessuna delle risposte è corretta. Ad una condizione di neutralità. Ad una connotazione negativa. La disabilità può coinvolgere. Nessuna delle risposte è corretta. Differenti dimensioni della vita umana. L'aspetto psicologico della persona. L'aspetto fisico della persona. Il concetto di salute riguarda. La parte sana della persona. La parte malata della persona. Nessuna delle risposte è corretta. L'intera persona. In merito alle politiche sulla disabilità, la Comunità Europea. Ha effettuato delle richieste di uniformità agli stati membri. Non ha mai considerato il tema. Nessuna delle risposte è corretta. Lascia libertà ad ogni Stato di agire secondo le proprie linee di indirizzo. Nella normativa internazionale, in relazione al tema della disabilità, possiamo trovare. Nessuna delle risposte è corretta. Numerose definizioni di disabilità. Una definizione coerente di disabilità. Nessuna definizione di disabilità. Le politiche per la disabilità in molte Nazioni hanno affrontato il tema dell'accesso. Nessuna delle risposte è corretta. Al tempo libero. Al lavoro. Alla formazione universitaria. La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Contiene una chiara definizione di disabilità. Contiene una definizione di malattia connessa alla disabilità. Nessuna delle risposte è corretta. Contiene una definizione di persona con disabilità. Il modello medico di disabilità. Conerne solo anomalie fisiologiche. Concerne anomalie fisiologiche e psicoogiche. Nessuna delle risposte è corretta. Concerne solo anomalie psicologiche. Secondo la prospettiva medica nella presa in carico di una persona con disabilità. Solo gli interventi medici sono appropriati. Qualsiasi intervento è appropriato. Nessun intervento medico è possibile. Nessuna delle risposte è corretta. Il modello sociale di disabilità. Concerne gli svantaggi causati dall'ambiente fisico. Concerne gli svantaggi causati dall'ambiente fisico e sociale. Concerne gli svantaggi causati dall'ambiente sociale. Nessuna delle risposte è corretta. Secondo la prospettiva sociale nella presa in carico di una persona con disabilità. Nessuna delle risposte è corretta. Nessun intervento sociale è possibile. Solo gli interventi sociali sono appropriati. Qualsiasi intervento è appropriato. L'approccio ad una presa in carico secondo un modello esclusivamente medico. Analizza l'ambiente solo in alcune patologlie. Considera il ruolo dell'ambiente. Ignora il ruolo dell'ambiente. Nessuna delle risposte è corretta. L'approccio ad una presa in carico secondo un modello esclusivamente sociale. Analizza l'ambiente solo in alcune patologlie. Ignorail ruolo dell'ambiente. Considera il ruolo dell'ambiente. Nessuna delle risposte è corretta. Il modello medico e sociale alla disabilità. Spessoè più affidabile un approccio sociale. Non sono prospettive sufficienti da sole. Nessuna delle risposte è corretta. Possono essere scelti in base al problema. Il modello biopsicosociale di disabilità incorpora. La prospettiva medica o sociale in base alle esigenze. Nessuna delle risposte è corretta. La prospettiva psicologica come primaria. La prospettiva medica e sociale. Il modello biopsicosociale. Definisce la disabilità a partire dalla cultura di appartenenza. Non accetta di definire la disabilità. Nessuna delle risposte è corretta. Fornisce una definizione di disabilità. La Classificazione ICDH-80 determina. Nessuna delle risposte è corretta. Non considera centrale la malattia nella definizione di disabilità. Determina una connessione lineare tra malattia ed handicap. Non considera il termine handicap. La Classificazione ICF-2001. Nessuna delle risposte è corretta. Deriva da un processo di revisione dell'ICDH-80. Deriva da un completo cambio di prospettiva rispetto all'ICDH-80. E' solo un aggiornamento rispetto all'ICDH-80. Alla base della Classificazione ICF-2001 si pone. Il modello medico. Nessuna delle risposte è corretta. Il modello sociale. Il modello biopsicosociale. La Classificazione ICF-2001 costituisce un linguaggio comune. Per la descrizione degli stati psicologici. Nessuna delle risposte è corretta. Per la descrizione delle condizioni ambientali favorevoli all'inclusione. Per la descrizione della salute e delle condizioni ad essa correlate. La Classificazione ICDH-80. Si connette pienamente al modello sociale. Nessuna delle risposte è corretta. Nel corso degli anni 80 rappresenta un significativo avanzamento nel dibattito sulla disabilità. Rimane ancorata strettamente al modello medico. E' fondamentale classificare il funzionamento e non solo le menomazioni?. Nessuna delle risposte è corretta. Si, entrambi. Non è fondamentale classificare per una buona presa in carico. E' fondamentale classificare solo le menomazioni. Il funzionamento di una persona può essere classificato. Nessuna delle risposte è corretta. Secondo un'unica dimensione. In corrispondenza alla classificazione delle patologie. Secondo un approccio multidimensionale. Il funzionamento di una persona. Può essere classificato. Non è classificabile. Corrisponde alla patologia di una persona. Nessuna delle risposte è corretta. Il rinforzo si differenzia per. Solo collocazione e contenuto. Solo segno ed origine. Nessuna delle risposte è corretta. Segno, origine, collocazione e contenuto. Il prompt potrebbe essere considerato come un. Rimprovero. Cambiamento. Suggerimento. Nessuna delle risposte è corretta. Il prompt può essere. Linguistico. Silenzioso. Nessuna delle risposte è corretta. Verbale e Gestuale. Lo shaping favorisce. Nessuna delle risposte è corretta. La costruzione di comportamenti complessi. L'estinzione di un comportamento. La condivisione di strategie con l'educando. Per agire sui comportamenti problema è possibile. Agire sol in pochissimi casi. Effettuare un intervento educativo. Nessuna delle risposte è corretta. Effettuare solo trattamenti medici. Un intervento sui comportamenti problema può essere. Nessuna delle risposte è corretta. Effettuato solo dopo il manifestarsi del problema. Di tipo preventivo. Esclusivamente ignorato. Effettuare una valutazione funzionale del comportamento problema. Non è possibile effettuarre una valutazione funzionale in questi casi. E' fondamentale. Nessuna delle risposte è corretta. Non è strettamente necessario. Trattare un comportamento problema può prevedere. Una fase di rinforzo del comportamento stesso. L'interruzione del progetto educativo. Nessuna delle risposte è corretta. L'insegnamento di comportamenti alternativi. Il comportamento adattivo è. Contesto-specifico. Indipendente dal contesto. Stimabile in un ambiente neutrale. Nessuna delle risposte è corretta. La valuazione funzionale è. Un processo di natura esclusivamente sociale. Nessuna delle risposte è corretta. Un processo di natura esclusivamente medica. Un processo multidisciplinare. Un'area della valutazione funzionale prevede trA LE ALTRE. Nessuna delle risposte è corretta. La valutazione del comportamento adattivo. La valutazione dello stato di salute generale. La valutazione di performance fisiche. Una valutazione psicoeducativa può essere intesa come. Nessuna delle risposte è corretta. Un insieme di test cognitivi. Sintesi di ciò che il soggetto è in grado di fare ed apprendere nella quoidianità. Un profilo psicologico utile per definire l'intervento educativo. Il costrutto del comportamento adattivo è. Età-specifico. Applicabile solo all'età adulta. Indipendente dall'età. Nessuna delle risposte è corretta. Le Vineland Adaptive Behavior Scales. Riportano le strategie utili per implementare un comportamento adattivo. Sono teorie sul comportamento adattivo. Nessuna delle risposte è corretta. Valutano il comportamento adattivo. La comnicazione mediata visivamente è destinata. Nessuna delle risposte è corretta. Esclusivamente alle persone con problemi cognitivi. Non solo alle persone con assenza di lingaggio verbale. Esclusivamente alle persone non udenti. Tra gli strumenti per la comunicazione mediata visivamente possiamo considerare. Le schede per la programmazione della routine giornaliera. Fotografie per ricordare persone conosciute. Nessuna delle risposte è corretta. Diari dove annotare atti educativi fondamentali. La comunicazione mediata visivamente è. Un metodo. Caratterizzata da un insieme di strategie. Esclusivamente un insieme di ausili. Nessuna delle risposte è corretta. Tra le strategie comunicative è importante prestare attenzione principalmente. Alla cura del corpo. Nessuna delle risposte è corretta. Alle caratteristiche del corpo. Al linguaggio del corpo. L'uso degli strumenti visivi. Sono sia un obiettivo sia una strategia educativa. Nessuna delle risposte è corretta. Non sono un obiettivo ma una strategiaceducativa. Corrispondono agli obiettivi educativi. Per un buon progetto per l'autismo è necessaria una buona organizzazione. Dell'ambiente fisico, del tempo, dello schema di lavoro e dei compiti. Dei pensieri della persona con autismo. Dei compiti e della giornata. Nessuna delle risposte è corretta. Secondo il TEACCH è fondamentale. Escludere la persona con autismo dalle attività di vita quotidiana per concentrarsi sugli aspetti riabilitativi. Collaborare con le famiglie dei soggetti con autismo. Lavorare solo in Centri specializzati. Nessuna delle risposte è corretta. Il TEACCH è. Un insieme di strumenti per la comunicazione. Un programma per l'autismo. Un insieme di tecniche didattiche. Nessuna delle risposte è corretta. In un contesto ben strutturato è fondamentale includere l'educatore?. No. Solo nella fase finale del progetto educativo. Nessuna delle risposte è corretta. Si. La famiglia della persona con disabilità va considerata. Nessuna delle risposte è corretta. Subito, in fase di valutazione. A seguito della prima ipotesi di progetto educativo. Solo dopo la fase di valutazione. Un buon rapporto tra famiglie di persone condisabilità e Servizi. E' fondamentale. Nessuna delle risposte è corretta. E' di dipendenza. Vede la famiglia come fruitore passivo. Il concetto di qualità della vita è evidente a diversi livelli di sitema. Microsistema, mesosistema, e macrosistema. Solo Microsistema e Macrosistema. Solo Microsistema. Nessuna delle risposte è corretta. La qualità di vita può essere considerato uno stato che. Una volta raggiunto si consolida. Non è possibile raggiungere. Nessuna delle risposte è corretta. Non può essere considerato rggiunto una volta per tutte. La qualità della vita si caratterizza per. Nessuna delle risposte è corretta. Solo aspetti soggettivi. Aspetti oggettivi e soggettivi. Solo aspetti oggettivi. La valutazione della qualità della vita. E' possibile. Non è possibile in quanto risulta un concetto estremamente astratto. Non è possibile in quanto risulta un concetto estremamente soggettivo. Nessuna delle risposte è corretta. Strumenti per la valutazione della qualità della vita possono essere utilizzati per persone con disabilità. Si. Solo per persone senza ritardo mentale. Nessuna delle risposte è corretta. No. Il significato di qualità della vita può strutturarsi in. Una narrazione soggettiva, senza richiamo a particolari indicatori. Domini e indicatori. Macrodomini, senza la possibilità di fornire indicatori. Nessuna delle risposte è corretta. Gli indicatori sociali, rispetto al concetto di qualità di vita, appartengono al livello di. Microsistema. Nessuna delle risposte è corretta. Macrosistema. Mesosistema. Uno strumento per la misura della Qualità della Vita correlata alla salute sono. I test adattivi. Nessuna delle risposte è corretta. I test cognitivi. I questionari. Il concetto di qualità della Vita correlata alla salute. Nessuna delle risposte è corretta. E' solo una filosofia. Non ha una ricaduta pratica. E' sempre più centrale quale oggetto di ricerca. La Qualità della Vita è. Un concetto definibile nelle stesse modalità per ogni persona. Difficile da definire perché è un concetto astratto, complesso e fortemente individuale. Nessuna delle risposte è corretta. Un concetto con una chiara definizione. La Qualità della Vita correlata alla salute. Un concetto misurabile secondo indicatori bio-medici. Un concetto con una chiara definizione distinta da quella di Qualità della Vita. Nessuna delle risposte è corretta. Riflette un tentativo di restringere il complesso concetto di Qualità della Vita. La Qualità della Vita correlata alla salute è un construtto per il quale si tenta di definire misure. Nessuna delle risposte è corretta. Solo qualitative. Cliniche. Quantitative. Attraverso una raccolta dati basata sul costrutto di Qualità della Vita correlata alla salute è possibile. Favorire la cura di determinate patologie. Migliorare la salute della popolazione. Nessuna delle risposte è corretta. Favorire l'integrazione. Studiare la Qualità della Vita correlata alla salute di una popolazione può essere utile. Alle ricerche di mercato. Ai Servizi socio-sanitari. Nessuna delle risposte è corretta. A fini puramente statistici. Per quanto riguarda la Qualità della Vita correlata alla salute è pressochè assente il punto di vista. Degli operatori sociali e sanitari. Nessuna delle risposte è corretta. Degli adulti. Dei bambini. Le principali misure di Qualità della Vita correlata alla salute per bambini le ritroviamo nei casi di. Problemi di inclusione sociale. Nessuna delle risposte è corretta. Malattie croniche o gravi patologie. Disturbi psicologici. La comprensione del concetto di Qualità della Vita sono determinati da. Il benessere psicologico. L'età, la maturità e lo sviluppo cognitivo. Nessuna delle risposte è corretta. Solo dallo sviluppo cognitivo. E' possibile affidarsi al self-reporting allo scopo di raccogliere dati sugli aspetti della Qualità della Vita correlata alla salute. Si, per gli aspetti di salte percepita. Si, per gli aspeti emozionali e sociali. Si, per gli aspetti oggettivi. Nessuna delle risposte è corretta. La definizione generale di Qualità della Vita correlata alla salute utilizzata per gli adulti può essere applicata ai bambini. Nessuna delle risposte è corretta. Si, considerando il diverso sviluppo fisico. Si, ma solo per alcune patologie. Si, se comunque si valutano specifici aspetti di sviluppo fisico e funzionamento psicologico. Le misure di Qualità della Vita correlata alla salute possono offrire elementi aggiuntivi. Nella scelta dei percorsi terapeutici. Nessuna delle risposte è corretta. Nel definire una diagnosi. Nel decidere se interrompere un intervento di cura. Studi sulla Qualità della Vita correlata alla salute effettuate sulla popolazione possono dare indicazioni. Solo alle politiche economiche. Solo alle politiche educative. Alle politiche, soprattutto in tema di salute. Nessuna delle risposte è corretta. L'area degli indicatori di Qualità della Vita connessi al benessere psicologico danno indicazioni anche in merito. Nessuna delle risposte è corretta. Allo stato di salute fisica dell'individuo. Alle prospettive di vita dell'individuo. Allo stato di salute mentale dell'individuo. In merito alla Qualità della Vita possiamo identificare degli indicatori. Nessuna delle risposte è corretta. E' una possibilità allo studio ma ancora non delineata. Si. E' una possibilità solo per l'età adulta. Un indicatore, per essere considerato tale, deve. Essere soggettivo. Essere necessariamente espresso in percentuale. Essere soggetto a misurazione. Nessuna delle risposte è corretta. I criteri che caratterizzano un indicatore sono. La comparabilità e la traducibilità in percentuale. La sensibilità e la comparabilità. Nessuna delle risposte è corretta. La validità, la sensibilità e la comparabilità. Esistono delle aree a partire dalle quali possiamo identificare gli indicatori di Qualità della Vita. Si, solo per l'età adulta. Si. Nessuna delle risposte è corretta. Si, solo per l'età evolutiva. Le aree principali secondo le quali possiamo idenificare gli indicatori di Qualità della vita sono. Nessuna delle risposte è corretta. Sette. Cinque. Sei. Tra i sintomi che possono influenzare negativamente gli indicatori di Qualità della Vita connessi all'esperienza soggettiva rispetto ai problemi di salute , possiamo identificare. Il mal di gola. Il mal di denti. Il mal di testa. Nessuna delle risposte è corretta. Tra le aree secondo le quali possiamo identificare gli indicatori di Qualità della vita troviamo. Soddisfazione economica. Disagio psicologico. Nessuna delle risposte è corretta. Soddisfazione professionale. In merito all'area degli indicatori di Qualità della Vita connessi alla salute mentale possiamo considerare come. La salute mentale riguarda nello specifico l'età evolutiva. La salute mentale va curata principalmente nella fase adolescenziale. La salute mentale inizia a partire da bambini fino all'età adulta. Nessuna delle risposte è corretta. A seguito dello studio dell'area degli indicatori di Qualità della Vita connessi alla salute auto-percepita è emerso come gli adolescenti che descrivono la propria salute come "scarsa". Nessuna delle risposte è corretta. Si impegnano maggiormente nelle attività fisiche. Hanno comunque migliori risultati scolastici. Possono aver maggiori difficoltà ad avere amici. In merito all'area degli indicatori di Qualità della Vita connessi alla soddisfazione della vita, tra gli adolescenti troviamo come un ambito fondamentale di influenza in questa area sia. Gliambitisportivi. Nessuna delle risposte è corretta. La scuola. Le aspettative di lavoro. La ricerca sulla qualità della vita in persone con disabilità intellettive. Non è stata mai considerata con attenzione. Nessuna delle risposte è corretta. Non è applicabile. E' stata oggetto di grande attenzione negli ultimi decenno. Tra i domini connessi all'analisi della qualità della vita per persone con disabilità intellettiva troviamo il concetto di Autodeterminazione. No, non è possibile per persone con disabilità intellettiva. Si, ma solo nei casi in cui la persona può esprimersi verbalmente. Si, è vero. Nessuna delle risposte è corretta. Il processo di deistituzionalizzazione per persone con disailità intellettiva ha agito. In generale peggiorando la qualità della vita delle persone. Nessuna delle risposte è corretta. In genrale a favore del miglioramento di qualità della vita delle persone. Contro i dirittti delle persone. Tra i domini connessi all'analisi della qualità della vita in ambiente scolastico troviamo Le relazioni interpersonali. Nessuna delle risposte è corretta. Si, è vero. No, visto che i domini riguardano principalmente la didattica. Si, ma solo come dominio di importanza secondaria. L'ambito familiare diventa un'area di indagine sulla qualità della vita. Si. No, in quanto risulta un contesto estremamente personale. No, in quanto solo i Servizi possono essere valutabili secondo il costrutto di qualità della vita. Nessuna delle risposte è corretta. E' possibile definire un modello di misurazione della qualità della vita. Nessuna delle risposte è corretta. No, in quanto non possiamo definire degli indicatori affidabili. Si. No, in quanto parliamo di concetti estremamente soggettivi. Il comportamento autodeterminato risulta fondamentantale anell'applicazione del concetto di qualità di vita a livello. Nel caso esclusivo di fiure adulte senza disabilità intellettiva. Nessuna delle risposte è corretta. Individuale. Collettivo. Le comunità sociali possono mettere in pratica tecniche di miglioramento della qualità della vita. Si, ma escludendo i casi di persone con disabilità per le quali operano i Servizi. Nessuna delle risposte è corretta. No, in quanto la qualità della vita è modificabile solo a livelo individuale. Si. Nell'applicazione del concetto di qualità della vita la valutazione degli esiti risulta. Impossibile a nessun livello. Applicabile solo se la persona non riporta una disabilità intellettiva. Fondamentale a livello organizzativo. Nessuna delle risposte è corretta. Il Progetto Educativo Individualizzato viene redatto da. Nessuna delle risposte è corretta. Riabilitatori, educatori sociali e famiglia. Insegnati, operatori sanitari ed operatori sociali con la collaborazione della famiglia. Insegnanti e medici. La Legge 104/92 promuove. La creazione di classi speciali. L'inserimento lavorativo per le persone con disabilità. Nessuna delle risposte è corretta. La piena integrazione delle persone in situazione di handicap. Il Progetto Educativo Individualizzato prevede forme di integrazione tra. Attività scolastiche ed extrascolastiche. Nessuna delle risposte è corretta. Le diverse attività scolastiche. Gli aspetti riabilitativi e la vita in famiglia. La legge 104/92, nella definizione della progettazione per la persona con disabilità, identifica come fondamentali. Nessuna delle risposte è corretta. La diagnosi funzionale ed il profilo adattivo. La diagnosi clinica ed il progetto educativo individualizzato. La diagnosi funzionale, il profilo dinamico funzionale e il progetto educativo individualizzato. Il sistema scolastico italiano è caratterizzato per la maggioranza da. Nessuna delle risposte è corretta. Scole speciali. Classi regolari. Classi speciali. Con la legge 517 del 1977 si riconosce. L'importanza della diagnosi funzionale. La definizione delle scuole speciali. Nessuna delle risposte è corretta. L'importanza degli interventi educativi individualizzati. Oggi in Italia, in merito alla situazione scolastica degli studenti con disabilità, il modello è quello. Della segregazione. Dell'integrazione. Dell'inclusione. Nessuna delle risposte è corretta. La Diagnosi clinica ha un taglio. Medico e sociale. Esclusivamente medico. Nessuna delle risposte è corretta. Funzionale. La Diagnosi Funzionale è una descrizione analitica della compromissione funzionale dello stato. Psico-fisico dell'alunno in situazione di handicap. Cognitivo dell'alunno in situazione di handicap. Nessuna delle risposte è corretta. Fisico dell'alunno in situazione di handicap. Il Profilo dinamico funzionale permette di stabilire. I comportamenti problema e adattivi dell'alunno. Nessuna delle risposte è corretta. Il profilo realistico dell'alunno. Le attività concrete di insegnamento. Il Profilo dinamico funzionale evidenzia. Le difficoltà dell'alunno. Sia le difficoltà sia le potenzialità dell'alunno. Le potenzialità dell'alunno. Nessuna delle risposte è corretta. Secondo i principi all'origine dei Progetti Educativi Individualizzati vi è la necessità di. Creare un nesso tra vita scolastica e la vita quotidiana. Nessuna delle risposte è corretta. Definire esclusivamente le strategie utili all'insegnamento di una nozione. Definire esclusivamente le strategie utili al potenziamento cognitivo. Per un buon progetto educativo è fondamentale. Separare la persona con disabilità dall'ambiente sociale, spesso di difficile gestione. Nessuna delle risposte è corretta. Avere a disposizione delle tecnologie avanzate. La cura dell'ambiente. A partire dalla redazione del Progetto Educativo Individualizzato, è necessario. Immaginare principalmente l'alunno con disabilità in merito alla buona riuscita nella didattica. Immaginare principalmente l'alunno con disabilità al cambio di ciclo scolastico. Nessuna delle risposte è corretta. Iniziare ad immaginare l'alunno con disabilità proiettato nel futuro. Per un buon progetto educativo a scuola l'aspetto da curare più rilevante, da parte dell'educatore, è quello. Nessuna delle risposte è corretta. Dei trattamenti farmacologici. Dei trattamenti riabilitativi. Delle relazioni. In merito ad una persona con disabilità, il contesto. Deve essere neutrale. Deve essere adattato in modo ragionevole. Nessuna delle risposte è corretta. Deve essere rigido e regolamentato. Un progetto educativo diviene efficace se. E' deciso dagli educatori. Nessuna delle risposte è corretta. E' deciso dalla famiglia. E' il più possibile allargato e se è collettivamente condiviso. Il Progetto Educativo Individualizzato punta a. Definire gli interventi riabilitativi. Sollecitare un progetto di vita globale. Nessuna delle risposte è corretta. Definire eclusivamente gli interventi didattici. La modalità con la quale un bambino rappresenta una figura umana. Nessuna delle risposte è corretta. Può fornirci molte informazioni. E' indipendente dal livello cognitivo. E' indipendente da particolari contenuti affettivo-emozionali. Il gioco nei processi di apprendimento. Nessuna delle risposte è corretta. Risulta centrale. Il gioco ha solo finalità ludiche, non connesse all'apprendimento. Il gioco riguarda solo la fase pre-scolastica. Il gioco. Favorisce lo sviluppo delle modalità relazionali. Va utilizzato solo in contesti dichiaratamente ludici. Nessuna delle risposte è corretta. Non va utilizzato da persone con ruoli educativi. I genitori degli alunni con sviluppo tipico, compagni di classe di un alunno con disabilità. Nessuna delle risposte è corretta. Vanno tenuti all'oscuro in merito alla presenza in classe di un alunno con disabilità. Hanno un ruolo importante nel favorire un buon processo di inclusione scolastica. Non incidono in nessuna modalità su un buon processo di inclusione scolastica. I compagni di classe di un alunno con disabilità. Nessuna delle risposte è corretta. Contribuiscono a determinare la qualità dell'inclusione scolastica. Come principio, devono spesso lavorare separatamente dall'alunno con disabilità. Non incidono su un buon processo di inclusione. Il docente di sostegno. Nessuna delle risposte è corretta. Non deve essere messo in sottordine all'insegnante di classe. E' subordinato all'insegnante di classe. Interviene solo su richiesta dell'insegnante di classe. La comunicazione della diagnosi di un figlio con disabilità, per un genitore. E' importante solo in caso di patologie particolarmente gravi. Nessuna delle risposte è corretta. Diventa un momento fondamentale per la costruzione di una relazione genitore-figlio. Non risulta particolarmente fondamentale in quanto conta principalmente la riabilitazione. Tra la famiglia di una persona con disabilità e Servizi è fondamentale si costruisca. Un rapporto di dipendenza della famiglia verso i Servizi. Nessuna delle risposte è corretta. Un'alleanza. Un assecondamento totale dei Servizi verso le richieste della faiglia. Quali obiettivi da raggiungere in un progetto educativo per una persona con disabilità, possono essere raggiunti solo con la collaborazione della famiglia. Obiettivi didattici. Nessuna delle risposte è corretta. Comunicazione ed autonomie personali. Obiettivi connessi alle cure sanitarie di gravi patologie. Il parent training è. Un corso per i fratelli. Nessuna delle risposte è corretta. Un corso di formazione per futuri genitori. Una metodologia particolre di intervento a favore della famiglia per vari disturbi dell'età evolutiva. Per un buon progetto di inserimento lavorativo è fondamentale. Come la persona funziona e come l'ambiente interagisce con lei. Nessuna delle risposte è corretta. Una valutazione cognitiva nella norma. La diagnosi. Il lavoro per una persona con disabilità può definirsi. Un ambiente dove certamente aumentano i sintomi della patologia. Nessuna delle risposte è corretta. Come un facilitatore nella diminuzione della disabilità. Una cura per la patologia. Occuparsi di un inserimento lavorativo di una persona con disabilità significa. Concorrere alla ricostruzione di un'identità personale, sociale e lavorativa. Contribuire alla guarigione di una patologia. Nessuna delle risposte è corretta. Riabilitare le funzioni compromesse nella persona con disabilità. Nell'impostare un buon progetto di inserimento lavorativo per una persona con disabilità, in fase iniziale l'attenzione va posta. Nessuna delle risposte è corretta. Ai deficit e alle difficoltà. A cioò che la persona non è in grado di fare. Alle possibilità che la persona ha di funzionare in un contesto lavorativo. Attraverso un progetto di inserimento lavorativo, la persona con disabilità può principalmente assumere un ruolo. Di produttività. Adulto. Di dipendendenza. Nessuna delle risposte è corretta. L'inserimento lavorativo di persone con disabilità prevede modelli professionali. Semplici. Puramente assistenziali. Nessuna delle risposte è corretta. Complessi. Le prime forme "terapeutiche" connesse al lavoro, applicate sin dall'inizion dell'800, si sono realizzate per le. Malattie terminali. Nessuna delle risposte è corretta. Patologie psichiatriche. Patologie fisiche. Nella maggior parte dei cai il setting di apprendimento in ambito lavorativo non ha. Nessuna delle risposte è corretta. Caratteristiche adulte. Caratteristiche produttive. Caratteristiche infantilizzanti. Il lavoro rimane ad oggi il motore principale. Della cura di determinate patologie. Per lo stimolo di determinate patologie fisiche. Dell'integrazione e della coesione sociale. Nessuna delle risposte è corretta. Dal forte riconoscimento sociale derivante da un lavoro, viene a rinforzarsi. La realizzazione personale. La cura di patologie fisiche. Nessuna delle risposte è corretta. La presa di coscienza su alcuni aspetti della persona con disabilità. Il lavoro si configura come. Un bisogno per l'uomo. Una modalità di trascorrere il tempo. Nessuna delle risposte è corretta. Un'alternativa all'assistenza. Il grande valore del lavoro è che permette all'uomo. Nessuna delle risposte è corretta. Di dare senso alla propria quotidianità. Di non annoiarsi. Di essere produttivo. Tra i vantaggi "latenti" di un'attività lavorativa troviamo la possibilità di. Nessuna delle risposte è corretta. Una strutturazione del tempo quotidiano per la persona con disabilità. Liberare il tempo della famiglia della persona con sdisabilità. Limitare l'accesso ai percorsi di cura per le persone con disabilità. Secondo la legge 68/1999 sono previste quote di assunzione obbligatoria. Solo per le cooperative sociali. Per le aziende sia pubbliche sia private. Nessuna delle risposte è corretta. Solo per le aziende pubbliche. Quante tipologie fondamentali di Cooperative sociali esistono?. Nessuna delle risposte è corretta. Cinque. Due. Tre. Le Cooperative sociali di tipo B sono. Aziende sempre in perdita. Nessuna delle risposte è corretta. Associazioni di volontariato. Imprese a tutti gli effetti. Secondo la legge 68/1999 le persone disabili. Nessuna delle risposte è corretta. Posso essere collocate al lavoro ma solo su mansioni semplici. Sono svantaggiate su tutti gli aspetti funzionali. Sono dotate di capacità differenti e non completamente prive di abilità. Con la legge 68/1999 si parla di. Nessuna delle risposte è corretta. Il collocamento mirato. La didattica speciale. L'inclusione sociale. La legge 68/1999 promuove. L'integrazione scolastica delle persone con disabilità. L'integrazione delle persone disabili nel mercato del lavoro. Nessuna delle risposte è corretta. Il diritto alla riabilitazione per le persone con disabilità. Tra gli strumenti utili per l'inserimento lavorativo delle persone con disabilità in Italia troviamo il tirocinio. Nessuna delle risposte è corretta. Solo formativo. Formativo, prelavorativo o anche lavorativo. Solo formativo e prelavorativo. In merito all'inserimento lavoraivo delle persone con disabilità, in Italia, negli anni. E' diminuito drasticamente il numero di persone con disabilità inserite nel mondo del lavoro. Sono emerse nuove possibilità metodologiche e nuovi strumenti. Sono diminuite le tutele. Nessuna delle risposte è corretta. I principi di base delle esperienze in Italia in tema di lavoro per le persone con disabilità possono essere suddivise in. Collocamento mirato e inserimento mediato. Lavoro speciale e collocamento mediato. Lavoro assistenziale e speciale. Nessuna delle risposte è corretta. Il matching domanda/offerta, nell'ambito del lavoro delle persone con disabilità, si realizza attraverso. Nessuna delle risposte è corretta. Una sorta di "patto" con l'impresa. Una causa legale per la mancata assunzione delle persone con disabilità presso un'impresa. Una sanzione per le imprese che non assumono persone con disabilità. Il matching domanda/offerta mira a. Valutare se il funzionamento della persona con disabilità, in generale, è adeguato per lavorare. Favorire l'incontro tra la soggettività della persona e l'ogettività della persona. Nessuna delle risposte è corretta. Comprendere le possibilità economiche dell'impresa per sostenere l'ingresso al lavoro di una persona con disabilità. L'inserimento lavorativo "mediato" si attua attraverso. Nessuna delle risposte è corretta. La scelta della persona con disabilità nel mediare tra le possibilità occupazionali offerte. La professionalità di quello che si chiama "operatore della mediazione". Una serie di leggi che mediano tra costi e benefici nell'inserire al lavoro una persona con disabilità. |