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Pedagogia Generale 2

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Pedagogia Generale 2

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SCIENZE PEDAGOGICHE (Pegaso)

Creation Date: 2023/05/04

Category: University

Number of questions: 116

Rating:(2)
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Aveva auspicato la nascita di un mondo nuovo, con uomini migliori. Stiamo parlando di: G. Dewey. J. Bruner. M. Montessori. E. Durkheim.

La riflessione pedagogica sulla globalizzazione sostiene il pensiero: Della differenza. Della Minoranza. Della Identità. Della maggioranza.

Il contesto educativo formale è quello: Della famiglia. Della scuola. Della vita sociale. Delle istituzioni educative non scolastiche.

L'incontro tra differenti universi esperienziali e culturali va orientato ad una crescita educativa: Diffusa. Formale. Locale. Settoriale.

La competenza sociale è la capacità di partecipare responsabilmente alla: Solidarietà. Competizione. Vicenda umana. Globalizzazione.

L'etica della comprensione richiede tolleranza e: Credo politico. Fedeltà alla nazione. Umiltà. Sacrificio.

Il "desiderio dell'altro" è stato teorizzato da: J. Nuttin. E. Morin. E. Levinas. H. Jonas.

L'istanza dell'erranza: E' prerogativa dell'epoca attuale. Non è prerogativa dell'epoca attuale. E' da scoraggiare. E' da valutare.

Per il nomadismo si possono rilevare delle dimensioni di: Artificio. Ambivalenza. Socializzazione. Modernità.

L'appartenenza nell'epoca attuale NON si presenta come: Fluida. Plurima. A componente emozionale. Tradizionale.

Nella comunità occorre supportare la crescita della persona mediante esperienze ricche di: Senso e dimensione valoriale. Senso e dimensione politica. Senso e dimensione esistenziale. Senso e dimensione critica.

Di pensiero duale ha parlato: E. Goffman. G. Allport. E. Morin. E. Spaltro.

Bisogna educare ad assumere il destino: Della famiglia. Della scuola. Naturale. Degli altri.

Le differenze vanno tra loro: Armonizzate. Valutate. Osservate. Azzerate.

Nella complessità del reale esiste la minaccia della: Globalizzazione. Intercultura. Dispersione. Corruzione.

La via di emancipazione e di sviluppo è soprattutto nel diritto: All'educazione e all'istruzione. All'accesso alle risorse. Al consumo. Ad una abitazione.

Essere solidali significa principalmente: Elargire beni. Sostenere le istanze di sviluppo altrui. Regalare quello che si ha. Accontentarsi di quello che si ha.

Per imparare ad apprezzarsi reciprocamente, occorre promuovere identità: Autentiche. Gemelle. Plurime. Identiche.

Oggi non si può conoscere senza comprendere: La complessità. L'uomo. L'ambiente. La vita.

Il confronto tra le menti è utile per negoziare: Contributi. Significati. Pace. Sinonimi.

La mediazione consente di interpretare meglio: Un ruolo. Le situazioni concrete. Le culture. I linguaggi.

Una antinomia culturale vede l'Oriente come: Attivo. Fatalista. Veloce. Intraprendente.

L'identità personale acquisisce sempre più una dimensione: Dinamica. Virtuale. Metafisica. Statica.

L'autonomia è messa a rischio dalla: Omologazione. Appartenenza. Globalizzazione. Dipendenza.

E' opportuno sostenere la persona nella pluralità delle: Esistenze. Problematiche. Difficoltà. Appartenenze.

Le prime riflessioni in prospettiva interculturale si sono soffermate sul problema della: Accoglienza. Integrazione. Educazione. Devianza.

Il noeliberalismo crede nella libera circolazione del capitale e della: Formazione. Educazione. Finanza. Economia.

Per Z. Bauman l'atteggiamento "Non c'è niente che io possa fare" non è del tutto...: Incomprensibile. Sbagliato. Giusto. Ingiustificato.

Z. Bauman ritiene che la politica traduca le preoccupazioni per la sicurezza esistenziale nella necessità: Di sopravvivere. Di lottare. Di aggregarsi. Di combattere il crimine.

Secondo gli economisti l''introduzione della moneta unica richiede profondi cambiamenti: Strutturali. Sociali. Culturali. Economici.

Le nuove forme di convivenza globale sono da ricercarsi a partire dal contesto: Locale. Scolastico. Formativo. Allargato.

Occorre imparare a riconoscere il sapere pedagogico ovunque si: Amplifichi. Valuti. Trasferisca. Produca.

Nell'infanzia la solidarietà è definibile come: Contrastiva. Collaborativa. Dativa. Progettuale.

Nell'elaborazione dell'esperienza soggettiva NON hanno un ruolo: Le civiltà. I saperi. Le regole. Le norme.

La pedagogia culturale colloca l'educazione nel contesto dell'esperienza: Tecnologicamente mediata. Soggettiva. Sociale. Interculturale.

"Si deve educare a credere nel futuro". Lo ha affermato: H. Jonas. P. Ricouer. E. Morin. M. Montessori.

Esercitare responsabilità verso le generazioni future significa, tra gli altri aspetti, tutelare: La propria comunità locale. La propria provenienza culturale. L'appartenenza globale. Le risorse naturali.

Oggi avvertiamo il conflitto tra: Tradizione e innovazione. Reale e virtuale. Comunità e nazione. Individuo e comunità.

La socialità dei nostri giorni assume la forma dell'andirivieni tra: La massa e il piccolo gruppo. Il piccolo gruppo e la famiglia. Massa e individualismo. Società e nazione.

Il nomadismo è sentore di una situazione sociale particolarmente: Disagiata. Vivace. Precaria. A rischio.

Nel mondo del consumo è possibile rintracciare anche: Impoverimento delle relazioni sociali. Alienazione. Conformismo. Occasioni di socialità.

U. Bronfenbrenner, oggi, è conosciuto per la sua teoria su: Oriente e Occidente. Ecologia ambientale. Ecologia dello sviluppo. Radicamento e nomadismo.

Per vivere in un'epoca di incertezza e di globalizzazione, occorre responsabilità e volontà di: Rassegnazione. Azione. Scoperta. Rinuncia.

Alla diversità inserisce l'idea di: Anomalia. Ambiguità. Diritto. Normalità.

Ha parlato di "grande paradigma della disgiunzione". Si tratta di: A. Rigobello. E. Mounier. F. Cambi. E. Morin.

Occorre ricercare una maggiore compatibilità tra le esigenze della produzione industriale e quelle: Del sistema economico. Dei consumatori. Dell'ecosistema. Della rete commerciale.

La mediazione è soprattutto: Servizio sociale. Impegno educativo. Consulenza psicologica. Intervento sociale.

Le strutture scolastiche devono andare a integrarsi: Tra di loro. Con le strutture di servizio e mediazione. Con la riflessione pedagogica. Soprattutto con le associazioni di volontariato.

Ogni esperienza relazionale è regolata dall'amore e dal: Dal successo. Dall'odio. Dal potere. Dal rancore.

Nel soggetto di altra cultura c'è spesso un gap tra vissuto e: Realtà. Immaginazione. Appartenenza. Comprensione.

L'incertezza si sperimenta maggiormente nell'incontro con: I simili a noi. Soggetti ostili a noi. I più potenti di noi. L'altro diverso.

Nel corso dell'itinerario formativo per sviluppare competenze interculturali, i futuri operatori imparano a sostenere: Un dialogo autentico tra diversi. Una valutazione autentica tra diversi. Un conflitto autentico tra diversi. Un seminario autentico tra diversi.

Nella città globale il momento ha più senso: Della storia. Del tempo. Della vita. Del futuro.

I fenomeni sociali vanno analizzati sempre in chiave: Multidinamica. Multiscientifica. Iperprospettica. Multiprospettica.

Vivere in condizioni di incertezza, a parere di Z. Bauman, è un fatto: Recente. Non nuovo. Irreale. Nuovo.

Il culturalismo si chiede che funzione svolge l'educazione: Nella scuola. Nella cultura. Nella società. Nella psicologia.

Per J. Bruner alla base dello scambio culturale vi sono: Gli individui. I significati. Le istituzioni. Le religioni.

Tra i temi di rilievo della pedagogia sociale che non vuole estraniarsi dal mondo NON è presente: L'ecologia. La cittadinanza attiva. L'incertezza. L'epistemologia pedagogica.

La solidarietà è aiuto ma anche: Costrizione. Distinzione. Penuria. Limite.

La comprensione tra punti di vista differenti si ottiene soprattutto mediante: La scuola. La formazione. L'interazione. Il dialogo.

La motivazione è: Educabile. Trasformabile. Indiretta. Diretta.

Occorre estendere la solidarietà oltre i confini: Dell'appartenenza globale. Dell'appartenenza locale. Della cultura familiare. Della tradizione religiosa.

Pur dinanzi all'incertezza, permangono nell'uomo i suoi antichi: Problemi. Bisogni. Disagi. Convincimenti.

La nuova appartenenza trae linfa vitale: Dal progetto politico. Dai valori di una classe sociale. Da situazioni quotidiane. Dal patto formativo.

Nei paesi del sottosviluppo e in quelli sviluppati il vissuto di povertà è: Diverso. Uguale. Simile. Analogo.

Tra i punti nodali delle nuove logiche emergenti NON è presente: Reciprocità. Differenza. Diversità. Sviluppo.

La storia della civilità si è fondata sul principio della uniformità interna e della diversità: Esterna. Apparente. Speciale. Locale.

La disuguaglianza è conseguenza della incapacità di accogliere: La diversità. La differenza. L'esclusione. La cultura.

L'omologazione, rispetto all'identità dell'altro, è da intendersi come una forma di: Ostentazione. Strumentalizzazione. Trasposizione. Prevaricazione.

Lo sviluppo cognitivo ed emotivo eccede sempre più gli standard della: Scuola. Famiglia. Società. Tradizione.

Esiste il rischio dell'asservimento dell'uomo alla regole del: Tecnopolio. Monopolio. Oligopolio. Più forte.

Le aziende commerciali sono invitate a promuovere: Equità e sostenibilità. Diritto allo sviluppo. Profitto e equità. Sviluppo e benessere.

E. Morin guarda all'uomo come: Specie, evoluzione, società. Individuo, stato, nazione. Individuo, società, specie. Individuo, società, etnia.

Il sapere pedagogico oggi va al di là delle scienze: Sociali. Filosofiche. Della terra. Dell'educazione.

Si può pensare ad un "dialogo interculturale" anche tra i saperi: Dell'educazione. Teorici. Accademici. Empirici.

Ha parlato di "desiderio dell'altro". Si tratta di: C. Lasch. Z. Bauman. E. Levinas. E. Morin.

Se ben intesa e praticata, la mediazione diviene area condivisa di: Gioia. Incontri. Cultura. Gioco.

Un parametro ineludibile della mediazione è la complementarietà delle: Idee. Differenze. Religioni. Istituzioni.

La nozione di contesto oggi si estende: Da Nord a Sud. Dal locale al globale. Da Oriente a Occidente. Da Est a Ovest.

L'atteggiamento più proficuo, circa l'incertezza, è: Agirla. Subirla. Evitarla. Negarla.

Gli attuali mondi di vita sono ad alto grado di: Complessità. Devianza. Emarginazione. Difficoltà.

L'idea di cittadinanza verso cui tendere è di tipo: Locale. Comunitaria. Terrestre. Giuridica.

Secondo G. Bocchi e M. Ceruti la globalizzazione è una: Sfida. Minaccia. Chimera. Delusione.

Deve essere incentivata la capacità di apprendere: Dalle altre culture. A ragionare. Dalla propria cultura. A scuola.

La flessibilità, per Z. Bauman, presuppone nessun limite alla libertà di decisione: Degli operatori di mercato. Dei politici. Dei cittadini globali. Dei cittadini locali.

Secondo J. Bruner i bambini hanno la capacità di leggere: Ad alta voce. Come gli adulti. Le altre menti. Le altre lingue.

Insegnare a comprendere la condizione umana è soprattutto: Una nozione ideale. Un percorso di conoscenza di sé. Una chimera. Un ideale utopico.

Secondo E. Morin, i saperi necessari per l'educazione del futuro sono in tutto: Dodici. Cinque. Sette. Dieci.

Filosofi e pedagogisti , circa la globalizzazione, dovrebbero proporre: Ideologie. Utopie. Sintesi. Ideali regolativi.

Circa il dibattito sulla globalizzazione, non si può eludere la dimensione: Economica. Filosofica. Etica. Commerciale.

La paura dell'altro diverso è indotta dalla incapacità di: Dialogare. Amministrare. Valutare. Esaminare.

La corsa al benessere sta destrutturando il senso: Della nazione. Del bene comune. Del compito. Dell'oggi.

Il benessere alimenta il culto: Della personalità. Del bene comune. Della comunità. Di Dio.

La proposta del tempo presente sembra essere: "Globalizzati e radicati". "Globalizzati e contenti". "Globalizzati e fieri". "Globalizzati e più forti".

Nell'agire di consumo vanno introdotte delle coordinate di tipo: Sociale. Economico. Etico. Tradizionale.

Temi e problemi relativi a comunità e appartenenza sono di pertinenza della pedagogia: Generale. Speciale. Sociale. Interculturale.

Oriente e Occidente si collocano ormai nella dimensione mondiale: Dell'incontro tra culture. Della educazione. Dell'economia globale. Dell'incontro tra continenti.

In Oriente la vita è mossa dal: Nulla. Progetto personale. Destino. Progetto sociale.

"La differenza può emergere anche in ciascuna persona". La frase precedente è: Corretta. Sbagliata. Impossibile. Discutibile.

La povertà impedisce all'uomo di svolgere fondamentali: Acquisti. Ricavi. Attività. Conquiste.

G. M. Bertin coniuga il valore differenza alla progettazione: Sociale. Formativa. Didattica. Esistenziale.

Oggi, rispetto al passato, è possibile parlare di una pluralità di: Popoli. Religioni. Appartenenze. Culture.

Dobbiamo scongiurare la nascita dell'uomo: Marginale. Contemporaneo. Sociale. Vulnerabile.

Il consumismo, su scala planetaria, si sta rilevando come: Efficace. Insostenibile. Efficiente. Sostenibile.

L'autonomia scolastica deve fondarsi su nuove logiche: Organizzative. Relazionali. Strumentali. Valutative.

La pedagogia, attraverso la mediazione, va oltre: La storia. Lo spazio. La diversità. Le antinomie.

La mediazione interculturale, sul piano pedagogico, è spesso non: Valida. Efficace. Formalizzabile. Praticabile.

La mediazione richiede altissimi livelli di: Costi. Competenza. Performance. Intelletto.

La mediazione deve farsi carico soprattutto: Del processo evolutivo della persona. Dell'accesso della persona ai servizi sociali. Dell'accesso della persona ai servizi educativi. Dei problemi di traduzione linguistica.

J. Maritain sosteneva che il rapporto della persona con la società va visto in funzione: Del pubblico. Del bene comune. Del privato. Della società.

L'identità personale oggi si presenta come: Fluida. Stabile. Monolitica. Inutile.

La conquista dell'identità, in fin dei conti, è un atto di: Scelta. Consumo. Sicurezza. Forza.

Nell'approccio sistemico persona, cultura e società sono variabili: Dipendenti. Indipendenti. Interdipendenti. Casuali.

Secondo M. Castells, il mondo oggi è tenuto in piedi da un sistema di reti: Parallele. Perpendicolari. Sovrapposte. Opposte.

Secondo Z. Bauman i governi locali non hanno chiaro come: Difendersi. Affrontare l'incertezza. Affrontare il disagio sociale. Governare.

Il culturalismo è molto interessato alla: Soggettività. Individualità. Intersoggettività. Intrasoggettività.

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