L’Ipotesi di Dewey si basa sul concetto secondo cui si connota una scienza ancora tutta da costruire che attinge le ipotesi dalle scienze sociologiche un modello epistemologico precostituito una scienza ancora tutta da costruire che attinge le ipotesi dalle scienze ausiliare dell’educazione Nessuna tra quelle proposte. Ricerca pedagogica Nessuna tra quelle proposte è una struttura dotata di un proprio nucleo significante costituita però da molteplici valenze che vanno sia in direzione scientifica sia in direzione pratica, e il cui contenuto non è autoctono ma relazionale. inizialmente è un atteggiamento di ricerca, poi si propone come metodo, intenzionale, consapevole, sistematico di produzione di nuova conoscenza in rapporto ai problemi dell’educazione. è un atteggiamento di ricerca, ma non si propone come metodo sistematico di produzione di nuova conoscenza in rapporto ai problemi dell’educazione. Sapere pedagogico Nessuna tra quelle proposte inizialmente è un atteggiamento di ricerca, poi si propone come metodo, intenzionale, consapevole, sistematico di produzione di nuova conoscenza in rapporto ai problemi dell’educazione. è una struttura dotata di un proprio nucleo significante costituita però da molteplici valenze che vanno sia in direzione scientifica sia in direzione pratica, e il cui contenuto non è autoctono ma relazionale. è una struttura dotata di un proprio nucleo significante costituita però da molteplici valenze che in direzione scientifica ma non in direzione pratica, e il cui contenuto è autoctono e relazionale. Educazione permanente ha soltanto un contesto formale e strutturato, conferisce degli esiti riconosciuti, fa parte del lifelonglearning
gli individui apprendono qualcosa dal giorno in cui nascono a quando muoiono
gli individui apprendono qualcosa dal giorno in cui nascono fino a che non terminano il percorso di studi gli individui apprendono qualcosa dal giorno in cui nascono a quando decidono di terminare la loro esperienza formativa. Educazione formale Nessuna tra quelle proposte ha un contesto informale e non strutturato, Fa parte del lifewide learning, pluralità di contesti per l’educazione
ha un contesto formale e strutturato, conferisce degli esiti riconosciuti, fa parte del lifelong learning ha un contesto informale ma strutturato fa parte del lifelong learning ma ha un problema di riconoscimento delle qualifiche. Educazione non formale ha un contesto formale e strutturato, conferisce degli esiti riconosciuti, fa parte del lifelong learning ha un contesto informale e non strutturato, Fa parte del lifewide learning, pluralità di contesti per l’educazione Nessuna tra quelle proposte ha un contesto informale ma strutturato fa parte del lifelong learning ma ha un problema di riconoscimento delle qualifiche. Educazione informale Nessuna tra quelle proposte ha un contesto informale e non strutturato, Fa parte del lifewide learning, pluralità di contesti per l’educazione ha un contesto informale ma strutturato fa parte del lifelong learning ma ha un problema di riconoscimento delle qualifiche ha un contesto formale e strutturato, conferisce degli esiti riconosciuti, fa parte del lifelong learning. Intenzionalità pedagogica serve per riflettere sulle cose che stiamo dicendo, per far si che vengano interpretate in modo grammaticalmente corretto serve per riflettere sulle cose che stiamo dicendo, senza permettere che le cose apprese ci cambino serve per riflettere sull'intenzionalità dei nostri ragionamenti serve per riflettere sulle cose che stiamo dicendo, per far si che le cose apprese ci cambino. Formazione Il singolo che si relaziona con se stesso il singolo che si relaziona con il contesto nel quale lavora Il singolo che si relaziona con gli altri il singolo che si relaziona con il contesto nel quale vive. Educazione Il singolo che si relaziona con gli altri il singolo che si relaziona con il contesto nel quale vive Il singolo che si relaziona con se stesso il singolo che si relaziona con il contesto nel quale lavora. la pedagogia generale si caratterizza Nessuna tra quelle proposte per una specifica attenzione all'azione educativa in quanto inscritta all'interno di specifici contesti socio-politici e culturali e per un campo di indagine che mette a fuoco in modo specifico i bisogni di formazione degli adulti per un attenzione a temi e problemi fondativi di ordine generale e a questioni di ordine scientifico-giuridico per un attenzione a temi e problemi fondativi di ordine generale e a questioni di ordine epistemologico e metodologico. la pedagogia sociale si caratterizza per una specifica attenzione all'azione educativa in quanto inscritta all'interno di specifici contesti socio-politici e culturali e per un campo di indagine che mette a fuoco in modo specifico i bisogni di formazione
degli adulti per un attenzione a temi e problemi fondativi di ordine generale e a questioni di ordine epistemologico e metodologico per una specifica attenzione all'ai zione educativa in quanto inscritta all'interno di specifici contesti scolastici formali e per un campo di indagine che mette a fuoco in modo specifico i bisogni di formazione dei giovani Nessuna tra quelle proposte. La pedagogia generale e quella sociale sono saperi contigui e complementari, che si richiamano costantemente l'un l'altra è falso Parzialmente Vero è vero Nessuna tra quelle proposte. La specificità della pedagogia sociale è quella di occuparsi di temi specifici come la scuola e la famiglia Parzialmente Vero Nessuna tra quelle proposte è vero è falso. intelligenza sociale capacita di connettersi agli altri in modo profondo e diretto, di sentire e stimolare reazioni (empatia) capacità di lavorare in modo produttivo, l'impegno di unità e dimostrare la presenza come membro di un team virtuale pensare e trovare soluzioni e risposte utilizzando metodi non convenzionali; capacità di determinare il significato più profondo di ciò che viene espresso;. il pensiero adattivo capacità di determinare il significato più profondo di ciò che viene espresso; capacità di lavorare in modo produttivo, l'impegno di unità e dimostrare la presenza come membro di un team virtuale. capacita di connettersi agli altri in modo profondo e diretto, di sentire e stimolare reazioni (empatia); pensare e trovare soluzioni e risposte utilizzando metodi non convenzionali. collaborazione virtuale pensare e trovare soluzioni e risposte utilizzando metodi non convenzionali; capacità di determinare il significato più profondo di ciò che viene espresso; capacità di lavorare in modo produttivo, l'impegno di unità e dimostrare la presenza come membro di un team virtuale. capacita di connettersi agli altri in modo profondo e diretto, di sentire e stimolare reazioni (empatia);. costruzione di senso capacità di lavorare in modo produttivo, l'impegno di unità e dimostrare la presenza come membro di un team virtuale. capacità di determinare il significato più profondo di ciò che viene espresso; pensare e trovare soluzioni e risposte utilizzando metodi non convenzionali; capacita di connettersi agli altri in modo profondo e diretto, di sentire e stimolare reazioni (empatia);. La pedagogia sociale non ha connessioni con la filosofia, nella seconda metà del Novecento è definitivamente saltata l'ipotesi di poter definire degli oggetti di indagine e campi di ricerca comuni. è falso Parzialmente Vero Nessuna tra quelle proposte è vero. La pedagogia sociale appare nel XIX secolo grazie a Diesterwg Bruner Natrop Vygotskij. La Pedagogia di Dewey l'educazione serve a creare processi democratici. I processi democratici, per essere tali, hanno bisogno degli individui, e gli individui devono prendersi cura di loro stessi. l'educazione serve a creare processi democratici. I processi democratici, per essere tali, non hanno bisogno degli individui. l'educazione serve a creare processi autoritari, dove pochi individui scelgono per il bene del prossimo l'educazione serve a creare processi non democratici. Non coinvolgendo gli individui. La pedagogia popolare di Freinet L'agire educativo accompagna e non guida i processi di crescita e sviluppo individuali e collettivi, all'interno di un contesto aperto e pluriforme Nessuna tra quelle proposte l'educazione serve a creare processi democratici. I processi democratici, per essere tali, hanno bisogno degli individui, e gli individui devono prendersi cura di loro stessi. L'agire educativo guida i processi di crescita e sviluppo individuali e collettivi, all'interno di un contesto preciso e ben determinato. Il pensiero di Paulo Freire La chiave della proposta educativa di Freire è la centralità del rispetto della persona, al di là del suo credo politico o del suo metodo La chiave della proposta educativa di Freire è la conoscenza della persona, partendo dal suo credo politico. Ci ricorda che l'educazione è, prima di tutto, uno strumento di liberazione. La chiave della proposta educativa di Freire è la centralità del gruppo, al cospetto del singolo individuo Ci ricorda che l'educazione non è uno strumento di liberazione, ma è il credo politico di un individuo a deciderne le sorti. Lorenzo Milani – Don Milani Il suo scopo principale è la conscientizzazione degli individui attraverso la pratica educativa quotidiana. Nessuna tra quelle proposte Il suo scopo principale è la conscientizzazione degli individui attraverso lo studio e il rigore. Il suo scopo principale è la conscientizzazione degli individui attraverso il dialogo. La pedagogia sociale viene intesa come un'area di riflessione pedagogica per definizione incerta, poiché i suoi contenuti e i suoi confini sono continuamente rielaborati e revisionati dal mutare delle variabili economiche, politiche, culturali che la riguardano direttamente. è falso è vero Parzialmente Vero Nessuna tra quelle proposte. La pedagogia sociale diventa anche scienza prospettica e critica e scienza politica perchè conosce e opera nel presente, dandosi però l'obbiettivo ermeneutico e critico di ricordare gli scenari di un passato vicino. conosce e opera nel presente, dandosi però l'obbiettivo ermeneutico e critico di prefigurare gli scenari di un futuro vicino. conosce e opera nel presente, nel passato e nel futuro. conosce e opera nel futuro, dandosi però l'obbiettivo ermeneutico e critico di considerare gli scenari del presente. le implicazioni socio-politiche delle azioni educative, l'educazione degli adulti, le emergenze socio-educative (devianza, marginalità, handicap), l'incontro tra culture e diversità, l'educazione permanente, la costruzione di un sistema formativo integrato. Sono gli oggetti di ricerca della pedagogia speciale Nessuna tra quelle proposte Sono gli oggetti di ricerca della pedagogia sociale Sono gli oggetti di ricerca della pedagogia generale. Ricerca quantitativa: Per lo studio di macro-eventi. Per lo studio di medio-eventi Per lo studio in qualsiasi tipologia di eventi Per lo studio di micro-eventi. Ricerca qualitativa: Per lo studio di medio-eventi Per lo studio in qualsiasi tipologia di eventi Per lo studio di macro-eventi. Per lo studio di micro-eventi. una prospettiva empirico-analitica: Essa consente di indentificare variabili, raccogliere dati e analizzare i fattori in gioco nell'ambito di diverse situazioni educative. Nessuna tra quelle proposte Essa riconosce la specificità dei contesti educativi, indaga le intenzioni, le prospettive, i significati culturali implicati nelle azioni che vi si iscrivono e nelle esperienze che vi si determinano. Essa permette di individuare e svelare condizionamenti, orientamenti più o meno nascosti nell'ambito delle politiche e delle pratiche educative, e progettare azioni di cambiamento e di trasformazione individuale e sociale. una prospettiva ermeneutico-fenomenologica: Nessuna tra quelle proposte Essa permette di individuare e svelare condizionamenti, orientamenti più o meno nascosti nell'ambito delle politiche e delle pratiche educative, e progettare azioni di cambiamento e di trasformazione individuale e sociale. Essa riconosce la specificità dei contesti educativi, indaga le intenzioni, le prospettive, i significati culturali implicati nelle azioni che vi si iscrivono e nelle esperienze che vi si determinano. Essa consente di indentificare variabili, raccogliere dati e analizzare i fattori in gioco nell'ambito di diverse situazioni educative. una prospettiva critico-dialettica: Nessuna tra quelle proposte Essa riconosce la specificità dei contesti educativi, indaga le intenzioni, le prospettive, i significati culturali implicati nelle azioni che vi si iscrivono e nelle esperienze che vi si determinano. Essa consente di indentificare variabili, raccogliere dati e analizzare i fattori in gioco nell'ambito di diverse situazioni educative. Essa permette di individuare e svelare condizionamenti, orientamenti più o meno nascosti nell'ambito delle politiche e delle pratiche educative, e progettare azioni di cambiamento e di trasformazione individuale e sociale. Ricerca azione (RA) E’ l’insieme di attività (nelle quali sono coinvolti anche i ricercatori) che servono per progettare e sviluppare i sistemi formativi, senza però utilizzare strategie di azione programmate. E’ l’insieme di attività (nelle quali sono coinvolti anche i ricercatori) che servono per progettare e sviluppare i sistemi formativi, tramite strategie di azione programmata realizzate e poi sottoposte sistematicamente all'osservazione, alla riflessione e al cambiamento. E’ l’insieme di attività (nelle quali non sono coinvolti anche i ricercatori) che servono per progettare e sviluppare i sistemi formativi, tramite strategie di azione programmata realizzate e poi sottoposte sistematicamente all'osservazione, alla riflessione e al cambiamento. E’ l’insieme di attività (nelle quali sono coinvolti anche i ricercatori) che servono per progettare e sviluppare i sistemi educativi. La RA è una forma di intervento che mira sia a coinvolgere sia a migliorare una situazione attraverso produzione collaborativa di nuova conoscenza. è falso è vero Parzialmente Vero Nessuna tra quelle proposte. Ricerca azione partecipativa (RAP) il suo obbiettivo è produrre conoscenze riguardo le trasformazioni della realtà empirica e ottenere la creazione di conoscenza e il cambiamento sociale. il suo obbiettivo è produrre conoscenze riguardo le trasformazioni della realtà empirica stando attinti a evitare la creazione di conoscenza e il cambiamento sociale. il suo obbiettivo è produrre conoscenze riguardo le trasformazioni della realtà astratta e ottenere la creazione di conoscenza e il cambiamento sociale. Nessuna tra quelle proposte. L'interesse della pedagogia sociale è di tipo emancipativo. Mi muovo per modificare la realtà, e proprio perchè la realtà è immodificabile io non mi muovo. Parzialmente Vero Nessuna tra quelle proposte è falso è vero. I percorsi di formazione e di sviluppo professionale si limitano all'aggiornamento di particolari conoscenze e competenze e si indirizzano allo sviluppo di competenze trasversali e trasferibili. si limitano all'aggiornamento di particolari conoscenze e competenze. non si limitano allo sviluppo di competenze trasversali e trasferibili. non si limitano all'aggiornamento di particolari conoscenze e competenze ma si indirizzano allo sviluppo di competenze trasversali e trasferibili. Paesi ed i sistemi socio-politici ed economici contemporanei si orientano verso la promozione di apprendimento e di conoscenza, determinando una riconfigurazione delle politiche formative ed educative dei vari contesti territoriali. Nessuna tra quelle proposte Parzialmente Vero è vero è falso. Il modello della knowledge society In questo modello i processi di costruzione della conoscenza sono fondamentali sul piano sociale ed economico. In questo modello i processi di costruzione della conoscenza sono fondamentali sul piano culturale e politico In questo modello i processi di costruzione della conoscenza sono fondamentali non solo sul piano culturale, ma anche su quello sociale ed economico. In questo modello i processi di costruzione della conoscenza sono fondamentali non solo sul piano politico, ma anche su quello sociale ed economico. Il modello della knowledge society si diffonde e viene proposto come paradigma di indirizzo e sviluppo per le scelte e gli orientamenti futuri delle società del terzo millennio. si riusci mai a diffondersi come paradigma di indirizzo e sviluppo per le scelte e gli orientamenti futuri delle società del terzo millennio si diffonde e viene proposto come paradigma di indirizzo e sviluppo per le scelte e gli orientamenti nella società attuale. si diffuse e venne proposto come paradigma di indirizzo e sviluppo per le scelte e gli orientamenti delle società del secondo millennio. La capacità/possibilità di apprendere assume un forte valore nei contesti economici e socio-politici contemporanei, facendo si che il concetto di lifelong learning soppianti quello di lifelong education, perchè si caratterizza nel: (SCEGLI LA RISPOSTA ERRATA) riconoscimento della forza data dalla motivazione ad apprendere sul piano individuale e sociale. riconoscimento che i soggetti apprendono attraverso tutte le fasi della vita; messa a fuoco dei molti domini conoscitivi attraverso cui i soggetti individuali e sociali costruiscono conoscenze e saperi; focalizzazione sulla necessità che i nuovi sistemi formativi diano basi limitate a livello di formazione primaria;. dimensione nell'apprendimento: diacronica (asse verticale) → questi processi sono legati a tutte le esperienze di vita e di lavoro che si realizzano all'interno di diversi contesti (asse orizzontale) → i processi apprenditivi sono interconnessi all'intero processo formativo che si dipana lungo tutta la vita; (asse verticale) → i processi apprenditivi sono interconnessi all'intero processo formativo che si dipana lungo tutta la vita; (asse orizzontale) → questi processi sono legati a tutte le esperienze di vita e di lavoro che si realizzano all'interno di diversi contesti. dimensione nell'apprendimento: sincronica (asse orizzontale) → questi processi sono legati a tutte le esperienze di vita e di lavoro che si realizzano all'interno di diversi contesti (asse verticale) → questi processi sono legati a tutte le esperienze di vita e di lavoro che si realizzano all'interno di diversi contesti (asse orizzontale) → i processi apprenditivi sono interconnessi all'intero processo formativo che si dipana lungo tutta la vita; (asse verticale) → i processi apprenditivi sono interconnessi all'intero processo formativo che si dipana lungo tutta la vita;. L'integrazione e la connessione tra le diverse agenzie ed istruzioni formative non avviene sempre è vero Parzialmente Vero Nessuna tra quelle proposte è falso. La gestione dei processi educativi è affidata a molte agenzie ed istituzioni. solo ad istituzioni pubbliche. a poche agenzie ed istituzioni. a poche agenzie ed istituzioni riconosciute dall'ente pubblico. Knowledge management: presuppone l'uso e la creazione di validi modelli e metodologie operative e professionalità che abbiano acquisito e sviluppato conoscenze e competenze adeguate di gestione e controllo dei processi conoscitivi. Nessuna tra quelle proposte è falso Parzialmente Vero è vero. Knowledge management Il concetto può riferirsi alla gestione e alla condivisione della conoscenza ed è portato avanti fin dall'antichità con lo sviluppo di biblioteche e strumenti di comunicazione. Il concetto può riferirsi alla gestione e alla condivisione della conoscenza ed è portato avanti in particolare negli ultimi 30 anni Il concetto può riferirsi alla gestione e alla condivisione del marketing ed è portato avanti fin dall'antichità con lo sviluppo di biblioteche e strumenti di comunicazione. Il concetto può riferirsi alla gestione e alla condivisione della capacità di gestione aziendale e marketing. Gli ambiti formativi formali rappresentano tutte le esperienze, le occasioni non formalmente codificate e riconosciute ma che incidono nei processi formativi dei soggetti individuali e collettivi. hanno una funzione formativa primaria e un'esplicita intenzionalità educativa, esistono in funzione di bisogni formativi emergenti all'interno di un sistema sociale e sono regolati da codici, norme, orientamenti specifici. Nessuna tra quelle proposte hanno una secondaria funzione formativa e hanno delle funzioni di compensazione/integrazione di quanto viene offerto negli ambiti formali. Le opportunità di formazione degli ambiti formativi non formali sono meno codificate, standardizzate e strutturate, sono più flessibili e mirate a specifici bisogni. Gli ambiti formativi non formali hanno una secondaria funzione formativa e hanno delle funzioni di compensazione/integrazione di quanto viene offerto negli ambiti formali. Le opportunità di formazione degli ambiti formativi non formali sono meno codificate, standardizzate e strutturate, sono più flessibili e mirate a specifici bisogni hanno una funzione formativa primaria e un'esplicita intenzionalità educativa, esistono in funzione di bisogni formativi emergenti all'interno di un sistema sociale e sono regolati da codici, norme, orientamenti specifici. rappresentano tutte le esperienze, le occasioni non formalmente codificate e riconosciute ma che incidono nei processi formativi dei soggetti individuali e collettivi. Nessuna tra quelle proposte. Gli ambiti formativi informali rappresentano tutte le esperienze, le occasioni non formalmente codificate e riconosciute ma che incidono nei processi formativi dei soggetti individuali e collettivi. hanno una secondaria funzione formativa e hanno delle funzioni di compensazione/integrazione di quanto viene offerto negli ambiti formali. Le opportunità di formazione degli ambiti formativi non formali sono meno codificate, standardizzate e strutturate, sono più flessibili e mirate a specifici bisogni. hanno una funzione formativa primaria e un'esplicita intenzionalità educativa, esistono in funzione di bisogni formativi emergenti all'interno di un sistema sociale e sono regolati da codici, norme, orientamenti specifici. Nessuna tra quelle proposte. Livelli di formazione sul piano intrasistemico gestire e controllare le relazioni intercorrenti nell'ambito formativo di riferimento regolare e monitorare i rapporti tra i sistemi formativi regolare e monitorare i rapporti tra i sistemi formativi e quelli sociali coi quali interagiscono gestire e controllare le relazioni intercorrenti tra i diversi ambiti formativi. Livelli di formazione sul piano intersistemico regolare e monitorare i rapporti tra i sistemi formativi regolare e monitorare i rapporti tra i sistemi formativi e quelli sociali coi quali interagiscono gestire e controllare le relazioni intercorrenti nell'ambito formativo di riferimento gestire e controllare le relazioni intercorrenti tra i diversi ambiti formativi. Il XVII e parte del XVIII secolo sono caratterizzati, in rapporto alla possibilità di definire le condizioni di diversità e di marginalizzazione sociale da un principio di esclusione a cui si collegano meccanismi ed effetti di allontanamento, di rigetto, di disconoscimento da un principio di inclusione a cui si collegano meccanismi ed effetti di allontanamento, di rigetto, di disconoscimento da un principio di esclusione a cui però no vengono collegati meccanismi ed effetti di allontanamento, di rigetto, di disconoscimento Nessuna tra quelle proposte. Alle soglie del 1800 la percezione della diversità e dell'anomalia conosce una sostanziale rideterminazione, tanto che la categorizzazione della follia, viene ritenuta sufficiente a comprendere le molteplicità di forme della devianza. è falso è vero Nessuna tra quelle proposte Parzialmente Vero. figura evidenziata da Foucault: l’onanista: E’ il bambino (ma aggiungiamo anche l'adulto) masturbatore che caratterizza, in certo qual modo, la chiusura di una circolarità di tipo disciplinare tra potere giuridico-politico, potere pedagogico-familiare e potere medico-sociale; E’ il bambino (e aggiungiamo l’adolescente) masturbatore che caratterizza, in certo qual modo, la chiusura di una circolarità di tipo disciplinare tra potere artistico, potere culturale e potere sociale; E’ l’adolescente masturbatore che caratterizza, in certo qual modo, la vita di chi gli sta intorno E’ il bambino (e aggiungiamo l’adolescente) masturbatore che caratterizza, in certo qual modo, la chiusura di una circolarità di tipo disciplinare tra potere giuridico-politico, potere pedagogico-familiare e potere medico-sociale;. Il meccanismo decisivo che permette di individuare e rendere visibile il campo di definizione della patologia del deviante è rappresentato dall'intreccio di sapere giuridico e sapere medico, che spiega le motivazioni e l'interesse che spingono un soggetto a compire un determinato reato è rappresentato dall'intreccio di sapere pedagogico e sapere morale, che spiega le motivazioni e l'interesse che spingono un soggetto a compire un determinato reato non è rappresentato dall'intreccio di saperi ma da altre interconnessioni psicologiche è rappresentato dall'intreccio di sapere giuridico e sapere psicologico, che spiega le motivazioni e l'interesse che spingono un soggetto a compire un determinato reato. I comportamenti anomali possono avere come principio esplicativo fondamentale un meccanismo interno all'individualità del soggetto, che si caratterizza come dimensione riflessiva. che si caratterizza come dimensione malata. Nessuna tra quelle proposte che si caratterizza come dimensione istintuale. Il grande internamento di cui parla Foucault nella Storia della follia, aiuta a cogliere l'origine del mondo <correzionario>, perché è proprio nel gesto dell'esclusione che la diversità viene di fatto codificata e resa visibile socialmente. è vero è falso Parzialmente Vero Nessuna tra quelle proposte. Per quanto riguarda il trattamento della devianza nell'orizzonte disciplinare della normalizzazione, è certamente centrale la posizione assunta dal sapere psicologico nell'attivazione dell'ingranaggio pedagogico è certamente centrale la posizione assunta dal sapere pedagogico nell'attivazione dell'ingranaggio amministrativo-medico familiare è certamente centrale la posizione assunta dal sapere medico-giudiziario nell'attivazione dell'ingranaggio psicologico è certamente centrale la posizione assunta dal sapere medico-giudiziario nell'attivazione dell'ingranaggio amministrativo-medico familiare. La medicina riveste, quindi, un ruolo fondamentale nell'introdurre e supportare, sul piano della riflessione scientifica, quella decisiva suddivisione tra normalità e patologia su cui poggia l'asse epistemologico delle teorizzazioni sulla devianza; è falso Nessuna tra quelle proposte Parzialmente Vero è vero. Tra alcuni dei più importanti studiosi, che hanno segnato l'emergere di un interesse di carattere scientifico verso i fenomeni e i comportamenti criminali, spiccano, per un verso, la figura di Cesare Lombroso, principalmente per quanto riguarda la teorizzazione scientifica dell'uomo <normale> come esito di concetti e leggi di tipo statistico e matematico; è falso Parzialmente Vero è vero Nessuna tra quelle proposte. La teoria dell'uomo <medio> Jacques Quételet Freud F.Alexander Cesare Lombroso. Gli studi lombrosiani tendevano a ricercare e a definire i <tipi antropologici> delinquenziali attraverso serie ricorrenti di anomalie e difformità non rinvenibili nella stessa struttura dei soggetti umani. serie ricorrenti di anomalie e difformità rinvenibili nella stessa struttura morfologica e somatica dei soggetti umani. serie ricorrenti di anomalie e difformità rinvenibili nella stessa struttura ereditaria dei soggetti umani. serie ricorrenti di anomalie e difformità rinvenibili nella stessa struttura psicologica dei soggetti umani. la prospettiva antropologica-criminale della Scuola Positiva assume come elemento chiave del trattamento della devianza la questione della responsabilità del soggetto, che in quanto malato diviene il soggetto non più da punire, ma da curare e da cui occorre difendersi Nessuna tra quelle proposte diviene il soggetto da punire, da curare e da cui occorre difendersi diviene il soggetto non più da punire, ma da curare e da cui non occorre difendersi. Nella formulazione teorica dei fattori determinanti della condotta delinquenziale, ipotizza nel senso di colpa del soggetto, legato alla non risoluzione del complesso edipico, l'elemento scatenante dell'atto criminale Klein Freud Winnicott Quételet. il comportamento criminoso può essere ricondotto al problema di elaborazione di un sentimento di inferiorità il quale è presente, nei termini di dinamica psichica, in ogni individuo, ma che se non viene superato può dare origine a un complesso di inferiorità che costituisce una delle leve che fanno scattare l'azione deviante. Freud Klein Winnicott Adler. il fattore dell'identificazione negativa precoce come elemento determinante dell'insorgenza del comportamento delinquenziale Spitz Mailloux Bowlby Andry. stretta relazione tra carenza o assenza di cure materne e devianza minorile Mailloux Andry Spitz Bowlby. dimensione autodistruttiva di tipo psichico e organico nei bambini privati della relazione affettiva materna nel primo anni di vita Andry Mailloux Spitz Bowlby. legame tra figura paterna e delinquenza minorile Bowlby Spitz Andry Mailloux. Gli studi della Scuola di Chicago evidenziano come la devianza e la criminalità non siano caratteristiche degli individui ma dei contesti sociali in cui essi vivono (disorganizzazione sociale); Parzialmente Vero è vero Nessuna tra quelle proposte è falso. concetto di anomia viene sviluppato da Dal Lago in uno studio comparato sul suicidio, il quale non può essere studiato come fatto sociale se considerato come fenomeno aggregato. Durkheim in uno studio comparato sul suicidio, il quale non può essere studiato come fatto sociale se considerato come fenomeno aggregato. Durkheim in uno studio comparato sul suicidio, il quale può essere studiato come fatto sociale se considerato come fenomeno aggregato. Dal Lago in uno studio comparato sul suicidio, il quale può essere studiato come fatto sociale se considerato come fenomeno aggregato. Suicidio egoistico normalmente legato ad un repentino aumento dei tassi di suicidio e spesso indicato dell’azione di forze disgreganti all’interno della società in un dato momento storico risultante da un’eccessiva individualizzazione; Nessuna tra quelle proposte per eccesso di attaccamento al gruppo sociale;. Suicidio altruistico per eccesso di attaccamento al gruppo sociale; normalmente legato ad un repentino aumento dei tassi di suicidio e spesso indicato dell’azione di forze disgreganti all’interno della società in un dato momento storico. risultante da un’eccessiva individualizzazione; Nessuna tra quelle proposte. Suicidio anomico Nessuna tra quelle proposte risultante da un’eccessiva individualizzazione; per eccesso di attaccamento al gruppo sociale; normalmente legato ad un repentino aumento dei tassi di suicidio e spesso indicato dell’azione di forze disgreganti all’interno della società in un dato momento storico. I giovani che vivono in aree di disorganizzazione sociale sviluppano e consolidano tradizioni culturali devianti e hanno minore probabilità di interazione con soggetti devianti o criminali. Parzialmente Vero è vero Nessuna tra quelle proposte è falso. Secondo la teoria del conflitto culturale, il deviante è un soggetto patologico che si è conformato alle norme della propria cultura. il deviante non è un soggetto patologico e non si è conformato alle norme della propria cultura. il deviante è un soggetto patologico conformato alle norme della propria cultura. il deviante non è un soggetto patologico ma è un individuo che si è conformato alle norme della propria cultura. Merton indica come condizioni che favoriscono l'insorgere del comportamento deviante, insieme alla stratificazione sociale e al rischio dell'anomia, la questione di una socializzazione non adeguatamente sviluppata, che riguarda in particolare i soggetti culturalmente ed economicamente svantaggiati la questione di una socializzazione non adeguatamente sviluppata, che riguarda in particolare i soggetti culturalmente ed economicamente evoluti. la questione di una socializzazione adeguatamente sviluppata, che riguarda in particolare i soggetti culturalmente ed economicamente evoluti. la questione di una socializzazione adeguatamente sviluppata, che riguarda in particolare i soggetti culturalmente ed economicamente svantaggiati. R.A. Cloward e L.E. Ohlin
si sono dedicati all'analisi delle aree urbane con di opportunità culturali differenziali. non si sono mai dedicati all'analisi delle sottoculture devianti da cui emerge la centralità del concetto di opportunità differenziali. Non hanno mai basato i loro studi sulla pedagogia della devianza si sono dedicati all'analisi delle sottoculture devianti da cui emerge la centralità del concetto di opportunità differenziali. A. K. Cohen sviluppa e approfondisce ulteriormente la tematica della devianza in rapporto al fenomeno delle bande giovanili e dei comportamenti violenti e vandalici di carattere irrazionale. è falso Parzialmente Vero Nessuna tra quelle proposte è vero. labelling theory ha sviluppato una serie di studi su come il soggetto deviante non possa far parte di un sistema complessivo che organizza e contribuisce alla produzione dell'evento stesso. Nessuna tra quelle proposte ha sviluppato una serie di studi sul rapporto tra forme di contenuto e costruzione della devianza, denunciando come il soggetto deviante non sia parte di un sistema complessivo che organizza e contribuisce alla produzione dell'evento stesso. ha sviluppato una serie di studi sul rapporto tra forme di contenuto e costruzione della devianza, denunciando come il soggetto deviante sia una parte di un sistema complessivo che organizza e contribuisce alla produzione dell'evento stesso. l'istituzione del Tribunale per i Minorenni 1942 1934 1918 1924. La nascita del Tribunale per Minorenni va indubbiamente contestualizzata nell'ambito della dittatura fascista che ne ha istituito la funzione. non va assolutamente contestualizzata nell'ambito della dittatura fascista. va indubbiamente contestualizzata nell'ambito della dittatura comunista russa che ne ha istituito la funzione. va indubbiamente contestualizzata nell'ambito della democrazia partecipata che ne ha istituito la funzione. Il minore <traviato> presenta dunque una personalità caratterizzata da scarsa attitudine morale, è un individuo sostanzialmente corrotto, nei confronti del quale l'azione della società deve essere improntata alla necessità della punizione e della correzione. Parzialmente Vero è falso è vero Nessuna tra quelle proposte. la pedagogia degli oppressi è delineata da E. Lemert E. Goffman Merton P. Freire. In Italia, si deve all'originale riflessione di Basaglia l'incontro tra il sapere pedagogico con il contributo della teoria fenomenologica. Parzialmente Vero Nessuna tra quelle proposte è vero è falso. “Una simile prospettiva recupera il punto di vista del soggetto circa il suo essere-nel-mondo, il significato che egli attribuisce alla fattualità che lo circonda e ai suoi stessi vissuti, il valore e l'importanza che egli investe o ha investito nella realtà in cui è immerso.” Basaglia E. Goffman L.Milani Bertolini. varie possibilità di lettura sul mondo della devianza - Versante riparatorio: da cui emerge una sorta di negazione del disagio, così come l'educatore tende a sopravvalutare il potenziale seduttivo della cultura marginale, fino ad assumerne l'idea di possibile modello sociale che nel rifiutare le contraddizioni e le iniquità della cultura dominante esprime un contenuto valoriale alternativo. da cui emerge una volontà di recupero sociale che porta l'Istituzione a operare, per mezzo dei propri <tutori>, una sostituzione morale, educativa e affettiva nei confronti delle carenze o delle assenze della famiglia d'origine; a esso è legato un atteggiamento teso a rivelare e gestire il disagio, quale effetto delle contraddizioni e delle ingiustizie sociali, attraverso la totale dedizione dell'educatore; qui l'atteggiamento è teso a rilevare nel soggetto i possibili sintomi patologici, ed è perciò orientato a gestire il disagio attraverso una disposizione alla cura da parte dell'educatore;. varie possibilità di lettura sul mondo della devianza - Versante terapeutico: a esso è legato un atteggiamento teso a rivelare e gestire il disagio, quale effetto delle contraddizioni e delle ingiustizie sociali, attraverso la totale dedizione dell'educatore; da cui emerge una sorta di negazione del disagio, così come l'educatore tende a sopravvalutare il potenziale seduttivo della cultura marginale, fino ad assumerne l'idea di possibile modello sociale che nel rifiutare le contraddizioni e le iniquità della cultura dominante esprime un contenuto valoriale alternativo. qui l'atteggiamento è teso a rilevare nel soggetto i possibili sintomi patologici, ed è perciò orientato a gestire il disagio attraverso una disposizione alla cura da parte dell'educatore; da cui emerge una volontà di recupero sociale che porta l'Istituzione a operare, per mezzo dei propri <tutori>, una sostituzione morale, educativa e affettiva nei confronti delle carenze o delle assenze della famiglia d'origine;. varie possibilità di lettura sul mondo della devianza - Versante correzionale: da cui emerge una sorta di negazione del disagio, così come l'educatore tende a sopravvalutare il potenziale seduttivo della cultura marginale, fino ad assumerne l'idea di possibile modello sociale che nel rifiutare le contraddizioni e le iniquità della cultura dominante esprime un contenuto valoriale alternativo. qui l'atteggiamento è teso a rilevare nel soggetto i possibili sintomi patologici, ed è perciò orientato a gestire il disagio attraverso una disposizione alla cura da parte dell'educatore; a esso è legato un atteggiamento teso a rivelare e gestire il disagio, quale effetto delle contraddizioni e delle ingiustizie sociali, attraverso la totale dedizione dell'educatore; da cui emerge una volontà di recupero sociale che porta l'Istituzione a operare, per mezzo dei propri <tutori>, una sostituzione morale, educativa e affettiva nei confronti delle carenze o delle assenze della famiglia d'origine;. varie possibilità di lettura sul mondo della devianza - Versante romantico: qui l'atteggiamento è teso a rilevare nel soggetto i possibili sintomi patologici, ed è perciò orientato a gestire il disagio attraverso una disposizione alla cura da parte dell'educatore; a esso è legato un atteggiamento teso a rivelare e gestire il disagio, quale effetto delle contraddizioni e delle ingiustizie sociali, attraverso la totale dedizione dell'educatore; da cui emerge una volontà di recupero sociale che porta l'Istituzione a operare, per mezzo dei propri <tutori>, una sostituzione morale, educativa e affettiva nei confronti delle carenze o delle assenze della famiglia d'origine; da cui emerge una sorta di negazione del disagio, così come l'educatore tende a sopravvalutare il potenziale seduttivo della cultura marginale, fino ad assumerne l'idea di possibile modello sociale che nel rifiutare le contraddizioni e le iniquità della cultura dominante esprime un contenuto valoriale alternativo. La comunità viene definita come Nessuna tra quelle proposte luogo protetto che produce effetti di soddisfazione personale e felicità. luogo non protetto, da controllare perchè produca effetti di reinserimento, correzione, rieducazione, riparazione luogo protetto che produce effetti di reinserimento, correzione, rieducazione, riparazione. Sul piano delle rappresentazioni culturali e professionali la comunità viene interiorizzata da tutti i suoi membri (educatori e utenti) in qualità di sistema parafamiliare. è vero Nessuna tra quelle proposte Parzialmente Vero è falso. In rapporto ai soggetti portatori di disagio, l'educatore assume la funzione di adulto-controllore, capace di agire come contenitore delle spinte e dei processi di continuità-rottura tipici dell'adolescenza. capo-autoritario, capace di agire come contenitore delle spinte e dei processi di continuità-rottura tipici dell'adolescenza. coetaneo-amico, capace di agire come contenitore delle spinte e dei processi di continuità-rottura tipici dell'adolescenza. adulto-genitore, capace di agire come contenitore delle spinte e dei processi di continuità-rottura tipici dell'adolescenza. La scuola non è un possibile scenario dell'immaginario pedagogico relativo alla devianza è vero è falso Nessuna tra quelle proposte Parzialmente Vero. La realtà italiana dei centri di aggregazione, destinati ai bambini, ai preadolescenti, agli adolescenti e ai giovani, con una esplicita finalità pedagogica di carattere exstrascolastico, ha una storia piuttosto recente che può essere fatta risalire all'incirca verso la metà degli anni novanta; all'incirca verso la metà degli anni Settanta; all'incirca verso la metà degli anni cinquanta; all'incirca verso la metà degli anni ottanta;. In qualche modo il centro di aggregazione si inserisce, dunque, nello spazio istituzionalmente scoperto del tempo scolastico extracurricolare tempo libero ludico e sportivo che esclude la scuola Nessuna tra quelle proposte tempo libero ed extrascolastico. La strutturazione dello spazio è in questo senso un primo oggetto di focalizzazione interessante ed emerge come lo spazio costituisca un operatore essenziale nella definizione del rapporto con i minori, gli adolescenti e i giovani; è falso è vero Parzialmente Vero Nessuna tra quelle proposte. Questo tipo di approccio educativo si è progressivamente legittimato dal punto di vista dell'intervento pedagogico nelle situazioni di maggiore problematicità sociale. La strada I centri di aggregazione La scuola La comunità. Il bambino -Naturale- il bambino oggetto delle procedure diagnostiche per accertare il <disturbo da deficit di attenzione e iperattività>. mito del bambino <Straniero>, del <bambino-alieno>, che rinvia all'immaginario di un'infanzia prossima al non-umano, al divino come al demoniaco. mito romantico del bambino puro, spontaneo, creativo; di un'infanzia che è un tutt'uno con la natura. un insieme di categorie ideali che caratterizzano la <tipologia> del bambino adattato, integrato, socializzato, educato. Il bambino -Dannato- un insieme di categorie ideali che caratterizzano la <tipologia> del bambino adattato, integrato, socializzato, educato. mito romantico del bambino puro, spontaneo, creativo; di un'infanzia che è un tutt'uno con la natura. il bambino oggetto delle procedure diagnostiche per accertare il <disturbo da deficit di attenzione e iperattività>. mito del bambino <Straniero>, del <bambino-alieno>, che rinvia all'immaginario di un'infanzia prossima al non-umano, al divino come al demoniaco. Il bambino -Disturbato- mito romantico del bambino puro, spontaneo, creativo; di un'infanzia che è un tutt'uno con la natura. il bambino oggetto delle procedure diagnostiche per accertare il <disturbo da deficit di attenzione e iperattività>. un insieme di categorie ideali che caratterizzano la <tipologia> del bambino adattato, integrato, socializzato, educato. mito del bambino <Straniero>, del <bambino-alieno>, che rinvia all'immaginario di un'infanzia prossima al on-umano, al divino come al demoniaco. Il bambino -Normalizzato- mito romantico del bambino puro, spontaneo, creativo; di un'infanzia che è un tutt'uno con la natura. un insieme di categorie ideali che caratterizzano la <tipologia> del bambino adattato, integrato, focalizzato, educato. il bambino oggetto delle procedure diagnostiche per accertare il <disturbo da deficit di attenzione e iperattività>. mito del bambino <Straniero>, del <bambino-alieno>, che rinvia all'immaginario di un'infanzia prossima al non-umano, al divino come al demoniaco. rappresentazioni culturali attorno alla figura dell'adolescente: un effetto di naturalizzazione Prevale l'immagine dell'adolescente come soggetto esposto a un progressivo svuotamento dei contenuti culturali e al rischio di una dilagante anomia. Nessuna tra quelle proposte l'adolescente è ricondotto a un certo tipo di percorso evolutivo destinato a tradursi in un modello di adulto cristallizzato corrispondente alle categorizzazioni teorie elaborate nell'ambito delle scienze umane. l'adolescenza è descrivibile come processo evolutivo caratterizzato da diverse tappe di maturazione biologica e psicologica che portano a una ristrutturazione dell'identità individuale. rappresentazioni culturali attorno alla figura dell'adolescente: un effetto di normalizzazione l'adolescenza è descrivibile come processo evolutivo caratterizzato da diverse tappe di maturazione biologica e psicologica che portano a una ristrutturazione dell'identità individuale. l'adolescente è ricondotto a un certo tipo di percorso evolutivo destinato a tradursi in un modello di adulto cristallizzato corrispondente alle categorizzazioni teorie elaborate nell'ambito delle scienze umane. Prevale l'immagine dell'adolescente come soggetto esposto a un progressivo svuotamento dei contenuti culturali e al rischio di una dilagante anomia. Nessuna tra quelle proposte. rappresentazioni culturali attorno alla figura dell'adolescente: un effetto di frantumazione Prevale l'immagine dell'adolescente come soggetto esposto a un progressivo svuotamento dei contenuti culturali e al rischio di una dilagante anomia. l'adolescente è ricondotto a un certo tipo di percorso evolutivo destinato a tradursi in un modello di adulto cristallizzato corrispondente alle categorizzazioni teorie elaborate nell'ambito delle scienze umane. l'adolescenza è descrivibile come processo evolutivo caratterizzato da diverse tappe di maturazione biologica e psicologica che portano a una ristrutturazione dell'identità individuale. Nessuna tra quelle proposte. L'infantilizzazione rappresenta la condizione di possibilità per una progressiva psichiatrizzazione delle devianze, come lascia intravedere ancora una volta Foucault: «L'infanzia come fase storica dello sviluppo, come forma generale del comportamento, diventa lo strumento principale della psichiatrizzazione». è vero Nessuna tra quelle proposte è falso Parzialmente Vero. Il minore disadattato emerge Nessuna tra quelle proposte come figura multiproblematica che riassume però gran parte delle condotte ritenute socialmente regolari, ponendosi nel panorama delle riflessioni attorno al disagio adolescenziale. come figura multiproblematica che riassume gran parte delle condotte ritenute socialmente irregolari, ponendosi nel panorama delle riflessioni attorno al disagio adolescenziale. come figura non problematica. Alla categoria dei comportamenti disadattivi appartiene anche la figura del <drop-out> Con questa locuzione di origine anglosassone si indica solitamente il minore che <scivola fuori> dal processo formativo ma che riesce a portare a termine il proprio percorso Con questa locuzione di origine anglosassone si indica solitamente il minore che <sé ribelle> al processo formativo e non riesce a termine il proprio percorso Con questa locuzione di origine anglosassone si indica solitamente il minore che <scivola fuori> dal processo formativo senza portare a termine il proprio percorso Con questa locuzione di origine anglosassone si indica solitamente il minore che <è dentro> al processo formativo per portare a termine il proprio percorso. E’ in particolare la riforma del procedimento penale minorile (DPR 600/98) a segnare un significativo e sostanziale passaggio ad un modello di intervento che ridefinisce la posizione del minore autore di reato nella sua qualità di soggetto attivo e partecipe dell’iter procedurale che lo vede imputato. (DPR 448/98) a segnare un significativo e sostanziale passaggio ad un modello di intervento che ridefinisce la posizione del minore autore di reato nella sua qualità di soggetto attivo e partecipe dell’iter procedurale che lo vede imputato. (DPR 448/88) a segnare un significativo e sostanziale passaggio ad un modello di intervento che ridefinisce la posizione del minore autore di reato nella sua qualità di soggetto attivo e partecipe dell’iter procedurale che lo vede imputato (DPR 448/2022) a segnare un significativo e sostanziale passaggio ad un modello di intervento che ridefinisce la posizione del minore autore di reato nella sua qualità di soggetto attivo e partecipe dell’iter procedurale che lo vede imputato. misure cautelari - <Prescrizione>. consiste nell’imposizione al minore di regole di condotta relative allo studio o al lavoro o, ancora, ad altre attività funzionali per la sua educazione e formazione. Il giudice può prescrivere al minore la permanenza presso l’abitazione familiare, o in un altro luogo di dimora privata, e può imporre limiti o divieti di comunicare con persone differenti da quelle che con lui coabitano o l’assistono. Si tratta della misura più grave prevista del procedimento penale minorile, poiché impone la custodia del minore in carcere. Il giudice stabilisce che il minore venga affidato a una comunità, imponendo specifiche prescrizioni alle attività necessarie alla sua educazione. misure cautelari - <Permanenza in casa>. consiste nell’imposizione al minore di regole di condotta relative allo studio o al lavoro o, ancora, ad altre attività funzionali per la sua educazione e formazione. Si tratta della misura più grave prevista del procedimento penale minorile, poiché impone la custodia del minore in carcere. Il giudice può prescrivere al minore la permanenza presso l’abitazione familiare, o in un altro luogo di dimora privata, e può imporre limiti o divieti di comunicare con persone differenti da quelle che con lui coabitano o l’assistono. Il giudice stabilisce che il minore venga affidato a una comunità, imponendo specifiche prescrizioni alle attività necessarie alla sua educazione. misure cautelari - <Collocamento in comunità>. Il giudice stabilisce che il minore venga affidato a una comunità, imponendo specifiche prescrizioni alle attività necessarie alla sua educazione. Si tratta della misura più grave prevista del procedimento penale minorile, poiché impone la custodia del minore in carcere. consiste nell’imposizione al minore di regole di condotta relative allo studio o al lavoro o, ancora, ad altre attività funzionali per la sua educazione e formazione. Il giudice può prescrivere al minore la permanenza presso l’abitazione familiare, o in un altro luogo di dimora privata, e può imporre limiti o divieti di comunicare con persone differenti da quelle che con lui coabitano o l’assistono. misure cautelari - <Custodia cautelare>. Si tratta della misura più grave prevista del procedimento penale minorile, poiché impone la custodia del minore in carcere Il giudice stabilisce che il minore venga affidato a una comunità, imponendo specifiche prescrizioni alle attività necessarie alla sua educazione. consiste nell’imposizione al minore di regole di condotta relative allo studio o al lavoro o, ancora, ad altre attività funzionali per la sua educazione e formazione Il giudice può prescrivere al minore la permanenza presso l’abitazione familiare, o in un altro luogo di dimora privata, e può imporre limiti o divieti di comunicare con persone differenti da quelle che con lui coabitano o l’assistono. Un istituto di grande rilevanza nel processo minorile è la sospensione del processo per messa alla prova disciplinato dall’art. 28 del DPR 448/88 che consiste nella sospensione del processo per un periodo di sei mesi, nel corso del quale l’imputato minorenne è impegnato a seguire un progetto elaborato dai servizi minorili. che consiste nella sospensione del processo per un periodo, variabile in relazione alla gravità del reato, nel corso del quale l’imputato minorenne è impegnato a seguire un progetto elaborato dai servizi minorili. che consiste nella sospensione del processo per un periodo, variabile in relazione alla gravità del reato, nel corso del quale l’imputato minorenne è chiamato a produrre le prove di innocenza che consiste nella sospensione del processo e l’imputato minorenne è impegnato a seguire un progetto elaborato dai servizi minorili. Il Gioco di Ruolo d’avventura permette la definizione di un setting di tipo esperienziale attraverso il quale è possibile articolare un doppio livello di azione educativa che si muove sia sul piano ludico-funzionale, sia sul piano soggettivo-esistenziale. è vero è falso Parzialmente Vero Nessuna tra quelle proposte. Per essere definito tale, il BULLISMO deve presentare tre caratteristiche precise: (SCEGLI LA RISPOSTAERRATA) aggressività persistenza nel tempo asimmetria nella relazione intenzionalità. ‘’un atto aggressivo, intenzionale, condotto da un gruppo o da un individuo, utilizzando mezzi elettronici di comunicazione, più volte e nel tempo, ai danni di una vittima che non può facilmente difendersi’’ Cyberbullismo Bullismo Nessuna tra quelle proposte Baby gang. Il cyberbullo non è in possesso di competenze informatiche superiori alla media e la relazione con la vittima può esplicarsi attraverso diverse modalità. Nessuna tra quelle proposte è falso Parzialmente Vero è vero. Il cyberbullo ha 2 finalità principali: guadagno e ribellione ammirazione e ribellione ammirazione e guadagno guadagno e onnipotenza.
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