PSic SOCI D. S. PT.1
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Title of test:![]() PSic SOCI D. S. PT.1 Description: VIOLA ERICA |




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Psicologia della salute e psicologia positiva. criticano un approccio olistico alla salute. riconoscono l'impossibilità di un approccio olistico alla salute. riconoscono l'importanza di un approccio olistico alla salute. riconoscono l'importanza di un approccio esclusivamente medico alla salute. La salute. è un concetto complesso. non è valutabile dal soggetto e non ha senso chiedere un'autovalutazione della stessa. è un tema di scarso interesse sociale. è indipendente dalla persona e da ciò che vive. All'interno del modello biomedico classico. il paziente viene considerato a livello biopsicosociale. il paziente ricopre un ruolo passivo nella relazione medico-paziente. il paziente ricopre un ruolo attivo nella relazione medico-paziente. il paziente determina la definizione del trattamento. Compliance implica. che il medico non curi il paziente. un ruolo acquiescente del paziente. un rapporto simmetrico medico-paziente. adherence. Si indichi la risposta FALSA. All'interno del modello biomedico classico. si considera prettamente il corpo fisico da curare. il paziente ricopre un ruolo passivo nella relazione medico-paziente. il paziente ricopre un ruolo attivo nella relazione medico-paziente. gli aspetti psicosociali non sono considerati. All'interno del modello biopsicosociale. non si parla di promozione della salute. troviamo un focus esclusivo sulla malattia, ignorando la salute. troviamo un approccio alla salute interdisciplinare. troviamo un paziente che è assente all'interno della relazione con il suo medico. L'adherence. ostacola il processo di cura. prevede un coinvolgimento attivo e collaborativo del paziente. prevede un coinvolgimento passivo e acquiescente del paziente. ostacola il flow. Si indichi l'affermazione SBAGLIATA. il modello biomedico classico si basa sul primato della scienza medica. il modello biopsicosociale punta anche alla promozione della salute. il modello biomedico classico pone il suo focus sulla malattia. il modello biopsicosociale sottolinea l'importanza di un paziente passivo nella relazione con il professionista. Negli ultimi decenni si sta assistendo al passaggio. da un modello biomedico a uno sociale. da un modello biomedico a uno biologico. da un modello biopsicosociale a uno biomedico. da un modello biomedico a uno biopsicosociale. Malattia e salute sono considerabili quali. effetti inesistenti nella vita delle persone. pensieri controfattuali. costruzioni socioculturali. euristiche di pensiero. Pensiamo a una malattia e alle sue valutazioni oggettive e soggettive. In caso di "coerenza" tra queste valutazioni. alla propria percezione di stanchezza e malessere, per esempio, potrebbe corrispondere anche la rilevazione strumentale di febbre alta. alla propria percezione di totale benessere, per esempio, corrisponderebbe sicuramente la rilevazione strumentale di febbre alta. alla propria percezione di totale benessere, per esempio, corrisponderebbe per certo la rilevazione professionale di bronchite. alla propria percezione di stanchezza e malessere, per esempio, non corrisponderebbe alcun riscontro oggettivo di malattia. "Alterazione/squilibrio biologico o psichico" può essere un buon modo di indicare. la salute. la malattia. l'ottimismo. la resilienza. Secondo Twaddle (1968) le dimensioni della malattia sono. disease- illness-mongering. disease-illness-syndrome. disease-illness-sickness. nessuna delle risposte fornite. Una malattia. è irrelevante per l'individuo. potrebbe non essere percepita soggettivamente. se rilevata oggettivamente, è anche percepita soggettivamente. se presente, è sempre percepita soggettivamente. Secondo Twaddle (1968) l' "illness" si riferisce. diagnosi dell’esperto. alla rappresentazione collettiva. nessuna delle risposte fornite. alla percezione, esperienza soggettiva. Secondo Twaddle (1968) il "disease" si riferisce. nessuna delle risposte fornite. alla rappresentazione collettiva. diagnosi dell’esperto. alla percezione, esperienza soggettiva. Una persona si sente male, ma nessuna analisi clinica ne mostra le possibili cause biologiche. Questa situazione. è possibile, ma solo per pazienti oncologici. è impossibile: se una persona sta male le cause biologiche si possono sempre osservare. è impossibile nella nostra società. è possibile: alcuni stati di malessere possono non avere riscontro oggettivo-biologico. "Il flow fa riferimento all'esperienza ottimale che un individuo può sperimentare". Questa affermazione. può dirsi corretta. non è corretta poiché non esistono esperienze ottimali. sarebbe corretta, ma questa cosa vale solo per le persone malate. non è corretta poiché il flow, in realtà, non esiste. La condizione migliore per esperire il flow si ha quando. l’attività non assorbe per nulla la persona, portandola ad annoiarsi. l’attività soddisfa i propri interessi e motivazioni. l’attività va contro il proprio sistema valoriale. l’attività è svolta senza concentrazione e in modo apatico. Si occupò del concetto di flow. nessuna delle risposte fornite. Chomsky. Vygotskij. Csikszentmihalyi. Si indichi la risposta ERRATA. Obiettivi poco chiari e percezione del tempo che passa sono caratteristiche essenziali per esperire uno stato di flow. Il flow si verifica quando un compito costituisce una sfida e si possiedono le capacità per affrontarla. Caratterizza la persona in uno stato di flow un alto grado di concentrazione. Durante uno stato di flow la persona prova un coinvolgimento profondo e istintivo con ciò che fa. Con l'avvento della Psicologia Positiva si assiste allo spostamento del focus. dall'apitologia alla patologia. dalla patologia all'apitologia. dall'apitologia al malessere. dalla patologia alla malattia. Felicità e benessere. poggiano sul versante dell'apitologia. poggiano sul versante della malattia. poggiano sul versante della patologia. poggiano sul versante della patologia. In un'ottica che punta alla promozione del benessere, negli ultimi anni si sostiene il passaggio. da una prospettiva deficit-based a una illness-based. da una prospettiva deficit-based a una strengths-based. da una prospettiva strengths-based a una illness-based. da una prospettiva strengths-based a una deficit-based. Il flow dipende dall'interazione tra. motivazioni, valori e interessi personali. motivazioni, apatia e interessi personali. ansia-stress, valori e interessi personali. motivazioni, noia e interessi personali. Si indichi la risposta ERRATA. Coloro che non si percepiscono in salute, probabilmente svilupperanno una problematica nel futuro. Esiste una relazione tra salute percepita e stato di salute futuro, in termini di morbilità e mortalità. Fra coloro che riferiscono di “sentirsi bene”, le condizioni future di salute sono peggiori di coloro che si sentono peggio. La valutazione soggettiva della propria salute è associata allo stato di salute futuro. Tra i vantaggi dell'evidence-based medicine troviamo. il costante aggiornamento clinico. l'evitamento dell’integrazione interdisciplinare. un processo di deumanizzazione della medicina. la considerazione del ruolo passivo del paziente. Introdusse il concetto di evidence-based medicine. Seligman. Sackett. Davis. Rosenberg. L'evidence-based medicine è. un approccio che integra esperienza clinica e ricerca empirica. un approccio che critica l'esperienza clinica e anche la ricerca empirica. un approccio focalizzato sulla sola ricerca empirica, escludendo l'esperienza del clinico. un approccio del tutto inadeguato poiché esclude la ricerca scientifica. L'ottica sistemico-ecologica. considera l’interdipendenza fra individuo e contesto di vita. considera solo gli aspetti biologici che incidono sulla persona. esclude l'importanza di una relazione persona-ambiente. nessuna delle risposte fornite. L'evidence-based medicine. cerca di non coinvolgere in modo partecipativo diversi professionisti. considera essenziale il ruolo attivo del paziente. non pone al centro la qualità di vita del paziente. esclude il paziente, considerato soggetto passivo. Un intervento ad hoc per una persona in ottica sistemico-ecologica. non dovrebbe considerare il contesto di appartenenza. dovrebbe considerare anche la famiglia. dovrebbe considerare i soli fattori psicologici. non dovrebbe considerare la famiglia. In ottica sistemico-ecologica, individuo e contesto. vanno considerati in interdipendenza tra loro. non si influenzano reciprocamente. sono separati e mai in contatto tra loro. non sono mai in interdipendenza tra loro. Considerando il modello ecologico di Bronfenbrenner. il contesto lavorativo dei genitori di un bambino, per quest'ultimo rientrerebbe nel suo esosistema. il contesto lavorativo dei genitori di un bambino, per quest'ultimo rientrerebbe nel suo anticosistema. il contesto lavorativo dei genitori di un bambino, per quest'ultimo rientrerebbe nel suo esosintesi. il contesto lavorativo dei genitori di un bambino, per quest'ultimo rientrerebbe nel suo microsistema. Il modello ecologico di Bronfenbrenner comprende. Mesosistema, Esosistema e Anticosistema. Microsistema, Mesosistema, Esosistema e Macrosistema. Microsistema e Mesosistema. Microsintesi, Mesosintesi ed Esosintesi. Nell'ambito del modello del Character Strengths and Virtues, gentilezza / generosità / solidarietà…. nessuna delle risposte fornite. rientrano nella macro-categoria dell' "umanità". rientrano nella macro-categoria del "coraggio". rientrano nella macro-categoria del "flow". Peterson e Seligman, nell'ambito del modello del Character Strengths and Virtues,. accorparono punti di forza e potenzialità umane simili in macro-categorie definite "virtù nucleari". accorparono punti di debolezza e malattie simili in macro-categorie definite "virtù nucleari". accorparono punti di forza e potenzialità umane simili in macro-categorie definite "stati di flow". accorparono punti di forza e potenzialità umane simili in macro-categorie definite "virtù nucleari", escludendo la categoria della "giustizia". Si indichi la risposta SCORRETTA. Secondo il modello del Character Strengths and Virtues, fra le 6 macro-categorie di virtù abbiamo. la giustizia. il coraggio. l'umanità. la coercizione. Secondo il modello del Character Strengths and Virtues, fra le 6 macro-categorie di virtù abbiamo. la viltà. il pregiudizio. lo stigma. la trascendenza. Nell'ambito del modello del Character Strengths and Virtues, Peterson e Seligman. vollero concentrarsi sugli aspetti virtuosi e sulle caratteristiche positive dell'uomo. redassero un manuale diagnostico che si chiama "Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali" (DMS). si concentrarono su una classificazione delle malattie mentali. decisero che fosse meglio elencare tutti i punti di debolezza che caratterizzano una persona. Si indichi la risposta ERRATA. La conoscenza è un concetto complesso alla base della competenza. La virtù è una qualità morale opposta al vizio. La virtù è comunemente considerata un tratto caratteriale negativo. La competenza è la capacità di mettere in atto un certo percorso d’azione in funzione dei propri bisogni. "Risorsa connettiva costituita da una componente relazionale e una componente materiale". Questa è un'adeguata definizione di. capitale sociale. virtù umana. apitologia. stato di flow. All’interno della rete sociale troviamo. solo persone, ma non gruppi di persone o istituzioni. solo medici e infermieri che possono salvare la vita di un malato. coloro su cui è possibile contare e con i quali si può entrare in contatto. sempre gravi problemi di privacy. La rete sociale. non offre mai aiuto strumentale. è irrelevante per l'individuo moderno. offre sostegno affiliativo, ma non informativo. può offrire sostegno sociale. Se avessi un problema che non riesco a risolvere da solo. potrei provare a rivolgermi a qualcuno della mia rete sociale per cercare aiuto, ma questo vale solo in una cultura collettivista. potrei provare a rivolgermi a qualcuno della mia rete sociale per cercare aiuto, ma questo vale solo in una cultura individualista. sarebbe il caso di lasciar perdere la rete sociale che mai riesce a offire aiuto. potrei provare a rivolgermi a qualcuno della mia rete sociale per cercare aiuto. Si indichi la risposta SBAGLIATA. Il gruppo primario è una folla di non più di 5 e non meno di 2 persone. Il gruppo primario è un insieme limitato di persone legate da profonde relazioni anche affettive (e.g. famiglia, amici...). Una massa è un insieme ampio di persone non necessariamente collocate in uno stesso luogo. La folla è un insieme di individui riuniti nello stesso luogo con un certo grado di strutturazione interna, seppur debole e superficiale. Fra le dimensione del senso di comunità troviamo. connessione emotiva. segregazione. nessuna delle risposte fornite. deprivazione relativa. Fra le dimensione del senso di comunità non troviamo. deprivazione relativa. influenza. senso di appartenenza. integrazione. Il quartiere fa riferimento. a un luogo fisico, a una porzione di città. all'empowerment. nessuna delle risposte fornite. a un gruppo primario. La «segregazione residenziale». è indicatore importante della disuguaglianza sociale. nessuna delle risposte fornite. è indicatore importante del fatto che in una certa zona le persone sono trattate con equità. non si può proprio dire che sia indicatore importante della disuguaglianza sociale. Il senso di comunità è stato sistematizzato, in particolare, da. McMuller e Chavis. McMuller e Chester. McMillan e Chavis. McMillan e Chester. La Satisfaction with life scale (SWLS). è una scala volta alla rilevazione della malattia sociale. è una scala volta alla rilevazione della soddisfazione di vita utilizzabile solo con malati cronici. è una scala volta alla rilevazione della soddisfazione di vita. è una scala volta alla rilevazione della sorgente di vita. Il benessere riferito alla felicità è definito. benessere soggettivo. benessere sociale. benessere elitario. benessere costituzionale. "La felicità, o benessere soggettivo, dipende da una dimensione affettiva (positiva e negativa) e da una dimensione cognitiva (soddisfazione di vita)". Questa affermazione è. errata. corretta. corretta, ma vale solo per la scienza medica. errata se applicata alla felicità delle persone. La Satisfaction with life scale (SWLS) fu sviluppata da. Diener e colleghi. Dollard e colleghi. Rappaport e colleghi. Cohen e colleghi. La felicità è. nessuna delle risposte fornite. la valutazione parziale dell'individuo circa la qualità della propria vita, che non considera l'aspetto della salute fisica. la valutazione globale e soggettiva dell'individuo circa la qualità della propria vita. la valutazione medica circa la qualità della vita di una persona. Una società individualista promuove soprattutto i valori. nessuna delle risposte fornite. della depressione. dell'indipendenza. della collettività. La complessità sociale del mondo moderno. è totalmente positiva quando la persona soffre di un disturbo psichico. è sempre e del tutto positiva. è utile solo a chi non ha una rete sociale. può provocare malessere e angoscia. Si indichi l'affermazione ERRATA. Esisterebbe un valore soglia a partire dal quale fra reddito e soddisfazione della vita non ci sarebbe più una correlazione diretta. Raggiunta una determinata soglia di reddito il livello medio di felicità cresce ancor più velocemente. Raggiunta una determinata soglia di reddito il livello medio di felicità diventa indipendente dalla ricchezza. All’aumentare della ricchezza non corrisponde in modo deterministico un aumento della felicità. A livello eudaimonico. troviamo la demoralizzazione legata al non essere in grado di esprimersi. troviamo l’auto-realizzazione, l’auto-determinazione, l’attualizzazione delle proprie disposizioni. troviamo l’incapacità a seguire i propri obiettivi. troviamo una persona che non permette agli altri di raggiungere il propri obiettivi. La concezione edonica della felicità, in un’ottica utilitarista, considera. la felicità come la massimizzazione del piacere personale e delle esperienze spiacevoli. la tristezza come la massimizzazione del piacere personale e la massima riduzione delle esperienze spiacevoli. la felicità come la massimizzazione del piacere personale e la massima riduzione delle esperienze spiacevoli. il pregiudizio come la massimizzazione del piacere personale e la massima riduzione delle esperienze spiacevoli. La Psicologia Positiva pone al centro lo sviluppo della felicità. e un soggetto profondamente passivo e dipendente. ma solo quando considera pazienti istituzionalizzati. ma, in realtà, a livello empirico non considera mai la felicità delle persone. che implica lo sviluppo di un individuo capace di esprimersi, di evolversi. Si indichi l'affermazione SBAGLIATA. Alla base della piramide dei bisogni di Maslow (1954) troviamo i bisogni fisiologici. Soddisfare bisogni di competenza, autonomia e relazionalità attraverso il proprio agire attivo, permette la massima espressione di sé. La concezione edonica della felicità considera la felicità in termini di massimizzazione del piacere personale e riduzione delle esperienze spiacevoli. Come dimostrato dallo stesso Seligman, l'eudaimonia si riferisce al mero piacere edonico. La concezione eudaimonica della felicità. coincide con una vita virtuosa, esprimendo la volontà degli altri e non la propria. coincide con una vita fatta di apatia e vizi a cui lasciarsi andare per esprimersi. coincide escusivamente con la felicità che si prova perché si è in salute. coincide con una vita virtuosa, con la possibilità di esprimere le proprie potenzialità, di esprimere se stessi. La felicità. non è il risultato di un soggetto attivo. è il risultato di un soggetto passivo. non è il risultato di un soggetto passivo. nessuna delle risposte fornite. L'etimologia della parola "felice" significa. produco, creo. abbandono, lascio. distruggo, elimino. giudico, assicuro. Secondo teoria dell'autodeterminazione (Ryan & Deci, 2000) per essere felici bisognerebbe soddisfare bisogni di. competizione, autonomia e relazionalità. competenza, autonomia e relazionalità. competenza, autorità e relazionalità. competenza, autonomia e rappresentatività. Secondo teoria dell'autodeterminazione per essere felici. l'individuo dovrebbe limitare il benessere altrui per innalzare se stesso. l'individuo dovrebbe realizzare una vita in cui si accontenta di ciò che ha e mai dovrebbe avere qualche obiettivo. l'individuo dovrebbe dedicarsi ad attività senza scopo per evitare il fallimento. l'individuo dovrebbe realizzare capacità e sviluppare la propria personalità. Le persone felici. tendono a ricordare più facilmente eventi di vita positivi. non hanno buona memoria. nessuna delle risposte fornite. tendono a ricordare più facilmente eventi di vita negativi. Può essere corretto affermare che. la felicità porta a ricordare solo e sempre eventi di vita negativi e drammatici. l'aggressività migliora diversi aspetti della vita come, per esempio, la longevità. la felicità migliora diversi aspetti della vita come, per esempio, salute psicofisica. la felicità azzera sempe ogni forma di energia nella persona. La felicità. non migliora affatto molti aspetti della vita. peggiora la maggior parte degli aspetti della propria vita. è qualcosa di irreale, inesistente. migliora molti aspetti della vita. La felicità, in relazione al fattore temporale del futuro,. non può essere assolutamente favorita. può essere favorita evitando gratitudine e perdono. può essere favorita mantenendo un atteggiamento ottimistico e di speranza. può essere favorita mantenendo un atteggiamento di odio verso chi ci ha fatto del male. Si indichi l'affermazione SCORRETTA. La fomula per accrescere la felicità di Seligman (2002) è "I = S + H + F". La fomula per accrescere la felicità di Seligman (2002) è "H = S + C + V". La fomula per accrescere la felicità di Seligman (2002) considera anche il "set range". La fomula per accrescere la felicità di Seligman (2002) considera anche il "controllo volontario". Per accrescere la felicità, Seligman (2002) propose di seguire la seguente formula: H = S + C + V. "H" si riferisce a. "controllo volontario", cioè il propulsore di un cambiamento duraturo. "set range", ossia la quota fissa di felicità. "health", ossia le malattie che influenzano il livello di felicità. "happiness", ossia il livello stabile di felicità. Il flourishing rappresenta. il funzionamento patologico della persona. il funzionamento ottimale della persona. il funzionamento critico della persona. il funzionamento innaturale della persona. Il professionista che lavora nella relazione con l'Altro non dovrebbe limitarsi a «tamponare le ferite», ma anche. aiutare a non affrontare i problemi per evitare di soffrire ancora. aiutare a sviluppare potere coercitivo sugli altri per emergere e realizzarsi. aiutare a riconoscere e sviluppare sempre più potenzialità e virtù. abassare le difese immunitarie. In caso di traumi e grandi catastrofi. meglio non attivare alcuna rete sociale. è bene creare una distanza fatta di indifferenza ed evitamento. meglio lasciare che le vittime si salvino da sole per non renderle dipendenti. non bisogna colpevolizzare le vittime. L'autoefficacia rappresenta il…. «complesso processo dello stato di flow in ambito sportivo». «complesso processo di valutazione di propri stressor». «complesso processo di valutazione della propria felicità». «complesso processo di valutazione delle proprie competenze e dei propri comportamenti». |