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Psicologia cognitiva applicata

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Psicologia cognitiva applicata

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Psicologia cognitiva applicata

Creation Date: 2022/06/07

Category: Science

Number of questions: 251

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Il pensiero complesso: comporta la capacità di gestire elementi stabili e indipendenti, differenziandoli in modo multiprospettico. comporta la capacità di gestire elementi stabili e indipendenti. comporta la capacità di gestire elementi dinamici e interdipendenti, differenziandoli e integrandoli in modo multiprospettico. comporta la capacità di gestire elementi dinamici e interdipendenti.

Secondo Inagaki e Hatano, i bambini comprendono la distinzione ontologica tra mente e corpo quando riconoscono: la relativa indipendenza del funzionamento degli organi interni dall’intenzionalità del soggetto. l’esistenza di caratteristiche modificabili e non. tutte le opzioni di risposta proposte. la necessità di intervenire sul corporeo/mentale con strategie specifiche.

Le entità mentali vengono definite per contrapposizione da: Wellman e Estes. Perner. Inagaki e Hatano. Johnson.

Il pensiero riflessivo è caratterizzato da: riflessione, autovalutazione, confronto, integrazione. riflessione intenzionale, autovalutazione, comprensione profonda, utilizzo di feedback. riflessione intenzionale, valutazione, comprensione utilizzo di feedback. riflessione intenzionale, autovalutazione, collegamento, analisi.

Secondo Perner, le entità mentali si definiscono attraverso i criteri di: contatto comportamentale e sensoriale, esistenza pubblica e costante nel tempo. esperienza interiore, costrutto teorico, aboutness. esperienza interiore, rappresentazione, aboutness. costrutto teorico, contatto comportamentale e sensoriale, esistenza costante nel tempo.

I procedimenti algoritmici sono anche detti: nessuna delle opzioni proposte. entrambe le opzioni proposte. regole del pollice. scorciatoie cognitive.

Il modello di Metcalfe e Mischel distingue: nessuna delle opzioni proposte. sistema uno e sistema due. sistema tacito e sistema deliberativo. sistema caldo e sistema freddo.

Kahneman distingue tra funzionamento cognitivo: Intuitivo (mondo 1) e deliberativo (mondo 2). caldo e freddo. deliberativo (mondo 1) e Intuitivo (mondo 2). assessment e locomotion.

Le tre modalità tipiche del pensiero umano sono: logica, intuitiva ed euristica. creativa, logica e narrativa. euristica, algoritmica e analogica. logica, algoritmica, euristica.

Il pensiero post-formale è caratterizzato da: relativismo, accettazione delle contraddizioni, pragmaticità. relativismo, accettazione delle contraddizioni, integrazione. relativismo, inferenza, associazione. relativismo, inferenza, integrazione.

Secondo Eysenck e Keane, il pensiero varia quanto a: verbalizzabilità, scopo, consapevolezza. verbalizzabilità, intenzione, complessità. verbalizzabilità, scopo, quantità e natura delle conoscenze da attivare. verbalizzabilità, accessibilità, quantità e natura delle conoscenze.

Il sistema freddo: controlla gli stimoli esterni. controlla il comportamento. si sviluppa precocemente. è innato.

Il sistema analitico è detto anche: deliberativo, sistema 2. deliberativo, razionale, sistema 2. razionale, sistema 1. sistema tacito, sistema 1.

Il sistema due è: intuitivo. olistico. veloce. intenzionale.

Il sistema uno è: flessibile. consapevole. intenzionale. orientato all'azione.

Lo stile di pensiero: mira alla misurazione di competenze in termini di accuratezza e concretezza di risposta. nessuna delle opzioni proposte. ha un valore assoluto. riguarda il contesto e il livello di cognizione.

Stile e abilità: lo stile predice il livello di abilità. sono costrutti indipendenti. sono aspetti dello stesso costrutto. sono costrutti interdipendenti.

Lo stile di pensiero è: una dimensione trasversale. una tendenza saltuaria. una abilità consolidata. una tendenza innata.

Lo stile comprensione-operazione di Pask contrappone le tendenze: olistico-operazione vs. seriale- comprensione. nessuna delle opzioni proposte. olistico-comprensione vs. seriale-operazione. olistico-seriale vs. comprensione-operazione.

Gli stili di apprendimento sono: organizzati lungo un continuum rispetto al quale si valuta la tendenza ad avvicinarsi ad una polarità più che all’altra. modelli strutturati che considerano anche variabili quali obiettivi, motivazioni, attese. nessuna delle opzioni proposte. modelli che distinguono le concezioni ingenue di apprendimento.

Nel modello di Schmeck si distinguono gli stili: profondo, superficiale. profondo, elaborativo, superficiale. nessuna delle opzioni proposte. operazione, comprensione, versatile.

Nello stile riflessivo/impulsivo di Kagan: l’impulsività è funzionale ad una elaborazione analitica. la riflessività è funzionale ad una elaborazione globale. lo stile impulsivo non coincide con il tratto di personalità impulsiva. lo stile impulsivo coincide con il tratto di personalità impulsiva.

Lo stile categorizzatore ampio-chiuso distingue tra: applicazione di strategie globali vs. analitiche. adozione di categorie generali vs. definite. applicazione di strategie di pensiero familiari vs. ricerca di nuove procedure di problem-solving. applicazione di schemi mentali tradizionali vs. adattamento dei propri schemi.

Lo stile categorizzatore associazione-bisociazione di Jabri distingue tra: applicazione di schemi mentali tradizionali vs. adattamento dei propri schemi. non è una categorizzazione di Jabri. adozione di categorie definite vs. generali. applicazione di strategie di pensiero familiari vs. ricerca di nuove procedure di problem-solving.

Nel modello di Kolb, l’atto dell’«Afferrare l’esperienza» si declina lungo il continuum tra: esperienza concreta e concettualizzazione teorica. sperimentazione attiva e osservazione riflessiva dell’esperienza. esperienza concreta e concettualizzazione astratta. nessuna delle alternative proposte.

Nel Modello dell’autogoverno mentale di Sternberg, rispetto allo scopo dello stile cognitivo si distinguono: stile globale e locale. stile conservatore e progressista. stile legislativo, esecutivo e giudiziario. stile interno e esterno.

Il modello degli stili di Antonietti distingue le fasi di: rappresentazione, processo, atteggiamento. rappresentazione, memoria, atteggiamento. rappresentazione, processo, pensiero. percezione, memoria, pensiero.

Il modello esperienziale di Kolb vede l'apprendimento come risultato dell'interazione tra: l’atto dell’«Afferrare l’esperienza» e l’atto del Riflettere sull’esperienza». l’atto dell’«Afferrare l’esperienza» e l’atto del «Trasformare l’esperienza». l’atto dell’«Cogliere l’esperienza» e l’atto del «Realizzare l’esperienza». l’atto dell’«Progettare l’esperienza» e l’atto del «Trasformare l’esperienza».

Il QSVV è: Questionario Strategie Visive-Verbali. Questionario Strategie Visive Vicarie. Questionario Stato Visivo-Verbale. Questionario Stile Visivo-Verbale.

Il questionario narrativo: propone sempre contestualizzazioni ad hoc. tutte le opzioni proposte. motiva maggiormente i rispondenti. facilita l'identificazione con le situazioni proposte.

Il SOLAT rileva: la preferenza per lo stile di pensiero destro/sinistro. la preferenza per lo stile di pensiero verbalizzatore/visualizzatore. la preferenza per lo stile di pensiero globale/analitico. la preferenza per lo stile di pensiero innovatore/adattatore.

La rilevazione dello stile di pensiero può avere valenza: formativa. diagnostica. orientativa. tutte le opzioni proposte.

I criteri di affidabilità dei verbal report indicano che: tutte le opzioni proposte. devono richiedere informazioni presenti nella memoria a lungo termine. devono indagare l'interpretazione e l'analisi del processo. devono essere concomitanti.

Gli assunti del thinking aloud sono: affidabilità della verbalizzazione e mancanza di impatto sui ragionamenti in corso. entrambe le precedenti opzioni di risposta. controllabilità e accessibilità dei processi cognitivi. nessuna delle precedenti opzioni di risposta.

Il Thinking aloud è una tecnica è una tecnica di verbalizzazione concomitante: che si applica nel caso di problemi e compiti meno strutturati, per i quali il modo di procedere viene definito analizzando le variabili e le risorse contingenti. nessuna delle opzioni proposte. non è una tecnica di verbalizzazione concomitante. in cui vengono esplicitati i processi che le persone generalmente applicano attraverso una serie di autoistruzioni.

Il Myers-Briggs Type Indicator valuta: propensione alle relazioni sociali, modalità di percezione e di giudizio, modalità di assunzione dell'informazione. propensione alle relazioni sociali, modalità di percezione e di giudizio, modalità di interpretazione dell'informazione. propensione alle relazioni sociali, modalità di percezione e di rielaborazione, modalità di interpretazione dell'informazione. propensione alle novità, modalità di percezione e di giudizio, modalità di interpretazione dell'informazione.

Il talking aloud consiste nel: verbalizzare operazioni mentali compiute nella traduzione di immagini in parole. verbalizzare operazioni mentali che il soggetto non eseguirebbe spontaneamente. verbalizzare ad alta voce un discorso che si farebbe comunque nel caso di compiti nuovi. verbalizzare ad alta voce un discorso che si farebbe comunque a livello subvocale.

I processi di verbalizzazione possono essere: simultanei, anticipati. concomitanti, anticipatori. simultanei, orientati. concomitanti, a posteriori.

Quando viene precisata l’alta qualità di entrambe le opzioni di scelta, l’effetto less-is-better si attenua. vero. falso. dipende dal prezzo di base. dipende dal livello di associazione delle opzioni.

Quando la valutazione non corrisponde al valore oggettivo di ciò che si è valutato, si ha una incoerenza di tipo: interno. divergente. esterno. convergente.

econdo Hsee, le persone formulano giudizi e valutazioni secondo le modalità di valutazione: intuitiva/analitica. congiunta/separata. divergente/convergente. impulsiva/riflessiva.

Alla luce della evaluability hypothesis, nel caso di una valutazione con modalità separata: nessuna delle opzioni proposte. entrambe le opzioni proposte. l'opzione che presenta un valore inferiore viene valutata come più apprezzabile rispetto all’alternativa di maggior valore. l'effetto less is better si attenua se la connotazione implicita di una delle condizioni viene messa esplicitamente a fuoco.

Non è vero che l'effetto dotazione: aumenta quando i beni/attività coinvolti sono immateriali. si ha solo quando si tratta di scambiare beni tangibili. spiega la tendenza a valutare gli oggetti a seconda che siano posseduti o meno. diminuisce quando, nella stessa occasione, un soggetto funge più volte sia da compratore, sia da venditore.

La corretta definizione dell'effetto "Less is better" è: Dati due beni di differente valore, i consumatori avrebbero la tendenza a spendere di più per il bene che vale di più, quindi a pagare di più per avere di più. Dati due beni di differente valore, i consumatori avrebbero la tendenza a spendere di meno per il bene che vale di più, quindi a pagare di meno per avere di più. Dati due beni di differente valore, i consumatori avrebbero la tendenza a spendere di più per il bene che vale meno, quindi a pagare di più per avere meno. Dati due beni di differente valore, i consumatori avrebbero la tendenza a spendere di meno per il bene che vale meno, quindi a pagare di meno per avere meno.

Nell'effetto di aggregazione/disaggregazione di vincite/perdite. quando i “bilanci mentali” sono separati, l’incremento dei guadagni dà maggior soddisfazione. quando i “bilanci mentali” sono aggregati l’incremento dei guadagni dà maggior soddisfazione. quando i “bilanci mentali” sono separati, l’incremento dei guadagni dà minor soddisfazione. quando i “bilanci mentali” sono aggregati l’incremento dei guadagni dà minor soddisfazione.

Per l'Effetto dello sconto temporale: il valore di un bene nel tempo resta costante nel tempo. meno l'ottenimento di un bene si allontana nel tempo, più esso perde valore. più l'ottenimento di un bene si allontana nel tempo, meno esso perde valore. più l'ottenimento di un bene si allontana nel tempo, più esso perde valore.

Rispetto all’Effetto della grandezza e del formato dei numeri non è vero che: il formato di presentazione (rapporto, percentuale o frequenza) incide sulla valutazione. gli esperti ne sono "immuni". il formato dei numeri porta a trascurare l’ampiezza del campione di riferimento. il formato di presentazione prevale su quello della grandezza.

La valutazione del gradimento/insoddisfazione è un fenomeno relazionale che si sviluppa tramite il confronto tra il costo/valore del bene-target e un costo-àncora. Non dipende dal costo né dal valore assoluto del bene. falso. vero. dipende dal valore affettivo del bene. dipende dal tipo di bene.

L'unità base della memoria semantica è detta: concetto. morfema. schema. fonema.

Nel ragionamento sillogistico, ritenere che il rapporto tra A e B intercorra anche tra B ed A è un: figural bias. errore da inferenza probabilistica. errore di conversione. errore dell’affermazione del conseguente.

Nella formazione dei concetti, la classificazione in base all'appartenenza ad un concetto di cui, singolarmente presi, gli oggetti non sono esemplari segue il criterio: concettuale-inferenziale. oggettivo-referenziale. tematico-relazionale. descrittivo-analitico.

Nell'errore da inferenza probabilistica del ragionamento sillogistico, se una conclusione corretta va contro l’esperienza comune, si tende ad accettarla. dipende dai tempi di risposta. falso. dipende dall'età dei soggetti. vero.

Non è vero che il sillogismo lineare: è detto anche problema seriale a tre termini. presenta i dati delle premesse disposti lungo una dimensione. nessuna delle opzioni proposte. è la forma più semplice di sillogismo.

Nel ragionamento sillogistico, ritenere che il rapporto di implicazione logica presente nel principio sia simmetrico è un: errore d conversione. errore da inferenza probabilistica. figural bias. errore dell’affermazione del conseguente.

L'effetto atmosfera non si verifica quando: in entrambe le premesse ricorre il quantificatore “alcuni”. entrambe le premesse sono particolari e affermative. in entrambe le premesse ricorre il quantificatore “tutti”. entrambe le premesse sono in forma negativa.

La capacità di mettere le conoscenze in relazione e fare inferenze, per estendere il potere conoscitivo delle informazioni è detta: induzione. deduzione. ragionamento. pensiero.

E' un tipico errore di ragionamento: nessuna delle opzioni proposte. la propensione alla conferma anziché alla falsificazione. entrambe le opzioni proposte. la tendenza a ritenere che le situazioni siamo sempre più complesse di ciò che è dato cogliere.

Il compito 2-4-6 è stato studiato per: osservare la dinamica del processo di categorizzazione. osservare la dinamica del processo di formulazione di ipotesi. osservare la dinamica del processo di scoperta di regole, alla luce di conoscenze specifiche. osservare la dinamica del processo di scoperta di regole, prescindendo da conoscenze specifiche.

Il ragionamento per induzione: entrambe le opzioni proposte. porta a individuare regolarità e a generalizzare. nessuna delle opzioni proposte. Si applica tipicamente ai compiti di categorizzazione e di verifica di ipotesi.

Nella formazione dei concetti, la classificazione in base a caratteristiche fisiche e percettive comuni segue il criterio: descrittivo-analitico. oggettivo-referenziale. tematico-relazionale. concettuale-inferenziale.

La conclusione induttiva non è: un’ipotesi probabile. certa e unica. una congettura. nessuna delle opzioni proposte.

Il modello mentale non è: un'entità solida e resistente che viene abbandonata o modificata a fatica. un'entità solida e resistente che viene continuamente modificata. un'entità solida e resistente cui ci si affida per spiegare il mondo. un insieme integrato di elementi tra loro altamente coesi.

E' vero che i sistemi di credenze: comportano un diverso grado di consapevolezza della possibilità di costruire alternative. sono mantenuti con uguali gradi di certezza. riguardano anche l’esistenza di entità concettuali e la rappresentazione di mondi alternativi. si basano su componenti esclusivamente cognitive.

Un modello mentale entra in crisi quando: nessuna delle opzioni proposte. non garantisce più il successo nell’azione. non è più corrispondente alla realtà. entrambe le opzioni proposte.

Secondo Nelson, la crescita intellettiva del bambino è questione di: modificazione dei processi di elaborazione. trasformazione del modo di rappresentare le informazioni. incremento dei processi di elaborazione. potenziamento di capacità operative.

Le teorie implicite: variano in base all’esperienza. tutte le opzioni proposte. variano in base alle conoscenze specifiche dell’individuo. variano in base al modo di concettualizzare e interpretare l’esperienza.

Le teorie implicite: tutte le opzioni proposte. rappresentano il contesto nel quale il comportamento/pensiero si manifesta. hanno validità ecologica. sono conoscenze metacognitive organizzate in concetti.

Il modello mentale: non dipende dal modo di concettualizzare l’esperienza. riguarda aspetti generali e specifici della realtà. è influenzato da esperienze e conoscenze specifiche. non si riescono a creare modelli diversi rispetto alle medesime realtà.

La costruzione dei modelli mentali implica la capacità di tradurre le entità mentali e i prodotti delle elaborazioni compiute in azioni da compiere sul mondo esterno. dipende dall'ambito di riferimento. vero. dipende dal tipo di modello (fisico/concettuale). falso.

Secondo Johnson-Laird, le rappresentazioni coerenti e integrate di scene od oggetti in cui tutti gli elementi sono disponibili simultaneamente e possono essere presi in esame similmente a quanto avviene nella percezione sono: schemi. immagini mentali. proposizioni. modelli mentali.

Secondo il Modello strutturale: maggiore è il grado di connessione tra i predicati di un dominio, minore è la probabilità che la struttura venga trasferita a un altro dominio. minore è il grado di connessione tra i predicati di un dominio, maggiore è la probabilità che la struttura venga trasferita a un altro dominio. contano le connessioni che si stabiliscono tra gli elementi dell'analogia. contano le caratteristiche intrinseche dei singoli elementi dell'analogia.

Secondo Sternberg, il ragionamento sotteso alle analogie di proporzione prevede sei passaggi: codifica, inferenza, mapping, applicazione, giustificazione, risposta. codifica, associazione, mapping, applicazione, giustificazione, risposta. codifica, inferenza, mapping, applicazione, giustificazione, confronto. codifica, inferenza, mapping, svolgimento, giustificazione, risposta.

Secondo il modello del contrasto, l'analogia è una sovrapposizione di attributi: maggiore è il numero delle proprietà/caratteristiche che due entità hanno in comune, minore è il grado di analogia esistente tra tali due entità. minore è il numero delle proprietà/caratteristiche che due entità hanno in comune, minore è il grado di analogia esistente tra tali due entità. minore è il numero delle proprietà/caratteristiche che due entità hanno in comune, maggiore è il grado di analogia esistente tra tali due entità. maggiore è il numero delle proprietà/caratteristiche che due entità hanno in comune, maggiore è il grado di analogia esistente tra tali due entità.

Sul piano cognitivo, l'analogia permette di: entrambe le opzioni proposte. estrapolare gli elementi più importanti dalle informazioni, producendo una schematizzazione in cui sono evidenziati i tratti essenziali. cogliere in modo immediato e incisivo gli aspetti salienti. nessuna delle opzioni proposte.

Una rappresentazione analogica: è intuitiva, basata sugli aspetti salienti della rappresentazione mentale. fa riferimento a casi paradigmatici. riferimento a situazioni specifiche. tutte le opzioni proposte.

Sul piano cognitivo, l'analogia permette di elaborare i contenuti a livello intermedio percettivo-astratto, facilitando la corrispondenza tra il dato concreto e la sua concettualizzazione. dipende dall'ambito tematico dell'analogia. falso. dipende dall'ambito di applicazione. vero.

L'avversione al rischio si manifesta quando: in caso di possibilità di perdita le persone sono meno propense a rischiare. in caso di possibilità si vincita/guadagno le persone sono meno propense a rischiare. in caso di possibilità si vincita/guadagno le persone sono più propense a rischiare. in caso di possibilità di perdita le persone sono più propense a rischiare.

Secondo la teoria del prospetto: i punti di riferimento rispetto ai quali vengono definite vincite/perdite sono soggettivi e possono variare nel tempo. i punti di riferimento rispetto ai quali vengono definite vincite/perdite sono oggettivi e non possono variare nel tempo. i punti di riferimento rispetto ai quali vengono definite vincite/perdite sono oggettivi e possono variare nel tempo. i punti di riferimento rispetto ai quali vengono definite vincite/perdite sono soggettivi e non possono variare nel tempo.

L’«effetto vincitore-perdente» porta a sovrastimare le potenzialità delle opzioni che si sono mostrate redditizie in precedenza e a sottostimare le potenzialità delle opzioni con una pregressa storia di insuccesso. vero. falso. è il contrario. dipende dall'età dei soggetti.

Secondo la teoria dell’utilità attesa, è più vantaggioso il 10% di probabilità di vincere 11 euro o l'11% di probabilità di vincere 10 euro?. conviene la probabilità del 10%. hanno lo stesso valore atteso, la scelta è equivalente. conviene la probabilità dell'11%. la teoria non si applica per cifre così contenute.

Si parla di incertezza quando: la probabilità degli eventi possibili è nota. nessuna delle due opzioni. dipende dall'ambito di riferimento. si conoscono gli eventi possibili, ma non la probabilità che si verifichino.

L'illusione di controllo è: una capacità lacunosa di autoregolazione. un processo metacognitivo fallito. la tendenza a credere di poter predire risultati sui quali oggettivamente non si ha potere. la tendenza a credere di poter controllare risultati sui quali oggettivamente non si ha potere.

Nell'esperimento delle due urne con paline nere e rosse, i soggetti cadono in una incoerenza: di tipo logico. nessuna delle due opzioni proposte. data dagli errori nel calcolo delle probabilità. entrambe le opzioni proposte.

Il «valore atteso»: entrambe le opzioni proposte. si ottiene moltiplicando il valore assoluto di ogni esito per la probabilità che l’esito si verifichi. nessuna delle opzioni proposte. è la valutazione delle conseguenze di un evento tenendo conto della probabilità che esso si verifichi effettivamente.

Sul piano neurobiologico, l’effetto framing elicita una maggiore attivazione: nessuna delle opzioni proposte dei due. dell’amigdala nelle scelte di contrasto e della corteccia cingolata anteriore e della corteccia prefrontale dorsolaterale bilaterale nelle scelte conformi all’effetto. dell’amigdala nelle scelte di conferma e della corteccia cingolata anteriore nelle scelte di contrasto. dell’amigdala nelle scelte di conferma e della corteccia cingolata anteriore e della corteccia prefrontale dorsolaterale bilaterale nelle scelte di contrasto.

L’effetto framing: è prodotto dall'equivalenza della risposta emotiva rispetto a quella cognitiva. nessuna delle opzioni proposte. entrambe le opzioni proposte. spiega perché le reazioni in caso di vincita/perdita sono equivalenti sul piano emotivo.

La teoria del prospetto spiega: l’inversione di preferenze a seconda che la situazione sia presentata in termini di scommessa o di acquisto. i comportamenti in caso di aggregazione/disaggregazione di vincite/perdite. l'avversione al rischio/perdita. tutte le opzioni proposte.

Secondo De Martino e colleghi, l'effetto framing è l'esito del prevalere: della risposta emotiva su quella cognitiva. della risposta cognitiva su quella emotiva. del convergere di risposta emotiva e cognitiva. del reciproco annullamento tra risposta emotiva e cognitiva.

I comportamenti nel gamble task cambiano se: i comportamenti non cambiano al variare delle condizioni. viene rivista la formulazione linguistica della consegna. viene modificato il contesto di scelta proposto ai soggetti. viene aumentato l'intervallo temporale tra la prima e la seconda domanda.

Secondo la Teoria razionale della scelta, quando si deve decidere, è opportuno: trascurare le decisioni passate e gli effetti futuri. trascurare le decisioni passate e valutare gli effetti futuri. focalizzarsi sulle decisioni passate e valutare gli effetti futuri. focalizzarsi sulle decisioni passate e sugli effetti futuri.

Per il Dilemma della persistenza, nell’eventualità di smarrimento di un oggetto acquistato: pur avendo già sostenuto una prima volta la spesa, le persone sono comunque inclini a ripeterla. pur avendo già sostenuto una prima volta la spesa, le persone sono inclini a ripeterla se è trascorso un intervallo di tempo consistente. avendo già sostenuto una prima volta la spesa, le persone sono meno inclini a ripeterla. pur avendo già sostenuto una prima volta la spesa, le persone sono inclini a ripeterla se ritengono l'oggetto di valore.

Il Dilemma della persistenza riguarda: l'effetto status quo. l'effetto disgiunzione. l'effetto framing. i costi affondati.

Per l'Effetto status quo: la decisione di operare cambiamenti rispetto alle scelte abituali è ritenuta incerta. la decisione di operare cambiamenti rispetto alle scelte abituali è ritenuta non economica sul piano cognitivo. le persone attribuiscono un peso maggiore alla potenziale perdita rispetto al possibile guadagno, quindi preferiscono non rischiare. tutte le opzioni proposte.

Le strategie che portano a decisioni non ottimali, ma soddisfacenti e che comportano un minore sforzo cognitivo sono dette: strategie non compensatorie. regole del calcolo della differenza di utilità. strategie compensatorie. regole compensatorie.

uando si procede alla valutazione dei pro e dei contro delle opzioni di scelta in base alla sommatoria dei loro attributi positivi e negativi, si applica una: regola additiva. regola del calcolo della differenza di utilità. regola compensatoria. strategia non compensatoria.

Dilemmi impersonali: i conflitti tra reazione emotiva e considerazioni razionali diminuiscono i tempi di decisione. registrano una diminuzione dell’attività nelle aree associate alla memoria di lavoro. attivano maggiormente le aree cerebrali associate alle emozioni. richiedono lo stesso tempo di reazione nel caso di giudizi di approvazione e di disapprovazione.

I dilemmi personali. attivano maggiormente le aree cerebrali associate alle emozioni. attivano maggiormente le aree cerebrali associate alla memoria di lavoro. non presentano conflitti tra reazione emotiva e considerazioni razionali. i conflitti tra reazione emotiva e considerazioni razionali diminuiscono i tempi di decisione.

Quando le alternative vengono accettate se eguagliano/ superano la soglia di accettabilità anche di un solo attributo si applica la regola: congiuntiva. di eliminazione per aspetti. lessicografica. disgiuntiva.

Quando si fissano dei livelli minimi di accettabilità per ogni attributo che viene ordinato per importanza e si selezionano le opzioni di scelta seguendo l’ordine di importanza degli attributi, si applica la regola: disgiuntiva. congiuntiva. di eliminazione per aspetti. lessicografica.

Nell'ultimatum game: un proposer riceve una somma e per poterla tenere deve dividerla con un’altra persona. il responder deve decidere se accettare l’offerta del proposer o tenere l'intera somma per sé. un proposer riceve una somma e per poterla tenere deve dividerla con un’altra persona in modo che questa accetti l’offerta. il responder deve decidere se accettare l’offerta del proposer o rilanciare.

Quando si sceglie l’opzione che offre un vantaggio tale da compensare la rinuncia ad altri aspetti comunque desiderabili si applica una: regole compensatorie. strategia compensatoria. strategie non compensatorie. euristica.

L'informazione può essere esplorata attraverso l'approccio: depth first/breadth first. nessuna delle opzioni proposte. destro/sinistro. feature wise/global wise.

Quando si hanno attributi ordinabili per ordine decrescente di importanza e si selezionano le opzioni di scelta che hanno attributi ritenuti più importanti, si applica la regola: lessicografica. congiuntiva. di eliminazione per aspetti. disgiuntiva.

Nell'ultimatum game, il proposer può fare offerte: eque/inique. fisse/variabili. alte/basse. nessuna delle opzioni proposte.

La condizione necessaria per la nascita di un problema è: la possibilità di percepire il campo del problema. nessuna delle opzioni proposte. la possibilità di percepire una doppia codifica del messaggio. la possibilità di progettare una doppia strategia solutoria.

Nel processo di problem solving, la decodificazione primaria: applica il codice legale che permette la lettura letterale della consegna. si basa sull’applicazione del codice naturale che segue la norma della informatività della comunicazione. è la fase di passaggio dal codice naturale a quello legale. nessuna delle opzioni proposte.

Quale situazione segue il modello del qui pro quo, richiede una ristrutturazione e comporta una doppia codifica del messaggio?. compito. sfida. contesto di apprendimento. problema.

I problemi mal definiti: sono rari. utilizzano euristiche indipendenti dal dominio o scopi generali. richiedono molte conoscenze specifiche. gli stati del problema e gli operatori sono chiari.

In quale situazione, in caso di fallimento, si attribuisce la causa dell’errore alla difficoltà della consegna e a una sensazione di inefficacia?. sfida. compito. contesto di apprendimento. problema.

La teoria del doppio codice: propone di tradurre visivamente tutti gli elementi di un problema in formato verbale. considera la codifica linguistica come elemento secondario del processo di problem solving. considera sia la generazione, sia la risoluzione del problema. codifica in doppio formato ogni informazione.

Riprendendo criteri metacognitivi, Metcalfe distingue: problemi insight/non-insight. nessuna delle opzioni proposte. problemi/compiti. problemi ben/mal definiti.

In base all'approccio teorico, i problemi possono essere definiti come: generazione di idee, nuove combinazioni, analisi, ristrutturazione, trasformazione. generazione di idee, nuove combinazioni, analogia, ristrutturazione, trasformazione. generazione di idee, nuove combinazioni, analogia, ristrutturazione, riproduzione. generazione di idee, associazione, analogia, ristrutturazione, trasformazione.

Il problem solving è stato definito come processo di ricerca da: HIP. Funzionalismo. Comportamentismo. Gestalt.

L’insight: accompagna la soluzione. produce la soluzione. è il concetto esplicativo. è la causa che porta alla ristrutturazione.

Il comportamento dei solutori esperti è caratterizzato da comportamenti particolari rispetto a: codifica delle informazioni. modalità di ricerca. tutte le opzioni proposte. organizzazione delle conoscenze.

Studi di neuroimaging hanno mostrato che: al diminuire della difficoltà del compito, diminuisce il coinvolgimento delle aree della memoria di lavoro e dei processi esecutivi. all’aumentare della difficoltà del compito, diminuisce il coinvolgimento delle aree della memoria di lavoro e dei processi esecutivi. all’aumentare della difficoltà del compito, aumenta il coinvolgimento delle aree della memoria di lavoro e dei processi esecutivi. al diminuire della difficoltà del compito, aumenta il coinvolgimento delle aree della memoria di lavoro e dei processi esecutivi.

L'euristica take-the-best propone di considerare le caratteristiche discriminanti tra due alternative. vero. falso. vero solo per certi tipi di caratteristiche. vero solo per certi tipi di alternative.

In quale procedimento algoritmico si parte da uno degli stati successivi a quello iniziale e si inizia a esplorare le possibili conseguenze finché si trova la soluzione?. Breadth first. strategia non compensatoria. strategia compensatoria. Depth first.

Secondo l'ipotesi della specificità strategica: dapprima i soggetti utilizzano strategie generali e indipendenti dal dominio, imparando le sequenze di mosse, iniziano ad usare strategie sempre più specifiche. si privilegiano le regole più facili da imparare. tutte le opzioni proposte. le regole più semplici sono più facilmente applicate.

Non è una strategia euristica: hill climbing. breadth first. riduzione progressiva. ricerca casuale.

Wickelgren distingue tre strategie euristiche: per classi, ristringimento, contraddizione. per classi, confronto, contraddizione. per classi, ristringimento, contrapposizione. per temi, ristringimento, contraddizione.

Secondo l'ipotesi di apprendimento della regola: dapprima i soggetti utilizzano strategie generali e indipendenti dal dominio, imparando le sequenze di mosse, iniziano ad usare strategie sempre più specifiche. le regole più semplici sono più facilmente applicate. si privilegiano le regole più facili da imparare. tutte le opzioni proposte.

In quale procedimento euristico si parte dallo stato finale per poter identificare le operazioni e le condizioni che hanno portato alla soluzione?. ricerca all’indietro. pianificazione. analisi mezzi/fini. accontentamento.

Le euristiche veloci e frugali applicano le regole: di ricerca, di arresto, di ampliamento. nessuna delle opzioni proposte. di ricerca, di confronto, di decisione. di ricerca, di arresto, di decisione.

La tendenza di un elemento a opporsi alla ristrutturazione è detta: fissità di contesto. fissità della forma. fissità di impostazione. fissità di struttura.

Le fissità legate ai meccanismi percettivi sono dette: fissità della forma. fissità di struttura. fissità di impostazione. fissità di contesto.

Il livello di difficoltà di un problema dipende da: nessuna delle opzioni proposte. entrambe le opzioni. il livello di esperienza dei solutori. il grado di «resistenza» alle trasformazioni.

La ristrutturazione è caratterizzata da: consapevolezza delle relazioni tra gli elementi. ristrutturazione del campo problematico. emissione istantanea della risposta. tutte le opzioni proposte.

La tendenza a ripetere una strategia nota, già utilizzata in situazioni analoghe, sebbene si possano adottare strategie nuove, più economiche è detta: fissità di impostazione. fissità funzionale. fissità di struttura. meccanizzazione del pensiero.

L'insight è stato analizzato da: teorie dell’elaborazione speciale. tutte le opzioni proposte. nessuna delle opzioni proposte. teorie dell'analisi normale.

La ristrutturazione è un processo di: riorganizzazione dei dati a disposizione. tutte le opzioni proposte. trasformazione del punto di vista. scoperta di nuovi rapporti e funzioni.

Per Köhler il problema è un intreccio di elementi oggettivi e di elementi cognitivi. vero. falso. vero solo per i problemi mal definiti. vero solo per i problemi ben definiti.

Quando si avvia un'organizzazione degli elementi del problema, percorrendo solo tentativi che precludono la ristrutturazione, si ha un/una: fissità di impostazione. fissità di struttura. atteggiamento latente. direzione.

Secondo Sternberg, le componenti di controllo metacognitivo nel problem solving sono: definire la natura del problema, selezionare componenti e step di soluzione, selezionare la strategia per organizzare le componenti, allocare risorse, monitorare il processo di soluzione. definire la natura del problema, selezionare componenti e step di soluzione, organizzare le componenti, allocare risorse, monitorare il processo di soluzione. definire la natura del problema, selezionare componenti e step di soluzione, selezionare la strategia per organizzare le componenti, monitorare il processo di soluzione. definire la natura del problema, selezionare gli step di soluzione, selezionare la strategia per organizzare le componenti, allocare risorse, monitorare il processo di soluzione.

Nell'ambito dell'analogical problem solving, Holyoak e colleghi hanno dimostrato che: i soggetti si focalizzano sulla corrispondenza source/target solo quando sono preavvertiti. quando il source è superficialmente diverso, ma semanticamente prossimo, i soggetti colgono la relazione. quando il compito è facile, i soggetti fanno comunque il mapping. i soggetti si focalizzano sulla corrispondenza source/target solo quando sono preavvertiti, senza fare il mapping.

Scott e Bruce propongono il Modello dei 5 stili decisionali: razionale, intuitivo, dipendente, evitante, spontaneo. razionale, intuitivo, dipendente, evitante, divergente. razionale, intuitivo, dipendente, ampio, spontaneo. razionale, intuitivo, indipendente, evitante, spontaneo.

La conoscenza sul proprio funzionamento cognitivo e le strategie che si mettono in atto per controllare questo processo sono detti. metacognizione. stile cognitivo. Tattica. regolazione cognitiva.

Schraw e Moshman distinguono le teorie metacognitive in: conoscenze dichiarative, conoscenze procedurali, conoscenze epistemologiche. teorie tacite, teorie tacite informali, teorie tacite formali. conoscenze tacite, esperienziali, analitiche. teorie tacite, teorie esplicite informali, teorie esplicite formali.

Il pensiero post formale: ha maggior grado di astrattezza e assolutezza di quello formale. ha uguale grado di astrattezza e assolutezza di quello formale. è relativo, integrante, accetta contraddizioni. è relativo, globale, accetta contraddizioni.

Lo studente strategico: pianifica lo studio, richiama le conoscenze pregresse per la comprensione di nuove informazioni, distingue le idee principali, usa schemi per la memorizzazione, si fa valutare in modo oggettivo in itinere. pianifica lo studio, tralascia le conoscenze pregresse per focalizzarsi sulle nuove informazioni, distingue le idee principali, usa schemi per la memorizzazione, usa strategie di autovalutazione. pianifica lo studio, richiama le conoscenze pregresse per la comprensione di nuove informazioni, distingue le idee principali, usa schemi per la memorizzazione, usa strategie di autovalutazione. pianifica lo studio, richiama le conoscenze pregresse per la comprensione di nuove informazioni, sintetizza, usa schemi per la memorizzazione, usa strategie di autovalutazione.

Il Modello interattivo e multicomponenziale di Borkowski: sposta il discorso metacognitivo su termini esclusivamente motivazionali. riporta il discorso metacognitivo a termini puramente cognitivi. integra l'analisi cognitiva a variabili quali gli stati personali e motivazionali e il livello di autostima. integra l'analisi cognitiva a variabili emotive.

I riferimenti teorici dell’approccio metacognitivo sono: Vygotskij, Piaget, Gestalt. Vygotskij, Piaget, HIP. tutte le opzioni proposte. Vygotskij, Piaget, Connessionismo.

Flavell ha distinto le conoscenze metacognitive in: mete cognitive, atti metacognitivi, esperienze metacognitive. mete metacognitive, atti metacognitivi, esperienze metacognitive. mete cognitive, atti cognitivi, esperienze metacognitive. mete cognitive, atti metacognitivi, esperienze cognitive.

Secondo Cornoldi, le conoscenze metacognitive possono variare anche rispetto a: tutte le opzioni proposte. facilità di accesso. livello di genericità. sistematicità.

Secondo Cornoldi, le conoscenze metacognitive non variano rispetto a: credito. livello di attivazione di pensiero riflessivo. pregnanza emotiva. operativizzazione.

Le conoscenze metacognitive possono avere origine: informale, formale, sociale. intraindividuale, interindividuale, sociale. intraindividuale, interindividuale, universale. soggettiva, oggettiva, universale.

Rispetto alle funzioni di controllo metacognitivo, non è vero che: dipendono dallo sviluppo delle aree cerebrali delle funzioni esecutive, dall’apprendimento e dalla trasmissione culturale. dipendono dall’apprendimento e dalla trasmissione culturale, ma non dallo sviluppo delle aree cerebrali delle funzioni esecutive. vengono regolate in relazione all’età e alla quantità di risorse cognitive a disposizione. permettono l’accesso e l’uso delle proprie conoscenze per realizzare un transfer degli apprendimenti specifici.

Il fallimento nell’applicazione di un comportamento strategico può essere imputabile, tra l’altro, a: nessuna delle opzioni precedenti. un deficit di produzione. un deficit di mediazione. entrambe le opzioni precedenti.

I processi di controllo metacognitivo possono essere: superiori/inferiori. attivi/passivi. autoregolati/eteroregolati. aperti/chiusi.

Rispetto alle funzioni di controllo metacognitivo, è vero che: dipendono dall’apprendimento e dalla trasmissione culturale, ma non dallo sviluppo delle aree cerebrali delle funzioni esecutive. vengono regolate in relazione alla quantità di risorse cognitive a disposizione, ma non all'età. permettono di realizzare il transfer degli apprendimenti generali. vengono regolate in relazione all’età e alla quantità di risorse cognitive a disposizione.

La capacità di rendersi conto dell’esistenza di un problema è una: funzione di controllo metacognitivo. conoscenza metacognitiva. abilità. capacità strategica.

La capacità di predire e pianificare il proprio livello di prestazione è una: capacità strategica. funzione di controllo metacognitivo. conoscenza metacognitiva. abilità.

Nel modello sulla consapevolezza metacognitiva di Mason e Santi, quando si creano i presupposti per un cambiamento concettuale e lo status e il valore epistemologico delle convinzioni proprie e altrui viene riconosciuto ed esplicitato, si parla di: consapevolezza del perché di un’idea. consapevolezza di ciò che si conosce. consapevolezza di procedure nella ricostruzione di conoscenze. consapevolezza del cambiamento nelle proprie strutture concettuali.

Nel modello sulla consapevolezza metacognitiva di Mason e Santi, quando si ha conoscenza dei motivi e delle argomentazioni in base ai quali si è creata la concezione, formulata in termini di evidenze empiriche, schemi o modelli, si parla di: consapevolezza di ciò che si conosce. consapevolezza del cambiamento nelle proprie strutture concettuali. consapevolezza di procedure nella ricostruzione di conoscenze. consapevolezza del perché di un’idea.

Secondo Cornoldi, uno studente strategico: ha coerenza strategica. monitora le proprie operazioni mentali. tutte le opzioni proposte. ha una disposizione positiva verso l’apprendimento e il contesto in cui avviene;.

Le azioni mirate a mantenere alto il livello di consapevolezza e di atteggiamento critico, così come ad agevolare transfer di capacità negli apprendimenti successivi, sono oggetto di: intervento orientato al controllo. nessuna delle opzioni proposte. intervento orientato all'esperienza. intervento orientato alle rappresentazioni.

Quale delle seguenti opzioni non è un metodo di rilevazione delle competenze metacognitive?. indici comportamentali, fisiologici e neuroimaging. osservazione naturalistica e provocata. test di potenziale intellettivo. dati verbali e tecniche non verbali.

Il comportamento strategico: viene acquisito intorno ai 9 anni. varia in base a fattori soggettivi. tutte le opzioni proposte. deve essere accompagnato da conoscenze metacognitive.

L’intervento metacognitivo può essere orientato: alle rappresentazioni, al controllo, alle conoscenze. tutte le opzioni proposte. alle rappresentazioni, al monitoraggio, al controllo. alle rappresentazioni, al controllo, all’esperienza.

La batteria Amos indaga: abilità strategica e stili cognitivi. abilità e approccio di studio. convinzioni e fiducia. tutte le opzioni proposte.

La batteria Amos è costituita da: test di valutazione del QI. strumenti di self report e prove oggettive. prove di studio. strumenti self report.

Nel modello di Boekaerts, la componente che concerne le risorse che l’individuo ha a disposizione per creare e mantenere il desiderio di imparare, per ridurre gli ostacoli e l’impatto delle emozioni negative, per distribuire gli sforzi, per individuare la causa di successi e insuccessi è detta: omponente motivazionale. componente motivazionale strategica. componente motivazionale conoscitiva. componente cognitiva.

Nel modello di Boekaerts, l'autoregolazione prevede le componenti: conoscitiva, strategica, degli obiettivi. conoscitiva, strategica, autoregolativa. conoscitiva, regolativa, degli obiettivi. conoscitiva, strategica, motivazionale.

Secondo Boekaerts, l'autoregolazione: comporta una dimensione cognitiva e motivazionale. è assimilabile a forme di autocontrollo. è assimilabile alla metacognizione. va analizzata sul piano motivazionale.

Secondo lo studio sul decision making al pronto soccorso, i medici si affiderebbero principalmente a: la propria competenza strategica. le proprie conoscenze. tutte le opzioni proposte. il proprio istinto.

La metacognizione relativa ai processi decisionali rimanda a: a. la consapevolezza circa i modi, le strategie e i vissuti emotivi della presa di decisione; b. le credenze circa la dinamica del processo decisionale rispetto alle proprie caratteristiche e a quelle del decisore ideale; c. le credenze circa la dinamica del processo decisionale rispetto alle proprie caratteristiche. Le opzioni A e B. L’opzione B. L’opzione A. Le opzioni A e C.

Lo studio sul decision making al pronto soccorso indaga: la velocità del decision making. la metacognizione nel decision making. il decision making collaborativo. l’efficacia del decision making.

Secondo lo studio sul decision making al pronto soccorso, si diventa buoni decisori: grazie a capacità innate e apprese. tutte le opzioni proposte. riconoscendo i propri errori. promuovendo la metacognizione.

I contesti medici di scelta comportano variabili legate a: utilizzo di euristiche per la valutazione di distorsioni sistematiche. impatto emotivo sui processi decisionali. necessità di aggiornare le informazioni. tutte le opzioni proposte.

Secondo lo studio sul decision making al pronto soccorso, il buon decisore: ha esperienza, competenza e non prova rimpianto. ha esperienza, competenza e può provare rimpianto. nessuna delle opzioni proposte. ha esperienza e competenza.

Nello studio sul potenziamento del pensiero flessibile e dell’autoefficacia per i disoccupati, le maggiori criticità dello stato occupazionale riguardano: la crescita dei senza lavoro/disoccupati; l’aumento dei processi di ricerca attiva del lavoro; l’aumento del lavoro atipico. la crescita dei senza lavoro/disoccupati; il decremento dei processi di ricerca attiva del lavoro; l’aumento del lavoro atipico. la crescita dei senza lavoro/disoccupati; il decremento dei processi di ricerca attiva del lavoro; la diminuzione del lavoro atipico. l’aumento dei processi di ricerca attiva del lavoro; l’aumento del lavoro a tempo definito.

L’ISTAT distingue: occupati, disoccupati e inattivi. occupati, disoccupati e pensionati. tutte le opzioni proposte. occupati disoccupati e studenti.

Le persone che cercano lavoro ma non sono subito disponibili a lavorare e gli individui che sono in età da lavoro e disponibili a lavorare ma che non ricercano attivamente un’occupazione, si definiscono: inattivi. disoccupati. non operativi. senza lavoro.

Gli scoraggiati: non desiderano un lavoro. desiderano un lavoro, ma non riescono a trovarlo. desiderano un lavoro ma hanno smesso di cercarlo. hanno un lavoro che non li soddisfa.

Gli scoraggiati avrebbero bisogno di: a. sostegno psicologico per esternare i propri vissuti emotivi; b. orientamento lavorativo e simulazioni di colloqui; c. riacquistare fiducia in se e nelle proprie capacità. Opzioni A e B. tutte le opzioni proposte. Opzioni B e C. Opzioni A e C.

Gli scoraggiati sono mossi da: tutte le opzioni proposte. motivi familiari. sfiducia nelle circostanze attuali. attesa degli esiti di precedenti azioni di ricerca.

Secondo Bandura, “la credenza a proposito delle proprie capacità di attuare i comportamenti necessari per raggiungere determinati obiettivi” è detta: motivazione al lavoro. senso di autoefficacia. Autoconsapevolezza. senso di competenza.

Secondo la teoria socio-cognitiva, senso di efficacia e interessi occupazionali: non sono in relazione. hanno una relazione reciproca ma asimmetrica, in cui prevalgono gli interessi occupazionali. hanno una relazione reciproca simmetrica. hanno una relazione reciproca ma asimmetrica, in cui prevalgono le convinzioni di efficacia.

Nel caso della medicina difensiva, la psicologia può: individuare i meccanismi cognitivi che portano a responsabilizzare il personale sanitario per gli esiti insoddisfacenti. suggerire strategie per ridurre la propensione dei pazienti a incolpare i medici. tutte le opzioni proposte. chiarire quali fattori determinano la sovra attribuzione di responsabilità.

Per contrastare la medicina difensiva si potrebbe intervenire: nessuna delle opzioni proposte. prevenendo l’effetto del “senno di poi”. evidenziando la relazione tra la fallibilità delle decisioni e la natura relativistica delle conoscenze mediche. entrambe le opzioni proposte.

La medicina difensiva viene adottata per: timore di pubblicità negativa. tutte le opzioni proposte. paura di subire un contenzioso legale. paura di ricevere una richiesta di risarcimento danni.

Secondo Schommer si distinguono visioni: generali e specifiche. assolutiste e relativiste. personali e collettive. statiche e dinamiche.

I risultati dello studio sulla donazione degli organi indicano che i pregiudizi più frequenti sono: l’organo donato non viene destinato a chi più ne ha bisogno. i medici ne traggono vantaggi. l’espianto avviene quando non si è “ancora veramente morti”. ci si potrebbe risvegliare dopo la morte dichiarata.

L’insieme di attività connesse con la consapevolezza e il controllo del movimento è detto: motricità di secondo livello. entrambe le opzioni proposte. nessuna delle opzioni proposte. metamotricità.

Nello studio sulla capacità di controllo metacognitivo del comportamento motorio, i dati indicano che: nessuna delle pozioni proposte. entrambe le opzioni proposte. i giocatori più piccoli sono i più attenti ai pensieri e alle emozioni di avversari e compagni. i giocatori preadolescenti sono attenti ai pensieri e alle emozioni di avversari e compagni.

Nello studio “Il corpo intelligente”, i dati indicano che: tutte le opzioni proposte. nella scuola primaria i genitori sottostimano il comportamento/le abilità dei figli. nella scuola dell’infanzia i docenti sottostimano il comportamento/le abilità dei bambini. nella scuola dell’infanzia i genitori sottostimano il comportamento/le abilità dei figli.

Nel training “Il corpo intelligente”: all’aumentare dell’età, aumenta l’affinamento di competenze motorie specifiche e si mantengono le caratteristiche di globalità. entrambe le opzioni proposte. minore è l’età, maggiore l’efficacia delle caratteristiche di globalità. nessuna delle opzioni proposte.

Nel caso di difficoltà di pensiero, il ragionamento analogico è: entrambe le opzioni proposte. nessuna delle opzioni proposte. una risorsa spontaneamente presente negli individui. una potenzialità che va sviluppata.

Nello studio sulla musicoterapia, i dati indicano che: tutte le opzioni proposte. il MMS non ha registrato variazioni. l'apprendimento è generalizzabile. i miglioramenti riguardano la ripetizione degli stessi esercizi.

La riabilitazione cognitiva per il recupero di processi specifici deve: a. avere obiettivi organizzati gerarchicamente; b. prevedere una presentazione ripetuta degli esercizi; c. implicare l'uso di prove di generalizzazione. b e c. a e b. a, b, e c. a e c.

Nello studio sulle strategie mnestiche in soggetti con deficit cognitivo, i miglioramenti sono spiegabili alla luce di: attenzione alla dimensione metacognitiva. gradualità delle modifiche alle attività e contestualizzazione dei compiti. tutte le opzioni proposte. relazione tra i partecipanti.

Il training di navigazione ipertestuale: potenzia la memoria verbale. promuove la capacità di comprendere, individuare, ricostruire e organizzare la struttura ipertestuale. tutte le opzioni proposte. potenzia la memoria visiva.

Nel gioco del Tetris, l'expertise nel videogioco correla con: la consapevolezza dei meccanismi di presa di decisione implicati. la pianificazione delle strategie di gioco e alla consapevolezza dei meccanismi di analisi e presa di decisione implicati. la pianificazione delle strategie di gioco. la consapevolezza dei meccanismi di analisi implicati.

Nel gioco del Tetris, la consapevolezza metacognitiva: a. è collegata alle mosse; b. è collegata alle performance; c. è funzionale al livello di gioco raggiunto. le opzioni b e c. le opzioni a e b. le opzioni a e c. tutte le opzioni proposte.

L’esecuzione di operazioni sequenziali, l’adesione a modelli proposti, il contenimento dei rischi, la scomposizione dei compiti in parti e l’attenzione ai dettagli portano a un rendimento in matematica: medio. scarso. eccellente. non impatta sul rendimento in matematica.

La tendenza che si ripresenta nel tempo ad attivare il medesimo genere di strategie indipendentemente dalla natura del compito, è detta: Strategie. Tattiche. Stile. Approccio.

Studenti con stile campo dipendente. Tendono ad avere risultati scarsi in matematica. Tendono a privilegiare le attività motorie. Tendono a mettersi in luce nelle discipline artistiche. Tendono ad avere risultati di eccellenza in matematica.

Le difficoltà e le paure verso la matematica sono influenzate da: L’ereditarietà. La personalità. Nessuna delle opzioni proposte. Lo stile di pensiero.

Lo stile campo-dipendente. Tende a subire la struttura globale del campo percettivo. Fatica a individuare elementi non immediatamente evidenti. Tende a imporre” una propria strutturazione al campo. Tende a subire la struttura globale del campo percettivo e fatica a individuare elementi non immediatamente evidenti.

Gli item del QSVV: Si riferiscono sia ai compiti scolastici e di studio, sia a situazioni della vita quotidiana. Richiamano situazioni ipotetiche e fantasiose. Si riferiscono a situazioni della vita quotidiana. Si riferiscono ai compiti scolastici e di studio.

Torrance distingue gli stili. visivo e verbale. destro, sinistro e integrato. visivo, verbale e integrato. destro e sinistro.

Nel questionario SOLAT: il soggetto può scegliere una delle due alternative, nessuna o entrambe. gli item sono valutati su scala Likert a 4 passi. Il soggetto deve scegliere tra due alternative. sono presenti 30 item.

Gli studenti che hanno migliori prestazioni in matematica: Integrano gli stili globale e analitico e hanno una scarsa flessibilità di pensiero. Hanno uno stile analitico. Hanno un pensiero flessibile. Integrano gli stili globale e analitico e hanno un’elevata flessibilità di pensiero.

Nello studio di DeBeni e colleghi, i moduli didattici attivano le seguenti capacità: interrogarsi, memorizzare, condividere, verificare. interrogarsi, riflettere, condividere, verificare. selezionare, memorizzare, condividere, verificare. interrogarsi, memorizzare, condividere, approfondire.

Le principali variabili psicologiche implicate nell’e-learning sono: abilità cognitive e aspetti emotivo-motivazionali. tutte le opzioni proposte. abilità cognitive di base e abilità metacognitive. abilità metacognitive e aspetti emotivo-motivazionali e di personalità.

L’indice metacognitivo di “coerenza strategica” rappresenta: la corrispondenza tra utilità e uso delle strategie. la corrispondenza tra conoscenza e uso delle strategie. un indice ancora ambiguo rispetto alla ricaduta sul successo scolastico. la corrispondenza tra utilità e conoscenza delle strategie.

Il modello cognitivo-motivazionale di Cornoldi e colleghi prevede le componenti di conoscenza metacognitiva, di controllo ed emotivo-motivazionale. vero, ma prevede anche la componente di consapevolezza. falso. falso, la terza componente è solo motivazionale. vero.

Nello studio di DeBeni e colleghi, il corso post laurea è organizzato in: 14 moduli senza incontri in presenza. 12 moduli e tre incontri in presenza. 14 moduli e tre incontri in presenza. 14 moduli e cinque incontri in presenza.

Nello studio di DeBeni e colleghi, il corso pre laurea è organizzato in: 14 moduli organizzati sullo schema: apprendimento materiale, attività, domande di verifica. 6 moduli organizzati sullo schema: apprendimento materiale, attività, domande di verifica, e un modulo finale. 6 moduli organizzati sullo schema: ricerca del materiale, attività, domande di verifica, e un modulo finale. 7 moduli organizzati sullo schema: apprendimento materiale, attività, domande di verifica.

Nello studio di DeBeni e colleghi, viene posta grande enfasi in particolare sugli aspetti di: solo di metacognizione. partecipazione e autovalutazione. autogestione e autovalutazione. monitoraggio e comunicazione.

Nell’elearning, le dinamiche delle interazioni sono: completamente orizzontali. completamente verticali. molto orizzontali, ma ancora in parte verticali. molto verticali, ma in parte orizzontali.

Nell’elearning il setting formativo è rimodulato in senso: metacognitivo, interattivo e comunicativo. metacognitivo, interattivo e collaborativo. metacognitivo, cognitivo e collaborativo. metacognitivo, interattivo e sociale.

Nello studio di Albanese e colleghi, nell’esperienza a Milano, la minor ripetizione del materiale e le maggiori difficoltà di gestione di tempo e spazi possono indicare: un sovraccarico di lavoro nella struttura del corso. una minore capacità di riflessione metacognitiva sui processi di studio. una maggiore capacità di riflessione metacognitiva sui processi di studio. un impoverimento delle competenze autoregolative.

La metacognizione nei gruppi collaborativi può essere stimolata da: la riflessività. la responsabilità individuale. l’autonomia di lavoro. l’auto e etero valutazione.

Nello studio di Albanese e colleghi, nell’esperienza in Val d’Aosta, i partecipanti centrali nella condizione con riflessione metacognitiva: aumentano i livelli di attivazione epistemica di base e avanzata. mantengono i livelli di attivazione epistemica di base e aumentano i livelli di attivazione epistemica avanzata. mantengono i livelli di attivazione epistemica di base e avanzata. aumentano i livelli di attivazione epistemica di base e mantengono i livelli di attivazione epistemica avanzata.

Non è vero che: il SRL è un fattore protettivo contro la dispersione scolastica, in particolare all’università. le strategie riferite dagli studenti sono predittive del successo scolastico. la qualità del livello di apprendimento è associata all’approccio autoregolato. il SRL è un fattore protettivo contro la dispersione scolastica in particolare alla scuola superiore.

Chi sostiene che la conoscenza sia costruita collaborativamente e socialmente, attraverso la condivisione e l’interazione tra partecipanti?. costruttivismo. nessuna delle opzioni proposte. modello dell’elaborazione cognitiva dell’informazione. collaborativismo.

Vallerand e colleghi propongono una tassonomia tripartita della motivazione intrinseca che prevede la motivazione a conoscere, a realizzare cose, a fare esperienza degli stimoli. falso. vero, solo per gli studenti. vero. vero, solo per gli adulti.

Nello studio di Eom e Ashill, l’e-learning è assunto come sistema: aperto. entrambe le opzioni proposte. interattivo. nessuna delle opzioni proposte.

I modelli di apprendimento assunti in continuità con il costruttivismo sono: tutte le opzioni proposte. modello dell’elaborazione cognitiva dell’informazione. collaborativismo e socio-culturalismo. apprendimento per scoperta e apprendimento facilitato.

Partendo da una prospettiva costruttivista, Eom e Ashill assumono l’importanza di dimensioni quali l’autoregolazione, la motivazione, la dimensione interattiva e il design del corso. vero, compreso anche il ruolo del docente. falso. vero, escluso il ruolo del docente. vero.

Nello studio di Eom e Ashill, qual è il predittore meno efficace della soddisfazione degli studenti?. le interazioni tra studenti. tutte le opzioni proposte. le attività del docente. le interazioni tra docenti e student.

Nello studio di Eom e Ashill, qual è il maggior predittore dei risultati accademici degli studenti?. le interazioni tra docenti e studenti. tutte le opzioni proposte. le interazioni tra studenti. le attività del docente.

Nello studio di Eom e Ashill, la motivazione estrinseca e l’autoregolazione risultano influenzare: i risultati accademici. nessuna delle opzioni proposte. entrambe le opzioni proposte. i livelli di soddisfazione.

Nello studio di Cacciamani e Ferrini, in riferimento a quale modello teorico è spiegata la maggior rielaborazione delle informazioni?. Knowledge Building Community. Apprendimento collaborativo. Progressive Inquiry Model. Self-regulated Learning.

Quale metodologia è stata adottata nello studio di Cacciamani e Ferrini?. modalità di indagine etnografica che integra metodi quantitativi e qualitativi. metodo sperimentale. modalità di indagine etnografica con metodi qualitativi. modalità di indagine etnografica con metodi quantitativi.

Il modello della Knowledge Building Community ha: 5 principi. 12 principi. 10 principi. 4 principi.

La Knowledge Building Community mira a: promuovere la competenza di imparare ad imparare. promuovere l’apprendimento. promuovere la collaborazione tra i discenti. promuovere la capacità di costruire nuove idee.

Tra i principi della comunità di pratiche ci sono: comunità e cultura. acquisizione passiva di significato. comunità e identità. pratica e motivazione.

I principi della comunità di apprendimento sono: attività e riflessione. tutte le opzioni proposte. collaborazione e cultura. contenuto disciplinare profondo.

Nello studio di Cacciamanie Ferrini, all'interno del knowledge forum gli studenti potevano: esplorare e gestire informazioni. esplorare problemi; valutare contenuti e strategie. esplorare e gestire informazioni; valutare contenuti. esplorare problemi; gestire informazioni; valutare contenuti e strategie.

La quantità dei messaggi postati in un forum: è influenzata dalla qualità delle infrastrutture. entrambe le opzioni proposte. è correlata alle performance di apprendimento. nessuna delle opzioni rpoposte.

Chi scrive meno messaggi all'interno del forum ha migliori risultati di apprendimento: falso. vero, ma solo se partecipa a più discussioni su temi diversi. vero, se concentra i commenti su un unico tema. vero.

Nello studio di Cacciamani e colleghi, i risultati indicano che l’attività epistemica è favorita da: stili di tutorship supportiva. riflessione metacognitiva. tutte le opzioni proposte. livelli di partecipazione centrale.

Fattori di successo dell’apprendimento online: la soddisfazione e la motivazione dei docenti; il supporto dei tutor online; spazi di riflessione metacognitiva ad hoc all’interno del corso. la soddisfazione e la motivazione dei docenti; la partecipazione degli studenti; il supporto dei tutor online. la soddisfazione dei docenti; la partecipazione degli studenti; il supporto dei tutor online; spazi di riflessione metacognitiva ad hoc all’interno del corso. la soddisfazione e la motivazione dei docenti; la partecipazione degli studenti; il supporto dei tutor online; spazi di riflessione metacognitiva ad hoc all’interno del corso.

L’utilizzo metacognitivo dell’ICT si sviluppa su più livelli: indagine delle rappresentazioni sulle ICT; delle conoscenze metacognitive; degli aspetti di controllo e degli aspetti generali di consapevolezza. indagine delle rappresentazioni sulle ICT e degli aspetti generali di consapevolezza. indagine delle rappresentazioni sulle ICT; degli aspetti di controllo e degli aspetti generali di consapevolezza. indagine delle rappresentazioni sulle ICT; delle conoscenze metacognitive e degli aspetti di controllo.

Nello studio di Cinque e Martini, la percezione di autoefficacia: è un fattore modellato dall’ambiente e dai riscontri sociali. correla con l’effettivo uso del VLE. è un fattore modellato dai riscontri sociali. è un fattore modellato dall’ambiente.

Nello studio di Martini e Cinque, le esperienze d’uso ICT in contesto di apprendimento risultano influenzate da: tutte le opzioni proposte. ambiente, usabilità, accessibilità, infrastruttura istituzionale, supporto della comunità. proprietà e possibilità di apportare modifiche e personalizzazioni. requisiti disciplinari, strategie di apprendimento.

Nello studio di Martini e Cinque, le attività online sono state distinte in: study task, information handling task, organizational task, communicative task, productive/experiential task. assimilative task, information handling task, organizational task, communicative task, productive/experiential task. assimilative task, information searching task, organizational task, communicative task, productive/experiential task. assimilative task, information handling task, organizational task, interactive task, productive/experiential task.

In alcuni studi sulla formazione online, l’orientamento agli obiettivi di padronanza correla positivamente con: l’impegno, il tempo dedicato all’utilizzo degli strumenti online e la valutazione finale. l’impegno e il tempo dedicato all’utilizzo degli strumenti online. le opzioni proposte non correlano positivamente con l’orientamento agli obiettivi. l’impegno e la valutazione finale.

Secondo la teoria socio-cognitiva di Bandura, l’agentività umana si riferisce a una struttura interdipendente che coinvolge una causazione reciproca triadica costituita da: fattori personali interni, comportamento messo in atto in un dato contesto, influenza dei pari. fattori personali interni, esperienze pregresse, eventi ambientali contingenti. fattori personali interni, comportamento messo in atto in generale, eventi ambientali contingenti. fattori personali interni, comportamento messo in atto in un dato contesto, eventi ambientali contingenti.

Secondo Cinque e Martini, in un intervento metacognitivo, gli artefatti tecnologici: rendendo più visibili le scelte e le associazioni mentali compiute dal discente. tutte le opzioni proposte. diventano ambienti facilitanti per l’assunzione di consapevolezza dei propri processi mentali. esplicitano le modalità di approccio ai problemi e le procedure operative adottate.

I learning environment sono: artefatti metacognitivi che fungono da scaffolding tecnologici per sostenere le capacità di autoregolazione. artefatti metacognitivi che fungono da scaffolding metodologici e tecnologici per sostenere le capacità di autoregolazione. artefatti metacognitivi che fungono da scaffolding metodologici per sostenere le capacità di autoregolazione. artefatti metacognitivi che fungono da scaffolding metodologici e tecnologici per sostenere le capacità di apprendimento.

Cinque e Martini indagano il ruolo di molteplici fattori nella: percezione di autoefficacia dello studente rispetto alle prestazioni accademiche e nell’utilizzo degli strumenti informatici ai fini di apprendimento. nell’utilizzo degli strumenti informatici ai fini di apprendimento. percezione di autoefficacia dello studente nella vita di tutti i giorni. percezione di autoefficacia dello studente rispetto alle prestazioni accademiche.

La conoscenza di strategie di studio: è predittiva di successo accademico insieme all’automonitoraggio. non è predittiva di successo accademico. è predittiva di successo accademico insieme alla disposizione all’apprendimento e all’automonitoraggio. è predittiva di successo accademico insieme alla disposizione all’apprendimento.

Nel modello di Kuhn quale prospettiva sostiene che ci sono regole condivise di indagine e conoscenza che rendono alcune posizioni più sostenibili rispetto ad altre?. realista. valutativa. assolutista. molteplicista.

E’ largamente condiviso in letteratura che le credenze epistemiche e l’apprendimento autoregolato abbiano un nesso causale. vero, c'è una lunga tradizione di studi a riguardo. falso, nessuno ha mai indagato questa relazione. falso, è stato provato solo da Muis e Franco. vero.

Gli studi sulle credenze epistemiche si rifanno alle prospettive: evolutiva e multidimensionale. evolutiva e culturale. evolutiva e assolutista. multidimensionale e personologica.

Nello studio di Mason e colleghi, quali caratteristiche ha il discente con un pensiero epistemico avanzato, rispetto ad uno meno avanzato?. Quello più sofisticato vede la conoscenza come semplice e certa. Non ci sono differenze. Quello più sofisticato ha maggiori risorse cognitive. Quello meno sofisticato vede la conoscenza come semplice e certa.

Quali caratteristiche individuali sono state considerate nello studio di Mason e colleghi?. Conoscenze pregresse, motivazione, credenze dominio specifiche sulla scienza. Conoscenze pregresse, approccio allo studio, credenze dominio specifiche sul Web. Stile di navigazione, approccio allo studio, credenze dominio specifiche sulla scienza. Conoscenze pregresse, approccio allo studio, credenze dominio specifiche sulla scienza.

Secondo Kitchener il pensiero epistemico si applica nei ragionamenti su: problemi analogici. tutti i tipi di problema elencati. problemi intuitivi. problemi ben e mal strutturati.

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