PSICOLOGIA DEI GRUPPI E DI COMUNITÃ LEZ 11-20
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Title of test:![]() PSICOLOGIA DEI GRUPPI E DI COMUNITÃ LEZ 11-20 Description: GUIDI ELISA LEZIONE 11-20 |




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1- Cosa afferma Zimmerman in merito alla relazione tra empowerment individuale, organizzativo e comunitario?. Un intervento a un livello garantisce automaticamente un cambiamento negli altri. I tre livelli sono indipendenti e non si influenzano tra loro. I livelli sono interdipendenti, ma un cambiamento in uno non implica necessariamente trasformazioni negli altri. L’empowerment individuale è irrilevante per lo sviluppo delle comunità empowered. 2. Rispetto alla componente del “controllo”, cosa favorisce un’organizzazione empowering?. Accesso chiaro e corretto alle informazioni organizzative. La consapevolezza dei membri di un'organizzazione di poter contare sulle proprie capacità e competenze per raggiungere obiettivi comuni. Opportunità di confronto e azioni concrete per migliorare l'organizzazione. La possibilit di Influenzare il contesto esterno e proporre alternative ai servizi esistenti. 3. Quale delle seguenti affermazioni non caratterizza una comunità empowering?. Cerca di adottare modalità decisionali inclusive che coinvolgono i diversi attori della comunità. Cerca di favorire la partecipazione attiva dei cittadini attraverso spazi di dialogo e ascolto. Cerca di limitare l’accesso alle risorse per mantenere l’ordine e la stabilità. Cerca di integrare conoscenze locali con competenze di esperti e politici per risolvere i problemi. 4. Quale affermazione descrive meglio la dimensione dell'integrazione e della soddisfazione dei bisogni nel modello di McMillan e Chavis (1986)?. Riguarda il riconoscimento negli altri di caratteristiche simili alle proprie, creando un senso di somiglianza. Si fonda sulla storia condivisa e sulle relazioni emotive che si sviluppano all’interno della comunità. È la percezione che la comunità possa offrire risorse utili per soddisfare i bisogni dei membri, rafforzando il senso di solidarietà. Rappresenta il grado di influenza che i membri possono esercitare all’interno della comunità. 5. Quale affermazione descrive meglio la dimensione dell'appartenenza nel modello di McMillan e Chavis (1986)?. Corrisponde alla storia condivisa, ovvero ai legami costruiti nel corso del tempo. È un processo bidirezionale che riguarda l’influenza esercitata dalla comunità sui membri e viceversa. Indica il sentimento di essere parte integrante della comunità, rafforzato da confini, sicurezza emotiva, coinvolgimento personale e simboli condivisi. Si riferisce alla percezione che i bisogni dei membri possano essere soddisfatti attraverso le risorse della comunità. 6. Quali sono le tre dimensioni fondamentali del senso di comunità secondo Sarason (1974)?. Conformismo, reciprocità e partecipazione attiva. Empowerment, interdipendenza e senso di appartenenza. Percezione di similarità, interdipendenza e senso di appartenenza. Status sociale, sicurezza e identità. 7.Quale affermazione è falsa rispetto ai processi decisionali inclusivi?. I processi decisionali inclusivi generano benefici sia per i partecipanti che per la comunità, favorendo lo sviluppo della cittadinanza e il rafforzamento del senso di appartenenza. I processi decisionali inclusivi possono comportare rischi e svantaggi, che possono essere mitigati garantendo trasparenza, equità, coinvolgimento degli stakeholder e risorse adeguate. I benefici dei processi decisionali inclusivi riguardano esclusivamente l’efficacia delle decisioni politiche, senza alcun impatto sul senso di appartenenza alla comunità. Senza adeguate condizioni, i processi decisionali inclusivi possono portare a frustrazione, disempowerment e escludere attori marginali. 8. Quale affermazione sul volontariato è falsa?. La fase delle esperienze nel volontariato riguarda il momento in cui il volontario valuta se le proprie motivazioni iniziali sono soddisfatte. Le motivazioni all’impegno volontario possono includere aspetti valoriali, di conoscenza, di carriera, sociali e legati alla protezione e accrescimento dell’Io. Il volontariato è un comportamento prosociale svolto generalmente attraverso un'organizzazione, senza aspettative di guadagno. L’orientamento prosociale non ha influenza sulla decisione di intraprendere attività di volontariato. 9. Quali sono i due principi fondamentali che guidano la disobbedienza prosociale?. Rabbia morale e identità di gruppo. Convinzioni morali e supporto sociale. Ragionamento morale e valori di impegno. Responsabilità sociale e inclusione morale. 10.Quale delle seguenti affermazioni è falsa rispetto alla tipologia di partecipazione secondo Meister (1969)?. La partecipazione di fatto è legata all'appartenenza a gruppi sociali e non rappresenta una scelta attiva dell’individuo. La partecipazione spontanea è una forma bottom-up che risponde al bisogno individuale di appartenenza e affiliazione. La partecipazione volontaria è bottom-up e ha come obiettivo anche il benessere collettivo, come nei movimenti di protesta. La partecipazione provocata è una forma di coinvolgimento bottom-up nata da iniziative cittadine spontanee per rispondere a bisogni locali. 11.Quale delle seguenti affermazioni è falsa riguardo al processo trasformativo della resilienza?. Il cambiamento comunicativo si riferisce all’incremento delle informazioni disponibili all’interno della comunità e al maggiore scambio comunicativo tra i membri. Il cambiamento strategico riguarda il miglioramento della capacità strategica di processo, gestione e sviluppo. Il cambiamento relazionale si riferisce alla crescita del supporto sociale, ma non include il rafforzamento delle relazioni tra diverse comunità (relazioni bridging). Il piano strategico viene implementato e valutato per migliorare continuamente le strategie e le azioni per lo sviluppo del sistema e della comunità. 12. Nell'ambito della dimensione relazione della resilienza, affinché il supporto sociale sia efficace, quale condizione è necessaria?. Che sia richiesto formalmente dalla persona che ne ha bisogno. Che venga offerto in maniera tempestiva e adeguata nelle modalità. Che provenga esclusivamente da familiari o amici stretti. Che venga erogato da professionisti della salute mentale. 13. Quale delle seguenti affermazioni è falsa riguardo al ruolo della comunicazione nel processo di resilienza?. La comunicazione consente di sviluppare canali e sistemi comunicativi che rappresentano una risorsa per l'individuo. La comunicazione consente di migliorare la competenza comunicativa per facilitare la gestione degli eventi critici. La comunicazione favorisce la promozione di attenzione e cura, contribuendo alla creazione di legami di supporto. La comunicazione promuove la riflessione critica. 14 In merito allo studio del benessere, qual è una delle principali critiche alla psicologia positiva?. Tende a concentrarsi prevalentemente sugli aspetti individuali, sulle caratteristiche della personalità e sulle risorse personali. Si concentra esclusivamente sulla dimensione sociale del benessere. Non considera il benessere psicologico come una condizione accessibile a tutti. Si concentra esclusivamente sugli aspetti ambientali che determinano il benessere. 15.Cosa distingue principalmente la prospettiva eudaimonica da quella edonica nel concetto di benessere?. La prospettiva eudaimonica è centrata sulle emozioni positive e negative. Il benessere eudaimonico si concentra sul piacere immediato. La prospettiva eudaimonica è centrata sul benessere sociale. Il benessere eudaimonico non coincide con il piacere inviduale ma è orientato all'autorealizzazione e al raggiungimento di obiettivi significativi. 16.La dimensione dell'autonomia nel modello di benessere psicologico di Carol Ryff (1989) a cosa corrisponde?. La capacità di influenzare l’ambiente circostante per adattarlo ai propri bisogni. La capacità di prendere decisioni indipendenti, senza dipendere dall’approvazione degli altri. La capacità di avere obiettivi chiari e un senso di significato nella propria vita. La capacità di crescere e svilupparsi costantemente come individuo. 17. Quale di queste affermazioni riguarda il concetto di benessere sociale secondo Keyes (2013)?. Il benessere deriva da un buon livello di adattamento dell'individuo alla società in cui vive. Il benessere si identifica con il senso di autorealizzazione derivante dal raggiungimento di obiettivi significativi, sia personali che comunitari. Il benessere è determinato dalla valutazione soggettiva della propria vita in termini di soddisfazione e dalla prevalenza di emozioni positive rispetto a quelle negative. Il benessere è una condizione accessibile a tutti e si basa su emozioni positive, coinvolgimento, relazioni interpersonali positive, significato e realizzazione personale. 18.Quale delle seguenti affermazioni è falsa rispetto al modello di Prilleltensky sugli elementi del benessere. L’azione critica è il risultato dell’integrazione tra coscienza ed esperienza critica, finalizzata al cambiamento sociale. La coscienza critica implica la consapevolezza delle cause del malessere e della possibilità di modificarle. L’esperienza critica si riferisce a eventi significativi che possono trasformare la percezione dei problemi sociali. La coscienza critica si sviluppa utilizzando una prospettiva utilitaristica per garantire il benessere personale. 19.Secondo l'Institute of Medicine, quale intervento è più appropriato per sottogruppi o individui a rischio elevato per un distrurbo?. Interventi selettivi. Interventi terapeutici. Interventi indicati. Interventi universali. 20. Quale dei seguenti aspetti non caratterizza la disciplina della prevenzione?. Si concentra principalmente sull'individuazione di malattie già presenti nella popolazione. Si basa su approcci interdisciplinari provenienti da vari ambiti. Orienta l'intervento sulla base di evidenze empiriche. Analizza i fattori di rischio e i fattori protettivi. 21.Secondo Caplan, qual è l'obiettivo della prevenzione primaria?. Riduce la prevalenza, intercettare precocemente i nuovi casi. Ridurre la durata e la diffusione di un disturbo. Limita le conseguenze di un disturbo già verificato. Riduce l'insorgenza di disturbi in una popolazione sana. 22.Nell'approccio basato sull’uso dei natural helpers della comunità, che ruolo hanno queste persone?. Definiscono i bisogni di salute e persuadono il gruppo target ad adottare comportamenti salutari. Offrono supporto ai membri della comunità e agiscono come testimoni culturali e da mediatori tra istituzioni/servizi e comunità. Sviluppano competenze e risorse in grado di sostenere l'attività di prevenzione e renderla adatta al contesto locale. Supportano lo psicologo di comunità nella creazione e gestione di gruppi che uniscono diversi settori della comunità per prevenire i problemi della comunità. 23. Quale di queste affermazioni è corretta in relazione al training?. Lo scopo del training è quello di modificare il comportamento individuale. L’intervento sulle conoscenze garantisce un cambiamento duraturo degli atteggiamenti. L’obiettivo del training è quello di fornire informazioni corrette, senza modificare comportamenti o competenze. Il training è efficace solo per cambiare le abilità individuali, non gli atteggiamenti. Quale delle seguenti attività fa parte di un programma di training efficace?. Presentare quali sono i comportamenti, le cognizioni e gli atteggiamenti auspicati. Concentrarsi principalmente sugli atteggiamenti, in quanto difficili da modificare, rispetto a conoscenze e abilità. Evitare di fornire un feedback sui progressi di apprendimento dei partecipanti. Privilegiare le occasioni per applicare le conoscenze piuttosto che fornire solo informazioni rilevanti. 25, Secondo il modello ecologico di Bronfenbrenner, quale affermazione è corretta riguardo agli interventi preventivi community-based?. Riducono le disuguaglianze presenti nella comunità agendo solo a livello macro. Si focalizzano per l'azione a livello individuale per migliorare le capacità personali del gruppo target. Operano almeno su uno dei livelli meso, eso o macro e si concentrano su problemi strutturali e processi sociali. Hanno come obiettivo princiapale l'eliminazione delle disuguaglianze economiche nella comunità. 26. Secondo Granovetter (1973), quale tipo di legame è fondamentale per l'accesso a una più ampia rete di conoscenze e per favorire l'integrazione delle comunità?. Legami funzionali. Legami deboli. Legami forti. Legami affettivi. 27.Secondo il modello di Dohrenwend, quali sono i due tipi di mediatori che influenzano le reazioni agli eventi stressanti?. Partecipazione e resilienza. Psicologici e situazionali. Emotivi e fisici. Senso di comunità e empowerment. 28.Nel contesto del supporto sociale, quale dei seguenti descrive meglio la Buffering Hypothesis?. Il supporto sociale ha effetti esclusivi sul benessere fisico, non psicologico. Il supporto sociale non influisce sugli eventi stressanti. Il supporto sociale ha una funzione di cuscinetto rispetto agli stimoli stressanti. Il supporto sociale è utile solo in situazioni di grave psicopatologia. 29. Quale condizione è diventata fondamentale per l’accesso ai finanziamenti pubblici?. La riduzione dei costi di gestione. La partecipazione attiva dei soli beneficiari. L’impiego esclusivo di risorse private. La capacità di costruire partenariati pubblico-privati. 30. Qual è lo scopo della fase di programmazione nel Project Cycle Management?. Consiste nell’identificare indicatori di impatto e strumenti per il monitoraggio sistematico dell’implementazione progettual. Serve a determinare in dettaglio le attività operative del progetto e a redigere un piano di spesa completo per ogni fase. Si riferisce al quadro politico e alle priorità dei finanziatori che definiscono macro-obiettivi e priorità del progetto. Si caratterizza per l'analisi del contesto e la definizione degli obiettivi generali e specifici. 31.Quale strumento viene spesso utilizzato per rappresentare le relazioni gerarchiche tra gli obiettivi in un progetto?. Analisi SWOT. Quadro logico (logical framework approach). Diagramma di PERT. Diagramma di Gantt. 32.Quale di questi elementi non è menzionato come fondamentale per il successo di un progetto?. Una rete di stakeholder. Un sistema strutturato per monitoraggio e valutazione. Un sistema di valutazione delle competenze individuali. Un’analisi costi-benefici. |