PSICOLOGIA GIURIDICA E DEI PROCESSI COGNITIVI
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Title of test:![]() PSICOLOGIA GIURIDICA E DEI PROCESSI COGNITIVI Description: primo paniere - unipegaso |




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Le origini della Psicologia possono essere fatte risalire: Al XII secolo D.C. All'VIII secolo A.C. Risalire al V VI secolo A.C. Al VI secolo A.C. La Psicologia scientifica nasce: Solo alla fine del XIX secolo. Nel XX secolo. Agli inizi del XVII secolo. Alla fine del XVIII secolo. L'elaborazione psicologica prima di acquisire un proprio statuto di scienza autonoma: Si è mantenuta all'interno del pensiero biologico. Si è mantenuta all'interno del pensiero filosofico. Si è mantenuta all'interno del pensiero matematico. Si è mantenuta all'interno del pensiero letterario. Per studiare i processi mentali Wundt si basava: Sulla fisiologia umana. Sull'osservazione. Sull'introspezione. Sull'euristica. Fino alla prima metà del secolo scorso la psicologia, in particolare negli Stati Uniti è stata dominata: Dall'evoluzionismo. Dalla teoria della gestalt. Dal cognitivismo. Dal comportamentismo. Il cognitivismo nasce: Negli anni '60 in Europa. Tra gli anni '40 e '50 negli Stati Uniti. Subito dopo il conflitto bellico mondiale in Inghilterra. Negli anni '80 in Italia. Secondo l'orientamento cognitivista: La mente umana elabora le informazioni già in suo possesso. La mente non elabora le informazioni provenienti dall'esterno. La mente umana funziona elaborando le informazioni che giungono dagli organi di senso. La mente umana risponde secondo un modello stimolo-risposta. La psicologia cognitivista: Non costituisce un sistema teorico organizzato. Costituisce un sistema teorico organizzato. E' una scuola di pensiero strutturata in sistema autonomo. Non è una scuola di pensiero ma costituisce un sistema autonomo organizzato. Le scoperte sul cervello ed il sistema nervoso centrale: Non dimostrano relazioni tra eventi neurologici ed i processi mentali. Dimostrano evidenti relazioni tra eventi neurologici e processi mentali. Dimostrano evidenti relazioni tra eventi neurologici ma non tra processi mentali. Dimostrano relazioni tra processi mentali ma non evidenti relazioni tra eventi neurologici. Le odierne tecniche di imaging consentono di visualizzare: Non consentono di visualizzare né strutture anatomo-morfologiche dell'encefalo né le aree attive in compiti specifici. Non consentono di visualizzare strutture anatomo-morfologiche dell'encefalo ma solo le aree attive in compiti specifici. Le strutture anatomo-morfologiche dell'encefalo e le aree attive in compiti specifici. Consentono di visualizzare strutture anatomo-morfologiche dell'encefalo ma non le aree attive in compiti specifici. La Psicologia Giuridica è una disciplina che studia: La persona umana. Gli aspetti emotivi della persona umana. Il diritto penale. Il diritto processuale penale. La Psicologia Giuridica è una disciplina che studia la persona umana: Nei suoi aspetti intellettivi. Nei suoi aspetti intellettivi, caratteriologici ed attitudinali. Nei soli aspetti caratteriologici. Negli aspetti caratteriologici e intellettivi. La Psicologia Giuridica è una disciplina che studia la persona umana: Mentre svolge la su personalità in uno o più contesti, o formazioni sociali. Mentre assume particolari posizioni giuridiche in specifici procedimenti giudiziari. Per comprendere gli “stati cognitivo-comportamentali” esibiti nella ritualità del Processo. In tutti questi casi insieme. Si definisce “Psicologia Giuridica dei Processi Cognitivi”: L'applicazione dei concetti, dei metodi, delle euristiche e degli studi scientifici della cognizione. L'applicazione degli studi scientifici della cognizione. L'applicazione dei metodi della Psicologia. L'applicazione delle neuroscienze. Il Dibattimento penale può essere concepito come il palcoscenico in cui gli interagenti: Elaborano modalità comportamentali. Stabiliscono, elaborano, attuano ed utilizzano variegate e diversificate modalità comportamentali. Attuano ed utilizzano variegate modalità comportamentali. Non attuano diversificate modalità comportamentali. L'aula di un tribunale è un'organizzazione all'interno della quale: Le parti processuali subiscono modifiche di cui non è possibile considerarne lo stato futuro. Le parti processuali subiscono modifiche singolarmente prevedibili. Le parti processuali non subiscono modifiche singolarmente prevedibili. Le parti processuali non subiscono modifiche singolarmente prevedibili ed è possibile considerare lo stato futuro. Chi interroga in un'aula di tribunale è portato: Ad utilizzare sistemi persuasivi. A non utilizzare sistemi persuasivi. Ad utilizzare domande guidate. Ad utilizzare sistemi persuasivi, rappresentati dalle domande guidate. Le “domande guidate” sono quelle che: Impongono una risposta. Depistano il testimone. Trasferiscono nella mente l'impressione che una circostanza sia scontata. Quelle che presuppongono, ma non danno per scontate, le circostanze assunte. La testimonianza è: Solo un evento eminentemente psicologico. Un evento eminentemente psicologico che il codice di procedura penale include nei mezzi di prova senza spiegarne il significato. E' un evento del codice di procedura penale, ma non psicologico. Un evento eminentemente psicologico non incluso nel codice di procedura. L'intervistatore nell'aula del tribunale: Non deve influenzare, né direttamente, né indirettamente, il testimone. Può influenzare direttamente, ma non indirettamente, il testimone. Non può influenzare direttamente, ma solo indirettamente, il testimone. Può influenzare sia direttamente che indirettamente il testimone. La Psicologia conferma la capacità di memorizzare gli argomenti: Che occupano solo le prime posizioni. Che occupano le prime e le ultime posizioni. Che occupano solo le ultime posizioni. Che non occupano né le prime né le ultime posizioni. La Psicologia suggerisce l'opportunità di presentare la documentazione in un ordine: Che favorisca come primo nell'indice l'atto più importante. Che favorisca nell'indice come primo e ultimo gli atti più importanti. Che non favorisca come primo nell'indice l'atto più importante. Che non favorisca nell'indice come primo e ultimo gli atti più importanti. La Psicologia suggerisce l'ordine di apparizione testimoniale da riferire al giudice: Favorendo per primo il testimone più convincente. Favorendo per primo e per ultimo i testimoni più convincenti. Non favorendo per primo il testimone più convincente. Non favorendo né per primo né per ultimo i testimoni più convincenti. L'esame del singolo teste dovrà essere condotto: In modo da fargli esporre le considerazioni più importanti in parte all'inizio ed in parte alla fine. In modo da fargli esporre le considerazioni più importanti all'inizio e mai alla fine. In modo da fargli esporre le considerazioni più importanti alla fine. In modo da non fargli esporre le considerazioni più importanti né all'inizio nè alla fine. Nell'acquisizione delle informazioni si inserisce: L'intervallo di tempo che intercorre tra l'indicazione dei mezzi di prova, dall'evoluzionismo. L'esposizione alla comunicazione. La rilevazione della misura di memorizzazione del messaggio. L'intervallo di tempo che intercorre tra l'indicazione dei mezzi di prova, dall'evoluzionismo; l'esposizione alla comunicazione; la rilevazione della misura di memorizzazione del messaggio. L'elaborazione dell'informazione risulta notevolmente facilitata se: Chi presenta le prove propone uno schema generale (un “copione”). Chi presenta le prove non propone uno schema generale (un “copione”). Chi presenta le prove propone solo al'inizio uno schema generale (un “copione”). Chi presenta le prove propone solo alla fine uno schema generale (un “copione”). Le numerose ricerche hanno confermato che la presenza di una trama: Aumenta la comprensione del materiale oggetto della comunicazione. Non aumenta la comprensione del materiale oggetto della comunicazione. Può aumentare la comprensione del materiale oggetto della comunicazione. Non aumenta la comprensione del materiale oggetto della comunicazione, ma ne facilita il ricordo. La presenza di uno schema di riferimento: Produce l'attenzione. Permette l'organizzazione del nuovo materiale che viene gradualmente presentato. Guida il processo di recupero e di rievocazione del materiale memorizzato e facilita la sua valutazione finale. Produce l'attenzione; permette l'organizzazione del nuovo materiale che viene gradualmente presentato; guida il processo di recupero e di rievocazione del materiale memorizzato e facilita la sua valutazione finale. La difesa deve redigere le liste testimoniali: Fornendo al giudice una precisa idea del percorso ricostruttivo che intende realizzare. Non fornendo al giudice una precisa idea del percorso ricostruttivo che intende realizzare. Fornendo al giudice solo in parte l'idea del percorso ricostruttivo che intende. Non deve mai far comprendere al giudice il suo percorso ricostruttivo né mai deve anticiparglielo. La difesa per ridurre l'effetto della “prima impressione” del Giudice, dovrà: Facilitare gli effetti positivi della sua maggiore “memorabilità” offrendo alla fine elementi di giudizio. Non facilitare gli effetti positivi della sua maggiore “memorabilità” offrendo alla fine elementi di giudizio. Facilitare gli effetti positivi della sua maggiore “memorabilità” ma non offrire alla fine elementi di giudizio. Facilitare gli effetti positivi della sua maggiore “memorabilità” ma non offrire né alla fine né all'inizio elementi di giudizio. L'attenzione nel processo penale: Permette al giudice di mettere in evidenza alcune informazioni e di escludere dalla coscienza tutte le altre. Permette al giudice di mettere in evidenza alcune informazioni. Permette al giudice di escludere dalla coscienza le informazioni che non necessitano. Permette al giudice di escludere alcune informazioni. Il giudice nel Giudizio penale: Non dispone di “attenzione selettiva psicologica” e non esclude i suoni che ritiene meno importanti. Dispone di “attenzione selettiva psicologica” ma non esclude i suoni che ritiene meno importanti. Dispone di “attenzione selettiva psicologica” che gli permette di escludere i suoni ritenuti meno importanti. Non dispone di “attenzione selettiva psicologica” ma esclude i suoni che ritiene meno importanti. L'esperienza del giudice comporta: Una minore difficoltà a prestare contemporaneamente attenzione al processo e a quanto avviene in aula. Una maggiore difficoltà a prestare contemporaneamente attenzione al processo e a quanto avviene in aula. Prescindendo dalla difficoltà non riesce a prestare contemporaneamente attenzione al processo e a quanto avviene in aula. Non è la difficoltà che impedisce al giudice di prestare contemporaneamente attenzione al processo e a quanto avviene in aula. Il giudice: Non possiede un'”attenzione divisa” che gli permette di prestare attenzione a più di un segnale. Possiede un'”attenzione divisa” ma non gli permette di prestare attenzione a più di un segnale. Possiede un'”attenzione divisa” che gli permette di prestare attenzione a più di un segnale. Ha la possibilità di prestare attenzione a più di un segnale, ma non possiede un'”attenzione divisa”. Quanti sono i meccanismi d'attenzione del Giudice: Cinque. Almeno cinque. Quattro. Sette. Il meccanismo dell'”Allerta”: Indica la quantità di attenzione implicata in un compito. Indica la qualità di attenzione in un compito. Non indica la quantità di attenzione di un compito. Non indica né la quantità né la qualità di attenzione di un compito. L'attivazione del Giudice: Non costituisce un meccanismo coinvolto nell'elaborazione dell'informazione. Costituisce un meccanismo coinvolto nell'elaborazione dell'informazione. Costituisce un meccanismo indiretto nell'elaborazione dell'informazione. Non costituisce né un meccanismo diretto né indiretto nell'elaborazione dell'informazione. Con quante modalità l'attenzione permette di orientarsi nello spazio: Quattro. Cinque. Due. Sei. Secondo alcuni autori: Le singole caratteristiche di uno stimolo sono elaborate in modo preattentivo. Le singole caratteristiche di uno stimolo non sono elaborate in modo preattentivo. Le singole caratteristiche di uno stimolo sono elaborate in modo attentivo. Le singole caratteristiche di uno stimolo non sono elaborate né in modo preattentivo né in modo attentivo. L'attenzione in quanto focalizzazione cosciente, può essere di tipo: “Extratensivo”, rivolta verso il mondo esterno, oppure “intratensivo”, rivolta al mondo interno. Solo “extratensivo”, rivolta verso il mondo esterno. Solo “intratensivo”, rivolta al mondo interno. Né “extratensivo”, rivolta verso il mondo esterno, né “intratensivo”, rivolta al mondo interno. Quante sono le principali procedure psicologiche che consentono la composizione degli atti linguistici nella struttura di un genere discorsivo: Due. Tre. Quattro. Cinque. Il “narrare” e “l'argomentare”: Sono procedure psicologiche. Non sono procedure psicologiche. Sono procedure psicologiche ma non servono nella strutturazione di un genere discorsivo. Non sono procedure psicologiche e non servono nella strutturazione di un genere discorsivo. Il testo argomentativo: Non rivela un modo di “pensare–parlare”. Rivela un modo di “pensare–parlare”. Rivela un modo di “parlare-pensare”. Non rivela né un modo di “pensare–parlare” né un modo di “parlare-pensare”. L'attività concreta del parlare in una aula di Tribunale: Identifica le parti processuali come attori sociali. Identifica le parti processuali come attori individuali. Non identifica le parti processuali come attori sociali. Identifica anche le parti processuali come attori individuali. Durante le eccezioni preliminari il flusso dei suoni nella produzione delle frasi: Non è sempre stabile ed uniforme. E' sempre stabile ed uniforme. E' stabile solo in alcune situazioni. Non attuano diversificate modalità comportamentali. Quante tipologie di pause ci capita di avvertire ascoltando Il Giudice, il Pubblico Ministero e gli Avvocati: Almeno tre. Almeno quattro. Almeno sei. Nessuna. Quando le interruzioni della catena sonora sono percepibili come silenzio: Le pause si definiscono“vuote”. Le pause si definiscono “piene”. Le pause non si definiscono né “vuote” né “piene”. Le pause si definiscono “silenziose”. Le “pause piene” sono: Interruzioni brevi nella catena fonematica. Interruzioni lunghe nella catena fonematica. Interruzioni medie nella catena fonematica. Non sono né interruzioni brevi né lunghe, né medie nella catena fonematica. Le “pause di giuntura” sono: Non sono attimi di silenzio. Sono attimi di silenzio perché il parlante articoli i sintagmi di una frase o le frasi all'interno di un segmento testuale. Sono momenti lunghi di silenzio. Non riguardano il silenzio. Perché nel processo penale la comunicazione sia efficace: E' necessario che risulti conforme a certe regole o massime. Non è necessario che risulti conforme a certe regole o massime. Non deve mai risultare conforme a certe regole o massime. Può risultare conforme a certe regole o massime. Nel processo penale la fase dell'Istruzione dibattimentale rappresenta: Il momento dell'esame testimoniale. Il momento degli atti introduttivi al Dibattimento. Il momento dell'apertura del Dibattimento. Il momento delle eccezioni preliminari. La caratteristica saliente del sistema accusatorio si realizza attraverso i criteri: Dell'economicità e della concentrazione. Dell'oralità e dell'immediatezza. Dell'attenzione e della risultanza. Con nessuno dei criteri indicati sopra. L'accusa nel processo penale è impersonata: Dal Giudice. Dal Pubblico Ministero. Dall'avvocato della Parte Civile. Dal Giudice e da Pubblico Ministero. Tra i mezzi per conseguire la dimostrazione della verità esistono: La testimonianza e l'esame delle parti. Solo la testimonianza. Solo l'esame delle parti. Né la testimonianza né l'esame delle parti. Le prove che il giudice deve valutare sono: Solo quelle legittimamente acquisite nel dibattimento. Anche quelle acquisite nel dibattimento. Quelle acquisite dalla polizia giudiziaria fuori dal dibattimento. Solo i documenti formati fuori ed introdotti nel dibattimento. Le prove atipiche: Sono sempre ammissibili. Non sono mai ammissibili. Sono ammissibili solo previo accordo delle parti. Solo il giudice può valutarne l'ammissibilità. Le prove illecite: Sono sempre ammissibili. Non sono mai ammissibili. Sono ammissibili in alcuni casi. Sono ammissibili a discrezione del giudice. La prova testimoniale viene condotta attraverso l'avvicendamento di tre momenti, uno necessario e due eventuali: Vero. Falso. Vero solo in parte. Falso solo in parte. L'Esame diretto: E' l'interrogatorio del teste da parte del Giudice. E' l'interrogatorio del teste da parte del Pubblico Ministero. E' l'interrogatorio del Giudice e dell'avvocato. E' l'interrogatorio del teste da parte di chi lo ha introdotto per esporre i fatti da lui conosciuti. Il controesame è condotto: Dal Giudice. Solo dal Giudice. Dall'antagonista di chi ha richiesto l'escussione del testimone per porre nel dubbio le valenze probatorie. Solo dal Pubblico Ministero. Nell'esame testimoniale le domande da porre: Non sono composte da una doppia struttura. Sono composte da più strutture. Sono composte da una doppia struttura. Non sono composte da strutture. Le “assunzioni” rappresentano: Le “domande vere e proprie”. Non rappresentano le “domande vere e proprie”. Fanno parte delle “domande vere e proprie”. Non esistono. Le assunzioni si dividono in “presunzioni” e “presupposti”: Falso. Vero. Sono sinonimi. Solo a volte. Le presunzioni riguardano le ipotesi in cui: Si fa una domanda quando si ritiene che la persona interrogata sia in grado di fornirla. Si conosce la risposta e si fa una domanda per esplicitarla. Si fa una domanda perché si vuole che il teste non risponda. Si fa una domanda che si conosce e si vuole che il teste risponda. Nel presupposto l'interrogante: Muove da un dato sconosciuto per smentire la verità. Muove da un dato conosciuto per mettere in evidenza la verità. Muove da un dato sconosciuto per mettere in evidenza la verità. Non muove da un dato sconosciuto ma non intende ottenere la verità. Le domande hanno un differente impatto secondo la struttura: Vero. Falso. Le domande hanno un differente impatto ma non per struttura. Le domande hanno un differente impatto solo per funzione. Si distingue tra domande aperte e domande chiuse: Falso. Le vere domande sono solo aperte. Vero. Le vere domande sono solo chiuse. Le “domande aperte” sono quelle che: Lasciano una maggiore libertà di risposta. Sono quelle che impongono una risposta. Sono quelle che lasciano poca libertà di risposta. Sono quelle che prevedono più risposte. Le “domande chiuse” sono quelle che: Impongono una risposta. Propongono delle alternative limitate. Lasciano maggiore libertà di risposta. Nessuna di queste. Le “domande chiuse” sono distinguibili in tre ulteriori sottocategorie: Falso. Vero. Sono distinguibili in quattro sottocategorie. Non sono distinguibili in sottocategorie. La variabile che condiziona il fenomeno dei giudizi diversi individui è rappresentata: Dal cambiamento nel tipo d'informazioni selezionate e nel modo in cui sono processate. Dal cambiamento di elaborazione mentale. Dal cambiamento nel tipo d'informazioni selezionate. Dal modo in cui sono processate. Il testimone può spiegare uno stesso evento in terni diversi e ciò dipende. Da fattori interni. Per alcuni da fattori interni e per altri da fattori esterni. Da fattori esterni. Né da fattori interni né da fattori esterni. Nel contesto processuale i soggetti che ne fanno parte possono commettere degli errori nella valutazione delle vicende e dei fatti e ciò è dovuto: Ai “bias attribuzionali”. Alle personali patologie dei soggetti. Ai “bias attribuzionali” e alle personali patologie dei soggetti. Ne ai “bias attribuzionali”, ne alle personali patologie dei soggetti, ne ai “bias attribuzionali” e alle personali patologie dei soggetti. I diversi protagonisti, introducono nel processo: La loro esperienza umana. Verità diverse a seconda delle distorsioni del ruolo che ricoprono. Verità diverse ma non specifiche. Verità comuni. Le forze dell'ordine arricchiscono la fase investigativa: Degli esiti di una presunta "attendibilità" della testimonianza. Degli esiti di una certa "attendibilità" della testimonianza. Non arricchiscono la fase investigativa. Creano la testimonianza. La principale fonte d'errori nella deposizione della vittima di un reato dipende: Dalla necessità di tutelare il sentimento degli altri. Dal meccanismo specifico della “predisposizione egodifensiva”. Dalla necessità di incolpare il colpevole. Dalla necessità di tutelare il sentimento degli altri, dal meccanismo specifico della “predisposizione egodifensiva” e dalla necessità di incolpare il colpevole non sono fonti d'errore per la vittima. La testimonianza oculare consiste: Nel narrare un fatto altrui. Nella narrazione riferita da altri. Nel recuperare il ricordo di un evento immediatamente osservato. Nel recuperare il ricordo di un evento precedentemente osservato. La testimonianza è: Solo un evento eminentemente psicologico. Un evento eminentemente psicologico che il codice di procedura penale include nei mezzi di prova senza spiegarne il significato. È un evento del codice di procedura penale, ma non psicologico. Un evento eminentemente psicologico non incluso nel codice di procedura. Si definisce flashbul memory: Il ricordo fotografico. Il ricordo autobiografico. Il ricordo riferito. La memoria retrograda. I ricordi flashbulb si caratterizzano per il fatto che: Gli individui non conservano dettagliatamente e a lungo il ricordo dell'evento, nè le altre circostanze. Gli individui conservano dettagliatamente e a lungo il ricordo dell'evento, ma non le altre circostanze. Gli individui conservano dettagliatamente e a lungo il ricordo dell'evento le altre circostanze. Gli individui non conservano dettagliatamente e a lungo il ricordo dell'evento, ma solo le altre circostanze. Nei ricordi flashbul si consolida la traccia mnestica a motivo: A motivo delle discussioni con le altre persone. A motivo della “ruminazione mentale”. A motivo delle discussioni con le altre persone e della “ruminazione mentale”. Ne a motivo delle discussioni con le altre persone, ne a motivo della “ruminazione mentale”, ne a motivo delle discussioni con le altre persone e della “ruminazione mentale”. L'inaspettatezza è considerata un requisito irrinunciabile dei ricordi flashbulb: Vero. Falso. Può considerarsi un probabile requisito di tali ricordi. Può considerarsi un requisito rinunciabili di tali ricordi. La Teoria del “Weapon focus effect”: Riguarda i testimoni oculari. Riguarda i testimoni di crimini perpetrati con armi. Riguarda la testimonianza de relato. Riguarda la testimonianza indiretta. La presenza di un'arma determina: Un restringimento del campo d'attenzione solo su alcuni particolari e peggiora l'accuratezza percettiva globale. Un restringimento del campo d'attenzione solo su alcuni particolari. Solo un peggioramento dell'accuratezza percettiva globale. Né determina un restringimento del campo d'attenzione né un peggioramento dell'accuratezza percettiva globale. Se l'attenzione del testimone viene indirizzata verso un'arma: Non ricorda neppure il viso dell'aggressore. Ricorda tutto tranne l'arma. Ricorda l'arma e il viso dell'aggressore. Non ricorda l'accaduto. L'effetto noto come “weapon focus effect”: Determina solo distorsioni mnemoniche. Determina solo distorsioni percettive. Determina perdite e distorsioni mnemoniche, nonchè percettive. Non determina né perdite né distorsioni mnemoniche e percettive. L'emozione sembra. Ritardare i processi di dimenticanza. Ritardare i processi di dimenticanza ed aiuta la memoria nel ricordo dei particolari connessi all'azione. Aiuta la memoria nel ricordo dei particolari connessi all'azione. Non ritardare i processi di dimenticanza e no aiutare la memoria nel ricordo dei particolari connessi all'azione. Il destinatario di un'aggressione criminosa, soprattutto se avvenuta con armi: Osserva più le mani che il volto dell'aggressore. Osserva più il volto che le mani dell'aggressore. Osserva sia il volto che le mani dell'aggressore. Non osserva né il volto né le mani dell'aggressore. Le “domande guidate” sono quelle che: Impongono una risposta. Depistano il testimone. Trasferiscono nella mente l'impressione che una circostanza sia scontata. Quelle che presuppongono, ma non danno per scontate, le circostanze assunte. L'intervistatore nell'aula del tribunale: Non deve influenzare, né direttamente, né indirettamente, il testimone. Può influenzare direttamente, ma non indirettamente, il testimone. Non può influenzare direttamente, ma solo indirettamente, il testimone. Può influenzare sia direttamente che indirettamente il testimone. Tra gli errori del processo penale ci sono quelli in “buona fede”: Vero. Falso. Ci sono solo errori in “mala fede”. Gli errori nel processo penale non vengono catalogati in “buona o male fede”. Uno degli errori nel processo penale cui incorrono i testimoni è causato: Dalla generale tendenza a non ricordare. Dalla generale tendenza a ricordare diversamente dall\'accaduto. Dal non voler ricordare. Dal non voler riferire. Nel processo penale hanno sul testimone una forte influenza che incide sulla percezione: Le aspettative. I pregiudizi. Né le aspettative, né i pregiudizi. Le aspettative e i pregiudizi insieme. La ricerca socio psicologica ha evidenziato che i soggetti tendono a correlare le caratteristiche fisiche con i tratti di personalità: Vero. Falso. Solo alcune volte. Solo in alcune circostanze. Se il soggetto esprime giudizi su situazioni o cose che disapprova: La sua distorsione percettiva diminuisce. La sua distorsione percettiva aumenta. La sua distorsione percettiva né aumenta né diminuisce. La sua distorsione percettiva alcune volte aumenta mentre altre diminuisce. Esiste in aula la tendenza ad attribuire comportamenti negativi a persone di pelle scura, prescindendo dalla razza: Vero. Falso. Vero solo per alcune razze, ma non per tutte. Vero solo per gli africani. Il riconoscimento di individui di sesso opposto appare più difficile che per quelli dello stesso sesso: Falso. Vero. Nel riconoscimento di individui è più facile per individui di sesso opposto. Nel riconoscimento di individui la facilità o la difficoltà sono pari per qualsiasi sesso. L'interrogatorio per essere un efficace atto investigativo: Deve essere improvvisato. Deve seguire l'ordine usato nelle precedenti sommarie informazioni rese. Deve seguire regole e tecniche specifiche. Non deve mai seguire regole e tecniche specifiche. Nell'esame testimoniale di rilevanza appare anche l'ambiente dell'aula del tribunale: Falso. Vero. E' irrilevante l'ambiente e il mobilio. Si ed è preferibile un ambiente con arredamenti appariscenti. Rispondere a domande implica: Attivare il pensiero. Attivare la coscienza. Attivare un processo cognitivo complesso. Attivare compiti automatici. L'efficacia di questa tecnica si basa: Sull'atteggiamento corretto di chi conduce l'interrogatorio. Sull'atteggiamento corretto di chi si sottopone all'interrogatorio. Sulla capacità di collaborazione del testimone. Sull'abilità del conducente. Le mnemotecniche dell'”intervista cognitiva” hanno la loro efficacia se chi esamina: Assume atteggiamenti suggestivi. Non assume atteggiamenti autoritari. Non assume atteggiamenti suggestivi. Si pone con distacco rispetto all'esaminato. Secondo una delle mnemotecniche dell'”intervista cognitiva”: Non è rilevante riferire qualsiasi dettaglio dell'evento. è rilevante far riaffiorare alla memoria gli aspetti generali della vicenda vissuta. è rilevante riferire qualsiasi dettaglio o ricordo dell'evento. è rilevante riuscire a ricordare i soggetti coinvolti. L'intervista cognitiva incoraggia il testimone a ricordare l'avvenimento: Iniziando il racconto dall'inizio. Iniziando da punti diversi, dalla fine, dal mezzo o da un evento particolarmente saliente. Iniziando sempre dalla fine. Solo da un evento particolarmente saliente. Lo studio ha evidenziato che l'intervista cognitiva: Accresce la quantità d'informazioni raccolte ma non la loro accuratezza. Non accresce la quantità d'informazioni ma migliora la loro accuratezza. Non accresce la quantità d'informazioni e non migliora la loro accuratezza. Accresce la quantità d'informazioni e migliora la loro accuratezza. L'intervista cognitiva riveduta si focalizza: Su tre elementi fondamentali della testimonianza. Su quattro elementi fondamentali della testimonianza. Su cinque elementi fondamentali della testimonianza. Su due elementi fondamentali della testimonianza. L'aspetto relazionale e l'aspetto mnestico: Sono elementi fondamentali della testimonianza. Non sono elementi fondamentali della testimonianza. Sono solo alcuni degli elementi fondamentali della testimonianza. Sono elementi della testimonianza ma non fondamentali. Il metodo dell'intervista cognitiva riveduta comporta: Dapprima l'utilizzo del racconto libero e poi quello delle domande dirette. Dapprima l'utilizzo delle domande dirette e poi quello del racconto libero. Solo l'utilizzo delle domande dirette. Solo l'utilizzo del racconto libero. Nell'intervista cognitiva: Non sono previsti i cosiddetti “tranelli psicologici”. Sono previsti i cosiddetti “tranelli psicologici”. Possono prevedersi anche “tranelli psicologici”. Solo in alcuni casi sono previsti i “tranelli cognitivi”. Il metodo noto come “thinking aloud”: E' sinonimo d'intervista cognitiva, ma con una leggera differenza procedurale. Non è sinonimo d'intervista cognitiva. E' sinonimo d'intervista cognitiva e senza nessuna differenza procedurale. Non è sinonimo d'intervista cognitiva ed è differente proceduralmente. La tecnica “thinking aloud” implica l'applicazione: Di tre tecniche. Di due tecniche. Di quattro tecniche. Di sei tecniche. Secondo la tecnica “thinking aloud”: Il soggetto viene istruito a pensare in silenzio. Il soggetto viene istruito a pensare ad alta voce. Il soggetto viene istruito a non pensare prima di rispondere. Il soggetto è invitato a riflettere senza rispondere. L'intervista strutturata: Si presenta come una versione semplificata dell'intervista cognitiva revisionata. Non può ritenersi una versione semplificata dell'intervista cognitiva revisionata. Può ritenersi una versione accurata dell'intervista cognitiva revisionata. Può ritenersi una versione più dettagliata dell'intervista cognitiva revisionata. L'intervista strutturata comporta: L'utilizzo di domande chiuse e non tendenziose. L'utilizzo di domande aperte e non tendenziose. L'utilizzo di domande aperte e tendenziose. L'utilizzo di domande chiuse e tendenziose. Riguardo al modo di raccogliere le informazioni si segue un preciso schema: Distinto in quattro fasi. Distinto in due fasi. Distinto in tre fasi. Distinto in cinque fasi. Una delle fasi dell'intervista strutturata comporta: Una rievocazione libera in risposta a domande chiuse. Nessuna rievocazione libera e nessuna domanda aperta. Nessuna rievocazione libera e nessuna domanda chiusa. Una rievocazione libera in risposta a domande aperte. Nell'intervista strutturata si propongono: Domande d'approfondimento che comportino l'inizio con la locuzione perché. Domande d'approfondimento che comportino la locuzione dove. Domande d'approfondimento senza insistere con troppi perché. Domande d'approfondimento che comportino la locuzione quando. Durante l'intervista strutturata evitare di ripetere una domanda se ha già dato una risposta perché: Solo se ha dato una risposta favorevole all'intervistatore. Potrebbe interpretarla come una critica e indurlo a darne una diversa. Solo nella fase dell'esame diretto. Solo nella fase del riesame. Nell'intervista strutturata vanno evitate le domande a risposta chiusa (SI/NO): Perché vi è la tendenza a rispondere SI. Perché vi è la tendenza a rispondere NO. Perché vi è la tendenza a rispondere non ricordo. Perché vi è la tendenza a non rispondere. Gli strumenti di validazione delle dichiarazioni testimoniali servono a comprendere: Se la narrazione è vera o se si tratta di pura fantasia. La capacità dell'intervistatore. L'attendibilità del teste. A smascherare le strategie espressive. Gli strumenti di validazione delle dichiarazioni testimoniali risultano significativi: In relazione alla memoria. In relazione alla memoria nel racconto di un evento traumatico. Sono utili nel racconto di un evento traumatico. Non risultano utili nel recupero di memoria e nemmeno nel racconto ad evento traumatico. Il CBCA è un'attenta analisi del contenuto della trascrizione utilizzata: Nei resoconti dell'imputato che confessa. Nei resoconti delle vittime di violenza. Nei resoconti dei testimoni vittime di reato. Nei resoconti di minori vittime di abuso. Il CBCA consta di criteri specifici definiti “criteri di contenuto” che sono: Diciannove. Venti. Dicei. Quindici. L'assenza dei “criteri di contenuto” del CNCA: Indica che la dichiarazione sia falsa. Non indica necessariamente che la dichiarazione sia falsa. Indica che la dichiarazione sia vera. Non indica né che la dichiarazione sia vera né che sia falsa. L'analisi della validità del resoconto si attua: Mediante tre passaggi. Mediante quattro passaggi. Mediante cinque passaggi. Mediante sei passaggi. La CNCA comporta anche: La lettura integrale. La valutazione globale della testimonianza. La lettura puntuale della testimonianza. La lettura integrale, la valutazione globale della testimonianza e la lettura puntuale della testimonianza. Lo strumento dello Statement Validity Assessment viene utilizzato: Per confutare un giudizio sulla credibilità di una dichiarazione. Per emettere un primo giudizio sulla credibilità delle dichiarazioni. Per emettere un giudizio definitivo sulla credibilità delle dichiarazioni. Non viene utilizzato per valutare la credibilità delle dichiarazioni. Lo strumento dello Statement Validity Assessment si avvale: Di tre indicatori. Di quattro indicatori. Di sei indicatori. Di sette indicatori. Tra gli indicatori dello Statement Validity Assessment vengono considerate le caratteristiche psicologiche: Vero. Falso. Solo le proprietà del linguaggio. Solo l'adeguatezza delle risposte. In tutte le fasi del Giudizio penale sono maggiormente attivati: I processi di memoria. I processi di attenzione. I processi di motivazione. I processi di apprendimento. Per comprendere le caratteristiche del dispositivo della lettura di quanto accade intorno importante è: La “memoria procedurale”. La “memoria di lavoro”. La memoria a lungo termine. L'esecutivo centrale. La “memoria a breve termine” e la “memoria di lavoro”: Sono due diversi dispositivi di memoria. La prima è riferibile alla memoria a breve termine e la seconda a quella a lungo termine. La prima è riferibile alla memoria a lungo termine e la seconda alla memoria a breve termine. Sono sinonimi. La “memoria di lavoro” è costituita da: Da due sistemi asserviti. Da tre sistemi asserviti. Da quattro sistemi asserviti. Da nessun sistema asservito. Della memoria di lavoro farebbero parte il “circuito articolatorio” e il “blocco per appunti”: Falso. Vero. Solo il “circuito articolatorio”. Solo il “blocco per appunti”. Il “circuito articolatorio” è preposto all'elaborazione mentale e il “blocco per appunti” si occupa dell'informazione visuo-spaziale: Vero. Falso. Il “circuito articolatorio” si occupa dell'informazione visuo-spaziale. Il “blocco per appunti” è preposto all'elaborazione verbale. Il modello della “memoria di lavoro” prevede anche una struttura con funzione di controllo: Falso. Non esiste una struttura con funzioni di controllo. Esiste una funzione di controllo ma non nella memoria di lavoro. Vero. L'”esecutivo centrale” sarebbe una struttura con funzione di controllo del modello della “memoria di lavoro”: Falso. è una struttura con funzione di controllo ma del “modello di memoria a lungo termine”. Vero. Non è una struttura con funzione di controllo. L'”esecutivo centrale” avrebbe il compito di: Di gestire le risorse attentive. Di gestire le risorse attentive e regolare il funzionamento di due sistemi che sono asserviti. Regolare il funzionamento di due sistemi che sono asserviti. Né di gestire le risorse attentive né di regolare il funzionamento di due sistemi che sono asserviti. L'esistenza dell'”esecutivo centrale”: Non è stata del tutto verificata sperimentalmente. E' stata verificata sperimentalmente emergendone l'esistenza. Non può essere verificata sperimentalmente. Non è stata indagata con il metodo sperimentale. Brown e Kulic (1977) dimostrarono l'esistenza di un “processo d'oblio” subito dopo l'acquisizione dell'informazione: Vero. Falso. Non dimostrarono l'esistenza di un “processo di oblio”. Dimostrarono l'oblio prima dell'acquisizione dell'informazione. Brown teorizzò l'esistenza di un “magazzino a breve termine” con caratteristiche molto diverse da un “archivio a lungo termine”: Falso. Vero. Non è possibile dividere la memoria in due magazzini separati. Non esistono caratteristiche diverse tra la memoria a breve termine e quella a lungo termine. Esisterebbero due archivi della memoria e tra essi la memoria primaria: Con capacità illimitata che non disperde informazioni per acquisirne nuove. Con capacità illimitata che disperde informazioni per acquisirne nuove. Con capacità limitata che non disperde informazioni per acquisirne nuove. Con capacità limitata che disperde informazioni per acquisirne nuove. L'informazione posta nella memoria primaria rimane e può passare nella memoria secondaria se è sottoposta a rehearsal: Vero. Falso. Il rehearsal non è un fenomeno che riguarda i processi di memoria. Il rehearsal è un fenomeno che riguarda i processi di memoria ma non riguarda la memoria a breve termine. Dagli studi sulla rievocazione mnemonica è emerso: Che gli stimoli già archiviati necessitano di un tempo minore per essere richiamati alla memoria. Che gli stimoli già archiviati necessitano di un tempo maggiore per essere richiamati alla memoria. Che gli stimoli già archiviati vengono richiamati immediatamente alla memoria. Che gli stimoli vengono richiamati maggiormente alla memoria se sono forti. Gli item ricordati per primi saranno facilitati sugli altri perché le loro tracce sono ancora fresche: Vero. Falso. Gli item ricordati per ultimi saranno facilitati sugli altri. Non esiste un ordine che permette una facilitazione di alcuni item rispetto agli altri. Per Sperling (1960) esiste un limite di capienza della Memoria a breve termine che dipende da una particolarità nell'elaborazione dell'informazione: Falso. Non esiste un limite di capienza di questa memoria. Esiste un limite di capienza della memoria a lungo termine. Vero. Il decadimento è talmente rapido che solo una parte delle informazioni può essere ripescata: Falso. Il decadimento non è rapido ma comunque solo una parte delle informazioni è ripescata. Vero. Il decadimento è rapido ma non solo parte delle informazioni può essere ripescata. La parte dell'informazione che decade rappresenta lo span: Falso. Vero. Lo span riguarda la parte dell'informazione che rimane. Lo span non riguarda la memoria. La memoria iconica opererebbe come un raccoglitore distratto di foto: Compie un'operazione veloce, ma non è capace di definire il contenuto preciso delle immagini. Compie un'operazione veloce ed è capace di definire il contenuto preciso delle immagini. E' capace di definire il contenuto preciso delle immagini ma non attraverso un'operazione veloce. Non compie un'operazione veloce né è capace di definire il contenuto preciso delle immagini. |