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PSICOMETRIA COLUMBUS

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PSICOMETRIA COLUMBUS

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1-120 PANIERE COMPLETO

Creation Date: 2024/01/17

Category: Open University

Number of questions: 120

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I metodi qualitativi. fanno ricorso solamente alla statistica. non fanno ricorso alla quantificazione. non producono materiale testuale. producono output numerici.

L'osservazione a distanza. il ricercatore raccogliere dati sul comportamento dei soggetti guidando le loro attività. viene svolta senza definire unità di misura specifiche. permette di raccogliere informazioni sul comportamento dei soggetti senza interferire con essi. è molto utilizzato per ricreare fenomeni naturali in laboratorio.

I metodi di ricerca misti comprendono: metodi quantitativi. metodi qualitativi e quantitati. metodi qualitativi. metodi qualitativi o quantitati.

Nella ricerca quantitativa l'obiettivo generale è quello di. validare una teoria. generalizzare i risultati. tutte le alternative sono corrette. verificare delle ipotesi.

Il moderatore di un focus group: propone uno specifico argomento da discutere. osserva il comportamento spontaneo dei soggetti senza farsi vedere. istruisce i soggetti in merito alle risposte da dare. lascia che i soggetti arrivino da soli ad affrontare l'argomento che gli interessi.

L'intervista può essere: solo strutturata. di tipica e di massima performance. non struttura, strutturata, semistrutturata. verbale e non verbale.

Durante l'osservazione a distanza il ricercatore: influenza le situazioni di vita quotidiana che sta osservando. partecipa ed osserva situazioni di vita quotidiana. raccoglie solo resoconti da chi ha partecipato alla situazione da indagare. si propone come parte attiva della situazione per modificarne l'esito.

L'intervista semistrutturata si caratterizza per: l'obbligo di avere una terza persona presente durante la somministrazione. una certa flessibilità nelle domande e nell'ordine di somministrazione. l'assenza di domande predeterminate. una rigorosa predeterminazione delle domande e dell'ordine di somministrazione.

L'intervista strutturata si caratterizza per: una certa flessibilità nelle domande e nell'ordine di somministrazione. la possibilità di creare domande sul momento. una rigorosa predeterminazione delle domande e dell'ordine di somministrazione. l'assenza di domande predeterminate.

L'intervista non strutturata si caratterizza per: una rigorosa predeterminazione delle domande e dell'ordine di somministrazione. non permettere allo sperimentatore di partecipare alla rilevazione. l'assenza di domande predeterminate. una certa flessibilità nelle domande e nell'ordine di somministrazione.

Le grandezze estensive sono: misurabili indirettamente. direttamente misurabili. solo graduabili. sempre indivisibili.

Le grandezze intensive sono: divisibili. direttamente misurabili. misurabili indirettamente. sono sommabili.

Le variabili psicologiche sono anche dette. manifeste. osservabili. latenti. invariabili.

Le variabili latenti: sono direttamente osservabili. non sono direttamente osservabili. sono variabili che non esistono in psicologia. rappresentano una piccola parte delle variabili psicologiche.

Le variabili manifeste: sono direttamente osservabili. non sono direttamente osservabili. rappresentano una piccola parte delle variabili psicologiche. sono variabili che non esistono in psicologia.

Affinché ci possa essere una misura è necessario: non serve nessun sistema di riferimento. un sistema di riferimento almeno tridimensionale. un sistema di riferimento almeno bidimensionale. un sistema di riferimento solamente unidimensionale.

I valori di riferimento nella misurazione: si basano sul senso comune. non possono essere arbitrariamente stabiliti dal ricercatore. permettono di scegliere gli item di un test. devono essere arbitrariamente stabiliti dal ricercatore.

I valori di riferimento nella misurazione si basano su: caratteristiche arbitrarie. caratteristiche ingenue. caratteristiche decise dal ricercatore. le caratteristiche di una popolazione di riferimento.

Una misura si dice fondamentale quando: consente di compiere le operazioni di addizione e sottrazione. non consente di compiere le operazioni di addizione e sottrazione. consente di compiere solo addizioni. consente di compiere solo sottrazioni.

Il sistema numerico fa riferimento: all'insieme di «dati» raccolti e disponibile. all'insieme di «valori» assegnati ai dati raccolti. a tutti i dati possibili relativi all'oggetto di studio. all'insieme di «valori» assegnati ai dati che non sono stati raccolti.

In psicologia per misurare è possibile usare: il sistema numerico formato da numeri reali. tutte le alternative sono corrette. il sistema numerico basato su etichette. il sistema numerico basato su etichette.

Quando misuriamo: rappresentiamo le proprietà degli oggetti e degli eventi tramite le proprietà del sistema numerico. rappresentiamo le proprietà del sistema numerico tramite le proprietà degli oggetti e degli eventi. rappresentiamo le proprietà di un sistema numerico tramite le proprietà d altri sistemi numerici. rappresentiamo le proprietà di oggetti o eventi tramite le proprietà di altri sistemi di oggetti o eventi.

Spesso, nel processo di misurazione di costrutti non osservabili è necessario: far riferimento solo ai dati raccolti. usare strumenti che non hanno valori di riferimento. far riferimento alle teorie preesistenti. usare come riferimenti sistemi arbitrari.

Il sistema empirico comprende: tutti i dati possibili relativi all'oggetto di studio. l'insieme di «dati» raccolti e disponibile. l'insieme di «valori» assegnati ai dati raccolti. convenzioni matematiche e astrazioni numeriche relative ai dati.

Misurare significa: associare due numeri seguendo delle regole. assegnare valori numerici ad oggetti o eventi secondo delle regole. assegnare valori alfanumerici ad oggetti o eventi secondo delle regole. trovare un valore per ogni oggetto seguendo il buonsenso.

Nella misurazione la relazione tra sistema empirico e numerico deve essere: univoca. imprecisa. a due vie. monodirezionale.

L'osservazione del comportamento ha come obiettivo: solamente manipolare direttamente in comportamento. quantificare le osservazioni del comportamento oggetto di studio. produrre solo un report descrittivo del comportamento. trovare la relazione causale tra le variabili.

Il comportamento può essere misurato usando: Luogo, Tempo, Causa, Effetto. nessuna tra quelle proposte. Latenza, Assenza, Durata e numerosità. Latenza, Frequenza, Durata e Intensità.

Quando analizziamo il comportamento la latenza indica: tutte le alternative sono corrette. il numero delle volte in cui si presenta un determinato evento. l'intervallo di tempo che intercorre tra la presentazione di uno stimolo e la risposta ad esso. la quantità di tempo in cui un singolo comportamento viene mantenuto.

Quando analizziamo il comportamento la frequenza indica: l'intervallo di tempo che intercorre tra la presentazione di uno stimolo e la risposta ad esso. la quantità di tempo in cui un singolo comportamento viene mantenuto. il numero delle volte in cui si presenta un determinato evento. nessuna tra quelle proposte.

Quando analizziamo il comportamento la durata indica: il numero delle volte in cui si presenta un determinato evento. l'intervallo di tempo che intercorre tra la presentazione di uno stimolo e la risposta ad esso. la quantità di tempo in cui un singolo comportamento viene mantenuto. tutte le alternative sono corrette.

L'osservazione senza misurazione: sono due concetti che non possono essere messi in relazione. sono due concetti che non possono essere messi in relazione. è sempre possibile. non è mai possibile.

Quando misuriamo un costrutto psicologico: ogni costrutto ha una tipologia di misura adatta. i costrutti non possono mai essere misurati. possiamo scegliere tra diverse possibili misure. dobbiamo scegliere solo una tipologia di misura.

Il campionamento casuale: può essere fatto con o senza reinserimento. può essere fatto con o senza probabilità. può essere con o senza gruppo di controllo. può essere fatto con o senza rimodellamento.

Nella procedura di campionamento ad hoc: Si selezionano solo soggetti volontari. Ogni elemento di un insieme ordinato di n elementi di una della popolazione ha la stessa probabilità di formare il campione. La popolazione viene suddivisa arbitrariamente in gruppi più piccoli, sulla base di un certo criterio e quindi, su questi sottogruppi vengono svolte le procedure di campionamento casuale. vengono selezionati solo soggetti appartenenti al gruppo di controllo.

Il campione dovrebbe essere: rappresentativo della popolazione. composto da individui che non appartengono alla popolazione. estraneo alla popolazione. più grande della popolazione.

Nel campionamento casuale con reinserimento: tutte le alternative. il soggetto estratto della popolazione non viene reinserito prima dell'estrazione successiva. il soggetto estratto della popolazione viene reinserito prima dell'estrazione successiva. il soggetto estratto dalla popolazione non farà parte del campione.

Nel campionamento casuale senza reinserimento: tutte le alternative. il soggetto estratto della popolazione viene reinserito prima dell'estrazione successiva. il soggetto estratto della popolazione non viene reinserito prima dell'estrazione successiva. il soggetto estratto dalla popolazione non farà parte del campione.

Il campionamento comprende: procedure per il calcolo delle probabilità. le modalità usate per individuare i soggetti che non hanno le caratteristiche che interessano allo sperimentatore. le modalità che il ricercatore adotta per individuare i soggetti che prenderanno parte all'esperimento. le modalità che il ricercatore adotta per individuare tutti i soggetti che hanno la caratteristica che vuole studiare.

Con il termine campione intendiamo: tutti i volontari che presentano la caratteristica che lo sperimentato vuole studiare. tutti gli eventi di interesse cui si rivolge lo sperimentatore. un piccolo insieme di eventi tratto dalla popolazione. tutti gli eventi che non interessano allo sperimentatore.

Con il termine popolazione intendiamo: tutta la popolazione mondiale. un insieme di eventi tratto dal gruppo che comprende tutti i soggetti che vogliamo studiare. tutti gli eventi che non interessano allo sperimentatore. tutti gli eventi di interesse cui si rivolge lo sperimentatore.

Nella procedura di campionamento casuale: I sottogruppi della popolazione vengono divisi e inseriti ciascuno in diversi esperimenti. Ogni elemento della popolazione ha la stessa probabilità di formare il campione. Si selezionano soggetti volontari. La popolazione viene suddivisa arbitrariamente in gruppi più piccoli, sulla base di un certo criterio e quindi, su questi sottogruppi vengono svolte le procedure di campionamento casuale.

Nella procedura di campionamento casuale stratificato: Si selezionano soggetti volontari vengono selezionati solo soggetti appartenenti al gruppo di controllo. I sottogruppi della popolazione vengono divisi e inseriti ciascuno in diversi esperimenti. Nessuna delle alternative. La popolazione viene suddivisa arbitrariamente in gruppi più piccoli, sulla base di un certo criterio e su questi sottogruppi vengono svolte le procedure di campionamento casuale.

Uno strumento di misura affidabile: entrambi. misura in modo preciso il costrutto indagato. misura il costrutto per cui è stato progettato. nessuna delle alternative.

Uno strumento di misura accurato: nessuna delle alternative. misura in modo preciso il costrutto indagato. misura il costrutto per cui è stato progettato. entrambi.

Il processo di misurazione nella costruzione di una variabile prevede: il passaggio dal significato alla variabile. il paggio dal costrutto alla variabile. il passaggio dal costrutto al significato. il passaggio dalla variabile al valore.

Uno strumento di misura dovrebbe essere: nessuna delle alternative. affidabile. accurato. entrambi.

Misurare permette di: definire una corrispondenza tra due sistemi numerici. definire una corrispondenza tra un sistema empirico a un sistema numerico. nessuna delle alternative. definire una corrispondenza tra due sistemi empirici.

l processo di operazionalizzazione nella costruzione di una variabile prevede: il passaggio dalla variabile al valore. il passaggio dal significato alla variabile. il passaggio dal costrutto al significato. il passaggio dal costrutto alla variabile.

Il processo di definizione nella costruzione di una variabile prevede: il passaggio dalla variabile al valore. il passaggio dal costrutto alla variabile. il passaggio dal costrutto al significato. il passaggio dal significato alla variabile.

Le costanti devono: assumere un solo valore. restare costanti a seguito di una manipolazione. assumere più valori. riguardare i soggetti esclusi dall'esperimento.

Le variabili devono: assumere più valori. riguardare i soggetti esclusi dall'esperimento. assumere un solo valore. restare costanti a seguito di una manipolazione.

Una variabile può essere considerata come: l'evento che viene considerato durante l'esperimento. la proprietà che è stata misurata rispetto a un evento reale. il gruppo di controllo. un costrutto.

Le operazioni possibili sulla scala nominale sono: nessuna delle alternative. maggiore di / minore di. entrambe. uguaglianza / disuguaglianza.

Le operazioni possibili sulla scala ordinale sono: maggiore di / minore di. uguaglianza / disuguaglianza. entrambe. nessuna delle alternative.

La variabile «quoziente d'intelligenza» può essere definita : nominale. ordinale. a intervalli. a rapporti.

La variabile "altezza" può essere definita : a rapporti. ordinale. nominale. a intervalli.

Le costanti: non vengono analizzate durante una ricerca. sono l'oggetto di studio principale della ricerca. esprimono valori alfanumerici. vengono analizzate durante una ricerca.

Una variabile quantitativa può essere: Nominale e ad intervalli. Nominale e a rapporti. A rapporti e ad intervalli equivalenti. Ordinale e nominale.

Nella scala ordinale i numeri rappresentano: solo una relazione d'ordine tra le quantità. solo una relazione d'ordine tra le quantità. esprimano quantità e le distanze tra valori sono definite in termini quantitativi. tutte le alternative.

Nella scala nominale i numeri rappresentano: numeri reali e si comportano come tali. tutte le alternative. solo una relazione d'ordine tra le quantità. etichette con nomi diversi.

La variabile "presenza/assenza di ansia" può essere definita: nominale. a intervalli. ordinale. a rapporti.

In ricerche diverse una stessa caratteristica può essere: una costante. una variabile. nessuna delle alternative. entrambe.

In una scala a rapporti equivalenti: i valori non possono essere ordinati. i valori devono essere per forza diversi da zero. è presente uno zero assoluto. non è presente uno zero assoluto.

Una variabile qualitativa può essere: A rapporti e ad intervalli. Nominale e ordinale. A rapporti e ordinale. Ordinale e ad intervalli.

Usando variabili quantitative è possibile: solamente ordinare i valori. svolgere operazioni matematiche. solamente etichettare i diversi livelli della variabile. nessuna delle alternative.

La statistica descrittiva è applicabile a variabili: entrambe. quantitative. nessuna delle due. qualitative.

I risultati della statistica descrittiva vengono presentati usando: grafici. entrambi. tabelle. nessuna delle due.

La statistica descrittiva è quella che si propone come scopo: elencare tutti i casi che costituiscono una popolazione per dare poter avere tutti i casi sotto controllo. esprime il grado di accordo fra diverse misure dello stesso costrutto. descrivere e trovare degli indici di sintesi del campione. esplicitare la relazione casuale tra le variabili.

I risultati emersi dalle analisi descrittive del campione: permettono di fare inferenze sulla popolazione. ci indicano le caratteristiche dei soggetti che non appartengono alla popolazione. non permettono di fare inferenze sulla popolazione. saranno identici a quelli che emergerebbero analizzando la popolazione.

Qual è la frequenza assoluta del numero 5 nella seguente distribuzione 4, 6, 7, 5, 3, 5, 5, 7, 9, 5. 4. non può essere calcolata. 1. 5.

La frequenza è: il numero di volte in cui si presenta un determinato "evento" o modalità. il numero di volte in cui si presenta un determinato soggetto. il numero di volte in cui si presenta un determinato sperimentatore. il numero di volte in cui si presenta un determinato test psicologico.

Le modalità sono: regole di somministrazione dello stesso test. valori numerici o gli attributi che un carattere può assumer. tipologie di disegno sperimentale. procedure di campionamento.

Solitamente si calcolano le frequenze per: ogni possibile modalità di risposta. tutte le alternative. ogni esperimento. ogni soggetto.

Le righe di una tabella di frequenza rappresentano: le varie tipologie di frequenze calcolate. le varie modalità. i vari soggetti. la media del campione.

Le colonne di una tabella di frequenza: la media del campione. le varie modalità. i vari soggetti. le varie tipologie di frequenze calcolate.

Le frequenze relative si calcolano: trasformando la percentuale in valore assoluto. trasformando i dati relativi in dati cumulati. trasformando il valore assoluto in percentuale. trasformando i dati grezzi in dati corretti.

La somma delle frequenze relative: deve essere pari a cento. è uguale al numero di modalità della variabile. deve essere pari alla numerosità del campione. deve essere uguale al totale della popolazione.

La somma delle frequenze assolute: deve essere uguale al totale della popolazione. deve essere uguale al totale della popolazione. deve essere pari a cento. deve essere pari alla numerosità del campione.

Qual è la frequenza assoluta del numero 5 nella seguente distribuzione 4, 6, 7, 5, 3, 5, 2, 7, 9, 5. 0.3. 0.05. 3. 5.

Le frequenze assolute e quelle relative: sono una diversa espressione dello stesso valore. sono indicative della frequenza della popolazione. sono indicative della frequenza della popolazione. sono la stessa rappresentazione di due valori diversi.

Le frequenze cumulate vengono calcolate a partire da: frequenze relative. frequenze assolute. nessuna delle due. entrambe.

Le frequenze cumulate possono essere calcolate anche su dati: organizzati in classi. non organizzati. organizzati in grafici. organizzati in slide.

Le frequenze cumulate sono: la somma delle frequenze di una categoria e delle successive. la somma di tutti i soggetti analizzati. la somma totale di tutte le categorie. la somma delle frequenze di una categoria e delle precedenti.

Le frequenze cumulate non dovrebbero essere calcolate: per variabili nominali. per variabili ordinali. per variabili quantitative. per tutte le alternative.

Per la variabile "colore occhi" posso calcolare: entrambe le alternative. le frequenze assolute. nessuna delle due alternative. le frequenze relative.

Gli elementi strutturali di un grafico: non sono legati ai dati. sono rappresentati in barre, linee, aree o punti. consentono la comprensione dei dati. sono la rappresentazione dei dati.

I grafici possono includere: i dati. elementi strutturali. tutte le alternative. elementi decorativi.

Le tabelle di contingenza servono per condurre: un'analisi fattoriale. un'analisi della varianza. un'analisi bivariata. un'analisi univariata.

In una tabella di contingenza le frequenze marginali sono: le intestazioni delle colonne. gli elementi presenti in ogni cella. le intestazioni delle righe. le frequenze per ciascuna riga o colonna.

Le tabelle di contingenza possono essere fatte usando: nessuna delle due. entrambe. le frequenze assolute. le frequenze relative.

La mediana è: Una suddivisione in parti uguali dei dati ordinati. Un limite esatto (o reale) superiore. La classe che compare con frequenza più alta all'interno della distribuzione. La misura che occupa la posizione centrale in un campione di dati disposti in ordine crescente in base al loro valore.

La mediana permette: di dividere in tre parti non equivalenti il campione. di dividere a metà il campione. di dividere in due parti non uguali il campione. di dividere in tre parti uguali il campione.

Gli indici di tendenza centrale sono: statistiche che ci permettono di trovare uno specifico soggetto che rappresenta tutta la popolazione. statistiche che forniscono un elenco di tutti i casi presenti nel campione. statistiche che permettono di sintetizzare un insieme di misure tramite un unico valore "rappresentativo". statistiche che esprimono le tendenza estreme che emergono da un campione di dati.

La mediana rappresenta un caso particolare di: deviazione standard. deviazione standard. quantile. curva normale.

La moda può essere definita come: La misura che occupa la posizione centrale in un campione di dati disposti in ordine crescente in base al loro valore. Una suddivisione in parti uguali dei dati ordinati. La classe che compare con frequenza più alta all'interno della distribuzione. Un limite esatto (o reale) superiore.

I quartili suddividono la distribuzione: in 2 parti uguali. In 4 parti non equivalenti. in un numero di parti variabile a seconda della necessità. In 4 parti uguali.

La differenza interquartile si ottiene: Calcolando la differenza tra il secondo e il primo quartile. Calcolando la differenza tra il quinto e il sesto quartile. Calcolando la differenza tra il decimo e il centesimo quartile. Calcolando la differenza tra il terzo e il primo quartile.

I quantili non possono essere calcolati: a livello di scala a rapporti. a livello di scala a intervalli. a livello di scala nominale. a livello di scala ordinale.

La media ponderata di un insieme di dati è: il rapporto tra la somma, moltiplicata per la frequenza, di tutte le misure ottenute e la somma di tutte le frequenze. La classe che compare con frequenza più alta all'interno della distribuzione. il rapporto tra la somma di tutte le misure ottenute e il numero delle misure effettuate. Una suddivisione in parti uguali dei dati ordinati.

Come indice di tendenza centrale, a livello di scala nominale, possiamo usare: la media. la moda. tutte le alternative. la mediana.

La media aritmetica di un insieme di dati è: il rapporto tra la somma di tutte le misure ottenute e il numero delle misure effettuate. il rapporto tra la somma di tutte le misure ottenute e il numero delle misure effettuate. Un limite esatto (o reale) superiore. Il rapporto tra la somma di tutte le misure ottenute e il numero delle misure effettuate.

Sto analizzando i punteggi ad un test di memoria dei pazienti visti il mese scorso, come indice di. tutte le alternative. la moda. la mediana. la media.

4. La media aritmetica degli scarti di un valore dalla media della distribuzione è: uguale a uno. minore di zero. uguale a zero. maggiore di zero.

Gli indici di dispersione o variabilità: Forniscono un limite esatto (o reale) superiore. sono statistiche che esprimono la tendenza prevalente o principale che emerge da un campione di dati. permettono una suddivisione in parti uguali dei dati ordinati. permettono di descrivere quantitativamente la dispersione rispetto al valore di tendenza centrale.

Il range o campo di variazione è: l'ampiezza dei valori compresa tra il valore medio e il valore minimo. l'ampiezza dei valori compresa tra il valore massimo e il valore minimo. l'ampiezza dei valori compresa tra il valore mediano e il valore medio. l'ampiezza dei valori compresa tra il valore massimo e il valore medi.

La Varianza è data da: la somma degli scarti dalla media elevati al quadrato. la somma degli scarti dalla media divisi per il totale delle osservazioni. Lo scarto dalla media diviso per il totale delle osservazioni. la somma degli scarti dalla media elevati al quadrato divisi per il totale delle osservazioni.

La deviazione standard indica: di quanto, mediamente, i dati si discostano dalla media. di quanto, mediamente, i dati si discostano dalla moda. di quanto, mediamente, i dati si discostano dalla mediana. di quanto, mediamente, i dati si discostano dalla varianza.

La deviazione standard o scarto quadratico medio rappresenta: la variabilità modulabile. la variabilità relativa. la variabilità assoluta. la variabilità modulare.

La deviazione standard o scarto quadratico medio è: La radice quadrata della varianza. Il rapporto tra la somma di tutte le misure ottenute e il numero delle misure effettuate. La media aritmetica dei valori assoluti degli scarti dei dati dalla media della distribuzione. Un limite esatto (o reale) superiore.

Lo scostamento semplice medio: è la media aritmetica dei valori assoluti degli scarti delle x da un valore medio. è la moda dei valori assoluti degli scarti delle x da un valore medio. è la variazione aritmetica dei valori assoluti degli scarti delle x da un valore medio. è la mediana dei valori assoluti degli scarti delle x da un valore medio.

La differenza media permette: di calcolare la deviazione standard delle differenze in valore assoluto fra tutte le possibili coppie di valori. di calcolare la somma dei prodotti in valore assoluto fra tutte le possibili coppie di valori. di calcolare la media dei prodotti in valore assoluto fra tutte le possibili coppie di valori. di calcolare la media delle differenze in valore assoluto fra tutte le possibili coppie di valori.

La concezione soggettiva di probabilità: valuta la probabilità di un evento in base al grado di fiducia che un individuo attribuisce, secondo le sue informazioni, al verificarsi di un evento. parte da due concetti primitivi (evento e probabilità) e da alcuni assiomi. viene denominata anche concezione classica. è il rapporto fra il numero m dei casi favorevoli (al verificarsi di E) ed il numero n dei casi possibili.

Basandosi sulla probabilità è possibile: modificare i risultati ottenuti per adeguarli alla popolazione. generalizzare i risultati ottenuti dal laboratorio alla vita reale. generalizzare i risultati ottenuti dal campione alla popolazione. generalizzare i risultati ottenuti dalla popolazione al campione.

l calcolo delle probabilità è: uno strumento irrazionale che permette di prendere decisioni in condizioni di incertezza. uno strumento razionale che permette di prendere decisioni in condizioni di incertezza. uno strumento irrazionale che permette di prendere decisioni in condizioni di certezza. uno strumento razionale che permette di prendere decisioni in condizioni di certezza.

Il concetto di probabilità composta deriva da quello di: probabilità condizionata. probabilità correlata. probabilità contabile. probabilità binomiale.

Quando voglio calcolare la probabilità che lanciando un dado esca 3 sapendo che è uscito un numero dispari sto calcolando: la probabilità condizionata. la probabilità contabile. la probabilità composta. la probabilità corrispettiva.

La probabilità composta di tre eventi indipendenti con probabilità pari a 1/4, 1/3 e 1/2 è pari a: 0.041666666666667. 0.5. 0.11111111111111. 0.066666666666667.

La probabilità che due eventi si verifichino contemporaneamente è pari a: condizionato al verificarsi del primo. la probabilità di uno dei due eventi moltiplicata per la probabilità dell'altro evento condizionato al verificarsi del primo. la probabilità di uno dei due eventi divisa per la probabilità dell'altro evento. la probabilità di uno moltiplicata per la probabilità dell'altro.

Quando si vuol calcolare la probabilità di prendere ad un esame e di vincere una schedina prenderò in considerazione: la probabilità condizionata. la probabilità collaterale. la probabilità composta. la probabilità contabile.

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