STORIA CONTEMPORANEA
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Title of test:![]() STORIA CONTEMPORANEA Description: 1_L'Ottocento (Parte I) |




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La storia è: Un genere letterario. Una scienza. Un’arte. Il discorso degli storici. Secondo Marc Bloch il bravo storico somiglia a: Il lupo di Cappuccetto Rosso. Indiana Jones. Sherlock Holmes. Un orco della fiaba. Secondo Marc Bloch la storia è una scienza: Estetica. Poetica. Artistica. Romantica. La storia è una scienza che ha per oggetto: La conoscenza. I documenti. Il passato. Gli uomini. Secondo Arno Mayer la storia contemporanea comincia: Con il Congresso di Vienna. Con la rivoluzione francese. Con la rivoluzione industriale. Con la fine della prima guerra mondiale. Secondo Geoffrey Barraclough l’età contemporanea inizia quando i problemi che sono attuali nel mondo assumono per la prima volta: Una apparente evanescenza. Una perfetta comprensione. Una chiara fisionomia. Una definitiva periodizzazione. Il confine della storia contemporanea è un confine: Mobile. Determinato. Soggettivo. Oggettivo. Tra gli elementi caratterizzanti la contemporaneità vi è: La scoperta dell’America. La nascita del capitalismo. La fine dell’eurocentrismo. Lo stile di vita dell’antico regime. Le periodizzazioni sono convenzioni: Arbitrarie e fantasiose. Fantasiosamente soggettive. Prodotte dalla riflessione degli storici. Frutto di semplificazioni eccessive. Politicamente si passa in età contemporanea: Dalla sovranità che appartiene al popolo a quella per investitura divina. Dall’eguaglianza giuridica al privilegio dei ceti. Dal suffragio universale al diritto di voto censitario. Dalla fedeltà dinastica alla rappresentatività del popolo. La rivoluzione industriale consiste. Nelle invenzioni. Nella sostituzione delle macchine al lavoro umano. Nella divisione del lavoro. Nella nascita del proletariato. Le macchine industriali trasformano: L’energia in calore. Il lavoro nella bottega in lavoro a domicilio. Il lavoro muscolare in energia. Il calore in lavoro. Ad avviare la rivoluzione industriale sono: Le invenzioni. Le scoperte tecnologiche. Le innovazioni. Le macchine. Le invenzioni e il progresso tecnologico furono dovute a: Una ricerca scientifiche. Una ricerca teorica. A una ricerca pratica. A una ricerca accademica. Fra i pre-requisiti inglesi alla rivoluzione industriale non vi è: Il fenomeno delle enclosures. La politica coloniale. La politica protezionistica. La politica liberoscambista. L’asse della lavorazione del cotone si spostò: Dall’India agli Stati Uniti. Dagli Stati Uniti all’India. Dall’India alla Gran Bretagna. Dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna. Fino alla rivoluzione industriale il cotone già lavorato e poi consumato in Europa proveniva per la maggior parte: Dall’India. Dalla Cina. Dalle colonie americane. Dall’America del Sud. Con la rivoluzione del neolitico l’uomo diventò: Stanziale e cacciatore. Nomade e raccoglitore. Raccoglitore e cacciatore. Allevatore e agricoltore. La “navetta volante” fu inventata nel: 1815. 1830. 1733. 1769. Manchester tra il 1760 e il 1830 era: Era cresciuta di dieci volte. Spopolata della metà. Cresciuta il doppio. Cresciuta di sei volte. Quella che è considerata l’opera fondativa della storiografia moderna sulla rivoluzione industriale, intitolata appunto “La rivoluzione industriale”, è stata scritta da: Maurice Dobb. Arnold Toyenbee. Neil L. Tranter. K. Polany. Nel passo citato la tesi principale di Maurice Dobb è che: Va respinta la tentazione di trovare un’unica causa della rivoluzione industriale. La rivoluzione industriale non esiste. La rivoluzione industriale ha provocato una vera catastrofe sociale. La rivoluzione industriale non è una brusca cesura né un cambiamento epocale. Tra le cause della rivoluzione industriale vi è, secondo lo storico statunitense David S. Landes: Un lungo periodo di lento sviluppo. Il verificarsi di un evento fortuito, un «accidente» storico inspiegabile. La nascita di una nuova forma di organizzazione del lavoro ed in particolare del lavoro salariato. Il carattere di «società aperta» della società inglese del Settecento. Per Neil L. Tranter: La rivoluzione industriale fu parte di un lungo processo evolutivo, non una rottura netta. E' stata altrove una forza propulsiva irresistibile. La Gran Bretagna insegnò all’Europa i miracoli del progresso tecnologico. Non è necessario spiegare la rivoluzione industriale. Secondo quale storico la rivoluzione industriale «fu in Gran Bretagna ed è stata altrove una forza propulsiva irresistibile. In tutta la storia dell’uomo, nessuna innovazione è stata così universale nella sua forza d’attrazione, così universale nel suo impatto»: Richard E. Sylla. Gianni Toniolo. David S. Landes. Neil L. Tranter. Il proletario, afferma Friedrich Engels, è: Chi non possiede nulla all’infuori delle sue braccia. Chi compie un lavoro insignificante e monotono. Chi compie con il suo lavoro una attività spirituale. Chi è sottopagato. Thomas S. Ashton afferma che buona parte dei disagi sociali che sono stati attribuiti alla rivoluzione industriale in Gran Bretagna furono in realtà il risultato di forze che, per quanto sappiamo: Furono origine di calamità. Provocarono emigrazione e morti per fame e malattie. Avrebbero agito anche se l’industria non si fosse sviluppata. Hanno aggravato ulteriormente l’abbrutimento derivante dal lavoro. Per David S. Landes alla lunga, il punto forte dell’Inghilterra era questo: Le invenzioni che trasformarono la manifattura del cotone in Inghilterra e diedero origine a un nuovo modo di produzione: il sistema di fabbrica. Le invenzioni tecniche. I cambiamenti socioeconomici. La capacità di fabbricare a buon mercato proprio gli articoli per cui la domanda estera era più elastica. Secondo quale storico non è necessario spiegare la rivoluzione industriale: David S. Landes. Ronald Max Hartwell. Joel Mokyr. Neil L. Tranter. Per Friedrich Engels ancor più demoralizzante della miseria è, per gli operai inglesi: Restare senza lavoro. L’insicurezza delle condizioni di vita. L’applicazione della scienza all’industria. I danni alla salute della popolazione. Lo slogan della Rivoluzione francese fu: Liberté, egalité. Egalité, fraternité. Liberté, egalité, fraternité. Liberté, fraternité, amour. Gli Stati Generali furono convocati nel: 1760. 1789. 1792. 1806. Tra i maggiori storici francesi della Rivoluzione includi: Francois Furet. Sorel. Matisse. Francois Furet e Georges Lefebvre. Il principio di Libertà in Economia per il liberalismo classico: È totale. È condizionato. È riservato ad una classe. È riservato al Re. Le Assemblee succedutesi dal 1789 furono: Stati Generali, Assemblea Legislativa, Direttorio. Assemblea Nazionale Costituente, Comitato di Salute Pubblica, Direttorio. Stati Generali, Assemblea Nazionale, Assemblea Nazionale Costituente, Assemblea Legislativa, Convenzione, Direttorio. Stati Generali, Comitato di Salute Pubblica. A dominare il Comitato di Salute Pubblica furono: Danton, Marat. Mirabeau, Robespierre. Marat, Danton, Robespierre. Robespierre, Montesquieu. Il Generale Napoleone scese in Italia nel: 1793. 1796. 1799. 1795. Legittimismo dinastico significa: Sovrano legittimato dal suo passato. L'erede diretto del sovrano in carica nel 1789. Il sovrano eletto da una Assemblea Nazionale. Il sovrano deposto dai rivoltosi. I moti del 1820-21 reclamavano: La Costituzione. L'esonero dal pagamento delle imposte. I diritti civili. Il Codice Napoleonico. La "Filosofia del Diritto" è un'opera di: Montesquieu. Rousseau. Hegel. Chateaubriand. Luigi XVI intendeva: Accelerare la fine della guerra d'Indipendenza americana. Accelerare il processo di riforma dello Stato. Sciogliere il Parlamento. Conquistare l'Inghilterra. Col giuramento della pallacorda, i rivoluzionari: Decisero l'esecuzione del re. Diedero all'Assemblea carattere nazionale. Diedero impulso al disegno giacobino. Aprirono la fase del Terrore. Il 21 settembre 1792, la Convenzione: Proclamò la Repubblica. Proclamò l'Impero. Dichiarò guerra all'Austria. Giurò fedeltà ai girondini. Il rimpasto nel 1793 del Comitato di salute pubblica significò: L'ascesa di Napoleone. L'apertura ai girondini. L'avvio di importanti riforme amministrative. L'inizio di una deriva in senso dittatoriale. La Costituzione dell'anno III: Aboliva il legislativo. Introduceva il suffragio universale. Aboliva il suffragio universale. Rivedeva in senso conservatore alcune conquiste della rivoluzione. Per il Direttorio, la guerra era: Il tentativo di smorzare gli aneliti rivoluzionari in Belgio. Rischioso per via della forza olandese. Essenziale per ragioni economiche. Fondamentale per il consolidamento interno. Il 17-18 Fruttidoro Anno V: Napoleone conquistò l'Austria. La destra monarchica prese il potere. Ebbe inizio il Secondo Direttorio. I giacobini si sciolsero. Con il Trattato di Campoformio: La Repubblica Cisalpina cessava di esistere. Nasceva la Repubblica partenopea. Napoleone cedeva il Veneto all'Impero Asburgico. Venezia passava sotto il controllo francese. La Costituzione dell'anno XII: Trasformava la Repubblica in Impero. Estendeva il suffragio alle donne. Sanciva la fine di Napoleone. Riformava solo il potere esecutivo. Il “lascito” del periodo 1789-1815: Sarebbe stato vanificato dall'autoritarismo bonapartista. Avrebbe alterato in modo permanente il corso della storia europea, aprendo l'età contemporanea. Avrebbe impedito all'Europa di conoscere nuove stagioni di conservatorismo. Non avrebbe condizionato la vicenda politica europea. La rivoluzione industriale nei suoi effetti si diffuse: A pelle di leopardo. In modo disomogeneo. A macchia d’olio. A cerchi concentrici. La crisi del 1873 fu: Una crisi di per mancanza di materie prime. Una crisi per mancanza di manodopera. Una crisi di sovrapproduzione. Una crisi essenzialmente politica. Nella seconda rivoluzione industriale gli Stati: Diminuirono la loro sfera di influenza sull’economia. Allargarono la loro sfera d’influenza nell’economia. Mantennero invariata la loro sfera d’influenza nell’economia. Rinunciarono del tutto alla loro sfera d’influenza nell’economia. La seconda rivoluzione industriale: Ebbe per settore trainante l’industria leggera e un regime economico liberista. Ebbe per settore trainante l’industria pesante e un regime economico liberista. Ebbe per settore trainante l’industria leggera e un regime economico protezionista. Ebbe per settore trainante l’industria pesante e un regime economico protezionista. Prima della rivoluzione industriale il sistema di produzione era basato: Sul lavoro operaio. Sulla fabbrica. Sul lavoro a domicilio. Sulla divisione del lavoro. La giornata lavorativa dell’operaio era di: 9 ore. 18 ore. 20 ore. 16 ore. I sindacati operai (Trade Unions) in Inghilterra poterono agire legalmente solo dal: 1815-16. 1824-25. 1760. 1812. In Prussia l’industrializzazione avvenne nel quadro: Della piccola proprietà contadina. Dell’ondata migratoria. Della discontinuità sociale. Della continuità sociale. Fra il 1873 e il 1896 l’economia subì: Un aumento costante dei prezzi. Un ulteriore sviluppo. Una fase di accelerazione. Una crisi. Simbolo della seconda rivoluzione industriale è: L’acciaio. Il carbone. Il treno a vapore. La ghisa. Il Congresso di Vienna si ispirò al principio: Di nazione. Di sovranità popolare. Di costituzionalità. Di legittimità. In Francia fu restaurata la dinastia: Dei Borbone. Degli Asburgo. Degli Orange. Degli Hannover. L’Italia uscì dal Congresso di Vienna sotto l’egemonia di: Francia. Spagna. Austria. Prussia. La restaurazione più importante fu quella: Del potere popolare. Del potere effettivo dei re. Del principio di nazionalità. Del potere dell’aristocrazia. Della “Quadruplice alleanza” non faceva parte: L’Inghilterra. La Prussia. La Francia. La Russia. L’indipendenza della Grecia fu: La riaffermazione dei principi del Congresso di Vienna. Un indebolimento del principio di nazionalità. Un grave colpo all’equilibrio del Congresso di Vienna. Un rafforzamento del principio democratico. Le repubbliche di Venezia e di Genova: Riottennero la loro indipendenza. Furono rese indipendenti per la prima volta. Non riottennero la loro indipendenza. Furono sottoposte al dominio austriaco. Lo Stato pontificio fu restituito al papa: Pio V. Pio VI. Pio IV. Pio VII. Il re dei Paesi Bassi era: Guglielmo I d’Orange. Federico Guglielmo III di Hohenzollern. Ferdinando III d’Asburgo-Lorena. Giovanni VI di Braganza. L’equilibrio europeo si costruì ad opera soprattutto dell’asse tra: Austria e Prussia. Austria e Inghilterra. Inghilterra e Russia. Prussia e Francia. Negli anni successivi al 1815, la pace fu turbata: Dalle idealità nazionali. Dalle mire zariste. Dall'ideologia liberale. Dall'ideologia socialista. Caratteristica comune alle insurrezioni settarie fu: Il coinvolgimento delle masse. La rivendicazione sociale. Il gradualismo. La violenza armata. La borghesia provinciale che nel Mezzogiorno aderì alla carboneria chiedeva: Autonomia amministrativa. Il controllo dei tribunali. Maggiori sgravi fiscali. La soppressione dei dazi doganali. Il moto napoletano si concluse: Con un esito essenzialmente radicale. Con la sconfitta delle truppe austro-borboniche. Con la vittoria solo parziale degli insorti. Con un esito di tipo moderato. Per la Sicilia, la riorganizzazione voluta da Ferdinando I significò: La riproposizione del modello autonomista tradizionale. Un palliativo rispetto alle spinte autonomiste, ma un tracollo economico. La risoluzione del problema del decentramento. L'inizio di una profonda crisi economica. Le spaccature interne alla Sicilia: Furono funzionali agli interessi commerciali inglesi. Fecero il “gioco” del Borbone. Diedero slancio alla nascita della mafia. Impedirono all'isola di sconfiggere lo straniero. Metternich non intervenne subito a Napoli perché: Non riteneva grave la situazione locale. Temeva la morfologia del territorio peninsulare. Non trovò appoggio nei sovrani italiani e non aveva truppe sufficienti. Aveva truppe ma non leader militari adatti. I casi spagnolo e napoletano diedero la sensazione che: L'insurrezione portasse inevitabilmente all'anarchia. L'insurrezione portasse inevitabilmente alla repubblica. L'insurrezione portasse inevitabilmente alla socializzazione dei mezzi di produzione. L'insurrezione non portasse inevitabilmente all'anarchia. I cospiratori piemontesi videro l'invio di truppe austriache al Mezzogiorno come: L'occasione per affrontare un esercito frazionato. La definitiva sconfitta del sogno liberale. L'occasione per sostenere la causa partenopea. L'occasione per fare pressione sul papa. Ad indebolire ulteriormente il progetto insurrezionale piemontese contribuì: L'incapacità militare di Carlo Alberto. La tenacia austriaca. L'assenza di mezzi per le armi. L'assenza di legami forti con le sette napoletane. Il congresso di Lubiana ebbe come regista: Il regno d'Inghilterra. Il principe di Metternich. La casa di Borbone. La Carboneria. Al congresso di Vienna gli stati italiani esercitarono: Grande influenza. Poca influenza. Nessuna influenza. Grandi pressioni. Il regno di Napoli ricostituì il suo esercito: Con l'aiuto asburgico. Con l'aiuto inglese. Assoldando mercenari svizzeri. Recuperando militari napoleonici. Obiettivo della politica del Metternich: Dominare l'Europa. Occupare l'Italia. La stabilità politica europea. L'egemonia economica. Il regno dell'Alta Italia fu per i federati lombardi: Un progetto realistico. Un sogno astratto. Un suggerimento degli Inglesi. Un'aspirazione rivoluzionaria. La tecnica di governo suggerita da Metternich fu: Il passaggio dallo stato assoluto a quello amministrativo. Dare maggiori poteri ai ceti popolari. Recuperare l'antica nobiltà. Governare con la Chiesa. Quanto incise sull'economia italiana d'inizio secolo la rivoluzione industriale: Moltissimo. Nulla. In misura modesta. Per niente. Quale elemento favorì lo sviluppo della Lombardia in questo periodo: L'alleanza con l'Austria. Il nascente spontaneismo d'impresa. Lo sviluppo della scuola. Il buon governo. Come si regolarono i Borboni di Napoli nel campo della politica doganale: Seguirono il protezionismo. Protessero il settore agricolo. Seguirono i consigli dell'Austria. Lasciarono in vita la normativa murattiana. Il progetto di Viesseux individuava in Firenze: La patria di Dante. Il capoluogo della Toscana. La capitale culturale d'Italia. La patria comune. Nella riorganizzazione europea decisa a Vienna: Si tenne conto delle aspirazioni nazionali. Metternich riconobbe l'indipendenza dei polacchi. Si mortificarono i principi di autodeterminazione dei popoli. Si tenne conto del problema slavo. Il progetto confederale del Metternich in Italia: Ebbe successo. Non ebbe successo. Funzionò solo inizialmente. Trovò l'opposizione del Lombardo-Veneto. La conflittualità in seno agli Stati peninsulari: Nasceva dallo scontro tra nuove classi emergenti e vecchie élite. Era frutto dell'ingerenza asburgica. Alimentava il progetto di dominio del papa. Avrebbe portato all'occupazione del Piemonte. I cosiddetti “corpi intermedi”: Avrebbero permesso la nascita dello Stato ottocentesco. Consentivano alla borghesia di detenere maggior potere politico. Erano mediatori politici al servizio dei Re. Erano uno dei pilastri su cui poggiava l'assolutismo del vecchio regime. Nella penisola italiana dopo il 1815 si affermò, in generale, il modello della: Repubblica presidenziale. Teocrazia. Monarchia assoluta. Monarchia amministrativa. L'Austria impose a Ferdinando IV, quale condizione per tornare sul trono di Napoli: Di tenere a bada le spinte rivoluzionarie. Di governare con maggiore moderazione. Di riconoscere le province di prima recupera. Di cedere le province di seconda recupera. Con editto del 20 maggio 1814, Vittorio Emanuele I di Savoia: Rimise in vigore le Regie Costituzioni del 1770. Abolì il codice commerciale napoleonico. Adattò le riforme napoleoniche alle vecchie Costituzioni. Decretò l'abolizione della tortura. La riforma della giustizia in Toscana fu ispirata: Al modello giacobino. Al caso Piemontese. A principi essenzialmente paternalistici e di discrezionalità. Alle direttive di Vienna. La rinnovata attenzione rispetto alla dimensione locale del potere durante la Restaurazione: Dipendeva dal tipo di modello giuridico adottato. Dipendeva dalla diffidenza delle classi dirigenti delle capitali. Avrebbe comportato la soppressione delle province. Era conseguenza della crisi della feudalità. I sovrani restaurati, in linea generale, tentarono: Di annullare definitivamente le innovazioni napoleoniche. Di spodestare il clero con leggi severe verso i beni ecclesiastici. Di garantirsi l'appoggio delle classi in ascesa attraverso un sistema di redistribuzione della ricchezza. Di garantirsi l'appoggio delle classi in ascesa attraverso un sistema oligarchico. Nella pratica, liberali e democratici avevano come obiettivo comune soprattutto: La costituzione. Il suffragio universale. Il parlamento censitario. La difesa della proprietà privata. La costituzione francese del 1830 era: Basata sul suffragio universale. Una conquista della sovranità popolare. Democratica. Una concessione benevola del re. La rivoluzione del 1830 in Belgio fu contemporaneamente: Nazionale e democratica. Costituzionale e democratica. Costituzionale e illiberale. Nazionale e costituzionale. L’abolizione dei dazi sul grano in Inghilterra fu la vittoria: Dell’industria sul commercio. Del commercio sull’industria. Delle campagne sulle città. Dell’industria sull’agricoltura. Periodo storico che abbiamo definito come “l’età della restaurazione” indica gli anni: Tra il 1815 e il 1820. Tra il 1814 e il 1815. Tra il 1815 e il 1848. Tra il 1815 e il 1830. L’enciclica Mirari Vos fu promulgata nell’anno: 1815. 1830. 1832. 1825. Il pensiero socialista del primo Ottocento venne definito: Utopistico. Pratico. Scientifico. Visionario. Manifesto dei comunisti uscì a Londra nel: 1832. 1815. 1848. 1870. Nell’Europa della Restaurazione il principale strumento di lotta politica divennero: I partiti politici. Le società segrete. Le idee socialiste. Le convinzioni religiose. La rivoluzione del Belgio nel 1830 fu contemporaneamente nazionale e: Costituzionale. Democratica. Socialista. Reazionaria. Il movimento democratico nel risorgimento costituì: Un partito. Una corrente politica. Un'associazione internazionale. Un movimento variegato di opinioni. I filo napoleonici dopo il 1815 finirono prevalentemente: All'opposizione dei regimi. Nei governi restaurati. Nell'organizzazioni delle società segrete. All'estero. Gli sconfitti del 1820-21 si organizzano: In una rete di esuli. In un'associazione. In un circolo culturale nella legione straniera. Negli eserciti dei vincitori. La Svizzera non fu ospitale verso gli esuli italiani: Per difficoltà climatiche. Per le pressioni dell'Austria. Per difficoltà economiche. Per regioni di ordine pubblico. Dagli esuli italiani fu ricercata l'Inghilterra per: Il clima. La libertà. La libertà. Modello parlamentare. Lo scoppio dei moti del 1830-31 ebbe come detonatore: Le rivolte del sud America. I moti parigini del luglio. La oppressione dei governanti. Le persecuzioni religiose. Alla base della visione Mazziniana vi è fondamentalmente: Una visione religiosa. Il progresso economico. La costituzione repubblicana. La felicità dell'uomo. Divideva Mazzini da Buonarroti: La felicità umana. Economia e libertà. La rivolta armata. Il rischio della dittatura. Nei confronti della chiesa cattolica Mazzini fu: Fedele osservante. Anticurialista convinto. Distruttore ad oltranza. Osservante tiepido. Nicola Fabrizzi propugnava l'insurrezione: Per ragioni economiche. Per amore dell'Italia. Partendo da una regione specifica. Per la vittoria della classe borghese. Tra educazione ginevrina e formazione torinese prevale: L'educazione ginevrina. L'educazione torinese. Quello che conviene. La preoccupazione del momento. Il principio conservatore per Carlo Alberto: È scelta di convenienza. È calcolo politico. Giova ai governati. È volontà di Dio. La politica estera di Carlo Alberto: Era conservatrice. Era rivoluzionaria. Era guerrafondaia. Ambiva alla pianura padana. Il consiglio di Stato era organo: Politico. Amministrativo. Tecnico. Giudiziario. Il diritto di famiglia: Riconobbe la parità donna - uomo. Riconobbe diritti patrimoniali alle donne. Escludeva l'intervento ecclesiastico. Applicava il diritto ecclesiastico. Il regolamento per l'amministrazione del demanio giovò: Al recupero boschivo. Al miglioramento dell'agricoltura. All'incremento foraggiero. Ai trasporti. Il libretto di lavoro : Tutelava l'operaio. Serviva alla polizia. Favoriva il controllo sociale. Serviva per collocarsi al lavoro. Il libero scambio favorisce: L'agricoltura. Il rapporto tra gli Stati. L'industria. La cultura. Ferrante Aporti organizza: Scuole secondarie. Università. Circoli culturali. Asili d'infanzia. Il primo docente di storia moderna a Torino fu: Giuseppe Mazzini. Silvio Pellico. Ercole Ricotti. Federico Confalonieri. L'eredità mazziniana è controversa perché: di derivazione illuministica. di derivazione romantica. fatta propria da movimenti contrapposti. religiosa. La religiosità mazziniana fu: ispirata dal giansenismo. ispirata dal sensismo. ispirata dal calvinismo. ispirata dal Papa. Nella concezione mazziniana il genio: è guida militare. è uno scopritore di mondi. dà un'accelerata alla storia. è un educatore. Rispetto alla lotta di classe Mazzini: è d'accordo. la consente solo in determinate situazioni. è decisamente contrario. la considera superflua. La teoria della felicità nella dottrina mazziniana forma uomini: coraggiosi. sagaci. pigri. egoisti. Tra liberalismo e comunismo, Mazzini: propendeva per il primo. propendeva per il secondo. era ostile all'uno e all'altro. li ignorava. Religione politica è omogenea ai regimi: liberali. democratici. autoritari. comunisti. Crispi considera Mazzini tra gli uomini del risorgimento: il profeta. l'apostolo. l'esule. il più grande. La guerra in Africa dai mazziniani fu considerata: una missione. una necessità. un gesto di potenza. un'avventura. I doveri dell'uomo come testo scolastico: fu contestato. fu approvato. fu censurato. fu manipolato. In principio il sistema di Gioberti si oppone: Alla religione. All'illuminismo. Al romanticismo. All'individualismo. Tradizione e progresso sono: Antitetici. Compatibili. In connessione. Identici. Tra l'uomo e Dio la società è: Di contrasto. Di pacificazione. Di educazione. Di mediazione. L'armonia è data dall'accordo: Di fede e ragione. Di patria e individuo. Di guerra e pace. Di libertà e morale. Ritornare al medioevo è impresa: Sacrilega e sconsigliata. Buona e giusta. Impraticabile. Necessaria. Dispotismo e demagogia determinano: Elevazione della plebe. Prevalenza della forza e assenza del diritto. Trionfo della giustizia. Pace sociale. La sovranità giobertiana è di tipo: Religiosa. Civile. Ministeriale. Borghese. Il riformismo evita: Le rivoluzioni. Le guerre. La lotta politica. L'egoismo sociale. La civiltà ideale ha il suo fondamento: Nella pace. Nella giustizia. Nella cognizione dei principii. Nella lotta armata. Il Rinnovamento è un libro che appartiene alla storia: Del Romanticismo. Del Cristianesimo. Dell'Illuminismo. Del Pensiero liberal democratico. |