Storia Contemporanea (Pegaso)
![]() |
![]() |
![]() |
Title of test:![]() Storia Contemporanea (Pegaso) Description: PRIMO PANIERE Creation Date: 2023/05/13 Category: University Number of questions: 290
|




New Comment |
---|
NO RECORDS |
La storia è. Un genere letterario. Una scienza. Un’arte. Il discorso degli storici. Secondo Marc Bloch il bravo storico somiglia a: Il lupo di Cappuccetto Rosso. Indiana Jones. Sherlok Holmes. Un orco della fiaba. Secondo Marc Bloch la storia è una scienza: Estetica. Poetica. Artistica. Romantica. La storia è una scienza che ha per oggetto: La conoscenza. I documenti. Il passato. Gli uomini. Secondo Arno Mayer la storia contemporanea comincia: Con il Congresso di Vienna. Con la rivoluzione francese. Con la rivoluzione industriale. Con la fine della prima guerra mondiale. Secondo Geoffrey Barraclough l’età contemporanea inizia quando i problemi che sono attuali nel mondo assumono per la prima volta: Una apparente evanescenza. Una perfetta comprensione. Una chiara fisionomia. Una definitiva periodizzazione. Il confine della storia contemporanea è un confine: Mobile. Determinato. Soggettivo. Oggettivo. Tra gli elementi caratterizzanti la contemporaneità vi è: La scoperta dell’America. La nascita del capitalismo. La fine dell’eurocentrismo. Lo stile di vita dell’antico regime. Le periodizzazioni sono convenzioni: Arbitrarie e fantasiose. Fantasiosamente soggettive. Prodotte dalla riflessione degli storici. Frutto di semplificazioni eccessive. Politicamente si passa in età contemporanea: Dalla sovranità che appartiene al popolo a quella per investitura divina. Dall’eguaglianza giuridica al privilegio dei ceti. Dal suffragio universale al diritto di voto censitario. Dalla fedeltà dinastica alla rappresentatività del popolo. La rivoluzione industriale consiste: Nelle invenzioni. Nella sostituzione delle macchine al lavoro umano. Nella divisione del lavoro. Nella nascita del proletariato. Le macchine industriali trasformano: L’energia in calore. Il lavoro nella bottega in lavoro a domicilio. Il lavoro muscolare in energia. Il calore in lavoro. Ad avviare la rivoluzione industriale sono: Le invenzioni. Le scoperte tecnologiche. Le innovazioni. Le macchine. Le invenzioni e il progresso tecnologico furono dovute a: Una ricerca scientifiche. Una ricerca teorica. A una ricerca pratica. A una ricerca accademica. Fra i pre-requisiti inglesi alla rivoluzione industriale non vi è: Il fenomeno delle enclosures. La politica coloniale. La politica protezionistica. La politica liberoscambista. L’asse della lavorazione del cotone si spostò: Dall’India agli Stati Uniti. Dall’India alla Gran Bretagna. Dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna. Dagli Stati Uniti all’India. Fino alla rivoluzione industriale il cotone già lavorato e poi consumato in Europa proveniva per la maggior parte: Dall’India. Dalla Cina. Dalle colonie americane. Dall’America del Sud. Con la rivoluzione del neolitico l’uomo diventò: Stanziale e cacciatore. Nomade e raccoglitore. Raccoglitore e cacciatore. Allevatore e agricoltore. L “navetta volante” fu inventata nel: 1815. 1830. 1733. 1769. Manchester tra il 1760 e il 1830 era: Era cresciuta di dieci volte. Spopolata della metà. Cresciuta il doppio. Cresciuta di sei volte. Quella che è considerata l’opera fondativa della storiografia moderna sulla rivoluzione industriale, intitolata appunto “La rivoluzione industriale”, è stata scritta da: Maurice Dobb. Arnold Toyenbee. Neil L. Tranter. K. Polany. Nel passo citato la tesi principale di Maurice Dobb è che: Va respinta la tentazione di trovare un’unica causa della rivoluzione industriale. La rivoluzione industriale non esiste. La rivoluzione industriale ha provocato una vera catastrofe sociale. La rivoluzione industriale non è una brusca cesura né un cambiamento epocale. Tra le cause della rivoluzione industriale vi è, secondo lo storico statunitense David S. Landes: Un lungo periodo di lento sviluppo. Il verificarsi di un evento fortuito, un «accidente» storico inspiegabile. La nascita di una nuova forma di organizzazione del lavoro ed in particolare del lavoro salariato. Il carattere di «società aperta» della società inglese del Settecento. Per Neil L. Tranter: La rivoluzione industriale fu parte di un lungo processo evolutivo, non una rottura netta. E' stata altrove una forza propulsiva irresistibile. La Gran Bretagna insegnò all’Europa i miracoli del progresso tecnologico. Non è necessario spiegare la rivoluzione industriale. Secondo quale storico la rivoluzione industriale «fu in Gran Bretagna ed è stata altrove una forza propulsiva irresistibile. In tutta la storia dell’uomo, nessuna innovazione è stata così universale nella sua forza d’attrazione, così universale nel suo impatto»: Richard E. Sylla. Gianni Toniolo. David S. Landes. Neil L. Tranter. Il proletario, afferma Friedrich Engels, è: Chi non possiede nulla all’infuori delle sue braccia. Chi compie un lavoro insignificante e monotono. Chi compie con il suo lavoro una attività spirituale. Chi è sottopagato. Thomas S. Ashton afferma che buona parte dei disagi sociali che sono stati attribuiti alla rivoluzione industriale in Gran Bretagna furono in realtà il risultato di forze che, per quanto sappiamo: Furono origine di calamità. Provocarono emigrazione e morti per fame e malattie. Avrebbero agito anche se l’industria non si fosse sviluppata. Hanno aggravato ulteriormente l’abbrutimento derivante dal lavoro. Per David S. Landes alla lunga, il punto forte dell’Inghilterra era questo: La capacità di fabbricare a buon mercato proprio gli articoli per cui la domanda estera era più elastica. Le invenzioni che trasformarono la manifattura del cotone in Inghilterra e diedero origine a un nuovo modo di produzione: il sistema di fabbrica. Le invenzioni tecniche. I cambiamenti socioeconomici. Secondo quale storico non è necessario spiegare la rivoluzione industriale: David S. Landes. Ronald Max Hartwell. Joel Mokyr. Neil L. Tranter. Per Friedrich Engels ancor più demoralizzante della miseria è, per gli operai inglesi: Restare senza lavoro. L’insicurezza delle condizioni di vita. L’applicazione della scienza all’industria. I danni alla salute della popolazione. Lo slogan della Rivoluzione francese fu: Liberté, egalité. Egalité, fraternité. Liberté, egalité, fraternité. Liberté, fraternité, amour. Gli Stati Generali furono convocati nel: 1760. 1789. 1792. 1806. Tra i maggiori storici francesi della Rivoluzione includi: Francois Furet. Sorel. Matisse. Francois Furet e Georges Lefebvre. Il principio di Libertà in Economia : per il liberalismo classico: È totale. È condizionato. È riservato ad una classe. È riservato al Re. Le Assemblee succedutesi dal 1789 furono: Stati Generali, Assemblea Legislativa, Direttorio. Assemblea Nazionale Costituente, Comitato di Salute Pubblica, Direttorio. Stati Generali, Assemblea Nazionale, Assemblea Nazionale Costituente, Assemblea Legislativa, Convenzione, Direttorio. Stati Generali, Comitato di Salute Pubblica. A dominare il Comitato di Salute Pubblica furono: Danton, Marat. Mirabeau, Robespierre. Marat, Danton, Robespierre. Robespierre, Montesquieu. Il Generale Napoleone scese in Italia nel: 1793. 1796. 1799. 1795. Legittimismo dinastico significa: Sovrano legittimato dal suo passato. L'erede diretto del sovrano in carica nel 1789. Il sovrano eletto da una Assemblea Nazionale. Il sovrano deposto dai rivoltosi. I moti del 1820-21 reclamavano: La Costituzione. I diritti civili. L'esonero dal pagamento delle imposte. Il Codice Napoleonico. La "Filosofia del Diritto" è un'opera di: Montesquieu. Rousseau. Hegel. Chateaubriand. Luigi XVI intendeva: Accelerare la fine della guerra d'Indipendenza americana. Accelerare il processo di riforma dello Stato. Sciogliere il Parlamento. Conquistare l'Inghilterra. Col giuramento della pallacorda, i rivoluzionari: Decisero l'esecuzione del re. Diedero all'Assemblea carattere nazionale. Diedero impulso al disegno giacobino. Aprirono la fase del Terrore. Il 21 settembre 1792, la Convenzione: Proclamò la Repubblica. Proclamò l'Impero. Dichiarò guerra all'Austria. Giurò fedeltà ai girondini. Il rimpasto nel 1793 del Comitato di salute pubblica significò: L'ascesa di Napoleone. L'apertura ai girondini. L'avvio di importanti riforme amministrative. L'inizio di una deriva in senso dittatoriale. La Costituzione dell'anno III: Aboliva il legislativo. Introduceva il suffragio universale. Aboliva il suffragio universale. Rivedeva in senso conservatore alcune conquiste della rivoluzione. Per il Direttorio, la guerra era: Il tentativo di smorzare gli aneliti rivoluzionari in Belgio. Rischioso per via della forza olandese. Essenziale per ragioni economiche. Fondamentale per il consolidamento interno. Il 17-18 Fruttidoro Anno V: Napoleone conquistò l'Austria. La destra monarchica prese il potere. Ebbe inizio il Secondo Direttorio. I giacobini si sciolsero. Con il Trattato di Campoformio: La Repubblica Cisalpina cessava di esistere. Nasceva la Repubblica partenopea. Napoleone cedeva il Veneto all'Impero Asburgico. Venezia passava sotto il controllo francese. La Costituzione dell'anno XII: Trasformava la Repubblica in Impero. Estendeva il suffragio alle donne. Sanciva la fine di Napoleone. Riformava solo il potere esecutivo. Il “lascito” del periodo 1789-1815: Sarebbe stato vanificato dall'autoritarismo bonapartista. Avrebbe alterato in modo permanente il corso della storia europea, aprendo l'età contemporanea. Avrebbe impedito all'Europa di conoscere nuove stagioni di conservatorismo. Non avrebbe condizionato la vicenda politica europea. La rivoluzione industriale nei suoi effetti si diffuse: A pelle di leopardo. In modo disomogeneo. A macchia d’olio. A cerchi concentrici. La crisi del 1873 fu: Una crisi di per mancanza di materie prime. Una crisi per mancanza di manodopera. Una crisi di sovrapproduzione. Una crisi essenzialmente politica. Nella seconda rivoluzione industriale gli Stati: Diminuirono la loro sfera di influenza sull’economia. Allargarono la loro sfera d’influenza nell’economia. Mantennero invariata la loro sfera d’influenza nell’economia. Rinunciarono del tutto alla loro sfera d’influenza nell’economia. La seconda rivoluzione industriale: Ebbe per settore trainante l’industria leggera e un regime economico liberista. Ebbe per settore trainante l’industria pesante e un regime economico liberista. Ebbe per settore trainante l’industria leggera e un regime economico protezionista. Ebbe per settore trainante l’industria pesante e un regime economico protezionista. Prima della rivoluzione industriale il sistema di produzione era basato: Sul lavoro operaio. Sulla fabbrica. Sul lavoro a domicilio. Sulla divisione del lavoro. La giornata lavorativa dell’operaio era di: 9 ore. 18 ore. 20 ore. 16 ore. I sindacati operai (Trade Unions) in Inghilterra poterono agire legalmente solo dal: 1815-16. 1824-25. 1760. 1812. In Prussia l’industrializzazione avvenne nel quadro: Della piccola proprietà contadina. Dell’ondata migratoria. Della discontinuità sociale. Della continuità sociale. Fra il 1873 e il 1896 l’economia subì: Un aumento costante dei prezzi. Un’ulteriore sviluppo. Una fase di accelerazione. Una crisi. Simbolo della seconda rivoluzione industriale è: L’acciaio. Il carbone. Il treno a vapore. La ghisa. Il Congresso di Vienna si ispirò al principio: Di nazione. Di sovranità popolare. Di costituzionalità. Di legittimità. In Francia fu restaurata la dinastia: Dei Borbone. Degli Asburgo. Degli Orange. Degli Hannover. L’Italia uscì dal Congresso di Vienna sotto l’egemonia di: Francia. Spagna. Austria. Prussia. La restaurazione più importante fu quella: Del potere popolare. Del potere effettivo dei re. Del principio di nazionalità. Del potere dell’aristocrazia. Della “Quadruplice alleanza” non faceva parte: L’Inghilterra. La Prussia. La Francia. La Russia. L’indipendenza della Grecia fu: La riaffermazione dei principi del Congresso di Vienna. Un indebolimento del principio di nazionalità. Un grave colpo all’equilibrio del Congresso di Vienna. Un rafforzamento del principio democratico. Le repubbliche di Venezia e di Genova: Riottennero la loro indipendenza. Furono rese indipendenti per la prima volta. Non riottennero la loro indipendenza. Furono sottoposte al dominio austriaco. Lo Stato pontificio fu restituito al papa: Pio V. Pio VI. Pio IV. Pio VII. Il re dei Paesi Bassi era i: Guglielmo I d’Orange. Federico Guglielmo III di Hohenzollern. Ferdinando III d’Asburgo-Lorena. Giovanni VI di Braganza. L’equilibrio europeo si costruì ad opera soprattutto dell’asse tra: Austria e Prussia. Austria e Inghilterra. Inghilterra e Russia. Prussia e Francia. Negli anni successivi al 1815, la pace fu turbata: Dalle idealità nazionali. Dalle mire zariste. Dall'ideologia liberale. Dall'ideologia socialista. Caratteristica comune alle insurrezioni settarie fu: Il coinvolgimento delle masse. La rivendicazione sociale. Il gradualismo. La violenza armata. La borghesia provinciale che nel Mezzogiorno aderì alla carboneria chiedeva: Autonomia amministrativa. Il controllo dei tribunali. Il controllo dei tribunali. La soppressione dei dazi doganali. Il moto napoletano si concluse: Con un esito essenzialmente radicale. Con la sconfitta delle truppe austro-borboniche. Con la vittoria solo parziale degli insorti. Con un esito di tipo moderato. Per la Sicilia, la riorganizzazione voluta da Ferdinando I significò: La riproposizione del modello autonomista tradizionale. Un palliativo rispetto alle spinte autonomiste, ma un tracollo economico. La risoluzione del problema del decentramento. L'inizio di una profonda crisi economica. Le spaccature interne alla Sicilia: Furono funzionali agli interessi commerciali inglesi. Fecero il “gioco” del Borbone. Diedero slancio alla nascita della mafia. Impedirono all'isola di sconfiggere lo straniero. Metternich non intervenne subito a Napoli perché: Non riteneva grave la situazione locale. Temeva la morfologia del territorio peninsulare. Non trovò appoggio nei sovrani italiani e non aveva truppe sufficienti. Aveva truppe ma non leader militari adatti. I casi spagnolo e napoletano diedero la sensazione che: L'insurrezione portasse inevitabilmente all'anarchia. L'insurrezione portasse inevitabilmente alla repubblica. L'insurrezione portasse inevitabilmente alla socializzazione dei mezzi di produzione. L'insurrezione non portasse inevitabilmente all'anarchia. I cospiratori piemontesi videro l'invio di truppe austriache al Mezzogiorno come: L'occasione per affrontare un esercito frazionato. La definitiva sconfitta del sogno liberale. L'occasione per sostenere la causa partenopea. L'occasione per fare pressione sul papa. Ad indebolire ulteriormente il progetto insurrezionale piemontese contribuì: L'incapacità militare di Carlo Alberto. La tenacia austriaca. L'assenza di mezzi per le armi. L'assenza di legami forti con le sette napoletane. Il congresso di Lubiana ebbe come regista: Il regno d'Inghilterra. Il principe di Metternich. La casa di Borbone. La Carboneria. Al congresso di Vienna gli stati italiani esercitarono: Grande influenza. Poca influenza. Nessuna influenza. Grandi pressioni. Il regno di Napoli ricostituì il suo esercito: Con l'aiuto aspurgico. Con l'aiuto inglese. Assoldando mercenari svizzeri. Recuperando militari napoleonici. Obiettivo della politica del Metternich: Dominare l'Europa. Occupare l'Italia. La stabilità politica europea. L'egemonia economica. Il regno dell'Alta Italia fu per i federati lombardi: Un progetto realistico. Un sogno astratto. Un suggerimento degli Inglesi. Un'aspirazione rivoluzionaria. Un'aspirazione rivoluzionaria. Il passaggio dallo stato assoluto a quello amministrativo. Dare maggiori poteri ai ceti popolari. Recuperare l'antica nobiltà. Governare con la Chiesa. Quanto incise sull'economia italiana d'inizio secolo la rivoluzione industriale: Moltissimo. Nulla. In misura modesta. Per niente. Quale elemento favorì lo sviluppo della Lombardia in questo periodo: L'allenza con l'austria. Il nascente spontaneismo d'impresa. Lo sviluppo della scuola. Il buon governo. Come si regolarono i Borboni di Napoli nel campo della politica doganale: Seguirono il protezionismo. Protessero il settore agricolo. Seguirono i consigli dell'austria. Lasciorono in vita la normativa murattiana. Il progetto di Viesseux individuava in Firenze: La patria di Dante. Il capoluogo della Toscana. La capitale culturale d'Italia. La patria comune. Nella riorganizzazione europea decisa a Vienna: Si tenne conto delle aspirazioni nazionali. Metternich riconobbe l'indipendenza dei polacchi. Si mortificarono i principi di autodeterminazione dei popoli. Metternich riconobbe l'indipendenza dei polacchi. Metternich riconobbe l'indipendenza dei polacchi. Ebbe successo. Non ebbe successo. Funzionò solo inizialmente. Trovò l'opposizione del Lombardo-Veneto. La conflittualità in seno agli Stati peninsulari: Nasceva dallo scontro tra nuove classi emergenti e vecchie elite. Era frutto dell'ingerenza asburgica. Alimentava il progetto di dominio del papa. Avrebbe portato all'occupazione del Piemonte. I cosiddetti “corpi intermedi”: Avrebbero permesso la nascita dello Stato ottocentesco. Consentivano alla borghesia di detenere maggior potere politico. Erano mediatori politici al servizio dei Re. Erano uno dei pilastri su cui poggiava l'assolutismo del vecchio regime. Nella penisola italiana dopo il 1815 si affermò, in generale, il modello della: Repubblica presidenziale. Teocrazia. Monarchia assoluta. Monarchia amministrativa. L'Austria impose a Ferdinando IV, quale condizione per tornare sul trono di Napoli,: Di tenere a bada le spinte rivoluzionarie. Di governare con maggiore moderazione. Di riconoscere le province di prima recupera. Di cedere le province di seconda recupera. Con editto del 20 maggio 1814, Vittorio Emanuele I di Savoia: Rimise in vigore le Regie Costituzioni del 1770. Abolì il codice commerciale napoleonico. Adattò le riforme napoleoniche alle vecchie Costituzioni. Decretò l'abolizione della tortura. La riforma della giustizia in Toscana fu ispirata: Al modello giacobino. Al caso Piemontese. A principi essenzialmente paternalistici e di discrezionalità. Alle direttive di Vienna. La rinnovata attenzione rispetto alla dimensione locale del potere durante la Restaurazione: Dipendeva dal tipo di modello giuridico adottato. Dipendeva dalla diffidenza delle classi dirigenti delle capitali. Avrebbe comportato la soppressione delle province. Era conseguenza della crisi della feudalità. I sovrani restaurati, in linea generale, tentarono: Di annullare definitivamente le innovazioni napoleoniche. Di spodestare il clero con leggi severe verso i beni ecclesiastici. Di garantirsi l'appoggio delle classi in ascesa attraverso un sistema di redistribuzione della ricchezza. Di garantirsi l'appoggio delle classi in ascesa attraverso un sistema oligarchico. Nella pratica, liberali e democratici avevano come obiettivo comune soprattutto: La costituzione. Il suffragio universale. Il parlamento censitario. La difesa della proprietà privata. La costituzione francese del 1830 era: Basata sul suffragio universale. Una conquista della sovranità popolare. Democratica. Una concessione benevola del re. La rivoluzione del 1830 in Belgio fu contemporaneamente: Nazionale e democratica. Costituzionale e democratica. Costituzionale e illiberale. Nazionale e costituzionale. L’abolizione dei dazi sul grano in Inghilterra fu la vittoria: Dell’industria sul commercio. Del commercio sull’industria. Delle campagne sulle città. Dell’industria sull’agricoltura. Periodo storico che abbiamo definito come “l’età della restaurazione” indica gli anni: Tra il 1815 e il 1820. Tra il 1814 e il 1815. Tra il 1815 e il 1848. Tra il 1815 e il 1830. L’enciclica Mirari Vos fu promulgata nell’anno: 1815. 1830. 1832. 1825. Il pensiero socialista del primo Ottocento venne definito: Utopistico. Pratico. Scientifico. Visionario. Manifesto dei comunisti uscì a Londra nel: 1832. 1815. 1848. 1870. Nell’Europa della Restaurazione il principale strumento di lotta politica divennero: I partiti politici. Le società segrete. Le idee socialiste. Le convinzioni religiose. La rivoluzione del Belgio nel 1830 fu contemporaneamente nazionale e: Costituzionale. Democratica. Socialista. Reazionaria. Il movimento democratico nel risorgimento costituì: Un partito. Una corrente politica. Un'associazione internazionale. Un movimento variegato di opinioni. I filo napoleonici dopo il 1815 finirono prevalentemente: All'opposizione dei regimi. Nei governi restaurati. Nell'organizzazioni delle società segrete. All'estero. Gli sconfitti del 1820-21 si organizzano: In una rete di esuli. In un'associazione. In un circolo culturale nella legione straniera. Negli eserciti dei vincitori. La svizzera non fu ospitale verso gli esuli italiani: Per difficoltà climatiche. Per le pressioni dell'austria. Per difficoltà economiche. Per regioni di ordine pubblico. Dagli esuli italiani fu ricercata l'inghilterra per: Il clima. La libertà. Ragioni economiche. Modello parlamentare. Lo scoppio dei moti del 1830-31 ebbe come detonatore: Le rivolte del sud america. I moti parigini del luglio. La oppressione dei governanti. Le persecuzioni religiose. Alla base della visione Mazziniana vi è fondamentalemnte: Una visione religiosa. Il progresso economico. La costituzione repubblicana. La felicità dell'uomo. Divideva mazzini da buon arroti: La felicità umana. Economia e libertà. La rivolta armata. Il rischio della dittatura. Nei confronti della chiesa cattolica mazzini fu: Fedele osservante. Anticurialista convinto. Distruttore ad oltranza. Osservante tiepido. Nicola fabrizzi propugnava l'isurrezione: Per ragioni economiche. Per amore dell'italia. Partendo da una regione specifica. Per la vittoria della classe borghese. Tra educazione ginevrina e formazione torinese prevale: L'educazione ginevrina. L'educazione torinese. Quello che conviene. La preoccupazione del momento. Il principio conservatore per Carlo Alberto: È scelta di convenienza. È calcolo politico. Giova ai governati. È volontà di Dio. La politica estera di Carlo Alberto: Era conservatrice. Era rivoluzionaria. Era guerrafondaia. Ambiva alla pianura padana. Il consiglio di Stato era organo: Politico. Amministrativo. Tecnico. Giudiziario. Il diritto di famiglia: Riconobbe la parità donna - uomo. Riconobbe diritti patrimoniali alle donne. Escludeva l'intervento ecclesiastico. Applicava il diritto ecclesiastico. Il regolamento per l'amministrazione del demanio giovò: Al recupero boschivo. Al miglioramento dell'agricoltura. All'incremento foraggiero. Ai trasporti. Il libretto di lavoro : Tutelava l'operaio. Serviva alla polizia. Favoriva il controllo sociale. Serviva per collocarsi al lavoro. Il libero scambio favorisce: L'agricoltura. Il rapporto tra gli Stati. L'industria. La cultura. Ferrante Aporti organizza: Scuole secondarie. Università. Circoli culturali. Asili d'infania. Il primo docente di storia moderna a Torino fu: Giuseppe Mazzini. Silvio Pellico. Ercole Ricotti. Federico Confalonieri. L'eredità mazziniana è controversa perché: di derivazione illuministica. di derivazione romantica. fatta propria da movimenti contrapposti. religiosa. La religiosità mazziniana fu: ispirata dal giansenismo. ispirata dal sensismo. ispirata dal calvinismo. ispirata dal Papa. Nalla concezione mazziniana il genio: e' guida militare. e' uno scopritore di mondi. dà un'accelerata alla storia. e' un educatore. Rispetto alla lotta di classe Mazzini: e' d'accordo. la consente solo in determinate situazioni. e' decisamente contrario. la considera superflua. La teoria della felicità nella dottrina mazziniana forma uomini: coraggiosi. sagaci. pigri. egoisti. Tra liberalismo e comunismo, Mazzini: propendeva per il primo. propendeva per il secondo. era ostile all'uno e all'altro. li ignorava. Religione politica è omogenea ai regimi: liberali. democratici. autoritari. comunisti. Crispi considera Mazzini tra gli uomini del risorgimento: il profeta. l'apostolo. l'esule. il più grande. La guerra in Africa dai mazziniani fu considerata: una missione. una necessità. un gesto di potenza. un'avventura. I doveri dell'uomo come testo scolastico: fu contestato. fu approvato. fu censurato. fu manipolato. In principio il sistema di Gioberti si oppone: Alla religione. All'illuminismo. Al romanticismo. All'individualismo. Tradizione e progresso sono: Antitetici. Compatibili. In connessione. Identici. Tra l'uomo e Dio la società è: Di contrasto. Di pacificazione. Di educazione. Di mediazione. L'armonia è data dall'accordo: Di fede e ragione. Di patria e indiviuo. Di guerra e pace. Di libertà e morale. Ritornare al medioevo è impresa: Sacrilega e sconsigliata. Buona e giusta. Impraticabile. Necessaria. Dispotismo e demagogia determinano: Elevazione della plebe. Prevalenza della forza e assenza del diritto. Trionfo della giustizia. Pace sociale. La sovranità giobertiana è di tipo: Religiosa. Civile. Ministeriale. Borghese. Il riformismo evita: Le rivoluzioni. Le guerre. La lotta politica. L'egoismo sociale. La civiltà ideale ha il suo fondamento: Nella pace. Nella giustizia. Nella cognizione dei principii. Nella lotta armata. Il Rinnovamento è un libro che appartiene alla storia: Del Romanticismo. Del Cristianesimo. Dell'Illuminismo. Del Pensiero liberal democratico. La concezione della religione è: Cattolica. Gesuitica. Spirituale. Giansenista. Nella politica prima la sovranità deriva: Da Dio. Dall'originaria disuguaglianza. Dalla Chiesa. Dal popolo. La sovranità è subordinata: Solo alla giustizia. Solo al Papa. Solo al popolo. Solo al principe. Il principe: E' padrone dello stato. E' signore dei sudditi. E' sottomesso al papa. E' immagine dello stato. La proprietà: E' diritto di tutti. E' bene comune. E' un furto. E' dono di Dio. La società ha come fine: La salvezza dell'anima. Il bene comune. La libertà. La salute della patria. Nella società civile gli individui sono: Tutti uguali. Tutti disuguali. Tutti aventi diritti da far valere. Tutti uguali nei diritti. Il tribunale politico controlla: I cittadini. Il rapporto tra Stato e Chiesa. Gli atti del potere politico. L'applicazione delle leggi. La distribuzione del potere cambia: Secondo la distribuzione della ricchezza. Secondo i tempi. Secondo i costumi. Secondo le condizioni culturali. La rappresentanza politica: E' proporzionale al livello culturale. E' proporzionale agli interessi da difendere. E' proporzionale alla fede religiosa. E' proporzionale al proprio valore militare. In Francia la rivoluzione del 1848 scoppiò perché dal governo fu impedito lo svolgimento di: Una riunione sindacale. Un banchetto politico. Elezioni politiche. Una manifestazione contro la disoccupazione. A condurre la rivoluzione in Francia furono: Repubblicani moderati. Liberali conservatori. Legittimisti monarchici. Repubblicani-democratici. Tra i provvedimenti presi dalla II Repubblica vi era: L’abolizione della leva obbligatoria. L’abolizione della proprietà privata. Il suffragio universale. La privatizzazione delle fabbriche statali. Con l’allocuzione del 29 aprile Pio IX: Abbandonava la coalizione in guerra contro l’Austria. Entrava in guerra contro l‘Austria. Scomunicava Carlo Alberto. Proclamava l’infallibilità del papa. Ferdinando II reagì alle prime insurrezioni del 1847: In modo conciliativo. In modo diplomatico per favorire una mediazione. Con l'usuale linea rigida e repressiva. Concedendo velocemente lo Statuto. La rivoluzione a Palermo scoppiò il: 23 marzo 1848. 29 aprile 1848. 23-24 febbraio 1848. 12 gennaio 1848. La prima guerra d’indipendenza iniziò come una guerra: Nazionale e democratica. Nazionale e federale. Federale e antifrancese. Internazionale e democratica. La prima guerra d’indipendenza fu definita: La guerra degli imperatori. La guerra dei diplomatici. La guerra dei pezzenti. La guerra dei sovrani. Prima del 1848 era preminente in Europa il problema: Della democrazia. Della libertà. Delle nazionalità. Dell’indipendenza. Dalla sconfitta dei neoguelfi e dei federalisti repubblicani nel 1848 sarebbe scaturita la corrente: Monarchico-unitaria. Monarchico-federalista. Repubblicana unitaria. Democratica. La Repubblica romana fu sconfitta da: I Francesi. Gli Austriaci. I Napoletani. I Piemontesi. In Toscana, Leopoldo II era persuaso: Dell'ineluttabilità dell'intervento di una potenza terza. Dell'importanza delle riforme proposte dai democratici. Dell'ineluttabilità dell'esito costituzionale dell'opposizione al suo regime. Che Ridolfi dovesse essere cacciato dal Regno. Nel 1847, Pio IX concesse di: Aumentare il numero di ministri laici. La Costituzione. Di aprire anche ad altri culti. Di aumentare la quota femminile nei dicasteri. Nel saggio “L'Austria e la Lombardia” il Correnti: Elogiava il modello amministrativo austriaco. Elogiava la lotta dei democratici lombardi. Denunciava le mire piemontesi in Lombardia. Denunciava i danni causati alla regione dagli Asburgo. La Repubblica di Venezia fu istituita per merito di: Giuseppe Mazzini. Daniele Manin. Radetzky. Cesare Balbo. La decisione di Carlo Alberto di entrare in guerra contro Vienna era legata perlopiù: Alla richiesta francese di indebolire il fronte austriaco. A mire espansionistiche sabaude e al bisogno di arginare derive radicali nell'are. Alla volontà effettiva di realizzare un progetto unitario nazionale. Alle pressioni dell'establishment militare sabaudo e ligure. Il Quadrilatero era: Un'enclave di alcune città sottratte al controllo austriaco. Un sistema di tattica difensiva asburgica. Un'area geografica contraddistinta da fortificazioni sotto il controllo austriaco. La provincia di Peschiera sul Garda. Le spinte democratiche in seno ai vari Stati peninsulari nel '48: Indussero Pio IX a sposare la causa sabauda. Alimentarono la speranza delle masse in Carlo Alberto. Alimentarono il sogno neoguelfo. Smorzarono gli entusiasmi per la causa nazionale e decretarono il ritiro delle truppe. A Roma, dopo la fuga di Pio IX verso Gaeta: Nacque un regime repubblicano. Il potere fu assunto dai cardinali. Vi fu l'invasione dalla Toscana. Nacque un regime federale. Secondo Balbo, i sovrani della penisola erano quasi tutti da ritenersi: Illuminati. Controllati dall'Austria. Deboli. Stranieri. Nel 1853, lo zar intimò al sultano turco di: Cedere la Crimea. Accettare l'offerta per l'acquisto delle regioni balcaniche. Accettare il protettorato russo sugli ortodossi. Accettare un negoziato per la spartizione dei Balcani. Cavour, a Parigi, chiese che al rafforzamento austriaco nei Balcani: Facesse seguito lla perdita dell'Ungheria. Facesse da contraltare la conquista piemontese in Serbia. Conseguisse una diminuzione dell'influenza asburgica in Italia. Conseguisse un protettorato sabaudo sulla Prussia. Gioberti riteneva il Piemonte: Una eccezione nella penisola, da cui partire per il processo unitario. Uno stato arretrato. Lo stato con il primato solo morale in Italia. Lo stato con il primato militare in Italia. La politica delle nazionalità avrebbe portato Parigi: Allo scontro con Pio IX. Allo scontro con Berlino. Allo scontro con Mosca. Allo scontro con Vienna. Per non affievolire l'entusaismo post-Crimea, Cavour: Pensò di puntare sul Borbone per indebilire Vienna. Mise in atto un vera e propria strategia di provocazione anti-austriaca. Militarizzò il confine francese. Chiese la convocazione di una conferenza di pace. La confederazione pensata a Plombieres sarebbe stata presieduta: Da un triumvirato austro-franco-piemontese. Dal pontefice. Dal Borbone. Dai Savoia. Il fronte moderato italiano si era compattato intorno: Alla figura di Cattaneo. Alla Giovine Italia. Alla Società Nazionale Italiana. Alla Nuova Antologia. Nino Bixio fu chiamato a: Guidare l'esercito al posto di Garibaldi. Convincere Pilo a dimettersi. Mediare con il Borbone. Sedare l'insubordinazione dei siciliani. L'impulso riformista dell'ultimo Francesco II finì per: Indebolire ulteriormente la struttura dello stato. Agevolare l'avanzata dei piemontesi. Favorire la borghesia napoletana. Favorire la borghesia delle province. Cavour ottenne da Napoleone III: Sostegno economico per la spedizione al Sud. Il mpermesso di destituire Pio IX. I mezzi per organizzare la controrivoluzione nelle Legazioni. Il permesso di invadere i terriori dell'Italia centrale. L'impulso maggiore al movimento democratico fu dato da: Garibaldi. Cavour. Mazzini. Salandra. La rilevanza delle città fu determinata da: Lo sviluppo economico. Dalla rivoluzione industriale. Dal ruolo di capitale. Dall' accentramento amministrativo. Il dinamismo economico del Piemonte fu favorito: Dalle ricchezze naturali. Dal libero scambio. Dai successi militari. Da Casa Savoia. La città più popolosa d'Italia a metà secolo era: Napoli. Torino. Roma. Genova. Quale città subì decremento demografico a metà ottocento: Lucca. Torino. Venezia. Genova. Come cambiò la composizione delle classi sociali: Precipitosamente. Poco. Molto. Nulla. Le scuole elementari si concentravano: In città. In campagna. Nelle capitali. Nei seminari. Quali città più attive per fervore di stampa: Lucca e Napoli. Roma e Firenze. Genova e Firenze. Firenze e Milano. Il "Progresso delle scienze delle lettere e delle arti "si stamapava a: Milano. Genova. Firenze. Napoli. Quando e dove si tenne il primo Congresso degli scienziati Italiani: A Genova nel 1850. A Torino nel 1848. A Milano nel 1835. A Pisa nel 1839. Il pensiero politico di Mazzini è caratterizzato dai seguenti principi: Graduali riforme e federalismo. Confederazione presieduta dal papa. Repubblica e unità. Federalismo e repubblica. Il neoguelfismo è: Un movimento politico che mira alla fine del potere temporale del papa. Un pensiero politico teso a fare dell’Italia una confederazione di Stati presieduta dal papa. Un pensiero politico teso all’unione dell’Italia in un unico Stato sotto il governo del papa. Un movimento politico che mira all’istaurazione di una repubblica federale. Il “connubio” del 1852 segnò il passaggio del Regno di Sardegna: Alla monarchia costituzionale. Al sistema costituzionale puro. Alla democrazia. All’assolutismo. In seguito all’armistizio di Villafranca (1859) il Piemonte: Annesse il regno delle Due Sicilie. Annesse Nizza e Savoia. Annesse il Lombardo-Veneto. Annesse la Lombardia. Mazzini fondò la Giovine Europa nel: 1837. 1832. 1834. 1844. La fedeltà del Piemonte allo Statuto aveva dimostrato la possibilità di conciliare: Il federalismo con l’indipendenza. La repubblica con la monarchia. L’ordine con la democrazia. L’ordine con la libertà. La direzione del nuovo Stato italiano fu assunta da: I moderati. I federalisti. I democratici. I cattolici liberali. L’autore di “Del primato morale e civile degli italiani” è: Cesare Balbo. Massimo D’Azeglio. Giacomo Durando. Vincenzo Gioberti. Il regno d’Italia fu proclamato: Il 6 maggio 1860. Il 18 febbraio 1861. Il 17 marzo 1861. Il 26 ottobre 1860. Quale non fu tra i principi del liberalismo moderato: Il gradualismo. Il neoguelfismo. Il suffragio universale. Il federalismo. Per Alfredo Oriani la rivoluzione italiana anziché opera di popolo aveva trionfato: Per un sopruso eroico della sua minoranza aiutata da incidenze e coincidenze straniere. Per l’intervento delle masse popolari. Grazie ai pensatori, agli artisti, ai martiri e agli eroi. Perché l’idea si era tradotta nel fatto e il sentimento si riabbassava verso il senso. Nella interpretazione di Piero Gobetti il Risorgimento fu: Una rivoluzione democratica. Una rivoluzione passiva. Una conquista regia. Una rivoluzione fallita. Una volta compiuta l’Unità d’Italia, secondo Oriani, gli eroi diventavano soldati e i martiri: Venivano dimenticati. Si trasformavano in impiegati. Erano esaltati. Ricevevano corone d’alloro. Per Antonio Gramsci il Risorgimento fu essenzialmente: Una rivoluzione passiva. Una conquista regia. Una rivoluzione fallita. Una rivoluzione democratica. Il movimento risorgimentale fu egemonizzato, per Gramsci: Dal Partito d’Azione. Dai moderati. Dall’Austria. Da Mazzini. Rosario Romeo critica: La storiografia liberale. L’incremento della rendita fondiaria. Il ruolo del capitale necessario allo sviluppo della produzione industriale. La storiografia di stampo marxista. Nell’interpretazione di Rosario Romeo una riforma agraria avrebbe rappresentato per l’Italia: Uno sforzo in senso contrario allo sviluppo del capitalismo. Un ostacolo insuperabile. L’affermarsi di una democrazia rurale. L’unica forma di capitalismo esistente, destinato a funzionare, nelle condizioni storiche dell’Italia. Per Romeo la Rivoluzione ebbe come conseguenza nelle campagne francesi: Un progresso produttivo per l’agricoltura francese. Di peggiorare le condizioni di vita di larghi strati di contadini. Di bloccare lo sviluppo del capitalismo. Un progresso tecnico per l’agricoltura francese. Secondo Rosario Romeo il maggior pericolo della tesi del Gramsci è: La faziosità. Condurre a una prospettiva gravemente falsata del problema dello sviluppo capitalistico in Italia. Considerare l’incremento della rendita fondiaria dopo il 1860 una delle fonti più importanti di accumulazione. La generale debolezza del sistema industriale. Per Oriani riguardo l’impresa risorgimentale nel Mezzogiorno d’Italia: Giovò più la viltà borbonica che l’eroismo garibaldino. Giovò il concorso del secondo impero napoleonico. Furono scarsi i volontari. Le battaglie e quasi sempre decise dalla preponderanza degli alleati. Gli insegnanti più amati a Vittorio furono: I Gesuiti. Il padre. I generali. I filosofi. Come allievo era considerato: Bravo. Disciplinato. Scrupolosi. Discolo. Sulla" unione dei principi Italiani " La posizione di Vittorio era: Favorevole. Sfuggente. Ostile. Indifferente. Il primop presidente del consiglio d'Azeglio considerava Austriaci e democratici: Alleati fra loro. Ugualmente amici. Ugualmente pericolosi. Amici dei Francesi. L'attitudine a spendere di Re Vittorio era quella di: Un Taccagno. Un generoso. Uno spendaccione. Un avaro. Vittorio considerava le attitudini politiche di Cavour: Superiori. Modeste. Ciniche. Negative. La Regina Vittoria espresse sul Re Vittorio un giuduzio: Sprezzante. Generoso. Negativo. Lusinghiero. Dopo la morte della moglie il rapporto con Rosina: Cessò. Si diradò. Si intensificò. Divenne matrimonio 1869. Le rivolte e il brigantaggio furono considerate da Re Vittorio questioni: Politiche. Di ordine pubblico. Militari. Economiche. L'attivismo di Vittorio in polica Estera a norma di Statuto era: Coerente. Anti costituzionale. Ai limiti. Necessario. L'ala moderata della Sinistra era persuasa che: Bisognasse incitare la rivolta di piazza. La Destra avrebbe pagato il prezzo della sua politica coloniale. L'estensione della Legge piemontese avrebbe aperto nuovi “spazi”. Lo Statuto piemontese fosse troppo rigido. Gli schieramenti politici, nel periodo immediatamente post-unitario, furono incalzati perlopiù: Dalle pressioni asburgiche. Da problematiche di ordine pubblico. Da problematiche di ordine finanziario. Dalla volontà borbonica di conquistare il centro-nord. La politica economica del ministero Scialoja fu in parte “vanificata”: Dall'acuirsi della tensione internazionale. Dall'opposizione degli azionisti. Dai dissidi interni alla Destra storica. Dalla guerra con la Francia. In cambio del “si” al clima di preparazione alla guerra del '66, la Sinistra ottenne: Un maggior numero di parlamentari. Maggiori garanzie circa il livello medio dei salari. La nomina di un proprio esponente a presidente del Consiglio. La velocizzazione dell'iter di approvazione della legge di soppressione delle corporazioni religiose. I generali a capo delle divisioni italiane nella guerra del 1866 erano: Ricasoli e Cialdini. La Marmora e Cialdini. Cialdini e Guerrazzi. La Marmora e Depretis. AI fini della conquista del Veneto, fu fondamentale: La mediazione prussa. La mediazione francese. La mediazione asburgica. La forza militare delle truppe italiane. Il regno d'Italia decise di invadere Roma: Per ottenere garanzie da Londra. Dopo la morte di Pio IX. Dopo il crollo francese a Sedan. Dopo la vittoria francese a Sedan. Il programma di Luigi Ferraris prevedeva: L'alleanza con la Francia. La conquista di Roma. Il disavanzo della finanza pubblica. Il pareggio di bilancio. Il governo Menabrea poteva contare sul sostegno: Del partito della Corte. Del partito socialista. Degli azionisti. Del sindacato. L'atteggiamento della Destra negli anni che seguirono l'unificazione fu segnato: Da una politica estera aggressiva e unilateralista. Dalla chiusura su posizioni filo-ecclesiastiche. Dall'apertura all'ala moderata. Da un arroccamento in senso conservatore per scongiurare il potere della piazza. I patrioti Italiani guardavano come modello: L'Ungheria. L'Austria. La Francia. L'Inghilterra. I progetti rivoluzionari per i moderati erano: Ottimi. Realistici. Irrealizzabili. Praticabili. Nel Primato del 1843 Gioberti assegna il ruolo di guida: Alla Chiesa Cattolica. All'Impero. Agli Stati Uniti. A Dio. La presidenza della Federazione vagheggiata da Gioberti spetta: Al Re di Napoli. Al Papa. All'Imperatore. All'Inghilterra. Per D'Azeglio il cambiamento negli Stati avviene: Con la rivoluzione. Gradualmente. Con le preghiere. Con la guerra. La politica del Regno di Sardegna puntava ad annettere: L'Austria. Tutta l'Italia. Il Lombardo Veneto. La Francia. Quale fu la prima tratta ferroviaria in Italia e quando: Milano-Monza 1840. La Livorno-Pisa 1844. La Napoli-Portici 1839. La Torino-Moncalieri 1848. L'indignazione popolare anti Austriacadel 1846 fu da Carlo Alberto: Placata. Sobbillata. Favorita. Accettata. Pio IX viene eletto nel: 1835. 1850. 1848. 1846. La Consulta di Pio IX ammetteva per la prima volta al governo: I Cardinali. I familiari. I laici. I monaci. Liberale è il regime che: Rende l'uomo libero. Rende possibile ed effettive le scelte dell'uomo. Rende difficili le scelte dell'uomo. Libera l'uomo dalle difficoltà. "Sono affamato" e "Sono libero"sono strutture: Semanticamente uguali. Semanticamente parallele. Sintatticamente diverse. Semanticamente diverse. "Sono libero" è dichiarazione: Priva di contenuto. Ricca di contenuti. Che rende felici. Che sollecita impegno. La destra risorgimentale di fronte allo stato : Nei nega i valori. Ne salva e ne salta i valori. Lo considera imprenditore. Gli affida compiti di conquista. La razionalità dello stato consiste: Nell'estensione illimitata del suo dominio. Nell'estensione limitata del suo dominio. Nella capacità di imporsi nei limiti. Nell'impedire il trionfo del dogma. Per Kelsen la libertà : È strumento di conquista. Si orienta a fini di innovazione sociale. È strumento di educazione. Genera anarchia. Nelle democrazie il liberalismo : S'indenfica con una classe sociale. S'identifica con la maggioranza. Non s'identifica con una classe sociale. S'identifica con i produttori. Per il liberalismo la libertà economica : È assoluta. È relatica. È incerta. È delimitata e diretta dalla legge. Il liberalismo giolittiano è connotato da: Culto assoluto dalla libertà. Effettivo riformismo sociale. Lotta al socialismo. Alleanza con il socialismo. In croce lo stato è sintesi: Di maggioranza e minoranza. Di autorità e libertà. Di produttori e lavoratori. Di ricchi e poveri. Delle componenti politiche che fecero l’unità, assunse la direzione del nuovo Stato: La componente repubblicana. La componente cattolica. La componente democratica. La componente moderata. Secondo la legge elettorale aveva diritto al voto: Il 10% della popolazione. Il 7,9% della popolazione. Il 5% della popolazione. L,9% della popolazione. Il mandato parlamentare nel nuovo Stato italiano era: Retribuito per tutti. Retribuito in base al censo. Non retribuito sin base al censo. Non retribuito per tutti. Dal punto di vista sociale la Destra storica era formata essenzialmente da: Contadini del Sud. Proprietari terrieri centro-settentrionali. Proprietari terrieri centro-meridionali. Operai del Nord. Contro il brigantaggio nel 1863 venne approvata : La legge Pica. La legge Casati. Il Non expedit. La legge delle Guarentigie. Con la terza guerra d’indipendenza l’Italia annesse: Lombardia. Trentino. Venezia Giulia. Veneto. La capitale d’Italia fu spostata a Firenze nel: 1861. 1865. 1866. 1870. Il Concilio Vaticano I proclamò: I principali errori dottrinari dell’epoca moderna. L’immacolata concezione. L’infallibilità del papa. L’impossibilità per i cattolici di partecipare alla vita politica. Il Non expedit fu emesso nell’anno: 1861. 1866. 1870. 1874. Il corso forzoso della lira fu adottato nel: 1861. 1867. 1871. 1881. Il pareggio di bilancio fu raggiunto nel: 1861. 1866. 1871. 1876. La “rivoluzione parlamentare” fu: La caduta del governo Crispi. L’atto di concessione dello Statuto albertino. L’avvento della Sinistra al potere. Il passaggio dalla monarchia costituzionale pura al sistema parlamentare. La Sinistra “giovane” aveva progressivamente: Accentuato i caratteri “antisistema”. Attenuato i caratteri moderati. Accentuato i caratteri radicali. Attenuato i caratteri radicali. Il trasformismo fu nei fatti: La causa della rivoluzione parlamentare. Una nuova convergenza verso il centro. Una polarizzazione fra Destra e Sinistra. Un ambizioso programma di riforme. La riforma elettorale del 1882 diede il diritto di voto: Al 7 per cento della popolazione. Al 5 per cento della popolazione. All,9 per cento della popolazione. Al 9 per cento della popolazione. Il protezionismo fu adottato in Italia nel: 1876. 1884. 1882. 1887. Crispi reagì ai Fasci siciliani: Con lo stato d’assedio. Con la riforma amministrativa del 1888. Con la fondazione della colonia d’Eritrea. Con la legge di pubblica sicurezza del 1889. La sconfitta di Adua nel 1896 causò: La caduta di Minghetti. La caduta di Depretis. La caduta di Crispi. La caduta di Giolitti. Con la riforma del 1888 divenne elettiva la carica di: Sindaco. Prefetto. Senatore. Deputato. La legge Coppino istituiva: L’elettività della carica di sindaco. L’abolizione della tassa sul macinato. L’allargamento dei diritto di voto al 7 per cento della popolazione. Istruzione elementare gratuita e obbligatoria fino a 9 anni. Nell’articolo intitolato “Torniamo allo Statuto” Sonnino proponeva: Che la Camera fosse asservita al governo. Il passaggio al sistema parlamentare. Il ritorno al sistema costituzionale puro. Che il capo del governo nominasse i ministri. I moti per il pane ci furono nel: 1888. 1896. 1900. 1898. La caduta del governo Pelloux fu la fine: Di una politica trasformista. Di una politica repressiva e autoritaria. Dell’attività del Parlamento. Delle proteste per l’aumento del prezzo del pane. L’età giolittiana è nello stesso tempo l’apice ma anche la conclusione: Del sistema liberale italiano. Del trasformismo della politica. Del suffragio universale. Dei partiti di massa. La seconda fase dell’età giolittiana è quella: Della crisi del sistema giolittiano. Della dittatura parlamentare. Della svolta liberale. Della stabilizzazione moderata. Il suffragio universale venne introdotto in Italia: Nel 1920. Nel 1914. Nel 1912. Nel 1904. Con la dittatura parlamentare di Giolitti divenne complementare al trasformismo: L’intervento del governo nelle lotte elettorali. La repressione sociale. Il clientelismo. La disgregazione politica. La dittatura parlamentare consistette nel fatto che il presidente del Consiglio attraverso le elezioni poteva: Prefabbricare la sua maggioranza. Prefabbricare la sua opposizione. Prefabbricare il consenso dell’opinione pubblica. Prefabbricare pochi leader al sicuro nei propri collegi. Nel sistema giolittiano la maggioranza era null’altro che una coalizione temporanea di vari gruppi con capi diversi, tutti uniti da Giolitti e: Da interesse e clientelismo. Da un progetto politico. Dal consenso nella società civile. Da socialisti e cattolici moderati. Si intende per età giolittiana il periodo: 1904-1911. 1915-1918. 1901-1918. 1901-1914. |