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Title of test:
Tecnologie dei materiali

Description:
Ing Industriale - Di Pompo Valero

Author:
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Giannattasio Enrico
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Creation Date: 31/03/2025

Category: University

Number of questions: 30
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Content:
Attraverso la regola della leva, determinare la frazione di peso della fase solida della lega alla temperatura T3: 0.67 70 0.52 30.
Il C, nel reticolo del Fe, si comporta come: atomo sostituzionale atomo interstiziale dislocazione vacanza.
Le proprietà al flusso plastico di un acciaio al carbonio sono state valutate attraverso una prova di trazione su un provino a sezione circolare di diametro di 8 mm e lunghezza utile di 60 mm. Tale prova ha fornito un valore di lunghezza finale pari a 80 mm e una forza finale di 500 Kg. Si chiede di determinare il valore della tensione reale alla fine della prova. 130.11 543.6 206.78 331.28.
Le proprietà al flusso plastico di un acciaio al carbonio sono state valutate attraverso una prova di trazione su un provino a sezione circolare di diametro di 15 mm e lunghezza utile di 60 mm. Tale prova ha fornito un valore di allungamento pari a 20 mm e una forza finale di 50.5 kN. Si chiede di determinare il valore della deformazione reale alla fine della prova. 0.19 0.29 0.43 0.64.
Nella prova di Charpy Si misura lo snervamento del materiale metallico Si ottiene sempre una superficie di frattura fragile Si sfrutta l'energia potenziale e cinetica del pendolo Si verifica la resistenza a fatica del materiale.
Si ottiene una struttura lamellare costituita da ferrite α e cementite, chiamata perlite, quando: un acciaio eutettoidico viene riscaldato e mantenuto per un tempo sufficiente a circa 750 °C e poi raffreddato in acqua un acciaio ipoeutettoidico viene austenitizzato e temprato in acqua un acciaio ipereutettoidico viene austenitizzato e poi temprato in acqua un acciaio eutettoidico viene riscaldato e mantenuto per un tempo sufficiente a circa 750 °C e poi raffreddato lentamente.
Nel punto l del diagramma di figura, quali sono le percentuali in peso di stagno rispettivamente nella fase α e nel liquido? 61% in α e 40% in L 19% in α e 61% in L 61% in α e 19% in L 19% in α e 98% in L.
L'orbitale mostrato in figura è: un orbitale s un orbitale p un orbitale f un orbitale d.
Il numero di elettroni che possiamo trovare in ogni livello è: 2n 2l^2 2n^2 2n^3.
L'orbitale mostrato in figura è: un orbitale d un orbitale f un orbitale p un orbitale s.
L'orbitale mostrato in figura è: un orbitale d un orbitale s un orbitale p un orbitale f.
Determinare la configurazione elettronica dell'atomo di Silicio (Si, numero atomico 14) 1s2 2s2 2p6 3s2 1s2 2s2 2p6 3s2 3p2 1s2 2s2 2p6 3s2 3p1 1s2 2s2 2p6 3s2 3p3.
Se n=3, è possibile avere: 4 orbitali 1 orbitale 16 orbitali 9 orbitali.
Determinare la configurazione elettronica dell'atomo di ossigeno (O, numero atomico 8) 1s2 2s2 2p2 3s2 1s 2s 2p 3s 3p 4s 3d 4p 1s2 2s2 2p4 1s4 2s4.
Il principio di esclusione di Pauli afferma che: in un orbitale non si possono trovare più di tre elettroni gli elettroni si dispongono prima singolarmente negli orbitali con lo stesso contenuto energetico e, solo quando non ci sono altri orbitali degeneri liberi, accettano di occupare gli orbitali già mezzo riempiti ogni elettrone viene aggiunto progressivamente ed entra nell'orbitale del livello e del sottolivello energetico più basso disponibile due elettroni in un atomo non possono avere mai tutti e quattro i numeri quantici uguali.
Il principio di Aufbau afferma che: gli elettroni si dispongono prima singolarmente negli orbitali con lo stesso contenuto energetico e, solo quando non ci sono altri orbitali degeneri liberi, accettano di occupare gli orbitali già mezzo riempiti in un orbitale non si possono trovare più di tre elettroni due elettroni in un atomo non possono avere mai tutti e quattro i numeri quantici uguali ogni elettrone viene aggiunto progressivamente ed entra nell'orbitale del livello e del sottolivello energetico più basso disponibile .
Quale è il numero quantico secondario di un elettrone contenuto in un orbitale 3p? è3 è2 è1 può assumere tutti i valori interi compresi tra 0 e 2.
Determinare la configurazione elettronica dell'atomo di argon (Ar, numero atomico 18) 1s2 2s2 2p6 3s2 3p6 1s2 2s2 2p6 3s2 4s6 1s2 2s2 3s6 2p6 3p2 1s2 2s2 2p6 3s3 3p5.
Il secondo numero quantico può assumere i valori: 0, 1, 2, 3,..., (n-1) -l, ..., 0, ..., l 1, 2, 3, ecc -1/2, +1/2.
Se n=4, è possibile avere: 9 orbitali 1 orbitale 16 orbitali 4 orbitali.
Se n=2, è possibile avere: 1 orbitale 16 orbitali 4 orbitali 9 orbitali.
Il primo numero quantico può assumere i valori: 1, 2, 3, ecc 0, 1, 2, 3,..., (n-1) -1/2, +1/2 -l, ..., 0, ..., l.
Determinare la configurazione elettronica dell'atomo di magnesio (Mg, numero atomico 12) 1s2 2s2 3s2 2p5 3p 1s2 2s2 2p5 3s3 1s2 2s2 2p6 3s 3p 1s2 2s2 2p6 3s2.
Determinare la configurazione elettronica dell'atomo di alluminio (Al, numero atomico 13) 1s2 2s2 3s2 2p7 1s2 2s2 2p6 3s 3p2 1s2 2s2 2p6 3s3 s2 2s2 2p6 3s2 3p1.
Il secondo numero quantico, indicato con la lettera l, stabilisce: la forma dell'orbitale il momento angolare l'orientamento dell'orbitale il livello di energia.
Il terzo numero quantico può assumere i valori: -1/2, +1/2 1, 2, 3, ecc -l, ..., 0, ..., l 0, 1, 2, 3,..., (n-1).
Il quarto numero quantico, indicato con la lettera ms, stabilisce: l'orientamento dell'orbitale la forma dell'orbitale il momento angolare il livello di energia.
La regola di Hund afferma che: in un orbitale non si possono trovare più di tre elettroni gli elettroni si dispongono prima singolarmente negli orbitali con lo stesso contenuto energetico e, solo quando non ci sono altri orbitali degeneri liberi, accettano di occupare gli orbitali già mezzo riempiti ogni elettrone viene aggiunto progressivamente ed entra nell'orbitale del livello e del sottolivello energetico più basso disponibile due elettroni in un atomo non possono avere mai tutti e quattro i numeri quantici uguali.
Gli orbitali sono chiamati degeneri se: differiscono tra loro solo per il valore di n differiscono tra loro solo per il valore di ms differiscono tra loro solo per il valore di l differiscono tra loro solo per il valore di m.
L'orbitale mostrato in figura è: un orbitale d un orbitale p un orbitale f un orbitale s.
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