Unione Europea Fuori paniere Dadone
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Title of test:![]() Unione Europea Fuori paniere Dadone Description: Domande di fine lezione |




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In base al principio del primato del diritto dell’Unione, il caso di antinomia tra norme dell’UE e norme interne può riguardare: le norme interne di qualunque rango. le norme di carattere amministrativo. le leggi di delegazione europea. i decreti delegati aventi ad oggetto materie di interesse europeo. Il principio del primato del diritto dell’Unione: non è inserito espressamente nei Trattati, è però ricordato nella Dichiarazione n. 17 allegata agli Stessi. è espressamente disposto all’art 17 del TUE. è espressamente disposto all’art 17 del TFUE. non è inserito nei Trattati, né è ricordato in alcun allegato agli stessi. Il principio del Primato del diritto dell’UE è stato affermato per la prima volta dalla Corte di giustizia nella sentenza: Costa c. Enel. Simmenthal. Francovich. Konle. Secondo la teoria dei controlimiti, quali sono i principi fondamentali dell'ordinamento costituzionale italiano che non possono essere violati da norme del diritto dell'Unione europea?. Tutti e tre i principi elencati. I principi di eguaglianza e di solidarietà sociale. I diritti inviolabili dell'uomo. I principi fondamentali della forma repubblicana e della democrazia rappresentativa. In base alla teoria dei controlimiti, è possibile che una norma del diritto dell'Unione europea sia dichiarata incostituzionale dalla Corte costituzionale italiana? Sì, se la norma del diritto dell'Unione è contraria alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo No, perché il diritto dell'Unione europea prevale sul diritto nazionale sempre. Sì, se la norma del diritto dell'Unione viola un principio fondamentale dell'ordinamento costituzionale italiano. Sì, se la norma del diritto dell'Unione è contraria al Trattato sull'Unione europea. Sì, se la norma del diritto dell'Unione è contraria alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo. No, perché il diritto dell'Unione europea prevale sul diritto nazionale sempre. La circostanza che una norma interna sia incompatibile con il diritto europeo e dava quindi disapplicata: non esime lo Stato membro interessato dal provvedere alla abrogazione della norma incompatibile. esime in toto lo Stato membro interessato dal provvedere alla abrogazione della norma incompatibile. esime lo Stato membro interessato da qualsiasi possibilità di intervento in termini di modifica della norma incompatibile. nessuna risposta è corretta. Nel bilanciamento tra il principio del primato e dell’effettività del diritto comunitario e quello della certezza del diritto derivante dal passaggio in giudicato di una sentenza, la Corte di giustizia: ha fatto prevalere l’esigenza di assicurare il primato, affermando che la res judicata deve essere disapplicata se risulta in contrasto con il diritto dell’Unione europea. ha fatto prevalere la certezza del diritto derivante dal passaggio in giudicato di una sentenza seppur in contrasto. ha ribadito l’esigenza di assicurare il primato, affermando però che la res judicata non deve essere disapplicata necessariamente. ha demandato la questione alla valutazione degli organi costituzionali di riferimento dei singoli Stati membri. Domanda 8: Quale sentenza della Corte di Giustizia ha stabilito che sia sempre compito del giudice comune, e non della Corte costituzionale, risolvere i conflitti tra norme interne e norme europee dotate di diretta applicabilità o di effetto diretto, non rilevando il momento dell’entrata in vigore?. Sentenza Simmenthal. Sentenza Costa c. Enel. Sentenza Francovich. Sentenza Traghetti mediterraneo. L’Italia ha dato esecuzione ai Trattati istitutivi delle comunità europee con: legge ordinaria di ratifica del Trattato, contenente l’ordine di esecuzione. legge di delegazione europea, contenente l’ordine di esecuzione. legge europea di ratifica del Trattato. legge costituzionale. L’Art 11 Costituzione: è stato concepito in funzione dell’ingresso dell’Italia nell’Organizzazione delle Nazioni Unite. è stato concepito in funzione dell’ingresso dell’Italia nell’Unione europea. è la norma che costituzionalizza il vincolo derivato dal rispetto degli obblighi europei. è l’articolo nel quale trova spazio il riferimento esplicito all’ordinamento UE e ai vincoli che ne derivano. I conflitti tra le norme nazionali e le norme europee sono in linea di massima risolti: direttamente dal giudice nazionale. dalla Corte di Giustizia. dalla Corte europea dei diritti dell’Uomo. dalla Corte costituzionale. Con la Sentenza Granital, la Corte costituzionale sancisce: Con la Sentenza Granital, la Corte costituzionale sancisce: il principio del primato delle norme europee su quelle nazionali contrastanti. il principio dell’effetto diretto. il principio del risarcimento del danno subito dal singolo per violazione delle norme europee. nessuna risposta è corretta. La limitazione di sovranità consentita dall'art. 11 Cost. comporta: Tutte le risposte sono corrette. La possibilità di perdere competenze legislative, esecutive e giurisdizionali da parte dello Stato. La necessità di adattare il diritto nazionale al diritto dell'Unione europea. L'obbligo di conformarsi al diritto dell'Unione europea. L'art. 11 Cost. consente all'Italia di limitare la propria sovranità in favore di: tati. Un'organizzazione internazionale che persegua la pace e la giustizia tra le nazioni, in condizioni di parità con gli altri Stati. Un'organizzazione internazionale che persegua la pace e la giustizia tra le nazioni. Un'organizzazione internazionale che persegua la pace e la giustizia tra le nazioni, in condizioni di parità con gli altri Stati, e che non riguardi i principi fondamentali dell'ordinamento costituzionale. Un'organizzazione internazionale che persegua la pace e la giustizia tra le nazioni, in condizioni di parità con gli altri Stati, e che non riguardi i principi fondamentali dell'ordinamento costituzionale, e che comporti la perdita di competenze legislative, esecutive e giurisdizionali da parte dello Stato. I rapporti tra l’ordinamento italiano e l’ordinamento europeo inizialmente: sono stati impostati secondo un approccio dualistico. sono stati impostati secondo un rapporto di integrazione reciproca. sono stati impostati secondo un approccio di coordinamento. sono stati improntati su un approccio diverso rispetto a quanto avveniva col diritto internazionale. L’ art. 117 Costituzione così come modificato dalla L. Cost 3/2001: ha permesso di dichiarare l’illegittimità costituzionale dei provvedimenti legislativi regionali e statali in contrasto con la normativa UE ad efficacia indiretta. ha rappresentato la base giuridica individuata dalla Giurisprudenza della Corte dell’autorizzazione alla limitazione della sovranità nazionale in favore dell’UE. ha permesso di semplificare il recepimento delle direttive europee nell’ordinamento italiano. nessuna risposta è corretta. Dove è disciplinata la partecipazione delle Regioni alla formazione degli atti dell'UE nella legge 234/2012?. All'art. 24. All'art. 25. La legge non prevede questa ipotesi. La legge prevede espressamente che le regioni sono escluse. In base alla legge costituzionale n. 3 del 2001, le Regioni partecipano all'attuazione del diritto dell'Unione europea: In modo diretto, mediante la propria legislazione e amministrazione. In modo indiretto, attraverso l'intervento dello Stato. Solo tramite il Governo. Solo tramite il Parlamento. Il ruolo delle regioni italiane nell'attuazione del diritto dell'Unione europea è stato rafforzato: Tutte le risposte sono corrette. Dalla sentenza n. 126 del 1996 della Corte costituzionale. Dalla legge costituzionale n. 3 del 2001. Dalla legge n. 241 del 1990. La facoltà delle Regioni di dare attuazione agli atti dell’UE: È stata a lungo contestata dal legislatore statale. È stata da subito accolta con favore dal legislatore statale. È stata garantita prima alle regioni a statuto ordinario e solo in seconda fase alle regioni a statuto speciale. È stata disposta solo nelle materie di competenza esclusiva statale. Nel percorso di coinvolgimento delle Regioni nell’attuazione del diritto derivato, una tappa fondamentale è rappresentata: Dalla sentenza n. 126/1996 della Corte costituzionale. Dalla sentenza n. 70/1988 della Corte costituzionale. Dalla legge n. 11 del 2005. Dalla sentenza n. 234 del 2012 della Corte costituzionale. La sessione europea della Conferenza Stato -Regioni è convocata: Ogni 4 mesi. Ogni anno. Ogni 6 mesi. Ogni 2 mesi. Il Governo è tenuto in base all’art 24 della L 234/2012: A trasmettere progetti e atti dell’Ue alla conferenza delle Regioni affinchè esprimano le proprie osservazioni. A trasmettere progetti e atti dell'Ue al Parlamento italiano affinchè esprimano le proprie osservazioni. A trasmettere progetti e atti dell'Ue alle Camere di commercio affinchè esprimano le proprie osservazioni. A trasmettere progetti e atti dell'Ue alle organizzazioni sindacali affinchè esprimano le proprie osservazioni. Con quale articolo della Costituzione sono stati stabiliti i rapporti tra Ue e Regioni: Art 117 Cost. Art 111 Cost. Art 11 Cost. Art 118 Cost. Quale delle seguenti affermazioni è corretta sulla responsabilità dello Stato membro per violazione delle norme dell'Unione europea?. Lo Stato membro può essere ritenuto responsabile indipendentemente dal grado di colpa. Lo Stato membro può essere ritenuto responsabile solo in caso di violazione colposa. Lo Stato membro può essere ritenuto responsabile solo in caso di violazione dolosa. Lo Stato membro può essere ritenuto responsabile solo in caso di violazione di norme di diritto primario dell'Unione europea. La relazione che si instaura tra UE e Stati membri presuppone: la disponibilità a garantire l’effettiva applicazione della normativa europea. la disponibilità a valutare l’opportunità di applicare o meno la normativa europea. una attività di necessaria intermediazione della Corte di Giustizia. una disponibilità a risarcire i danni eventualmente causati. L’art 4, par 3 del TUE: dispone che gli stati membri adottino ogni misura atta ad assicurare l’esecuzione degli obblighi derivanti dai trattati. prevede l’obbligo del risarcimento danni da responsabilità extracontrattuale causati dalle istituzioni UE. dispone che in virtù del principio di leale cooperazione gli Stati membri e l’UE si risarciscono i danni eventualmente causati dalle proprie rispettive istituzioni. individua gli apparati dello Stato ai quali possono essere imputate eventuali violazioni del diritto europeo. La disciplina procedurale del controllo sull’inadempimento da parte degli Stati membri degli obblighi è contenuta: negli articoli 258, 259 e 260 del TFUE. negli articoli 340 e 267 del TFUE. negli articoli 267 e 259 del TFUE. nell’art 4 del TUE e nel 288 del TFUE. La disciplina della responsabilità extracontrattuale degli Stati membri: non trova collocazione all’interno dei trattati o in atti normativi successivi, ma è frutto di elaborazione della giurisprudenza della Corte di Giustizia. è disposta dai Trattati in maniera dettagliata. è contenuta nell’art 4 par 3 del TUE. è contenuta nell’art 265 TFUE. La procedura di infrazione: può essere azionata dalla Commissione o da uno Stato membro con lo scopo di garantire l’armonizzazione del diritto dell’UE. può essere utilizzata quando l’atto di uno Stato abbia impedito l’applicazione del diritto UE provocando danno al singolo. può essere azionata dal singolo cittadino europeo con lo scopo di garantire l’armonizzazione del diritto dell’UE. può essere utilizzata quando il mancato intervento di uno Stato abbia impedito l’applicazione del diritto UE provocando danno al singolo. Tra le condizioni per il risarcimento del danno, individuate dalla Corte di Giustizi con la sentenza Francovich de 1991, non rientrano: la motivazione insufficiente addotta dallo Stato membro a giustificazione della propria mancanza. il nesso di causalità tra la violazione dell’obbligo a carico dello Stato e il danno subito dal singolo leso. il contenuto dei diritti deve essere individuato sulla base delle disposizioni della direttiva. il risultato prescritto dalla direttiva deve implicare l’attribuzione di diritti a favore dei singoli. Quale sentenza della Corte di Giustizia stabilisce che legge italiana sulla responsabilità civile dei giudici fosse incompatibile con il diritto dell’Unione: sentenza Traghetti mediterraneo del 2006. sentenza Konle del 1999. sentenza Kobler del 2003. nessuna risposta è corretta. Le due istituzioni di controllo sono: Le due istituzioni di controllo dell'Unione europea sono: la Corte dei Conti e la Corte di Giustizia. la Corte dei Conti e la Banca europea degli Investimenti. la Corte di giustizia e il Parlamento europeo. la corte di Giustizia e il Tribunale. Quali sono le istituzioni politiche dell’Unione europea: il Parlamento europeo; il Consiglio europeo; il Consiglio; la Commissione. il Parlamento europeo; il Consiglio europeo; la BCE; la Commissione. il Parlamento europeo; il Consiglio europeo; l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza; la Commissione. il Parlamento europeo; il Consiglio europeo; l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza; il Consiglio. Prime elezioni a suffragio universale e diretto del Parlamento europeo sono avvenute nel: 1979. 1951. 1967. 2001. In origine il Parlamento europeo: non era eletto direttamente e non era dotato di alcun potere decisionale. non era eletto direttamente ma era dotato di alcun potere decisionale. era nominato direttamente dai cittadini europei. nessuna risposta è corretta. ll’interno di alcune delle istituzioni dell’UE operano figure che possono essere considerati organi monocratici ossia: Il Presidente del Consiglio europeo; L’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza; Il Presidente della Commissione europea. Il Presidente del Parlamento europeo; il Presidente del Consiglio; il Presidente della Commissione. l Presidente del Consiglio europeo; il Presidente del Consiglio. L’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza; il presidente della Corte dei Conti; il Presidente della Corte di Giustizia dell'UE. La Banca centrale europea, a differenza di tutte le altre istituzioni, è: una istituzione specializzata. una istituzione direttamente eletta dai cittadini europei. una istituzione che esercita competenze legislative unitamente al Parlamento europeo. un organo con funzione consultiva. Oltre alle istituzioni, vi sono altri organi minori con funzioni prevalentemente consultive e preparatorie: Comitato delle regioni; Comitato economico e sociale. Comitato delle regioni; Banca europea degli investimenti. Comitato delle regioni; Corte dei conti. Comitato economico e sociale; Corte dei conti. La Commissione europea è composta da: 27 commissari. 19 commissari. Un numero di membri corrispondente ai 2/3 del numero degli Stati membri. 14 commissari. La Commissione europea è: l’organo di vigilanza e di esecuzione delle decisioni dell’UE. l’organo di controllo politico e di esecuzione delle decisioni dell’UE. l’organo di controllo giurisdizionale. nessuna risposta è corretta. I componenti della Commissione: non rappresentano gli Stati membri da cui provengono, sono indipendenti. rappresentano gli Stati membri da cui provengono e sono soggetti al vincolo di mandato del proprio governo. non rappresentano gli Stati membri da cui provengono, ciò nonostante, ricevono indicazioni di carattere generale da parte del proprio governo. rappresentano gli organi professionali dai quali provengono. Il Presidente della Commissione Il Presidente della Commissione: è anche membro del Consiglio europeo. è anche membro del Consiglio. è anche membro del Parlamento europeo. è anche membro della Corte dei conti. La procedura di nomina della Commissione (art. 17.7 TUE): distingue la posizione del Presidente della Commissione da quella degli altri membri. prevede un'unica approvazione per il Presidente della Commissione e degli altri membri. prevede due fasi, una di nomina della Commissione, una successiva di nomina del Presidente da parte dei commissari. prevede due fasi, una di nomina della Commissione, una successiva di nomina del Presidente da parte dei commissari a maggioranza assoluta. Tra le funzioni principali della Commissione europea non rientra: potere di verifica dei bilanci europei. potere di iniziativa legislativa. potere di esecuzione. potere di rappresentanza. La Commissione europea è: custode dei trattati. rappresentante del demos europeo. organo giurisdizionale. nessuna risposta è corretta. Il potere di proposta di un atto legislativo spetta alla Commissione: in via esclusiva. in via residuale. in via concorrente col Parlamento. nessuna risposta è corretta. La Commissione delibera: a maggioranza dei suoi membri. all’unanimità. a maggioranza dei 2/3. per consenso. L’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza: presiede il Consiglio «Affari esteri». presiede il Parlamento europeo quando è in seduta dedicata alla politica estera. presiede il Consiglio d’Europa. presiede la Commissione. L’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza è una carica istituita: dal Trattato di Lisbona. dal Trattato di Maastricht. dal Trattato di Nizza. dal Trattato di Amsterdam. L’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza agisce in qualità di: mandatario del Consiglio nella guida della politica estera e di sicurezza comune. mandatario della Commissione nella guida della politica estera e di sicurezza comune. mandatario del Parlamento europeo nella guida della politica estera e di sicurezza comune. nessuna risposta è corretta. La procedura di nomina dell’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza coinvolge: sia il Consiglio europeo sia il Presidente della Commissione. il solo Consiglio europeo. sia il Consiglio europeo sia il Consiglio. sia il Parlamento europeo che i Parlamenti nazionali. In caso di mozione di censura da parte del Parlamento europeo nei confronti della Commissione: le dimissioni investono soltanto la carica dell’Alto rappresentante in seno alla Commissione. le dimissioni investono la carica dell’Alto rappresentante da tutte le sue funzioni. le dimissioni investono soltanto gli altri membri della Commissione. nessuna risposta è corretta. Nell’ambito della PESC, l’Alto rappresentante, in qualità di membro della Commissione, assicura: l’attuazione delle decisioni adottate dal Consiglio europeo e dal Consiglio. l’attuazione delle decisioni del Parlamento europeo. l’attuazione delle decisioni della Commissione stessa. l’attuazione delle decisioni del solo Consiglio. La figura istituzionale dell’Alto rappresentante era prevista anche nel Trattato costituzionale del 2004, dove era definita come: «Ministro degli affari esteri dell’Unione». Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune («Mister PESC»). Segretario generale del consiglio. Nessuna risposta è corretta. Nell’esecuzione delle sue funzioni, l’Alto rappresentante si avvale di: un servizio europeo per l’azione esterna. del COREPER. dei Vicepresidenti della Commissione europea. nessuna risposta è corretta. L’organizzazione e il funzionamento del servizio europeo per l’azione esterna sono fissati da: una decisione del Consiglio, il quale delibera su proposta dell’Alto rappresentante, previa consultazione del Parlamento europeo e previa approvazione della Commissione. decisione del Consiglio. decisione della Commissione. regolamento del Parlamento europeo. La Corte di giustizia dell’UE è l’organo giurisdizionale dell’Unione europea, che si compone di: Corte di Giustizia; Tribunale; Tribunali specializzati. Corte di Giustizia; Tribunale. Corte di Giustizia; Tribunali degli Stati membri. Corte di Giustizia; Corte Europea dei diritti dell’Uomo. la Corte di giustizia è stata istituita nel: 1952. 1992. 1999. 2003. I giudici e gli avvocati generali sono nominati: di comune accordo dai governi degli Stati membri. anche senza accordo degli Stati membri. Previo parere dei Parlamenti degli stati membri. Nessuna risposta è corretta. Il Presidente della Corte: viene eletto tra i giudici per tre anni. viene indicato dalla Commissione europea previo parere del Parlamento europeo. viene eletto dal Parlamento europeo. viene indicato dal Consiglio previo parere del Parlamento europeo. Il mandato dei giudici e gli avvocati generali dura: sei anni ed è rinnovabile. sei anni, non è rinnovabile. cinque anni (al pari delle altre istituzioni europee) ed è rinnovabile. cinque anni, non è rinnovabile. Le principali funzioni della Corte hanno: natura giurisdizionale e natura consultiva. natura esclusivamente giurisdizionale. natura esclusivamente consultiva. nessuna delle risposte è corretta. La Corte di giustizia può operare: Sezioni di 3 o 5 giudici; Grande sezione (15 giudici); Seduta plenaria (tutti i giudici). Grande sezione (15 giudici); Seduta plenaria (tutti i giudici). Sezioni di 3 o 5 giudici; Grande sezione (15 giudici). Solo in seduta plenaria. La procedura dinanzi alla Corte di giustizia si suddivide in: Due fasi. Tre fasi. Cinque fasi. Nessuna risposta è corretta. Il Tribunale è stato inserito nel quadro istituzionale dell’Unione europea: Con il Trattato di Maastricht. Con il Trattato di Amsterdam. Con il Trattato di Nizza. Con il Trattato di Lisbona. Trattato di Lisbona riconosce formalmente al Tribunale il ruolo di giurisdizione autonoma, «compresa», nella Corte di giustizia dell’Unione ai sensi: Dell’art 19 TUE. Dell’art 119 TUE. Dell’art 254 TFUE. Dell’art 245 TFUE. Il Tribunale è giudice di primo grado: nelle materie di sua competenza, definite dai Trattati. nelle materie della PESC. nelle materie eventualmente assegnate alla competenza dei tribunali specializzati. nelle materie concorrenti. Tra i «motivi di diritto» che consentono l’impugnazione davanti alla Corte di giustizia ex art 58 dello Statuto non rientrano: difetto di motivazione del provvedimento del tribunale. Motivi relativi all’incompetenza del Tribunale. Vizi della procedura dinanzi al Tribunale recanti pregiudizio agli interessi della parte ricorrente. Violazione del diritto dell’Unione da parte del Tribunale. Il Tribunale opera normalmente: in sezioni di 3 o 5 giudici. in grande sezione (13 giudici). in seduta plenaria (tutti i giudici). nella persona di un giudice unico. Ai sensi dell’art 51 dello Statuto, non rientrano tra i ricorsi effettivamente nella competenza di primo grado del Tribunale: i ricorsi nel settore della PESC. i ricorsi relativi al controllo di legittimità degli atti legislativi proposti dalle persone fisiche o giuridiche contro le istituzioni e gli altri organi. i ricorsi proposti dagli Stati membri contro la Commissione. i ricorsi in carenza presentati da persone fisiche o giuridiche o da organismi dell’UE contro un’astensione dal pronunciarsi di un organismo dell’Unione. L’istituzione dei tribunali specializzati spetta: al Parlamento e al Consiglio, secondo procedura legislativa ordinaria, che deliberano mediante un regolamento. Al Consiglio e alla Commissione. Alla Commissione previo parere del Parlamento Europeo. Nessuna risposta è corretta. I tribunali specializzati sono: organismi incaricati di conoscere in primo grado alcune categorie di ricorsi proposti su materie specifiche, determinate dallo Statuto della Corte di giustizia dell’UE. organismi incaricati di conoscere in primo grado i ricorsi concernenti la PESC. organismi incaricati di conoscere in primo grado i ricorsi proposti dagli Stati membri contro la Commissione. organismi incaricati di conoscere in primo grado i ricorsi i ricorsi in carenza presentati da persone fisiche o giuridiche o da organismi dell’UE contro un’astensione dal pronunciarsi di un organismo dell’Unione. Il Tribunale della funzione pubblica, creato nel 2004, ha cessato le sue attività: nel 2016. nel 2003. nel 2004. nel 2017. Oggi, con il Trattato di Lisbona, la BCE: è formalmente compresa tra le istituzioni dell’UE. non è formalmente compresa tra le istituzioni ma figura fra gli attori economici dell’UE. figura tra gli organi economici dell’UE. nessuna risposta è corretta. La BCE gode di: personalità giuridica distinta da quella dell’Unione. personalità giuridica unitamente all’Unione. personalità giuridica parziale. nessuna risposta è corretta. Il Presidente della BCE è una nomina di competenza: del Consiglio europeo. della Commissione europea. del Parlamento europeo. della BCE previo parere del Parlamento europeo. Quale organo della BCE attua la politica monetaria comune?. il comitato esecutivo. il consiglio direttivo. il consiglio generale. il consiglio di vigilanza. Alle riunioni del consiglio direttivo della BCE possono partecipare, senza diritto di voto: il Presidente del Consiglio e un membro della Commissione. il Presidente del Parlamento europeo e il Presidente della Commissione. Il Presidente della BCE e il Presidente della Commissione. il Presidente della BCE e un membro della Commissione. Quali di queste funzioni non rientrano tra quelle proprie della BCE: Definizione delle regole della concorrenza del mercato comune. Mantenimento della stabilità dei prezzi. Definizione e attuazione della politica monetaria dell’UE. Promozione del regolare funzionamento dei sistemi di pagamento. la responsabilità collettiva che incombe sulla BCE è da intendersi come: obbligo legale e obbligo politico. obbligo legale di corretta e sana gestione. obbligo legale di trasparente gestione del mercato monetario. obbligo politico di leale collaborazione. La crisi del debito sovrano ha prodotto: un ampliamento di fatto delle funzioni della Banca centrale europea. una sfiducia dei cittadini europei verso le istituzioni europee. la deroga alle regole dell’austerity. il fallimento economico di alcuni paesi dell’eurozona. La BCE ha altresì funzioni: consultive nei settori che rientrano nelle sue attribuzioni. consultive su ogni settore di competenza dell’UE che implichi investimenti in termini di spesa. legislative esclusive unitamente al Parlamento europeo. consultive nei settori della politica esterna dell’UE che implichino risvolti economici interni all’unione. La Corte dei conti dell’UE è un’istituzione dell’Unione, a cui è attribuito il compito di: vigilare sulle finanze e sulle spese dell’Unione. vigilare sulla corretta applicazione dei trattati. vigilare sulla corretta applicazione delle leggi europee negli stati membri. vigilare sulla trasparente gestione delle spese dell’Unione. La Corte dei conti è un organo: 1) di individui provenienti dagli stati membri. 2) di stati membri. 3) di capi di stato o di governo degli stati membri. 4) di ministri dell’economia degli stati membri. Il mandato dei componenti della corte dei conti dura: sei anni ed è rinnovabile. cinque anni ed è rinnovabile. tre anni ed è rinnovabile. quattro anni ed è rinnovabile. Quale tra i seguenti motivi non è causa di cessazione dal mandato di giudice della corte dei conti: Temporanea incompatibilità. Decesso. Dimissioni volontarie. Dimissioni d’ufficio dichiarate dalla Corte di giustizia. Quali tra queste funzioni non rientra tra le competenze della corte dei conti: Adottare sanzioni in caso di irregolarità nella gestione dei conti. Assistere l’autorità di bilancio (Parlamento europeo e Consiglio) nell’esercizio della funzione di controllo sull’esecuzione del bilancio. Assicurare il controllo sulla gestione finanziaria dell’Unione europea. Presentare al Parlamento europeo e al Consiglio una dichiarazione in cui attesta l’affidabilità dei conti e la legittimità e la regolarità delle relative operazioni. La funzione di controllo avente ad oggetto il bilancio si esplica attraverso: la dichiarazione che attesta l’affidabilità dei conti. l’audizione in Parlamento europeo. l’audizione presso la Commissione europea. l’adozione di regolamenti finanziari. La Corte dei conti adotta le relazioni annuali, le relazioni speciali o i pareri: a maggioranza dei membri che la compongono. a maggioranza dei 3/4 dei membri che la compongono. all’unanimità. per consenso. Gli atti della Corte dei conti: non sono vincolanti, nè impugnabili. non sono vincolanti tuttavia sono impugnabili davanti al Tribunale. non sono vincolanti tuttavia sono impugnabili davanti alla Corte di giustizia. nessuna risposta è corretta. La Corte dei conti dispone del potere consultivo: Obbligatorio e facoltativo. Solo facoltativo. Sempre obbligatorio. Facoltativo su richiesta di un singolo cittadino UE. Dotata di personalità giuridica, distinta da quella dell’Unione europea. Dotata di personalità giuridica, distinta da quella dell’Unione europea. Organo della BCE, privo di personalità giuridica autonoma. Nessuna risposta è corretta. Non è dotata di personalità giuridica, distinta da quella dell’Unione europea. Sono membri della BEI: gli Stati membri. la Commissione Ue e il Consiglio. Parlamento europeo, Commissione e Consiglio. Stati membri e BCE. La BEI opera: in posizione di forte autonomia rispetto alle istituzioni europea. in esecuzione alle direttive della Banca centrale europea. in autonomia dalle altre istituzioni ad eccezione della BCE. in stretta correlazione con la BCE. Al vertice dell’apparato organico e amministrativo della BEI vi è: Consiglio dei governatori. Consiglio di amministrazione. Comitato direttivo. Nessuna risposta è corretta. Banca europea per gli investimenti ha il compito di: contribuire allo sviluppo equilibrato e senza scosse del mercato interno nell’interesse dell’Unione. attuare la politica monetaria dell’Unione. controllare per limitare il grado di rischio degli enti creditizi. svolgere le operazioni sui cambi. Il Mediatore europeo è stato introdotto: dal Trattato di Maastricht. dal Trattato di Amsterdam. dal Trattato di Nizza. dal Trattato di Lisbona. Il Comitato delle regioni esercitano funzioni consultive nei confronti: del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione. esclusivamente del Parlamento europeo. esclusivamente del consiglio. esclusivamente della Commissione. Il Comitato delle regioni è stato istituito con: il Trattato di Maastricht. il Trattato di Amsterdam. il Trattato di Nizza. il Trattato di Lisbona. L’Eurojust ha competenza in materia di: Lotta alla criminalità organizzata. Lotta alla discriminazione razziale. Potenziamento dell’azione di polizia degli stati membri. Lotta contro il terrorismo. L’Europol ha competenza in materia di: Potenziamento dell’azione delle autorità di degli Stati membri nella prevenzione e lotta contro la criminalità grave che interessi due o più Stati membri, il terrorismo e le forme di criminalità che ledono un interesse comune. Coordinamento delle indagini tra stati membri su qualsiasi forma di reato. Coordinamento nella lotta alle frodi fiscali. Nessuna risposta è corretta. Le procedure decisionali: sono caratterizzate per la loro grande varietà. sono caratterizzate per la loro omogeneità di contenuto. sono caratterizzate per la loro dalla rigorosità in termini di disciplina applicabile per la loro adozione. sono tipizzate. Di solito le procedure decisionali necessitano dell’iniziativa: della Commissione. del Consiglio europeo. del Consiglio d’Europa. del Parlamento europeo. Al fine di stabilite la procedura decisionale occorrerà: definire la base giuridica dell’atto che si intende adottare. seguire la prassi delle varie istituzioni europee. seguire le procedure individuate dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia. nessuna risposta è corretta. La base giuridica rientra nell'obbligo di motivazione dell’atto?. Sì, la base giuridica è elemento essenziale dell’atto e deve essere indicata. No, la base giuridica è elemento procedurale dell’atto e non rientra nell’obbligo di motivazione. La base giuridica è elemento facoltativo e puo’ essere omessa se non è necessaria per comprendere l’atto. La base giuridica è elemento discrezionale e puo’ essere omessa a discrezione dell’autorità che adotta l’atto. In caso di omissione della base giuridica, l’atto dell’Unione europea è invalido?. Sì, è invalido in ogni caso. No, l’atto è invalido solo se l’omissione della base giuridica ha reso l’atto incoerente coi i Trattati. L'atto è invalido solo se l’omissione della base giuridica ha causato un danno ai cittadini o alle imprese. L'atto è invalido solo se l’omissione della base giuridica è stata deliberatamente compiuta dell’autorità che ha adottato l’atto. Quale delle seguenti è una conseguenza dell’invalidità di un atto dell’Unione europea?. L'atto è nullo e non produce alcun effetto giuridico. L'atto è annullabile dal giudice e i suoi effetti sono ripristinati. L'atto è sospeso fino a quando non sarà adottato un nuovo atto valido. L'atto è considerato valido per tutti gli effetti ma l’UE è obbligata a risarcire i danni causati dall’invalidità dell’atto. La base giuridica di un atto che persegue una pluralità di scopi o che ha contenuti eterogenei: deve essere dedotta dal c.d. centro di gravità dell’atto. deve tenere conto di scopi secondari. deve tenere conto di contenuti accessori. deve tenersi conto sia scopi che di contenuti secondari o accessori. Qualora per un atto siano individuabili sia una base giuridica di carattere generale che una più specifica: occorrerà privilegiare la base giuridica più specifica. occorrerà privilegiare la base giuridica più generale. occorrerà basarsi parimenti su entrambe. occorrerà basarsi in prima istanza sulla base più generale e solo in un secondo momento su quella più specifica. Le procedure legislative speciali hanno in comune solo: la partecipazione in ogni caso del Parlamento europeo e del Consiglio. la partecipazione in ogni caso del Consiglio europeo e del Consiglio. la partecipazione in ogni caso della Commissione e del Parlamento europeo. l’esatto svolgimento definito dai Trattati per ogni caso nell’art 289 TFUE. Nelle procedure legislative speciali, il potere di iniziativa è: della Commissione. del Consiglio europeo. del Parlamento europeo. del Consiglio. Nella procedura di consultazione il parere del Parlamento europeo è: obbligatorio, ma non vincolante. obbligatorio e vincolante. non è obbligatorio ma qualora espresso è vincolante. nessuna risposta è corretta. Quale delle seguenti è una caratteristica della procedura di approvazione?. Il Parlamento europeo ha il potere di approvare o di respingere un atto proposto dalla Commissione ma non ha il potere di emendare. Il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea hanno poteri di veto su un atto legislativo. Il Parlamento europeo ha solo un ruolo consultivo mentre il Consiglio ha il potere di adottare un atto legislativo in via definitiva. La procedura si applica a tutti gli atti legislativi dell’UE. In quale procedura legislativa speciale il Parlamento europeo ha solo un ruolo consultivo?. Procedura di consultazione. Procedura legislativa ordinaria. Procedura di codecisione. Procedura di approvazione. Nella procedura di approvazione il Parlamento Europeo si esprime: sull’adozione di un atto legislativo deliberato dal Consiglio. sull’adozione di un atto da parte della Commissione europea. sull’adozione di un atto da parte de Consiglio europeo. sull’adozione degli atti della Banca Centrale Europea. Il termine entro il quale il Parlamento europeo deve emanare il parere: non è espressamente stabilito dal TFUE. è fissato dal TFUE in 60 gg. è fissato dal TFUE in 90gg. è stabilito dal Consiglio al momento dell’invio dell’atto sul quale si richiede il parere. In quale procedura legislativa speciale il Parlamento europeo ha solo ruolo consultivo mentre il Consiglio ha potere di adottare l’atto legislativo in via definitiva?. Procedura di consultazione. Procedura di approvazione. Procedura di codecisione. Procedura legislativa ordinaria. Con quale procedura legislativa si adotta il bilancio dell’UE?. procedura di codecisione. procedura legislativa ordinaria. procedura di consultazione. procedura di approvazione. Se Il Parlamento europeo e il Consiglio non raggiungono un accordo sul bilancio UE: Il Presidente del PE convoca una sessione di negoziati tra PE e Consiglio. Il bilancio UE viene adottato dal Consiglio nonostante il parere del PE. Il bilancio viene automaticamente approvato. Il bilancio viene respinto e non viene adottato. Quale dei seguenti aspetti non rappresenta un pilastro dell’autonomia finanziaria dell’UE: La verifica sulla regolarità di spesa. Le risorse proprie dell'UE. Il bilancio dell'UE. Il controllo democratico. Non rientrano tra i principi fondamentali che riguardano il bilancio: disavanzo di spesa. unità e verità di bilancio. annualità. universalità. Nel caso di emendamenti proposti dal Parlamento europeo: il Presidente del Parlamento, d’intesa col presidente del Consiglio, convoca senza indugio il comitato di conciliazione. il Presidente del Parlamento, d’intesa col presidente della Commissione, convoca senza indugio il comitato di conciliazione. la Commissione adotta senza ulteriori passaggi le proposte emendative del Parlamento europeo. il Consiglio adotta senza ulteriori passaggi le proposte emendative del Parlamento europeo. Il progetto preliminare di bilancio è definito: dalla Commissione. dalla BCE. dal Consiglio unitamente al Parlamento europeo. nessuna risposta è corretta. L’elaborazione del bilancio prevede una complessa procedura: nella quale sono coinvolte tutte le istituzioni dell’UE, esclusa la BCE. cui da impulso la BCE e che coinvolge tutte le istituzioni dell’UE. nella quale sono una parte delle istituzioni sono coinvolte. nella quale sono coinvolte tutte le istituzioni dell’UE, ad esclusione della Corte dei conti. Il Documento di bilancio è: ripartito in sezioni, una per ogni istituzione. un documento unico predisposto a livello centralizzato. ripartito in due sezioni una dedicata alle istituzioni legislative l’altra a quelle di esecuzione. nessuna risposta è corretta. Non rientrano tra le procedure non legislative: Procedure di adozione del bilancio UE. Procedura per istituire una cooperazione rafforzata. Procedura per la conclusione di accordi internazionali. Procedure applicabili nel settore PESC. Il Consiglio europeo, ai sensi dell’art. 15.1 TUE: non esercita funzioni legislative. esercitano funzioni legislative negli ambiti di propria competenza. esercita la funzione legislativa unitamente al Parlamento europeo. nessuna risposta è corretta. Il settore della PESC è soggetto: a «procedure specifiche» decisionali. alle medesime procedure applicabili per l’adozione di un qualsiasi atto normativo. al parere consultivo preventivo del Parlamento europeo. nessuna risposta è corretta. L’unica regola di carattere procedurale è contenuta nell’art. 31.1 TUE, secondo cui il Consiglio europeo delibera: sempre all’unanimità. sempre a maggioranza assoluta. sempre a maggioranza semplice salvo i casi nei quali i Trattati richiedono una maggioranza più elevata. a maggioranza assoluta, salvo espressi casi nei quali è prevista l’unanimità. Nel settore PESC, il potere di iniziativa spetta: ad ogni Stato e all’Alto rappresentante. al Presidente della Commissione e ad ogni Stato. a ogni Stato membro. al Presidente del Consiglio e all’Alto rappresentante. Un potere di attuazione in ambito PESC è esercitato da: l’Alto Rappresentante. il Presidente del Consiglio europeo. il Presidente della Commissione. nessuna risposta è corretta. L’art. 31.2 TUE prevede la possibilità di deliberazioni del Consiglio assunte a maggioranza qualificata in: quattro casi. tre casi. mai. solo a seguito di parere negativo del Parlamento europeo su un atto inviatogli dal Consiglio. Il potere dell’UE di contrarre obblighi a livello internazionale costituisce: manifestazione della capacità di agire nelle relazioni internazionali. manifestazione della propria natura giuridica. manifestazione della politica estera dell’UE. nessuna risposta è corretta. La disciplina sulla procedura per negoziare e concludere accordi internazionali dell’Unione europea è prevista: dall’art 218 TFUE. dall’art 212 TFUE. dall’art 288 TFUE. dall’art 218 TUE. Nel corso dell’intera procedura per negoziare e concludere accordi internazionali, il Consiglio delibera: normalmente a maggioranza qualificata, salvo i casi nei quali è espressamente prevista l’unanimità. normalmente all’unanimità. normalmente a maggioranza, salvo i casi nei quali è espressamente prevista la maggioranza qualificata. sempre a maggioranza qualificata. In base al TFUE possono richiedere il parere della Corte di giustizia circa la compatibilità di un accordo previsto con i trattati: Uno Stato membro, il Parlamento europeo, il Consiglio o la Commissione. Solo il Consiglio o la Commissione. Solo Uno Stato membro o il Parlamento europeo. Un milione di cittadini dell’Ue ed il Parlamento europeo. In caso di parere negativo della Corte espresso sulla compatibilità di un accordo internazionale coi Trattati: l’accordo previsto non può entrare in vigore, salvo modifiche dello stesso o revisione dei trattati. l’accordo è respinto su richiesta di due terzi del Parlamento europeo. l’accordo previsto può entrare in vigore in quanto il parere è meramente consultivo e non obbligatorio. l’accordo previsto può entrare in vigore se il Consiglio torna al votare sul testo sottoposto a giudizio della Corte, ottenendo un’approvazione a maggioranza qualificata. Nella procedura per negoziare e concludere accordi internazionali dell’Unione europea esercita un ruolo centrale: il Consiglio. il Consiglio europeo. la Commissione. l’Alto rappresentante. l negoziato per la conclusione di un accordo internazionale è svolta da: un negoziatore designato dal Consiglio in funzione della materia dell’accordo. il Presidente del Consiglio. il presidente della Commissione. l’Alto Rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza. La fase della conclusione di un accordo internazionale segue generalmente: il modello della procedura di consultazione. il modello della procedura di approvazione. la procedura legislativa ordinaria. la procedura legislativa speciale. Gli atti di esecuzione sono: atti non legislativi di portata generale che integrano o modificano determinati elementi non essenziali di atti legislativi. atti non legislativi di portata generale che attuano atti legislativi. atti non legislativi di portata generale che integrano o modificano determinati elementi essenziali di atti legislativi. nessuna risposta è corretta. Spesso gli atti del Consiglio o quelli adottati congiuntamente da Parlamento europeo e Consiglio affidano il compito di darne esecuzione o attuazione: alla Commissione europea. al Consiglio europeo. al Presidente del Consiglio europeo. al Presidente della Commissione europea. La distinta previsione di procedure e condizioni per le due ipotesi di atti di attuazione e atti di esecuzione è avvenuta con: il Trattato di Lisbona. il Trattato di Nizza. il Trattato di Amsterdam. nessuna risposta è corretta. La Commissione europea è responsabile dell'elaborazione e dell'adozione degli atti di attuazione, previa consultazione: di un comitato composto da rappresentanti degli Stati membri. del Parlamento europeo. della Corte di giustizia circa la compatibilità degli atti coi principi UE. del COREPER. Gli atti di attuazione sono: atti non legislativi di portata generale che attuano atti legislativi. atti legislativi di portata generale che attuano atti legislativi. atti non legislativi di portata generale che integrano o modificano determinati elementi non essenziali di atti legislativi (sono gli atti di esecuzione questi). nessuna risposta è corretta. Le fonti primarie, o fonti del diritto originario, sono costituite: Dai Trattati dell’Unione europea, dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, dai principi generali del diritto. Le direttive dell’UE. Dagli accordi internazionali. Dai Trattati dell’UE esclusi gli atti di adesione, i protocolli e gli allegati. I Trattati sono: gerarchicamente sovraordinati a tutte le fonti del diritto derivato. gerarchicamente parificati a tutte le fonti del diritto derivato. gerarchicamente sovraordinati alle fonti di diritto primario. nessuna risposta è corretta. Le fonti del diritto derivato si distinguono: in atti vincolanti e atti non vincolanti. in atti di natura legislativa e atti di natura decisionale. in atti di attuazione e atti di esecuzione. in raccomandazioni e pareri. Non rientrano tra gli atti vincolanti: Raccomandazioni. Regolamenti. Direttive. Decisioni. Quali delle seguenti caratteristiche non rientrano tra quelle tipiche del Regolamento: richiede il recepimento da parte degli stati membri. ha portata generale. è obbligatorio in tutti i suoi elementi. è direttamente applicabile. La direttiva: è una fonte di diritto derivato. è una fonte primaria. è una fonte intermedia. nessuna risposta è corretta. Hanno natura di fonti primarie, al pari dei Trattati, anche: i Protocolli e gli Allegati ai Trattati. i regolamenti delle istituzioni europee. le fonti di diritto derivato. gli accordi internazionali conclusi dall’Unione europea. Se un atto di diritto derivato contrasta con i Trattati: può essere annullato dalla Corte di giustizia. può esserne sospesa temporaneamente l’applicazione. può portare l’istituzione che l’ha emessa ad essere sanzionata ma senza comportare necessariamente l’annullamento dell’atto. nessuna risposta è corretta. Il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) contiene: disposizioni di dettaglio volte ad integrare e dettagliare la disciplina generale contenuta nel TUE. disposizioni relative ai principi democratici. disposizioni comuni. disposizioni generali sull’azione esterna dell’Unione. Non rientrano nella Parte Terza del TFUE: Principi. Libera circolazione delle merci. Libera circolazione delle persone, dei servizi e dei capitali. Spazio di Libertà, Sicurezza e Giustizia. Al Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea (TFUE) sono allegati: 37 Protocolli, 2 Allegati, 65 Dichiarazioni. 5 Allegati. 40 Protocolli. 2 Dichiarazioni. Rientra nella Fase Europea della procedura di revisione ordinaria: Presentazione al Consiglio di un progetto di modifica dei Trattati da parte del governo di qualsiasi Stato membro, del Parlamento europeo o della Commissione. Ratifica delle modifiche da parte di tutti gli Stati membri «conformemente alle rispettive norme costituzionali» e loro entrata in vigore. Convocazione da parte del presidente del Consiglio di una conferenza intergovernativa (CIG). nessuna risposta è corretta. Un altro modo per modificare i Trattati è previsto dall’art. 49 TUE, che disciplina: la procedura di adesione all’Unione europea da parte di nuovi Stati. la procedura di revisione ordinaria. le due procedure di revisione semplificate. la possibilità di recesso dall’Unione. Il Trattato di Lisbona ha introdotto la possibilità per lo Stato membro di recedere dall’Unione: mediante notifica tale intenzione al Consiglio europeo, seguita da un accordo sulle modalità. mediante notifica tale intenzione al Consiglio, seguita da un accordo sulle modalità. mediante notifica tale intenzione alla Commissione, seguita da un accordo sulle modalità. mediante notifica tale intenzione al Parlamento europeo, seguita da un accordo sulle modalità. In base all’art 48, par 6, TUE possono sottoporre progetti di modifica le disposizioni della parte terza del trattato sul funzionamento dell’Unione europea relative alle politiche e azioni interne dell’Unione: Il governo di qualsiasi Stato membro, il Parlamento europeo o la Commissione. esclusivamente la Commissione e il Parlamento europeo. esclusivamente il Parlamento europeo e il Consiglio. di regola il Consiglio, in casi eccezionali anche gli Stati membri. In base all’Art. 48, par. 7, TUE quando il trattato sul funzionamento dell’Unione europea o il titolo V del presente trattato prevedono che il Consiglio deliberi all’unanimità in un settore o in un caso determinato, può proporre la procedura di revisione semplificata: il Consiglio europeo. il Consiglio. La commissione. Il governo di qualsiasi Stato membro. Tra le fonti riconducibili a quelle di diritto primario vi sono: Tra le fonti riconducibili a quelle di diritto primario vi sono: i principi generali del diritto. le raccomandazioni e i pareri. le decisioni. le direttive e i regolamenti. La categoria dei principi generali include: principi frutto dell’elaborazione giurisprudenziale della Corte di giustizia. esclusivamente i principi espressamente enunciati nei Trattati. esclusivamente i principi generali comuni agli ordinamenti degli stati membri. i Trattati istitutivi dell’UE. Non rientrano tra i principi generali del diritto dell’Unione europea trovano espressione in determinate norme dei Trattati: Principio di legalità. Principio di uguaglianza. Principio di non discriminazione. Principio di libera circolazione. Dopo il Trattato di Lisbona, la protezione dei diritti fondamentali è oggetto: Dopo il Trattato di Lisbona, la protezione dei diritti fondamentali è oggetto: dell’art. 6 TUE. dell’art. 3 TUE. dell’art. 9 TUE. nessuna risposta è corretta. All’interno del sistema delle fonti, i principi generali del diritto hanno una funzione: interpretativa delle altre fonti del diritto. interpretativa delle altre fonti del diritto ma non sono parametro di legalità. solo integrativa ma mai sono da considerarsi parametro di legalità. marginale rispetto alle altre fonti primarie. L’obbligo di rispettare i principi generali del diritto e i diritti fondamentali vale: per tutti i campi di attività dell’Unione, comprese le materie che, prima di Lisbona, rientravano nei due pilastri non comunitari. per tutti i campi di attività dell’Unione ad esclusione delle materie che, prima di Lisbona, rientravano nei due pilastri non comunitari. per tutti i campi di attività dell’Unione ad esclusione della sola PESC. nessuna risposta è corretta. Tra i principi generali del diritto comuni agli ordinamenti degli Stati membri inerenti al concetto di Stato di diritto non rientrano: Principio di leale cooperazione. Principio del legittimo affidamento. Principio della certezza del diritto. Principio del contraddittorio. Gli accordi internazionali conclusi dall’Unione europea con Stati terzi: fanno parte dell’ordinamento dell’Unione. non fanno mai parte dell’ordinamento dell’Unione. vincolano solo gli Stati che li hanno sottoscritti. nessuna risposta è corretta. Gli accordi internazionali conclusi da Stati membri con Stati terzi: NON fanno parte dell’ordinamento dell’Unione. fanno parte dell’ordinamento dell’Unione. NON fanno parte dell’ordinamento dell’Unione né assumono rilievo come causa di giustificazione per il mancato rispetto di obblighi derivanti dai Trattati. nessuna risposta è corretta. Sugli accordi internazionali conclusi da Stati membri con Stati terzi l’art. 351 TFUE prevede: clausola di compatibilità. clausola di supremazia. principio di attribuzione. principio di leale cooperazione. Gli accordi internazionali sono subordinati: ai Trattati e devono rispettarli. agli atti di diritto derivato. ai soli atti di diritto derivato con natura vincolante. ai Trattati ma non ai principi generali. L’art. 216.2 TFUE prevede infatti che «Gli accordi conclusi dall’Unione vincolano: L’art. 216.2 TFUE prevede infatti che «Gli accordi conclusi dall’Unione vincolano: le istituzioni dell’Unione e gli Stati membri. solo gli Stati membri. solo le istituzioni dell’Unione. i cittadini dell’Unione. L’Unione ha personalità giuridica in base: all’Art. 47 TUE. all’art 48 TUE. all’art 288 TFUE. all’art 351 TFUE. Gli atti normativi adottati dalle istituzioni europee sono: Fonti di secondo grado. Fonti di primo grado. Principi generali del diritto. Fonti intermedie. Sono atti vincolanti: regolamenti, direttive e decisioni. raccomandazioni e pareri. solo i regolamenti. sole le direttive. Gli atti elencati nell’art. 288 TFUE: si differenziano per le caratteristiche e gli effetti che lo stesso art. 288 attribuisce loro. si differenziano per le caratteristiche e gli effetti che l’art. 290 attribuisce loro. sono disciplinati dalla BCE. sono disciplinati dai singoli Stati membri. Il Trattato di Lisbona ha previsto che gli atti normativi enumerati nell’art. 288 TFUE assumano una diversa natura: a seconda della procedura con cui sono adottati. a seconda dello scopo del singolo atto. a seconda delle istituzioni che lo adottano. nessuna risposta è corretta. La decisione hanno: portata individuale o generale; se designa i destinatari, è obbligatoria soltanto nei confronti di questi. portata generale ma mai individuale. portata individuale ma mai generale. efficacia non vincolante. I regolamenti sono: I regolamenti sono: obbligatori in tutti i propri elementi. non direttamente applicabili. vincolanti per lo Stato membro cui sono rivolti per quanto riguarda il risultato da raggiungere. vincolanti per lo Stato membro cui sono rivolti ma non le persone fisiche e giuridiche. La sigla “GUUE” sta a significare: La sigla “GUUE” sta a significare: Gazzetta Ufficiale dell’UE. Gruppo Ufficiale dell’UE. Gazzetta Unita dell’UE. Gruppo Unito dell’UE. I regolamenti possono essere applicati in modo incompleto o selettivo: Mai. Se emanati in modo generale e astratto. Senza la necessità di atti di adattamento ad efficacia diretta. In base a quanto previsto dall’art 289 par 3 TFUE. Impone un obbligo di risalutato, lasciando discrezionalità allo Stato in termini di modalità con le quali raggiungerlo: la direttiva. Il regolamento. Il parere. La raccomandazione. Sono atti vincolanti: Regolamenti, direttive e decisioni. Regolamenti, raccomandazione e decisioni. Regolamenti, direttive e pareri. Direttive, raccomandazioni e pareri. Le norme self – executing operanti sono: Quelle che producono effetti immediati in tutti i Stati membri. Quelle che producono effetti mediati dall’intervento degli Stati membri. Rivolte alla commissione europea. Rivolte agli organismi tecnici dell’UE. I regolamenti devono essere firmati dal Presidente delle istituzioni che li ha adottati in base: all’art 297 TFUE. all’art 297 TFUE. all’art 288 TFUE. all’art 289 TFU. se hanno portata generale. Vincolano solo lo Stato o gli Stati membri cui sono rivolte: le direttive. le raccomandazioni. le integrazioni ai regolamenti. nessuna risposta è corretta. È rivolta a tutti gli Stati membri: la direttiva generale. la direttiva specifica. la direttiva di indirizzo. la raccomandazione interpretativa. Se gli Stati membri, entro il termine fissato dalla direttiva, non adottano le misure interne di esecuzione: commettono violazione del Trattato ai sensi dell’art 258 TFUE. non c’è obbligo di risultato. hanno efficacia diretta. lasciano liberi gli Stati senza conseguenze. Le decisioni: sono obbligatori in tutti i loro elementi. sono obbligatori ma non in tutti i loro elementi. sono atti non vincolanti. hanno sempre natura spiccatamente amministrativa. Le direttive hanno “effetti diretti” quando: una direttiva esprime una norma sufficientemente chiara, precisa e non condizionata dall’intervento del legislatore nazionale. anche quando Una direttiva esprime una norma non è chiara e precisa. i Trattati prevedono la diretta applicabilità. nessuna risposta è corretta. Gli effetti diretti di una direttiva possono essere: solo «verticali». solo «orizzontali». sia «verticali» che «orizzontali». trasversali. In pendenza del termine di attuazione di una direttiva, lo Stato membro: non può adottare provvedimenti in contrasto con la direttiva o comunque tali da compromettere la realizzazione del risultato prescritto dalla direttiva. non può adottare provvedimenti in contrasto con la direttiva a meno che non si tratti di provvedimenti che potrebbero compromettere solo in parte limitata la realizzazione del risultato prescritto dalla direttiva. può adottare provvedimenti in contrasto con la direttiva. può adottare provvedimenti in parziale contrasto con la direttiva. l potere di adottare raccomandazioni e pareri è riconosciuto: a tutte le istituzioni dell’Unione. alla sola Commissione europea. a tutte le istituzioni dell’Unione, ad eccezione della BCE. al Parlamento europeo, al Consiglio e alla Commissione. Le raccomandazioni e i pareri non sono vincolanti in base: all’art. 288, comma 5, TFUE. all’art. 288, comma 4, TFUE. all’art. 288, comma 3, TFUE. all’art. 288, comma 2, TFUE. I destinatari di raccomandazioni e pareri sono: Stati membri, istituzioni e soggetti di diritto interno degli Stati membri. Esclusivamente gli Stati membri. Le organizzazioni internazionali. Le persone fisiche o giuridiche. Le raccomandazioni: devono essere tenute in considerazione dai giudici nazionali ai fini dell’interpretazione di norme nazionali o di altri atti vincolanti dell’Unione. essendo vincolanti, devono essere recepite dagli stati membri. sono gli atti con cui con cui le istituzioni o altri organi dell’Unione esprimono il proprio punto di vista su una determinata materia. sono meno incisive dei pareri. Con riferimento alle raccomandazioni, un ruolo privilegiato è attribuito: alla Commissione, in base a quanto espressamente disposto dal Trattato. al Consiglio europeo, in base all’art. 292 TFUE. al Parlamento europeo in quanto organo rappresentativo del demos europeo. alla BCE. In merito alla forma delle raccomandazioni e dei pareri i Trattati: non impongono alcuna forma specifica, nè impongono la loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale. non impongono alcuna forma specifica ma impongono la loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale. prevedono una forma semplificata e una ordinaria. nessuna risposta è corretta. Gli atti atipici: non costituiscono fonti del diritto. costituiscono fonti del diritto. sono vincolanti. sono formati da pareri e raccomandazioni. Non rientrano tra gli atti atipici: i pareri del Parlamento europeo. le dichiarazioni comuni del Parlamento, del Consiglio e della Commissione. le misure del Consiglio. le risoluzioni del Consiglio. L’art. 9 del Protocollo n. 36 stabilisce che gli effetti giuridici degli atti delle istituzioni, degli organi e degli organismi dell’Unione adottati in base al trattato sull’Unione europea prima dell’entrata in vigore del trattato di Lisbona sono: immediatamente sospesi. sono mantenuti finché tali atti non saranno stati abrogati, annullati o modificati in applicazione dei trattati. immediatamente sospesi. sospesi fino a nuovo provvedimento della Commissione in merito. sospesi fino a nuovo provvedimento della Commissione in merito. Non rientrano tra gli accordi interistituzionali: gli accordi internazionali conclusi dall’Unione europea con gli Stati terzi. gli accordi collegati alla disciplina di bilancio. l’accordo sulle procedure per l’attuazione del principio di sussidiarietà. l’accordo sulla qualità redazionale degli atti. La vastità e complessità degli atti delle istituzioni EU hanno reso evidente la necessità: di intervenire nella direzione di un miglioramento della qualità della legislazione. di intervenire nella direzione una legislazione più articolata. di ridurre drasticamente la produzione legislativa. di adeguare la legislazione europea alle legislazioni nazionali di riferimento. Agli accordi interistituzionali è oggi dedicato un apposito articolo del Trattato ossia: l’art. 295 TFUE. l’art. 351 TFUE. l’art. 216 TFUE. l’art. 25 TUE. Gli orientamenti generali non possono considerarsi: atti di Consiglio e Parlamento europeo per definire le linee strategiche nel settore della PESC. atti del Consiglio europeo corrispondenti alle «strategie comuni» previste in passato. atti di altissima politica del Consiglio europeo. atti che definiscono la linea nel settore della PESC. Le decisioni del Consiglio in base all’art 28.2 TUE: sono vincolanti per gli Stati membri. non sono vincolanti per gli Stati membri. sono parzialmente vincolanti. sono sottoposte all’approvazione degli Stati membri. L’ordinamento dell’Unione europea comprende un sistema di tutela giurisdizionale ripartito su due livelli: la Corte di giustizia dell’Unione europea e gli organi giurisdizionali degli Stati membri. la Corte di giustizia e il Tribunale. la Corte di giustizia e i Tribunali specializzati. la Corte di giustizia e la Corte europea dei diritti dell’uomo. Non sono riconducibili alla categoria della giurisdizione contenziosa: Rinvio pregiudiziale. Ricorso per annullamento. Ricorsi in carenza. Ricorsi per inadempimento. La Corte di giustizia dell’Unione europea si pronuncia sui ricorsi presentati da uno Stato membro, da un’istituzione o da una persona fisica o giuridica in base: all’art 19 TUE. all’art 20 TUE. all’art 17 TUE. all’art 4 TUE. La competenza pregiudiziale della Corte di giustizia comporta che: la Corte conosca solo delle questioni di diritto dell’Unione deferite dai giudici nazionali, i quali manterranno il potere di decidere l’intera controversia. la Corte non solo conosca le questioni di diritto dell’Unione deferite dai giudici nazionali ma abbia il potere di decidere l’intera controversia. possa pronunciarsi in merito al mancato recepimento di una direttiva. una persona fisica o giuridica possa esercitare azione diretta. Gli Stati membri, in base all’art 19.1 TUE: stabiliscono i rimedi giurisdizionali necessari per assicurare una tutela giurisdizionale effettiva nei settori disciplinati dal diritto dell’Unione. non sono espressamente tenuti a prevedere rimedi giurisdizionali nei settori disciplinati dal diritto dell’Unione. sono competenti a definire i ricorsi di annullamento. sono competenti a definire i ricorsi in carenza. Il principio generale del diritto ad una tutela giurisdizionale effettiva non è previsto dal seguente articolo: art. 2 del TUE. art. 6 CEDU. art. 47 Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. art. 13 CEDU. Prima del Trattato di Lisbona: il Secondo e il Terzo Pilastro non disponevano di un sistema di tutela giurisdizionale analogo a quello previsto per la Comunità europea. solo il Terzo Pilastro non disponeva di un sistema di tutela giurisdizionale analogo a quello previsto per la Comunità europea. solo il Secondo Pilastro non disponeva di un sistema di tutela giurisdizionale analogo a quello previsto per la Comunità europea. nessuna risposta è corretta. Attraverso la procedura del rinvio pregiudiziale, il giudice nazionale: ha la facoltà o, in certi casi, l’obbligo di deferire alla Corte di giustizia le questioni riguardanti il diritto dell’Unione. ha sempre l’obbligo di deferire al Tribunale le questioni riguardanti il diritto dell’Unione. ha sempre facoltà di deferire alla Corte Europea dei diritti dell’Uomo le questioni riguardanti il diritto dell’Unione. ha la facoltà o, in certi casi, l’obbligo di deferire al Tribunale specializzato in materia, le questioni riguardanti il diritto dell’Unione. Il ricorso per inadempimento può essere promosso: dalla Commissione o da uno Stato membro. da una persona fisica o giuridica. dalla sola Commissione. dal Parlamento europeo, dalla Commissione o da uno Stato membro. La fase precontenziosa, nel procedimento per inadempimento, si instaura: innanzi alla Commissione. innanzi al Consiglio. innanzi al Tribunale. innanzi alla Corte di Giustizia. Nel procedimento per inadempimento, la lettera di messa in mora: Pone in evidenza le violazioni commesse dallo Stato. Contiene un parere motivato della Commissione. Costituisce elemento essenziale per la ricevibilità del ricorso da parte della Corte di Giustizia. Avvia la fase contenziosa. La sentenza con la quale la Corte di Giustizia consta che uno Stato membro abbia violato gli obblighi derivanti da un Trattato: è di mero accertamento dell’esistenza o meno della violazione. indica le misure necessarie al fine di far cessare l’inadempimento. stabilisce le misure necessarie per far cessare l’inadempimento e fissa il risarcimento danni dovuto. fissa da subito il risarcimento danni dovuto per la violazione accertata. Costituisce oggetto del ricorso per inadempimento: la violazione da parte di uno Stato membro di uno degli obblighi su di lui incombenti in virtù dei trattati. l’emanazione da parte di una delle istituzioni europee di atti che presentano irregolarità. la mancata emanazione da parte di una delle istituzioni europee di atti dovuti. l’emanazione da parte di una delle istituzioni europee di atti sul quale non aveva competenza. L’art 260 par 2 TFUE prevede che, nel caso di prosecuzione del giudizio, qualora lo Stato si sia reso inottemperante alla sentenza della Corte di Giustizia: Possa essere comminata allo Stato inadempiente una sanzione corrispondente ad una somma di denaro forfettaria. Possa essere nuovamente messo in mora ma senza rischio di vedersi comminate sanzioni o penalità. I cd ricorrenti privilegiati possono proporre nuovo ricorso al Tribunale per dare esecuzione alla sentenza. I cd ricorrenti semi privilegiati possono richiedere l’emanazione di un atto di ingiunzione nei confronti dello Stato inottemperante. La lettera di messa in mora, nella procedura per inadempimento promossa dalla Commissione: costituisce premessa fondamentale ai fini della regolarità della procedura. è parte formale della procedura ma non sostanziale in quanto non necessaria a delimitare la questione oggetto del contendere. viene emessa al termine del contraddittorio tra le parti. viene adottata solo se non si raggiunge un accordo tra lo Stato membro e la Commissione. Il potere di chiedere la comminazione di una sanzione pecuniaria nell’ambito di un secondo procedimento di infrazione: Nessuna risposta è corretta. È riservato alla Commissione. Spetta alla Commissione o allo Stato membro, in base a chi abbia attivato la procedura. Spetta a qualsiasi persona fisica o giuridica residente nello Stato membro cui procedimento è rivolto. Non è legittimata a proporre ricorso di annullamento, non rientrando nella categoria dei ricorrenti semi privilegiati: una Regione. il Comitato delle Regioni. la Corte dei conti. la BCE. Sono legittimati a proporre ricorso di annullamento, in quanto ricorrenti privilegiati: gli Stati membri, il Parlamento europeo, il Consiglio, la Commissione. gli Stati membri, il Parlamento europeo, il Consiglio, il Consiglio europeo, la Commissione. gli Stati membri, il Parlamento europeo, le persone fisiche e giuridiche. gli Stati membri, il Parlamento europeo, il Consiglio, il Consiglio europeo, la Commissione, l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Il ricorso di annullamento: Costituisce la forma di controllo giurisdizionale avente ad oggetto il comportamento delle istituzioni europee sotto il profilo attivo. Costituisce la forma di controllo giurisdizionale avente ad oggetto il comportamento delle istituzioni europee sotto il profilo omissivo. Costituisce la forma di controllo giurisdizionale di cui sono titolari gli organi giurisdizionali interni agli stati membri. Costituisce la forma di controllo giurisdizionale avente ad oggetto l’annullamento di norme interne agli Stati membri contrastanti con le norme dell’Unione. L’impugnazione degli atti non legislativi, tramite ricorso di annullamento: è limitata a quelli che sono destinati a produrre effetti giuridici nei confronti di terzi. è possibile al pari di quanto avviene per gli atti legislativi. è possibile se gli atti oggetto del ricorso siano adottati dalla Corte dei Conti. è possibile se siano raccomandazioni adottate da Consiglio o dalla Commissione. Il diritto delle persone fisiche o giuridiche di proporre ricorso di annullamento non ha portata generale ma è soggetto a condizioni, delle quali non fa parte l’ipotesi in cui: Il ricorso sia contro atti regolamentari che la riguardano direttamente e che comportano misure d’esecuzione. Il ricorso sia contro gli atti adottati nei suoi confronti. Il ricorso sia contro gli atti che lo riguardano direttamente ed individualmente, pur non essendo destinatario formale. Il ricorso sia contro atti regolamentari che la riguardano direttamente e che non comportano alcuna misura d’esecuzione. Non rientra tra i vizi di legittimità che possono essere fatti valere nell’ambito di un ricorso di annullamento: Omessa adozione di un atto. Incompetenza. Sviamento di potere. Violazione delle forme sostanziali. In base all’articolo 266 TFUE, la sentenza emessa dalla Corte di giustizia attestante l’illegittimità dell’atto: pone in capo all’istituzione, all’organo o all’organismo che ha emanato l’atto annullato, l’onere di prendere provvedimento che l’esecuzione della sentenza comporta. condanna dell’istituzione. risultando definitiva in termini di efficacia ed escludendo espressamente qualsiasi eccezioni in termini di limitazione discrezionale da parte della Corte stessa, circa gli effetti della sentenza di annullamento. nessuna risposta è corretta. Mediante il ricorso di annullamento possono essere impugnati gi atti di: Consiglio, Parlamento europeo e Consiglio europeo, Commissione e Banca centrale europea. Consiglio, Parlamento europeo e Consiglio europeo, Commissione, Banca centrale europea, Corte di giustizia e la Corte dei conti. Consiglio, Consiglio europeo, Banca centrale europea e Corte dei conti. Consiglio, Parlamento europeo e Consiglio europeo, Commissione e Banca centrale europea e Corte dei conti. Tra i vizi delle forme sostanziali non rientrato: l’emanazione di un atto da parte di un’istituzione che ha il potere di adottarlo, perseguendo però scopi diversi da quelli per i quali il potere le è stato attribuito. l’insufficiente oppure è del tutto assente motivazione. la mancata consultazione del Parlamento europeo qualora sia obbligatoriamente previsto dalla procedura di emanazione dell’atto. l’errata individuazione della base giuridica che abbia conseguenze sull’individuazione del procedimento per l’adozione dell’atto. Sono legittimati a proporre ricorso in carenza: gli Stati membri, istituzioni dell’Unione diverse da quella imputata per carenza, le persone fisiche e giuridiche. tutte le istituzioni dell’Unione, la Corte dei Conti, la BCE, il Comitato delle Regioni, le persone giuridiche. gli Stati membri, tutte le istituzioni dell’Unione, la Corte dei Conti, la BCE, il Comitato delle Regioni, le persone giuridiche. gli Stati membri, tutte le istituzioni dell’Unione, la Corte dei Conti, il Comitato delle Regioni, le persone fisiche e giuridiche. I soggetti contro i quali può essere proposto un ricorso in carenza, individuati dal primo comma dell’art. 265 TFUE sono: il Parlamento europeo, il Consiglio europeo, il Consiglio, la Commissione, la Banca centrale europea, gli organi e organismi dell’Unione. il Parlamento europeo, il Consiglio europeo, il Consiglio. il Consiglio, la Commissione, la Banca centrale europea. il Consiglio europeo, il Consiglio, la Commissione, la Banca centrale europea e gli organismi dell’Unione. Nel ricorso per carenza, il diritto di ricorso avanzato dagli Stati membri: è ampio e non soggetto a limitazioni relative all’interesse a ricorrere o al tipo di carenza contestata. è soggetto a limitazioni relative all’interesse a ricorrere. è condizionato al tipo di carenza contestata. è subordinato all’omissione di emanazione nei suoi confronti un atto che non sia una raccomandazione. La competenza a conoscere in primo grado dei ricorsi in carenza è assegnata di regola: al Tribunale. alla Corte di giustizia. alla Corte europea dei diritti dell’uomo. alla giurisdizione nazionale dei singoli Stati membri. La violazione di un obbligo di agire può essere fatta valere tramite un ricorso in carenza: a condizione che l’istituzione, l’organo o l’organismo in causa siano stati preventivamente richiesti di agire e sia scaduto un termine di due mesi da tale richiesta, senza risposta. mediante presentazione del ricorso. mediante presentazione del ricorso entro due mesi dalla data nella quale si è appreso dell’omissione. a condizione che l’istituzione, l’organo o l’organismo in causa siano stati preventivamente richiesti di agire e che abbiano risposto negativamente. Se la Corte di Giustizia dichiara contraria ai trattati l’astensione dell’istituzione chiamata in causa, l’istituzione carente: avrà l’obbligo di agire per dare esecuzione alla sentenza ai sensi dell’art 266 TFUE, se non lo farà contro l’inosservanza si potrà solo esperire nuovo ricorso in carenza. avrà l’obbligo di agire secondo le indicazioni specifiche fornite dalla Corte nella sentenza. avrà l’obbligo di risarcire il danno causato debitamente quantificato nella sentenza. riceverà un ammonimento dalla Corte. Nella fase precontensiosa del ricorso per carenza, al fine di interrompere la mora: è sufficiente che l’istituzione prenda posizione, anche con un atto di contenuto negativo. è necessario che l’istituzione adotti i provvedimenti richiesti. è necessario che si convochi un tavolo di conciliazione. è sufficiente che si depositi il ricorso. Ai sensi dell’art 340 comma 3 TFUE: la Banca centrale europea deve risarcire i danni cagionati da essa stessa. l’Unione deve risarcire i danni cagionati dalle sue istituzioni. la Banca europea degli investimenti deve risarcire i danni cagionati da essa. la Corte dei conti deve risarcire i danni cagionati da essa stessa. Il termine per la proposizione dell’azione di responsabilità extracontrattuale: è di 5 anni dal verificarsi del fatto. è di 15 anni dal verificarsi del fatto. è di 2 anni dal verificarsi del fatto. è di 10 anni dal verificarsi del fatto. Costituisce presupposto aggiuntivo, della responsabilità extracontrattuale dell’Unione, in caso di adozione di atti normativi: La norma preordinata a conferire diritti ai singoli. Il nesso causale tra danno e comportamento. Il danno effettivo. L’illegittimità del comportamento delle istituzioni. La Corte di giustizia, nella sentenza FIAMM del 9 settembre 2008: ha negato la possibilità di una responsabilità delle istituzioni per fatto lecito. ha sancito la sussistenza della responsabilità anche senza colpa delle istituzioni. ha sanzionato la BCE per un atto adottato. ha sanzionato la BEI per un atto. La competenza a conoscere in primo grado delle azioni di responsabilità extracontrattuale è assegnata, in base all’ art. 256, par. 1, TFUE: al Tribunale. alla Corte di Giustizia. al Tribunale specializzato per la responsabilità extracontrattuale. alla giurisdizione di ciascuno stato membro. Nelle controversie tra l’Unione e gli agenti di questa, di cui all’art 270 TFUE, la legittimazione attiva spetta: ai funzionari e altri agenti dell’Unione, nonché agli aspiranti funzionari o agenti che partecipano ad un concorso. esclusivamente ai funzionari e altri agenti dell’Unione, mai agli aspiranti funzionari. ai funzionari dell’Unione e agli agenti locali. agli agenti locali e agli aspiranti funzionari. Nelle controversie tra l’Unione e gli agenti di questa, di cui all’art 270 TFUE, è possibile agire nei confronti: delle istituzioni e di qualsiasi organo o organismo, anche ausiliario, dell’Unione, con i quali vi sia un rapporto di pubblico impiego. delle istituzioni e di qualsiasi organo o organismo, ad eccezione dell’organo o dell’organismo ausiliario, dell’Unione, con i quali vi sia un rapporto di pubblico impiego. delle sole istituzioni dell’Unione con le quali vi sia un rapporto di pubblico impiego. nessuna risposta è corretta. Nel contenzioso in materia di personale, La ricevibilità del ricorso è subordinata: al reclamo in via amministrativa. all’annullamento dell’atto. al risarcimento del danno. alla lettera di messa in mora rivolta all’istituzione. In base all’art 256 par 1 TFUE, Il tribunale competente a conoscere in primo grado: dei ricorsi di cui agli articoli 263, 265, 268, 270 e 272, ad eccezione di quelli attribuiti a un tribunale specializzato istituito in applicazione dell’articolo 257 e di quelli che lo statuto riserva alla Corte di giustizia. dei ricorsi di cui agli articoli 263, 265, 268. dei ricorsi di cui agli articoli 268, 270 e 272, ad eccezione di quelli attribuiti a un tribunale specializzato istituito in applicazione dell’articolo 257. dei ricorsi di cui all’articolo 263. L’impugnazione della sentenza di primo grado del Tribunale può essere proposta: entro due mesi dalle parti. entro cinque anni dalle parti. entro sei mesi dalle parti. entro due anni dalle parti. Le decisioni emesse dal Tribunale ai sensi dell’art 256 par 1 TFUE possono essere oggetto di impugnazione dinanzi alla Corte di giustizia per una serie di motivi, tra i quali non rientra: carenza nella quantificazione del risarcimento dovuto. incompetenza del Tribunale. vizi di procedura che hanno causato pregiudizio al ricorrente. violazione del diritto dell’Unione. L’istituto della revocazione della sentenza è applicabile: alle pronunce sia del Tribunale sia della Corte di giustizia, entro un termine di dieci anni dalla data della sentenza. alle pronunce della Corte di giustizia, entro un termine di cinque anni dalla data della sentenza. alle pronunce sia del Tribunale sia della Corte di giustizia, entro un termine di cinque anni dalla data della sentenza. alle pronunce del Tribunale, entro un termine di dieci anni dalla data della sentenza. E’ condizione indispensabile per attivare la procedura della revocazione della sentenza: la scoperta dopo la sentenza di elementi di fatto nuovi, anteriori alla sentenza e tali che, se conosciuti dal giudice, avrebbero potuto condurre quest’ultimo ad una diversa soluzione della controversia. la scoperta di elementi intervenuti successivamente, tali da poter condurre ad una diversa soluzione della controversia. la giurisprudenza successiva in senso opposto rispetto alla soluzione della controversia. nessuna risposta è corretta. Oltre alla Commissione europea, possono domandare il parere della Corte di giustizia circa la compatibilità di un accordo previsto fra Unione europea e Paesi terzi con i trattati, ai sensi dell’art 218 par 11 TFUE: uno Stato membro, il Parlamento europeo, il Consiglio. il Parlamento europeo, il Consiglio. uno Stato membro, il Consiglio e il Consiglio europeo. il Consiglio, la BCE, il Parlamento europeo. Lo scopo per il quale è stata prevista la competenza pregiudiziale della Corte di Giustizia è: evitare una difforme interpretazione delle norme del diritto dell’Unione da parte dei giudici nazionali. garantire un terzo grado di giudizio a livello europeo. garantire il recepimento degli atti europei negli ordinamenti interni agli stati membri. dissuadere le istituzioni dell’Unione da comportamento omissivi che potrebbero danneggiare posizioni giuridiche soggettive. In merito alla rilevanza delle questioni pregiudiziali sollevate di fronte alla Corte, non rientrano tra le ipotesi nelle quali essa si riserva di non rispondere al giudice nazionale: le Questioni tardive. le Questioni manifestamente irrilevanti. le Questioni poste nel contesto di controversie fittizie. le Questioni puramente ipotetiche. La competenza pregiudiziale della Corte può essere attivata: soltanto da un «organo giurisdizionale di uno degli Stati membri». da un organo giurisdizionale e da una persona fisica o giuridica che ne abbia interesse diretto. da qualsiasi istituzione dell’Unione europea. da qualsiasi istituzione dell’Unione europea, ad eccezione della BCE. Qualora in un giudizio pendente davanti a una giurisdizione nazionale, avverso le cui decisioni non possa proporsi un ricorso giurisdizionale di diritto interno, sia sollevata una questione concernente l’interpretazione di un trattato, il giudice, in base all’art 267 comma 3 TFUE: ha l’obbligo di rinvio alla Corte di Giustizia. ha la facoltà di rinvio alla Corte di Giustizia. può sospendere il giudizio in attesa di una pronuncia della Corte costituzionale. nessuna risposta è corretta. La Corte di Giustizia ha individuato alcune ipotesi di deroga all’obbligo di rinvio nelle quali, pur in presenza di questioni rilevanti, il rinvio può essere omesso. Tra queste ipotesi non rientra: l'ipotesi nella quale la Corte Costituzionale di uno Stato membro abbia già fornito risposta circa l’interpretazione. l'ipotesi dell’atto chiaro. l'ipotesi di risposta alle questioni sollevate risulti da una giurisprudenza costante della Corte. l'ipotesi di questione materialmente identica sia già stata sollevata di fronte alla Corte. Il comportamento arbitrario di un giudice di ultima istanza di fronte all’obbligo di rinvio alla Corte: potrebbe costituire un'ipotesi di responsabilità dello Stato. non comporta alcuna conseguenza in termini di responsabilità per lo Stato. non può mai giungere a dar luogo ad un risarcimento dei danni a favore dei singoli eventualmente lesi dalla pronuncia. potrebbe essere sanzionata amministrativamente dallo Stato. Nell’ambito delle questioni di interpretazione: alla Corte di Giustizia è riservata l’interpretazione del diritto dell’Unione, mentre l’applicazione spetta al giudice nazionale. la Corte di giustizia può procedere essa stessa all’applicazione di norme dell’Unione alla fattispecie oggetto del procedimento nazionale. la Corte può operare un’interpretazione tanto delle norme dell’Unione quanto delle norme degli Stati membri. la Corte può pronunciarsi sull’incompatibilità di una norma nazionale con norme dell’Unione. La pronuncia pregiudiziale della Corte di giustizia: vincola il giudice nazionale il quale non potrà discostarsene nel decidere lacontroversia pendente dinanzi ad esso. vincola esclusivamente il giudice nazionale che ha effettuato il rinvio ma non ha valore generale. non ha alcun valore generale. non ha mai valore retroattivo. Nel rinvio pregiudiziale, la procedura dinanzi alla Corte di giustizia prevede due fasi: una fase scritta e una orale. una fase in camera di consiglio e una pubblica. una fase pregiudiziale e una giudiziale. una fase di messa in mora e una di conciliazione. Quali sono i vantaggi del mercato interno dell'Unione europea per i consumatori?. Tutte le risposte sono corrette. I consumatori possono scegliere tra un'ampia gamma di prodotti e servizi a prezzi più bassi. I consumatori possono beneficiare di una maggiore concorrenza, che porta a prezzi più bassi e a una maggiore qualità. I consumatori possono viaggiare liberamente all'interno dell'Unione europea, il che consente loro di confrontare i prezzi e le offerte. Il mercato interno dell'Unione europea è: Un mercato unico in cui le merci, le persone, i servizi e i capitali possono circolare liberamente. Un mercato unico in cui le merci, le persone, i servizi e i capitali possono circolare liberamente, ma con alcune restrizioni. Un mercato unico in cui le merci, le persone, i servizi e i capitali possono circolare liberamente, ma solo tra gli Stati membri dell'Unione europea. Un mercato unico in cui le merci, le persone, i servizi e i capitali possono circolare liberamente, ma solo tra gli Stati membri dell'Unione europea e i paesi terzi. La tariffa doganale comune dell'Unione europea è: Una tariffa doganale che viene applicata ai prodotti importati da paesi terzi nell'Unione europea. Una tariffa doganale che viene applicata ai prodotti esportati dall'Unione europea. Una tariffa doganale che viene applicata ai prodotti nell'Unione europea. Una tariffa doganale che viene applicata ai prodotti scambiati tra gli Stati membri dell'Unione europea. Qual è lo scopo dell'unione doganale?. Tutte le risposte sono corrette. Rimuovere le barriere doganali tra gli Stati membri dell'Unione europea. Favorire il commercio tra gli Stati membri dell'Unione europea. Proteggere i produttori dell'Unione europea dalla concorrenza dei produttori di paesi terzi. Quale delle seguenti è una caratteristica dell'unione doganale dell'Unione europea?. I prodotti possono circolare liberamente tra gli Stati membri dell'Unione europea. Esistono barriere doganali tra gli Stati membri dell'Unione europea. L'Unione europea applica una tariffa doganale comune per i prodotti importati da paesi terzi. Gli Stati membri dell'Unione europea applicano tariffe doganali diverse per i prodotti importati da paesi terzi. Quale dei seguenti è un beneficio dell'unione doganale per le imprese dell'Unione europea?. Possono competere più efficacemente sui mercati internazionali. Possono esportare i loro prodotti a prezzi più bassi. Possono importare materie prime e semilavorati a prezzi più alti. Possono beneficiare di agevolazioni fiscali. L’attuazione dell’Unione doganale: è stata progressiva. è stata immediata. è stata immediata per alcuni tipi di merci di strategica importanza. nessuna risposta è corretta. Quali sono gli svantaggi delle barriere fiscali per le imprese?. Tutte le risposte sono corrette. Le barriere fiscali possono aumentare i costi di produzione delle imprese. Le barriere fiscali possono rendere più difficile per le imprese esportare i loro prodotti. Le barriere fiscali possono ridurre la concorrenza tra le imprese. Quali sono le barriere fiscali?. Tasse e imposte che vengono applicate alle merci importate o esportate. Tasse e imposte che vengono applicate alle merci prodotte o consumate all'interno di un determinato paese. Tasse e imposte che vengono applicate alle imprese che operano all'interno di un determinato paese. Tutte le risposte sono corrette. In merito ai monopoli nazionali: Il Trattato sancisce l’obbligo per gli Stati membri di riordinare in modo da escludere discriminazioni tra i cittadini quanto alle condizioni dell’approvvigionamento. Il Trattato dispone la soppressione dei monopoli nazionali commerciali. Il Trattato dispone la soppressione dei monopoli nazionali in quanto strumenti incapaci di perseguire un interesse pubblico. Nessuna risposta è corretta. Oltre al divieto dei dazi doganali, il Trattato prevede: il divieto delle restrizioni quantitative e misure di effetto equivalente. la possibilità di prevedere misure di effetto equivalente. il divieto delle sole restrizioni quantitative giacchè incidono sulla libertà di importare o esportare un prodotto. una sanzione per restrizioni quantitative di notevole rilievo. Il primo settore nel quale si è realizzata la libera circolazione tra Paesi dell’UE è stato quello: delle merci. dei capitali. delle persone. dei servizi. Qual è lo scopo della libera circolazione dei lavoratori subordinati?. Tutte le risposte sono corrette. Permettere ai cittadini dell'Unione europea di lavorare in qualsiasi Stato membro dell'Unione europea. Per proteggere i lavoratori subordinati dalla discriminazione basata sulla nazionalità. Per favorire l'integrazione tra i lavoratori subordinati dell'Unione europea. Qual è la definizione di lavoratore subordinato?. Una persona che svolge un'attività lavorativa per conto di un'altra persona, sotto la direzione e il controllo di quest'ultima. Una persona che svolge un'attività lavorativa per conto di un'altra persona, indipendentemente dalla direzione e dal controllo di quest'ultima. Una persona che svolge un'attività lavorativa per conto proprio, indipendentemente dalla direzione e dal controllo di un'altra persona. Una persona che svolge un'attività lavorativa per conto proprio, ma che è soggetta alla direzione e al controllo di un'altra persona. Chi può beneficiare del diritto di stabilimento?. Tutti i cittadini dell'Unione europea. Solo i cittadini dell'Unione europea che hanno un lavoro in un altro Stato membro. Solo i cittadini dell'Unione europea che hanno un titolo di studio riconosciuto in un altro Stato membro. Solo i cittadini dell'Unione europea che hanno un reddito minimo. Quali sono i vantaggi dell'accordo di Schengen per i cittadini dell'Unione europea?. Tutte le risposte sono corrette. Possono viaggiare liberamente tra gli Stati membri dell'Unione europea senza dover passare i controlli alle frontiere. Possono beneficiare di un mercato del lavoro più ampio. Possono avere accesso a una maggiore varietà di servizi e opportunità. Quali sono i vantaggi della libera circolazione delle persone per i cittadini dell'Unione europea?. Tutte le risposte sono corrette. Possono scegliere dove vivere, lavorare e studiare. Possono beneficiare di un mercato del lavoro più ampio. Possono avere accesso a una maggiore varietà di servizi e opportunità. Chi può beneficiare della libera circolazione delle persone?. Tutti i cittadini dell'Unione europea. Solo i cittadini dell'Unione europea che hanno un lavoro in un altro Stato membro. Solo i cittadini dell'Unione europea che hanno un titolo di studio riconosciuto in un altro Stato membro. Solo i cittadini dell'Unione europea che hanno un reddito minimo. Tra i principi fondamentali della Convenzione di Schengen non rientra: il diritto di favorire lo stabilimento delle sedi operative delle persone giuridiche anche in stati diversi dal proprio. il coordinamento tra Stati per combattere la criminalità transfrontaliera e il terrorismo. la libertà di attraversamento dei confini senza controllo se non per motivi di sicurezza. collaborazione tra forza di polizia degli stati aderenti. Diritto di stabilimento: riguarda la possibilità di esercitare stabilmente in un altro Stato un’attività non salariata. riguarda la possibilità di prestare la propria attività di professionista in un altro Stato membro senza insediamento permanente. riguarda la possibilità di esercitare in un altro Stato un’attività di lavoro subordinato. riguarda la possibilità di prendere dimora (e di rimanere) in uno degli Stati membri al fine svolgervi un’attività lavorativa salariata. In origine la libera circolazione delle «persone» riguardava: i soli cittadini degli Stati membri «economicamente attivi». i soli lavoratori subordinati. i soli lavoratori autonomi. la generalità delle persone con cittadinanza UE. Quale delle seguenti attività rientra nella libera prestazione di servizi?. La consulenza legale. La riparazione di automobili. La costruzione di edifici. La produzione di beni. Quale delle seguenti attività rientra nella libera prestazione di servizi?. La prestazione di servizi professionali. La vendita di beni. Il trasporto di persone. La fornitura di servizi pubblici. Qual è lo scopo della libera circolazione dei capitali?. Tutte le risposte sono corrette. Permettere ai cittadini dell'Unione europea di investire in altri Stati membri. Per proteggere gli investitori dalla discriminazione basata sulla nazionalità. Per favorire l'integrazione tra gli investitori dell'Unione europea. Quali sono le principali restrizioni alla libera circolazione dei servizi nell'Unione europea?. Tutte le risposte sono corrette. Le restrizioni basate sulla nazionalità. Le restrizioni basate sulla residenza. Le restrizioni basate sulla qualificazione professionale. La liberalizzazione completa dei movimenti dei capitali pone un divieto: di restrizioni ai movimenti di capitali tra Stati membri, nonché tra Stati membri e paesi terzi, oltre che sui pagamenti. di restrizioni ai movimenti di capitali tra Stati membri. di restrizione sui pagamenti solo tra Stati membri e stati terzi. di restrizione ai movimenti solo tra Stati membri e stati terzi. La prestazione di servizi comporta: l’esercizio solo temporaneo ed occasionale di un’attività non salariata. l’esercizio di un’attività non salariata purchè indeterminata. l’esercizio di attività indeterminata e salariata. l’esercizio occasionale di attività salariata. Non rientrano tra le libere prestazioni di servizi: le attività di esercizio dei pubblici poteri. le attività artigiane. le attività di carattere industriale. le attività di carattere commerciale. Quale delle seguenti non è una competenza dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera?. L'adozione di norme per il controllo delle frontiere. La sorveglianza delle frontiere esterne. La gestione dei ritorni dei migranti irregolari. La cooperazione con le autorità di polizia degli Stati membri. Quale delle seguenti è una misura di prevenzione del terrorismo nell'Unione europea?. La lotta al finanziamento del terrorismo. L'adozione di norme per il controllo delle frontiere. La condivisione delle informazioni. Tutte le risposte sono corrette. Quale delle seguenti è una misura di cooperazione tra le autorità di polizia degli Stati membri dell'Unione europea?. La condivisione delle informazioni. La cooperazione nelle indagini. La sorveglianza delle frontiere. L'adozione di norme per il controllo delle frontiere. Lo spazio di libertà sicurezza e giustizia dell'Unione europea serve a proteggere i cittadini europei da cosa?. Dalla criminalità. Dalla guerra. Dalla povertà. Dalla fame. Le politiche in materia di asilo e immigrazione sono fondate: sul principio della equa ripartizione delle responsabilità, anche sul piano finanziario, nonché sul principio di solidarietà. sul principio di solidarietà ed equa ripartizione delle responsabilità, tranne che sul piano finanziario. sul principio del refoulement. sul principio di solidarietà contemperato però dal principio del refoulement. Le norme sullo «Spazio di libertà, sicurezza e giustizia» sono il frutto del lungo cammino che ha portato: alla «comunitarizzazione» delle materie che erano inserite nell’ex Terzo Pilastro. alla «comunitarizzazione» delle materie che erano inserite nell’ex Secondo Pilastro. alla «comunitarizzazione» delle materie che erano inserite nell’ex Primo Pilastro. nessuna risposta è corretta. Quale delle seguenti non è un esempio di intesa anticoncorrenziale?. Un'impresa che si accorda con un'altra impresa per scambiarsi informazioni di mercato. Due imprese che si accordano per fissare i prezzi. Tre imprese che si accordano per dividere il mercato. Un'impresa che si accorda con un sindacato per limitare la produzione. Quale delle seguenti è una pratica vietata dalla politica della concorrenza dell'UE?. Tutte le risposte sono corrette. L'abuso di posizione dominante. L'intesa restrittiva della concorrenza. La pubblicità ingannevole. Quale delle seguenti è una delle principali finalità della politica della concorrenza dell'UE?. Tutte le risposte sono corrette. Proteggere i consumatori. Favorire la libera concorrenza. Promuovere l'innovazione. Relativamente alla politica della concorrenza, la nozione di «impresa»: non è definita dal Trattato. è espressamente definita all’art 101 TFUE. è espressamente definita all’art 102 TFUE. è espressamente definita all’art 107 TFUE. La disciplina che vieta le intese anticoncorrenziali tra imprese: vale anche per le imprese pubbliche. non vale mai per le imprese pubbliche. non vale per accordi tra imprese impliciti. non vale per le imprese incaricate della gestione di servizi di interesse economico generale. È titolata al controllo sugli aiuti di Stato: la Commissione. la Corte dei conti. la BCE. Il Consiglio. Non rientra tra le ipotesi di intesa tra imprese vietata in base alla disciplina europea riguarda i rapporti concorrenziali: accordo tra imprese che non arreca pregiudizio al commercio tra stati. accordo tra imprese anche in forma implicita che falsi la concorrenza. decisioni, anche non vincolanti, adottate da sindacati professionali o associazioni di imprese nei riguardi dei propri associati che alterare le condizioni della concorrenza. pratica concordata che rappresenti una cooperazione consapevole tra imprese a danno della concorrenza. Quale delle seguenti è una misura della PAC?. La promozione dei prodotti agricoli biologici. La produzione di energia da biomassa. La gestione dei rifiuti agricoli. L'assicurazione dei raccolti. Quale delle seguenti è una fonte di finanziamento della PAC?. Il bilancio dell'Unione europea. I contributi degli Stati membri. I dazi doganali. La vendita di prodotti agricoli. Quale delle seguenti è una misura della PAC?. Tutte le risposte sono corrette. Gli aiuti diretti agli agricoltori. I fondi per la ricerca e lo sviluppo agricolo. I fondi per la promozione dei prodotti agricoli. Quale delle seguenti è uno degli obiettivi della PAC?. Tutte le risposte sono corrette. Garantire la sicurezza alimentare. Promuovere la competitività del settore agricolo. Proteggere l'ambiente. Quale delle seguenti affermazioni è corretta sull'origine della Politica Agricola Comune (PAC)?. La PAC è stata introdotta per sostituire progressivamente le politiche agricole nazionali ed assicurare la gestione comune del mercato agricolo. La PAC è stata introdotta per promuovere l'agricoltura biologica e la produzione di prodotti locali. La PAC è stata introdotta per proteggere le tradizioni agricole europee. La PAC è stata introdotta per sostituire automaticamente le politiche agricole nazionali ed assicurare la gestione comune del mercato agricolo. Il settore della PAC rientra tra le materie oggetto di competenza: concorrente. esclusiva. parallela. complementare. Quali sono gli strumenti principali della politica monetaria dell'UE?. Tutte le risposte sono corrette. I tassi di interesse. Gli acquisti e le vendite di titoli. Le riserve obbligatorie. Quale è l'autorità responsabile della politica monetaria dell'UE?. La Banca centrale europea. La Commissione europea. Il Consiglio dell'Unione europea. Tutte le risposte sono corrette. Qual è l'obiettivo principale della politica monetaria dell'UE?. Garantire la stabilità dei prezzi. Promuovere la crescita economica. Ridurre la disoccupazione. Tutte le risposte sono corrette. Qual è l'obiettivo principale del fiscal compact?. Prevenire l'insorgere di crisi finanziarie. Promuovere la crescita economica. Rafforzare la coesione economica e sociale. Garantire un’assistenza finanziaria ai paesi dell’eurozona. Quale delle seguenti affermazioni è corretta in merito all'Eurogruppo?. L'Eurogruppo è un organo informale composto dai ministri delle finanze degli Stati membri della zona euro. L'Eurogruppo è un organo istituzionale dell'Unione Europea. L'Eurogruppo è responsabile della definizione e della conduzione della politica monetaria per la zona euro. L'Eurogruppo è un organo composto da capi di Stato e di Governo degli Stati membri della zona euro. Il Sistema europeo delle banche centrali (SEBC): è costituito dalla BCE e dalle Banche centrali nazionali (BCN) di tutti gli Stati membri. è costituito dalla BCE e dalla BEI. è costituito dalla BEI e dalle Banche centrali nazionali (BCN) di tutti gli Stati membri. è costituito dalle Banche centrali nazionali (BCN) di tutti gli Stati membri. Quali sono le principali istituzioni responsabili della politica economica dell'Unione Europea?. Il Consiglio dell'Unione Europea, La Commissione Europea, La Banca Centrale Europea. Il Consiglio dell'Unione Europea e La Commissione Europea. La Commissione Europea e la Banca europea per gli investimenti. La Banca Centrale Europea e la Banca europea per gli investimenti. Quale delle seguenti affermazioni è corretta in merito al Comitato economico e finanziario (CEF)?. è un organo consultivo a supporto del Consiglio o della Commissione dell'Unione Europea in materia di politica economica. è un organo composto da capi di Stato e di Governo degli Stati membri con funzioni di indirizzo. è un organo informale composto dai ministri delle finanze degli Stati membri dell'Unione. è responsabile della definizione e della conduzione della politica economica per l'Unione Europea. Quali sono le principali modalità di finanziamento della politica europea di coesione?. Tutte le risposte sono corrette. Contributi finanziari agli Stati membri. Contributi finanziari alle regioni. Contributi finanziari alle imprese. Qual è il fondo principale della politica europea di coesione?. Il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR). Il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR). Il Fondo europeo di occupazione e sociale (FES). Tutte le risposte sono corrette. Qual è uno degli obiettivi della politica europea di coesione?. Tutte le risposte sono corrette. Ridurre le disparità economiche e sociali tra le regioni dell'UE. Promuovere la crescita economica e l'occupazione. Proteggere l'ambiente. La politica di coesione passa attraverso una serie di fondi, tra i quali non figura: Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR). Fondo sociale europeo Plus (FSE+). Fondo per la giusta transizione (JTF). Fondo di coesione (FC). Quale dei seguenti obiettivi è prioritario per le politiche di coesione dell'Unione Europea?. Rafforzare la coesione economica e sociale tra le regioni dell'Unione Europea. Promuovere la crescita economica e la creazione di posti di lavoro. Sostenere lo sviluppo sostenibile. Promuovere il miglioramento delle condizioni di vita. Le politiche di coesione si concretizzano mediante: L’istituzione e la gestione dei fondi a finalità strutturali. La promozione di politiche economiche e sociali che favoriscano la crescita e l'occupazione. La creazione di un'Unione Europea più integrata e coesa. L’adozione di raccomandazioni rivolte agli stati membri. Quali tra le seguenti affermazioni, non rientra tra gli obiettivi politici del pacchetto coesione 2021-2027: un’Europa più sicura. un’Europa più sociale. un’Europa più verde. un’Europa più interconnessa. Quale delle seguenti è una politica ambientale dell'UE?. Tutte le risposte sono corrette. Il regolamento sugli obblighi di informazione ambientale. La direttiva sulla qualità dell'aria. Il programma LIFE. Qual è uno degli obiettivi delle politiche ambientali dell'UE?. Tutte le risposte sono corrette. Proteggere l'ambiente. Migliorare la qualità della vita dei cittadini. Promuovere lo sviluppo sostenibile. Quale delle seguenti istituzioni europee ha svolto il ruolo più importante nell'attuazione delle politiche ambientali dell'Unione europea?. Commissione europea. Parlamento europeo. Consiglio dell'Unione europea. Corte di giustizia dell'Unione europea. Quali sono gli scopi cui mira l'azione europea nel settore ambientale, secondo l'articolo 191 TFUE?. Tutte le risposte sono corrette. Protezione della salute umana. Utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali. Salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità ambientale. Qual è l'obiettivo principale delle politiche occupazionali dell'UE?. Creare più posti di lavoro e impieghi più qualificati. Ridurre la disoccupazione e la povertà. Promuovere la parità di genere e l'inclusione sociale. Promuovere un salario minimo europeo. Quale strumento dell'UE è stato utilizzato per sostenere gli Stati membri durante la pandemia di COVID-19?. Strumento SURE. Fondo sociale europeo. Fondo europeo di sviluppo regionale. Fondo di coesione. Quale tipo di azione svolge l'Unione europea in materia di politiche del lavoro?. promuove il coordinamento delle politiche intraprese dai singoli Stati, che restano titolari dell'avvio di politiche in tal senso. promuove la cooperazione volta alla definizione delle politiche dei singoli Stati membri. definisce le politiche interne agli stati, in collaborazione con essi. promuove la coprogettazione delle politiche intraprese dai singoli stati in materia. Qual è lo strumento dell'UE che fornisce finanziamenti agli Stati membri per sostenere le loro politiche occupazionali?. Fondo sociale europeo. Fondo europeo di sviluppo regionale. Fondo di coesione. Fondo Sure. Il comitato per la protezione sociale è stato istituito da?. trattato di Nizza. Atto unico europeo. trattato di Maastricht. trattato di Roma. In quale settori l'UE non può intervenire a sostenere l'azione degli stati?. condizioni di impiego dei cittadini dei paesi terzi che soggiornano anche sprovvisti di permesso nel territorio dell’Unione. sicurezza sociale e protezione sociale dei lavoratori. modernizzazione dei regimi di protezione sociale. rappresentanza e difesa collettiva degli interessi dei lavoratori e dei datori di lavoro, compresa la cogestione. Quali sono le principali sfide che le politiche sociali dell'UE devono affrontare in relazione alla trasformazione digitale?. La perdita di posti di lavoro in alcuni settori, come quello industriale. La necessità di sviluppare nuove competenze per i lavoratori. La crescente disuguaglianza tra coloro che hanno accesso alle nuove tecnologie e coloro che non lo hanno. Il divario digitale tra generazioni di lavoratori. Con quale Trattato si è aperto la strada alla politica sociale comunitaria con disposizioni specifiche sull’occupazione ?. Trattato di Amsterdam. Trattato Nizza. Trattato Roma. Atto Unico europeo. Secondo l'articolo 21 TUE, la PESC ha i seguenti obiettivi: Tutte le risposte sono corrette. La salvaguardia degli interessi dell'Unione. La promozione della pace e della sicurezza. La promozione dello sviluppo sostenibile. Qual è il principale strumento della politica estera dell'UE?. La diplomazia. L'assistenza allo sviluppo. Le sanzioni. Tutte le risposte sono corrette. Qual è uno degli obiettivi principali della politica estera dell'UE?. Tutte le risposte sono corrette. Promuovere la pace e la sicurezza. Promuovere lo sviluppo sostenibile. Promuovere i diritti umani e la democrazia. L'alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza ha il compito di: Attuare la PESC. Elaborare la PESC. Rappresentare l'Unione europea nei confronti di altri paesi. Presiedere il Consiglio Affari esteri. Quale delle seguenti istituzioni è responsabile dell'azione esterna dell'Unione europea in materia di politica estera e di sicurezza comune?. Il Consiglio europeo. Il Consiglio d’Europa. La Commissione europea. Il Parlamento europeo. Quale delle seguenti è una delle differenze tra la PESC e la PSDC?. La PESC è una politica intergovernativa, mentre la PSDC è una politica intergovernativa con elementi sovranazionali. La PESC è finalizzata a promuovere la pace, la sicurezza e la democrazia nel mondo, mentre la PSDC è finalizzata a promuovere la sicurezza e la difesa dell'Unione europea. La PESC è basata sul principio di codecisione tra il Parlamento europeo e il Consiglio dell'Unione europea, mentre la PSDC è basata sul principio di codecisione tra il Consiglio dell'Unione europea e il Consiglio europeo. La PESC prevede il ricorso a operazioni militari, mentre la PSDC non prevede il ricorso a operazioni militari. Quale delle seguenti non è un obiettivo della PESC?. Promuovere la cooperazione internazionale e lo sviluppo sostenibile. Promuovere la pace, la sicurezza e la democrazia nel mondo. Definire e attuare una politica comune di sicurezza e difesa. Proteggere gli interessi economici e commerciali dell'Unione europea. L'articolo 208 del TFUE prevede in materia di cooperazione allo sviluppo che l'UE debba: Tutte le risposte sono corrette. Costituire una politica di sviluppo coerente con le altre politiche dell'UE. Collaborare con gli Stati membri per promuovere lo sviluppo sostenibile. Promuovere il rispetto dei diritti umani e dello Stato di diritto nei paesi in via di sviluppo. L’adesione dell’Italia alle Comunità europee è avvenuta tramite la ratifica di quale Trattato?. Trattato di Roma. Trattato di Lisbona. Trattato di Maastricht. Trattato di Nizza. Con quale atto legislativo è stata formalizzata l’adesione dell’Italia alle Comunità europee?. Legge ordinaria contenente un ordine di esecuzione. Legge costituzionale contenente un ordine di esecuzione. Decreto legislativo. Legge ordinaria. Qual è la base giuridica che autorizza l’adesione dell’Italia all’Unione europea?. Art. 11 costituzione. La legge costituzionale n. 3 del 2001. La legge ordinaria. Decreto del Presidente della Repubblica. In base all’art 11 Costituzione quale delle seguenti affermazioni riflette una limitazione della sovranità italiana in favore dell’Unione?. l’Unione può influenzare la legislazione italiana in materia di concorrenza e politiche agricole. L’Italia mantiene il controllo completo sulla politica estera e la difesa. L’Italia può decidere di uscire unilateralmente dall’Unione senza restrizioni. L’Unione può adottare una politica monetaria indipendente dalla Banca centrale europea. Quando l’Unione europea ha acquistato la personalità giuridica?. Nel 2009, con l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona. Nel 1958, con l’entrata in vigore del trattato di Roma. Nel 1993 , con l’entrata in vigore del trattato di Maastricht. Nel 2003, con l’entrata in vigore del trattato di Nizza. Con quale Trattato è stata istituita la cittadinanza europea?. Trattato di Maastricth. Trattato di Parigi. Trattato di Nizza. Trattato di Lisbona. Qual è la relazione tra diritto comunitario e diritto dell’Unione europea?. Il diritto comunitario è il termine precedentemente utilizzato per far riferimento al diritto dell’Unione, riflettendo il periodo storico delle comunità, prima adozione del termine Unione europea. Il diritto dell’Unione europea è una branca del diritto comunitario. Il diritto comunitario è una branca del diritto dell’Unione europea. Il diritto dell’Unione europea e il diritto comunitario sono due entità completamente separate. Quali sono gli obiettivi principali del Consiglio d’Europa istituito nel 1949?. Promozione e tutela dei diritti umani, della democrazia e dello stato di diritto. Gestione della politica estera dell’Unione europea. Promozione della cooperazione economica tra gli stati membri. Tutte le risposte sono corrette. Quale delle seguenti affermazioni è vera riguardo alla Corte di Strasburgo?. È l’organo giurisdizionale responsabile di garantire il rispetto dei diritti umani in Europa, in base alla Convenzione europea dei diritti dell’Uomo. È l’organo giurisdizionale dell’Unione europea. È l’organo giurisdizionale responsabile della corretta interpretazione del diritto europeo e delle controversie da esso discendenti. È un organo dell’Unione Europea. Quali sono i valori fondamentali sostenuti dall’Unione europea?. Libertà, democrazia, diritti umani e stato di diritto. Libertà, uguaglianza e fraternità. Solidarietà economica e rispetto delle minoranze. Libertà economica, solidarietà sociale e tutela delle minoranze. Qual è uno dei principali obiettivi dell’Unione in merito ai suoi valori?. Promuovere la pace, la stabilità e il benessere basati sulla democrazia, i diritti e lo Stato di diritto. Promuovere la difesa della pace e i diritti umani solo nel territorio degli stati membri. Proteggere i cittadini dell’Unione dalle discriminazioni. Nessuna risposta è corretta. Cosa prevede l’articolo 2 del TUE rispetto ai valori fondamentali?. L’articolo 2 TUE stabilisce che il rispetto dei valori è una priorità e che gli obiettivi dell’Unione devono anteporre il rispetto di questi valori. L’articolo 2 TUE stabilisce che il rispetto dei valori fondamentali è importante ma li antepone agli obiettivi dell’UE solo in situazioni emergenziali. L’articolo 2 TUE non menzione il rispetto dei valori fondamentali. L’articolo 2 TUE stabilisce che L’Unione può comprimere i valori fondamentali in determinate situazioni. Cosa prevede l’articolo 1, par 2, TUE in merito al principio di prossimità?. L’art. 1, par 2, TUE stabilisce che le decisioni dell’Unione siano prese nel modo più trasparente possibile e il più vicino possibile ai cittadini. L’art. 1, par 2, TUE stabilisce che le decisioni dell’Unione siano prese nel modo più trasparente possibile anche senza che siano tenute in conto le esigenze delle autorità regionali e locali. L’art. 1, par 2, TUE non menziona affatto il principio di prossimità ma solo quello di trasparenza. L’art. 1, par 2, TUE stabilisce che le decisioni dell’Unione debbano essere prese previa autorizzazione delle autorità regionali e locali. L’art 6 par 2 TUE prevede che: 5 L’art 6 par 2 TUE prevede che: l’Unione aderisce alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali e che tale adesione non modifica le competenze dell’Unione definite nei trattati. l’Unione aderisce alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali ma che tale adesione modifica alcune competenze dell’Unione definite nei trattati. l’Unione aderisce alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali e che tale adesione aumenti le competenze dell’Unione definite nei trattati. L’Unione riconosce i diritti, le libertà e i principi sanciti nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Tra gli scopi che l’Unione europea deve perseguire nel suo operato non rientrano: l’affermazione dell’unione monetaria europea sui piani internazionale e globale. Il progresso economico, sociale e culturale dei suoi popoli. l'affermazione dei suoi valori sui piani internazionale e globale. la coesione economica, sociale e territoriale. Esiste una gerarchia tra i diversi obiettivi dell’Unione?. Non vi è nessuna gerarchia ma nel caso in cui essi possano apparire in contrasto tra di loro, spetta al legislatore dell’Unione e alla Corte di giustizia trovare un appropriato equilibrio. Non vi è nessuna gerarchia ma nel caso in cui essi possano apparire in contrasto tra di loro, spetta unicamente al legislatore dell’Unione appianare il contrasto. Non vi è nessuna gerarchia ma nel caso in cui essi possano apparire in contrasto tra di loro gli Stati possono ricorrere al Tribunale. sì, c'è una gerarchia. Che cosa si intende per principio di democrazia rappresentativa nel contesto europeo?. che i cittadini sono direttamente rappresentati a livello europeo, nel Parlamento europeo e che i loro rappresentanti possono prendere per loro decisioni. che i cittadini sono direttamente rappresentati dai membri dei Governi dei proprio Stati all’interno delle istituzioni europee. che i cittadini possono avere potere di iniziativa nei confronti della Commissione europea. Tutte le risposte sono corrette. Il rispetto del principio di uguaglianza, previsto dall'articolo 9 del Trattato sull'Unione Europea, fa si che: tutti i cittadini europei possano beneficiare di uguale attenzione da parte delle istituzioni, organi e organismi UE. tutti i cittadini europei possano circolare liberamente nel territorio dell’Unione. tutti i cittadini possono concorrere al buon andamento del mercato interno, senza discriminazioni di sorta. tutti i cittadini possano aggiungere alla propria cittadinanza, la cittadinanza europea. Su quale principio generale enunciato dall’art 5 del TUE si fonda la delimitazione delle competenze dell’Unione: Principio di attribuzione. Principio di sussidiarietà. Principio di proporzionalità. Principio di prossimità. Su quali principi si fonda l’esercizio delle competenze dell’Unione?. Principi di sussidiarietà e proporzionalità. Principi di attribuzione e proporzionalità. Principi di attribuzione, di sussidiarietà e di proporzionalità. Nessuna risposta è corretta. l’Unione agisce: esclusivamente nei limiti delle competenze che le sono attribuite dagli Stati membri nei trattati per realizzare gli obiettivi da questi stabiliti. Qualsiasi competenza non attribuita all’Unione nei trattati appartiene agli Stati membri. nei limiti delle competenze che le sono attribuite dagli Stati membri nei trattati per realizzare gli obiettivi da questi stabiliti. Qualsiasi competenza non attribuita all’Unione nei trattati però non appartiene automaticamente agli Stati membri. esclusivamente nelle materie che non sono di competenza degli Stati membri. esclusivamente con azioni di sostegno e complementari al fine di armonizzare le varie discipline nazionali. Rientrano tra i settori di materie a competenza esclusiva dell’Unione: concorrenza del mercato interno. turismo. protezione dei consumatori. cooperazione amministrativa. Le competenze dell’Unione si suddividono nelle categorie seguenti: competenza esclusiva, competenza concorrente e azioni di sostegno, coordinamento e completamento. competenza esclusiva e competenza concorrente. competenza esclusiva e azione di coordinamento e completamento. competenza esclusiva e competenza residuale. La cristallizzazione del principio di attribuzione: può essere parzialmente temperata dalla clausola di flessibilità e dalla teoria dei poteri impliciti. non può mai essere temperata. può essere temperato se gli Stati autorizzano. può essere temperato dalla clausola di flessibilità solo nel settore della politica estera. Quali sono i presupposti per l’applicazione del principio di sussidiarietà?. Tutte le risposte sono corrette. è prevista per le materia che non siano di esclusiva competenza dell’Unione. è prevista qualora si presuma l’insufficienza degli stati a risolvere il problema specifico. l’azione abbia dimensione europea. Il controllo sui principi di sussidiarietà e proporzionalità è. Un controllo tanto a priori che si sostanzia nella valutazione circa la presenza o meno della motivazione del progetto di atto legislativo rispetto al principio di sussidiarietà, quanto a posteriori mediante la procedura di ricorso per annullamento presso la Corte di Giustizia Europea. Un controllo preventivo che si sostanzia nella valutazione circa la presenza o meno della motivazione del progetto di atto legislativo rispetto al principio di sussidiarietà. Un controllo a posteriore mediante la procedura di ricorso per annullamento presso la Corte di Giustizia Europea. Un controllo concomitante durante tutta la fase di redazione dell’atto legislativo da parte dell’Unione. hi vigila sull’applicazione dei principi di sussidiarietà e proporzionalità?. I Parlamenti nazionali. Il Parlamento europeo. La Commissione europea. La Corte di Giustizia. Prima del Trattato di Lisbona: i Trattati non enumeravano esplicitamente le competenze delle istituzioni europee, queste erano desumibili in via implicita dagli obiettivi dell’Unione. i Trattati già enumeravano esplicitamente le competenze delle istituzioni europee. i Trattati delegavano la determinazione delle competenze dell’UE gli stati membri. nessuna risposta è corretta. Il TFUE fornisce: fornisce una elencazione puntuale dei diversi settori in cui sono previste competenze dell’Unione, nonché una classificazione di tali competenze. fornisce esclusivamente la classificazione delle competenze. non fornisce né l’elenco dei settori di competenza né la classificazione delle categorie. fornisce un elenco puntuale delle sole materie di competenza esclusiva dell’UE. Le competenze dell’Unione europea possono distinguersi in: tre categorie esclusive, concorrenti e complementari. due categorie esclusive e concorrenti. in quattro categorie esclusive, concorrenti, parallele e complementari. in quattro categorie esclusive, concorrenti, di coordinamento e complementari. Con la classificazione delle competenze introdotta dal Trattato di Lisbona: il quadro delle competenze dell’Unione nonostante tutto rimane ancora abbastanza generico. il quadro delle competenze dell’Unione è finalmente specifico e dettagliato. il quadro delle competenze concorrenti è dettato nello specifico mentre quello delle esclusive resta ancora generico. nessuna risposta è corretta. L’art. 3 TFUE contiene: un elenco tassativo dei settori di competenza esclusiva dell’Unione europea. un elenco tassativo dei settori di competenza concorrente dell’Unione europea. un elenco tassativo dei settori di competenza complementare dell’Unione europea. un elenco dei criteri di assegnazione delle competenze parallele da parte degli Stati membri nei confronti dell’Unione Europea. Rientrano tra i settori di competenza esclusiva dell’UE tassativamente elencati: unione doganale, politica monetaria e la politica commerciale comune. politica sociale, reti trans-europee e unione doganale. unione doganale, spazio di libertà, sicurezza e giustizia. mercato interno, istruzione e formazione professionale. L’art. 4, par. 2, TFUE contiene un elenco: non tassativo dei principali settori di competenza concorrente. tassativo dei principali settori di competenza concorrente. non tassativo dei settori di competenza complementare. tassativo dei settori di competenza esclusiva. Nei principali settori di competenza concorrente UE/Stati membri: l’esistenza di una competenza dell’UE non fa venire meno le competenze degli Stati membri. l’esistenza di una competenza dell’UE fa venire meno le competenze degli Stati membri. l’esistenza di una competenza dell’UE non fa venire meno le competenze degli Stati membri che non devono rispettare gli atti UE necessariamente. nessuna delle risposte è corretta. Tra i settori di competenza complementare rientrano: ricerca, sviluppo tecnologico e spazio e protezione civile. sicurezza e giustizia, problemi comuni di sicurezza in materia di sanità pubblica. coesione economica, sociale e territoriale, agricoltura e pesca, ambiente. politica commerciale comune, unione doganale. Le competenze complementari possono a loro volta essere suddivise in: in tre sottocategorie, a seconda della diversa forma e ampiezza dell’intervento delle istituzioni europee. in due sottocategorie, a seconda della diversa forma e ampiezza dell’intervento delle istituzioni europee. in quattro sottocategorie, a seconda della diversa forma e ampiezza dell’intervento delle istituzioni europee. le competenze complementari non hanno alcuna suddivisione. Alla competenza nel settore della politica estera e di sicurezza comune: si applicano pienamente i principi di attribuzione, sussidiarietà e proporzionalità. non si applicano pienamente i principi di attribuzione, sussidiarietà e proporzionalità. si applica solo il principio di attribuzione. si applica solo il principio di proporzionalità. La politica estera e di sicurezza comune è definita e attuata da: Consiglio europeo e Consiglio. Commissione. Parlamento europeo. Consiglio e Commissione. Nel settore della politica estera e di sicurezza comune: è esclusa l’adozione di atti legislativi. è prevista esclusivamente l’adozione di atti legislativi. non si prevede nulla in merito alla possibilità o meno di adottare atti legislativi. nessuna delle risposte è corretta. Corte di giustizia dell’Unione europea nel settore della politica estera e di sicurezza comune: non è competente, se non per alcuni limitati profili. è competente nei settori espressamente elencati. ha una competenza ampia. ha una competenza residuale. La competenza esterna dell’UE: non ha portata illimitata, deve rispettare il principio di attribuzione. ha portata illimitata. è generale e astratta. nessuna delle risposte è corretta. Ai sensi dell’art 3 TUE la competenza esterna dell’UE ha natura esclusiva quando la conclusione di un accordo: è necessaria per consentirle di esercitare le sue competenze a livello interno. non è prevista in un atto legislativo dell’UE. non incidono sulle norme comuni o sulla loro portata. non è necessaria per consentirle di esercitare le sue competenze a livello interno. La conclusione di un accordo internazionale da parte dell’UE: impedisce agli Stati membri di concludere a loro volta un accordo nel medesimo campo in alternativa all’Unione. non preclude la possibilità per gli Stati membri di concludere a loro volta un accordo nel medesimo campo in alternativa all’Unione. richiede l’intervento di mediazione degli stati membri. nessuna delle risposte è corretta. Quando la conclusione di un accordo è prevista dai trattati si parla di: competenza esterna normativamente prevista. competenza esterna parallela «preventiva». competenza esterna parallela. competenza esterna parallela «successiva». Prima del Trattato di Lisbona: non c’era una norma nei Trattati che si occupasse della competenza esterna dell’UE. la competenza esterna dell’UE era prevista nelle norme dei Trattati in termini di competenza concorrente. era prevista solo nel preambolo alle norme dei Trattati. nessuna risposta è corretta. La realtà dell’integrazione europea attuale è il frutto: di una lunga, complessa e faticosa evoluzione durata anni. di una lunga ma non complessa evoluzione. di una rapida evoluzione. nessuna risposta è corretta. Dopo la fine della Seconda guerra mondiale, i politici dell’epoca si convincono della necessità: di avviare un processo di integrazione europea come unico rimedio per evitare il ripetersi degli eventi che avevano portato al conflitto nel cuore dell’Europa. di unire gli sforzi politici e militari per programmare una operazione di pace. di istituire una Unione Europea di difesa comune. della necessità di riarmare gli stati europei per garantire la pace nel continente. L’integrazione Europea avvenne in un primo tempo: soltanto tra gli Stati dell’Europa Occidentale. soltanto tra gli Stati dell’Europa Orientale. tra tutti gli Stati oggi presenti nell’UE ad eccezione della Germania dell’est. nessuna risposta è corretta. Il primo embrione di coordinamento europeo è rappresentato: dall’Organizzazione per la cooperazione europea (OECE). dalla NATO. dalla CEE. dall’EURATOM. Nel 1949 con il Trattato di Londra, viene istituito il Consiglio d'Europa allo scopo di: favorire la collaborazione tra Stati membri per salvaguardare gli ideali politici e di libertà patrimonio comune di democrazia. Dare impulso alle politiche dell’UE. Dare supporto al Parlamento europeo nel rappresentare i cittadini europei. Favorire la gestione dei fondi del piano Marshall. La Nato è: Un’organizzazione sul piano militare volta al mantenimento della pace. Un’organizzazione che difende i diritti dell’uomo e le libertà fondamentali. Un’organizzazione di stati europei istituita per garantire il riarmo degli stati membri. Una istituzione dell’UE. La prima comunità sovranazionale europea è: la Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA). La Comunità Europea di Difesa (CED). la Comunità Economica Europea (CEE). l'Unione europea. Gli obiettivi della CECA sono: cooperazione nel settore del carbone e dell’acciaio. cooperazione internazionale. l’abolizione del carbone e dell’acciaio. l’abolizione delle dogane e la gestione comune dell’energia atomica. Con la nascita della CECA: è sorta una struttura sovrannazionale dotata di propri organi. è sorta una struttura sovrannazionale priva però di propri organi. è nato il Consiglio dei ministri europeo. è nato il Parlamento europeo. La proposta contenuta nella Dichiarazione Schuman: viene accolta inizialmente da sei Stati, sorge così la «Piccola Europa». viene accolta subito dai 27 stati membri. viene accolta solo dagli stati dell’Europa Occidentale. viene accolta solo dagli stati dell’Europa Orientale. Il 25 marzo 1957, a Roma, vengono firmati due Trattati che istituiscono: CEE e EURATOM. CECA e CEE. CED E CEE. CED E NATO. Trattato che istituisce la Comunità Economica Europea (CEE) ha l’obiettivo di: creare un mercato comune e un’unione doganale. creazione di un mercato comune nel settore dell’energia nucleare. rafforzare le dogane tra Stati membri. nessuna risposta è corretta. Il TCEE e il Trattato Euratom entrano in vigore il 1° gennaio 1958. Le Comunità europee, quindi, diventano: tre. cinque. due. un unico soggetto giuridico. La struttura istituzionale delle due nuove Comunità: rispecchia quella della CECA, con la previsione di quattro istituzioni. abolisce le istituzioni della CECA. rispecchia quella della CECA, con la previsione di due istituzioni. nessuna risposta è corretta. Nei trattati di Roma si evitò: di disporre la creazione del mercato comune nell’immediatezza ma si preferì un approccio più graduale. di disporre un approccio graduale per la creazione di un mercato comune. un percorso scandito per tappe. l’abolizione delle dogane. La realizzazione di un mercato comune è prevista: nell'arco di un periodo transitorio di 12 anni, suddiviso in tre tappe. con effetto immediato. con l’entrata in vigore dei trattati di Roma. nessuna risposta è corretta. Il periodo di transizione dedicato all'ampliamento dei contingenti e alla progressiva eliminazione delle dogane interne: si conclude con quasi un anno di anticipo. si conclude con ritardo rispetto al termine fissato. si interrompe senza raggiungere l’obiettivo. si conclude nel 2003. Il periodo transitorio corrisponde alla parentesi temporale: 1958-1969. 1958 -1990. 1958- 2003. 1951-1958. Per ridurre il problema del deficit democratico: negli anni vi è stato un lento ma inesorabile ampliamento dei poteri dell’istituzione parlamentare europea. negli anni vi è stato un lento ma inesorabile ampliamento dei poteri della BCE. negli anni vi è stato un lento ma inesorabile ampliamento dei poteri del Consiglio. negli anni vi è stato un lento ma inesorabile ampliamento dei poteri dell’istituzione Commissione. La Conferenza sul futuro dell’Europa conclusasi nel 2022: è stato un processo di partecipativo, dal basso verso l’alto, che ha consentito ai cittadini di pronunciarsi su ciò si aspettano dall’Unione. è stato un processo verticale che, dall’alto verso il basso, ha permesso alle istituzioni europee di condividere coi cittadini europei le prospettive sul futuro dell’Europa. è stata l’occasione per celebrare i Trattati di Roma. nessuna risposta è corretta. I Trattati di Roma: sono stati oggetto di modifiche. non sono mai stati oggetto di modifiche. sono stati abrogati. nessuna risposta è corretta. L’Atto Unico europeo fissava l’obiettivo: del «mercato unico interno» senza frontiere entro dicembre 1992. del mantenimento della pace nel continente europeo. della creazione della CED. del «mercato unico» seppur col mantenimento delle frontiere. Il Trattato sull’Unione Europea (TUE), firmato a Maastricht nel 1992, istituisce: l’Unione europea, avente una struttura organizzativa a «tre pilastri». il «mercato unico interno» senza frontiere. l’EURATOM. La CEE. Non rientra tra gli obiettivi politici dell’Unione Europea, a seguito dell’approvazione del Trattato di Maastricht: Il rafforzamento della difesa armata dei confini europei. Affermazione dell’identità dell’Unione sulla scena internazionale. Rafforzamento della tutela dei diritti e degli interessi dei cittadini degli Stati membri (con l’istituzione della cittadinanza europea). Sviluppo di una stretta cooperazione nei settori della giustizia e degli affari interni. Il Trattato sull’Unione Europea (TUE) è entrato in vigore: Il 1° novembre 1993. Il 1° novembre 2003. Il 1° novembre 1997. Il 7 febbraio 1992. La struttura a tempio è: è frutto del compromesso raggiunto al momento della firma del trattato. è frutto della volontà unanime di tutti i firmatari del Trattato. è frutto dell’evoluzione della struttura dell’Atto Unico europeo. Nessuna delle risposte è corretta. Il Primo pilastro del Trattato di Maastricht: Mira a garantire il buon funzionamento del mercato unico, dello sviluppo armonioso, equilibrato e sostenibile delle attività economiche, un elevato livello di occupazione e di protezione sociale. Mira a difendere i valori comuni, gli interessi fondamentali e l’indipendenza dell’Unione; mira al rafforzamento della sicurezza dell’UE e degli Stati membri nonché al mantenimento della pace e al rafforzamento della sicurezza internazionale. Mira a garantire un livello elevato di sicurezza in uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia, mediante la realizzazione di un’azione comune tra gli Stati membri nel settore della cooperazione di polizia e giudiziaria. Nessuna risposta è corretta. Col Trattato di Amsterdam: Il Parlamento Europeo diventa vero co-legislatore unitamente al Consiglio. Il consiglio diventa vero co-legislatore unitamente alla Commissione. Il consiglio diventa vero co-legislatore unitamente al Consiglio europeo. Nessuna risposta è corretta. Quali novità non sono state introdotte dal Trattato di Amsterdam: ha istituito la struttura organizzativa a «tre pilastri». è stato introdotto un nuovo Titolo dedicato questione occupazionale. è stato ridenominato il terzo pilastro (“Cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale”). è stata introdotta la facoltà per alcuni Stati membri di organizzare una cooperazione rafforzata tra loro. L’obiettivo del Trattato di Nizza è di: fornire nuovo assetto istituzionale alla Comunità funzionale all’allargamento dell’Unione agli stati dell’Europa orientale. creare un «mercato unico interno» senza frontiere. rinnovare la struttura organizzativa a «tre pilastri». nessuna risposta è corretta. Il Consiglio europeo di Bruxelles a giugno 2004 approva: il testo del Trattato che adotta una Costituzione per l’Europa. la Dichiarazione di Laeken. la Dichiarazione relativa al futuro dell’Europa. la dichiarazione di Schumann. la ratifica del Trattato costituzionale è sottoposta a un referendum popolare: In Francia e nei Paesi Bassi. In Italia e nei Paesi Bassi. In Germania. In Francia e in Lussemburgo. Il Trattato di Lisbona riveste una grandissima importanza sotto il profilo politico perché: rimette in moto il progetto di integrazione stoppato dalla mancata ratifica dall’ambizioso progetto di Trattato costituzionale europeo. costituisce la ratifica dall’ambizioso progetto di Trattato costituzionale europeo. con esso nasce la “Piccola Europa”. nessuna risposta è corretta. Non rientra tra le novità principali del Trattato sull’Unione europea (TUE): la Generalizzazione della procedura legislativa ordinaria. trasformazione del Consiglio europeo in una istituzione dell’UE. previsioni sulla vita democratica dell’Unione. esplicito riferimento ai valori e sui quali si fonda l’UE. Il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) è: un trattato applicativo di natura operativa. un trattato contenente principi e valori sui quali si fonda l’UE. un trattato che si limita a riproduce interamente il contenuto del Trattato costituzionale del 2004. nessuna risposta è corretta. Tra le novità del Trattato di Lisbona, riprese dal Trattato costituzionale del 2004 non rientra: il divieto di recesso dall’Unione. L’attribuzione all’Unione europea di personalità giuridica. La creazione di un Presidente permanente del Consiglio europeo. Abolizione pressoché totale della Struttura a pilastri. La Conferenza sul futuro dell'Europa lanciata a marzo 2021 è: un grande esercizio democratico partecipativo paneuropeo. una Conferenza intergovernativa tra le istituzioni europee. un momento di celebrazione del Trattato di Lisbona. nessuna risposta è corretta. I panel organizzati in funzione dell’esercizio della Conferenza sul futuro dell'Europa lanciata a marzo 2021 erano composti da: cittadini europei. soli parlamentari europei. soli rappresentanti del Consiglio europeo. commissari europei. Rispetto al Trattato costituzionale europeo, vi sono anche molte differenze: a partire dalla scelta nel senso di una «de-costituzionalizzazione» della riforma. a partire dal rafforzamento della partecipazione dei Parlamenti nazionali col potere di controllo. a partire dal rafforzamento del ruolo del Presidente della Commissione. a partire dalla distinzione tra atti legislativi europei e non legislativi. La natura della nuova Unione europea che risulta dal Trattato di Lisbona è quella di : organizzazione sovranazionale. organizzazione internazionale avanzata. Stato federale. Nessuna risposta è corretta. L’Italia è uno dei Paesi fondatori dell’Unione europea sin dal 1951 insieme a: Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo e Paesi Bassi. Spagna, Francia, Germania, Lussemburgo e Paesi Bassi. Croazia, Francia, Germania, Ungheria e Paesi Bassi. Ungheria, Francia, Germania, Lussemburgo e Paesi Bassi. L’Italia ha aderito all’UE fin dal: Trattato di Parigi. Trattato di Roma. Trattato di Nizza. Trattato Maastricht. Aderendo alle Comunità europee, l’Italia NON ha accettato la seguente condizione: La prevalenza delle istituzioni europee su quelle nazionali in ogni ambito di competenza. la diretta applicabilità di alcune norme comunitarie. l’effetto diretto. la prevalenza del diritto europeo su quello interno. La fonte che disciplina l’adesione dell’Italia è: la legge di ratifica del Trattato contenente ordine di esecuzione. la legge di esecuzione. la legge di delegazione europea. la legge costituzionale di recepimento del Trattato. La copertura costituzionale per permettere di autorizzare l’adesione ai Trattati mediante è: individuata della Corte Costituzionale nell’art 11 della Costituzione. individuata della Corte Costituzionale nell’art 12 della Costituzione. individuata della Corte Costituzionale nell’art 111 della Costituzione. individuata della Corte Costituzionale nell’art 112 della Costituzione. Il nuovo art. 117, comma 1, Cost. rende esplicita: la sottoposizione della legislazione statale e regionale ai vincoli derivanti dall’ordinamento europeo. la sottoposizione della legislazione europea ai vincoli statale. la sottoposizione della legislazione europea ai vincoli statale e regionali. nessuna risposta è corretta. I commi 2, 3, 5 dell’Art. 117 Cost. non prevedono: l’autorizzazione alla limitazione della sovranità nazionale. i rapporti tra lo stato e l’UE nelle materie demandare alla competenza statale esclusiva. i rapporti internazionali e con l'Unione europea delle Regioni, tra la legislazione concorrente. la partecipazione delle Regioni alla fase ascendente e discendente del diritto comunitario. L’art. 120 Costituzione prevede: poteri statali sostitutivi con riferimento all'ipotesi del mancato rispetto della normativa comunitaria. l’autorizzazione alla limitazione della sovranità nazionale. la partecipazione delle Regioni alla fase ascendente e discendente del diritto comunitario. la sottoposizione della legislazione europea ai vincoli statale. La diretta efficacia delle direttive è possibile quando: impone obblighi sufficientemente chiari e precisi. è prevista necessariamente l’emanazione di un atto di esecuzione. sussistono dei rapporti orizzontali. il contenuto non sia un obbligo già previsto dai Trattati. In base al principio dell’interpretazione conforme: tutti gli organismi nazionali sono tenuti ad interpretare il proprio diritto interno in modo quanto più compatibile col diritto UE. il giudice disapplica la norma interna confliggente con la norma europea. i giudici sono tenuti ad interpretare il diritto interno in modo quanto più compatibile col diritto UE. il giudice potrà procedere all’interpretazione contra legem delle norme nazionali. Il diritto ad ottenere il risarcimento del danno subito in conseguenza della mancata attuazione di una direttiva non direttamente efficace è stato affermato per la prima volta: nella sentenza Francovich. nella sentenza Brasserie du Pêcheur. nella sentenza Köbler. nella sentenza Costa. In base all'art 288 TFUE quale dei seguenti atti dell'UE ha efficacia diretta: I regolamenti. Le direttive. Le decisioni. Le raccomandazioni. Quale delle seguenti affermazioni è corretta: La diretta applicabilità è una caratteristica degli atti dell'UE che produce effetti giuridici immediati negli Stati membri, mentre l'effetto diretto è la capacità di una norma di creare direttamente diritti in capo ai singoli. La diretta applicabilità è una caratteristica degli atti dell'UE che produce effetti giuridici immediati negli Stati membri, mentre l'effetto diretto è la capacità di una norma di creare direttamente obblighi in capo agli Stati membri. La diretta applicabilità è una caratteristica degli atti dell'UE che produce effetti giuridici immediati negli Stati membri, mentre l'effetto diretto è la capacità di una norma di essere invocata direttamente dinanzi ai giudici nazionali. La diretta applicabilità e l'effetto diretto sono la stessa cosa. Si può parlare di effetti diretti di una direttiva: Solo dopo la scadenza del termine per l’attuazione concesso agli Stati membri. anche prima della scadenza del termine per l’attuazione. qualora sia lo Stato membri a richiederlo. quando è espressamente stabilito dai Trattati. Per soddisfare il requisito della sufficiente precisione, la norma europea deve specificare almeno tre aspetti, tra i quali non rientra: la condizione di subordinazione all’intervento normativo nazionale. il titolare dell’obbligo. il titolare del diritto. contenuto del diritto-obbligo creato dalla norma stessa. Con la sentenza Van Gend & Loos la Corte di Giustizia stabilisce: il principio della efficacia diretta ed immediata del diritto comunitario all’interno degli Stati membri. il principio del primato del diritto europeo sulle norme interne agli Stati membri contrastanti con esso. il principio dell’effetto diretto delle direttive quando siano incondizionate. l’effetto diretto guardante non solo un divieto ma anche l’obbligo di fare. I Trattati in materia di efficacia diretta delle decisioni: non dispongono nulla. dispongono i casi espressi nei quali essa sia prevista. dispongono in merito all’efficacia orizzontale delle decisioni. non solo dispongono in merito all’obbligatorietà per i destinatari ma altresì dettagliano in casi nei quali l’efficacia diretta deve avere effetti verticali e quando invece deve averne orizzontali. Con la Sentenza Brasserie du Pêcheur del 1996 la Corte di Giustizia ha stabilito che tra gli organi che, con il loro comportamento commissivo od omissivo, possono far sorgere la responsabilità per danni dello Stato membro, vi sono: gli organi legislativi dello Stato; le autorità fiscali; gli enti locali; il potere giudiziario. gli organi legislativi e il potere giudiziario. il potere giudiziario e le autorità amministrative. solo gli organi legislativi. |