25-32 Psicologia Sociale
![]() |
![]() |
![]() |
Title of test:![]() 25-32 Psicologia Sociale Description: Domande chiuse psicologi sociale |




New Comment |
---|
NO RECORDS |
L'influenza informativa: non avviene quando le condizioni del contesto sono ambigue. entra in gioco quando ci troviamo in una condizione di incertezza e siamo propensi a fare affidamento sulle nostre conoscenze. entra in gioco quando ci troviamo in una condizione di incertezza e siamo propensi a fare affidamento sugli altri. entra in gioco quando ci troviamo in una condizione chiara e non ambigua e siamo propensi a fare affidamento sulle nostre conoscenze. Quando le persone conformano le proprie idee alle aspettative altrui si parla di: influenza normativa. influenza informativa. interiorizzazione della norma sociale. obbedienza all'autorit. La fonte passiva dell'influenza sociale si distingue dalla fonte attiva per: il canale utilizzato per trasmettere il messaggio persuasivo. il grado di intenzionalità. la familiarità del messaggio persusivo. il contenuto del messaggio. L'influenza normativa può condurre: all'esclusione sociale. a una accettazione privata della norma individuale. allo spostamento del rischio. a un'accettazione privata della norma di gruppo. Lo spostamento del rischio è la tendenza degli individui: ad assumere decisioni meno rischiose quando sono in gruppo rispetto a quando sono da soli. ad attribuirsi la colpa di decisioni prese a livello collettivo. a incolpare il gruppo a seguito di decisioni prese individualmente. ad assumere decisioni più rischiose quando sono in gruppo rispetto a quando sono da soli. Lo studio di Sherif (1936) ha dimostrato che: Le persone assegnate prima alla sessione individuale e poi alla sessione di gruppo non abbandonano la norma individuale assunta nella prima sessione. Le persone assegnate prima alla sessione di gruppo e poi alla sessione individuale abbandonano la norma di gruppo assunta nella prima sessione per convergere verso la norma individuale. le norme individuali cambiano difficilmente, anche a seguito dell'interazione sociale. Le persone assegnate prima alla sessione individuale e poi alla sessione di gruppo abbandonano la norma individuale assunta nella prima sessione per convergere verso la norma di gruppo. Il fattore più significativo affinché avvenga l'influenza della maggioranza è: il numero delle prove proposte. l'unanimitò della maggioranza. il numero di partecipanti appartenenti al gruppo di maggioranza. il tempo intercorso tra il proprio giudizio e quello espresso dalla maggioranza. I partecipanti agli esperimenti di Asch ritenevano... di dover infliggere punizioni fisiche a (presunti) allievi. di dover prestare aiuto in una situazione ambigua. di doversi adeguare all'opinione del gruppo. di dover simulare una condizione di detenzione. Dopo aver subito un'esclusione sociale le persone. si conformano maggiormente alle valutazioni della maggioranza. si conformano in misura minore alle valutazioni della maggioranza. non risentono dell'influenza sociale. si conformano maggiormente alle valutazioni della minoranza. Tra i motivi che spingono le persone ad aderire a una maggioranza vi sono: la necessità di comprendere la discrepanza tra il proprio punto di vista e quello della maggioranza, l'euristica del consenso, il senso di solitudine. il senso di solitudine, la stima di sé, l'euristica del consenso. la necessità di comprendere la discrepanza fra il proprio punto di vista e quello della maggioranza, la stima di sé e il bisogno di appartenenza. il bisogno di appartenenza, la stima di sé e il senso di solitudine. L'influenza della maggioranza: svolge un ruolo fondamentale nel favorire i processi di cambiamento sociale. è un'influenza per lo più pubblica e poco profonda. avviene solo nel caso di contatto diretto con il gruppo di maggioranza. è un'influenza per lo più privata e molto profonda. Secondo Moscovici (1980), la differenza tra gli effetti provocati dall'influenza della minoranza e quelli indotti da una maggioranza è dovuta: all'attivazione di processi qualitativamente differenti: confronto per la maggioranza e convalida per la minoranza. al numero di componenti diciascun gruppo. all'attivazione di processi qualitativamente diffferenti: convalida per la maggioranza e confronto per la minorenne. ai rapporti preesistenti tra i due gruppi. Tra i fattori che possono ostacolare o facilitare l'influenza della minoranza vi sono: contesto normativo e presenza di un leader. contesto normativo e contatto con la minoranza. presenza di un leader e contatto con la minoranza. numero di partecipanti e contesto normativo. I miti di legittimazione sono un dispositivo molto potente: di conservazione delle gerarchie sociali. per il cambiamento sociale. per la promozione dell'uguaglianza. per la mobilità sociale. Secondo Moscovici, quale fattore è essenziale affinché possa verificarsi l'influenza della minoranza?. i contenuti delle idee della minoranza. la coerenza. il rapporto della minoranza con la maggioranza. il numero dei partecipanti della minoranza. Lo studio di Pérez e Mugny (1987) sull'influenza esercitata dalla maggioranza e dalla minoranza ha dimostrato che: la maggioranza eserrcita maggiore influenza diretta mentre la minoranza esercita un'influenza più indiretta. maggioranza e minoranza esercitano la stessa forma di influenza. la maggioranza esercita meno influenza rispetto alla minoranza quando i partecipanti sono sensibili al tema centrale della comunicazione persuasiva. la maggioranza esercita maggiore influenza indiretta mentre la minoranza esercita un'influenza più diretta. L'influenza della minoranza. può portare alla conversione privata e profonda delle opinioni del bersaglio. ha un ruolo meno importante rispetto all'influenza esercitata dalla maggioranza. e un'influenza per lo più pubblica e poco profonda. contribuisce al mantenimento dello status quo. L'effetto modellante porta le persone: ad adottare il comportamento della minoranza ad altri contesti o applicandolo a diversi contenuti. a modellare il proprio comportamento sulla base della loro appartenza a gruppo di maggioranza o minoranzza. ad adottare il comportamento della maggioranza ad altri contesti o applicandolo a diversi contenuti. a modellare il proprio comportamento sulla base del tempo trascorso nel gruppi di apparteneza. In psicologia sociale, il termine atteggiamento indica: una valutazione soggettiva relativamente durevole nei confronti di un oggetto, persona, evento o situazione. una valutazione soggettiva tendenzialmente instabile nei confronti di un oggetto, persona, evento o situazione. una valutazione tendenzialmente istabile nei confronti di stimoli non sociali. una reazione o azione osservbile, relativamente durevole. Quale documento parla degli aspetti etici della ricerca in psicologia sociale?. Il DSM. Il Codice internazionale delle buone prassi nella ricerca sociale. Il Codice delle procedure di ricerca con soggetti umani e non umani. Il Codice etico dell'Associazione Italiana di Psicologia. I partecipanti agli esperimenti di Milgram ritenevano... di dover infliggere punizioni fisiche a (presunti) allievi. di dover simulare una condizione di detenzione. di doversi adeguare all'opinione del grupp. di dover prestare aiuto in una situazione ambigua. La teoria dell'autopercezione è stata formulata da... Katz. Pavlov. Zajonc. Bem. L'approccio funzionale sostiene che: le espressioni facciali delle persone avvengono in funzione di un determinato oggetto o situazione. la formazione di un atteggiamento avviene a partire dal comportamento messo in atto. gli atteggiamenti si formano perché svolgono delle funzioni psicologiche e soddisfano dei bisogni specifici. la formazione degli atteggiamenti avviene tramite processi non consapevoli. L'effetto della mera esposizione (Zajonc, 1965): non è influenzato dalla valenza negativa, neutra e positiva iniziale nei confronti dell'oggetto di atteggiamento. avviene soltanto quando l'oggetto di atteggiamento è presentato una singola volta e in maniera estremamente positiva. è più forte quando siamo esposti a un oggetto di atteggiamento inizialmente neutro e positivo. è più forte quando siamo esposti a un oggetto di atteggiamento inizialmente negativo. Secondo l'effetto della mera esposizione: La singola esposizione a uno stimolo determina un atteggiamento più favorevole nei suoi confronti. La singola esposizione a uno stimolo determina un atteggiamento meno favorevole nei suoi confronti. L'esposizione ripetuta a uno stimolo determina un atteggiamento meno favorevole nei suoi confronti. L'esposizione ripetuta a uno stimolo determina un atteggiamento più favorevole nei suoi confronti. Gli atteggiamenti impliciti: tutte le altre risposte sono corrette. possono non corrispondere agli atteggiamenti espliciti. sono valutazioni soggettive automatiche e inconsapevoli. si attivano senza alcuno sforzo. Il credere che fare ginnastica faccia bene alla salute rappresenta: componente comunicativa dell'atteggiamento verso la ginnastica. componente cognitiva dell'atteggiamento verso la ginnastica. componente comportamentale dell'atteggiamento verso la ginnastica. componente affettiva dell'atteggiamento verso la ginnastica. Le tre componenti che formano un atteggiamento sono. affettiva, valutativa e comportamentale. affettiva, comunicativa e comportamentale. affettiva, comportamentale e cognitiva. comunicativa, affettiva e valutativa. In psicologia sociale, il termine atteggiamento indica: una valutazione tendenzialmente instabile nei confronti di stimoli non sociali. una valutazione soggettiva relativamente durevole nei confronti di un oggetto, persona, eventi o situazione. una valutazione soggettiva tendenzialmente instabile nei confronti di un oggetto, persona, eventi o situazione. una reazione o azione osservabile, relativamente durevole. Secondo la teoria dell'autopercezione. non c'è alcune legame fra atteggiamento e comportamento. il modo in cui percepiamo i nostri atteggiamenti determina le azioni che mettiamo in atto. inferiamo i nostri atteggiamenti a partire dai nostri comportamenti. inferiamo i nostri comportamenti a partire dalle nostre convinzioni. La funzione ego-difensiva degli atteggiamenti prevede che... consentono di conoscere le caratteristiche degli oggetti, di organizzare le conoscenze sui vari oggetti e sul mondo, e quindi di interpretare nuovi oggetti ed eventi. permettono di esprimere a sé stessi e agli altri i valori che sono centrali per il Sé e di affermare la propria identità. permettono di ridurre l’ansia derivata da minacce esterne e interne, preservando senso di sicurezza. si sviluppano per una funzione adattiva dipendono quindi dall’utilità percepita dell’oggetto dell’atteggiamento. La formazione consapevole degli atteggiamenti è stata descritta da... la mera esposizione. l'osservazione del comportamento. il condizionamento. l'approccio funzionale. La funzione espressiva dei valori degli atteggiamenti prevede che... permettono di ridurre l’ansia derivata da minacce esterne e interne, preservando senso di sicurezza. consentono di conoscere le caratteristiche degli oggetti, di organizzare le conoscenze sui vari oggetti e sul mondo, e quindi di interpretare nuovi oggetti ed eventi. permettono di esprimere a sé stessi e agli altri i valori che sono centrali per il Sé e di affermare la propria identità. si sviluppano per una funzione adattiva dipendono quindi dall’utilità percepita dell’oggetto dell’atteggiamento. La funzione conoscitiva degli atteggiamenti prevede che... permettono di ridurre l’ansia derivata da minacce esterne e interne, preservando senso di sicurezza. consentono di conoscere le caratteristiche degli oggetti, di organizzare le conoscenze sui vari oggetti e sul mondo, e quindi di interpretare nuovi oggetti ed eventi. si sviluppano per una funzione adattiva dipendono quindi dall’utilità percepita dell’oggetto dell’atteggiamento. consentono di conoscere le caratteristiche degli oggetti, di organizzare le conoscenze sui vari oggetti e sul mondo, e quindi di interpretare nuovi oggetti ed eventi. La funzione utilitaristica degli atteggiamenti precede che... permettono di esprimere a sé stessi e agli altri i valori che sono centrali per il Sé e di affermare la propria identità. si sviluppano per una funzione adattiva dipendono quindi dall’utilità percepita dell’oggetto dell’atteggiamento. permettono di ridurre l’ansia derivata da minacce esterne e interne, preservando senso di sicurezza. consentono di conoscere le caratteristiche degli oggetti, di organizzare le conoscenze sui vari oggetti e sul mondo, e quindi di interpretare nuovi oggetti ed eventi. Quale dei seguenti elementi non fa parte del modello tripartito degli atteggiamenti?. Intenzione. Comportamento. Emozioni. Cognizioni. Quale dei seguenti elementi non fa parte del modello tripartito degli atteggiamenti?. Comportamento. Cognizioni. Emozioni. Consapevolezza. La C nell'ABC degli atteggiamenti sta per... Consciousness. Conscious. Controlled. Cognitive. La B nell'ABC degli atteggiamenti sta per... Be aware. Behavioural. Behavior. Bridging. La A nell'ABC degli atteggiamenti sta per... Affective. Auto. Affection. Automatic. Quale dei seguenti elementi non fa parte del modello tripartito degli atteggiamenti?. Emozioni. Comportamento. Tutte le risposte sono corrette. Cognizioni. Tra i fattori che determinano il legame tra atteggiamento e comportamento vi sono: specificità della misurazione, grado di consapevolezza del comportamento, tempo che intercorre tra la misurazione dell'atteggiamento e la messa in atto del corrispettivo comportamento. specificità della misurazione, forza dell'atteggiamento, grado di consapevolezza del comportamento. specificità dell'atteggiamento, frequenza del comportamento, forza del comportamento e accessibilità dell'atteggiamento. specificità della misurazione, accessibilità e forza dell'atteggiamento, tempo che intercorre tra la misurazione dell'atteggiamento e la messa in atto del corrispettivo comportamento. Quale fra i seguenti fattori ha a che fare con la relazione fra atteggiamenti e comportamento?. forza. specificità. tutte le altre risposte sono corrette. accessibilità. Quale fra i seguenti fattori ha a che fare con la relazione fra atteggiamenti e comportamento?. tutte le altre risposte sono corrette. specificità. forza. tempo. Lo studio sul campo condotto da LaPiere (1934) ha messo in evidenza come: non esiste alcuna relazione tra atteggiamento e comportamento. gli atteggiamenti negativi sono più forti degli atteggiamenti positivi nel predire il comportamento. l'atteggiamento è un precursore affidabile del comportamento. la relazione tra atteggiamento e comportamento non è così diretta e lineare. Il principio di compatibilità nella relazione fra atteggiamenti e comportamenti si compone di: comportamento, target, contesto, emozione. azione, intenzione, emozione. azione, target, contesto, tempo. azione, cognizione, emozione, comportamento. Secondo la teoria dell'azione ragionata (Fishbein e Ajzen, 1975): nessuna delle altre risposte è corretta. l'associazione tra atteggiamento e comportamento è diretta e lineare. le intenzioni comportamentali sono il principale antecedente del comportamento. le norme soggettive sono il principale antecedente del comportamento. La teoria del comportamento pianificato (Ajzen, 1991) è un'estensione della teoria dell'azione ragionata che: esamina la formazione dei comportamenti automatici. include un ulteriore predittore delle intenzioni comportamentali e del comportamento, ovvero il controllo comportamentale percepito. permette di spiegare non solo comportamenti controllati e deliberati ma anche comportamenti automatici. include un ulteriore predittore delle intenzioni comportamentali e del comportamento, ovvero le norme soggettive. Secondo la teoria della dissonanza cognitiva (Festinger, 1957): la dissonanza tra atteggiamento e comportamento produce uno stato di attivazione e tensione psicologica. la dissonanza tra atteggiamento e comportamento viene provata principalmente nel caso di incoerenza fra comportamenti e atteggiamenti deboli e poco importanti. lo stato di dissonanza si manifesta principalmente per comportamenti messi in atto sotto la costrizione di un'autorità. la dissonanza tra atteggiamento e comportamento produce uno stato di equilibrio cognitivo. Dissonanza cognitiva e persuasione sono due processi distinti in quanto: la dissonanza cognitiva è un processo individuale mentre nella persuasione esiste una fonte che intende modificare gli atteggiamenti degli individui attraverso un messaggio. la dissonanza congitiva avviene nel caso di atteggiamenti deboli mentre la persuasione riguarda atteggiamenti fort degli individui. la dissonanza cognitiva agisce sugli atteggiamentii mentre la persuasione sui comportamenti degli individui. la dissonanza cognitiva agisce sui comportamenti mentre la persuasione sugli atteggiamenti degli individui. Gli atteggiamenti automatici: si basano su processi di pensiero consapevoli. non possono essere modificati. si basano si processi di tipo associativo. a differenza degli atteggiamenti controllati, possono essere modificati. Il cambiamento della struttura della rete associativa: può essere ottenuto tramite la ripetuta associazione di un oggetto a uno stimolo. consente di modificare atteggiamenti preesistenti. tutte le risposte sono corrette. rappresenta una delle strategie che permettono di cambiare l'atteggiamento automatico. Lo studio di Hansen e colleghi (2010) sul cambiamento degli atteggiamenti a seguito dell'esposizione a messaggi persuasivi dimostra che: quando le persone sono motivate a resistere ai messaggi persuasivi, sviluppano atteggiamenti più forti. i messaggi minacciosi riguardo un determinato tema possono non essere efficaci per alcuni tipi di persone. i messaggi minacciosi riguardo un determinato tema sono più efficaci dei messaggi positivi. persone con atteggiamenti diversi nei confronti di un oggetto di atteggiamento reagiscono in maniera simile agli stessi messaggi persuasivi. In condizione di maggiore disponibilità di risorse cognitive: è più probabile che le persone intraprendano un percorso euristico. le persone accettano più velocemente il contenuto del messaggio persuasivo. le persone si concentrano maggiormente sugli indizi euristici. è più probabile che le persone intraprendano un percorso centrale. Secondo il modello della probabilità dell'informazione (Petty e Cacioppo, 1986) e il modello euristico-sistematico (Chaiken, 1980), in condizioni di alta elaborazione cognitiva: gli atteggiamenti vengono influenzati maggiormente da indici periferici. le argomentazioni deboli producono un cambiamento dell'atteggiamento. il cambiamento dell'atteggiamento dipende da numerosi indizi euristici. gli atteggiamenti vengono influenzati dalla qualità delle argomentazioni. |