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Pei

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Master Bes

Creation Date: 2023/04/11

Category: Others

Number of questions: 59

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A proposito di PEI, quale definizione è quella corretta: La definizione del PEI precede la diagnosi Funzionale e segue il Profilo Dinamico Funzionale. La definizione del PEI precede sia la Diagnosi Funzionale sia il Profilo Dinamico Funzionale. La definizione del PEI fa seguito alla Diagnosi Funzionale e al Profilo Dinamico Funzionale. L’ordine di definizione del PEI, se prima o dopo la Diagnosi Funzionale e il Profilo Dinamico Funzionale, è stabilito dall’insegnante che ha in carico l’alunno.

Indica quale affermazione è corretta a proposito del PEI. La definizione del PEI fa seguito alla Diagnosi Funzionale, ma deve essere preceduto dalla stesura dettagliata e accurata del Profilo Dinamico Funzionale. La definizione del PEI fa seguito al Profilo Dinamico Funzionale, ma deve essere preceduto dalla stesura dettagliata e accurata della Diagnosi Funzionale. La definizione del PEI precede necessariamente la Diagnosi Funzionale e il Profilo Dinamico Funzionale. La definizione del PEI fa seguito alla Diagnosi Funzionale e al Profilo Dinamico Funzionale.

La Diagnosi Funzionale e il Profilo Dinamico Funzionale: Sono strumenti contenuti nella legge 104/92 e nel DPR 24 febbraio 1994, per l'integrazione scolastica degli alunni con certificazione di disabilità, ai sensi della legge 104/92. Sono strumenti contenuti Legge 27 dicembre 2002 e nel DPR 24 febbraio 1994, per l'integrazione scolastica degli alunni con certificazione di disabilità, ai sensi della legge 27/2002. Sono strumenti contenuti nella legge 104/92, per l'integrazione scolastica degli alunni con certificazione di disabilità, ai sensi della legge 104/92. Sono strumenti contenuti nel DPR 24 febbraio 1994, per l'integrazione scolastica degli alunni con certificazione di disabilità.

La seguente descrizione fa riferimento a quale dei passaggi di compilazione del PEI? "Sintesi dei dati emersi dalla diagnosi funzionale e definizione degli obiettivi a lungo, medio e breve termine (ed eventuali sotto-obiettivi facilitanti)". Diagnosi funzionale educativa. Attività e interventi. Profilo dinamico funzionale. Verifiche.

La seguente descrizione fa riferimento a quale dei passaggi di compilazione del PEI? "Momento di verifica circa l’adeguatezza del PEI che è stato compilato". Diagnosi funzionale educativa. Verifiche. Attività e interventi. Profilo dinamico funzionale.

La seguente descrizione fa riferimento a quale dei passaggi di compilazione del PEI? "Individuazione dei materiali e degli strumenti più adatti per impostare un percorso educativo-didattico con l’alunno, utilizzando una delle tre modalità di ricerca proposte dal sistema". Profilo dinamico funzionale. Diagnosi funzionale educativa. Verifiche. Attività e interventi.

Alla diagnosi funzionale provvede l'unità multidisciplinare composta: Dagli operatori sociali in servizio presso la unità sanitaria locale o in regime di convenzione con la medesima. Dal medico specialista nella patologia segnalata. Dallo specialista in neuropsichiatria infantile, dal terapista della riabilitazione. L’unità multidisciplinare è composta da tutte le figure descritte nelle risposte precedenti.

Quale termine è più corretto utilizzare?. Alunno con disabilità. Alunno diversodotato. Alunno in situazione di handicap. Alunno diversamente abile.

"Descrizione analitica della compromissione funzionale dello stato psicofisico dell'alunno in situazione di handicap, al momento in cui accede alla struttura sanitaria per conseguire gli interventi previsti dagli articoli 12 e 13 della legge n. 104 del 1992". Questa è la definizione di: Profilo dinamico funzionale. Profilo di funzionamento complesso. Diagnosi funzionale. Progetto Educativo Individualizzato.

Quale affermazione fa riferimento a un'area fondamentale della diagnosi funzionale. Livelli di competenza raggiunti nelle aree fondamentali dello sviluppo. Dati anamnestici, clinico-medici, familiari e sociali e aspetti psicologi, affettivo-emotivi, relazionali e comportamentali. Livelli di competenza raggiunti rispetto agli obiettivi della classe. Tutte le affermazioni sono corrette.

L'impostazione della diagnosi funzionale educativa è prevalentemente di tipo: Relazionale. Clinico-medico. Psicosociale. Dinamico-funzionale.

Completa l'affermazione con il termine corretto. La/Il________serve invece per capire in quale misura la condizione di salute e disabilità dell’alunno possa impattare operativamente nella sua vita scolastica. Progetto Educativo Individualizzato. Profilo di funzionamento complesso. Profilo dinamico funzionale. Diagnosi funzionale.

Completa l'affermazione con il termine corretto. La/Il________deve essere redatto a ogni passato di ciclo scolastico e soprattutto deve essere aggiornato periodicamente. Diagnosi funzionale. Profilo di funzionamento complesso. Profilo dinamico funzionale. Progetto Educativo Individualizzato.

Indica quale affermazione NON è corretta. Nella sezione iniziale della diagnosi funzionale:... Non è necessario raccogliere informazioni sullo sviluppo fisico (ad esempio, ricoveri, malattie, risultati raggiunti ecc.). E' importante raccogliere la condizione clinica dell'alunno e almeno i principali eventi che hanno segnato lo sviluppo fisico dell'alunno, in particolare le malattie, i ricoveri, le cure tentate, i risultati raggiunti e via dicendo. E' preferibile, per non turbare l'alunno, evitare di chiedere informazioni sullo sviluppo fisico (ad esempio, ricoveri, malattie, risultati raggiunti ecc.). Per motivi di privacy occorre evitare di chiedere informazioni sullo sviluppo fisico (ad esempio, ricoveri, malattie, risultati raggiunti ecc.).

"E' atto successivo alla diagnosi funzionale e indica in via prioritaria, dopo un primo periodo di inserimento scolastico, il prevedibile livello di sviluppo che l'alunno in situazione di handicap dimostra di possedere nei tempi brevi (sei mesi) e nei tempi medi (due anni)". Questa è la definizione di: Progetto Educativo Individualizzato. Diagnosi funzionale. Profilo dinamico funzionale. Profilo di funzionamento complesso.

Completa la frase. Ianes e Cramerotti (2009) propongono di individuare _______ fasi del Profilo dinamico funzionale: cinque. sei. tre. quattro.

Il profli dinamico funzionale viene redatto da: Dalla unità multidisciplinare dell'U.L.S.S., in collaborazione con il personale insegnante e i famigliari o gli esercenti la potestà parentale. Dalla unità multidisciplinare dell'U.L.S.S., in collaborazione solo con il personale insegnante. Dalla unità multidisciplinare della scuola e se necessario insieme alle famiglie o gli esercenti la potestà parentale. Dalla unità multidisciplinare dell'U.L.S.S., in collaborazione solo con i famigliari o gli esercenti la potestà parentale.

La quarta parte del Progetto Educativo riguarda: La sintesi di quanto esplicitato nelle prime tre parti del Progetto Educativo. Le verifiche e le valutazioni. La sintesi delle azioni future da realizzare con l'alunno. L'esito del colloquio con i genitori.

Quale azione è da realizzare DURANTE l'incontro di revisione con il gruppo di lavoro? (Fase 2 di verifica del PEI). Tutte le affermazioni sono corrette. Chiedere a qualcuno di sintetizzare i punti principali contenuti nel PEI dell'alunno («Da dove siamo partiti?») e di annotare tutto quanto emergerà dalla discussione. Ricordare innanzitutto che tutti i componenti del gruppo hanno uguale importanza e quindi tutte le varie proposte sono meritevoli di attenzione e di discussione. Evidenziare le scelte effettuate circa gli obiettivi a lungo, medio e breve termine stabiliti, le attività e gli interventi attuati e, naturalmente, i risultati raggiunti («A che punto siamo? Dove stiamo andando?»).

Il modello concettuale che aiuta a organizzare in modo completo la Diagnosi Funzionale è: L'ICF-CY. L'OMS. Il DSM-V. L'ICD-10.

Quale, tra le seguenti affermazioni, NON è un fattore constuale ambientale dell'ICF-CY. Le relazioni e il sostegno sociale. L'apprendimento e l'applicazione delle conoscenze. L'ambiente naturale e i cambiamenti ambientali effettuati dall'uomo. I prodotti e la tecnologia.

Quale, tra le seguenti affermazioni, è una funzione corporea dell'ICF: Le strutture del sistema nervono. La vita domestica. Funzioni Mentali. Servizi, sistemi e politiche.

Quale, tra le seguenti affermazioni, è una funzione corporea dell'ICF: Relazioni e sostegno sociale. Strutture coinvolte nella voce e nell'eloquio. Funzioni della voce e dell'eloquio. Comunicazione.

Quale, tra le seguenti affermazioni, è una struttura corporea dell'ICF: Comunicazione. Funzioni della voce e dell'eloquio. Strutture coinvolte nella voce e nell'eloquio. Relazioni e sostegno sociale.

Quale, tra le seguenti affermazioni, è una struttura corporea dell'ICF: La vita domestica. Le strutture del sistema nervono. Servizi, sistemi e politiche. Funzioni Mentali.

Quale affermazione è ERRATA: I fattori contestuali ambientali sono codificati dall'ICF. Le funzioni corporee sono codificate dall'ICF. Le strutture corporee sono codificate dall'OCF. I fattori contestuali personali sono codificati dall'ICF.

La Classificazione ICF-CY è. La classificazione dell'OMS per le malattie croniche. Il risultato della revisione, operata dall'OMS, per cogliere le informazioni di funzionamento dei bambini. Il risultato della revisione, operata dall'OMS, per cogliere le informazioni di funzionamento degli anziani. La classificazione dell'OMS per le malattie degenerative.

Le menomazioni sono: Sono l'abilità di eseguire un compito o un'azione senza l'influsso, positivo o negativo, di fattori contestuali ambientali e/o personali;. Sono l'abilità di eseguire un compito o un'azione con l'influsso, positivo o negativo, di fattori contestuali ambientali e/o personali. problemi nella struttura del corpo, intesi come deviazioni o perdite significative. le parti anatomiche del corpo, come gli organi, gli arti e le loro componenti.

Le strutture corporee: Sono le parti anatomiche del corpo, come gli organi, gli arti e le loro componenti. Sono l'abilità di eseguire un compito o un'azione senza l'influsso, positivo o negativo, di fattori contestuali ambientali e/o personali;. Sono problemi nella struttura del corpo, intesi come deviazioni o perdite significative. Sono l'abilità di eseguire un compito o un'azione con l'influsso, positivo o negativo, di fattori contestuali ambientali e/o personali.

La "capacità" nell'ICF indica: I problemi nella struttura del corpo, intesi come deviazioni o perdite significative. L'abilità di eseguire un compito o un'azione SENZA l'influsso, positivo o negativo, di fattori contestuali ambientali e/o personali;. Le parti anatomiche del corpo, come gli organi, gli arti e le loro componenti. L'abilità di eseguire un compito o un'azione CON l'influsso, positivo o negativo, di fattori contestuali ambientali e/o personali.

La "performance" nell'ICF indica: Le parti anatomiche del corpo, come gli organi, gli arti e le loro componenti. I problemi nella struttura del corpo, intesi come deviazioni o perdite significative. L'abilità di eseguire un compito o un'azione CON l'influsso, positivo o negativo, di fattori contestuali ambientali e/o personali. L'abilità di eseguire un compito o un'azione SENZA l'influsso, positivo o negativo, di fattori contestuali ambientali e/o personali;.

Le restrizioni nella partecipazione sociale nell'ICF indica: L'abilità di eseguire un compito o un'azione CON l'influsso, positivo o negativo, di fattori contestuali ambientali e/o personali. L'abilità di eseguire un compito o un'azione SENZA l'influsso, positivo o negativo, di fattori contestuali ambientali e/o personali;. i problemi che un individuo può incontrare nel coinvolgimento nelle normali situazioni di vita. le parti anatomiche del corpo, come gli organi, gli arti e le loro componenti.

Completa la frase. La parte dell'ICF___________ riguarda lo svolgimento dei compiti e delle azioni necessarie per impegnarsi nell'educazione, nel gioco, nel lavoro e nell'impiego e nelle questioni di gestione economica. Aree di relazioni sociali informali (ad esempio relazioni informali con amici, con vicini di casa, con conoscenti). Aree di vita sociale, civile e di comunità (ad esempio, vita nella comunità, ricreazione e tempo libero, relgione e spiritualità). Aree di vita principali (ad esempio, istruzione informale, scolastica, superiore, lavoro retribuito, transazioni economiche semplici). Aree riguardanti le relazioni familiari (ad esempio, relazioni genitore-figlio, figlio-genitore, tra fratelli).

Completa la frase. La parte dell'ICF___________ riguarda le azioni e i compiti richiesti per impegnarsi nella vita sociale fuori dalla famiglia, nella comunità, in aree della vita comunitaria, sociale e civile. Aree di relazioni sociali informali (ad esempio relazioni informali con amici, con vicini di casa, con conoscenti). Aree di vita principali (ad esempio, istruzione informale, scolastica, superiore, lavoro retribuito, transazioni economiche semplici). Aree di vita sociale, civile e di comunità (ad esempio, vita nella comunità, ricreazione e tempo libero, relgione e spiritualità). Aree riguardanti le relazioni familiari (ad esempio, relazioni genitore-figlio, figlio-genitore, tra fratelli).

La "partecipazione" nell'ICF indica: L'abilità di eseguire un compito o un'azione CON l'influsso, positivo o negativo, di fattori contestuali ambientali e/o personali. i problemi che un individuo può incontrare nel coinvolgimento nelle normali situazioni di vita. il coinvolgimento attivo in una normale situazione di vita integrata. L'abilità di eseguire un compito o un'azione SENZA l'influsso, positivo o negativo, di fattori contestuali ambientali e/o personali;.

I qualificatori dei fattori ambientali: Indicano i cambiamenti nelle funzioni e strutture corporee. Indicano la performance di eseguire compiti nell'ambiente attuale. Indicano la capacità di eseguire compit in un mabiente standard. Indicano il frado in cui un fattore ambientale rappresenta un facilitatore o una barriera.

Gli atteggiamenti, intesi come conseguenze osservabili di costumi, pratiche, ideologie, valori, norme, convinzioni razionali e convinzioni religiose, sono codificati nell'ICF tra: I fattori personali. Le funzioni corporee. I fattori ambientali. Le strutture corporee.

Il qualificatore "9" si usa quando: Esiste un problema in quel codice ma non è possibile averne un’indicazione sufficientemente precisa per decidere l’apposizione di un qualificatore compreso fra 1 e 4. Siamo probabilmente in presenza di una barriera ambientale. È stato identificato un problema, ma non è possibile specificare se sia a carico delle funzioni o delle strutture. Il codice a cui si riferisce non è applicabile per quella persona.

Il qualificatore “8” si usa quando: È stato identificato un problema, ma non è possibile specificare se sia a carico delle funzioni o delle strutture. Esiste un problema in quel codice ma non è possibile averne un’indicazione sufficientemente precisa per decidere l’apposizione di un qualificatore compreso fra 1 e 4. Siamo probabilmente in presenza di una barriera ambientale. Il codice a cui si riferisce non è applicabile per quella persona.

L’impatto psicologico del figlio con disabilità sulla famiglia porta spesso a: Il rifiuto della patologia e desiderio di vederlo normale a ogni costo. L’angoscia che deriva dalla situazione di disabilità può portare anche a reazioni depressive. Estendere indebitamente il giudizio di gravità (a volte un problema fisico viene indebitamente allargato all’aspetto cognitivo). Tutte le affermazioni sono corrette.

Le famiglie di alunni con disabilità vivono spesso in condizioni stressanti. Tra gli aspetti ritenuti più problematici, "Il problema della carenza di informazioni" fa riferimento: Ai problemi di salute associati alla condizione di disabilità (assistenza medica, infermieristica, fisioterapia, odontoiatrica, ortopedia, ecc.). Al bisogno di informazioni chiare, notizie utili e dati sicuri, negli ambiti più disparati: da quello pedagogico –educativo a quello legislativo –burocratico, da quello sociale a quello psicologico morale e cosi via. Al difficile rapporto con i servizi formali e con le varie figure di operatori professionali. Per la madre, all'aumento e alla complessità dei compiti pratici di allevamento del figlio: alimentazione, controllo sfinterico, abbigliamento accompagnamento.

Le famiglie di alunni con disabilità vivono spesso in condizioni stressanti. Tra gli aspetti ritenuti più problematici, "Il problema del difficile rapporto con i servizi formali" fa riferimento: Per la madre, all'aumento e alla complessità dei compiti pratici di allevamento del figlio: alimentazione, controllo sfinterico, abbigliamento accompagnamento. Al difficile rapporto con i servizi formali e con le varie figure di operatori professionali. Al bisogno di informazioni chiare, notizie utili e dati sicuri, negli ambiti più̀disparati : da quello pedagogico –educativo a quello legislativo –burocratico, da quello sociale a quello psicologico morale e cosi via. Ai problemi di salute associati alla condizione di disabilità (assistenza medica, infermieristica, fisioterapia, odontoiatrica, ortopedia, ecc.).

Le famiglie di alunni con disabilità vivono spesso in condizioni stressanti. Tra gli aspetti ritenuti più problematici, "Il problema di allevare e fornire cure pratiche al figlio" fa riferimento: Al bisogno di informazioni chiare, notizie utili e dati sicuri, negli ambiti più disparati : da quello pedagogico –educativo a quello legislativo –burocratico, da quello sociale a quello psicologico morale e cosi via. Per la madre, all'aumento e alla complessità dei compiti pratici di allevamento del figlio: alimentazione, controllo sfinterico, abbigliamento accompagnamento. Ai problemi di salute associati alla condizione di disabilità (assistenza medica, infermieristica, fisioterapia, odontoiatrica, ortopedia, ecc.). Al difficile rapporto con i servizi formali e con le varie figure di operatori professionali.

Le famiglie di alunni con disabilità vivono spesso in condizioni stressanti. Tra gli aspetti ritenuti più problematici, "Il problema di salute del figlio" fa riferimento: Ai problemi di salute associati alla condizione di disabilità (assistenza medica, infermieristica, fisioterapia, odontoiatrica, ortopedia, ecc.). Al difficile rapporto con i servizi formali e con le varie figure di operatori professionali. Al bisogno di informazioni chiare, notizie utili e dati sicuri, negli ambiti più disparati : da quello pedagogico –educativo a quello legislativo –burocratico, da quello sociale a quello psicologico morale e cosi via. Per la madre, all'aumento e alla complessità dei compiti pratici di allevamento del figlio: alimentazione, controllo sfinterico, abbigliamento accompagnamento.

Le famiglie di alunni con disabilità vivono spesso in condizioni stressanti. Tra gli aspetti ritenuti più problematici, "Il problema di recuperare energie nel tempo libero" fa riferimento: Per la madre, all'aumento e alla complessità dei compiti pratici di allevamento del figlio: alimentazione, controllo sfinterico, abbigliamento accompagnamento. Ai problemi di salute associati alla condizione di disabilità (assistenza medica, infermieristica, fisioterapia, odontoiatrica, ortopedia, ecc.). Al difficile rapporto con i servizi formali e con le varie figure di operatori professionali. Alla possibilità di avere momenti di svago e di relax diventa spesso difficile per una famiglia con un figlio che presenta una disabilità.

Le famiglie di alunni con disabilità vivono spesso in condizioni stressanti. Tra gli aspetti ritenuti più problematici, "I problemi psicologici e di relazione intrafamiliare" fa riferimento: Per la madre, all'aumento e alla complessità dei compiti pratici di allevamento del figlio: alimentazione, controllo sfinterico, abbigliamento accompagnamento. Al bisogno di informazioni chiare, notizie utili e dati sicuri, negli ambiti più disparati : da quello pedagogico –educativo a quello legislativo –burocratico, da quello sociale a quello psicologico morale e cosi via. Ad esempio, al rifiuto della patologia e al desiderio di vedere il proprio figlio "normale" a ogni costo. Al difficile rapporto con i servizi formali e con le varie figure di operatori professionali.

Le famiglie di alunni con disabilità vivono spesso in condizioni stressanti. Tra gli aspetti ritenuti più problematici, "Il problema dell’educazione del figlio" fa riferimento: Ad esempio, al rifiuto della patologia e al desiderio di vedere il proprio figlio "normale" a ogni costo. Alla difficoltà, per la famiglia, di svolgere la funzione educativa in quanto le normali tappe di sviluppo, per un bambino con disabilità, risultano ben più difficili da conquistare. Al difficile rapporto con i servizi formali e con le varie figure di operatori professionali. Per la madre, all'aumento e alla complessità dei compiti pratici di allevamento del figlio: alimentazione, controllo sfinterico, abbigliamento accompagnamento.

Quale, tra le seguenti affermazioni, descrive la fase 1 di della dinamica dell'adattamento familiare descritto da Ianes (2007)?. Azioni positive e costruttive rivolte al miglioramento della disabilità, alla crescita del figlio e alla riduzione dell’handicap. Shock e trauma iniziale alla comunicazione della diagnosi. Azioni positive e costruttive rivolte al benessere del genitore/famiglia. Complesso di reazioni difensive dei genitori (negazione della realtà, rifiuto, allontanamento ecc.).

Quale, tra le seguenti affermazioni, descrive la fase 2 di della dinamica dell'adattamento familiare descritto da Ianes (2007)?. Complesso di reazioni difensive dei genitori (negazione della realtà, rifiuto, allontanamento ecc.). Azioni positive e costruttive rivolte al benessere del genitore/famiglia. Shock e trauma iniziale alla comunicazione della diagnosi. Azioni positive e costruttive rivolte al miglioramento della disabilità, alla crescita del figlio e alla riduzione dell’handicap.

Quale, tra le seguenti affermazioni, descrive la fase 3 di della dinamica dell'adattamento familiare descritto da Ianes (2007)?. Azioni positive e costruttive rivolte al miglioramento della disabilità, alla crescita del figlio e alla riduzione dell’handicap. Azioni positive e costruttive rivolte al benessere del genitore/famiglia. Complesso di reazioni difensive dei genitori (negazione della realtà, rifiuto, allontanamento ecc.). Graduale e progressivo attenuarsi delle reazioni più difensive e improduttive. Shock e trauma iniziale alla comunicazione della diagnosi.

Tra le dimensioni e le proprietà che aiutano le famiglie in situazioni di crisi ad affrontare i cambiamenti legati alla condizione di disabilità, Zanobini (2002) ricorda in particolare: Il coping. L'ansia di tratto. La resilienza. L'assertività.

Quale, tra i seguenti, NON è un fattore critico per il recupero della famiglia rispetto a condizioni di difficoltà: Il pessimismo di famiglia. L'orientamento della famiglia verso il mantenimento del benessere. La capacità di integrazione della famiglia. Il supporto della famiglia e la costruzione del senso di stima.

Quale, tra i seguenti, NON è un fattore critico per il recupero della famiglia rispetto a condizioni di difficoltà: Il sostegno di comunità alla famiglia. Lo schema della famiglia che organizza i valori condivisi, le credenze, le attese ecc. Il supporto della famiglia e la costruzione del senso di stima. La capacità di isolamento e concentrazione solo sul proprio nucleo familiare.

Completa con il termine corretto. Il______________È un programma che ha lo scopo di stimolare cambiamenti nella funzione educativa da parte della famiglia. Si tende a trasmettere ai genitori una cultura educativa di base. Un vantaggio è che questo programma può essere attuato anche da operatori diversi dagli esperti in psicologia clinica. Respite care. Parent training. Wellness family care. Rehabilitation coaching.

Completa con il termine corretto. Il______________È un intervento più di tipo assistenziale, composto da attività finalizzate a rendere possibili per la famiglia periodi di tregua dal compito di cura, assistenza, educazione e riabilitazione dell’individuo con disabilità. Rehabilitation coaching. Gli interventi domiciliari. Parent training. Respite care.

Completa con il termine corretto. Il______________ è un programma riabilitativo da svolgersi presso le proprie abitazioni. Non risultano aumentare lo stress nella famiglia anche se a questa è richiesto uno sforzo notevole; lo svolgere attività riabilitative a casa è fattore di protezione contro i rischi di aumento dello stress. Gli interventi domiciliari. Rehabilitation coaching. Wellness family care. Parent training.

Completa con il termine corretto. Il______________ è una forma di intervento finalizzato a rinforzare la rete dei supporti sociali al di fuori della famiglia è la partecipazione a incontri di gruppi di genitori. La principale finalità che assolvono tali gruppi è di consentire ai genitori di condividere le stesse esperienze e utilizzarle come base comune per la soluzione dei problemi. Gli interventi domiciliar. Parent training. L'istituzionalizzazione. Il gruppo di «auto mutuo aiuto» (gruppi AMA).

Completa con il termine corretto. Le famiglie con bambini con disabilità hanno esigenze di supporto, ma spesso sono oggetto di isolamento. Operatori e insegnanti dovrebbero potenziare le opportunità di incontro a favore di tutte le famiglie. Per questo è importante organizzare________________. Interventi di supporto alle famiglie. L'istituzionalizzazione. Il rehabilitation service. Interventi domiciliari.

Completa con il termine corretto. Il generale, le famiglie di persone con disabilità pensano al/alla____________________ come unica e ultima soluzione per consentire alla famiglia di sopravvivere. Intervento domiciliare. Riabilitazione esterna. Gruppo di «auto mutuo aiuto» (gruppi AMA). Istituzionalizzazione.

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