A5M
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Title of test:![]() A5M Description: Macchine Creation Date: 2022/04/27 Category: Others Number of questions: 212
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Che cos'è una macchina a fluido?. Una macchina nella quale non avviene scambio di energia. Una macchina in cui lo scambio di lavoro con gli organi mobili avviene per mezzo di un fluido operativo. Un organo statico. Una macchina costituita da un'insieme di organi meccanici fissi e mobili. Quale è la differenza fra macchine idrauliche e macchine termiche?. Nelle prime il fluido è incomprimibile mentre nelle seconde il fluido è comprimibile. Non esiste differenza. Nessuna di queste. Nelle prime il fluido cede energia agli organi mobili della macchina mentre nel secondo caso l'energia viene fornita dall'esterno. Quale è la differenza fra macchine volumetriche e macchine dinamiche?. Nelle prime il fluido cede energia agli organi mobili della macchina mentre nel secondo caso l'energia viene fornita dall'esterno. Nessuna di queste. Nelle prime il il volume a disposizione del fluido varia periodicamente mentre nelle seconde il lavoro è scambiato per effetto della variazione del momento della quantità di moto. Nelle prime il fluido è incomprimibile mentre nelle seconde il fluido è comprimibile. Quale è la differenza fra macchine motrici e macchine operatrici?. Nelle prime il fluido è incomprimibile mentre nelle seconde il fluido è comprimibile. Nessuna di queste. Nelle prime il il volume a disposizione del fluido varia periodicamente mentre nelle seconde il lavoro è scambiato per effetto della variazione del momento della quantità di moto. Nelle prime il fluido cede energia agli organi mobili della macchina mentre nel secondo caso l'energia viene fornita dall'esterno. Che cosa si intende per sistema energetico?. Un sistema costituito o da singole macchine o da complessi di distinti apparecchi aventi la principale funzione di realizzare un trasferimento o conversione di energia. Nessuna di queste. Un sistema costituito da una singola unità avente specifica funzione. Un sistema costituito da una unità avente una specifica funzione e non scomponibile in componenti a sé stanti. La portata massica di un fluido. int(ca*dA). nessuna di queste. int(ro*ca*dA). è la quantità di fluido che attraversa una sezione. Quale di queste affermazioni è corretta?. Un condotto è un volume delimitato da pareti solide impermeabili al flusso. I condotti di trasferimento sono di tipo mobile. I condotti di trasferimento hanno funzione di raccordo tra organi diversi. I condotti nelle macchine sono definiti di trasferimento se producono trasformazioni termofluidodinamiche. Con riferimento ai condotti nelle macchine. sono definiti condotti attivi se producono trasformazioni termofluidodinamiche. nessuna di queste. sono definiti condotti di trasferimento se producono trasformazioni termofluidodinamiche. i condotti di trasferimento possono essere mobili. Con riferimento ai condotti nelle macchine. il volume è delimitato da una parete solida che presenta una apertura di ingresso e una di uscita. sono definiti condotti di trasferimento se producono trasformazioni termofluidodinamiche. la parete del condotto che lo separa dall'esterno è impermeabile al fluido e al calore. possono essere solamente fissi. Il principio di conservazione della massa. implica la costanza della portata volumetrica. impone che la variazione della massa contenuta nel volume di controllo sia pari al flusso netto di massa che attraversa la superficie di controllo. è valido soltanto in condizioni stazionarie. implica che m1=m2, essendo 1 e 2 le sezioni di ingresso e di uscita. Quale di queste affermazioni è errata?. L'energia posseduta dal fluido all'interno del volume può cambiare nel tempo per effetto dei flussi di energia associati alle masse di fluido nelle sezioni di ingresso e uscita. L'energia posseduta dal fluido all'interno del volume può cambiare nel tempo per effetto del lavoro meccanico sugli organi mobili. L'energia posseduta dal fluido all'interno del volume può cambiare nel tempo per effetto del calore scambiato all'interno della massa di fluido. L'energia posseduta dal fluido all'interno del volume può cambiare nel tempo per effetto del calore scambiato con la superficie di controllo. Un condotto circolare presenta un allargamento della sezione da d1=0,02m a d2=0,08m. Il condotto è percorso da acqua in regime di moto stazionario. Sapendo che la velocità dell'acqua nella sezione di ingresso A1 è 7 m/s determinare la velocità nella sezione A2. 0.56 m/s. 0.82 m/s. 0.44 m/s. 0.15 m/s. In un tubo rettilineo a sezione circolare di diametro pari a 0,37 m, scorre acqua ad una velocità di 2,3 m/s. Assumendo che il liquido si muova di moto uniforme, quanto valgono la portata in massa e in volume smaltite dal tubo?. 0.18 kg/s e 210 m3/s. 0.25 m3/s e 250 kg/s. 0.20 m3/s e 200 kg/s. 0.15 m3/s e 1500 kg/s. In una condotta a sezione circolare di diametro pari a 0,53 m, transita una portata in massa di aria di 1,8 kg/s (densità dell'aria 1,29 kg/m3). Quanto valgono la portata volumetrica e la velocità media del fluido?. 1.25 m3/s e 9.3 m/s. 1.39 m3/s e 5.6 m/s. 1.39 m3/s e 6,3 m/s. 5.6 m3/s e 1.39 m/s. Secondo il principio di conservazione della massa. se il fluido è incomprimibile la portata volumetrica è costante. se il fluido è comprimibile la portata volumetrica è costante. nessuna di queste. il flusso netto di massa che attraversa la superficie di controllo è pari a zero. Una macchina idraulica è caratterizzata da una sezione di ingresso di 1 m2 nella quale la velocità dell'acqua è di 6 m/s e la pressione pari a 1 bar. La sezione di uscita è di 2m2 e la pressione allo scarico di 10 bar. Considerando che la sezione di uscita si trova ad una quota di 10 m sopra la sezione di ingresso, a quanto equivale l'energia specifica trasferita dalla macchina al fluido?. 984.6 J/kg. 87.4 J/kg. 10 m. 10 J/kg. Quale di queste affermazioni è errata?. Il lavoro meccanico esercitato sul sistema dal fluido all'interno di un volume di controllo risulta essere nullo. L’energia posseduta dal fluido all’interno di un volume di controllo può cambiare nel tempo per effetto del lavoro meccanico dL sugli organi mobili. Secondo il principio di conservazione dell'energia in forma termodinamica l'energia posseduta dal fluido all'interno di un volume di controllo rimane costante. L’energia posseduta dal fluido all’interno di un volume di controllo può cambiare nel tempo per effetto del calore dQe scambiato con la superficie di controllo. Una macchina idraulica è caratterizzata da una sezione di ingresso di 1 m2 nella quale la velocità dell'acqua è di 6 m/s e la pressione pari a 1 bar. La sezione di uscita è di 2m2 e la pressione allo scarico di 10 bar. Considerando che la sezione di uscita si trova ad una quota di 10 m sopra la sezione di ingresso, a quanto equivale la potenza meccanica ceduta dalla macchina al fluido?. 4.5 MW. 7 kW. 6.5 kW. 5.9 MW. In base al principio di conservazione dell'energia in forma termodinamica. nel caso di moto stazionario dQ-dL... nessuna di queste. (c2^2/2)-(c1^2/2)... nel caso di moto stazionario du=dE=0. In base al principio di conservazione dell'energia in forma termodinamica. dE=dQ-dL... nel caso di moto stazionario dQ-dL... dQ-dL=... nel caso di moto stazionario dE=dQ-dL=.. Nell'ipotesi di moto stazionario. la variazione di energia totale posseduta dal fluido all'interno del volume di controllo è nulla. la velocità del fluido è nulla. non vi è scambio di lavoro e di calore da parte del fluido all'interno del volume di controllo. la variazione di energia cinetica è trascurabile. Considerando un flusso stazionario, in base al principio di conservazione dell'energia in forma meccanica. (c2^2/2-c1^2/2)...=L-R. nessuna di queste. la variazione dell'energia cinetica del sistema è nulla. (c2^2/2-c1^2/2)...=0. In base all'equazione del lavoro alle differenze di energia cinetica. L=(c1-c2)+(w1-w2)-(u1-u2). L=(u1-u2)-(c1-c2)-(w1-w2). L=(c1-c2)+(w1-w2)+(u1-u2). L=(c1-c2)+(u1-u2)-(w1-w2). Il grado di reazione è definito come. X=(L-Lreaz)/L. X=Lreaz/L=(L-Laz)/L. nessuna di queste. Lreaz=... Applicando l'equazione di Eulero alla girante di una macchina motrice. L=c1*u1*cos(a1)-c2*u2*cos(a2). L=c2*u2. L=c1*u1-c2*u2. L=c2*u2*cos(a2)-c1*u1*cos(a1). Applicando l'equazione di Eulero alla girante di una macchina motrice. L=c1*u1*cos(b1)-c2*u2*cos(b2). L=c2*u2*cos(a2)-c1*u1*cos(a1). nessuna di queste. L=c1u1-c2u2. Il lavoro ideale di una turbina a fluido comprimibile è pari a. nessuna di queste. L1-2=(kR)/(k-1)...n. L1-2=(nR)/(n-1)... L1-2=(kR)/(k-1)... Il lavoro ideale di una turbina a fluido comprimibile è pari a. L1-2=(kR)/(k-1)T1*(1-1/b^(1-k/k)). L1-2=(kR)/(k-1)T1*(1-1/b^(n-1/n)). L1-2=(kR)/(k-1)T1b^(k-1/k)-1). L1-2=(kR)/(k-1)T1*(1-1/b^(k-1/k)). Il lavoro reale di un compressore a fluido comprimibile è pari a. nessuna di queste. L1-2=(kR)/(k-1)T1*(b^(k-1/k)-1). L1-2=(nR)/(n-1)T1*(b^(n-1/n)-1). L1-2=(nR)/(n-1)T2*(b^(n-1/n)-1). Il lavoro reale di un compressore a fluido comprimibile è pari a. L1-2r=(nR)/(n-1)T2*(b^(n-1/n)-1). L1-2r=(T2-T1)/nis,c. L1-2r=(kR)/(k-1)T1*(b^(n-1/n)-1). L1-2r=(kR)/(k-1)T1*(b^(1-n/n)-1). L'analisi dimensionale. nessuna di queste. consente di stimare le prestazioni di una macchina tramite prove condotte su macchine di dimensioni simili. consente di effettuare lo studio dei fenomeni fluidodinamici in modo dimensionalizzato. consente di effettuare lo studio dei fenomeni fluidodinamici in modo adimensionalizzato. Il teorema di Buckingham. afferma che dato un processo fisico descritto da n variabili fisiche, è possibile utilizzare k-n parametri in forma adimensionale, dove k è il numero di grandezze dimensionalmente indipendenti. afferma che dato un processo fisico descritto da n variabili fisiche, è possibile utilizzare n-k parametri in forma adimensionale, dove k è il numero di grandezze tra loro dimensionalmente dipendenti. afferma che dato un processo fisico descritto da n variabili fisiche, è possibile utilizzare n-k parametri in forma adimensionale, dove k è il numero di grandezze dimensionalmente indipendenti. nessuna di queste. Il valore adimensionalizzato della portata, detto coefficiente di portata è pari a. pi1=Q/(w*D^3). altro. altro. altro. Il coefficiente di carico è un valore adimensionalizzato pari a. pi4=(g*H)/[(w*D)^2]. nc. nc. nc. Due macchine operano in condizioni di similitudine fluidodinamica quando. sono geometricamente simili. nessuna di queste. hanno i gruppi adimensionali simili. operano con simile numero di Reynolds. In una pompa volumetrica alternativa. sono necessarie valvole di aspirazione e mandata. nessuna di queste. la pressione massima di esercizio è limitata a 80-100 bar. la pressione di esercizio può superare i 300 bar. In una pompa centrifuga. il flusso viene spinto verso l'esterno della girante e raccolto da una chiocciola che lo invia alla mandata. l'aspirazione avviene in direzione tangenziale rispetto alla girante. il diffusore posto a valle della chiocciola ha la funzione di convertire l'energia cinetica in energia di pressione. le pale rivolte in avanti sono caratterizzate da una prevalenza che diminuisce con l'aumentare della portata. Quale di queste affermazioni è errata?. Le pompe volumetriche rotative non necessitano di valvole d'aspirazione e di mandata. In una pompa l'energia può essere fornita sotto forma di energia potenziale. Le pompe volumetriche rotative non sono adatte al pompaggio di miscele bifasiche liquido-gas. Le pompe a ingranaggi sono pompe volumetriche rotative. In una pompa centrifuga con pale rivolte all'indietro. a pari velocità periferica e componente radiale la velocità assoluta allo scarico è superiore rispetto ad una con pale rivolte in avanti. a pari velocità periferica e componente radiale la velocità assoluta allo scarico è inferiore rispetto ad una con pale rivolte in avanti. la prevalenza ideale è costante con l'aumentare della portata. la prevalenza ideale aumenta con l'aumentare della portata. Quale di queste affermazioni è errata?. Le pompe sono macchine operatrici che forniscono energia ad un fluido incomprimibile. In una pompa l'energia può essere fornita sotto forma di energia potenziale. In una pompa volumetrica alternativa gli elementi mobili oltre a determinare lo spostamento del fluido garantiscono anche la sua tenuta impedendone il riflusso. Le pompe volumetriche rotative non necessitano di valvole d'aspirazione e di mandata. Quale di queste tipologie di pompe non è volumetrica?. Pompe a vite. Pompe ad ingranaggi. Pompe a lobi. Pompe centrifughe. Una pompa volumetrica rotativa. presenta una velocità media del fluido all'interno generalmente molto bassa. possono fornire portate superiori rispetto a quelle alternative. necessita di valvole di aspirazione e mandata. nessuna di queste. In una pompa volumetrica rotativa. gli elementi mobili oltre a determinare lo spostamento del fluido garantiscono anche la sua tenuta impedendone il riflusso. la velocità di rotazione è inferiore a quella delle pompe alternative. la pressione massima di esercizio è limitata a 80-100 bar. sono necessarie valvole di aspirazione e mandata. In una pompa volumetrica alternativa. possono essere eleborate portate di liquido molto elevate. la pressione massima di esericizio può arrivare oltre 300 bar. la velocità media del fluido all'interno è generalmente molto bassa. gli elementi mobili oltre a determinare lo spostamento del fluido garantiscono anche la sua tenuta impedendone il riflusso. Che cos'è una pompa?. Una macchina (operatrice) che trasferisce energia ad un fluido incomprimibile che le attraversa. Una macchina (motrice) che trasferisce energia ad un fluido incomprimibile che le attraversa. Una macchina volumetrica i cui organi mobili assorbono energia dal fluido incomprimibile che le attraversa. Una macchina (operatrice) che trasferisce energia ad un fluido comprimibile che le attraversa. La prevalenza di una pompa. è solitamente pari alla differenza dell'altezza cinetica. è l'aumento di energia per un'unità di massa che subisce il fluido nel passaggio attraverso la pompa. è l'aumento di energia che subisce il fluido nel passaggio attraverso la pompa. è l'aumento di energia per unità di peso che subisce il fluido nel passaggio attraverso la pompa. La prevalenza di una pompa centrifuga. nessuna di queste. è data dalla somma dell'altezza geodetica e dell'altezza piezometrica. è solitamente pari all'altezza piezometrica. è pari al lavoro speso dalla pompa. Le curve caratteristiche reali di una pompa centrifuga si differenziano rispetto a quelle ideali. per la presenza di perdite fluidodinamiche distribuite e concentrate nell'impianto. per la presenza di perdite di energia termica. per la presenza di perdite meccaniche della macchina. per la presenza di perdite fluidodinamiche distribuite e concentrate internamente alla macchina. Le curve caratteristiche di una pompa centrifuga rappresentano. l'andamento del rendimento globale. l'andamento della prevalenza fornita in funzione della portata inviata in mandata. nessuna di queste. la geometria della pompa centrifuga. Quale di queste affermazioni è errata?. Per una data pompa centrifuga i punti di funzionamento in condizione di similitudine fluidodinamica sono caratterizzati dalla costanza di ψ e ϕ. Per una data pompa centrifuga, la curva caratteristica in termini dei parametri adimensionali ψ (coefficiente di carico) e ϕ (coefficiente di portata) presenta lo stesso andamento della curva caratteristica in termini di H (prevalenza) e Q (portata volumetrica). Prendendo in considerazione due pompe operanti in condizioni di similitudine fluidodinamica, se la velocità di rotazione triplica la prevalenza aumenta di sei volte. La curva caratteristica in termini dei parametri adimensionali ψ e ϕ è valida per famiglie pompe geometricamente simili. Per macchine geometricamente simili si ha che. Q1/Q2=n1^2/n2^2. H1/H2=n1/n2. P1/P2=n1^4/n2^4. H1/H2=n1^2/n2^2. I valori del fattore di attrito riportati nell'abaco di Moody. dipendono unicamente dal numero di Reynolds per flussi in regime transitorio. non valgono per flussi in regime laminare. non valgono per flussi turbolenti completamente sviluppati. dipendono dalla rugosità della superficie nel campo di flusso turbolento. La prevalenza richiesta da un impianto. è l'aumento di energia per unità di peso che subisce il fluido nel passaggio attraverso la pompa. tiene conto delle perdite fluidodinamiche che il fluido deve vincere. nessuna di queste. è l'aumento di energia per un'unità di massa che subisce il fluido nel passaggio attraverso la pompa. I valori del fattore di attrito riportati nell'abaco di Moody. dipendono dal numero di Reynolds nel campo di flusso turbolento. nessuna di queste. non dipendono dal numero di Reynolds nel campo di flusso transitorio. dipendono dalla rugosità delle superifici nel campo di flusso laminare. In una pompa centrifuga la regolazione della portata può avvenire. tramite regolazione del numero di giri della pompa mantenendo inalterata la curva caratteristica interna. agendo sull'otturatore di una valvola di regolazione inserita sull'aspirazione della pompa. tramite regolazione del numero di giri della pompa variando la caratteristica interna secondo la legge di affinità. tramite regolazione del numero di giri della pompa variando la caratteristica esterna secondo la legge di affinità. La regolazione della portata di una pompa tramite regolazione dell'impianto. non determina una riduzione del rendimento complessivo. introduce una perdita di carico localizzata che determina una variazione della caratteristica della pompa. consiste nell'agire sull'otturatore di una valvola di regolazione inserita sull'aspirazione della pompa. determina una variazione della caratteristica esterna di tipo dissipativo. Per data pompa operante ad un certo numero di giri. il punto di funzionamento dipende dal circuito idraulico nel quale è inserita. il punto di funzionamento può essere determinato solamente sperimentalmente. il punto di funzionamento è indipendente dal circuito idraulico nel quale è inserita. il punto di funzionamento è stabile indipendentemente dalla curva caratteristica dell'impianto nel quale è inserita. Quale di queste affermazioni è corretta?. In una pompa centrifuga la regolazione della portata tramite regolazione del numero di giri della pompa determina una variazione della caratteristica interna secondo la legge di affinità. In una pompa centrifuga la regolazione della portata tramite regolazione del numero di giri della pompa determina una portata elaborata superiore rispetto a quella effettivamente richiesta. In una pompa centrifuga la regolazione dell'impianto tramite ricicrcolo della portata avviene agendo sull'otturatore di una valvola inserita prima dell'aspirazione della pompa. In una pompa centrifuga la regolazione della portata tramite regolazione dell'impianto avviene agendo sull'otturatore di una valvola inserita prima dell'aspirazione della pompa. La regolazione tramite ricircolo della portata alla pompa. è adatto per i grandi impianti. consente di variare la caratteristica interna. è il metodo più semplice ed economico. determina una portata elaborata superiore rispetto a quella richiesta dall'impianto. La regolazione tramite ricircolo della portata alla pompa. determina una variazione della portata erogata dalla pompa. è preferibile per grandi impianti. si ottiene ponendo una derivazione sul condotto di aspirazione della pompa in modo da ridurne la portata erogata. richiede di elaborare una portata superiore rispetto a quella effettivamente richiesta. Nel caso di pompe identiche disposte in parallelo. si ottiene un effettivo raddoppio della portata elaborata. viene elaborata la stessa portata in tutte le pompe. la nuova caratteristica interna si ottiene sommando per ogni prevalenza la portata fornita da ciascuna pompa. la mandata della prima pompa è collegata all'aspirazione della seconda. Nel caso di pompe disposte in serie. la curva caratteristica equivalente risultante avrà una portata doppia rispetto alla singola pompa. si ottiene un effettivo raddoppio della prevalenza fornita al fluido. la nuova caratteristica interna si ottiene sommando per ogni data portata la prevalenza fornita da ciascuna pompa. si ottiene un effettivo raddoppio della portata elaborata. Per evitare la cavitazione. si ricorre a pompe ad elevata velocità di rotazione. nessuna di queste. si riduce l'altezza di installazione della pompa, fino ad installare eventualmente la pompa sotto battente. si innalza la temperatura di aspirazione fin quanto possibile. In una pompa centrifuga il fenomeno della cavitazione. si verifica quando la pressione locale scende al di sotto di una pressione minima pari alla pressione parziale del gas. si manifesta principalemente in zone a bassa velocità di efflusso. è causa di erosione meccanica delle superfici metalliche prossime alla zona di riassorbimento delle bolle. è causa di erosione meccanica delle superfici metalliche in corrispondenza delle zone di formazione delle bolle. Quale di queste affermazioni è errata?. Al fine di facilitare l'avviamento di una pompa è possibile installare la pompa sotto battente. Data una pompa centrifuga se la pendenza della curva caratteristica interna è maggiore di quella esterna il punto di funzionamento è instabile. Al fine di facilitare l'avviamento di una pompa è possibile inserire un serbatoio di innesco. Al fine di facilitare l'avviamento di una pompa è possibile installare una valvola di non ritorno a valle della pompa. Quale di queste affermazioni è errata?. Al fine di facilitare l'avviamento di una pompa è possibile installare la pompa sotto battente. Al fine di facilitare l'avviamento di una pompa è possibile installare una valvola di non ritorno a monte della pompa. Al fine di facilitare l'avviamento di una pompa è possibile installare una valvola di non ritorno a valle della pompa. Al fine di facilitare l'avviamento di una pompa è possibile inserire un serbatoio di innesco. Data una pompa centrifuga. non è possibile innescare la stessa qualora sia posta sotto battente. se la pendenza della curva caratteristica esterna è maggiore di quella interna il punto di funzionamento è instabile. se la pendenza della curva caratteristica esterna è minore di quella interna il punto di funzionamento è instabile. il funzionamento instabile diepende dalla sola pompa. Una pompa centrifuga presenta una curva caratteristica del tipo Hp=50+3Q-55Q^2 ed è accoppiata ad un impianto avente caratteristica H=80Q^2. Indicare la tipologia di circuito e determinare la portata di funzionamento. nessuna di queste. Circuito aperto e portata di funzionamento pari a 0.55 m3/s. Circuito chiuso e portata di funzionamento pari a 0.55 m3/s. Circuito chiuso e portata di funzionamento pari a 0.62 m3/s. Una pompa centrifuga presenta una curva caratteristica del tipo Hp=20+3Q-25Q^2 ed è accoppiata ad un impianto avente caratteristica H=12+32Q^2. Indicare la tipologia di circuito e determinare la portata di funzionamento. Circuito aperto e portata di funzionamento di 0.45 m3/s. Circuito chiuso e portata di funzionamento di 0.45 m3/s. Circuito aperto e portata di funzionamento di 0.55 m3/s. Circuito aperto e portata di funzionamento di 0.40 m3/s. Si consideri un impianto di sollevamento acqua tra due serbatoi impiegante due pompe centrifughe identiche collegate in parallelo. La curva caratteristica di ciascuna delle pompe a 1000 rpm è pari a Hp=225-0.004Qp^2 mentre quella dell'impianto è pari a Himp=140+0.0005Qimp^2. La portata dell'impianto Qimp nel punto di funzionamento vale: 215 m3/h. 22 m3/h. 76 m3/h. 238 m3/h. Una pompa centrifuga presenta un diametro D=100 mm, una larghezza assiale delle pale h=15 mm in uscita e pale inclinate all'indietro di angolo beta=30°. Considerando che la portata della pompa è di 5 dm3/s, quanto vale la componente radiale della velocità assoluta allo scarico?. 2.18 m/s. 1.06 m/s. 3.05 m/s. nessuna di queste. Una pompa centrifuga presenta un diametro D=180 mm, una larghezza assiale delle pale h=16 mm in uscita e pale inclinate all'indietro di angolo beta=30°. Considerando che la portata della pompa è di 15 dm3/s, quanto vale la componente radiale della velocità assoluta allo scarico?. 1.2 m/s. 2.4 m/s. 1.6 m/s. 2.7 m/s. Una turbina Pelton è servita da un impianto idraulico a bacino caratterizzato da un salto utile di 250m. Sapendo che le perdite al distributore ammontano a 10m, quanto vale la velocità assoluta all'uscita del distributore?. 55.4 m/s. 68.5 m/s. 25.7 m/s. 27.5 m/s. Quale di queste affermazioni è corretta?. Gli impianti idroelettrici convertono l'energia potenziale gravitazionale del fluido in energia meccanica. Gli impianti idroelettrici a bacino sono anche detti a vena fluente. Gli impianti idroelettrici a bacino hanno solitamente potenze di pochi kW. Le macchine idrauliche sono macchine motrici che elaborano fluidi comprimibili. Quale di queste affermazioni è errata?. In una macchina idraulica il rendimento idraulico è definito come il rapporto tra il lavoro prodotto e il lavoro utile. In un impianto idroelettrico, il rendimento delle condotte è definito come il rapporto tra il salto utile e quello disponibile. Nessuna di queste. In una macchina idraulica il rendimento degli ausiliari è definito come il rapporto tra la potenza utile e la potenza meccanica all'albero. In un impianto idraulico l'altezza piezometrica. è pari a c²/2g. è la somma dell'altezza geodetica e di pressione. è la somma dell'altezza geodetica, di pressione e cinetica. è pari a p/(ro·g), con ro densità del fluido. Secondo il criterio funzionale le turbine idrauliche si classificano in. semplici o pluristadio. radiali e a flusso misto, assiali o tangenziali. per basse cadute, per medie cadute o per alte cadute. a vena libera o vena chiusa. In una turbina Pelton, il tegolo deviatore. consente la regolazione della macchina. consente l'apertura e la chiusura dell'ugello. consente di deviare il getto dalle pale. consente di deviare il getto verso le pale con flusso ben direzionato e velocità uniforme. In una turbina Pelton, l'intaglio presente all'estremità della pala. evita che all'ingresso nel getto il dorso della pala schiaffeggi parte del getto destinato alla pala già attiva. bilancia la variazione della quantità di moto nella direzione assiale. ha la funzione di non interferire con il dorso della pala che intercetta il getto successivamente. consente di deviare il getto dalle pale. Secondo il criterio idrodinamico le turbine idrauliche si classificano in. lente, medie e veloci o veloci rapide ed ultra rapide. ad azione, a reazione con grado di reazione medio o a reazione con grado di reazione elevato. per basse cadute, per medie cadute o per alte cadute. radiali e a flusso misto, assiali o tangenziali. Secondo il criterio geometrico le turbine idrauliche si classificano in. per basse cadute, per medie cadute o per alte cadute. semplici o pluristadio. nessuna di queste. lente, medie e veloci o veloci rapide ed ultra rapide. Quale di queste affermazioni è errata?. Secondo il criterio geometrico si distinguono le turbine idrauliche si suddividono in turbine radiali, a flusso misto, assiali e tangenziali. Secondo il criterio funzionale le turbine idrauliche si distinguono in turbine ad azione e turbine a reazione. Le turbine Peltono sono considerate turbine lente. Secondo il criterio idrodinamico le turbine idrauliche si distinguono in turbine ad azione e turbine a reazione. Una turbina Pelton. è una macchina idraulica veloce. è una macchina motrice idraulica a reazione con grado di reazione medio. è una macchina operatrice idraulica ad azione. è una macchina motrice idraulica ad azione. Il coefficiente di riduzione della velocità al distributore di una turbina Pelton. dipende dalle perdite fluidodinamiche della girante. è pari a w2/w2id. assume valori massimi nell'intorno di 0.85-0.90. è pari a c1/c1id. Il coefficiente di riduzione della velocità relativa di una turbina Pelton. dipende dalle perdite fluidodinamiche del distributore. è pari a w1/w1id. dipende dalle perdite fluidodinamiche della girante. è pari a c1/c1id. Una turbina Pelton è servita da un impianto idraulico a bacino caratterizzato da un salto utile di 450m. Sapendo che le perdite al distributore ammontano a 55m, quanto vale la velocità assoluta all'uscita del distributore?. 88 m/s. 135 m/s. 75 m/s. 62 m/s. L'andamento ideale della potenza di una turbina Pelton in funzione del rapporto u/c1. assume il valore massimo per u=c1. è analogo a quello della coppia motrice. è analogo a quello del rendimento. cresce monotonicamente all'aumentare di u. Quale di queste affermazioni è errata?. In una turbina Pelton, per elevate variazioni della portata l'aumento della stessa genera nella girante un aumento delle perdite per energia cinetica. In una turbina Pelton, per elevate variazioni della portata le perdite fluidodinamiche nel distributore tendono a rimanere costanti. In una turbina Pelton, per elevate variazioni della portata le perdite fluidodinamiche nella girante tendono a rimanere costanti. In una turbina Pelton, per elevata variazioni della portata l'aumento della stessa aumenta la potenza persa per effetto ventilante. Rispetto ad una turbina Pelton, una turbina Francis. potrebbe presentare una velocità di rotazione maggiore a parità di diametro della girante. presenta valori del coefficiente di velocità periferica inferiori. nessuna di queste. potrebbe lavorare ad una velocità di trascinamento inferiore. Il diffusore in una turbina Francis. ha la funzione di adattare la velocità del fluido a quella richiesta dall'utenza di valle. è presente solamente nei grandi impianti. consente di ridurre la pressione all'interno della girante fino alla pressione atmosferica. consente di sfruttare anche il salto a valle della turbina. In una turbina Francis. il fluido passa da una direzione prevalentemente radiale all'ingresso ad una assiale all'uscita. il fluido mantiene una direzione prevalentemente assiale. il fluido mantiene una direzione prevalentemente radiale. il fluido passa da una direzione prevalentemente assiale all'ingresso ad una radiale all'uscita. La turbina Francis. è una macchina idraulica lenta. è una macchina motrice idraulica ad azione. è una macchina idraulica a reazione a vena aperta. è una macchina idraulica a vena chiusa. In una turbina Francis. i valori del coefficiente di velocità periferica sono solitamente inferiori a quelli di una Pelton. la pressione in uscita dalla girante è sempre superiore a quella atmosferica. il distributore palettato assicura che il fluido entri assialmente nella girante. la pressione varia dall'ingresso all'uscita della girante. Le turbine Kaplan. sono macchine ad azione veloci. sono macchine idrauliche lente. sono macchine a reazione assiali. sono macchine ad azione assiali. Le turbine assiali o Kaplan vengono impiegate. nessuna di queste. per modesti salti motori e modeste portate. per grandi salti motori e grandi portate. per modesti salti motori e grandi portate. Quale di questi componenti non è presente in una turbina assiale?. il predistributore. il controdisco. il distributore. il tubo aspiratore-diffusore. Rispetto ad una turbina Pelton, una turbina ad elica. presenta un campo di funzionamento con valori ottimali del rendimento più esteso. si adattano meglio ai carichi variabili. presenta velocità di rotazione inferiori. nessuna di queste. In presenza di un diffusore a sezione costante, il salto utile di una turbina a reazione è. pari ad Hm dove Hm è il salto rispetto al bacino di monte, essendo nullo il salto rispetto al bacino di valle Hv. inferiore alla somma Hv + Hm dove Hm è il salto di monte e Hv il salto di valle della turbina rispetto ai bacini. maggiore della somma Hv + Hm dove Hm è il salto di monte e Hv il salto di valle della turbina rispetto ai bacini. circa pari alla somma Hv + Hm dove Hm è il salto di monte e Hv il salto di valle della turbina rispetto ai bacini. Le turbine assiali. nessuna di queste. sono preferibili per alti salti geodetici e basse portate. presentano valori del numero di giri caratteristico intorno ad 1. presentano bassi valori del numero di giri caratteristico. Quali di queste affermazioni è errata?. Le turbine assiali sono preferibili per bassi salti geodetici e alte portate. In una turbina idraulica, a parità di salto geodetico all'aumentare della portata elaborata diminuisce il numero di giri specifico. Le turbine assiali o ad elica non sono adatte per salti geodetici inferiori ai 100 m. Le turbine Francis si collocano in un range di salto geodetico intermedio tra le turbine Pelton e quelle assiali. Le turbine Pelton. presentano valori del numero di giri caratteristico superiori a quelli delle turbine Francis. sono preferibili per alti salti geodetici e basse portate. presentano valori del numero di giri caratteristico intorno ad 1. nessuna di queste. Quali di queste affermazioni è corretta?. Le turbine Francis veloci sono preferibili per alti salti geodetici e basse portate. Le turbine Pelton poligetto presentano numeri di giri specifici inferiori a quelle monogetto. Le turbine Francis veloci presentano valori del numero di giri specifico intorno a 0.1-0.5. Le turbine Kaplan presentano valori del numero di giri specifico anche superiori a 4. Le turbine Francis veloci. sono preferibili per alti salti geodetici e basse portate. presentano valori del numero di giri caratteristico superiori a quelli delle turbine Pelton. nessuna di queste. presentano valori del numero di giri caratteristico intorno a 0.1-0.3. Le turbine Pelton. nessuna di queste. presentano valori del numero di giri caratteristico superiori a quelli delle turbine Francis. presentano valori del numero di giri caratteristico intorno a 0.1-0.2. sono preferibili per bassi salti ed elevate portate. I compressori volumetrici. trovano impiego per elevate portate e bassi rapporti di compressione. trovano impiego in sostituzione delle pompe quando vengono richiesti elevati rapporti di compressione. trovano impiego per piccole portate alle quali vanno conferiti elevati rapporti di compressione. sono esclusivamente di tipo alternativo. Quali di questi non è un componente principale di un compressore volumetrico?. testata. candela. valvola di aspirazione. stantuffo. Quali di questi non è un componente principale di un compressore volumetrico?. testata. nessuna di queste. stantuffo. valvola di mandata. Confrontando i compressori con le pompe è possibile affermare che: sono entrambe macchine operatrici ma le pompe sono macchine dinamiche. sono entrambe macchine operatrici ma i compressori elaborano fluidi comprimibili. a differenza dei compressori le pompe volumetriche sono di tipo rotativo. a differenza delle pompe i compressori sono macchine volumetriche. Il ciclo di lavoro ideale di un compressore volumetrico. è caratterizzato da una fase di compressione fino al punto morto superiore. è costituito da due fasi: compressione isentropica ed espansione isentropica. avviene ogni due giri di rotazione completa dell'albero. è caratterizzato da una fase di espansione del gas contenuto nel volume morto fino alla pressione di aspirazione. Il ciclo di lavoro ideale di un compressore volumetrico. è costituito da due fasi: compressione isentropica ed espansione isentropica. è caratterizzato da una fase di espansione fino al punto morto inferiore. nessuna di queste. è costituito da una fase di mandata dal punto morto inferiore al punto morto superiore. In un compressore quale di queste non sono causa di perdite di lavoro?. perdite in camera di combustione. scambi termici con le pareti. perdite per fughe di gas. perdite di carico. Il rendimento interno di un compressore. il rapporto tra la potenza interna ideale e quella richiesta all'albero. il rapporto tra la potenza trasferita nel ciclo e quella reale. il rapporto tra la potenza trasferita nel ciclo e quella richiesta all'albero. il rapporto tra la potenza interna ideale e quella reale. La regolazione per variazione della corsa di aspirazione di un compressore. viene effettuata inserendo una valvola di laminazione nel condotto di aspirazione. può essere effettuata mediante un posticipo della chiusura quando lo stantuffo sta scendendo verso il punto morto inferiore. viene effettuata installando una valvola di ricircolo tra la mandata e l'aspirazione. nessuna di queste. Quale di queste regolazioni non viene usata per regolare la portata di un compressore volumetrico?. regolazione per variazione della corsa di aspirazione. regolazione a tutto o niente. nessuna di queste. regolazione per variazione del volume morto. La regolazione per variazione del volume morto in un compressore. viene effettuata variando il volume residuo quando lo stantuffo giunge al PMS. nessuna di queste. non determina una variazione della corsa utile di aspirazione. viene effettuata variando il volume residuo quando lo stantuffo giunge al PMI. La regolazione per variazione del volume morto in un compressore. non è possibile. nessuna di queste. comporta una riduzione della corsa utile di aspirazione. viene effetuata variando il volume residuo quando lo stantuffo giunge al PMI. La regolazione per laminazione di un compressore. viene effettuata ponendo la valvola di laminazione nel condotto di aspirazione. determina una riduzione del rapporto di compressione. viene effettuata ponendo la valvola di laminazione nel condotto di mandata. riduce l'effetto negativo legato al volume morto. La regolazione a tutto o niente di un compressore. prevede l'avvio del compressore per ogni rifornimento dell'utenza. prevede il funzionamento del compressore fino a raggiungere una pressione massima prefissata nello stoccaggio. richiede la presenza di un accumulo a monte del compressore. è semplice da realizzare senza ulteriori costi e particolare usura degli organi. La regolazione continua del numero di giri di un compressore volumetrico. determina una variazione del lavoro specifico e del coefficiente di carica. non può essere effetuata. determina una variazione della potenza del compressore con lavoro specifico e coefficiente di carica costanti. determina una variazione del ciclo di lavoro. Quale di queste regolazioni non viene usata per regolare la portata di un compressore volumetrico?. regolazione per variazione della corsa di aspirazione. regolazione per quantità. regolazione per variazione del volume morto. regolazione a tutto o niente. La regolazione per variazione della corsa di aspirazione di un compressore. viene effettua ponendo una valvola di regolazione nel condotto di aspirazione. viene effettuata atraverso l'anticipo o il posticipo della chiusura della valvola di aspirazione. viene effettuata installando una valvola di ricircolo tra la mandata e l'aspirazione. viene effettuata variando il volume residuo quando lo stantuiffo giunge al PMS. In un compressore centrifugo lo stallo. viene indotto da angoli di incidenza troppo piccoli. può avvenire nelle fasi di regolazione della macchina. da elevati gradienti di pressione nella direzione del moto. è un fenomeno di oscillazione forzata di tutto il fluido compreso nella macchina e nelle tubazioni di aspirazione e mandata. In un compressore centrifugo il pompaggio. è indipendente dai fenomeni di stallo della macchina. è un fenomeno di oscillazione forzata di tutto il fluido che induce vibrazioni alla macchina e all'impianto. è il fenomeno di distacco della vena fluida dalla palettatura. si verifica quando la macchina è inserita in un impianto di piccolo volume. Quale di queste affermazioni è errata?. I compressori centrifughi monostadio presentano rapporti di compressione massimi di circa 4. I compressori centrifughi consentono di elaborare portate superiori rispetto ai compressori assiali. I compressori assiali presentano un rapporto di compressione per stadio inferiore rispetto a quello dei compressori centrifughi. I turbocompressori sono macchine operatrici termiche. Da un punto di vista strutturale un compressore centrifugo. non può essere pluiristadio. prevede la presenza di un diffusore necessariamente palettato. prevede la presenza di una voluta a monte del diffusore. è costituito da una girante solidale al mozzo che porta a sbalzo le palette. I compressori centrifughi. vengono solitamente impiegati per portate modeste e < di 50 m3/s. sono in genere macchine pluristadio che consentono di raggiungere elevati rapporti di compressione. vengono solitamente impiegati quando sono richiesti rapporti di compressione maggiori di 10. sono in genere macchine monostadio impiegate per portate molto elevate. I compressori assiali. sono in genere macchine pluristadio che consentono di raggiungere elevati rapporti di compressione per stadio. sono in genere macchine monostadio impiegate per portate molto elevate. vengono solitamente impiegati per portate modeste di fluido < di 50 m3/s. sono solitamente macchine pluristadio caratterizzate da portate volumetriche elevate anche superiori a 1 m3/s. I compressori assiali sono costituiti. da una corona di pale statoriche che trasformano l'energia di pressione in energia cinetica. da una voluta finale. da una successione di pale rotoriche e pale statoriche quest'ultime capaci di trasformare l'energia cinetica in energia di pressione. da una corona di pale rotoriche che forniscono energia di pressione al fluido. Il rendimento politropico di compressione. risulta fuinzione del solo numero di giri specifico. nessuna di queste. dipende anche dal coefficiente di pressione. dipende solamente dal coefficiente di pressione. La turbina Curtis. è una turbina ad azione a salti di velocità. è una turbina a reazione semplice. è una turbina monostadio. è una turbina ad azione a salti di pressione. Una turbina è detta ad azione. se l'espansione del fluido avviene sia nel distributore che nella girante. se è costituita da uno o più stadi statorici e rotorici in successione. nessuna di queste. se presenta un unico stadio. La turbina De laval. è una turbina ad azione a salti di pressione. è una turbina nella quale l'espansione avviene unicamente nel distributore. è una turbina ad azione a salti di velocità. è una turbina nella quale l'espansione avviene anche nella girante. La turbina Rateau. nessuna di queste. è una turbina ad azione a salti di velocità. è una turbina a reazione ad espansioni multiple. è una turbina ad azione a salti di pressione. La turbina De laval. è particolarmente adatta all'impiego nelle turbine a gas. presenta potenze tipiche di decine di MW. presenta velocità di rotazione di circa 3000 giri/min adequate alla frequenza di rete. presenta un profilo palare simmetrico. Una turbina Curtis. è costituita da due o più giranti ad azione intervallate da uno o più raddrizzatori. è una turbina ad azione a salti di pressione. nessuna di queste. è costituita una successione di distributori e stadi rotorici. Il raddrizzatore in una turbina Curtis. ha la funzione di direziona la corrente in uscita dalla girante lungo la direzione corretta per l'ingresso nella girante successiva elaborando una quota parte di energia di pressione. ha la funzione di direziona la corrente in uscita dalla girante lungo la direzione corretta per l'ingresso nella girante successiva elaborando una quota parte di energia cinetica. non è presente. ha solamente lo scopo di direzionare la corrente in uscita dalla girante lungo la direzione corretta per l'ingresso nella girante successiva. Rispetto alle turbine De Laval, le turbine Curtis. sono capaci di salti entalpici maggiori seppur con rendimenti inferiori. operano in condizioni di massimo rendimento con un rapporto u/c1 maggiore. consentono salti entalpici e rendimenti superiori. sono capaci di un rendimento superiore ma salti entalpici minori. Nelle turbine Rateau. l'energia di pressione viene eleborata unicamente dal primo distributore. si assiste ad una diminuzione della pressione passando da uno stadio al successivo. il distributore ha lo scopo di trasformare l'energia cinetica in energia di pressione. il raddrizzatore ha la funzione di direziona la corrente in uscita dalla girante lungo la direzione corretta per l'ingresso nella girante successiva elaborando una quota parte di energia di pressione. La turbina Rateau. viene regolata per parzializzazione. presenta dei diaframmi di separazione tra una girante e l'altra per garantire la tenuta. nessuna di queste. è costituita da due o più giranti ad azione intervallate da uno o più raddrizzatori. Le turbine Parsons. presenta differenze di pressione tra monte e valle di ogni singolo stadio. sono turbine ad azione a salti di pressione. presentano un numero di stadi limitato. presentano un grado di reazione solitamente unitario. Le turbine Parsons. presentano un tambuto alla cui periferia sono fissate le pale statoriche. presentano uno sviluppo assiale limitato. nessuna di queste. sono spesso precedeute da uno o più stadi ad azione. Rispetto ad una turbina De Laval, lo stadio di una turbina Parsons. una combinazione di queste. opera in condizioni di massimo rendimento con un rapporto u/c1 inferiore. è capace di rendimenti superiori. è capace di salti entalpici maggiori seppur con rendimenti inferiori. Quali di queste non sono causa di perdita di potenza nelle turbine a gas e a vapore?. perdita al camino. perdita per energia cinetica allo scarico. perdita per effetto ventilante. perdita per energia cinetica al distributore. Quali di queste non sono causa di perdite di potenza nelle turbine a gas e a vapore?. attrito fluidodinamico nelle superfici dei dischi rotorici. attrito fluidodinamico nelle valvole. attrito fluidodinamico nei condotti. fughe di fluido. Il potere calorifico di un combustibile. è la quantità di calore che deve essere sottratta ai prodotti di combustione per riportarli alla temperatura dei reagenti prima della combustione. è la quantità di calore necessaria per innalzare, o diminuire, la temperatura di un'unità di massa di combustibile di 1 K. nessuna di queste. è uguale al minimo potere calorifico, superiore o inferiore, dei suoi componenti. L'eccesso di aria fornito in un processo di combustione. è pari al 23%. non dipende dal tipo di combustibile impiegato. consente di ridurre le perdite al camino. è indispensabile per ovviare alle inevitabili dissimmetrie nella distribuzione dell'aria al bruciatore ed evitare incombusti. L'eccesso d'aria in un processo di combustione. varia tra il 10-30% per i combustibili gassosi. è maggiore nel caso dei combustibili gassosi rispetto a quelli solidi per consentire l'intima miscelazione dei gas. varia tra il 5-15% per combustibili solidi. varia tra il 40-80% per combustibili solidi. L'eccesso di aria fornito in un processo di combustione. varia tra il 40-80% per combustibili solidi. non dipende dal tipo di combustibile impiegato. consente di ridurre le perdite al camino. è pari al 23%. L'eccesso d'aria in un processo di combustione. varia tra il 10-30% per combustibili solidi. varia tra il 5-15% per combustibili gassosi. varia tra il 10-30% per i combustibili gassosi. nessuna di queste. In un generatore di vapore l'economizzatore. ha la funzione di preriscaldare l'aria in ingresso in camera di combustione. è installato in camera di combustione. è disposto nella parte terminale inferiore del condotto dei fumi. è il primo componente della caldaia attraversato dal vapore. In un generatore di vapore il surriscaldatore. primario è in genere collocato in corrispondenza della parte alta della caldaia al di sopra del naso di caldaia. è installato in corrispondenza della camera di combustione in quanto è la zona dove si ha la maggiore temperatura dei gas. è costituito da fasci di tubi collegati all'estremità da appositi collettori. secondario è in genere collocato nella prima parte del condotto verticale dei gas. Le caldaie attualmente utilizzate negli impianti di produzione elettrica. sono anche dette a tubi di fumo. utilizzano l'irraggiamento diretto del calore dal focolare ai tubi d'acqua consentenedo elevate produzioni specifiche di vapore. sono costituite da una grande camera di combustione attorno alla quale circola l'acqua. scambiano calore quasi esclusivamente per convezione. La rugiada acida. costituisce un limite per la temperatura minima alla quale possono essere raffreddati i fumi. nessuna di queste. si forma a seguito del raffreddamento del vapore evolvente nel ciclo a vapore. si verifica con i combustibili contenenti acido cloridrico. In un generatore di vapore il risurriscaldatore. è in genere collocato nel condotto orizzontale dei gas dopo il surriscaldatore finale. è installato in corrispondenza della camera di combustione in quanto è la zona dove si ha la maggiore temperatura dei gas. superiore è l'altezza del camino peggiore è il tiraggio. è in genere collocato dopo il surriscaldatore primario. In un generatore di vapore il vaporizzatore. presenta temperature di parete critiche dato il basso coefficiente di scambio termico convettivo lato interno. è realizzato solitamente mediante tubi tangenti. è disposto nella parte terminale inferiore del condotto dei fumi. è installato in camera di combustione in quanto è la zona dove si ha la maggiore temperatura dei gas. Quale di queste affermazioni è errata?. In una caldaia a tubi d'acqua circa il 30% del calore totale sviluppato nella combustione viene trasferito nel vaporizzatore. In base al sistema di alimentazione dell'aria comburente e di scarico dei fumi le caldaie si distinguono in caldaie subcritiche e caldaie ipercritiche. In una caldaia a tubi d'acqua il surriscaldatore primario è solitamente collocato al di sopra del naso di caldaia. In base al modo di installazione le caldaie vengono distinte in caldaie a tubi di funo e caldaie a tubi d'acqua. Osservando l'andamento del rendimento di un generatore di vapore in funzione del carico si osserva che. il massimo del rendimento si ottiene al 100% del carico nominale. agli alti carichi l'aumento del calore disperso è imputabile all'aumento della temperatura al camino. agli alti carichi la diminuzione del calore disperso è fortemente incidente. la diminuzione del rendimento ai bassi carichi è principalmente imputabile all'aumento della temperatura al camino. In un ciclo Hirn, la temperatura di fine surriscaldamento. dipende esclusivamente dalle caratteristiche fisico-meccaniche dei materiali per la costruzione dei diversi componenti. svincola il valore della massima temperatura di ciclo dal valore della temperatura critica del fluido. raggiunge valori di 600°C e oltre. non può essere superiore alla temperatura critica del fluido. Con riferimento al ciclo Rankine. la trasformazione di espansione interessa una zona del vapore saturo umido a titolo non inferiore al 70%. la trasformazione di espansione ha luogo nel campo del vapore surriscaldato con un titolo finale di espansione inferiore a 1. si fa riferimento solamente ad impianti che utilizzano acqua come fluido di lavoro. non è possibile andare oltre un certo valore del titolo di vapore con la trasformazione di espansione. Rispetto al ciclo Rankine, il ciclo Hirn. la trasformazione isobara si compone di riscaldamento del liquido, vaporizzazione completa e surriscaldamento. aumenta il valore del rendimento termico di conversione in quanto diminuisce la temperatura media termodinamica. prevede la presenza di un ulteriore scambiatore di calore chiamato risurriscaldatore. permette di raggiungere stati di fine espansione a titolo inferiore. Il ciclo Rankine a vapore saturo. nessuna di queste. è il ciclo che trova più ampio riscontro pratico negli attuali gruppi a vapore. prevede una somministrazione del calore a pressione costante a partire dalle condizioni di liquido saturo fino a quelle di vapore saturo secco. prevede una somministrazione del calore a pressione costante a partire dalle condizioni di liquido saturo fino a quelle di vapore surriscaldato. Quali di queste irreversibilità non sono presenti negli impianti a vapore?. perdite di rendimento non ideale del compressore. perdite di carico nei componenti dell'impianto. perdite termiche attraverso le pareti. perdite allo scarico della turbina. Quali di queste perdite possono essere trascurate negli impianti a vapore?. perdite per rendimento non ideale delle turbine. perdite di carico. perdite allo scarico della turbina. perdite termiche attraverso le pareti. Il condensatore si dice a freddo quando. è collegato allo scarico della turbina dalla quale riceve vapore con lo scopo di asportare calore alla più bassa temperatura possibile. il fluido di raffreddamento viene miscelato con il fluido evolvente nel ciclo a vapore. utilizza acqua che viene raffreddata tramite torri evaporative. utilizza acqua proveniente da grandi bacini. Quale di queste esigenze non è possibile soddisfare tramite un condensatore?. recuperare, sotto forma di acqua di condensazione, il vapore impiegato in turbina. accrescere l'area del ciclo funzionale consentendo l'espansione del vapore fino a una pressione molto inferiore a quella atmosferica. costituire una riserva di acqua utile a fronteggiare brusche variazioni di portata nel ciclo termico. nessuna di queste. Il raffreddamento dell'acqua tramite torre di raffreddamento. presenta un rendimento termico maggiore rispetto alla refrigerazione in ciclo aperto. comporta minori costi di investimento rispetto alla refrigerazione a ciclo aperto. si rende necessario quando non si dispone di un quantitativo sufficiente di acqua per la condensazione. è di tipo a caldo. Il condensatore di un impianto a vapore. opera ad una pressione dipendente dal corpo turbina. opera ad una pressione prossima a quella ambiente. tenderebbe ad operare ad una pressione progressivamente crescente in assenza di sistemi di estrazione degli incondensabili. può essere unicamente di tipo a freddo. Il condesatore è di tipo a caldo. nessuna di queste. quando si intende recuperare potenza termica. quando lo scopo è quello di ridurre la pressione allo scarico di una turbina. quando non utilizza acqua come fluido di raffreddamento. In un ciclo a vapore il risurriscaldamento. consente di produrre un maggior lavoro di turbina a discapito del rendimento di ciclo. consente di produrre un maggior lavoro di turbina con una riduzione del titolo di vapore allo scarico rispetto ad un ciclo surriscaldato. nessuna di queste. consente di produrre un maggior lavoro specifico di turbina e quindi di ridurre il vapore evolvente nell'impianto. In un impianto a vapore lo spillamento. ha l'obiettivo di incrementare il lavoro utile dell'impianto. consente di ridurre la pressione di condensazione. riduce la penalizzazione connessa con la fase di riscaldamento del liquido. permette di incrementare la temperatura di surriscaldamento. Il un generico impianto a vapore, il rendimento organico. è il rapporto tra la potenza meccanica lorda e la potenza utile prodotta dalla turbina. è il rapporto tra la potenza meccanica lorda e la potenza termica fornita al fluido di lavoro. è il rapporto tra la potenza meccanica netta e la potenza termica in ingresso al generatore di vapore. nessuna di queste. Il un generico impianto a vapore, il rendimento globale. è il rapporto tra la potenza meccanica lorda e la potenza utile prodotta dalla turbina. è il rapporto tra la potenza meccanica netta e la potenza termica in ingresso al generatore di vapore. è il rapporto tra la potenza meccanica neta e la potenza utile prodotta dalla turbina. è il rapporto tra la potenza elettrica prodotta e la potenza termica in ingresso al generatore di vapore. Quale di queste non è una caratteristica dei gruppi turbogas?. rapidi tempi di messa in servizio. elevate efficienze elettriche. libertà di installazione. basso valore peso/potenza. Quale di queste non è una caratteristica dei gruppi turbogas?. rapidi tempi di messa in servizio. basse temperature di esercizio. basso valore peso/potenza. ingombri di installazione ridotti. Nel caso di ciclo Brayton ideale chiuso. le trasformazioni di compressione ed espansione sono adiabatiche e reversibili. le trasformazioni di scambio di calore con l'esterno sono adiabatiche. le trasformazioni di compressione ed espansione sono adiabatiche. le trasformazioni di scambio di calore con l'esterno sono isocore. Nel caso di ciclo Brayton ideale chiuso. il rendimento non dipende dal calore specifico del gas. il rendimento dipende unicamente dall'innalzamento di temperatura isentropico fornito dal compressore. all'aumentare della temperatura di fine compressione diminuisce la temperatura media di introduzione del calore. il rendimento dipende dalla temperatura massima di ciclo. Nel caso di ciclo di Brayton reale aperto. la perdita principale è legata all'assorbimento di potenza da parte dei principali organi ausiliari. le perdite per incompleta combustione sono sensibili. le trasformazioni di compressione ed esapansione sono considerate adiabatiche ma non reversibili. si hanno perdite esterne per incompleta ossidazione del combustibile. Il un generico impianto turbogas, il rendimento organico. nessuna di queste. è il rapporto tra la potenza meccanica netta e la potenza termica in ingresso in camera di combustione. è il rapporto tra la potenza meccanica lorda prodotta dalla turbina e la potenza utile prodotta dalla turbina. è il rapporto tra la potenza meccanica lorda prodotta dalla turbina e la potenza termica fornita al fluido di lavoro. La rigenerazione di un impianto turbogas. consiste nell'inserimento tra combustore e turbina di uno scambiatore di calore che sia capace di prelevare calore dai gas di scarico della turbina. determina un aumento del rendimento del ciclo lasciando inalterati il lavoro di turbina e compressore. determina un aumento del rendimento del ciclo grazie ad un aumento del lavoro di turbina. consiste nel ridurre la temperatura di fine compressione. Nel caso di compressione interrefrigerata. si riduce il volume specifico del gas complessivamente evolvente nel compressore. aumenta il lavoro netto dell'impianto sebbene si raggiungano rapporti di compressione complessivi inferiori. l'effetto benefico è minore quanto prima si effettua l'interreferigerazione. lo scambiatore di calore è posto a valle del processo di compressione totale. Nel caso di post-combustione/ricombustione di un impianto turbogas. l'aria aspirata rispetto al combustibile iniettato presenta un eccesso globale molto superiore. peggiorano gli aspetti connessi con il raffreddamento del palettamento in turbina a parità delle altre condizioni operative. il lavoro del compressore diminuisce. il rendimento del ciclo aumenta. Quale di questi vantaggi non sono conseguibili con un ciclo turbogas con ricombustione?. maggiore lavoro sviluppato dall'impianto. temperature di scarico in turbina inferiori. temperatura massima mantenuta a valori non eccessivi. migliore utilizzo dell'aria aspirata legandola al combustibile con un eccesso globale minore. Nella variante più diffusa i cicli combinati. sono costituiti da un ciclo topping a vapore che opera a temperature elevate e da un ciclo bottoming a gas. presentano costi operativi elevati. prevedono il miscelamento dei due fluidi di lavoro. sono costituiti da un ciclo topping a gas che opera a temperature elevate e da un ciclo bottoming a vapore. Osservando il diagramma T-Q di scambio termico di una caldaia a recupero. lo scambio di calore tra i due fluidi avviene in equicorrente. è possibile surriscaldare il vapore a discapito del rendimento del ciclo. è preferibile evitare il preriscaldamento del liquido. è possibile surriscaldare il vapore a beneficio del rendimento del ciclo. Il generatore di vapore a recupero. non prevede la presenza di banchi di tubi surriscaldatori. consente di recuperare tuto il calore dei fumi scaricati dalla turbina a gas. consente il recupero del calore scaricato al condensatore. è sede del trasferimento di calore tra i gas uscenti dalla turbina a gas e il fluido che percorre il ciclo Hirn. In un generatore di vapore a recupero. viene recuperato il calore scaricato dal condensatore di un impianto topping turbogas. lo scambio termico tra gas e vapore è caratterizzato da due differenze di temperature significative. il delta T di sottoraffreddamento corrisponde alla differenza di temperatura tra i fumi in ingresso in caldaia e il vapore surriscaldato. nessuna di queste. Il delta T di sottoraffreddamento. è necessario per evitare il rischio di inizio di evaporazione nell'economizzatore. è la differenza tra la temperatura dei fumi in ingresso in caldaia e quella di surriscaldamento del vapore. determina una sensibile diminuzione del rendimento di ciclo. è inferiore ai 5°C. In una caldaia a recupero il delta T di pinch-point è. la differenza tra la temperatura di evaporazione e quella dell'acqua all'uscita dell'economizzatore. la differenza tra la temperatura dei fumi in ingresso in caldaia e quella di surriscaldamento del vapore. il minimo delta T nell'evaporazione cioè tra il gas uscente dai banchi evaporatori e la temperatura di evaporazione. il massimo delta T nell'evaporazione. Lo scambio termico tra il gas e il vapore è caratterizzato. da due differenze di temperature significative. da tre differenze di temperature significative. da differenze di temperature trascurabili. da una disposizione in equicorrente degli scambiatori. Quale di queste affermazioni è corretta?. In un generatore di vapore a recupero il delta T di pinch-point è la differenza tra la temperatura di evaporazione e quella dell'acqua all'uscita dell'economizzatore. Il generatore di vapore a recupero presenta una disposizione deggli scambiatori in equicorrente. Il generatore di vapore a recupero consente di recuperare tutto il calore dei fumi scaricati dalla turbina a gas. In un generatore di vapore a recupero è possibile surriscaldare il vapore a beneficio del rendimento del ciclo. Quale di queste affermazioni è errata?. Il ciclo Diesel non può essere realizzato in motori 2T. Il ciclo di funzionamento reale di un motore a combustione interna operante secondo ciclo Otto considera la macchina reale. Il ciclo di funzionamento reale di un motore a combustione interna operante secondo ciclo Otto considera gli effetti legati alla combustione incompleta. I motori a combustione interna presentano un rapporto peso/potenza in funzione del tipo di accensione del motore. I motori a combustione interna: nessuna di queste. sono macchine volumetriche operanti a circuito chiuso. si distinguono in 2T e 4T in base al tipo di alimentazione. si classificano in motori aspirati o sovralimentati in base al tipo di accensione. Quali di questi non è un componente di un motore a combustione interna?. Il cambio. le valvole. Il monoblocco. l'albero a camme. Il monoblocco. è chiuso superiormente dalla coppa dell'olio che funge da serbatoio dell'olio di lubrificazione. è solitamente realizzata in alluminio visto il suo basso costo. può montare canne pressate che possono essere sostituite una volta usurate. è solitamente in acciaio inossidabile per resistere alla corrosione. Quale di queste affermazioni è corretta?. I motori Diesel trovano applicazioni in quei settori nei quali il costo di esercizio non è importante. I motori ad accensione comandata trovano impiego nei settori dove l'elavata potenza specifica e leggerezza sono considerate fondamentali. Nei motori 2T il ciclo di funzionamento avviene con due giri di manovella. I motori aspirati l'alimentazione dell'aria avviene ad una pressione superiore a quella atmosferica. Quale di queste affermazioni è errata?. In base al tipo di accensione si distinguono motori ad accensione comandata e motori ad accensione spontanea. In base al periodo di ciclo si distinguono motori quattro tempi e motori due tempi. I motori 2T trovano applicazione nella gamma di basse potenze come ciclo Diesel. I motori ad accensione comandata trovano impiego nei settori dove l'elavata potenza specifica e leggerezza sono considerate fondamentali. I motori a combustione interna. nessuna di queste. sono macchine endotermiche volumetriche a circuito chiuso. sono macchine idrauliche a circuito chiuso. sono macchine endotermiche dinamiche a circuito aperto. L'albero motore. porta una camma per ogni valvola. assicura il movimento delle valvole. è realizzato in alluminio. è realizzato in acciaio. In un motore a combustione interna operante secondo ciclo Otto reale. l'anticipo dell'apertura della valvola di aspirazione avviene circa 15° prima che il pistone abbia raggiunto il PMI. l'anticipo all'accensione avviene tra i 10° e i 50° prima che il pistone abbia raggiunto il PMS. l'anticipo dell'apertura della valvola di aspirazione avviene circa 50° prima che il pistone abbia raggiunto il PMS. il ritardo della chiusura della valvola di aspirazione avviene a circa 15° dopo il PMI. In un motore a combustione interna operante secondo ciclo Otto ideale. la fase di compressione avviene durante la corsa del pistone dal PMS al PMI. le trasformazioni di compressione ed espansione sono non adiabatiche. la fase di combustione avviene al termine della fase di aspirazione. la fase di scarico forzato ha inizio prima che il pistone raggiunga il PMI. Quale di queste affermazioni è errata?. Il ciclo di funzionamento reale di un motore a combustione interna operante secondo ciclo Otto considera gli effetti legati alla combustione incompleta. Il ciclo di funzionamento reale di un motore a combustione interna operante secondo ciclo Otto considera la macchina reale. Il ciclo di funzionamento ideale di un motore a combustione interna operante secondo ciclo Otto considera l'effetto della propagazione del fronte di fiamma. Il ciclo di funzionamento ideale di un motore a combustione interna operante secondo ciclo Otto considera la combustione isocora con un numero infinito di punti di innesco. Il ciclo Otto. si compone di 4 fasi che occupano circa mezzo giro di manovella nei motori 4T. non può essere realizzato in motori 2T. si caratterizza per una combustione isobara. si compone delle fasi di aspirazione, combustione isocora, espansione, scarico e compressione in questa successione. Quale di queste affermazioni è errata?. In un motore 2T durante la fase di lavaggio la carica fresca che si immette nel cilindro contribuisce ad esplettere i gas combusti. In un motore 2T si hanno tre luci quella di scarico, quella di aspirazione e quella di ammissione. In un motore 2T l'assenza di valvole consente un processo di sostituzione della carica più efficiente rispetto a quello di un motore a 4T. In un motore 2T chiusa la luce di lavaggio la luce di scarico rimane aperta per un piccolo tratto contribuendo alla fuoriscita di gas e miscela fresca. Con riferimento ad un motore 2T. durante il primo tempo il pistone chiude le luci di lavaggio e la differenza di pressione richiama la carica fresca nel basamento. durante il secondo tempo avvengono le trasformazioni di combustione ed espansione. la potenza teorica è la metà di quella di un motore 4T. nessuna di queste. Il principio di conservazione della massa: è valido soltanto in condizioni stazionarie. nessuna di queste. implica che m1=m2 essendo 1 e 2 le sezioni di ingresso ed uscita rispettivamente. implica la costanza della portata volumetrica nel caso di condizioni stazionarie. I compressori centrifughi. prevedono la presenza di una voluta a valle del diffusore. sono in genere macchine pluristadio che consentono di raggiungere elevati rapporti di compressione. vengono solitamente impiegati quando sono richiesti rapporti di compressione maggiori di 15. sono in genere macchine pluristadio impiegate per portate elevate. Quale di queste affermazioni è corretta?. in base al modi di installazione le caldaie vengono distinte in caldaie a tubi di fumo e caldaie a tubi d'acqua. in una caldaia a tubi d'acqua circa il 50% del calore totale sviluppato nella combustione viene trasferito nel vaporizzatore. in una caldaia tubi d'acqua il surriscaldatore primario è solitamente collocato al di sopra del naso di caldaia. In una condotta a sezione circolare di diametro pari a 0,53m, transita una portata in massa di acqua di 1,8kg/s. Quanto valgono la portata volumetrica e la velocità media del fluido?. 1,39 dm3/s e 6,3m/s. 5,6 m3/s e 1,39 m/s. 1,8 dm3/s e 0,013 m/s. 1,39 m3/s e 6,3 m/s. Un impianto a vapore rigenerativo spilla vapore a 20 bar con entalpia di circa 3050 kJ/kg. Assumendo che il liquido in uscita dal condensatore si trovi ad entalpia di 137,77 kJ/kg e che a seguito della rigenerazione raggiunga un'entalpia di 908,59 kJ/kg, quanto vale il rapporto tra la portata spillata e quella al condensatore?. 0,261. 0,360. 0,307. 0,378. In una turbina Pelton, il tegolo deviatore. bilancia la variazione della quantità di moto nella direzione assiale. consente l'apertura e la chiusura dell'ugello. nessuna di queste. consente di deviare il getto verso le pale con flusso ben direzionato e velocità uniforme. In esercizio, una pompa centrifuga assorbe una potenza di 20 kW, elaborando una portata di 25 mc/h. Ipotizzando un rendimento Idraulico della pompa di 0.82, un rendimento volumetrico di 0.92, un rendimento. elettrico di 0,96 e meccanico del 0,98 a quanto ammonta la prevalenza nel punto di esercizio?. 167,5 m. 112,1 m. 208,5 m. 105,8 m. In quante corse dello stantuffo si realizza il ciclo di lavoro di un compressore volumetrico alternativo?. 2. 4. nessuna di queste. 1. |