Che cos'è una macchina a fluido?
Una macchina nella quale non avviene scambio di energia
Una macchina in cui lo scambio di lavoro con gli organi mobili avviene per mezzo di un fluido operativo Un organo statico Una macchina costituita da un'insieme di organi meccanici fissi e mobili. Quale è la differenza fra macchine idrauliche e macchine termiche?
Nelle prime il fluido è incomprimibile mentre nelle seconde il fluido è comprimibile
Non esiste differenza
Nessuna di queste
Nelle prime il fluido cede energia agli organi mobili della macchina mentre nel secondo caso l'energia viene fornita dall'esterno. Quale è la differenza fra macchine volumetriche e macchine dinamiche?
Nelle prime il fluido cede energia agli organi mobili della macchina mentre nel secondo caso l'energia viene fornita dall'esterno
Nessuna di queste
Nelle prime il il volume a disposizione del fluido varia periodicamente mentre nelle seconde il lavoro è scambiato per effetto della variazione del momento della quantità
di moto Nelle prime il fluido è incomprimibile mentre nelle seconde il fluido è comprimibile. Quale è la differenza fra macchine motrici e macchine operatrici?
Nelle prime il fluido è incomprimibile mentre nelle seconde il fluido è comprimibile
Nessuna di queste
Nelle prime il il volume a disposizione del fluido varia periodicamente mentre nelle seconde il lavoro è scambiato per effetto della variazione del momento della quantità
di moto Nelle prime il fluido cede energia agli organi mobili della macchina mentre nel secondo caso l'energia viene fornita dall'esterno. Che cosa si intende per sistema energetico?
Un sistema costituito o da singole macchine o da complessi di distinti apparecchi aventi la principale funzione di realizzare un trasferimento o conversione di energia
Nessuna di queste
Un sistema costituito da una singola unità avente specifica funzione
Un sistema costituito da una unità avente una specifica funzione e non scomponibile in componenti a sé stanti. La portata massica di un fluido
int(ca*dA) nessuna di queste
int(ro*ca*dA) è la quantità di fluido che attraversa una sezione. Quale di queste affermazioni è corretta?
Un condotto è un volume delimitato da pareti solide impermeabili al flusso
I condotti di trasferimento sono di tipo mobile
I condotti di trasferimento hanno funzione di raccordo tra organi diversi
I condotti nelle macchine sono definiti di trasferimento se producono trasformazioni termofluidodinamiche. Con riferimento ai condotti nelle macchine
sono definiti condotti attivi se producono trasformazioni termofluidodinamiche
nessuna di queste
sono definiti condotti di trasferimento se producono trasformazioni termofluidodinamiche
i condotti di trasferimento possono essere mobili. Con riferimento ai condotti nelle macchine
il volume è delimitato da una parete solida che presenta una apertura di ingresso e una di uscita
sono definiti condotti di trasferimento se producono trasformazioni termofluidodinamiche
la parete del condotto che lo separa dall'esterno è impermeabile al fluido e al calore
possono essere solamente fissi. Il principio di conservazione della massa
implica la costanza della portata volumetrica
impone che la variazione della massa contenuta nel volume di controllo sia pari al flusso netto di massa che attraversa la superficie di controllo
è valido soltanto in condizioni stazionarie implica che m1=m2, essendo 1 e 2 le sezioni di ingresso e di uscita. Quale di queste affermazioni è errata?
L'energia posseduta dal fluido all'interno del volume può cambiare nel tempo per effetto dei flussi di energia associati alle masse di fluido nelle sezioni di ingresso e uscita
L'energia posseduta dal fluido all'interno del volume può cambiare nel tempo per effetto del lavoro meccanico sugli organi mobili
L'energia posseduta dal fluido all'interno del volume può cambiare nel tempo per effetto del calore scambiato all'interno della massa di fluido
L'energia posseduta dal fluido all'interno del volume può cambiare nel tempo per effetto del calore scambiato con la superficie di controllo. Un condotto circolare presenta un allargamento della sezione da d1=0,02m a d2=0,08m. Il condotto è percorso da acqua in regime di moto stazionario.
Sapendo che la velocità dell'acqua nella sezione di ingresso A1 è 7 m/s determinare la velocità nella sezione A2
0.56 m/s
0.82 m/s
0.44 m/s
0.15 m/s. In un tubo rettilineo a sezione circolare di diametro pari a 0,37 m, scorre acqua ad una velocità di 2,3 m/s. Assumendo che il liquido si muova di moto
uniforme, quanto valgono la portata in massa e in volume smaltite dal tubo?
0.18 kg/s e 210 m3/s
0.25 m3/s e 250 kg/s
0.20 m3/s e 200 kg/s
0.15 m3/s e 1500 kg/s. In una condotta a sezione circolare di diametro pari a 0,53 m, transita una portata in massa di aria di 1,8 kg/s (densità dell'aria 1,29 kg/m3). Quanto valgono
la portata volumetrica e la velocità media del fluido?
1.25 m3/s e 9.3 m/s
1.39 m3/s e 5.6 m/s
1.39 m3/s e 6,3 m/s
5.6 m3/s e 1.39 m/s. Secondo il principio di conservazione della massa
se il fluido è incomprimibile la portata volumetrica è costante
se il fluido è comprimibile la portata volumetrica è costante
nessuna di queste
il flusso netto di massa che attraversa la superficie di controllo è pari a zero. Una macchina idraulica è caratterizzata da una sezione di ingresso di 1 m2 nella quale la velocità dell'acqua è di 6 m/s e la pressione pari a 1 bar. La sezione
di uscita è di 2m2 e la pressione allo scarico di 10 bar. Considerando che la sezione di uscita si trova ad una quota di 10 m sopra la sezione di ingresso, a quanto
equivale l'energia specifica trasferita dalla macchina al fluido?
984.6 J/kg
87.4 J/kg
10 m
10 J/kg. Quale di queste affermazioni è errata?
Il lavoro meccanico esercitato sul sistema dal fluido all'interno di un volume di controllo risulta essere nullo
L’energia posseduta dal fluido all’interno di un volume di controllo può cambiare nel tempo per effetto del lavoro meccanico dL sugli organi mobili
Secondo il principio di conservazione dell'energia in forma termodinamica l'energia posseduta dal fluido all'interno di un volume di controllo rimane costante
L’energia posseduta dal fluido all’interno di un volume di controllo può cambiare nel tempo per effetto del calore dQe scambiato con la superficie di controllo. Una macchina idraulica è caratterizzata da una sezione di ingresso di 1 m2 nella quale la velocità dell'acqua è di 6 m/s e la pressione pari a 1 bar. La sezione
di uscita è di 2m2 e la pressione allo scarico di 10 bar. Considerando che la sezione di uscita si trova ad una quota di 10 m sopra la sezione di ingresso, a quanto
equivale la potenza meccanica ceduta dalla macchina al fluido?
4.5 MW
7 kW
6.5 kW
5.9 MW. In base al principio di conservazione dell'energia in forma termodinamica
nel caso di moto stazionario dQ-dL... nessuna di queste (c2^2/2)-(c1^2/2)... nel caso di moto stazionario du=dE=0. In base al principio di conservazione dell'energia in forma termodinamica dE=dQ-dL... nel caso di moto stazionario dQ-dL... dQ-dL=... nel caso di moto stazionario dE=dQ-dL=.. Nell'ipotesi di moto stazionario
la variazione di energia totale posseduta dal fluido all'interno del volume di controllo è nulla
la velocità del fluido è nulla
non vi è scambio di lavoro e di calore da parte del fluido all'interno del volume di controllo
la variazione di energia cinetica è trascurabile. Considerando un flusso stazionario, in base al principio di conservazione dell'energia in forma meccanica
(c2^2/2-c1^2/2)...=L-R nessuna di queste
la variazione dell'energia cinetica del sistema è nulla (c2^2/2-c1^2/2)...=0. In base all'equazione del lavoro alle differenze di energia cinetica L=(c1-c2)+(w1-w2)-(u1-u2) L=(u1-u2)-(c1-c2)-(w1-w2) L=(c1-c2)+(w1-w2)+(u1-u2) L=(c1-c2)+(u1-u2)-(w1-w2). Il grado di reazione è definito come
X=(L-Lreaz)/L X=Lreaz/L=(L-Laz)/L nessuna di queste Lreaz=... Applicando l'equazione di Eulero alla girante di una macchina motrice L=c1*u1*cos(a1)-c2*u2*cos(a2) L=c2*u2 L=c1*u1-c2*u2 L=c2*u2*cos(a2)-c1*u1*cos(a1). Applicando l'equazione di Eulero alla girante di una macchina motrice L=c1*u1*cos(b1)-c2*u2*cos(b2) L=c2*u2*cos(a2)-c1*u1*cos(a1) nessuna di queste L=c1u1-c2u2. Il lavoro ideale di una turbina a fluido comprimibile è pari a nessuna di queste L1-2=(kR)/(k-1)...n L1-2=(nR)/(n-1)... L1-2=(kR)/(k-1)... Il lavoro ideale di una turbina a fluido comprimibile è pari a L1-2=(kR)/(k-1)T1*(1-1/b^(1-k/k)) L1-2=(kR)/(k-1)T1*(1-1/b^(n-1/n)) L1-2=(kR)/(k-1)T1b^(k-1/k)-1) L1-2=(kR)/(k-1)T1*(1-1/b^(k-1/k)). Il lavoro reale di un compressore a fluido comprimibile è pari a
nessuna di queste L1-2=(kR)/(k-1)T1*(b^(k-1/k)-1) L1-2=(nR)/(n-1)T1*(b^(n-1/n)-1) L1-2=(nR)/(n-1)T2*(b^(n-1/n)-1). Il lavoro reale di un compressore a fluido comprimibile è pari a L1-2r=(nR)/(n-1)T2*(b^(n-1/n)-1) L1-2r=(T2-T1)/nis,c L1-2r=(kR)/(k-1)T1*(b^(n-1/n)-1) L1-2r=(kR)/(k-1)T1*(b^(1-n/n)-1). L'analisi dimensionale
nessuna di queste
consente di stimare le prestazioni di una macchina tramite prove condotte su macchine di dimensioni simili
consente di effettuare lo studio dei fenomeni fluidodinamici in modo dimensionalizzato
consente di effettuare lo studio dei fenomeni fluidodinamici in modo adimensionalizzato. Il teorema di Buckingham
afferma che dato un processo fisico descritto da n variabili fisiche, è possibile utilizzare k-n parametri in forma adimensionale, dove k è il numero di grandezze
dimensionalmente indipendenti afferma che dato un processo fisico descritto da n variabili fisiche, è possibile utilizzare n-k parametri in forma adimensionale, dove k è il numero di grandezze tra loro
dimensionalmente dipendenti afferma che dato un processo fisico descritto da n variabili fisiche, è possibile utilizzare n-k parametri in forma adimensionale, dove k è il numero di grandezze
dimensionalmente indipendenti nessuna di queste. Il valore adimensionalizzato della portata, detto coefficiente di portata è pari a pi1=Q/(w*D^3) altro altro altro. Il coefficiente di carico è un valore adimensionalizzato pari a pi4=(g*H)/[(w*D)^2] nc nc nc. Due macchine operano in condizioni di similitudine fluidodinamica quando
sono geometricamente simili
nessuna di queste
hanno i gruppi adimensionali simili
operano con simile numero di Reynolds. In una pompa volumetrica alternativa
sono necessarie valvole di aspirazione e mandata
nessuna di queste
la pressione massima di esercizio è limitata a 80-100 bar
la pressione di esercizio può superare i 300 bar. In una pompa centrifuga
il flusso viene spinto verso l'esterno della girante e raccolto da una chiocciola che lo invia alla mandata
l'aspirazione avviene in direzione tangenziale rispetto alla girante
il diffusore posto a valle della chiocciola ha la funzione di convertire l'energia cinetica in energia di pressione
le pale rivolte in avanti sono caratterizzate da una prevalenza che diminuisce con l'aumentare della portata. Quale di queste affermazioni è errata?
Le pompe volumetriche rotative non necessitano di valvole d'aspirazione e di mandata
In una pompa l'energia può essere fornita sotto forma di energia potenziale
Le pompe volumetriche rotative non sono adatte al pompaggio di miscele bifasiche liquido-gas
Le pompe a ingranaggi sono pompe volumetriche rotative. In una pompa centrifuga con pale rivolte all'indietro
a pari velocità periferica e componente radiale la velocità assoluta allo scarico è superiore rispetto ad una con pale rivolte in avanti
a pari velocità periferica e componente radiale la velocità assoluta allo scarico è inferiore rispetto ad una con pale rivolte in avanti
la prevalenza ideale è costante con l'aumentare della portata
la prevalenza ideale aumenta con l'aumentare della portata. Quale di queste affermazioni è errata?
Le pompe sono macchine operatrici che forniscono energia ad un fluido incomprimibile
In una pompa l'energia può essere fornita sotto forma di energia potenziale
In una pompa volumetrica alternativa gli elementi mobili oltre a determinare lo spostamento del fluido garantiscono anche la sua tenuta impedendone il riflusso
Le pompe volumetriche rotative non necessitano di valvole d'aspirazione e di mandata. Quale di queste tipologie di pompe non è volumetrica?
Pompe a vite
Pompe ad ingranaggi
Pompe a lobi
Pompe centrifughe. Una pompa volumetrica rotativa
presenta una velocità media del fluido all'interno generalmente molto bassa
possono fornire portate superiori rispetto a quelle alternative
necessita di valvole di aspirazione e mandata
nessuna di queste. In una pompa volumetrica rotativa
gli elementi mobili oltre a determinare lo spostamento del fluido garantiscono anche la sua tenuta impedendone il riflusso
la velocità di rotazione è inferiore a quella delle pompe alternative
la pressione massima di esercizio è limitata a 80-100 bar
sono necessarie valvole di aspirazione e mandata. In una pompa volumetrica alternativa
possono essere eleborate portate di liquido molto elevate
la pressione massima di esericizio può arrivare oltre 300 bar
la velocità media del fluido all'interno è generalmente molto bassa
gli elementi mobili oltre a determinare lo spostamento del fluido garantiscono anche la sua tenuta impedendone il riflusso. Che cos'è una pompa?
Una macchina (operatrice) che trasferisce energia ad un fluido incomprimibile che le attraversa
Una macchina (motrice) che trasferisce energia ad un fluido incomprimibile che le attraversa
Una macchina volumetrica i cui organi mobili assorbono energia dal fluido incomprimibile che le attraversa
Una macchina (operatrice) che trasferisce energia ad un fluido comprimibile che le attraversa. La prevalenza di una pompa
è solitamente pari alla differenza dell'altezza cinetica
è l'aumento di energia per un'unità di massa che subisce il fluido nel passaggio attraverso la pompa
è l'aumento di energia che subisce il fluido nel passaggio attraverso la pompa
è l'aumento di energia per unità di peso che subisce il fluido nel passaggio attraverso la pompa. La prevalenza di una pompa centrifuga
nessuna di queste
è data dalla somma dell'altezza geodetica e dell'altezza piezometrica
è solitamente pari all'altezza piezometrica
è pari al lavoro speso dalla pompa. Le curve caratteristiche reali di una pompa centrifuga si differenziano rispetto a quelle ideali
per la presenza di perdite fluidodinamiche distribuite e concentrate nell'impianto
per la presenza di perdite di energia termica
per la presenza di perdite meccaniche della macchina
per la presenza di perdite fluidodinamiche distribuite e concentrate internamente alla macchina. Le curve caratteristiche di una pompa centrifuga rappresentano
l'andamento del rendimento globale
l'andamento della prevalenza fornita in funzione della portata inviata in mandata
nessuna di queste
la geometria della pompa centrifuga. Quale di queste affermazioni è errata?
Per una data pompa centrifuga i punti di funzionamento in condizione di similitudine fluidodinamica sono caratterizzati dalla costanza di ψ e ϕ
Per una data pompa centrifuga, la curva caratteristica in termini dei parametri adimensionali ψ (coefficiente di carico) e ϕ (coefficiente di portata) presenta lo stesso
andamento della curva caratteristica in termini di H (prevalenza) e Q (portata volumetrica) Prendendo in considerazione due pompe operanti in condizioni di similitudine fluidodinamica, se la velocità di rotazione triplica la prevalenza aumenta di sei volte
La curva caratteristica in termini dei parametri adimensionali ψ e ϕ è valida per famiglie pompe geometricamente simili. Per macchine geometricamente simili si ha che Q1/Q2=n1^2/n2^2 H1/H2=n1/n2 P1/P2=n1^4/n2^4 H1/H2=n1^2/n2^2. I valori del fattore di attrito riportati nell'abaco di Moody
dipendono unicamente dal numero di Reynolds per flussi in regime transitorio
non valgono per flussi in regime laminare
non valgono per flussi turbolenti completamente sviluppati
dipendono dalla rugosità della superficie nel campo di flusso turbolento. La prevalenza richiesta da un impianto
è l'aumento di energia per unità di peso che subisce il fluido nel passaggio attraverso la pompa
tiene conto delle perdite fluidodinamiche che il fluido deve vincere
nessuna di queste
è l'aumento di energia per un'unità di massa che subisce il fluido nel passaggio attraverso la pompa. I valori del fattore di attrito riportati nell'abaco di Moody
dipendono dal numero di Reynolds nel campo di flusso turbolento
nessuna di queste
non dipendono dal numero di Reynolds nel campo di flusso transitorio
dipendono dalla rugosità delle superifici nel campo di flusso laminare. In una pompa centrifuga la regolazione della portata può avvenire
tramite regolazione del numero di giri della pompa mantenendo inalterata la curva caratteristica interna
agendo sull'otturatore di una valvola di regolazione inserita sull'aspirazione della pompa
tramite regolazione del numero di giri della pompa variando la caratteristica interna secondo la legge di affinità
tramite regolazione del numero di giri della pompa variando la caratteristica esterna secondo la legge di affinità. La regolazione della portata di una pompa tramite regolazione dell'impianto
non determina una riduzione del rendimento complessivo
introduce una perdita di carico localizzata che determina una variazione della caratteristica della pompa
consiste nell'agire sull'otturatore di una valvola di regolazione inserita sull'aspirazione della pompa
determina una variazione della caratteristica esterna di tipo dissipativo. Per data pompa operante ad un certo numero di giri
il punto di funzionamento dipende dal circuito idraulico nel quale è inserita
il punto di funzionamento può essere determinato solamente sperimentalmente
il punto di funzionamento è indipendente dal circuito idraulico nel quale è inserita
il punto di funzionamento è stabile indipendentemente dalla curva caratteristica dell'impianto nel quale è inserita. Quale di queste affermazioni è corretta?
In una pompa centrifuga la regolazione della portata tramite regolazione del numero di giri della pompa determina una variazione della caratteristica interna secondo la
legge di affinità
In una pompa centrifuga la regolazione della portata tramite regolazione del numero di giri della pompa determina una portata elaborata superiore rispetto a quella
effettivamente richiesta
In una pompa centrifuga la regolazione dell'impianto tramite ricicrcolo della portata avviene agendo sull'otturatore di una valvola inserita prima dell'aspirazione della
pompa In una pompa centrifuga la regolazione della portata tramite regolazione dell'impianto avviene agendo sull'otturatore di una valvola inserita prima dell'aspirazione della
pompa. La regolazione tramite ricircolo della portata alla pompa
è adatto per i grandi impianti
consente di variare la caratteristica interna
è il metodo più semplice ed economico
determina una portata elaborata superiore rispetto a quella richiesta dall'impianto. La regolazione tramite ricircolo della portata alla pompa
determina una variazione della portata erogata dalla pompa
è preferibile per grandi impianti
si ottiene ponendo una derivazione sul condotto di aspirazione della pompa in modo da ridurne la portata erogata
richiede di elaborare una portata superiore rispetto a quella effettivamente richiesta. Nel caso di pompe identiche disposte in parallelo
si ottiene un effettivo raddoppio della portata elaborata
viene elaborata la stessa portata in tutte le pompe
la nuova caratteristica interna si ottiene sommando per ogni prevalenza la portata fornita da ciascuna pompa
la mandata della prima pompa è collegata all'aspirazione della seconda. Nel caso di pompe disposte in serie
la curva caratteristica equivalente risultante avrà una portata doppia rispetto alla singola pompa
si ottiene un effettivo raddoppio della prevalenza fornita al fluido
la nuova caratteristica interna si ottiene sommando per ogni data portata la prevalenza fornita da ciascuna pompa
si ottiene un effettivo raddoppio della portata elaborata. Per evitare la cavitazione
si ricorre a pompe ad elevata velocità di rotazione
nessuna di queste
si riduce l'altezza di installazione della pompa, fino ad installare eventualmente la pompa sotto battente
si innalza la temperatura di aspirazione fin quanto possibile. In una pompa centrifuga il fenomeno della cavitazione
si verifica quando la pressione locale scende al di sotto di una pressione minima pari alla pressione parziale del gas
si manifesta principalemente in zone a bassa velocità di efflusso
è causa di erosione meccanica delle superfici metalliche prossime alla zona di riassorbimento delle bolle
è causa di erosione meccanica delle superfici metalliche in corrispondenza delle zone di formazione delle bolle. Quale di queste affermazioni è errata?
Al fine di facilitare l'avviamento di una pompa è possibile installare la pompa sotto battente
Data una pompa centrifuga se la pendenza della curva caratteristica interna è maggiore di quella esterna il punto di funzionamento è instabile
Al fine di facilitare l'avviamento di una pompa è possibile inserire un serbatoio di innesco
Al fine di facilitare l'avviamento di una pompa è possibile installare una valvola di non ritorno a valle della pompa. Quale di queste affermazioni è errata?
Al fine di facilitare l'avviamento di una pompa è possibile installare la pompa sotto battente
Al fine di facilitare l'avviamento di una pompa è possibile installare una valvola di non ritorno a monte della pompa
Al fine di facilitare l'avviamento di una pompa è possibile installare una valvola di non ritorno a valle della pompa
Al fine di facilitare l'avviamento di una pompa è possibile inserire un serbatoio di innesco. Data una pompa centrifuga
non è possibile innescare la stessa qualora sia posta sotto battente
se la pendenza della curva caratteristica esterna è maggiore di quella interna il punto di funzionamento è instabile
se la pendenza della curva caratteristica esterna è minore di quella interna il punto di funzionamento è instabile
il funzionamento instabile diepende dalla sola pompa. Una pompa centrifuga presenta una curva caratteristica del tipo Hp=50+3Q-55Q^2 ed è accoppiata ad un impianto avente caratteristica H=80Q^2. Indicare
la tipologia di circuito e determinare la portata di funzionamento
nessuna di queste
Circuito aperto e portata di funzionamento pari a 0.55 m3/s
Circuito chiuso e portata di funzionamento pari a 0.55 m3/s
Circuito chiuso e portata di funzionamento pari a 0.62 m3/s. Una pompa centrifuga presenta una curva caratteristica del tipo Hp=20+3Q-25Q^2 ed è accoppiata ad un impianto avente caratteristica H=12+32Q^2.
Indicare la tipologia di circuito e determinare la portata di funzionamento
Circuito aperto e portata di funzionamento di 0.45 m3/s
Circuito chiuso e portata di funzionamento di 0.45 m3/s
Circuito aperto e portata di funzionamento di 0.55 m3/s
Circuito aperto e portata di funzionamento di 0.40 m3/s. Si consideri un impianto di sollevamento acqua tra due serbatoi impiegante due pompe centrifughe identiche collegate in parallelo. La curva caratteristica di
ciascuna delle pompe a 1000 rpm è pari a Hp=225-0.004Qp^2 mentre quella dell'impianto è pari a Himp=140+0.0005Qimp^2. La portata dell'impianto Qimp nel
punto di funzionamento vale:
215 m3/h
22 m3/h
76 m3/h
238 m3/h. Una pompa centrifuga presenta un diametro D=100 mm, una larghezza assiale delle pale h=15 mm in uscita e pale inclinate all'indietro di angolo beta=30°.
Considerando che la portata della pompa è di 5 dm3/s, quanto vale la componente radiale della velocità assoluta allo scarico?
2.18 m/s
1.06 m/s
3.05 m/s
nessuna di queste. Una pompa centrifuga presenta un diametro D=180 mm, una larghezza assiale delle pale h=16 mm in uscita e pale inclinate all'indietro di angolo beta=30°.
Considerando che la portata della pompa è di 15 dm3/s, quanto vale la componente radiale della velocità assoluta allo scarico?
1.2 m/s
2.4 m/s
1.6 m/s
2.7 m/s. Una turbina Pelton è servita da un impianto idraulico a bacino caratterizzato da un salto utile di 250m. Sapendo che le perdite al distributore ammontano a
10m, quanto vale la velocità assoluta all'uscita del distributore?
55.4 m/s
68.5 m/s
25.7 m/s
27.5 m/s. Quale di queste affermazioni è corretta?
Gli impianti idroelettrici convertono l'energia potenziale gravitazionale del fluido in energia meccanica
Gli impianti idroelettrici a bacino sono anche detti a vena fluente
Gli impianti idroelettrici a bacino hanno solitamente potenze di pochi kW
Le macchine idrauliche sono macchine motrici che elaborano fluidi comprimibili. Quale di queste affermazioni è errata?
In una macchina idraulica il rendimento idraulico è definito come il rapporto tra il lavoro prodotto e il lavoro utile
In un impianto idroelettrico, il rendimento delle condotte è definito come il rapporto tra il salto utile e quello disponibile
Nessuna di queste
In una macchina idraulica il rendimento degli ausiliari è definito come il rapporto tra la potenza utile e la potenza meccanica all'albero. In un impianto idraulico l'altezza piezometrica
è pari a c²/2g
è la somma dell'altezza geodetica e di pressione
è la somma dell'altezza geodetica, di pressione e cinetica
è pari a p/(ro·g), con ro densità del fluido. Secondo il criterio funzionale le turbine idrauliche si classificano in
semplici o pluristadio
radiali e a flusso misto, assiali o tangenziali
per basse cadute, per medie cadute o per alte cadute
a vena libera o vena chiusa. In una turbina Pelton, il tegolo deviatore
consente la regolazione della macchina
consente l'apertura e la chiusura dell'ugello
consente di deviare il getto dalle pale
consente di deviare il getto verso le pale con flusso ben direzionato e velocità uniforme. In una turbina Pelton, l'intaglio presente all'estremità della pala
evita che all'ingresso nel getto il dorso della pala schiaffeggi parte del getto destinato alla pala già attiva
bilancia la variazione della quantità di moto nella direzione assiale
ha la funzione di non interferire con il dorso della pala che intercetta il getto successivamente
consente di deviare il getto dalle pale. Secondo il criterio idrodinamico le turbine idrauliche si classificano in
lente, medie e veloci o veloci rapide ed ultra rapide
ad azione, a reazione con grado di reazione medio o a reazione con grado di reazione elevato
per basse cadute, per medie cadute o per alte cadute
radiali e a flusso misto, assiali o tangenziali. Secondo il criterio geometrico le turbine idrauliche si classificano in
per basse cadute, per medie cadute o per alte cadute
semplici o pluristadio
nessuna di queste
lente, medie e veloci o veloci rapide ed ultra rapide. Quale di queste affermazioni è errata?
Secondo il criterio geometrico si distinguono le turbine idrauliche si suddividono in turbine radiali, a flusso misto, assiali e tangenziali
Secondo il criterio funzionale le turbine idrauliche si distinguono in turbine ad azione e turbine a reazione
Le turbine Peltono sono considerate turbine lente
Secondo il criterio idrodinamico le turbine idrauliche si distinguono in turbine ad azione e turbine a reazione. Una turbina Pelton
è una macchina idraulica veloce
è una macchina motrice idraulica a reazione con grado di reazione medio
è una macchina operatrice idraulica ad azione
è una macchina motrice idraulica ad azione. Il coefficiente di riduzione della velocità al distributore di una turbina Pelton
dipende dalle perdite fluidodinamiche della girante
è pari a w2/w2id
assume valori massimi nell'intorno di 0.85-0.90
è pari a c1/c1id. Il coefficiente di riduzione della velocità relativa di una turbina Pelton
dipende dalle perdite fluidodinamiche del distributore
è pari a w1/w1id
dipende dalle perdite fluidodinamiche della girante
è pari a c1/c1id. Una turbina Pelton è servita da un impianto idraulico a bacino caratterizzato da un salto utile di 450m. Sapendo che le perdite al distributore ammontano a
55m, quanto vale la velocità assoluta all'uscita del distributore?
88 m/s
135 m/s
75 m/s
62 m/s. L'andamento ideale della potenza di una turbina Pelton in funzione del rapporto u/c1
assume il valore massimo per u=c1
è analogo a quello della coppia motrice
è analogo a quello del rendimento
cresce monotonicamente all'aumentare di u. Quale di queste affermazioni è errata?
In una turbina Pelton, per elevate variazioni della portata l'aumento della stessa genera nella girante un aumento delle perdite per energia cinetica
In una turbina Pelton, per elevate variazioni della portata le perdite fluidodinamiche nel distributore tendono a rimanere costanti
In una turbina Pelton, per elevate variazioni della portata le perdite fluidodinamiche nella girante tendono a rimanere costanti
In una turbina Pelton, per elevata variazioni della portata l'aumento della stessa aumenta la potenza persa per effetto ventilante. Rispetto ad una turbina Pelton, una turbina Francis
potrebbe presentare una velocità di rotazione maggiore a parità di diametro della girante
presenta valori del coefficiente di velocità periferica inferiori
nessuna di queste
potrebbe lavorare ad una velocità di trascinamento inferiore. Il diffusore in una turbina Francis
ha la funzione di adattare la velocità del fluido a quella richiesta dall'utenza di valle
è presente solamente nei grandi impianti
consente di ridurre la pressione all'interno della girante fino alla pressione atmosferica
consente di sfruttare anche il salto a valle della turbina. In una turbina Francis
il fluido passa da una direzione prevalentemente radiale all'ingresso ad una assiale all'uscita
il fluido mantiene una direzione prevalentemente assiale
il fluido mantiene una direzione prevalentemente radiale
il fluido passa da una direzione prevalentemente assiale all'ingresso ad una radiale all'uscita. La turbina Francis
è una macchina idraulica lenta
è una macchina motrice idraulica ad azione
è una macchina idraulica a reazione a vena aperta
è una macchina idraulica a vena chiusa. In una turbina Francis
i valori del coefficiente di velocità periferica sono solitamente inferiori a quelli di una Pelton
la pressione in uscita dalla girante è sempre superiore a quella atmosferica
il distributore palettato assicura che il fluido entri assialmente nella girante
la pressione varia dall'ingresso all'uscita della girante. Le turbine Kaplan
sono macchine ad azione veloci
sono macchine idrauliche lente
sono macchine a reazione assiali
sono macchine ad azione assiali. Le turbine assiali o Kaplan vengono impiegate
nessuna di queste
per modesti salti motori e modeste portate
per grandi salti motori e grandi portate
per modesti salti motori e grandi portate. Quale di questi componenti non è presente in una turbina assiale?
il predistributore
il controdisco
il distributore
il tubo aspiratore-diffusore. Rispetto ad una turbina Pelton, una turbina ad elica
presenta un campo di funzionamento con valori ottimali del rendimento più esteso
si adattano meglio ai carichi variabili
presenta velocità di rotazione inferiori
nessuna di queste. In presenza di un diffusore a sezione costante, il salto utile di una turbina a reazione è
pari ad Hm dove Hm è il salto rispetto al bacino di monte, essendo nullo il salto rispetto al bacino di valle Hv
inferiore alla somma Hv + Hm dove Hm è il salto di monte e Hv il salto di valle della turbina rispetto ai bacini
maggiore della somma Hv + Hm dove Hm è il salto di monte e Hv il salto di valle della turbina rispetto ai bacini
circa pari alla somma Hv + Hm dove Hm è il salto di monte e Hv il salto di valle della turbina rispetto ai bacini. Le turbine assiali
nessuna di queste
sono preferibili per alti salti geodetici e basse portate
presentano valori del numero di giri caratteristico intorno ad 1
presentano bassi valori del numero di giri caratteristico. Quali di queste affermazioni è errata?
Le turbine assiali sono preferibili per bassi salti geodetici e alte portate
In una turbina idraulica, a parità di salto geodetico all'aumentare della portata elaborata diminuisce il numero di giri specifico
Le turbine assiali o ad elica non sono adatte per salti geodetici inferiori ai 100 m
Le turbine Francis si collocano in un range di salto geodetico intermedio tra le turbine Pelton e quelle assiali. Le turbine Pelton
presentano valori del numero di giri caratteristico superiori a quelli delle turbine Francis
sono preferibili per alti salti geodetici e basse portate
presentano valori del numero di giri caratteristico intorno ad 1
nessuna di queste. Quali di queste affermazioni è corretta?
Le turbine Francis veloci sono preferibili per alti salti geodetici e basse portate
Le turbine Pelton poligetto presentano numeri di giri specifici inferiori a quelle monogetto
Le turbine Francis veloci presentano valori del numero di giri specifico intorno a 0.1-0.5
Le turbine Kaplan presentano valori del numero di giri specifico anche superiori a 4. Le turbine Francis veloci
sono preferibili per alti salti geodetici e basse portate
presentano valori del numero di giri caratteristico superiori a quelli delle turbine Pelton
nessuna di queste
presentano valori del numero di giri caratteristico intorno a 0.1-0.3. Le turbine Pelton
nessuna di queste
presentano valori del numero di giri caratteristico superiori a quelli delle turbine Francis
presentano valori del numero di giri caratteristico intorno a 0.1-0.2
sono preferibili per bassi salti ed elevate portate. I compressori volumetrici
trovano impiego per elevate portate e bassi rapporti di compressione
trovano impiego in sostituzione delle pompe quando vengono richiesti elevati rapporti di compressione
trovano impiego per piccole portate alle quali vanno conferiti elevati rapporti di compressione
sono esclusivamente di tipo alternativo. Quali di questi non è un componente principale di un compressore volumetrico?
testata
candela
valvola di aspirazione
stantuffo. Quali di questi non è un componente principale di un compressore volumetrico?
testata
nessuna di queste
stantuffo
valvola di mandata. Confrontando i compressori con le pompe è possibile affermare che:
sono entrambe macchine operatrici ma le pompe sono macchine dinamiche
sono entrambe macchine operatrici ma i compressori elaborano fluidi comprimibili
a differenza dei compressori le pompe volumetriche sono di tipo rotativo
a differenza delle pompe i compressori sono macchine volumetriche. Il ciclo di lavoro ideale di un compressore volumetrico
è caratterizzato da una fase di compressione fino al punto morto superiore
è costituito da due fasi: compressione isentropica ed espansione isentropica
avviene ogni due giri di rotazione completa dell'albero
è caratterizzato da una fase di espansione del gas contenuto nel volume morto fino alla pressione di aspirazione. Il ciclo di lavoro ideale di un compressore volumetrico
è costituito da due fasi: compressione isentropica ed espansione isentropica
è caratterizzato da una fase di espansione fino al punto morto inferiore
nessuna di queste
è costituito da una fase di mandata dal punto morto inferiore al punto morto superiore. In un compressore quale di queste non sono causa di perdite di lavoro?
perdite in camera di combustione
scambi termici con le pareti
perdite per fughe di gas
perdite di carico. Il rendimento interno di un compressore
il rapporto tra la potenza interna ideale e quella richiesta all'albero
il rapporto tra la potenza trasferita nel ciclo e quella reale
il rapporto tra la potenza trasferita nel ciclo e quella richiesta all'albero
il rapporto tra la potenza interna ideale e quella reale. La regolazione per variazione della corsa di aspirazione di un compressore
viene effettuata inserendo una valvola di laminazione nel condotto di aspirazione
può essere effettuata mediante un posticipo della chiusura quando lo stantuffo sta scendendo verso il punto morto inferiore
viene effettuata installando una valvola di ricircolo tra la mandata e l'aspirazione
nessuna di queste. Quale di queste regolazioni non viene usata per regolare la portata di un compressore volumetrico?
regolazione per variazione della corsa di aspirazione
regolazione a tutto o niente
nessuna di queste
regolazione per variazione del volume morto. La regolazione per variazione del volume morto in un compressore
viene effettuata variando il volume residuo quando lo stantuffo giunge al PMS
nessuna di queste
non determina una variazione della corsa utile di aspirazione
viene effettuata variando il volume residuo quando lo stantuffo giunge al PMI. La regolazione per variazione del volume morto in un compressore
non è possibile
nessuna di queste
comporta una riduzione della corsa utile di aspirazione
viene effetuata variando il volume residuo quando lo stantuffo giunge al PMI. La regolazione per laminazione di un compressore
viene effettuata ponendo la valvola di laminazione nel condotto di aspirazione
determina una riduzione del rapporto di compressione
viene effettuata ponendo la valvola di laminazione nel condotto di mandata
riduce l'effetto negativo legato al volume morto. La regolazione a tutto o niente di un compressore
prevede l'avvio del compressore per ogni rifornimento dell'utenza
prevede il funzionamento del compressore fino a raggiungere una pressione massima prefissata nello stoccaggio
richiede la presenza di un accumulo a monte del compressore
è semplice da realizzare senza ulteriori costi e particolare usura degli organi. La regolazione continua del numero di giri di un compressore volumetrico
determina una variazione del lavoro specifico e del coefficiente di carica
non può essere effetuata
determina una variazione della potenza del compressore con lavoro specifico e coefficiente di carica costanti
determina una variazione del ciclo di lavoro. Quale di queste regolazioni non viene usata per regolare la portata di un compressore volumetrico?
regolazione per variazione della corsa di aspirazione
regolazione per quantità
regolazione per variazione del volume morto
regolazione a tutto o niente. La regolazione per variazione della corsa di aspirazione di un compressore
viene effettua ponendo una valvola di regolazione nel condotto di aspirazione
viene effettuata atraverso l'anticipo o il posticipo della chiusura della valvola di aspirazione
viene effettuata installando una valvola di ricircolo tra la mandata e l'aspirazione
viene effettuata variando il volume residuo quando lo stantuiffo giunge al PMS. In un compressore centrifugo lo stallo
viene indotto da angoli di incidenza troppo piccoli
può avvenire nelle fasi di regolazione della macchina
da elevati gradienti di pressione nella direzione del moto
è un fenomeno di oscillazione forzata di tutto il fluido compreso nella macchina e nelle tubazioni di aspirazione e mandata. In un compressore centrifugo il pompaggio
è indipendente dai fenomeni di stallo della macchina
è un fenomeno di oscillazione forzata di tutto il fluido che induce vibrazioni alla macchina e all'impianto
è il fenomeno di distacco della vena fluida dalla palettatura
si verifica quando la macchina è inserita in un impianto di piccolo volume. Quale di queste affermazioni è errata?
I compressori centrifughi monostadio presentano rapporti di compressione massimi di circa 4
I compressori centrifughi consentono di elaborare portate superiori rispetto ai compressori assiali
I compressori assiali presentano un rapporto di compressione per stadio inferiore rispetto a quello dei compressori centrifughi
I turbocompressori sono macchine operatrici termiche. Da un punto di vista strutturale un compressore centrifugo
non può essere pluiristadio
prevede la presenza di un diffusore necessariamente palettato
prevede la presenza di una voluta a monte del diffusore
è costituito da una girante solidale al mozzo che porta a sbalzo le palette. I compressori centrifughi
vengono solitamente impiegati per portate modeste e < di 50 m3/s
sono in genere macchine pluristadio che consentono di raggiungere elevati rapporti di compressione
vengono solitamente impiegati quando sono richiesti rapporti di compressione maggiori di 10
sono in genere macchine monostadio impiegate per portate molto elevate. I compressori assiali
sono in genere macchine pluristadio che consentono di raggiungere elevati rapporti di compressione per stadio
sono in genere macchine monostadio impiegate per portate molto elevate
vengono solitamente impiegati per portate modeste di fluido < di 50 m3/s
sono solitamente macchine pluristadio caratterizzate da portate volumetriche elevate anche superiori a 1 m3/s. I compressori assiali sono costituiti
da una corona di pale statoriche che trasformano l'energia di pressione in energia cinetica
da una voluta finale
da una successione di pale rotoriche e pale statoriche quest'ultime capaci di trasformare l'energia cinetica in energia di pressione
da una corona di pale rotoriche che forniscono energia di pressione al fluido. Il rendimento politropico di compressione
risulta fuinzione del solo numero di giri specifico
nessuna di queste
dipende anche dal coefficiente di pressione
dipende solamente dal coefficiente di pressione. La turbina Curtis
è una turbina ad azione a salti di velocità
è una turbina a reazione semplice
è una turbina monostadio
è una turbina ad azione a salti di pressione. Una turbina è detta ad azione
se l'espansione del fluido avviene sia nel distributore che nella girante
se è costituita da uno o più stadi statorici e rotorici in successione
nessuna di queste
se presenta un unico stadio. La turbina De laval
è una turbina ad azione a salti di pressione
è una turbina nella quale l'espansione avviene unicamente nel distributore
è una turbina ad azione a salti di velocità
è una turbina nella quale l'espansione avviene anche nella girante. La turbina Rateau
nessuna di queste
è una turbina ad azione a salti di velocità
è una turbina a reazione ad espansioni multiple
è una turbina ad azione a salti di pressione. La turbina De laval
è particolarmente adatta all'impiego nelle turbine a gas
presenta potenze tipiche di decine di MW
presenta velocità di rotazione di circa 3000 giri/min adequate alla frequenza di rete
presenta un profilo palare simmetrico. Una turbina Curtis
è costituita da due o più giranti ad azione intervallate da uno o più raddrizzatori
è una turbina ad azione a salti di pressione
nessuna di queste
è costituita una successione di distributori e stadi rotorici. Il raddrizzatore in una turbina Curtis
ha la funzione di direziona la corrente in uscita dalla girante lungo la direzione corretta per l'ingresso nella girante successiva elaborando una quota parte di energia di
pressione ha la funzione di direziona la corrente in uscita dalla girante lungo la direzione corretta per l'ingresso nella girante successiva elaborando una quota parte di energia cinetica
non è presente
ha solamente lo scopo di direzionare la corrente in uscita dalla girante lungo la direzione corretta per l'ingresso nella girante successiva. Rispetto alle turbine De Laval, le turbine Curtis
sono capaci di salti entalpici maggiori seppur con rendimenti inferiori
operano in condizioni di massimo rendimento con un rapporto u/c1 maggiore
consentono salti entalpici e rendimenti superiori
sono capaci di un rendimento superiore ma salti entalpici minori. Nelle turbine Rateau
l'energia di pressione viene eleborata unicamente dal primo distributore
si assiste ad una diminuzione della pressione passando da uno stadio al successivo
il distributore ha lo scopo di trasformare l'energia cinetica in energia di pressione
il raddrizzatore ha la funzione di direziona la corrente in uscita dalla girante lungo la direzione corretta per l'ingresso nella girante successiva elaborando una quota parte di
energia di pressione. La turbina Rateau
viene regolata per parzializzazione
presenta dei diaframmi di separazione tra una girante e l'altra per garantire la tenuta
nessuna di queste
è costituita da due o più giranti ad azione intervallate da uno o più raddrizzatori. Le turbine Parsons
presenta differenze di pressione tra monte e valle di ogni singolo stadio
sono turbine ad azione a salti di pressione
presentano un numero di stadi limitato
presentano un grado di reazione solitamente unitario. Le turbine Parsons
presentano un tambuto alla cui periferia sono fissate le pale statoriche
presentano uno sviluppo assiale limitato
nessuna di queste
sono spesso precedeute da uno o più stadi ad azione. Rispetto ad una turbina De Laval, lo stadio di una turbina Parsons
una combinazione di queste
opera in condizioni di massimo rendimento con un rapporto u/c1 inferiore
è capace di rendimenti superiori
è capace di salti entalpici maggiori seppur con rendimenti inferiori. Quali di queste non sono causa di perdita di potenza nelle turbine a gas e a vapore?
perdita al camino
perdita per energia cinetica allo scarico
perdita per effetto ventilante
perdita per energia cinetica al distributore. Quali di queste non sono causa di perdite di potenza nelle turbine a gas e a vapore?
attrito fluidodinamico nelle superfici dei dischi rotorici
attrito fluidodinamico nelle valvole
attrito fluidodinamico nei condotti
fughe di fluido. Il potere calorifico di un combustibile
è la quantità di calore che deve essere sottratta ai prodotti di combustione per riportarli alla temperatura dei reagenti prima della combustione
è la quantità di calore necessaria per innalzare, o diminuire, la temperatura di un'unità di massa di combustibile di 1 K
nessuna di queste
è uguale al minimo potere calorifico, superiore o inferiore, dei suoi componenti. L'eccesso di aria fornito in un processo di combustione
è pari al 23%
non dipende dal tipo di combustibile impiegato
consente di ridurre le perdite al camino
è indispensabile per ovviare alle inevitabili dissimmetrie nella distribuzione dell'aria al bruciatore ed evitare incombusti. L'eccesso d'aria in un processo di combustione
varia tra il 10-30% per i combustibili gassosi
è maggiore nel caso dei combustibili gassosi rispetto a quelli solidi per consentire l'intima miscelazione dei gas
varia tra il 5-15% per combustibili solidi
varia tra il 40-80% per combustibili solidi. L'eccesso di aria fornito in un processo di combustione
varia tra il 40-80% per combustibili solidi
non dipende dal tipo di combustibile impiegato
consente di ridurre le perdite al camino
è pari al 23%. L'eccesso d'aria in un processo di combustione
varia tra il 10-30% per combustibili solidi
varia tra il 5-15% per combustibili gassosi
varia tra il 10-30% per i combustibili gassosi
nessuna di queste. In un generatore di vapore l'economizzatore
ha la funzione di preriscaldare l'aria in ingresso in camera di combustione
è installato in camera di combustione
è disposto nella parte terminale inferiore del condotto dei fumi
è il primo componente della caldaia attraversato dal vapore. In un generatore di vapore il surriscaldatore
primario è in genere collocato in corrispondenza della parte alta della caldaia al di sopra del naso di caldaia
è installato in corrispondenza della camera di combustione in quanto è la zona dove si ha la maggiore temperatura dei gas
è costituito da fasci di tubi collegati all'estremità da appositi collettori
secondario è in genere collocato nella prima parte del condotto verticale dei gas. Le caldaie attualmente utilizzate negli impianti di produzione elettrica
sono anche dette a tubi di fumo
utilizzano l'irraggiamento diretto del calore dal focolare ai tubi d'acqua consentenedo elevate produzioni specifiche di vapore
sono costituite da una grande camera di combustione attorno alla quale circola l'acqua
scambiano calore quasi esclusivamente per convezione. La rugiada acida
costituisce un limite per la temperatura minima alla quale possono essere raffreddati i fumi
nessuna di queste
si forma a seguito del raffreddamento del vapore evolvente nel ciclo a vapore
si verifica con i combustibili contenenti acido cloridrico. In un generatore di vapore il risurriscaldatore
è in genere collocato nel condotto orizzontale dei gas dopo il surriscaldatore finale
è installato in corrispondenza della camera di combustione in quanto è la zona dove si ha la maggiore temperatura dei gas
superiore è l'altezza del camino peggiore è il tiraggio
è in genere collocato dopo il surriscaldatore primario. In un generatore di vapore il vaporizzatore
presenta temperature di parete critiche dato il basso coefficiente di scambio termico convettivo lato interno
è realizzato solitamente mediante tubi tangenti
è disposto nella parte terminale inferiore del condotto dei fumi
è installato in camera di combustione in quanto è la zona dove si ha la maggiore temperatura dei gas. Quale di queste affermazioni è errata?
In una caldaia a tubi d'acqua circa il 30% del calore totale sviluppato nella combustione viene trasferito nel vaporizzatore
In base al sistema di alimentazione dell'aria comburente e di scarico dei fumi le caldaie si distinguono in caldaie subcritiche e caldaie ipercritiche
In una caldaia a tubi d'acqua il surriscaldatore primario è solitamente collocato al di sopra del naso di caldaia
In base al modo di installazione le caldaie vengono distinte in caldaie a tubi di funo e caldaie a tubi d'acqua. Osservando l'andamento del rendimento di un generatore di vapore in funzione del carico si osserva che
il massimo del rendimento si ottiene al 100% del carico nominale
agli alti carichi l'aumento del calore disperso è imputabile all'aumento della temperatura al camino
agli alti carichi la diminuzione del calore disperso è fortemente incidente
la diminuzione del rendimento ai bassi carichi è principalmente imputabile all'aumento della temperatura al camino. In un ciclo Hirn, la temperatura di fine surriscaldamento
dipende esclusivamente dalle caratteristiche fisico-meccaniche dei materiali per la costruzione dei diversi componenti
svincola il valore della massima temperatura di ciclo dal valore della temperatura critica del fluido
raggiunge valori di 600°C e oltre
non può essere superiore alla temperatura critica del fluido. Con riferimento al ciclo Rankine
la trasformazione di espansione interessa una zona del vapore saturo umido a titolo non inferiore al 70%
la trasformazione di espansione ha luogo nel campo del vapore surriscaldato con un titolo finale di espansione inferiore a 1
si fa riferimento solamente ad impianti che utilizzano acqua come fluido di lavoro
non è possibile andare oltre un certo valore del titolo di vapore con la trasformazione di espansione. Rispetto al ciclo Rankine, il ciclo Hirn
la trasformazione isobara si compone di riscaldamento del liquido, vaporizzazione completa e surriscaldamento
aumenta il valore del rendimento termico di conversione in quanto diminuisce la temperatura media termodinamica
prevede la presenza di un ulteriore scambiatore di calore chiamato risurriscaldatore
permette di raggiungere stati di fine espansione a titolo inferiore. Il ciclo Rankine a vapore saturo
nessuna di queste
è il ciclo che trova più ampio riscontro pratico negli attuali gruppi a vapore
prevede una somministrazione del calore a pressione costante a partire dalle condizioni di liquido saturo fino a quelle di vapore saturo secco
prevede una somministrazione del calore a pressione costante a partire dalle condizioni di liquido saturo fino a quelle di vapore surriscaldato. Quali di queste irreversibilità non sono presenti negli impianti a vapore?
perdite di rendimento non ideale del compressore
perdite di carico nei componenti dell'impianto
perdite termiche attraverso le pareti
perdite allo scarico della turbina. Quali di queste perdite possono essere trascurate negli impianti a vapore?
perdite per rendimento non ideale delle turbine
perdite di carico
perdite allo scarico della turbina
perdite termiche attraverso le pareti. Il condensatore si dice a freddo quando
è collegato allo scarico della turbina dalla quale riceve vapore con lo scopo di asportare calore alla più bassa temperatura possibile
il fluido di raffreddamento viene miscelato con il fluido evolvente nel ciclo a vapore
utilizza acqua che viene raffreddata tramite torri evaporative
utilizza acqua proveniente da grandi bacini. Quale di queste esigenze non è possibile soddisfare tramite un condensatore?
recuperare, sotto forma di acqua di condensazione, il vapore impiegato in turbina
accrescere l'area del ciclo funzionale consentendo l'espansione del vapore fino a una pressione molto inferiore a quella atmosferica
costituire una riserva di acqua utile a fronteggiare brusche variazioni di portata nel ciclo termico
nessuna di queste. Il raffreddamento dell'acqua tramite torre di raffreddamento
presenta un rendimento termico maggiore rispetto alla refrigerazione in ciclo aperto
comporta minori costi di investimento rispetto alla refrigerazione a ciclo aperto
si rende necessario quando non si dispone di un quantitativo sufficiente di acqua per la condensazione
è di tipo a caldo. Il condensatore di un impianto a vapore
opera ad una pressione dipendente dal corpo turbina
opera ad una pressione prossima a quella ambiente
tenderebbe ad operare ad una pressione progressivamente crescente in assenza di sistemi di estrazione degli incondensabili
può essere unicamente di tipo a freddo. Il condesatore è di tipo a caldo
nessuna di queste
quando si intende recuperare potenza termica
quando lo scopo è quello di ridurre la pressione allo scarico di una turbina
quando non utilizza acqua come fluido di raffreddamento. In un ciclo a vapore il risurriscaldamento
consente di produrre un maggior lavoro di turbina a discapito del rendimento di ciclo
consente di produrre un maggior lavoro di turbina con una riduzione del titolo di vapore allo scarico rispetto ad un ciclo surriscaldato
nessuna di queste
consente di produrre un maggior lavoro specifico di turbina e quindi di ridurre il vapore evolvente nell'impianto. In un impianto a vapore lo spillamento
ha l'obiettivo di incrementare il lavoro utile dell'impianto
consente di ridurre la pressione di condensazione
riduce la penalizzazione connessa con la fase di riscaldamento del liquido
permette di incrementare la temperatura di surriscaldamento. Il un generico impianto a vapore, il rendimento organico
è il rapporto tra la potenza meccanica lorda e la potenza utile prodotta dalla turbina
è il rapporto tra la potenza meccanica lorda e la potenza termica fornita al fluido di lavoro
è il rapporto tra la potenza meccanica netta e la potenza termica in ingresso al generatore di vapore
nessuna di queste. Il un generico impianto a vapore, il rendimento globale
è il rapporto tra la potenza meccanica lorda e la potenza utile prodotta dalla turbina
è il rapporto tra la potenza meccanica netta e la potenza termica in ingresso al generatore di vapore
è il rapporto tra la potenza meccanica neta e la potenza utile prodotta dalla turbina
è il rapporto tra la potenza elettrica prodotta e la potenza termica in ingresso al generatore di vapore. Quale di queste non è una caratteristica dei gruppi turbogas?
rapidi tempi di messa in servizio
elevate efficienze elettriche
libertà di installazione
basso valore peso/potenza. Quale di queste non è una caratteristica dei gruppi turbogas?
rapidi tempi di messa in servizio
basse temperature di esercizio
basso valore peso/potenza
ingombri di installazione ridotti. Nel caso di ciclo Brayton ideale chiuso
le trasformazioni di compressione ed espansione sono adiabatiche e reversibili
le trasformazioni di scambio di calore con l'esterno sono adiabatiche
le trasformazioni di compressione ed espansione sono adiabatiche
le trasformazioni di scambio di calore con l'esterno sono isocore. Nel caso di ciclo Brayton ideale chiuso
il rendimento non dipende dal calore specifico del gas
il rendimento dipende unicamente dall'innalzamento di temperatura isentropico fornito dal compressore
all'aumentare della temperatura di fine compressione diminuisce la temperatura media di introduzione del calore
il rendimento dipende dalla temperatura massima di ciclo. Nel caso di ciclo di Brayton reale aperto
la perdita principale è legata all'assorbimento di potenza da parte dei principali organi ausiliari
le perdite per incompleta combustione sono sensibili
le trasformazioni di compressione ed esapansione sono considerate adiabatiche ma non reversibili
si hanno perdite esterne per incompleta ossidazione del combustibile. Il un generico impianto turbogas, il rendimento organico
nessuna di queste
è il rapporto tra la potenza meccanica netta e la potenza termica in ingresso in camera di combustione
è il rapporto tra la potenza meccanica lorda prodotta dalla turbina e la potenza utile prodotta dalla turbina
è il rapporto tra la potenza meccanica lorda prodotta dalla turbina e la potenza termica fornita al fluido di lavoro. La rigenerazione di un impianto turbogas
consiste nell'inserimento tra combustore e turbina di uno scambiatore di calore che sia capace di prelevare calore dai gas di scarico della turbina
determina un aumento del rendimento del ciclo lasciando inalterati il lavoro di turbina e compressore
determina un aumento del rendimento del ciclo grazie ad un aumento del lavoro di turbina
consiste nel ridurre la temperatura di fine compressione. Nel caso di compressione interrefrigerata
si riduce il volume specifico del gas complessivamente evolvente nel compressore
aumenta il lavoro netto dell'impianto sebbene si raggiungano rapporti di compressione complessivi inferiori
l'effetto benefico è minore quanto prima si effettua l'interreferigerazione
lo scambiatore di calore è posto a valle del processo di compressione totale. Nel caso di post-combustione/ricombustione di un impianto turbogas
l'aria aspirata rispetto al combustibile iniettato presenta un eccesso globale molto superiore
peggiorano gli aspetti connessi con il raffreddamento del palettamento in turbina a parità delle altre condizioni operative
il lavoro del compressore diminuisce
il rendimento del ciclo aumenta. Quale di questi vantaggi non sono conseguibili con un ciclo turbogas con ricombustione?
maggiore lavoro sviluppato dall'impianto
temperature di scarico in turbina inferiori
temperatura massima mantenuta a valori non eccessivi
migliore utilizzo dell'aria aspirata legandola al combustibile con un eccesso globale minore. Nella variante più diffusa i cicli combinati
sono costituiti da un ciclo topping a vapore che opera a temperature elevate e da un ciclo bottoming a gas
presentano costi operativi elevati
prevedono il miscelamento dei due fluidi di lavoro
sono costituiti da un ciclo topping a gas che opera a temperature elevate e da un ciclo bottoming a vapore. Osservando il diagramma T-Q di scambio termico di una caldaia a recupero
lo scambio di calore tra i due fluidi avviene in equicorrente
è possibile surriscaldare il vapore a discapito del rendimento del ciclo
è preferibile evitare il preriscaldamento del liquido
è possibile surriscaldare il vapore a beneficio del rendimento del ciclo. Il generatore di vapore a recupero
non prevede la presenza di banchi di tubi surriscaldatori
consente di recuperare tuto il calore dei fumi scaricati dalla turbina a gas
consente il recupero del calore scaricato al condensatore
è sede del trasferimento di calore tra i gas uscenti dalla turbina a gas e il fluido che percorre il ciclo Hirn. In un generatore di vapore a recupero
viene recuperato il calore scaricato dal condensatore di un impianto topping turbogas
lo scambio termico tra gas e vapore è caratterizzato da due differenze di temperature significative
il delta T di sottoraffreddamento corrisponde alla differenza di temperatura tra i fumi in ingresso in caldaia e il vapore surriscaldato
nessuna di queste. Il delta T di sottoraffreddamento
è necessario per evitare il rischio di inizio di evaporazione nell'economizzatore
è la differenza tra la temperatura dei fumi in ingresso in caldaia e quella di surriscaldamento del vapore
determina una sensibile diminuzione del rendimento di ciclo
è inferiore ai 5°C. In una caldaia a recupero il delta T di pinch-point è
la differenza tra la temperatura di evaporazione e quella dell'acqua all'uscita dell'economizzatore
la differenza tra la temperatura dei fumi in ingresso in caldaia e quella di surriscaldamento del vapore
il minimo delta T nell'evaporazione cioè tra il gas uscente dai banchi evaporatori e la temperatura di evaporazione
il massimo delta T nell'evaporazione. Lo scambio termico tra il gas e il vapore è caratterizzato
da due differenze di temperature significative
da tre differenze di temperature significative
da differenze di temperature trascurabili
da una disposizione in equicorrente degli scambiatori. Quale di queste affermazioni è corretta?
In un generatore di vapore a recupero il delta T di pinch-point è la differenza tra la temperatura di evaporazione e quella dell'acqua all'uscita dell'economizzatore
Il generatore di vapore a recupero presenta una disposizione deggli scambiatori in equicorrente
Il generatore di vapore a recupero consente di recuperare tutto il calore dei fumi scaricati dalla turbina a gas
In un generatore di vapore a recupero è possibile surriscaldare il vapore a beneficio del rendimento del ciclo. Quale di queste affermazioni è errata?
Il ciclo Diesel non può essere realizzato in motori 2T
Il ciclo di funzionamento reale di un motore a combustione interna operante secondo ciclo Otto considera la macchina reale
Il ciclo di funzionamento reale di un motore a combustione interna operante secondo ciclo Otto considera gli effetti legati alla combustione incompleta
I motori a combustione interna presentano un rapporto peso/potenza in funzione del tipo di accensione del motore. I motori a combustione interna:
nessuna di queste
sono macchine volumetriche operanti a circuito chiuso
si distinguono in 2T e 4T in base al tipo di alimentazione
si classificano in motori aspirati o sovralimentati in base al tipo di accensione. Quali di questi non è un componente di un motore a combustione interna?
Il cambio
le valvole
Il monoblocco
l'albero a camme. Il monoblocco
è chiuso superiormente dalla coppa dell'olio che funge da serbatoio dell'olio di lubrificazione
è solitamente realizzata in alluminio visto il suo basso costo
può montare canne pressate che possono essere sostituite una volta usurate
è solitamente in acciaio inossidabile per resistere alla corrosione. Quale di queste affermazioni è corretta?
I motori Diesel trovano applicazioni in quei settori nei quali il costo di esercizio non è importante
I motori ad accensione comandata trovano impiego nei settori dove l'elavata potenza specifica e leggerezza sono considerate fondamentali
Nei motori 2T il ciclo di funzionamento avviene con due giri di manovella
I motori aspirati l'alimentazione dell'aria avviene ad una pressione superiore a quella atmosferica. Quale di queste affermazioni è errata?
In base al tipo di accensione si distinguono motori ad accensione comandata e motori ad accensione spontanea
In base al periodo di ciclo si distinguono motori quattro tempi e motori due tempi
I motori 2T trovano applicazione nella gamma di basse potenze come ciclo Diesel
I motori ad accensione comandata trovano impiego nei settori dove l'elavata potenza specifica e leggerezza sono considerate fondamentali. I motori a combustione interna
nessuna di queste
sono macchine endotermiche volumetriche a circuito chiuso
sono macchine idrauliche a circuito chiuso
sono macchine endotermiche dinamiche a circuito aperto. L'albero motore
porta una camma per ogni valvola
assicura il movimento delle valvole
è realizzato in alluminio
è realizzato in acciaio. In un motore a combustione interna operante secondo ciclo Otto reale
l'anticipo dell'apertura della valvola di aspirazione avviene circa 15° prima che il pistone abbia raggiunto il PMI
l'anticipo all'accensione avviene tra i 10° e i 50° prima che il pistone abbia raggiunto il PMS
l'anticipo dell'apertura della valvola di aspirazione avviene circa 50° prima che il pistone abbia raggiunto il PMS
il ritardo della chiusura della valvola di aspirazione avviene a circa 15° dopo il PMI. In un motore a combustione interna operante secondo ciclo Otto ideale
la fase di compressione avviene durante la corsa del pistone dal PMS al PMI
le trasformazioni di compressione ed espansione sono non adiabatiche
la fase di combustione avviene al termine della fase di aspirazione
la fase di scarico forzato ha inizio prima che il pistone raggiunga il PMI. Quale di queste affermazioni è errata?
Il ciclo di funzionamento reale di un motore a combustione interna operante secondo ciclo Otto considera gli effetti legati alla combustione incompleta
Il ciclo di funzionamento reale di un motore a combustione interna operante secondo ciclo Otto considera la macchina reale
Il ciclo di funzionamento ideale di un motore a combustione interna operante secondo ciclo Otto considera l'effetto della propagazione del fronte di fiamma
Il ciclo di funzionamento ideale di un motore a combustione interna operante secondo ciclo Otto considera la combustione isocora con un numero infinito di punti di
innesco. Il ciclo Otto
si compone di 4 fasi che occupano circa mezzo giro di manovella nei motori 4T
non può essere realizzato in motori 2T
si caratterizza per una combustione isobara
si compone delle fasi di aspirazione, combustione isocora, espansione, scarico e compressione in questa successione. Quale di queste affermazioni è errata?
In un motore 2T durante la fase di lavaggio la carica fresca che si immette nel cilindro contribuisce ad esplettere i gas combusti
In un motore 2T si hanno tre luci quella di scarico, quella di aspirazione e quella di ammissione
In un motore 2T l'assenza di valvole consente un processo di sostituzione della carica più efficiente rispetto a quello di un motore a 4T
In un motore 2T chiusa la luce di lavaggio la luce di scarico rimane aperta per un piccolo tratto contribuendo alla fuoriscita di gas e miscela fresca. Con riferimento ad un motore 2T
durante il primo tempo il pistone chiude le luci di lavaggio e la differenza di pressione richiama la carica fresca nel basamento
durante il secondo tempo avvengono le trasformazioni di combustione ed espansione
la potenza teorica è la metà di quella di un motore 4T
nessuna di queste. Il principio di conservazione della massa: è valido soltanto in condizioni stazionarie nessuna di queste implica che m1=m2 essendo 1 e 2 le sezioni di ingresso ed uscita rispettivamente implica la costanza della portata volumetrica nel caso di condizioni stazionarie. I compressori centrifughi prevedono la presenza di una voluta a valle del diffusore sono in genere macchine pluristadio che consentono di raggiungere elevati rapporti di compressione vengono solitamente impiegati quando sono richiesti rapporti di compressione maggiori di 15 sono in genere macchine pluristadio impiegate per portate elevate. Quale di queste affermazioni è corretta? in base al modi di installazione le caldaie vengono distinte in caldaie a tubi di fumo e caldaie a tubi d'acqua in una caldaia a tubi d'acqua circa il 50% del calore totale sviluppato nella combustione viene trasferito nel vaporizzatore in una caldaia tubi d'acqua il surriscaldatore primario è solitamente collocato al di sopra del naso di caldaia. In una condotta a sezione circolare di diametro pari a 0,53m, transita una portata in massa di acqua di 1,8kg/s. Quanto valgono la portata volumetrica e la velocità media del fluido? 1,39 dm3/s e 6,3m/s 5,6 m3/s e 1,39 m/s 1,8 dm3/s e 0,013 m/s 1,39 m3/s e 6,3 m/s. Un impianto a vapore rigenerativo spilla vapore a 20 bar con entalpia di circa 3050 kJ/kg. Assumendo che il liquido in uscita dal condensatore si trovi ad entalpia di 137,77 kJ/kg e che a seguito della rigenerazione raggiunga un'entalpia di 908,59 kJ/kg, quanto vale il rapporto tra la portata spillata e quella al condensatore? 0,261 0,360 0,307 0,378. In una turbina Pelton, il tegolo deviatore bilancia la variazione della quantità di moto nella direzione assiale consente l'apertura e la chiusura dell'ugello nessuna di queste consente di deviare il getto verso le pale con flusso ben direzionato e velocità uniforme. In esercizio, una pompa centrifuga assorbe una potenza di 20 kW, elaborando una portata di 25 mc/h.
Ipotizzando un rendimento Idraulico
della pompa di 0.82, un rendimento
volumetrico di 0.92, un rendimento.
elettrico di 0,96 e meccanico del 0,98 a quanto ammonta la prevalenza nel punto di esercizio? 167,5 m 112,1 m 208,5 m 105,8 m. In quante corse dello stantuffo si realizza il ciclo di lavoro di un compressore volumetrico alternativo? 2 4 nessuna di queste 1.
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