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gestione della classe, relazione d'aiuto, disabilità sensoriali

Creation Date: 2025/02/02

Category: Others

Number of questions: 152

Rating:(11)
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La gestione della classe: Include ciò che l'insegnante mette in atto per promuovere l'interesse la partecipazione degli allievi. È finalizzata al mantenimento della didattica. Si fonda sul mettere in evidenza le difficoltà degli studenti.

La gestione organizzativa della classe implica. l'organizzazione dell'aula, degli spazi, dei tempi e delle modalità con cui condurre le attività. l'organizzazione delle dinamiche della classe. l'organizzazione delle relazioni e delle comunicazioni docente/alunno.

La gestione della classe si occupa di: affrontare la complessità del gruppo classe e le sue dinamiche. mantenere la disciplina. favorire l'ascolto empatico.

Il percorso di sviluppo: Si connota come una progressione non armonica delle diverse abilità. Si connota come una progressione basata su fattori biologici. È un percorso determinato e universale.

Il processo educativo inclusivo richiede, tra l'altro, di: evidenziare i bisogni dell'alunno e non i limiti. evidenziare i limiti. evidenziare le menomazioni, disabilità ed handicap.

Nei processi educativi, d'Alonzo individua i bisogni di: Sicurezza, competenza, successo, autodeterminazione, appartenenza. Sicurezza, competenza, successo, autoefficacia, appartenenza. Autonomia, relazione, competenza.

Il senso di autoefficacia: È la percezione di efficacia in merito determinate aree di competenza. È una misura delle proprie capacità. È una convinzione generalizzata delle proprie competenze.

Il senso di autoefficacia riguarda: le convinzioni che le persone hanno circa la loro efficacia personale di organizzare e realizzare determinate attività o compiti. il numero di abilità possedute. il giudizio generalizzato su sé stessi come persona.

Nel modello di Deci e Ryan, nella relazione introiettata: Il comportamento è controllato da Fattori contingenti autodiretti. Il comportamento è controllato da Fattori contingenti eterodiretti. Comportamento è autoregolato.

L'autodeterminazione, nel modello di Deci e Ryan, si fonda su: bisogno di autonomia, competenza e relazione. bisogno di sicurezza, successo e apprendimento. bisogno di autonomia, indipendenza e cooperazione.

Nel modello di Deci e Ryan, la regolazione introiettata: è una regolazione interna, ma poco autodeterminata. corrisponde al bisogno di autodeterminazione. è sinonimo di motivazione intrinseca.

Il modello di gestione di Canter: sottolinea l'importanza dei diritti del docente e dei diritti dello studente. sottolinea l'importanza dell'uso delle tecnologie didattiche. sottolinea l'importanza dei diritti dello studente.

Le regole che caratterizzano un gruppo classe (Doyle) sono: multidimensionalità, simultaneità, immediatezza, imprevedibilità, dominio pubblico, storicità. multidimensionalità, simultaneità, imprevedibilità. multidimensionalità, relazionalità, assertività, comunicabilità, apprendibilità.

Utilizzare il conflitto come esperienza di apprendimento per scoprire meglio se stessi: rientra nel modello di gestione di Long. rientra nel modello di gestione di Bandura. rientra nel modello di gestione di Kounin.

Il processo di interiorizzazione: Consente il passaggio da una regolazione esterna dei propri comportamenti e una regolazione interna. Consente il passaggio da una regolazione interna dei propri comportamenti a una esterna. È un meccanismo punitivo.

Il clima di classe positivo si basa su: intenzionalità educativa, ordine, procedure condivise, regole chiare e routine. strategie didattiche speciali. intenzionalità educativa.

Sperimentare ripetuti insuccessi a scuola: Indebolisce il senso di efficacia personale. Favorisce il senso di efficacia personale. Indebolisce il senso di appartenenza.

La self-efficacy del docente è sostenuta: dalle conoscenze possedute e dai feedback, diretti e indiretti, che si ricevono dagli studenti. dal livello di preparazione raggiunto. dal livello di simpatia.

"L'effetto onda" rientra tra le strategie individuate da: Kounin. Marzano. John.

Le negazioni del bisogno di appartenenza nell’alunno: Può avere effetti negativi sulla gestione della classe. Può avere effetti negativi sull'intelligenza emotiva. Può avere effetti negativi sull'autoefficacia.

Kathie F.Nunley propone la metodologia: Layered curriculum. Token economy. Cooperative learning.

Kohn definisce la ricompensa: Un meccanismo di controllo seduttivo. Meccanismo che favorisce la motivazione intrinseca. Un meccanismo che favorisce l'autodeterminazione.

Il livello A del layered curriculum consiste: a. nell’applicazione di quanto appreso nel livello precedente, applicandolo in contesti concreti e simbolici. b. nell’impiego di capacità cognitive superiori e critiche, che agganci temi di ordine più generale. c. nella valutazione del lavoro.

Il livello B della Layered curriculum consiste: Nell'applicazione di quanto ha preso nel livello precedente, applicando in contesti concreti o simbolici. Nella valutazione del lavoro. Nell'impiego di capacità cognitive superiori e critiche che agganci temi di ordine più generale.

18) Il livello C del layered curriculum consiste: a. nell’applicazione di quanto appreso nel livello precedente, applicandolo in contesti concreti e simbolici. b. nell’impiego di capacità cognitive superiori e critiche, che agganci temi di ordine più generale. c. aspetti basilari dell’argomento proposti attraverso varie attività corrispondenti alle diverse esigenze degli allievi. d. nella valutazione del lavoro.

Obiettivi del Layered curriculum: Individualizzare istruzione in classe e presentare informazioni in maniera differenziata. Favorire comunicazione scuola-famiglia. Attivare la metacognizione.

Gestire efficacemente la classe, attraverso l'organizzazione dei tempi di lavoro prevede: Valutare adeguatamente i tempi di svolgimento dell’attività proposta. Prevede l'ora di ricreazione. Sottostimare/sovrastimare i tempi di esecuzione delle attività.

Life space crisis intervention: Implementa l'auto consapevolezza e risposte più adeguate. Implementa il conflitto. Implementa la creatività.

Lo Sviluppo umano: È il risultato di processi di maturazione e apprendimento. Procede per cambiamenti fisici. È esclusivamente il risultato di variabili.

Si parla di sviluppo atipico quando: Il livello di autodeterminazione non è adeguato. Il livello di preparazione raggiunto non è standard. La progressione delle abilità non avviene armonicamente in tutti i reperti.... della persona.

La Prossemica. a. È una strategia di gestione della classe messa in atto dal docente. a. È una strategia di gestione della classe messa in atto dal dirigente.

23) La “cinesica” del docente: b. è un aspetto della comunicazione del docente. c. è un fattore della self-efficacy del docente.

La "comunicazione didattica" è una strategia: per gestire più efficacemente la classe. per gestire gli spazi dell'aula. per regolare al meglio i rapporti con i colleghi. La comunicazione non verbale, utilizzata quale.

La comunicazione non verbale, utilizzata quale strategia di gestione della classe, si basa su: postura, posizione in aula, espressioni facciali, contatto oculare, gesti. postura e posizione in aula. espressioni facciali e gestualità.

La "presenza efficace" del docente: aiuta a gestire le dinamiche attraverso l'essere "dentro" le situazioni di ognuno e del gruppo. aiuta a gestire le dinamiche attraverso la punizione dei comportamenti inappropriati. aiuta a gestire le dinamiche attraverso il cooperative learning.

5) Il costrutto dell’autoefficacia si fonda su: a. performance, esperienza vicaria, persuasioni non verbali, stati emotivi. b. performance, esperienza vicaria, persuasioni verbali, stati emotivi. c. performance, esperienza, persuasioni non verbali, stati emotivi.

10) “Presenza efficace” rientra tra le strategie individuate da?. a. Kounin. b. Marzano. c. Kohn.

11) “Slancio e scorrevolezza” rientra tra le strategie individuate da?. a. Kounin. b. Marzano. c. Kohn.

12) “Condurre più attività contemporaneamente” rientra tra le strategie individuate da?. a. Kounin. b. Marzano. c. Kohn.

13) “Diversificare la didattica nel corso della didattica” rientra tra le strategie individuate da?. a. Kounin. b. Marzano. c. Kohn.

24) Cosa si intende per “assertività”?. a. far valere i propri diritti e rispettare quelli degli altri. b. tendere a compiacere gli altri. c. far valere i propri diritti.

Il messaggio assertivo è: a. indiretto-onesto-coerente-flessibile-facilitatore. b. diretto-onesto-coerente-flessibile-facilitatore. c. diretto-onesto-coerente-rigido-facilitatore.

L’insegnante deve trasmettere: a. sicurezza-autorità-determinazione. b. sicurezza-autorevolezza-determinazione. c. sicurezza-autorevolezza-motivazione.

1. Il contatto oculare è un aspetto: non verbale della comunicazione. Paraverbale della comunicazione. verbale della comunicazione.

2. Valutare i tempi dello svolgimento di un’attività. : organizzazione. relazione. comunicazione.

3. la ricompensa è un meccanismo di controllo seduttivo secondo: Kohn. Bandura. Kounin.

i fattori che intervengono nello sviluppo sono. dotazioni biologiche e condizioni ambientali. dotazioni biologiche e patrimonio genetico. condizioni ambientali e fattori contestuali.

5. il processo di interiorizzazione: è favorito da contesti sociali supportivi;. non è influenzato nè da fattori interni e nè da fattori esterni. è ostacolato da contesti sociali supportivi.

6. il bisogno psicologico di autonomia (Decie Ryan) corrisponde alla necessità di. sentirsi agente del proprio comportamento. sentirsi parte di un gruppo. sentirsi capace di agire efficacemente.

7. L’approccio educativo-facilitatorio di. canter. glasser. marzano.

8. Il layered curriculum coniuga l’esperienza di insegnamento/apprendimenti con: la teoria della self determination. le scoperte sulle neuroscienze. l'autoefficacia del docecnte.

lo sviluppo umano corrisponde a. maturazione fisiologica. maturazione e apprendimento. apprendimento per esperienza.

slancio e scorrevolezza sono strategie eggicaci della gestione della classe secondo. kounin. marzano. kohn.

11. Attenzionare le relazioni sociali favorisce la gestione della classe in termini di : relazione. organizzazione. comunicazione.

l'autoefficacia. sinonimo di autodeterminazione. sinonimo di autostima. diversa da autostima.

13. In un percorso di sviluppo, il periodo sensibile implica: una maggiore predisposizione all’apprendimento. una scarsa reattività all'apprendimento. una minore predisposizione all'apprendimento.

nel modello di Decy e Ryan la regolazione intrinseca. equivale alla motivazione esterna. equivale alla motivazione. equivale all'autodeterminazione.

15. Utilizzare il conflitto come esperienza di apprendimento per scoprire meglio se stessi, rientra nel modello di: long. kounin. canter.

l'esperienza vicaria è una fonte di autoefficacia. vero. falso.

la gestione della classe riguarda gli ambiti di. organizzazione, relazione, presenza efficace. organizzazione, relazione, comunicazione. organizzazione, controllo e dominanza.

le regole che caratterizzano un gruppo classe (doyle) sono. multidimensionalità, relazionalità assertività, comunicabilità, apprendività. multidimensionalità, simultaneità, imprevedibilità. multidimensionalità, simultaneità, immediatezza, imprevedibilità, dominio pubblico, storicità.

la prossemica è. un aspetto della comunicazione. una teoria comportamentale. un bisogno psicologico di base.

1) Capacità di distinguere a una data distanza determinate forme à la definizione di: A acutezza visiva. visus perimetrico. visus peristaltico.

quale delle seguenti classificazioni tiene conto della funzione della qualità della vita. ICF. CIO. OMS.

l'iconicità della Lis. rende a volte non trasparente il significato della base iconica. rende trasparente il significato della base iconica. rende convenzionale il significato della base iconica.

il bambino ipovedente. ha difficoltà relazionali, di orientamento e di apprendimento. non ha alcuna difficoltà nel contesto scolastico. ha difficoltà motorie e turbe relazionali.

Wertheimer ha elaborato una serie di leggi. per l'organizzazione percettiva. per la percezione senso-motoria. per l'elaborazione dei segnali motori.

secondo la classificazione per natura la disabilità uditiva. è suddivisa in trasmissiva, mista e neurosensoriale. è suddivisa in ipoacusia e cecità. è suddivisa in ipovisione e ipoacusia.

che cosa sono i ciechismi o i blindismes. stereotipie tipiche della disabilità visiva. stereotipie della disabilità uditive. interventi precoci per la disabilità visiva.

per oralismo si intende. modalità di linguaggio dei sordi. valutazione orale dei ragazzi sordi. modalità di linguaggio dei ciechi.

si parla di cecità congenita quando. l'individuo presenta mancanza di visione fin dalla nascita. il deficit sia insorto nell'infanzia. il deficit sia generato da malattie o traumi.

quali sono gli errori più comuni di scrittura degli alunni sordi. articoli, pronomi clitici, preposizioni. verbi e complementi. doppie.

Movimenti ed espressioni manuali e non che accompagnano la comunicazione verbale in tutti gli esseri umani è la definizione di: gesti. segni. segna nome.

13) la lavagna Grafilux: consente ad ipovedenti di seguire le lezioni assieme ai compagni di classe. sono un esempio di sofware ingranditore. sono lavagne LIM per l'educazione artistica.

per nomenclatore tariffario si intende. documento che stabilisce tipologie e modalità di protesi. il documento che classifica le sindromi visive. il documento che classifica le sindromi uditive.

la sindrome di charge è. una pluri-disabilità sensoriale. una patologia solo visiva. una patologia solo uditiva.

La pedagogia è la scienza che raggruppa: *. Le conoscenze intorno all’uomo in genere. Le conoscenze intorno all’educazione e si occupa della gestione dell’azione educativa. Le conoscenze in generale del sistema dell’istruzione.

La pedagogia in quanto scienza dell’educazione è: sistema organico di saperi in continuo colloquio tra loro. un sapere generale della formazione ed è rappresentativa di un Un sapere ermeneutico. Un sapere organico.

Una teoria pedagogica deve proporsi al pari di altre scienze: *. Un insieme di proposizioni interconnesse in modo sistematico, comprendendo alcune generalizzazioni aventi forma di legge e suscettibili di prova empirica. Un insieme di conoscenze interdisciplinari. Un insieme di sistemi organici di conoscenze.

Perenne circolarità tra teoria e prassi nella pedagogia *. Modificare la mente dell’allievo. Produce una crescita e un arricchimento reciproco tra educazione e pedagogia. Modificare l’impianto curriculare.

L’educazione indica un. Un rapporto di coscientizzazione. Rapporto tra pratiche educative, vita sociale e regole etiche. Un processamento inusuale delle risposte educative.

l'educazione è. a. il rapporto e le dinamiche presenti nel nucleo famigliare. b. il rapporto che intercorre tra docente e discente. c. il processo complessivo di crescita e di sviluppo dell’essere umano in tutte le sue dimensioni.

Il processo formativo è: *. Connesso a tutti i processi sociali, culturali, politici e economici che caratterizzano una data realtà antropologica e sociale in un determinato e specifico tempo. Connesso alle abilità ad eseguire determinati azioni. Connesso alle trasformazioni dello sviluppo biologico, psicologico.

La formazione è: Attività ludica. Attività semi-intenzionale. Attività intenzionale e non intenzionale nei confronti dell’ambiente di vita e degli altri soggetti che lo abitano.

Apprendimento: *. Processo di progettazione, simbolizzazione. Processo di memoria ed attenzione. Processo biologico studiato in ambito psicologico e pedagogico. Pur se correlato all’educazione non dipende da finalità educative ma può attivarsi in modo autonomo in relazione ad esperienze ambientali.

L’elemento centrale della relazione educativa è *. la comunicazione e in particolare una delle sue forme il dialogo. l'ascolto. l'attenzione alle condizioni morbose.

La relazione educativa si caratterizza con *. Dialogo tonico. Dialogo e ascolto emozionale: oltre alla comunicazione verbale anche l’implicito svolge un ruolo fondamentale e con esso l’emozionalità. Dialogo socratico.

11-La relazione d’aiuto è. una relazione "evolutiva" poiché permette di crescere nella consapevolezza di sé, di scegliere di migliorarsi e di ampliare la propria visione degli altri e del mondo (C. Rogers). una relazione di contagio emotivo. una relazione condizionata.

Un clima facilitante produce. L’evoluzione del pensiero. L’evoluzione dell’apprendimento. l’evoluzione del processo di sviluppo e di maturazione di soggetti o gruppi coinvolti in relazioni di aiuto.

Quali sono i tre atteggiamenti fondamentali che permettono l’instaurarsi di rapporti interpersonali efficaci. Empatia. Genuinità, considerazione positiva e incondizionata, empatia. Dipendenza, condizionamento.

Cos’è la congruenza?. Un atteggiamento di piena coerenza e armonia. Un atteggiamento direttivo. Un atteggiamento di fronteggiamento.

La comprensione empatica è. la capacità di creare un rapporto di amore. la capacità e la volontà di mettersi nei panni dell’altro e di sentire quello che sente l’altro come se fosse al posto suo. la capacità dell’operatore di cogliere adeguatamente una a situazione personale.

il termine educazione deriva da: a. éduco (edere). b. edùco (ex-ducere). c. edùco (ex-ducere) e éduco (edere).

L’educazione: a. è una acquisizione dei tempi moderni. b. nasce nell’antica Grecia. c. è sempre esistita.

La relazione educativa è: a. il rapporto che nasce in qualsiasi contesto di cura. b. la relazione attraverso cui si acquisisce un apprendimento. c. il rapporto che interessa l’educatore e l’educando.

L’educazione è un processo: a. vitale e relazionale. b. personale e socioculturale. c. vitale, personale, relazionale, socioculturale.

I campi specifici dell’educazione sono: a. formale e accidentale. b. informale e strutturato. c. formale, informale, non formale.

La pedagogia è un sapere: a. orientativo e prescrittivo. b. regolativo e descrittivo. c. orientativo e regolativo.

La relazione educativa è: a. simmetrica. b. senza carattere definito. c. asimmetrica e simmetrica.

La relazione educativa è?. a. dipende dai contesti in cui si svolge. b. univoca. c. biunivoca.

L’educazione è un processo che riguarda: a. l’adultità. b. infanzia e adolescenza. c. tutta la vita.

La relazione di aiuto è un metodo di cura e di educazione: a. non direttiva. b. direttiva e non direttiva allo stesso tempo. c. direttiva.

Quale dei seguenti bisogni è essenziale per il processo educativo secondo D'Alonzo (2012)?. a) Bisogno di competizione. b) Bisogno di autodeterminazione. c) Bisogno di dipendenza dagli altri. d) Bisogno di superiorità sugli altri.

Secondo Bandura (1977), l'auto-efficacia riguarda…. a) Le convinzioni sulle proprie capacità di raggiungere un obiettivo. b) Il numero di abilità innata di una persona. c) Il confronto con le capacità degli altri. d) Il talento naturale in un determinato campo.

Cosa caratterizza una persona con locus of control interno?. a) Attribuisce il successo e il fallimento a fattori esterni. b) Ritiene di poter influenzare gli eventi con le proprie azioni. c) Si affida al destino per il raggiungimento degli obiettivi. d) Non crede nella possibilità di cambiare il proprio futuro.

Quale delle seguenti NON è una dimensione dell'autoefficacia?. a) Generalità. b) Forza. c) Stabilità. d) Ampiezza.

Quale comportamento caratterizzante ha un basso senso di autoefficacia?. a) Perseveranza nei momenti difficili. b) Facile arrendevolezza davanti agli ostacoli. c) Attribuzione del fallimento alla mancanza di impegno. d) Tendenza a trasformare le difficoltà in sfide.

Cosa caratterizza un insegnante con alta autoefficacia?. a) Usa principalmente strategie punitive. b) Ritiene impossibile insegnare agli studenti più difficili. c) Sperimenta nuove strategie per favorire l'apprendimento. d) Evita di interagire con gli studenti per evitare conflitti.

Quali di questi fattori contribuiscono alla costruzione dell'autoefficacia?. a) L'imitazione di comportamenti di successo. b) L'evitare compiti difficili per non fallire. c) Il confronto costante con gli altri. d) L'attesa passiva del miglioramento.

Quale sequenza caratterizza il circolo vizioso della bassa autostima?. a) Successo → Fiducia → Motivazione → Miglioramento. b) Autostima bassa → Attese negative → Scarso impegno → Fallimento. c) Motivazione → Studio → Successo → Autostima positiva. d) Feedback positivi → Maggior impegno → Progressi → Maggior fiducia.

Qual è una delle caratteristiche di un individuo con locus of control esterno?. a) Crede di poter influenzare il proprio futuro con le proprie azioni. b) Tende ad attribuire il successo o il fallimento a fattori esterni. c) Assume un atteggiamento proattivo nella ricerca di soluzioni. d) Mantiene alta la motivazione anche davanti alle difficoltà.

Perché è importante sviluppare un'attribuzione interna dei successi e degli insuccessi?. a) Per ridurre il senso di responsabilità personale. b) Per attribuire i fallimenti a fattori incontrollabili. c) Per assumere un ruolo attivo nel proprio apprendimento. d) Per evitare il confronto con gli altri.

Come si comporta un docente con alta autoefficacia nella gestione della classe?. a) Si affida esclusivamente alla disciplina autoritaria. b) Adotta strategie punitive per mantenere l'ordine. c) Si adatta alle esigenze degli studenti e sperimenta nuove strategie. d) Si concentra solo sugli studenti migliori.

Quale delle seguenti cause può portare all'amotivazione secondo Ryan e Deci?. a) Attribuire importanza all'attività svolta. b) Percepire la propria attività come significativa. c) Non vedere alcun valore nell'attività. d) Essere consapevoli dei propri progressi.

Qual è il principio fondamentale del modello di gestione ecologica della classe di Kounin?. a) Uso di punizioni per mantenere l'ordine. b) Coinvolgimento attivo degli studenti attraverso strategie didattiche. c) Separazione degli studenti con difficoltà di apprendimento. d) Eliminazione delle attività di gruppo.

Cosa si intende per "scorrevolezza" nella gestione della classe?. a) Evitare interruzioni e passaggi bruschi tra le attività didattiche. b) Accelerare la lezione senza lasciare spazio alle domande. c) Ridurre al minimo le interazioni con gli studenti. d) Sostituire frequentemente le attività senza un criterio preciso.

Come funziona la strategia dell'“effetto onda”?. a) Si basa su richiami disciplinari ripetuti durante la lezione. b) Consiste nel riprendere un allievo in pubblico per inviare un messaggio all'intera classe. c) Serve a creare un clima competitivo tra gli studenti. d) Si utilizza solo con studenti problematici.

Qual è il bisogno fondamentale evidenziato dal modello di Dreikurs?. a) Bisogno di potere. b) Bisogno di appartenenza e riconoscimento. c) Bisogno di isolamento sociale. d) Bisogno di competizione.

Secondo il modello di Glasser, quali sono i bisogni fondamentali che devono essere soddisfatti in un ambiente educativo?. a) Sopravvivenza, appartenenza, competenza, libertà, gaiezza. b) Disciplina, rigidità, competizione, successo, autonomia. c) Potere, controllo, indipendenza, motivazione, rigore. d) Ricompensa, punizione, regole, autorità, conformismo.

Quale strategia comunicativa è enfatizzata nel modello di Fredric Jones?. a) Uso della comunicazione non verbale per battere i comportamenti degli studenti. b) Evitare il contatto visivo per non intimorire gli studenti. c) Parlare in modo autoritario senza coinvolgere gli studenti. d) Ignorare gli studenti con comportamenti problematici.

Secondo Alfie Kohn, qual è il problema delle ricompense nell'educazione?. a) Possono ridurre la motivazione intrinseca degli studenti. b) Sono il metodo migliore per incentivare il comportamento desiderato. c) Devono essere utilizzati in modo sistematico per mantenere la disciplina. d) Funzionano solo con studenti di alto rendimento.

Quale aspetto è fondamentale nel modello di Marzano per la gestione della classe?. a) Stabilire aspettative chiare e comunicare le conseguenze dei comportamenti. b) Usare la punizione come deterrente principale. c) Incentivare la competizione tra gli studenti. d) Evitare di coinvolgere gli studenti nelle decisioni educative.

Secondo Long, quale strategia è efficace per prevenire comportamenti inadeguati?. a) Coinvolgere gli studenti nelle decisioni educative. b) Ignorare sistematicamente i comportamenti negativi. c) Applicare punizioni severe per incoraggiare i problemi disciplinari. d) Ridurre al minimo le interazioni tra studenti e insegnanti.

Secondo Brophy, qual è la chiave per una gestione efficace della classe?. a) La prevenzione e la pianificazione accurata della vita di classe. b) L'uso frequente di punizioni per mantenere l'ordine. c) L'isolamento degli studenti con difficoltà comportamentali. d) La riduzione della partecipazione attiva degli studenti.

Secondo Comoglio (2002), la gestione della classe riguarda…. a) Solo la disciplina degli studenti. b) Stabilire e mantenere un ambiente di apprendimento proficuo. c) Assegnare compiti senza preoccuparsi dell'ambiente educativo. d) Favorire esclusivamente gli studenti con rendimento elevato.

Qual è una caratteristica fondamentale del gruppo classe?. a) È una totalità dinamica. b) È composto da individui indipendenti senza interazioni reciproche. c) Non cambia mai nel tempo. d) È formato solo da studenti con lo stesso livello di apprendimento.

Qual è il ruolo principale del docente nella gestione della classe?. a) Imporre regole rigide senza eccezioni. b) Facilitare l'apprendimento attraverso la motivazione e l'organizzazione. c) Evitare il coinvolgimento attivo degli studenti. d) Punire gli studenti che non rispettano le regole.

Come dovrebbe essere organizzata l'aula per favorire l'apprendimento?. a) Con spazi ordinati e una disposizione funzionale dei banchi. b) Con un'unica disposizione fissa per tutti gli studenti. c) Senza adattamenti in base alle attività didattiche. d) Limitando l'uso di materiali e tecnologie.

Cosa si intende per "presenza efficace" dell'insegnante?. a) Ignorare i problemi disciplinari. b) Essere consapevoli di ciò che accade in classe e intervenire tempestivamente. c) Delegare la gestione disciplinare agli studenti. d) Evitare qualsiasi interazione con gli studenti per non disturbare la lezione.

Quale tra questi è un punto di forza della comunicazione non verbale?. a) Non distoglie l'attenzione dagli argomenti trattati. b) Impedisce agli studenti di interagire tra loro. c) Riduce la necessità di spiegazioni verbali. d) Rende superflua la comunicazione verbale.

Qual è il ruolo della scuola nella società attuale?. a) Trasmettere solo nozioni teoriche. b) Promuovere cultura e cittadinanza. c) Sostituirsi completamente alla famiglia. d) Controllare il comportamento degli studenti senza educarli.

Qual è una delle principali difficoltà educative delle famiglie oggi?. a) L'assenza di tecnologie educative. b) La mancanza di punti di riferimento pedagogici. c) Il numero eccessivo di figli per famiglia. d) Il supporto costante degli insegnanti.

Quale problematica è spesso presente nelle famiglie con figli con disabilità?. a) Maggiore vulnerabilità e stress. b) Maggiore facilità nella gestione educativa. c) Minore necessità di supporto scolastico. d) Minore coinvolgimento dei genitori.

Quali sono alcune delle difficoltà affrontate dai genitori di figli con disabilità?. a) Elevati livelli di stress e difficoltà di adattamento. b) Minore attenzione ai bisogni dei figli. c) Assenza di responsabilità educativa. d) Mancanza di regolamenti scolastici.

Quali sono alcune delle difficoltà che possono sperimentare i fratelli di un bambino con disabilità?. a) Prestazioni scolastiche insoddisfacenti e problemi relazionali. b) Minore sensibilità verso gli altri. c) Maggiore interesse per le attività scolastiche. d) Minore livello di empatia.

Qual è il principale obiettivo della relazione di aiuto?. a) Fornire consigli su come affrontare i problemi. b) Permettere la crescita nella consapevolezza di sé e migliorare la propria visione del mondo. c) Rendere il paziente dipendente dall'aiutante. d) Sostituire le scelte della persona con decisioni migliori.

Secondo Carl Rogers, la relazione di aiuto è…. a) Una relazione basata su obblighi reciproci. b) Un rapporto che appaga bisogni umani fondamentali. c) Un processo direttivo in cui chi aiuta suggerisce soluzioni. d) Un'interazione limitata alla sfera medica.

Cosa si intende per “clima facilitante” nella relazione di aiuto?. a) Un ambiente in cui si impongono regole rigide. b) Una relazione che favorisce la crescita personale e la maturazione. c) Un contesto educativo con punizioni e premi. d) Un rapporto che esclude la componente emotiva.

In che modo l'approccio centrato sulla persona trasforma la dinamica della relazione di aiuto?. a) Spostare il focus dall'autorità dell'aiutante al protagonismo dell'individuo nel proprio percorso di crescita. b) Stabilisce linee guida rigide su come chi aiuta deve risolvere i problemi dell'altro. c) Minimizza il ruolo dell'empatia e dell'accettazione incondizionata per favorire la razionalità. d) Implica una valutazione diagnostica dell'individuo per definire il miglior percorso di aiuto.

Qual è la principale difficoltà dell'empatia nella relazione di aiuto?. a) Il rischio di fusione emotiva con l'altro, perdendo la propria autonomia emotiva. b) La tendenza a ignorare le emozioni dell'altro per mantenere una posizione oggettiva. c) La necessità di fornire sempre soluzioni pratiche e immediate per alleviare il disagio. d) Il bisogno di mantenere il distacco emotivo per evitare il coinvolgimento personale.

Quale tra i seguenti è un ostacolo alla relazione di aiuto?. a) Accettazione positiva incondizionata. b) Atteggiamento valutativo e superiorità. c) Comunicazione empatica. d) Congruenza tra pensieri e azioni.

In che senso l'educazione è considerato un processo vitale, relazionale, personale e socio-culturale?. a) Perché coinvolge esclusivamente il soggetto educando in una crescita isolata. b) Perché avviene all'interno di un contesto dinamico di interazione tra individuo e società. c) Perché è un processo che termina con l'acquisizione delle competenze scolastiche. d) Perché si basa su schemi educativi fissi e immutabili nel tempo.

In che modo si manifesta l'asimmetria nella relazione educativa?. a) Nel fatto che l'educatore possiede conoscenze ed esperienze superiori rispetto all'educando. b) Nel principio che educatore ed educando devono avere le stesse competenze e responsabilità. c) Nell'idea che l'educazione sia un processo esclusivamente individuale. d) Nel fatto che l'educando assume un ruolo passivo e ricettivo.

Quali concetti sono comuni alla pedagogia speciale e generale?. A) Educabilità e apprendibilità. B) Terapia e riabilitazione. C) Rigide classificazioni dei deficit. D) Separazione tra studenti normodotati e studenti con BES.

Qual è il ruolo della pedagogia speciale all'interno della pedagogia generale?. A) È una disciplina separata e indipendente dalla pedagogia generale. B) È il nucleo più sensibile della pedagogia generale, focalizzato sulla diversità. C) Si occupa esclusivamente di aspetti medico-riabilitativi. D) Si concentra solo sugli studenti con disabilità fisiche.

Perché la pedagogia speciale è considerata una “disciplina di confine” all’interno della pedagogia generale?. A) Perché studia esclusivamente il comportamento dei docenti. B) Perché si occupa solo di studenti con disabilità gravi. C) Perché osserva e ricerca problemi legati alla diversità personali e sociali e collabora con altre discipline. D) Perché è una disciplina rigida e non ammette cambiamenti metodologici.

Qual è l'oggetto di studio della pedagogia speciale?. A) L’educazione di tutti coloro che necessitano di strategie e tecniche educative particolari. B) La sola educazione degli studenti con disabilità fisiche. C) La classificazione delle difficoltà di apprendimento senza intervento educativo. D) L’insegnamento tradizionale senza adattamenti didattici.

Quando la pedagogia speciale si è sviluppata in Italia come disciplina autonoma e di studio universitario?. A) Nel 1923 con la riforma Gentile. B) Nel 1964. C) Nel 1980 con la legge sull’inclusione scolastica. D) Nel 2000 con l’introduzione della didattica digitale.

Qual è il principale obiettivo della pedagogia speciale secondo l’UNESCO (1968)?. A) Creare classi speciali per studenti con disabilità. B) Migliorare la qualità di vita delle persone con disabilità o in grave disagio. C) Diagnosticare le difficoltà senza intervenire. D) Applicare test di intelligenza per classificare gli studenti.

Quali sono le due tentazioni opposte a cui può andare incontro chi si occupa di educazione nella disabilità secondo Larocca (2001)?. A) L’inclusione e l’esclusione. B) tentazione dell'onnipotenza e la tentazione depressiva. C) L’adattamento e la rigidità. D) L’insegnamento tradizionale e l’insegnamento personalizzato.

Cosa caratterizza la "tentazione dell'onnipotenza" nell'educazione della disabilità secondo Larocca (2001)?. A) La convinzione che il deficit non costituisca un limite e possa essere completamente eliminato. B) L’accettazione passiva della disabilità senza cercare interventi educativi. C) La tendenza a delegare completamente il processo educativo ai terapisti. D) L’idea che l’educazione non possa influenzare in alcun modo lo sviluppo della persona.

Cosa caratterizza la "tentazione depressiva" nell'educazione della disabilità secondo Larocca (2001)?. A) La tendenza a credere che il deficit sia un indicatore di possibilità latenti e di crescita. B) La difficoltà nel vedere il deficit come un’opportunità di sviluppo e la conseguente rinuncia ad intervenire. C) L’adozione di strategie didattiche innovative per superare le barriere.

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