Camisasca 11-30
![]() |
![]() |
![]() |
Title of test:![]() Camisasca 11-30 Description: psicologia e analisi delle relazioni interpersonali Creation Date: 2024/08/02 Category: Others Number of questions: 83
|




New Comment |
---|
NO RECORDS |
La affermazione i minori risentono negativamente dell’esposizione al conflitto coniugale a qualsiasi età, anche se con manifestazioni diverse e specifiche è: □ solo in parte vera. □ non è mai stata pronunciata. □ vera. □ falsa. La ricerca tesa a comprendere gli effetti del conflitto coniugale sull’adattamento dei figli, ha cercato di individuare i moderatori di tale relazione, quali sono?. □ età. □ temperamento del bambino. □ tutte le opzioni sono corrette. □ genere. Una delle funzioni del padre durante la gravidanza è quella di: □ vivere appieno la sindrome della covata. □ farsi da parte nella relazione affettiva con la partner per sviluppare un fisiologico sentimento di esclusione e di abbandono. □ sostituire il bambino immaginario con il bambino reale. □ essere un contenitore che protegge la madre ed il bambino e consente loro di progredire nel rapporto. Cosa si intende nell’IRMAG per rappresentazione materna integrata/equilibrata?. □ una rappresentazione materna caratterizzata dal mantenimento di un equilibrio emotivo basato sul distacco e la razionalizzazione. □ un atteggiamento materno in cui coesistono tendenze diverse nei confronti della maternità e del bambino. □ una rappresentazione della maternità e del bambino ricca, investita affettivamente, coerente, aperta al cambiamento. □ una tendenza della madre a percepire solo il bambino reale senza dare spazio a quello immaginario. Quali sono le tipologie di rappresentazioni materne individuate attraverso l’IRMAG?. □ disintegrate e sicure. □ presa di ruolo, differenziazione di sé dal feto, interazione col feto. □ integrate/equilibrate, ristrette/disinvestite, non integrate/ambivalenti. □ cooperative, in tensione, collusive, disturbate. Che cos’è l’IRMAG?. □ un questionario standardizzato che indaga gli stili di attaccamento. □ una intervista semistrutturata che indaga le rappresentazioni materne in gravidanza. □ un metodo osservativo che valuta la qualità della relazione dei partner con il bambino. □ un test proiettivo che indaga la struttura di personalità. Raphael-Leff (1983) ha individuato i seguenti stili materni in gravidanza: □ madre sicura e madre insicura. □ madre empatica, madre distaccata, madre confusa. □ madre sicura, madre ambivalente, madre evitante, madre disorganizzata. □ madre facilitante, madre reciproca, madre regolatrice. Che cosa intende Soulè con l’espressione bambino immaginario?. □ la rappresentazione che i genitori hanno del bambino per come esso è nella realtà. □ il figlio fantasticato che deve realizzare tutte le potenzialità inespresse dei genitori. □ i timori e le ansie che i futuri genitori hanno circa la crescita e lo sviluppo del figlio. □ il mondo immaginario creato dal bambino in una condizione di ritiro autistico. L’obiettivo centrale della transizione alla genitorialità è: □ acquisire la capacità di prendersi cura in modo responsabile dei figli. □ proiettare i propri desideri nelle percezioni relative al bambino immaginario. □ consolidare il legame di coppia attraverso la nascita di un figlio. □ sancire il passaggio all’età adulta attraverso la nascita di un figlio. Con narcisismo della gravidanza si intende: □ uno stato mentale del futuro padre, caratterizzato da ripiegamento su di sé, vissuto intenso di esclusione e gelosia nei confronti della partner. □ uno stato di depressione post-partum. □ la condizione psichica in cui si trova il feto nel corso della gestazione, caratterizzato da indistinzione tra sé e l’altro. □ un atteggiamento psichico della donna in gravidanza, caratterizzato da ripiegamento su se stessa, introspezione e distacco dal mondo esterno. Cosa significa attaccamento prenatale secondo la Cranley (1981)?. □ la correlazione tra la tipologia di attaccamento infantile ed il modello relazionale instaurato dalla madre con il bambino. □ la tendenza ad idealizzare il bambino nel corso della gravidanza. □ la misurazione dei modelli operativi interni realizzata a livello transgenerazionale. □ la misura in cui la donna manifesta comportamenti che rappresentano interazione e coinvolgimento con il bambino che attende. Nell’IRMAG, quali sono le sottocategorie dalle rappresentazioni materne non integrata/ambivalente. □ accentuata, inversione di ruolo. □ limitata, orientata su di sé, orientata sul bambino. □ accentuata, con paura. □ confusa, inversione di ruolo, assorbita in sé stessa. Nell’IRMAG, cosa si intende per rappresentazione materna non integrata/ambivalente?. □ una rappresentazione della maternità caratterizzata dal distacco emotivo, dalla razionalizzazione e dal controllo. □ una rappresentazione della genitorialità che esclude la presenza affettiva del partner. □ una rappresentazione della maternità e del bambino ricca, investita affettivamente ed aperta al cambiamento. □ la coesistenza di tendenze diverse nei confronti della maternità e del bambino che forniscono un quadro oscillante e confuso. Nell’IRMAG, quali sono le sottocategorie delle rappresentazioni materne ristrette/disinvestite?. □ accentuata, inversione di ruolo. □ limitata, orientata su di sé, orientata sul bambino. □ accentuata, con paura, orientata su di sé. □ confusa, inversione di ruolo, assorbita in se stessa. Il questionario Maternal Antenatal Attachment Scale (MAAS) è stato sviluppato da: Ammaniti. Condon. Ainsworth. Cranley. Nell’IRMAG, quali sono le caratteristiche della rappresentazione materna ristretta/disinvestita?. □ oscillazione tra stati intensi di gioia e profonda depressione. □ un equilibrio tra coinvolgimento affettivo verso il bambino e ripiegamento su di sé. □ razionalizzazione, rigidità, impersonalità, mancanza di coinvolgimento emotivo. □ flessibilità, apertura al cambiamento, empatia, intensa emotività. Nell’IRMAG, le sottocategorie delle rappresentazioni materne integrate/equilibrate sono: □ accentuata, con paura, orientata su di sé. □ accentuata, inversione di ruolo. □ confusa, inversione di ruolo, assorbita in se stessa. □ limitata, orientata su di sé, orientata sul bambino. I profili psicologici delle madri adolescenti vengono raggruppati in: □ adolescenti maschi e femmine. □ adolescenti di livello culturale basso o alto. □ adolescenti che vengono o non vengono aiutati dalle famiglie di origine. □ adolescenti che decidono di interrompere o portare avanti la gravidanza. Una gravidanza in adolescenza: □ permette di risolvere i conflitti di dipendenza. □ è sempre la conseguenza di un trauma vissuto nel corso dello sviluppo. □ favorisce la definizione della propria identità femminile. □ interferisce con il processo di costruzione dell’identità femminile. Quali sono i fattori in gioco nella relazione mamma adolescente-bambino?. □ tutte le opzioni sono corrette. □ età della madre. □ povertà. □ rapporti con la famiglia di origine. Quali sono le possibili risorse personali di una madre adolescente?. □ competenze emotive e cognitive. □ competenze relazionali. □ salute mentale e competenze cognitive. □ self individuation, competenze intellettive e salute mentale. Quali sono i principali rischi per i figli di madri adolescenti?. □ nascita prematura. □ maltrattamento fisico. □ tutte le opzioni sono corrette. □ scarso peso alla nascita. Quali sono i principali rischi per i figli di madri adolescenti?. □ tutte le opzioni sono corrette. □ temperamento difficile. □ coliche infantili. □ nascita prematura e scarso peso alla nascita. Relativamente alla cogenitorialità, gli sudi empirici hanno dimostrato: □ una diminuzione del grado di coinvolgimento nella cura dei figli in presenza di solido rapporto di coppia. □ la corrispondenza tra attaccamento sicuro dei genitori e buon accordo sulle pratiche educative. □ la stretta connessione tra qualità della relazione di coppia e alleanza cogenitoriale. □ l’impossibilità per i genitori separati e/o in conflitto di collaborare nella crescita e nell’educazione dei figli. Per co-genitorialità si intende: □ nessuna opzione è corretta. □ una rappresentazione materna che tende ad includere il partner dal suo ruolo genitoriale. □ la capacità di accudire i propri figli in modo amorevole, in presenza di una solida relazione tra partner sposati o conviventi. □ la possibilità dei genitori di ricorrere a strategie di problem solving. Quante sono le scale del Coparenting Relationship Scale?. 3. 5. 4. nessuna opzione è corretta. Quale dei seguenti aspetti NON rappresenta una dimensione della co-genitorialità?. □ comunicazione. □ stima e supporto. □ impegno. □ intimità di coppia. Che cos’è il Coparenting Relationship Scale?. □ un test per valutare il grado di soddisfazione della co-genitorialità. □ uno strumento proiettivo costituito da 10 tavole con immagini da interpretare sulla relazione cogenitoriale. □ una intervista semistrutturata per indagare la cogenitorialità. □ uno strumento self-report costituito da 35 item. Il Coparenting Relationship Scale viene compilato da: □ dai figli in età scolare. □ dai genitori e ai figli contemporaneamente, incrociando i risultati. □ i genitori di bambini da 6 mesi ad età scolare. □ dai terapeuti che lavorano con le coppie co-genitoriali. Nella valutazione della cogenitorialità, la dimensione accordo fa riferimento: □ tutte le opzioni sono corrette. □ alla presenza di atteggiamenti che promuovono la capacità dell’altro genitore. □ alla condivisione degli obiettivi educativi, delle regole e dei limiti da impartire ai figli. □ alla tendenza a supportare il partner in una situazione di gioco con il bambino. Quali sono le principali dimensioni della cogenitorialità?. □ calore e stima, soddisfazione e impegno, accordo. □ stima e supporto, conflitto, accordo. □ collaborazione e rispetto, supporto e aiuto, accordo. □ comunicazione, accordo, stima vs antagonismo, impegno. Quando valutare la cogenitorialità è importante?. □ nel lavoro clinico con le famiglie. □ nelle decisioni di custodia dei figli. □ nel lavoro clinico, nelle decisioni per la custodia dei figli, in ambito di ricerca. □ nel lavoro con le coppie conflittuali. Le scale del Coparenting Relationship Scale sono: □ accordo, supporto antagonismo. □ esposizione al conflitto vicinanza e divisione del lavoro. □ valorizzazione del partner. □ tutte le opzioni sono corrette. Relativamente alla cogenitorialità, gli sudi empirici hanno dimostrato: □ la stretta connessione tra qualità della relazione di coppia e alleanza cogenitoriale. □ L’impossibilità per i genitori separati e/o in conflitto di collaborare nella crescita e nella educazione dei figli. □ la corrispondenza tra attaccamento sicuro dei genitori e buon accordo sulle pratiche educative. □ tutte le opzioni sono corrette. Gli studi empirici hanno dimostrato che una cogenitorialità disfunzionale incide neativamente su: □ competenza genitoriale percepita. □ calore materno. □ pratiche educative e stress genitoriale. □ tutte le opzioni sono corrette. Una cogenitorialità disfunzionale determina: □ sintomi depressivi e difficoltà attentive. □ sintomi ansiosi e comportamenti aggressivi. □ sintomi depressivi e oppositivi aggressivi. □ comportamenti di internalizzazione, esternalizzazione e problemi di attenzione. Nello studio in Uganda, tra le variabili predittive dell’attaccamento c’era: □ la durata dell’allattamento. □ la durata temporale del contatto fisico. □ tutte le opzioni sono corrette. □ capacità della donna di fornire indicazioni all’intervistatore. La strange situation è stata ideata nello studio: □ Londinese. □ Infancy in Uganda. □ Baltimora. □ nessuna opzione è corretta. Nello studio di Baltimora, Ainsworth individua le seguenti dimensioni di caregiving. □ sensibilità e responsività e cooperazione vs interferenza. □ disponibilità vs indifferenza. □ accettazione vs rifiuto. □ tutte le opzioni sono corrette. Nello studio in Uganda, le variabili predittive dell’attaccamento erano: □ il piacere riferito rispetto all’allattamento. □ capacità della donna di fornire indicazioni all’intervistatore. □ tutte le opzioni sono corrette. □ quantità di cure fornite. Grazie alle osservazioni svolte in Uganda, Ainsworth suddivide i bambini in: □ sicuri, insicuri evitanti ambivalenti e disorganizzati. □ non è stata proposta alcuna suddivisione. □ sicuri e insicuri e nessun attaccamento. □ sicuri e insicuri evitanti e ambivalenti. La Ainsworth, attraverso i suoi studi osservativi dell’interazione caregiver-bambino, rileva che la dimensione del comportamento materno che maggiormente giustifica le differenze comportamentali dei bambini alla Strange Situation è: □ La capacità della madre di collaborare o di interferire con le attività del figlio. □ L’equilibrio tra i sentimenti positivi e negativi che la madre nutre verso il figlio e la sua capacità di integrare tali sentimenti. □ L’atteggiamento di disponibilità o indifferenza della madre verso il piccolo. □ Il grado di sensibilità con cui la madre risponde ai segnali ed alle comunicazioni del figlio. Di quali componenti è composto il costrutto di sensibilità materna?. □ consapevolezza e interpretazione accurata dei segnali. □ risposta appropriata. □ risposta sollecita. □ tutte le opzioni sono corrette. Quale di queste affermazioni sul concetto di interpretazione accurata dei segnali del bambino è corretta?. □ Implica capacità empatica da parte della madre. □ Presuppone la consapevolezza dei segnali da parte del bambino. □ Può essere compromessa da proiezioni materne. □ tutte le opzioni sono corrette. In riferimento alla dimensione cooperazione/interferenza, così come illustrata dalla Ainsworth, quando parliamo di madre interferente ci riferiamo: □ Alle madri che discutono solo degli aspetti negativi del bambino, ridicolizzandolo e criticandolo. □ Esclusivamente ad una madre che interferisce utilizzando la forza nei confronti delle attività del bambino. □ Alle madri che trascurano il bambino e, in questo senso, possono esporlo a pericoli. □ Alle madri interferenti in senso propriamente fisico ma anche a quelle che controllano il bambino attraverso istruzioni e comandi. In riferimento alla dimensione accettazione-rifiuto, così come illustrata dalla Ainsworth, la condizione più favorevole nella relazione madre-bambino è quella in cui: □ Nessuna delle tre risposte. □ C’è un’alternanza tra i sentimenti positivi e quelli negativi verso il bambino senza la possibilità di una loro compresenza. □ Sono assenti sentimenti negativi da parte della madre rispetto al bambino. □ La madre sia capace di integrare sentimenti positivi e sentimenti negativi verso il bambino. Quale di queste affermazioni sul concetto di interpretazione accurata dei segnali del bambino è falsa?. □ Implica capacità empatica da parte della madre. □ Presuppone la consapevolezza dei segnali da parte del bambino. □ Nessuna delle tre. □ Può essere compromessa da proiezioni materne. Alla Maternal sensitivity vs insensitivity scale viene classificata come insensibile una madre che: □ E’ sensibile in alcune occasioni ma insensibile in altre. □ E’ concentrata su di sé ed ignora o distorce i segnali del bambino. □ Adotta delle risposte che non sono sempre ben appropriate e pronte. □ Non è in grado di rispondere alle comunicazioni del bambino in modo appropriato e tempestivo. Nell’osservazione di un legame evitante tra madre e bambino, ci ritroveremo dinnanzi ad una madre: □ Nessuna delle risposte. □ Imprevedibile nelle risposte alle richieste del bambino. □ Supportiva solo negli episodi di stress del bambino. □ Che rifiuta il contatto fisico soprattutto in situazioni di stress da parte del bambino. Nelle Scale della Disponibilità Emotiva (Biringen et al., 2000), le dimensioni investigate rispetto al bambino sono: □ Non ostilità e coinvolgimento. □ nessuna opzione è corretta. □ Sensibilità e responsività. □ Responsività e coinvolgimento. I principali elementi che costituiscono la disponibilità emotiva materna, oltre alla maggiore considerazione del contributo del bambino alla relazione, sono: □ La sensibilità con cui la madre coglie e risponde ai segnali del bambino e l’assenza di intrusività ed ostilità. □ La capacità di strutturare l’ambiente in modo da renderlo fruibile al bambino e l’assenza di intrusività ed ostilità. □ La sensibilità con cui la madre coglie e risponde ai segnali del bambino e la capacità di strutturare l’ambiente in modo da renderlo fruibile al bambino. □ La sensibilità con cui la madre coglie e risponde ai segnali del bambino, la capacità di strutturare l’ambiente in modo da renderlo fruibile al bambino e l’assenza di intrusività ed ostilità. Quale di queste affermazioni sul costrutto di disponibilità emotiva è falsa?. □ La regolazione delle emozioni negli scambi interattivi madre-bambino riveste un ruolo fondamentale per la qualità della relazione stessa. □ È un concetto di natura diadica, che enfatizza la natura bidirezionale della relazione madre- bambino e il ruolo attivo di quest’ultimo nella sua regolazione. □ Per comprendere il grado di disponibilità emotiva materna è necessario mettere il relazione il comportamento della madre con quello antecedente o conseguente del bambino. □ I bambini sono emotivamente responsivi e coinvolgenti nei confronti delle madri più di queste ultime. La Adult Attachment Interview non include. □ Domande relative alle prime separazioni. □ Domande relative alla presenza di altre persone significative. □ Domande relative ad episodi di lutti in famiglia. □ Domande relative al rapporto della coppia genitoriale. Quali delle seguenti affermazioni sulla Adult Attachment Interview è falsa?. □ Si tratta di un’intervista messa a punto da Lyons Ruth che permette di indagare gli stati dell’attaccamento in soggetti adulti. □ Tra le aree indagate prevede delle domande relative alla relazione di coppia. □ Ha reso possibile studiare la sensibilità e responsività materna. □ tutte le opzioni sono corrette. La classificazione dell’Adult Attachment Interview, secondo Main & Hesse, prevede che ogni soggetto intervistato venga assegnato ad una delle seguenti categorie: □ Distanziante. □ Preoccupato. □ Autonomo. □ tutte le opzioni sono corrette. Nell’ambito della codifica della Adult Attachment Interview, rientra tra le scale di valutazione dello Stato della mente: □ Tutte le tre opzioni sono corrette. □ La svalutazione dell’attaccamento. □ L’assenza di memoria. □ Il monitoraggio metacognitivo. Nell’ambito della codifica della Adult Attachment Interview, non rientra tra le scale di valutazione dello Stato della mente: □ Il monitoraggio metacognitivo. □ La svalutazione dell’attaccamento. □ L’assenza di memoria. □ Coinvolgimento/inversione di ruolo. Nell’ambito della codifica della Adult Attachment Interview, quali delle seguenti affermazioni sulla scala del monitoraggio metacognitivo è falsa?. □ Valuta fino a che punto l’intervistato ammette che possano esistere punti di vista differenti su quello che dice. □ Valuta fino a che punto l’intervistato è in grado di rendersi conto delle sue contraddizioni durante l’intervista e di commentarle. □ Valuta fino a che punto l’intervistato è capace di riconoscere che quello che racconta potrebbe non corrispondere a quanto accaduto. □ Valuta fino a che punto l’intervistato è a suo agio nel trattare l’argomento. Quale delle seguenti caratteristiche non appartiene ai soggetti classificati come “Preoccupati” alla Adult Attachment Interview?. □ Coinvolgimento confuso, passivo o arrabbiato rispetto alle figure di attaccamento. □ Discorso fortemente intriso di elementi affettivi, di sensazioni e di emozioni che il soggetto sembra non riuscire ad articolare in un quadro di pensiero logico e coerente. □ Le esperienze soggettive comprendono inversioni di ruolo, con la necessità da parte del genitore di essere curato e accudito dal figlio. □ Tentativi attivi di allontanare o sminuire il versante emotivo ed affettivo delle loro esperienze di attaccamento. Quale delle seguenti risposte non corrisponde alle caratteristiche del lapsus del monitoraggio del ragionamento?. □ Collocazione temporale di uno stesso evento traumatico in periodi distinti e lontani tra loro. □ Frasi che attestano che una persona deceduta è, al tempo stesso, viva e non in senso metaforico o religioso bensì in senso fisico. □ Affermazioni che attestano di non essere stati presenti durante una morte seguite da considerazioni opposte. □ Il soggetto interrompe il discorso, rimanendo in silenzio per alcuni minuti, per poi proseguire con un argomento non correlato al precedente. Quale delle seguenti risposte non corrisponde alle caratteristiche del lapsus del monitoraggio del discorso?. □ Il soggetto interrompe il discorso, rimanendo in silenzio per alcuni minuti, per poi proseguire con un argomento non correlato al precedente. □ Attenzione estrema ai dettagli inerenti l’esperienza traumatica che risultano inappropriati rispetto al contesto dell’intervista. □ Utilizzo improvviso di modalità narrative di tipo elogiativo/funerario. □ Indicazioni che attestano che la persona intervistata si considera responsabile e in colpa per la morte di una persona senza motivazioni plausibili in proposito. Quale delle seguenti descrizioni non corrisponde alle caratteristiche dei soggetti classificati nel sottotipo “Ostile” nella codifica dell’Adult attachment Interview?. □ sono spesso espliciti nel raccontare le proprie esperienze negative pur omettendo di descrivere i propri sentimenti negativi e le conseguenze che queste esperienze hanno avuto su di loro. □ non mostra sentimenti rabbiosi e/o rancorosi verso il caregiver e tende a svalutarlo piuttosto che recriminare. □ sono impegnati nel tentativo di gestire i propri sentimenti di vulnerabilità attraverso la negazione di tali sentimenti. □ l’individuo si identifica con il caregiver impotente, di cui spesso si prende cura. La presenza di lapsus del monitoraggio del discorso e del ragionamento ci segnala la presenza di uno stato della mente: □ Nessuna opzione è corretta. □ Ostile Impotente. □ Preoccupato. □ Distanziante. Il sistema di codifica “Ostile-Impotente”: □ è stato introdotto da Mary Main in riferimento alla Adult Attachment Interview. □ riguarda la classificazione degli stili di attaccamento alla Strange Situation. □ fa riferimento alla valutazione del costrutto della disponibilità emotiva. □ è stato sviluppato al fine di meglio individuare gli effetti dei traumi relazionali cronici. Quale delle seguenti descrizioni non corrisponde alle caratteristiche dei soggetti classificati nel sottotipo “Impotente” nella codifica dell’Adult attachment Interview?. □ Riportano rappresentazioni del sé negative, colpevoli e non meritevoli di attenzioni. □ La rabbia è inibita o espressa indirettamente o dissociata mentre è frequente il riferimento a stati di paura. □ Questi soggetti, da bambini, hanno sviluppato una tendenza a comprendere e proteggere il caregiver. □ Si assiste al mancato riconoscimento di vissuti di vulnerabilità in seguito alla descrizione di esperienze traumatiche. Una classificazione dello stato della mente Impotente è composta da: □ Un blando riferimento a tutto quanto concerne l’infanzia e il passato, espresso con un tono dell’umore deflesso e connotato da senso di inadeguatezza, vulnerabilità, richiesta di aiuto che il caregiver non ha soddisfatto. □ Una negazione dei propri vissuti di impotenza, vulnerabilità, abbandono, vuoto interiore, vissuti che, tuttavia, pur essendo negati, emergono con violenza nella descrizione del proprio caregiver come figura abusante e controllante. □ Un intenso riferimento a stati di paura, rabbia ed impotenza, un intenso riconoscimento della propria vulnerabilità, un’identificazione con il caregiver violento e richiestivo. □ Un frequente riferimento a stati di paura e di impotenza, un parziale riconoscimento della propria vulnerabilità, un’identificazione con il caregiver impotente, di cui spesso il soggetto si prende cura. Una classificazione dello stato della mente -Ostile- è composta da: □ Una descrizione franca delle esperienze negative passate, svalutazioni intense ?calde? del caregiver, minimizzazione dei vissuti di vulnerabilità personale, una narrativa concisa. □ Una descrizione distorta delle esperienze negative passate, svalutazioni blande del caregiver, con un continuo tentativo di giustificarlo, massimizzazione dei vissuti di vulnerabilità personale, una narrativa decisamente prolissa. □ Una descrizione molto teatralizzata delle esperienze negative passate, svalutazioni intense, fino al parossismo, del caregiver, massimizzazione e sottolineatura continua del proprio vissuto di vulnerabilità personale, una narrativa decisamente prolissa. □ Nessuna descrizione delle esperienze negative passate, nessuna svalutazione del caregiver, minimizzazione dei vissuti di vulnerabilità personale, una narrativa concisa. Lyons-Ruth e collaboratori hanno sviluppato la codifica HH al fine di individuare. □ gli effetti che numerose e prolungate ospedalizzazioni del caregiver o del bambino hanno sulla qualità e profondità della relazione fra i due. □ gli effetti delle separazioni prolungate tra caregiver e bambino. □ gli effetti che la psicopatologia del genitore ha sullo sviluppo dei legami di attaccamento dei figli. □ nessuna opzione è corretta. Gli studi di Van Ijzendoorn hanno dimostrato che: □ C’è una corrispondenza molto blanda e non statisticamente significativa tra le rappresentazioni mentali dell’attaccamento alla AAI e lo stile di attaccamento del figlio. □ Tra le rappresentazioni mentali dell’attaccamento alla AAI e lo stile di attaccamento del figlio si inseriscono innumerevoli variabili intervenienti, fattori di rischio e di protezione. □ Non esiste una corrispondenza tra le rappresentazioni mentali dell’attaccamento alla AAI e lo stile di attaccamento del figlio. □ C’è una corrispondenza tra le rappresentazioni mentali dell’attaccamento alla AAI e lo stile di attaccamento del figlio. Il costrutto noto come “transmission gap” ci dice che: □ L’associazione fra AAI e sicurezza nei figli è spiegabile nel 75% dei casi studiati attraverso il costrutto della sensibilità materna. □ Vi è una connessione debole e statisticamente non significativa tra AAI e sicurezza nei figli. □ Il “salto generazionale” fa sì che la connessione tra AAI e attaccamento nei figli sia mediata da molti fattori ambientali e dall’influenza delle generazioni precedenti (in primis i nonni). □ Vi è una forte connessione tra AAI e sicurezza nei figli ma tale associazione non è spiegabile attraverso la sensibilità materna. Quanto dura l’osservazione della diade madre-bambino per la valutazione della MM?. □ 15 minuti. □ 10 minuti. □ nessuna opzione è corretta. □ 30 minuti. Il concetto, non traducibile letteralmente in italiano, di Mind-Mindedness, significa: □ Teoria della Mente. □ Attribuire significato al contenuto mentale. □ Completezza mentale. □ Predisposizione a considerare la mente. Il costrutto di Mind-Mindedness fa riferimento a: □ La capacità di riflettere sui propri e altrui (del figlio) stati mentali. □ La capacità di cogliere gli stati mentali sottostanti il proprio e altrui (del figlio) comportamento. □ Una specifica forma di sensibilità materna, che implica la propensione della madre a considerare il figlio come un agente mentale, non solo come un bambino che ha esigenze di sopravvivenza che devono venire soddisfatte. □ La sensibilità materna attraverso cui la madre o il caregiver esprime una buona competenza tesa a rispondere ai bisogni fisici ed emozionali del bambino. Come viene valutata la Mind-Mindedness materna quando il bambino ha un anno?. □ Con l’osservazione delle risposte comportamentali responsive, tempestive e rispettose degli stati mentali dei figli. □ Con una intervista alla madre e attraverso la considerazione dei suoi commenti che denotano sensibilità. □ Considerando il grado di soddisfazione del bambino agli interventi della madre. □ Attraverso la considerazione di tutti i commenti che si riferiscono a stati mentali del bambino. Come si rileva una buona Mind-Mindedness materna?. □ Attraverso il conteggio di tutti i commenti MR appropriati, considerati considerando anche il totale delle verbalizzazioni della madre. □ Osservando la capacità della madre di rispecchiare attraverso il suo comportamento sensibile le emozioni e gli stati mentali del bambino. □ tutte le opzioni sono corrette. □ Osservando quanto la madre propone al bambino momenti di gioco simbolico, indice di quanto ella consideri il piccolo come un agente mentale. Quali sono i criteri per i commenti mind-related appropriati?. □ tutte le opzioni sono corrette. □ Il ricercatore è in accordo con la lettura fatta dal caregiver circa lo stato interiore del bambino. □ Il commento propone una soluzione finalizzata a come procedere dopo una stasi nell’interazione. □ Il commento collega l’attività in progress del bambino con azioni simili del passato o del futuro. I commenti non Mind related comprendono: □ riferimenti a percezioni. □ riferimenti non specifici a stati interiori del bambino. □ dire, parlare. □ tutte le opzioni sono corrette. I commenti Mind related comprendono: □ emozioni e cognizioni. □ tutte le opzioni sono corrette. □ stati epistemici e parlare al posto del bambino. □ desideri e preferenze. Come viene valutata la Mind-Mindedness materna quando il bambino è in età prescolare?. □ Attraverso l’osservazione di una sequenza di gioco libero tra madre e bambino e la trascrizione parola per parola di quello che il caregiver dice. □ Attraverso una sequenza in cui madre e bambino disegnano insieme. □ Attraverso una procedura sperimentale, adattamento della Strange Situation, appropriata per bambini di quell’età. □ Attraverso un’intervista in cui la madre descrive il proprio figlio e risponde a domande specifiche. Il sistema di codifica di Main e Hesse FR comprende quante macro categorie?. 2. 3. 4. □ non vi sono macrocategorie. Tra i comportamenti inseriti nelle Tipologie “primarie” di comportamento FR, troviamo;. □ Condotte spaventate. □ Condotte dissociate. □ Condotte minacciose. □ tutte le opzioni sono corrette. Tra i comportaenti inseriti nelle Tipologie “secondarie” di comportamento FR, troviamo;. □ condotte disorientate. □ timidezza/deferenza. □ condotte sessualizzate. □ tutte le opzioni sono corrette. Main e Hesse hanno dimostrato che i comportamenti di caregiving di tipo Minaccioso / Timoroso (FR) messi in campo da alcuni genitori inducono nei figli: □ Disturbi di tipo esternalizzante (quali Disturbo Oppositivo Provocatorio e Disturbo della Condotta). □ Predisposizione all’identificazione con l’aggressore e alla perpetuazione del trauma. □ Disturbi di tipo internalizzante (quali Fobia sociale, Fobia scolare, Fobie Specifiche). □ una disorganizzazione dell’attaccamento. |