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Psicologia della salute

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Creation Date: 10/10/2024

Category: Sport

Number of questions: 154
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La "divisione 38": E' nata in Inghilterra alla fine degli anni 70 come settore a sé stante all’interno dell’APA (American Psychological Association E' nata in Europa alla fine degli anni 70 come settore a sé stante all’interno dell’APA (American Psychological Association E' nata in Germania alla fine degli anni 70 come settore a sé stante all’interno dell’APA (American Psychological Association E' nata negli USA alla fine degli anni 70 come settore a sé stante all’interno dell’APA (American Psychological Association.
La Psicologia della salute costituisce un ambito disciplinare di ricerca e applicazioni professionali riguardante: i fattori cognitivi, affettivo - emotivi, psicosociali, comportamentali, sociali e culturali che sono all’origine dello stato di salute delle persone la promozione e il mantenimento della salute secondo una prospettiva biopsicosociale; tutte le risposte sono corrette la prevenzione e trattamento delle malattie e i loro correlati psicologici.
La Società Italiana di Psicologia della Salute: Tutte le altre alternative sono false. E' stata da poco istituita in Italia per volere dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Salute). E' stata istituita nel 1997 allo scopo di promuovere e sviluppare la ricerca empirica e le applicazioni sul campo. E' stata costituita in Italia nel 1979 per volere dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Salute).
«The Alameda Study»: E' uno studio epidemiologico iniziato nel 1965 in California Ai partecipanti è stato chiesto di indicare le proprie abitudini alimentari Lo studio ha dimostrato che l’individuo non influenza il proprio stato di salute Ha esaminato un campione di 928 individui.
L'acronimo OMS significa: Organizzazione Mondiale della Salute mentale Organizzazione Mondiale della Salute Organizzazione Mondiale della Sanità Organizzazione Mondiale della Sicurezza.
Il modello biopsicosociale: da rilievo alle tre dimensioni : biologica, psicologica e sociale non tiene conto del contesto sociale in cui la persona vive Attribuisce un ruolo centrale al medico (considera la prospettiva oggettiva) Dà rilievo solo alla dimensione biologica.
Indica da chi è stata promulgata la seguente definizione di salute: la salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non mera assenza di malattia o infermità. Dall'ONU Da Amnesty International Dall'OMS Dal Parlamento Europeo.
Il modello biomedico: tutte le risposte sono corrette E' un modello centrato sulla malattia, sul medico e il paziente è solo portatore passivo di un problema Considera la salute come assenza di malattia. Considera salute e malattia come polarità opposte di un continuum.
Il modello biomedico: è centrato sul medico Centrato sul paziente Centrato sul caregiver E' maternalistico.
Il modello biomedico: Pone l'accento sulla misurazione soggettiva riportata dal paziente il paziente contribuisce alla formulazione della diagnosi Il paziente collabora con il medico attribuisce al paziente il ruolo di portatore passivo di un problema.
Il modello biopsicosociale: Considera il paziente come un portatore passivo di malattia E' stato criticato del fatto di non specificare i legami tra le tre componenti bio-psico-sociale Sostiene che l’individuo non è in grado di fornire una misura soggettiva del proprio stato Mira a coinvolgere la persona solo nel processo di cura, ma non nella fase di prevenzione.
Quale, tra le seguenti alternative, NON è un vantaggio delle misurazioni soggettive rispetto a quelle oggettive. Le misurazioni soggettive: Sono valutazioni dinamiche che considerano l’andamento della salute nel tempo Sono misure più accurate e inclusive dello stato di salute e dei fattori di rischio Influenzano il comportamento, che a sua volte influisce sullo stato di salute Incidono sul livello di reddito e qualità della vita della persona.
Lo strumento WHOQOL 100: E' composto da 100 item raggruppati 4 sezioni da 25 domande ciascuna E' composto due sezioni da 50 item ciascuna per un totale di 100 item E' composto da 100 item raggruppati in 24 sezioni, a loro volta suddivise in quattro aree E' composto da 2 sezioni da 100 item ciascuna.
L'acronimo WHOQOL significa: World Health Organization Quality of lifelong learning World Health Organization Question of Life World Health Organization Quality of Life World Health Organization Quality of Lifelong learing.
Quanti domini ha identificato la WHOQOL (World Health Organization Quality of Life) Sei Otto Cinque Dieci.
Quale affermazione è FALSA riguardo la qualità della vita: L'ambiente è un dominio di cui si compone il WHOQOL Le relazioni sociali sono un dominio di cui si compone il WHOQOL La WHOQOL si compone di sei domini. La religione e le credenze personali non sono un dominio di cui si compone il WHOQOL.
Riguardo la teoria della selezione psicologica: La qualità dell’esperienza è funzione di tre variabili: i challenge, gli skill, i winners percepiti. Gli assunti teorici della selezione psicologica sono stati verificati e confermati attraverso una vasta campionatura transculturale Gli assunti teorici della selezione psicologica non sono stati verificati e confermati Nell’ambito della salute sono emersi risultati interessanti esclusivamente nello studio dei disturbi alimentari.
Secondo la teoria della selezione psicologica: La qualità dell’esperienza è funzione di due variabili: gli «habit» e gli «hobby» perseguiti. La qualità dell’esperienza è funzione di due variabili: la «competition» e i «winners» percepiti. La qualità dell’esperienza è funzione di due variabili: i «challenge» e gli «skill» percepiti. La qualità dell’esperienza è funzione di due variabili: le «perceptions» e gli «outcomes» percepiti.
La teoria della selezione psicologica Sostiene che l'esperienza soggettiva sia costituita solo da emozioni tutte le alternative sono corrette Ha come oggetto lo studio dell’esperienza soggettiva ma non il suo ruolo nel processo di crescita personale ha come oggetto di studio l'esperienza soggettiva e il suo ruolo nel processo di crescita personale.
Nell'ambito della teoria della selezione psicologia, l'esperienza ottimale: E’ un processo dinamico che ruota attorno al disequilibrio tra challenge e skill percepiti: ai challenge viene dedicata maggiore attenzione riguarda l’equilibrio tra challenge e skill percepiti, non si tratta della ripetizione continua e statica delle stesse attività. E’ un processo dinamico che ruota attorno al disequilibrio tra challenge e skill percepiti: agli skills viene dedicata maggiore attenzione E’ un processo dinamico che ruota attorno al disequilibrio tra challenge e skill percepiti.
La Teoria dell’autodeterminazione è stata proposta da: Keyes e Cartwright nel 1993 Vansteenkiste e Lens nel 2006 Sheldon e Kasser nel 2008 Ed Deci e Richard Ryan nel 1985.
La Teoria dell’autodeterminazione proposta da Ed Deci e Richard Ryan sostiene che per comprendere il comportamento delle persone e poter identificare le azioni che conducono al benessere occorre anzitutto: esplorare l'integrità psicofisica di una persona esplorare la spinta all'autodeterminazione generale di una persona esplorare i bisogni da cui prendono le mosse esplorare il modo in cui le persone affrontano gli eventi stressanti (strategie di coping).
Il nucleo centrale della teoria dell’autodeterminazione è lo studio di: comportamenti motivazione atteggiamenti emozione.
La motivazione è estrinseca: quando la ragione per svolgere un'attività è esterna all'attività stessa è assimilabile al condizionamento operante quando è presente il desiderio di una ricompensa esterna tutte le alternative sono corrette.
La motivazione intrinseca: tutte le alternative sono corrette è ricerca della novità, essenziale per lo sviluppo cognitivo e sociale è la propensione innata e naturale a perseguire i propri interessi genera benessere e soddisfazione.
Il modello delle credenze sulla salute (Health Belief Model) è stato elaborato da: Gollwitzer nel 1993 Rogers, nel 1983 Ajzen nel 1988 nessuna delle alternative è corretta.
I modelli "stadiali" della salute: Sono anche definiti modelli di «aspettativa-valore» Presuppongono che se la persona è adeguatamente motivata, adotterà di conseguenza un comportamento salutare Si focalizzano anzitutto sull’aspetto volitivo, la volontà necessaria per tradurre un’intenzione in comportamento finalizzato Postulano che l’attuazione di un comportamento dipende dalle aspettative o probabilità di riuscita di una data azione e dalla valutazione personale del valore dell’azione.
Il modello delle credenze sulla salute (Health Belief Model, Rosenstock, 1966): L'obiettivo principale è chiarire cosa spinge un individuo ad abbandonare un comportamento nocivo per la salute (es. fumo o abuso di alcol). Tenta di spiegare perché le persone non prendano parte a programmi di prevenzione e diagnosi precoce (es. visite ginecologiche). Nel valutare la risposta l’individuo confronta l’auto-efficacia personale e l’efficacia della risposta adattativa con i costi insiti nella risposta. E’ stato elaborato da Rogers (1983) con l’obiettivo di superare i limiti del modello del comportamento pianificato di Ajzen.
I modelli "continui" della salute: Includono il modello transteoretico di cambiamento Si focalizzano prevalentemente sulla fase pre-decisionale, ossia sulla formulazione di intenzioni di carattere motivazionale tutte le risposte cono corrette Prendono in considerazione l’intera sequenza delle fasi di Kuhl, intesa come un processo caratterizzato da tappe qualitativamente distinte.
Il modello delle credenze sulla salute (Health Belief Model, Rosenstock, 1966) è un modello: circolare continuo stadiale complementare.
Quale, tra le seguenti alternative, NON è una delle quattro fasi individuate da Kuhl (1984) nell'attuare un comportamento finalizzato alla salute: Fase dell'azione Fase di pensiero Fase predecisionale Fase successiva all'azione.
Quante sono le fasi distinte da Kuhl (1984) nell'attuare un comportamento finalizzato alla salute? tre quattro sei cinque.
Secondo il modello delle credenze sulla salute (Health Belief Model, Rosenstock, 1966): La percezione della vulnerabilità, della gravità, della minaccia, dei costi/benefici è influenzata da variabili demografiche (età, genere, etnia), socio psicologiche (personalità, classe sociale) e strutturali (conoscenze della malattia). Un elemento centrale del modello sono le percezioni di gravità della malattia (le sue conseguenze mediche e sociali) Un elemento centrale del modello sono la considerazione delle percezioni individuali di vulnerabilità o rischio di contrarre una malattia Un elemento centrale del modello sono le barriere e i costi percepiti (effetti collaterali e gli inconvenienti dell'azione).
Il modello della motivazione a proteggersi (Protection motivation theory) è stato elaborato da: Gollwitzer nel 1993 Rogers, nel 1983 Rosenstock nel 1966 Ajzen nel 1988.
Secondo il modello della motivazione a proteggersi (Protection motivation theory, Rogers, 1983): La percezione di gravità dipende soprattutto dalle conoscenze oggettive, mentre la percezione di vulnerabilità è prevalentemente soggettiva. La percezione della minaccia è influenzata da: mass-media, medici, giornali, amici, esperienza personale, pressione dei familiari, livello d’ansia. Il limite principale del modello è il suo scarso potere predittivo rispetto all’adozione dell’azione preventiva consigliata. Per questo sono state proposte varie revisioni. La motivazione a proteggersi è il risultato di processi cognitivi responsabili della valutazione soggettiva della minaccia connesso alla malattia, da un lato, della risposta con cui far fronte alla malattia, dall’altro.
Secondo il modello della motivazione a proteggersi (Protection motivation theory, Rogers, 1983): Un elemento centrale del modello sono le barriere e i costi percepiti (effetti collaterali e gli inconvenienti dell'azione) Un elemento centrale del modello sono le percezioni di gravità della malattia (le sue conseguenze mediche e sociali) La motivazione a proteggersi è il risultato di processi cognitivi responsabili della valutazione soggettiva della minaccia connesso alla malattia, da un lato, della risposta con cui far fronte alla malattia, dall’altro. Un elemento centrale del modello sono la considerazione delle percezioni individuali di vulnerabilità o rischio di contrarre una malattia.
Il modello della motivazione a proteggersi (Protection motivation theory, Rogers, 1983) è di tipo: Continuo Stadiale Complementare Circolare.
Il modello del comportamento pianificato (Theory of Planned Behavior, Ajzen, 1988) è di tipo: Stadiale Circolare Complementare Continuo.
Il modello del comportamento pianificato è stato elaborato da: Rosenstock nel 1966 Ajzen nel 1988 Rogers, nel 1983 Gollwitzer nel 1993.
Il modello del comportamento pianificato (Ajzen, 1988): Postula che conoscendo le variabili che influenzano il comportamento, è possibile manipolarle per apportare delle modifiche alle condotte dannose per la persona. Tutte le altre alternative sono corrette Postula che la variabile che svolge un ruolo centrale nell’innescare l’azione è l’intenzione, cioè la motivazione necessaria per attuare un comportamento E' nato nell’ambito della psicologia sociale, e mira a fornire una spiegazione generale del comportamento, non limitandosi a quello connesso alla salute.
Il modello del comportamento pianificato (Ajzen, 1988): Il limite principale del modello è il suo scarso potere predittivo rispetto all’adozione dell’azione preventiva consigliata. Per questo sono state proposte varie revisioni. Postula che conoscendo le variabili che influenzano il comportamento, è possibile manipolarle per apportare delle modifiche alle condotte dannose per la persona. La percezione di gravità dipende soprattutto dalle conoscenze oggettive, mentre la percezione di vulnerabilità è prevalentemente soggettiva. La percezione della minaccia è influenzata da: mass-media, medici, giornali, amici, esperienza personale, pressione dei familiari, livello d’ansia.
Il modello di implementazione degli obiettivi è stato proposto da: Gollwitzer nel 1993 Rogers, nel 1983 Ajzen nel 1988 Rosenstock nel 1966.
Secondo l’implementazione degli obiettivi proposto da Gollwitzer (1993): Nella seconda fase, detta di "contemplazione", l’individuo inizia a pensare al cambiamento, ma non ha ancora intrapreso azioni in tal senso; è consapevole che c’è un problema, considera attivamente la possibilità di superarlo, ma non si è ancora impegnato a farlo. Nella prima fase, detta di "precontemplazione", l’individuo non ha alcuna intenzione di cambiare comportamento nel prossimo futuro (prossimi 6 mesi) Per mettere in atto un comportamento: nella prima fase il soggetto decide di agire in base alla formulazione di un desiderio; nella seconda fase la persona sviluppa l'intenzione di implementare la decisione e pianifica come trasformarla in realtà. Nella terza fase, detta di "preparazione", l’individuo si accinge a cambiare, sviluppando l’intenzione di agire concretamente nell’arco del mese successivo.
L’implementazione degli obiettivi (Gollwitzer, 2006) è un modello di tipo: Stadiale Circolare Complementare Continuo.
Il modello trans teoretico del cambiamento è stato elaborato da: Prochaska e DiClemente nel 1982 Gollwitzer nel 1993 Rogers, nel 1983 Rosenstock nel 1966.
Secondo il modello trans teoretico del cambiamento (Prochaska e DiClemente, 1982): Prima che il cambiamento del comportamento abbia luogo, la dimensione temporale viene concettualizzata in termini di intenzione. Le intenzioni di implementazione hanno molto in comune con le abitudini, ma differiscono per il fatto che le intenzioni si formano tramite un processo deliberato di pianificazione, mentre le abitudini si creano attraverso la mera ripetizione del comportamento. Le intenzioni di implementazione possono avere effetti benefici anche tra coloro che conducono stili di vita malsani (chi segue una dieta con tanti grassi ha elevate probabilità di adottare un’alimentazione sana ricca di frutta, se ne sviluppa l’intenzione), ma gli effetti delle intenzioni di implementazione e delle abitudini malsane sono indipendenti (la persona può cioè aumentare l’apporto di frutta, ma continuare ad assumere cibi grassi). Distingue tra l’intenzione di fissare un obiettivo (o intenzione finalizzata), che è il risultato di una decisione presa tra più desideri in competizione, e l’intenzione di implementazione, che deriva dalla scelta tra i diversi modi per realizzare l’obiettivo (l’individuo specifica quando, dove e come raggiungere l’obiettivo).
Il modello transteoretico del cambiamento (Transtheoretical model of change, Prochaska e Di Clemente, 1982) è di tipo: Stadiale Circolare Continuo Complementare.
L’approccio del processo di azione rilevante per la salute è stato presentato e sostenuto da quale autore? Schwarzer nel 1992 Gollwitzer nel 1993 Rosenstock nel 1966 Rogers, nel 1983.
L’approccio del processo di azione rilevante per la salute (Health action process approach, Schwarzer, 1992) è un modello di tipo: Continuo Stadiale Complementare Circolare.
L’approccio del processo di azione rilevante per la salute (Schwarzer, 1992): Postula che nella fase motivazionale l’individuo sviluppa l’intenzione di cambiare comportamenti rischiosi in favore di altre condotte. Tutte le altre alternative sono corrette Postula che l’autoefficacia percepita, le aspettative di risultato e la percezione del rischio concorrono alla formulazione dell’intenzione. E’ un modello socio-cognitivo di carattere stadiale che ha una fase motivazionale e una volitiva.
Con il termine "eustress" si intende Lo stress positivo Lo stress euristico Lo stress negativo La definizione di stress presentata dall'Unione Europea.
La cosiddetta sindrome generale di adattamento (General Adaptation Syndrome, GAS) è stata illustrata nel 1946 da quale autore? Rogers Selye Rosenstock Ajzen.
Nella sindrome generale di adattamento (General Adaptation Syndrome, GAS) si possono riconoscere tre fasi comuni a tutti gli animali, compreso l'uomo: Reazione di allarme, resistenza, esaurimento Immobilizzazione, valutazione dell'allarme, reazione Reazione di allarme, pianificazione, ritiro Attivazione, proazione, reazione.
Le risposte fisiologiche allo stress sono mediate da un complesso meccanismo neuroendocrino di comunicazione che coinvolge il sistema nervoso centrale e periferico e il sistema endocrino. Il coordinamento dei vari meccanismi che entrano in gioco nello stress è delegato al sistema nervoso centrale, ma il ruolo principale spetta al: sistema simpatico Nessuna delle precedenti risposte è corretta sistema nervoso autonomo sistema parasimpatico.
Con il termine "distress" si intende Lo stress negativo Lo stress euristico La definizione di stress presentata dall'Unione Europea Lo stress positivo.
La Social Readjustment Rating Scale proposta da Holmes e Rahe: Grazie a questa scala si è visto che non c'è differenza tra coloro che riportano un numero elevato di eventi stressanti e coloro che ne riportano un numero ridotto rispetto al contrarre più frequentemente malattie. nessuna delle alternative è corretta Consiste in una lista di 43 eventi relativi a vari ambiti e comprende anche gli eventi positivi Consiste in una lista di 43 eventi relativi a vari ambiti ma comprende solo gli eventi negativi.
Secondo la teoria cognitivo-transazionale (Lazarus): Nell'affrontare gli eventi stressanti, l'individuo può adottare diverse strategie di coping a seconda dell'evento stressante Nessuna delle precedenti risposte è corretta L’individuo, attraverso la valutazione cognitiva, attribuisce agli eventi di vita un significato in relazione al proprio benessere e decide di conseguenza come reagire. L'individuo esplora e considera la spropria pinta all'autodeterminazione nel valutare la risposta agli stressors.
Quale autore ha concettualizzato il tratto generale di personalità del “sensation seeking” (ricerca di forti sensazioni); Zuckerman Selye Lazarus Tajfel.
Considerando il ruolo delle differenze individuali nella reazione allo stress, quale affermazione, tra le seguenti, è corretta: Gli individui con alti punteggi di nevroticismo sono esposti a un maggior n. di eventi negativi, selezionano strategie di coping inappropriate, sviluppano emozioni negative e quindi sono meno efficaci nell’affrontare i problemi. La personalità contribuisce alle differenze individuali nel processo di stress, influenzando gli eventi di vita, la valutazione cognitiva, le strategie di coping e gli esiti per la salute. tutte le alternative sono corrette la personalità contribuisce alle differenza individuali nel processo di stress.
Lo stress: non arriva ad agire sulla salute mentale, ma soprattutto sul sistema gastrointestinale. può, in alcuni casi, aggravare il quadro sintomatologico della persona o impedire la guarigione. viene vissuto dalla persona, ma non dai caregiver non agisce sul sistema gastrointestinale ma solo sulla salute mentale.
Quando si parla di eustress: nessuna delle alternative è corretta Quando le pressioni sono tollerabili dal soggetto, che è così in grado di mobilitare le risorse necessarie per affrontare lo stress Quando le pressioni sono tollerabili dal soggetto, cheperò non è in grado di mobilitare le risorse necessarie per affrontare lo stress Quando le pressioni non sono tollerabili dal soggetto, che non è così in grado di mobilitare le risorse necessarie per affrontare lo stress.
Il coping orientato all’evitamento secondo Endler e Parker (1993): include l’attribuzione di senso alla propria condizione, il che è fondamentale per riuscire a darsi nuovi obiettivi e la motivazione per perseguirli. include il sognare a occhi aperti, le risposte emotive o l’eccessiva preoccupazione per se stessi include strategie focalizzate a risolvere, minimizzare o riconcettualizzare il problema include la distrazione o la distrazione cognitiva.
Il coping orientato al compito secondo Endler e Parker (1993): include la distrazione o la distrazione cognitiva include l’attribuzione di senso alla propria condizione, il che è fondamentale per riuscire a darsi nuovi obiettivi e la motivazione per perseguirli. include strategie focalizzate a risolvere, minimizzare o riconcettualizzare il problema include il sognare a occhi aperti, le risposte emotive o l’eccessiva preoccupazione per se stessi.
Il coping centrato sul significato (Park e Folkman): include l’attribuzione di senso alla propria condizione, il che è fondamentale per riuscire a darsi nuovi obiettivi e la motivazione per perseguirli. include il sognare a occhi aperti, le risposte emotive o l’eccessiva preoccupazione per se stessi include la distrazione o la distrazione cognitiva include strategie focalizzate a risolvere, minimizzare o riconcettualizzare il problema.
Secondo Cohen e Lazarus (1979) il coping svolge la funzione di: Tollerare gli eventi negativi o adattarsi a essi Tutte le risposte sono corrette Mantenere un’immagine positiva di sé Limitare le condizioni esterne dannose.
La distinzione di Coping focalizzato sul problema e Coping focalizzato sull’emozione è imputabile a: Rogers e Brown (1983) Turner e Gollwitzer (1993) Lazarus e Folkman (1984) Endler e Parker (1993).
La formulazione originaria di coping è stata proposta da : Ajzen e Tajfel (1988) Turner e Gollwitzer (1993) Rogers e Brown (1983) Lazarus e Folkman (1984).
Il coping è: Una modalità di risposta allo stress la cui funzione generale è quella di permettere l’adattamento dell’individuo all’ambiente Include non solo risposte volontarie, ma anche le risposte involontarie e automatiche che si attivano quando l’autonomia, la competenza e la capacità di valutare i rapporti tra gli eventi vengono minacciate Tutte le risposte sono corrette L’insieme degli sforzi cognitivi, comportamentali ed emotivi mirati alla gestione delle situazioni percepite soggettivamente come stressanti.
Il coping orientato all’emozione secondo Endler e Parker (1993): include il sognare a occhi aperti, le risposte emotive o l’eccessiva preoccupazione per se stessi include l’attribuzione di senso alla propria condizione, il che è fondamentale per riuscire a darsi nuovi obiettivi e la motivazione per perseguirli. include strategie focalizzate a risolvere, minimizzare o riconcettualizzare il problema include la distrazione o la distrazione cognitiva.
Quale affermazione è FALSA riguardo l'ottimismo: L’ottimismo influenza nel tempo l’evolversi delle reazioni a una condizione avversa, il processo di adattamento ad essa e il suo superamento Gli ottimisti, in situazioni avverse, hanno livelli più bassi di benessere soggettivo anche perché utilizzano strategie di coping centrate sulle emozioni E' una caratteristiche generale stabile della personalità, che influenza la modalità con cui gli individui esperiscono e affrontano i problemi E' costituito dalle aspettative che l’individuo si crea riguardo le possibilità di successo o fallimento nel perseguimento degli obiettivi e dal valore che viene attribuito all’obiettivo.
Quale affermazione è VERA riguardo la teoria dell'autoefficacia: L’auto-efficacia è connessa al locus of control. Non rientra tra le competenze individuali L’auto-efficacia non permette mai di predire la messa in atto di comportamenti salutari e preventivi. Le origini del concetto di auto-efficacia risalgono alla teoria freudiana.
La resilienza: E' una situazione estremamente particolare per pazienti, familiari e operatori sanitari Caratterizza un adattamento soddisfacente all’ambiente, pur in condizioni di avversità e rischio elevato Permette di predire la messa in atto di comportamenti salutari e preventivi. E' la competenza percepita dall’individuo in una data situazione.
La speranza: E' stata oggetto di studio soprattutto da Snyder in relazione al suo impatto sulla vita umana E' credere che si potrà trovare una via (pathway) per realizzare i propri obiettivi e la motivazione (agency) per percorrerla Tutte le altre alternative sono corrette Porta l’individuo a focalizzare la propria attenzione su obiettivi da raggiungere, piuttosto che a concentrarsi sulla malattia.
Il modello di resilienza familiare è stato elaborato da: Tajfel Zuckeerman Lazarus Rolland.
L'hardiness: non coincide con il catastrofismo è un insieme di caratteristiche e strategie di azione permette di percepire aspetti costruttivi in situazioni distruttive o stressogene tutte le alternative sono corrette.
Seguire i consigli: strategia attuata da persone con elevato bisogno di chiusura e scarsa consapevolezza. Si mettono nelle mani degli altri, non affrontano il processo decisionale in modo responsabile, delegano agli altri le proprie decisioni; atteggiamento di dipendenza. Mindless strategia attuata da persone con elevato bisogno di chiusura e elevata consapevolezza. Si mettono nelle mani degli altri, affrontano il processo decisionale in modo responsabile, non delegano agli altri le proprie decisioni; atteggiamento di dipendenza. Mindless strategia attuata da persone con basso bisogno di chiusura e scarsa consapevolezza.. Si mettono nelle mani degli altri. Affrontano il processo decisionale in modo responsabile, delegano agli altri le proprie decisioni; atteggiamento di dipendenza. Mindless strategia attuata da persone con elevato bisogno di chiusura e scarsa consapevolezza. Si mettono nelle mani degli altri, non affrontano il processo decisionale in modo responsabile, non delegano mai agli altri le proprie decisioni; atteggiamento di dipendenza. Mindful.
Sono definiti ………... gli individui che si rendono protagonisti delle proprie decisioni e che decidono in autonomia, riflettendo ed esplorando in modo attivo possibilità alternative. mindself nessuna delle alternative è corretta mindful mindless.
Elaborare informazione: Decidono sulla base delle informazioni di cui già dispongono tutte le alternative sono corrette valutano autonomamente la situazione e le conseguenze della decisione strategia usata da persone con elevato bisogno di chiusura ed elevata consapevolezza.
…………….. descrivono due tipi di euristiche: l'euristica della disponibilità e l'euristica della rappresentatività: Tversky e Kahneman (1974) Bandura e Rogers (2001) Prochaska e Clemente (1975) Bakker e Demerouti (2007).
La prospettiva olistica del modello biopsicosociale: viene molto utilizzato anche perché è più semplice per il medico nessuna delle alternative è corretta Richiede meno attenzione alle richieste del paziente ha apportato un ripensamento relativo alle modalità di comunicazione e relazione tra professionisti della salute e pazienti.
Il bisogno di chiusura cognitiva: è un costrutto multidimensionale composto da cinque componenti può variare da persona a persona e da situazione a situazione tutte le alternative sono corrette esigenza che la persona avverte di giungere a una conclusione sulla base delle info che possiede, chiudendo il processo di elaborazione evitando di esplorare possibili alternative.
Nell'ambito del processo decisionale, il medico, in qualità di esperto, utilizza la strategia del procedimento in avanti, ovvero: tutte le alternative sono corrette questo procedimento viene utilizzato sia in fase diagnostica che quando deve essere scelta la terapia più adeguata. questo procedimento richiede una conoscenza approfondita del problema e una quantità consistente di info organizzate sul caso specifico ha già a disposizione rappresentazioni mentali delle possibili soluzioni alternative.
Quali sono le strategie comportamentali per decidere, basate sull’interazione tra la quantità di informazioni che la persona ritiene sufficiente per decidere, e la sua partecipazione più o meno attiva e consapevole al processo decisionale? nessuna delle alternative è corretta Ricercare informazione; Elaborare informazione; Rimuginare; Seguire i consigli; Elaborazre informazione; Rimuginare; riesaminare le informazioni passate; Ricercare informazione; Rimuginare; Affrontare i problemi;.
L'euristica della rappresentatività: utilizzata quando si deve stimare la probabilità che un dato evento rientri in una determinata categoria più ampia, o che un certo evento si verifichi a partire da casi noti in precedenza Tutte le altre alternative sono corrette si verifica quando, dovendo emettere dei giudizi in condizioni di incertezza, le persone riducono l’ambiguità ancorandosi ad un punto di riferimento stabile per poi operare degli aggiustamenti ed infine raggiungere una decisione finale consiste nel decidere in base alla facilità con cui si richiamano alla memoria esempi della situazione specifica (perché molto frequenti, emotivamente coinvolgenti, o accaduti a persone care o vicine).
L'euristica della disponibilità: si verifica quando, dovendo emettere dei giudizi in condizioni di incertezza, le persone riducono l’ambiguità ancorandosi ad un punto di riferimento stabile per poi operare degli aggiustamenti ed infine raggiungere una decisione finale utilizzata quando si deve stimare la probabilità che un dato evento rientri in una determinata categoria più ampia, o che un certo evento si verifichi a partire da casi noti in precedenza consiste nel decidere in base alla facilità con cui si richiamano alla memoria esempi della situazione specifica (perché molto frequenti, emotivamente coinvolgenti, o accaduti a persone care o vicine). Tutte le altre alternative sono corrette.
Rimuginare è il comportamento: delle persone mindless, poco consapevoli e poco capaci di attuare strategie cognitive adeguate tutte le alternative sono corrette che caratterizza le persone con basso bisogno di chiusura e scarsa consapevolezza degli eterni indecisi, non riescono a giungere a conclusioni, raccolgono molte info ma hanno sempre dubbi sul cosa fare.
Il bisogno di chiusura è un costrutto multidimensionale che ha varie componenti: nessuna delle alternative è corretta il bisogno di ordine e strutturazione, la tolleranza dell'ambiguità, la tendenza a prendere decisioni con calma l’intolleranza dell’ambiguità, la tendenza a prendere decisioni lentamente, il bisogno di prevedibilità, l'apertura mentale il bisogno di ordine e strutturazione, l’intolleranza dell’ambiguità, la tendenza a prendere decisioni rapidamente, il bisogno di prevedibilità, la chiusura mentale.
Ricercare informazione: è tipica solo delle persone con alto bisogno di chiusura è tipica delle persone con basso bisogno di chiusura e poca consapevolezza che poi decidono con l'aiuto degli altri nessuna delle alternative è corretta è tipica delle persone con basso bisogno di chiusura ed elevata consapevolezza. Prima di prendere una decisione allargano il più possibile le proprie conoscenze sull’argomento, e decidono poi in autonomia.
Sono definiti mindless persone che: si conformano a soluzioni già preformate non partecipano in modo consapevole alle decisioni che li riguardano e non si sforzano di immaginare alternative tutte le alternative sono corrette prendono decisioni affidandosi alle opinioni altrui.
Il modello centrato sul paziente: è il riferimento ideale cui ogni relazione terapeutica dovrebbe ispirarsi va considerato solo con pazienti con patologie particolari va assolutamente evitato è sconsigliato utilizzarlo con gli anziani.
Quale tra queste NON è una dimensione fondamentale della patient-centredness secondo Mead e Bower (2000)? condivisione di potere e responsabilità prospettiva biopsicosociale prospettiva biomedica alleanza terapeutica.
Indica l'affermazione errata. Il modello paternalistico biomedico: è centrato sull’autonomia di scelta del paziente, dopo che il medico ha presentato dati statistici sulle probabilità di successo di una terapia, i suoi costi/benefici e gli effetti collaterali ha caratterizzato per decenni la medicina e il rapporto medico-paziente in cui il medico sa, diagnostica, decide e prescrive vede il corpo come un oggetto che se non funziona bene richiede manutenzione e riparazione. affonda le sue radici nella tradizione scientifica dualistica occidentale e cartesiana.
Considerando i modelli relazionali medico/paziente, il modello consumistico: affonda le sue radici nella tradizione scientifica dualistica occidentale e cartesiana. è centrato sull’autonomia di scelta del paziente, il medico dovrebbe rispondere alle sue domande ma senza influenzare le sue decisioni ha caratterizzato per decenni la medicina e il rapporto medico-paziente in cui il medico sa, diagnostica, decide e prescrive vede il corpo come un oggetto che se non funziona bene richiede manutenzione e riparazione.
Considerando i modelli relazionali medico/paziente, il modello centrato sul paziente: ha caratterizzato per decenni la medicina e il rapporto medico-paziente in cui il medico sa, diagnostica, decide e prescrive affonda le sue radici nella tradizione scientifica dualistica occidentale e cartesiana. vede il corpo come un oggetto che se non funziona bene richiede manutenzione e riparazione. Si tratta di un costrutto ampio che include diversi aspetti della relazione con il medico e del percorso terapeutico.
L’aderenza terapeutica è: sinonimo di compliance il contrario di compliance influenzata da variabili socio-economiche, sistema di cura, condizione medica, tipo di terapia l’approccio adottato dal medico.
L'alleanza terapeutica è: è una delle cinque dimensioni individuate da Mead e Bower del modello centrato sul paziente scaturisce dalle caratteristiche emotivo/affettive della relazione medico-paziente. è promossa da tre aspetti dell’atteggiamento del medico: empatia, coerenza, disponibilità e apertura incondizionate nei confronti del paziente Tutte le risposte sono corrette.
Il Protocollo Spikes di Baile e collaboratori: è un protocollo a sei fasi per la comunicazione di cattive notizie postula l'importanza della partecipazione attiva, consapevole e prolungata nel tempo all’iter terapeutico e alle prescrizioni. include strategie focalizzate a risolvere, minimizzare o riconcettualizzare il problema include la distrazione o la distrazione cognitiva.
Il Protocollo Spikes di Baile e collaboratori significa: Setting, Perception, Invitation, Knowledge, Emotions, Strategy and Summary Settlement, Perspective, Involvement, Knowledge, Empathy, Stratification and Suggestion Situation, Preparation, Innovation, Knowledge, Entertainment, Sale and Skill. Tutte le precedenti risposte sono errate.
Quale, tra le seguenti alternative, NON è una reazione del medico alla malattia e al paziente L'introiezione La negazione La depressione L'ansia.
Il paziente direttivo: Desidera avere il controllo costante della situazione, esprime chiaramente quello che vuole e non esita a porsi in contrapposizione con il medico o l’infermiere se non è d’accordo con lui suscita nel medico una risposta istintiva altrettanto aggressiva, che rende la situazione ancor più difficile sia per il paziente che per il medico o l'infermiere. sa come ottenere quello che desidera, indipendentemente dal fatto che sia o no vantaggioso per lui. cerca costanti attenzioni e insiste perché il medico effettui tutta una serie di azioni e di procedure che possono essere non necessarie o che potrebbero essere fatte dal paziente stesso.
Il paziente ansioso: è un paziente che cerca costanti attenzioni e insiste perché il medico effettui tutta una serie di azioni e di procedure che possono essere non necessarie o che potrebbero essere fatte dal paziente stesso. è un paziente che suscita nel medico una risposta istintiva altrettanto aggressiva, che rende la situazione ancor più difficile sia per il paziente che per il medico o l'infermiere. è un paziente che non segue le indicazioni terapeutiche e tende a sfidare apertamente il personale medico e infermieristico, sostenendo la validità superiore della propria esperienza personale. è un paziente difficile, che al tempo stesso può essere molto richiedente. I casi estremi sono rappresentati dagli ipocondriaci che si precipitano al pronto soccorso ogni volta che provano un minimo dolore, convinti che si tratti di un sintomo di una grave malattia.
Il paziente richiedente: è un paziente che sa come ottenere quello che desidera, indipendentemente dal fatto che sia o no vantaggioso per lui. è un paziente che cerca costanti attenzioni e insiste perché il medico effettui tutta una serie di azioni e di procedure che possono essere non necessarie o che potrebbero essere fatte dal paziente stesso. è un paziente che non segue le indicazioni terapeutiche e tende a sfidare apertamente il personale medico e infermieristico, sostenendo la validità superiore della propria esperienza personale. è un paziente che suscita nel medico una risposta istintiva altrettanto aggressiva, che rende la situazione ancor più difficile sia per il paziente che per il medico o l'infermiere.
Il paziente psicosomatico: è problematico in quanto i sintomi che lamenta sono reali, ma difficilmente diagnosticabili, nonostante il paziente sia sottoposto a svariati approfondimenti diagnostici è un paziente che cerca costanti attenzioni e insiste perché il medico effettui tutta una serie di azioni e di procedure che possono essere non necessarie o che potrebbero essere fatte dal paziente stesso. è un paziente che sa come ottenere quello che desidera, indipendentemente dal fatto che sia o no vantaggioso per lui. è un paziente che non segue le indicazioni terapeutiche e tende a sfidare apertamente il personale medico e infermieristico, sostenendo la validità superiore della propria esperienza personale.
Il più diffuso strumento per la rilevazione delle 3 dimensioni di base del burnout è: il Maslach Burnout Report (MBR) il Burnout Test il Maslach Burnout Inventory (MBI): nessuna delle alternative è corretta.
Nel burnout, la ridotta realizzazione personale consiste in: declino del senso di competenza e produttività sul lavoro un sovraccarico emozionale che porta la persona a sentirsi svuotata e non più in grado di aiutare gli altri la percezione che le richieste provenienti dall'ambiente lavorativo siano eccessive rispetto alle risorse che si hanno a disposizione per affrontarle. investimento negativo sull'utente, investimento caratterizzato da insensibilità e indifferenza.
Il burnout è costituito da tre dimensioni: 1. Esaurimento emotivo, 2. Depersonalizzazione, 3. Scarsa realizzazione personale. 1. Scarsa realizzazione personale, 2. Depersonalizzazione, 3. Esaurimento fisico. 1. Depersonalizzazione, 2. elevata realizzazione personale, 3. Esaurimento emotivo. Nessuna delle precedenti risposte è corretta.
Nel burnout, l'esaurimento emotivo consiste in: investimento negativo sull'utente, investimento caratterizzato da insensibilità e indifferenza un senso pervasivo di inadeguatezza professionale, che porta a un crollo dell'autostima sensazione di aver esaurito le proprie risorse emotive. La persona si sente svuotata e sfinita, senza energie per affrontare un nuovo giorno di lavoro considerare gli utenti in un modo cinico e distaccato che impedisce all'operatore di rivolgere un'adeguata attenzione ai loro bisogni.
Nel burnout, la depersonalizzazione consiste in: un senso pervasivo di inadeguatezza professionale, che porta a un crollo dell'autostima la percezione che le richieste provenienti dall'ambiente lavorativo siano eccessive rispetto alle risorse che si hanno a disposizione per affrontarle. atteggiamento caratterizzato da distacco e ostilità nella relazione professionale di aiuto, vissuta con fastidio, freddezza e cinismo. L’individuo cerca di non farsi coinvolgere. un sovraccarico emozionale che porta la persona a sentirsi svuotata e non più in grado di aiutare gli altri.
Negli anni ‘90 a seguito della ricerca sul burnout: il concetto non è stato più utilizzato il concetto di burnout è stato esteso a tutte le professioni, non solo quelle di aiuto nessuna delle alternative è corretta non sono state effettuate ricerche sul burnout.
Il modello dello squilibrio sforzo/ricompensa inerente il benessere lavorativo: Postula che il datore di lavoro esige dai dipendenti sforzi e impegni, che possono essere intrinseci o intrinseci, e allo stesso tempo elargisce ricompense (denaro, stima, opportunità di sicurezza e carriera). Tutte le risposte sono corrette ha origine nell'ambito della sociologia medica si fonda sulla relazione tra sforzi e ricompense.
Nelle successive revisioni del modello sforzo/ricompensa è stata data maggiore enfasi alla componente: dello sforzo intrinseco definito overcommittment dello sforzo relazionale definito overcommittment dello sforzo sociale definito overcommittment dello sforzo fisico definito overcommittment.
Il modello richieste/controllo inerente il benessere lavorativo: ha origine nell'ambito della sociologia medica Tutte le risposte sono errate Postula che il datore di lavoro esige dai dipendenti sforzi e impegni, che possono essere intrinseci o intrinseci, e allo stesso tempo elargisce ricompense (denaro, stima, opportunità di sicurezza e carriera). consente di identificare differenti tipi di impiego in fuzione di due aspetti cruciali: le richieste lavorative e il grado di controllo riportato dal lavoratore.
Il modello richieste/controllo inerente il benessere lavorativo è stato descritto da: Siegrist e collaboratori Bakker e Demerouti (2007) Maslache Goldberg (1998) Karasek (1979).
A livello individuale la principale strategia per prevenire e trattare il burnout: nessuna delle alternative è corretta mira allo sviluppo e al rafforzamento di abilità utili ad affrontare lo stress (corsi con tecniche di rilassamento, gestione del tempo, esercizi di assertività, potenziamento dell’autoefficacia, sviluppo di competenze interpersonali) mira all'acquisizione delle conoscenze utili ad affrontare lo stress e con tecniche di memorizzazione veloce mira all'accrescimento della propria autostima e del self-control ma anche allo sviluppo di competenze interpersonali.
Al modello richieste/controllo è stato poi aggiunta la variabile: sforzo cognitivo sostegno sociale fatica fisica investimento emotivo.
ll "moral distress": decisamente non è un costrutto recente riguarda solo i medici nessuna delle alternative è corretta ha una connotazione etica derivante dalla percezione di una violazione dei valori e dei compiti centrali per la persona, accompagnata dalla sensazione di essere costretti a intraprendere azioni eticamente non giustificate.
Il modello dello squilibrio sforzo/ricompensa inerente il benessere lavorativo è stato illustrato da: Siegrist e collaboratori Maslache Goldberg (1998) Bakker e Demerouti (2007) Karasek (1979).
Jameton distinse due forme di distress: distress iniziale; distress lavorativo distress iniziale; distress reattivo distress lieve; distress grave distress iniziale; distress finale.
L’incertezza morale: si ha quando la persona si trova in una situazione di ambivalenza rispetto a scelte antitetiche connotate moralmente e non sa quale direzione seguire fa invece riferimento a quelle situazioni in cui è chiaro quale sia l’azione eticamente corretta, ma, a causa di ostacoli istituzionali, non si è in grado di perseguirla si caratterizza per il disagio provato e gli interrogativi che una persona si pone quando non le è chiara la direzione da seguire tutte le risposte sono corrette.
Tra i principali mediatori dell’impatto di un evento stressante sul bambino sono emersi: i processi attenzionali e la valutazione emotiva i processi mnestici e la valutazione cognitiva i processi attenzionali e la valutazione cognitiva nessuna delle alternative è corretta.
Il medico può reagire alla perdita di controllo secondo varie modalità: modalità assertiva neutra; assertività reattiva; resa positiva; resa negativa modalità assertiva positiva; assertività neutra; resa positiva; resa negativa modalità assertiva positiva; assertività negativa; resa positiva; resa negativa modalità assertiva positiva; proiezione negativa; resa positiva; resa lieve.
La capacità dei genitori di accettare la malattia del figlio e di parlarne apertamente ha: ripercussioni negative a lungo termine sul suo adattamento a essa e sul suo sviluppo psicoemotivo ripercussioni positive a lungo termine sul suo adattamento a essa e sul suo sviluppo psicoemotivo conseguenze positive a breve termine ma negative a lungo termine conseguenze negative sullo sviluppo del bambino e nell'interazione con i pari, soprattutto in adolescenza.
Il carico evolutivo del burden: è associato all'affaticamento e ai problemi fisici derivanti dal compito di assistenza considera la percezione di un conflitto interiore di ruolo in ambito familiare o lavorativo è associato ai sentimenti di vergogna e imbarazzo provati nei confronti dei comportamenti imprevedibili e bizzarri del paziente è relativo al sentirsi escluso rispetto alle aspettative e alle opportunità di vita dei propri coetanei.
Il carico emotivo del burden: considera la percezione di un conflitto interiore di ruolo in ambito familiare o lavorativo è associato ai sentimenti di vergogna e imbarazzo provati nei confronti dei comportamenti imprevedibili e bizzarri del paziente è relativo al sentirsi escluso rispetto alle aspettative e alle opportunità di vita dei propri coetanei è associato all'affaticamento e ai problemi fisici derivanti dal compito di assistenza.
Il carico sociale del burden: considera la percezione di un conflitto interiore di ruolo in ambito familiare o lavorativo è associato ai sentimenti di vergogna e imbarazzo provati nei confronti dei comportamenti imprevedibili e bizzarri del paziente è associato all'affaticamento e ai problemi fisici derivanti dal compito di assistenza è relativo al sentirsi escluso rispetto alle aspettative e alle opportunità di vita dei propri coetanei.
Il carico fisico del burden: è associato all'affaticamento e ai problemi fisici derivanti dal compito di assistenza è relativo al sentirsi escluso rispetto alle aspettative e alle opportunità di vita dei propri coetanei considera la percezione di un conflitto interiore di ruolo in ambito familiare o lavorativo è associato ai sentimenti di vergogna e imbarazzo provati nei confronti dei comportamenti imprevedibili e bizzarri del paziente.
Lo Zarit Burden Inventory [Zarit e Zarit 1987] è uno strumento che valuta: il livello di burden del caregiver e che al tempo stesso gli permette di riflettere sulla propria esperienza attraverso la compilazione del questionario nessuna delle alternative è corretta esclusivamente il tempo oggettivo impiegato nelle attività il livello di burden del caregiver, ma solo il carico oggettivo.
Il carico oggettivo del burden è associato all'affaticamento e ai problemi fisici derivanti dal compito di assistenza valuta il tempo che il caregiver dedica alla sua attività di cura considera la percezione di un conflitto interiore di ruolo in ambito familiare o lavorativo è relativo al sentirsi escluso rispetto alle aspettative e alle opportunità di vita dei propri coetanei.
Il termine "burden": L’utilizzo del costrutto di burden in questo ambito è relativamente recente tutte le alternative sono corrette. indica le ricadute psicologiche e fisiche che si manifestano in una serie di sintomi analoghi a quelli dello stress. significa letteralmente «peso/carico», viene utilizzato in campo assistenziale per indicare lo stress percepito dal caregiver e dalla famiglia in seguito alla condizione di malattia o di sofferenza psicofisica di un suo membro.
L'ospedalizzazione: può essere un evento traumatico, soprattutto se riguarda un bambino o un adolescente comporta un cambiamento importante nelle abitudini e nelle relazioni con i coetanei e con la scuola se prolungata può interferire con il fisiologico percorso evolutivo tutte le risposte sono corrette.
Nello specifico di bambini malati di tumore, secondo Spinetta [1990] i genitori e l’equipe sanitaria devono tenere in considerazione le dimensioni: non è specificato psicologica e sociale medica, psicologica e sociale medica e psicologica.
A quale età i bambini sviluppano il concetto di salute (non semplicemente come assenza di malattia)? 5-6 anni 12 anni 9-10 anni 6-7 anni.
Il play specialist: è una figura che può essere di aiuto sia al bambino che alla famiglia è una figura che suggerisce modalità più efficaci di interazione con il bambino è una figura che può essere di aiuto al bambino tutte le risposte sono corrette.
Gli studi su adolescenti con malattie croniche di diversa gravità hanno evidenziato che: la comparsa della malattia può essere attribuita a varie cause le credenze dipendono dalla qualità di adattamento alla patologia il concetto di malattia si modifica in funzione dell’età tutte le risposte sono corrette.
Un predittore della risposta all'evento traumatico e al ritorno alla normalità in età evolutiva è: nessuna delle risposte è corretta la famiglia la società la scuola.
E’ opportuno, da parte dei genitori di un bambino malato: evitare di parlare con il figlio sano della situazione incoraggiare i figli sani a esprimere i propri sentimenti e le proprie preoccupazioni e accoglierle, facilitando il rapporto con il fratello malato fare finta di niente, così da diminuire la preoccupazione nel figlio sano incoraggiare i figli sani a esprimere solo emozioni positive.
Negli adolescenti i livelli di adherence non sono influenzati da: bisogni di autonomia e individuazione controllo percepito la presenza di fratelli conoscenze biomediche.
Il disturbo post-traumatico da stress: non viene fatta l'anamnesi consiste in ricordi ricorrenti e inopportuni di un evento traumatico opprimente per la diagnosi devono essere esclusi gli stimoli associati all'evento traumatico, gli incubi, e le allucinazioni nessuna risposta è corretta.
Nel disturbo da ansia di malattia: Tutte le risposte sono corrette la preoccupazione non è per i sintomi ma per la diagnosi I sintomi somatici, se presenti, sono lievi c'è preoccupazione di avere o poter contrarre una malattia grave non diagnosticata.
Il disturbo fittizio, un tempo era chiamato: sindrome di Stendhal sindrome di asperger nessuna risposta è corretta sindrome di Munchausen.
Nella categoria disturbo da sintomi somatici e i disturbi correlati troviamo: tutte le risposte sono corrette il disturbo da sintomi somatici il disturbo da sintomi somatici il disturbo da ansia di malattia.
Il mini mental state exam: valuta le condizioni fisiche è un test di personalità fornisce una valutazione globale del funzionamento ed è utilizzato per diagnosticare le demenze. è utilizzato per valutare il livello cognitivo dei bambini.
La forma più frequente di demenza è: la demenza vascolare la demenza senile la malattia di Alzheimer nessuna risposta è corretta.
L’aumento della rigidità, dell’egocentrismo, dell’apatia e la compromissione del controllo emotivo sono tipiche modificazioni della personalità: in altre malattie nelle demenze nella sclerosi multipla nelle persone anziane.
Gli stereotipi relativi all’invecchiamento fanno si che: venga attuato un comportamento di cure eccessive, controproducente perché spinge l’anziano ad adottare dei comportamenti più passivi e a convincersi della sua incompetenza e inabilità. gli anziani si sentano più accuditi e meglio compresi, in quanto gli stereotipi relativi al declino cognitivo permettono loro di avere un maggiore contatto con la loro rete sociale. tutte le risposte sono errate i medici propongano terapie più aggressive agli anziani, non preoccupandosi degli effetti collaterali sul fisico, già deteriorato dall’età.
Nell'anziano: i deficit cognitivi sono sempre di natura particolarmente invalidante le capacità di riconoscere i limiti dell’età, di considerare le risorse individuali e sociali non sono importanti Le capacità di porsi nuovi obiettivi non vanno in alcun modo a influire sull'autoefficacia e sull'autostima L’immagine sociale legata alla perdita del ruolo professionale può influire negativamente sull’autostima fino a condurre a vissuti depressivi e all’isolamento.
Il "family burden": tutte le risposte sono corrette è l’insieme delle conseguenze oggettive e soggettive, fisiche e psicologiche, correlate alla presenza e cura di un familiare affetto da una malattia grave o cronica tende a crescere in funzione della riduzione dell’autonomia del paziente e soprattutto della comparsa di sintomi comportamentali e pensiero delirante interessa il caregiver.
I caregivers informali di persone anziane: sono maggiormente uomini sono quasi sempre estranei sono maggiormente fratelli o sorelle sono per la maggior parte figlie femmine.
Gli Alzheimer cafè: sono situazioni conviviali finalizzate a facilitare la socializzazione e favorire la qualità della vita del malato e del caregiver e la relazione con gli operatori sanitari sono dedicati solo ai parenti non esistono sono dedicati unicamente ad attività ricreative per i pazienti Alzheimer.
Sono state definite "le seconde vittime nascoste della malattia": gli infermieri i caregivers solo nel caso di pazienti con patologie fisiche nessuna delle risposte è corretta i caregivers familiari.
Si parla di "eutanasia non volontaria": nel caso di persone capaci di intendere e di volere può essere solo passiva ma non attiva può essere attiva ma non passiva nel caso di persone non consapevoli, che non possono esprimere il proprio consenso.
Nell'ambito dell'aiuto da offrire a un bambino nell'affrontare un lutto: Non esiste un momento giusto per comunicare a un bambino la morte di una persona cara, ma è opportuno che la comunicazione venga data da un familiare e non da un estraneo la lettura di libri per l'infanzia che affrontano la morte va evitata occorre evitare l'argomento non è opportuno stimolare il bambino al gioco e al disegno per permettergli di raccontare la propria storia ed esprimere le proprie emozioni.
Secondo Ursula Markham (1997) il succedersi delle emozioni a seguito di un lutto è solitamente il seguente: incredulità o rifiuto; ricordo; rabbia; senso di rivalsa; paura; accettazione e pace nessuna risposta è corretta incredulità o rifiuto; dolore; rabbia; senso di colpa; paura; accettazione e pace incredulità o rifiuto; dolore; senso di colpa; gioia; paura; accettazione e pace.
Le ricerche su spiritualità e religione evidenziano che: La spiritualità e la religione non hanno alcuna influenza sull’esperienza della malattia l’esperienza della malattia suscita il desiderio nelle persone di allontanarsi dalla realtà trascendentale nessuna delle risposte è corretta la spiritualità e la religione riportino effetti positivi sulla qualità della vita, soprattutto in situazioni di malattie gravi e di confronto con la morte.
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