le competenze didattico-professionali di educatori ...
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Title of test:![]() le competenze didattico-professionali di educatori ... Description: seconda parte |




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Come viene definito l'uomo: animale culturale. animale cosciente. animale colto. essere pensante. Il termine cultura deriva dal verbo latino "colere" che significa: curare. accogliere. acculturare. coltivare. Nell'incontro fra culture, quanti "momenti" possiamo distinguere: tre. cinque. quattro. sei. Quando si riscontra il momento dell'"indifferenza e disdegno": quando ogni cultura vive nel suo ambito e il problema dell'interculturalità nemmeno si presenta. quando l'altra cultura diviene minaccia contro la quale reagire ed eventualmente sopprimere. quando il contatto diventa inevitabile la prima reazione è quella di pensare che l'altra cultura non ci riguarda. quando l'incontro sfocia in uno scontro armato. Le culture del mondo, tra di loro, sono: indipendenti. interscambiabili. tendenzialmente in contrasto. interdipendenti. L'intercultura è strettamente connessa a: affettività. etnia. diversità. accoglienza. L'aprirsi e fare posto all'altro , appartenente ad una cultura diversa è un comportamento definito come: empatia. accoglienza. affettività. benevolenza. Da cosa nasce l'interculturalità: dall'incontro esistenziale delle diverse visioni dell'uomo. dall'incontro esistenziale delle diverse religioni. dall'incontro esistenziale delle diverse visioni di DIO. dall'incontro tra popoli con lingue diverse. La permanente capacità critica, da intendersi costruttivamente, per l'edificazione della comunità e per il bene comune rende l'uomo: disfattista. polemico. critico. criticizzante. E' più che mai necessario nella società di oggi educare. a sopportare i conflitti. a giocare con gli altri. alle relazioni interpersonali e alla vita comunitaria. a essere individui sicuri di sé. La presenza di minori stranieri in Italia è sempre più numerosa. I nati in Italia da genitori stranieri: non sono quantificabili. sono ben tre milioni di persone. sono poche migliaia. sono oltre un milione. La Costituzione italiana, l'ordinamento comunitario e le Convenzioni internazionali ratificate dall'Italia: non garantiscono il diritto all'istruzione e alla formazione a tutti i minori. sono disapplicate a causa del'invasione dei clandestini. garantiscono il diritto all'istruzione e alla formazione a tutti i minori, senza discriminazioni fondate sulla cittadinanza, sulla regolarità del soggiorno, o su qualsiasi altra circostanza. hanno reso l'Italia molto vulnerabile con la popolazione straniera. L'art. 34 della Costituzione italiana stabilisce che: i genitori hanno il diritto-dovere di istruire ed educare la prole. la scuola è aperta a tutti. l'istruzione non è obbligatoria. le regole non valgono per gli stranieri. La Convenzione ONU sui diritti del fanciullo del 1989: è stata ratificata in Italia con legge 176/91. non è mai stata ratificata dall'Italia. è in attesa di ratifica da parte del parlamento europeo. non richiede alcun atto dai governi aderenti, è adottata in automatico. Il principio di non discriminazione e quello del superiore interesse del minore: provengono dalla Costituzione italiana. sono stabiliti dalal Convenzione ONU do New York del 1989. sono definiti dal buonsenso. appartengono alle leggi di ogni Stato democratico. Per quanto concerne l'iscrizione alla scuola o alla formazione professionale dei minori stranieri, a norma del D.P.R. 294/99 e della circolare MIUR 28/2014: occorre una documentazione completa ed esaustiva. si seguono le stesse regole degli alunni con cittadinanza italiana. si seguono regole dettate dai trattati internazionali. è consentito effettuarla anche minori privi di documentazione o in possesso di documentazione irregolare . Essi sono iscritti a scuola, con riserva. Per quanto attiene ai documenti sanitari per l'iscrizione dei minori stranieri: se il minore ne è privo non può iscriversi a scuola. se il minore ne è privo, la famiglia può rivolgersi ai servizi sanitari perché rilevino la situazione vaccinale ed eseguano l'intervento sanitario eventualmente necessario. ci sono appositi trattati internazionali. non ci sono richieste particolari "in base all'immunità di gregge". In riferimento all'iscrizione dei minori stranieri a scuola l'art. 45 co. 1 del DPR 394/99 stabilisce che: iscrizione può essere richiesta in qualunque periodo dell'anno scolastico. se il periodo delle isxcrizioni è scaduto occorre attendere l'anno successivo. se il Dirigente scolastico non è d'accordo l'iscrizione non è possibile. il collegio dei docenti deve valutare la possibilità dell'iscrizione. La circolare del Ministero dell'Istruzione n.2 dell'8 gennaio 2010 ha stabilito che: il numero degli alunni stranieri non possa superare di norma il 20% del totale degli iscritti in ciascuna classe e in ciascuna scuola. non vi sono particolari disposizioni in merito. il numero degli alunni stranieri non possa superare di norma il 30% del totale degli iscritti in ciascuna classe e in ciascuna scuola. il numero degli alunni stranieri non possa superare di norma il 40% del totale degli iscritti in ciascuna classe e in ciascuna scuola. Una scuola può legittimamente rifiutare l'iscrizione di un minore di cittadinanza non italiana: solo se l'alunno è figlio di genitore sottoposto a misura cautelare. in nessun caso. sempre. solo in tre casi stabiliti dalla legge. Lo studio del diritto dell'immigrazione: deve partire dal soggetto principale della disciplina, lo straniero e, conseguentemente, dalla sua nozione giuridica. deve partire dal soggetto principale della disciplina, il diritto e, conseguentemente, dalla sua nozione giuridica. deve partire dal soggetto principale della disciplina, l'immigrazione e, conseguentemente, dalla sua nozione giuridica. deve partire dal diritto civile e da quello turistico e dalla loro nozione giuridica. La legislazione internazionale in materia di diritti umani e la normativa comunitaria: considera 'Straniero' solo colui che occasionalmente si trova in altro luogo rispetto al solito. considera straniero chi ha un colore diverso. considera 'Straniero' colui che non è cittadino dello Stato in cui si trova, anche soltanto occasionalmente. considera straniero chi ha una religione diversa. La tutela riconosciuta allo straniero attiene essenzialmente: ai suoi diritti personali. ai suoi diritti fondamentali in quanto essere umano e, dunque, a diritti ritenuti universali. ai suoi desideri per continuare a vivere in un paese diverso. ai suoi diritti ma senza dimenticare che viene da uno Stato diverso. La fonte primaria del Codice Internazionale dei diritti umani: è la dichiarazione delle Nazioni Unite di Genova. è la dichiarazione di Lisbona. è la Dichiarazione approvata e proclamata dall'Assemblea costituente del parlamento italiano. è la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, approvata e proclamata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948. L'Unione europea si è occupata di immigrazione: essenzialmente nelle circolari applicative. essenzialmente nei trattati, nei programmi d'azione, nei Regolamenti e nelle Direttive. essenzialmente nei provvedimenti di carattere umanitario. essenzialmente nei trattati, nei programmi d'azione, nei Regolamenti e nelle Direttive. Il Trattato di Maastricht del 7 febbraio 1992: ha eliminato il concetto di cittadinanza europea. ha introdotto il concetto di cittadinanza europea, di cui godono tutti i cittadini degli stati membri dell'Unione. ha dimenticato il concetto di cittadinanza europea. ha sottolineato il concetto di cittadinanza extra europea. La Carta dei diritti fondamentali UE: individua un modello di governance costituzionale europeo e nel creare un'unione sempre più stretta, condivide un futuro di pace. individua un modello di governance nazionale italiana e condivide un futuro di diritti personali. è un nuovo modello di diritti. è una semplice raccomandazione senza valore vincolante. Il Trattato di Lisbona, entrato in vigore il 1° dicembre 2009: diminuisce i poteri degli Stati membri. lascia liberi gli Stati membri sullepolitiche di immigrazione. non altera i poteri degli stati membri. aumenta i poteri del Parlamento europeo e dispone che l'Unione e gli Stati membri sono tenuti ad agire congiuntamente in uno spirito di solidarietà. La mancanza di un esplicito riferimento allo straniero nella Costituzione del 1948: non dipende da motivazioni storiche che caratterizzano il periodo di stesura del testo costituzionale. tralascia motivazioni storiche che caratterizzano il periodo di stesura del testo costituzionale. dipende da motivazioni storiche che caratterizzano il periodo di stesura del testo costituzionale. è stata voluta da alcuni padri costituzionali che erano nazionalisti. Una direttiva europea è un atto giuridico: non ha alcun valore giuridico. vuole solo dare indicazioni. che stabilisce un obiettivo che solo alcuni paesi dell'UE devono conseguire. Tuttavia, spetta ai singoli paesi definire attraverso disposizioni nazionali come conseguirlo. che stabilisce un obiettivo che tutti i paesi dell'UE devono conseguire. Tuttavia, spetta ai singoli paesi definire attraverso disposizioni nazionali come conseguirlo. Il principio di eguaglianza si riferisce: solo ai cittadini italiani. agli immigrati. a tutti i cittadini, compresi gli stranieri. ai cittadini dell'Unione europea. Quale articolo della Costituzione fa riferimento allo straniero: art. 33. art. 20. art. 10. art. 34. Nell'ordinamento giuridico italiano il termine straniero significa: colui che è privo della cittadinanza italiana. gli italiani non appartenenti alla Repubblica. gli stranieri extracomunitari. i rifugliati. Gli apolidi sono: i cittadini di Stati membri dell'unione europea. i titolari del diritto di asilo. coloro che non sono cittadini di alcun Stato. i cittadini italiani. Lo straniero ha diritto: alla libertà di pensiero. alla libertà di coscienza. alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione. alla libertà di religione. I diritti fondamentali dell'Uomo sono contemplati: dall'art. 2 della Costituzione. dal Trattato di Maastricht. dal Testo unico sull'immigrazione. dalla Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell'Uomo e delle Libertà fomdamentali. Gli stranieri extracomunitari regolari: hanno gli stessi diritti degli italiani. non hanno gli stessi diritti dei cittadini italiani. non devono rispettare le leggi italiane. gli stranieri che vivono in Italia senza permesso di soggiorno. Se lo straniero dovesse essere vittima di discriminazioni, ha il diritto di: ritornare nel Paese d'origine. rivolersi alle autorità pubbliche. rivolgersi al suo datore di lavoro. rivolgersi ai sindacati. La Corte costituzionale: ha modificato la Costituzione. ha introdotto il permesso di circolare liberamente nel territorio italiano. ha escluso lo straniero dai diritti costituzionali. ha chiarito quanto affermato nell'art. 2 della Costituzione. I cittadini stranieri: non possono ricevere assistenza sanitaria. possono essere curati nelle strutture pubbliche. devono pagare le cure mediche nelle strutture pubbliche. hanno diritto a ricevere solo alcune cure mediche. Nel contesto storico - sociale attuale: l'Intercultura, è percepita come una delle sfide più impegnative a cui la scuola è chiamata. l'Intercultura, è un normale sviluppo della società. l'intercultura occupa un posto secondario. i problemi dell'Italia vengono prima dell'Intercultura. I cambiamenti dovuti all'arrivo di persone e di popolazioni da altre zone del pianeta investiranno, nel prossimo e lontano futuro, l'Italia: in misura minore rispetto ad altri paesi del mondo. come qualsiasi altro paese più o meno avanzato, sulla base delle emergenze umanitarie e sociali in atto. in misura proporzionale alla incapacità di contrastare l'immigrazione. senza toccare troppo le sue condizioni. La scuola multiculturale richiede insegnanti e dirigenti : che agiscano normalmente per il bene della scuola. tesi al cambiamento per aiutare le popolazioni a casa loro. concentrati sui problemi degli studenti italiani che sono più importanti. predisposti a trasformare le numerose difficoltà in altrettante risorse; i gravosi problemi in notevoli opportunità per gli insegnanti. La C.M. 8/9/1989, n. 301 si occupa di : inserimento degli adulti nella società. nuove problematiche sulla valutazione degli alunni con cittadinanza non italiana. Inserimento degli alunni stranieri nella scuola dell'obbligo. Promozione e coordinamento delle iniziative per l'esercizio del diritto allo studio. orientamento scolastico e professionale degli alunni con cittadinanza non italiana. Legge n. 40 del 6 marzo 1998 (Turco-Napolitano) riguarda: norme per i sussidi economici agli stranieri. disciplina per l'inserimento dell'immigrato in Italia. Norme per l'ingresso programmato degli alunni stranieri. "Disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero". Il D.M. 6/12/2006 contempla. Istituzione del ministero dell'immigrazione. istituzione persso il MIUR dell'ufficio migranti. Tutela e salute del giovane immigrato. Istituzione presso il MIUR dell'"Osservatorio nazionale per l'integrazione degli alunni stranieri e l'educazione interculturale". La via italiana all'Intercultura ha prefigurato : una moderna visione dello Stato che aiuta gli stranieri nei luoghi dove sono nati. una nuova visione di cittadinanza adatta al pluralismo attuale, in cui appare irrinunciabile costruire la convergenza verso valori comuni. una società liquida e complessa senza spazi per gli stranieri. un posto diverso per l'Italia nel panorama politico europeo. La formazione interculturale degli insegnanti. è ormai un processo irrinunciabile e non più rinviabile. è una opzione da prendere in considerazione. è utile ma non indispensabile. non è obbligatoria. Come afferma L. Stillo occorre partire da due aspetti fondamentali. multicultura e intercultura. il clima scolastico e gli stili educativi. il voto e la condotta. la musica e il disegno. L'educazione interculturale. è una nuova disciplina. deve avere un voto a parte. non costituisce una nuova disciplina che va ad aggiungersi alle altre. si valuta e si insegna insieme all'educazione scientifica. Il Regolamento dell'autonomia scolastica ha introdotto con il DPR 275/99: le reti di ambito. le reti transnazionali. le reti di scopo e le reti di ambito. le reti di scuole. L'autonomia scolastica, concepita all'interno di un processo di decentramento e devoluzione dello Stato: non consente ad ogni scuola di elaborare una propria offerta formativa. non ha trasferito compiti agli enti territoriali. ha introdotto solo l'autonomia didattica. ha trasferito compiti agli enti territoriali. Le reti di scuole sono state introdotte: per sostenere le scuole con maggior numero di alunni. per favorire la crescita di tutte le scuole. per sostenere solo le scuole con maggiori criticità. per realizzare corsi di formazione docenti. Le reti di scopo sono state istituite da: art. 7 del DPR 275/99. legge 107/2015 art. 1. art. 14 della legge 241/90. linee guida MIUR. I Protocolli d'intesa: sono convenzioni con enti pubblici. sono accordi stipulati fra le parti. stabiliscono gli obiettivi da raggiungere. definiscono le finalità di un progetto condiviso. La rete di ambito: comprende le scuole presenti sul territorio comunale. comprende le scuole paritarie. comprende le scuole statali e paritarie della provincia. comprende tutte le istituzioni scolastiche statali e paritarie presenti nell'ambito territoriale. Il modello di governance proposto dalla Legge 107/2015: è lo stesso del DPR 275/99. recepisce le esigenze formative, progettuali. non contempla l'autonomia didattica. impone alle scuole un modello definito a livello nazionale. La rete di ambito prevede: l'individuazione della scuola capo-fila. la stessa organizzazione delle scuole del territorio. un tutor per ogni scuola della rete. corsi di formazione uguali per le scuole della città metropolitana. Le "Linee guida per la formazione delle reti": definiscono le attività da realizzare. sono valide solo per l'a.s. 2006/07. sono state emanate nel 2006. sono state emanate nel 2020. Il Presidente della Rete di Ambito è: un docente della scuola capo-fila. il Direttore Generale dell'USR. il dirigente scolastico della scuola capo-fila. un docente scelto fra le scuole della rete. Il termine cultura indica: l'insieme dei valori. l'insieme delle attività materiali. l'insieme di valori, credenze, modelli di comportamento e attività materiali. l'insieme di simboli e concezioni. Tylor ha elaborato il concetto di: intercultura. multicultura. transcultura. cultura. La globalizzazione: ha compresso lo spazio e il tempo. non permette la circolazione dei trasporti. è resa possibile solo grazie alle nuove tecnologie. è sinonimo di delocalizzazione. Il multiculturalismo si rifetisce a: società in cui convivono culture differenti che interagiscono in spazi comuni. società in cui convivono società diverse. gruppi etnici di minoranza che vivono in aree metropolitane. gruppi di minoranza che convivono con differenti modelli di comportamento. L'interculturalismo considera la diversità: una risorsa e un'opportunità di crescita. un ostacolo. un pregiudizio. una povertà. Il termine multiculturalismo è entrato nell'uso comune: nel dopoguerra. all'inizio degli anni Ottanta. nel 2020. con l'abbattimento delle frontiere. L'universalismo: è sinonimo di relativismo. nega l'esistenza di principi universali. enfatizza le differenze culturali, etniche e religiose. tende a rimuovere le differenze culturali, etniche o religiose. La convivenza interculturale: rimuove i pregiudizi. incita a conflitti razziali. costruisce comunità differenti. non accetta il dialogo. Il pluralismo identitario: deve essere ostacolato. favorisce pregiudizi e conflitti nella convivenza democratica. deve essere valorizzato. non favorisce lo "spazio identitario" proprio della persona. Un docente ben formato: deve saper attivare percorsi di accoglienza ed inserimento. deve conoscere gli interventi compensativi. deve essere in possesso di competenze interculturali elevate. deve conoscere la storia delle migrazioni. Il mediatore interculturale è: un operatore socio-educativo. un operatore socio-sanitario. un interprete. un professionista che facilita la comunicazione fra gli individui stranieri e la società di accoglienza. Il mediatore interculturale è: si sostituisce alle autorità competenti a alle istituzioni locali. non si sostituisce alle autorità competenti a alle istituzioni locali. è un impiegato della Questura. lavora solo nei centri di prima accoglienza. In Italia la figura del mediatore interculturale è comparsa: nel 2004. verso la fine degli anni novanta. alla fine degli anni ottanta. all'inizio degli anni settanta. Gli standard per il percorso formativo e l'attività lavorativa del mediatore interculturali sono stati proposti: dal tavolo Cnel. dalla Legge n. 40/1998. dal TU sull'immigrazione. dal DPR n. 394/199. Il mediatore interculturale deve possedere: doti comunicative, capacità di gestione conoscenze linguistiche, delle normative sull'immigrazione. doti comunicative, capacità di gestione. capacità di gestione conoscenze linguistiche, dei servizi pubblici e privati, delle normative sull'immigrazione. doti comunicative, capacità di gestione conoscenze linguistiche, dei servizi pubblici e privati, delle normative sull'immigrazione. Il mediatore interculturale deve possedere: capacità di lavorare in team. capacità di lavorare autonomamente. capacità di esprimere le proprie opinioni. capacità di adeguarsi alle scelte imposte dal gruppo. Il mediatore interculturale deve: gestire e risolvere conflitti. gestire e mediare per la risoluzione dei conflitti. generare confitti. accentuare le differenze culturali. Il mediatore interculturale: conduce la conversazione fra le parti. non esprime opinioni personali. può esprimere opinioni personali. si lascia coinvolgere emotivamente nella conversazione. Il mediatore interculturale: deve dare i suoi recapiti telefonici. può ricevere compensi dalle parti. condivide con gli stranieri attività di vita quotidiana. non può accettare regali, ricompense e inviti. Il mediatore interculturale: utilizza le informazioni ricevute per denigrare lo straniero. diffonde le informazioni a persone estranee al sul lavoro. è tenuto al segreto professionale. utilizza le informazioni per divulgarle. Dopo la Legge Crispi del 1890, che istituzionalizzò l'attività di assistenza rendendola pubblica, non ci sono stati in Italia altri interventi normativi organici in materia fino: alla L. Costituzionale 3/2001. alla L. 328/2000. al D.L.vo 616/1977. alla Prima Legge Bassanini (L. 59/1997). La L. 328/2000 ha espresso: una nuova concezione di utente, considerato persona nella sua interezza. una serie di servizi socio-assistenziali per gli aventi diritto. il decentramento delle funzioni amministrative. la nuova gestione sul territorio dei servizi integrati socio-assistenziali. Il modello configurato dall'art. 55 del Codice del Terzo Settore: prevede l'adozione di specifici strumenti di pianificazione. si basa su interventi integrati e collaborativi tra Stato e Privati. si basa sul carattere dell'economicità. esclude il carattere dell'economicità. Gli strumenti con cui attraverso accordi di programma si progettano interventi a livello locale sono chiamati: Piani Nazionali. Piani Regionali. Piani di Zona. Piani Territoriali. I livelli di integrazione socio-sanitaria sono: 3. 2. 5. 4. IL Decreto 23 maggio 2022 n. 77, prevede nuovi strumenti di assistenza come: la telemedicina. la teleassistenza. il medico a chiamata. infermiere a domicilio. Il fenomeno migratorio è una delle aree di interesse: dei Piani di Zona. della Legge Bassanini. del D.Leg.vo 616/1977. della L. 328/2000. La via italiana all'inclusione" ha scelto la logica: interculturale. dell'assimilazione. del decentramento. dell'assistenzialismo. Nel DPR 394 del 31.8.1999, all'art. 45: è disciplinato il principio della sussidiarietà orizzontale. è disciplinato il principio della sussidiarietà verticale. è disciplinata la materia dell'iscrizione e della frequenza scolastica dei minori stranieri. è disciplinato il permesso di soggiorno dei minori stranieri. Gli inserimenti lavorativi dei migranti: sono estremamente difficili. sono oggi favorite dalle ETS. si sono evoluti in senso positivo. corrispondono a schemi di maturità sociale. I rapporti tra lo Stato e i Privati sono profondamente mutati: col passaggio dal Welfare State al Welfare Mix. in virtù del principio di sussidiarietà recepito dalla nostra Costituzione all'art. 118. col rafforzamento del ruolo della Pubblica Amministrazione. con la Riforma Costituzionale L. 3 del 2001. Nel Welfare Mix: una serie di servizi possono essere gestiti anche dal privato sociale, con fini di lucro. una serie di servizi possono essere gestiti anche dal privato sociale, senza fini di lucro. il Terzo Settore non affianca la Pubblica Amministrazione ma si pone come corpo estraneo. è affidata alla Regione la gestione sul territorio dei servizi sociali ed assistenziali. Il Terzo Settore nasce: con l'introduzione del Servizio Sanitario Nazionale. con la L. 328/2000. dal volontariato. con obiettivi di natura lucrativa. |