[CRI-LET] (05 DI 07) [LM-39] CRITCA LETT. E LETT. COMP.TE
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In Teoria degli adattamenti, Linda Hutcheon afferma che gli adattamenti: sono soltanto entita formali. rappresentano allo stesso tempo modalita diverse di coinvolgere il pubblico cui di volta in volta si rivolgono. sono esclusivamente medium e generi che ci permettono di interagire con essi a livello fisico e cinestetico. sono esclusivamente medium e generi mostrativi. Secondo Linda Hutcheon, un adattamento: E la riproduzione identica di un'opera in altri media. non prevede dei cambiamenti rispetto all'opera prima. E una forma di ripetizione senza replicazione. E una forma di replicazione senza ripetizione. Quando Gerard Genette parla di "testo di secondo grado", si riferisce: a un testo la cui creazione e successiva ricezione avvengono in relazione a un testo precedente. un testo dall'importanza secondaria. al secondo volume di un'opera. a un testo la cui creazione e successiva ricezione avvengono in relazione a un testo successivoca. Secondo Linda Hutcheon, un adattamento: E una trasposizione di un'opera realizzata nel segno della fedelta all'opera prima. E una transcodificazione che puo comprendere unicamente un cambio di medium. E una transcodificazione che puo comprendere unicamente un cambio di genere. E una transcodificazione che puo comprendere un cambio di medium, di genere, e della struttura complessiva del racconto. La Recherche di Proust, e stata trasposta in film da: Volker Schlondorff, Chantal Ackerman, Luchino Visconti. Volker Schlondorff, Chantal Ackerman, Raoul Ruiz. Chantal Ackerman, Louis Malle, Suso Cecchi D'Amico. Joseph Losey, Chantal Ackerman, Alain Resnais. Nel saggio Contre Sainte-Beuve, Proust afferma che lo stile e: una questione tecnica. la rivelazione di qualita oggettive e visibili a tutti. una qualita della visione. un abbellimento. La Recherche di Marcel Proust: E caratterizzata da un narratore che non coincide con l'autore. E un'autobiografia nel senso classico. E un dialogo a due. E un libro di avventura narrato in terza persona. Nel film Le temps retrouve di Raoul Ruiz, la stanza in cui Proust scrisse la Recherche: E mostrata, dalla prospettiva di Celeste, con il cielo azzurro che irrompe nell'oscurita. muta a seconda dei punti di vista nei quali siamo proiettati. da qualsiasi prospettiva e carica di oggetti e statue in continuo movimento. E messa in scena con uno stile realistico. Nel film Le temps retrouve di Raoul Ruiz, il tempo passato ritorna grazie a: la madeleine inzuppata nel te. un atto della memoria volontario e razionale. i racconti delle persone che visitano Proust malato nella sua stanza. le fotografie sfogliate nella stanza dell'appartamento pariginoto. Nel film Le temps retrouve di Raoul Ruiz, le fotografie, il manifesto con la marca di cioccolato, il tovagliolo: ci conducono al tempo dell'infanzia del narratore a Combray. sono oggetti che innescano dei flash-forward. sono oggetti-soglia che riportano in un tempo anteriore e al passato perduto. sono dettagli privi di significato. Il nucleo originario della Recherche di Marcel Proust e costituito da: Contro Sainte-Beuve. Le intermittenze del cuore. Le lettere di Marcel Proust. I volumi sui Guermantes persona. Le Temps retrouve di Marcel Proust, ultimo volume della Recherche, narra, tra le varie cose: l'infanzia del narratore a Combray. l'adolescenza del narratore a Balbec. l'attraversamento di una crisi e la scoperta della vocazione. la convivenza con Albertine e la sua fuga. Nella sezione Combray della Recherche di Proust, il campanile di Saint Hilaire: rappresenta l'irrompere dell'esperienza estetica. E descritto dal narratore nel corso di un viaggio in treno. non riveste significati particolari, e un riempitivo. rappresenta l'intera chiesa, l'essenza della cittadina e il tempo in essa custodito. Nel trasporre Il tempo ritrovato di Proust in opera filmica, Raoul Ruiz si rifa: ai modelli del lavoro onirico analizzati da Freud. alla poetica neorealista. allo stile della nouvelle vague. a una replicazione fedele in chiave visiva del testo. Nella trasposizione filmica che Raoul Ruiz fa del Tempo ritrovato di Proust, la ricchezza della scrittura proustiana, trova equivalenza: nella essenzialita dell'immagine filmica di Ruiz, in uno slittamento che ci sposta dall'asse delo spazio a quello del tempo. nella saturazione dell'immagine filmica, in uno slittamento che ci sposta dall'asse del tempo a quello dello spazio. nella voce fuori campo. unicamente in quelle sequenze che mettono in scena i dialoghi. Nella trasposizione filmica che Raoul Ruiz fa del Tempo ritrovato di Proust, a esprimere il processo di reminiscenza e trasfigurazione poetica: E il gesto di immergere la madeleine nel te. sono in campanili di Martinville. E il campanile di Saint-Hilaire. sono le sequenze che mostrano il narratore all'opera. Nella trasposizione filmica che Raoul Ruiz fa del Tempo ritrovato di Proust: E messa in scena la gelosia provata da Swann per Odette. i sogni del narratore sono tormentati dalle figure di Odette e Albertine. il tema dell'omosessualita trova espressione nell'amore del narratore per Charlus. i sogni del narratore sono tormentati dalle figure di Gilberte e Albertine. Nella trasposizione filmica che Raoul Ruiz fa del Tempo ritrovato di Proust, la presenza dei soldati: esprime il tema dell'omosessualita maschile e dello sfruttamento sessuale. E un richiamo alla Seconda Guerra Mondiale. esprime una visione eroica della guerra. E evocata da immagini. Nel film Il tempo ritrovato di Raoul Ruiz, nella scena che ruota intorno alla stanza 14bis dell'hotel di Jupien: sono narrati gli incontri segreti e proibiti del narratore. il volto del narratore e colto nell'atto di spiare dall'occhio di bue. sono narrati gli incontri segreti del marchese di Saint-Loup. il narratore incontra segretamente il barone di Charlus. Nel film Il tempo ritrovato, nella scena che mostra l'incontro del narratore con la compagna di Bloch alla matinee, Raoul Ruiz: commette un errore filologico, attribuendola nazionalita americana alla compagna di Bloch anziche a Mme. de Furchy. dimostra la sua fedelta al testo originale. nell'attribuirle la nazionalita americana, manipola il testo letterario con quella tecnica onirica che Freud ha definito con la figura della persona composita. mostra l'assenza di snobismo nei partecipanti alla matinee. Il concetto di "inerme" formulato da Adriana Cavarero indica: qualcuno che solitamente dalla parte dei piu forti, si ritrova a subire la violenza storica. chi e armato e in condizione di difendersi. chi non ha armi e quindi non puo offendere, uccidere, ferire. Trovatosi nelle condizioni di difendersi, diventa necessariamente un carnefice. chi non ha armi e quindi non puo offendere, uccidere, ferire. Indifeso e in baia dell'altro, subisce una violenza alla quale non puo sfuggire ne rispondere. La Storia di Elsa Morante e un romanzo che mette in scena: la grande Storia. le microstorie della "gente piccola". personaggi fittizi ma dalla statura di eroi. i grandi personaggi storici e le loro gesta. Alla sua pubblicazione, La Storia di Elsa Morante viene attaccato duramente: per la sua impostazione ideologica e intellettualistica, distante dal popolo. perche e un romanzo difficile da leggere. perche si scontra con le tendenze filosofiche, politiche e letterarie dell'epoca, che prediligevano le avanguardie. per il costo elevato del volume. Nella Storia di Elsa Morante, la figura di Ninnuzzu rappresenta: un giovane ingenuo che dopo un iniziale periodo di adesione al Fascismo passa alla Resistenza. un giovane ingenuo che dopo un iniziale periodo di adesione alla Resistenza passa al Fascismo. la fede antifascista praticata con coerenza e determinazione. il giovane fascista convinto della necessita di un governo forte e del valore del Duce. Nella Storia di Elsa Morante si legge: <<Il [primo] dopoguerra fu un'epoca di fame e di epidemie. Però, come succede, la guerra, che per i più era stata un disastro totale, per altri era stata un affare di successo finanziario (e non per niente l'avevano favorita)>>. In questo brano, chi vede è: Ida. Alfio. Davide Segre. l'autore/autrice onnisciente. Nella Storia di Elsa Morante, la scelta della polifonia: implica la cancellazione del posizionamento del narratore. E frutto di una scelta casuale. E volta a dare la voce agli ultimi, e al contempo non implica la cancellazione del posizionamento del narratore. E volta a dare la voce a personaggi storici protagonisti della Grande storia. Nella Storia di Elsa Morante, e evocata: la memoria ufficiale. una memoria antropologica e creaturale. la memoria dei vincitori. la memoria autobiografica. In riferimento alla Storia di Elsa Morante, Giovanna Rosa di una "memoria antropologica", intendendo con questa espressione una memoria: una memoria prossima alla zona del sacro e voce della coscienza antropologica che sa gli eventi perche ne ha "condiviso" creaturalmente l'esito. una memoria vaga e indistinta, estranea agli eventi narrati. la memoria depositata negli archivi ufficiali. i ricordi dei personaggi. Il romanzo La Storia di Elsa Morante inizia: in media res, nel vivo dei bombardamenti di San Lorenzo. con la voce di Ida, che rievoca il tempo di guerra. con una scheda cronologica dei principali eventi della storia del Novecento, dai primi del secolo al 1940, e prosegue con otto lunghi capitoli dedicati ognuno a un anno di guerra, dal 1941 al 1947. con una scheda cronologica dei principali eventi della storia del Novecento, dai primi del secolo al 1933, e prosegue con sette lunghi capitoli dedicati ognuno a un anno di guerra, dal 1934 al 1940. Nella Storia di Elsa Morante, la figura di Gunther, autore di uno stupro, e rappresentata come: un carnefice, crudele e spietato. un inerme. un ufficiale tedesco convinto di esercitare i propri diritti di vincitore. un giovane soldato gettato nella violenza del secolo e destinato anch'esso a perire in terra africana. Nell'estetica di Elsa Morante, l'arte: deve limitarsi a denunciare lo scandalo della "irrealta", evitando di combinare insieme concetti diversi. non deve solo limitarsi a denunciare lo scandalo della "irrealta", ma deve indicare anche qualcosa d'altro, poiche "l'arte e il contrario della disgregazione. deve ribadire la sua autonomia dalla realta, e non occuparsi di questa. deve essere portatrice di un'ideologia specifica. La scrittura di Elsa Morante ha in comune con quella di Christa Wolf e Ingeborg Bachmann: la struttura interrogativa e l'istanza utopica. la prosa assertiva e apodittica. la ricerca di uno stile prezioso, avulso dalla relazione con la realta storica. la rappresentazione di mondi distopici. Per Elsa Morante, il ruolo dello scrittore e quello: allontanarsi dal conflitto e meditare in solitudine. partecipare alla vita sociale come funzionario o suddito del sistema, o come un semplice estraneo o testimonio che riferisce sul sistema. di restare "sul campo", provare interesse per gli altri e agire come predestinato antagonista al processo di disintegrazione della realta. aderire a un'ideologia e scrivere romanzi a tesi. Un passo di Walter Benjamin, tratto dalla Tesi n. 7, e particolarmente affine alle riflessioni di Elsa Morante. Il brano corretto e: chiunque abbia riportato sinora vittoria la condivide con gli sconfitti, riportando alla luce le loro memorie e storie sommerse. l'immedesimazione con gli inermi e sentita come un dovere da parte di chi redige la memoria ufficiale. quelli che di volta in volta dominano hanno una visione imparziale della Storia. quelli che di volta in volta dominano sono pero gli eredi di tutti coloro che hanno vinto sempre. L'immedesimazione con il vincitore torna percio sempre a vantaggio dei dominatori di turno. Concetta D'Angeli ha affermato che il tempo della narrazione e: di gran lunga minore rispetto alle pagine con le schede storiche introduttive ai capitoli. di gran lunga piu esteso rispetto alle pagine con le schede storiche introduttive ai capitoli. stabilisce con forza la priorita del tempo dei vincitori. segue le vicende dei personaggi storici protagonisti della storia ufficiale. Si e parlato di "infrastoria" in riferimento a: I promessi sposi di Alessandro Manzoni. I tre moschettieri di Alexandre Dumas. Ivanhoe di Walter Scott. La certosa di Parma di Stendhal. Nella Storia di Elsa Morante, tra le vittime dello scandalo della Storia, i protagonisti principali sono: la roscetta e i partigiani. Giovannino e i dispersi sul fronte russo. Ida e Useppe. gli animali. Nella Storia di Elsa Morante la figura di Useppe è: un bambino infelice, vittima fin dal concepimento. una creatura al di là di ogni struttura sociale convenzionale; gioiosa e disposta a vedere la meraviglia nel mondo. una creatura schiacciata dalla violenza della guerra, e dunque incapace di vedere la bellezza del mondo e gioire. una figura senza particolare rilievo. Il fanciullo morantiano è: personifica le virtù della saggezza, complessità, e amore filiale. esprime il lato fragile e corruttibile dell'umanità. rappresenta la malattia e la statuto vittimario. la metafora di tutto quello che è ancora buono, puro e naturale. Nella Storia di Elsa Morante, oltre a una rappresentazione iperrealista della violenza storica: E rappresentata la gioia di vivere e la capacita di trovare vita e amore negli interstizi della storia. E rappresentata la resistenza e la capacita di lottare, seppur con la violenza, contro il fascismo. E rappresentata l'isolamento delle vittime e la loro impossibilita di vivere momenti comunitari. E narrato sotto traccia un romanzo di formazione. Con la scrittura di Trama d'infanzia, Christa Wolf intende: ricostruire la magia di un'infanzia felice e spensierata. raccontare l'esperienza di chi si era riconosciuto nell'ideologia nazista. ravvivare la memoria sugli anni del nazismo e su come questi fossero stati vissuti da quella generazione di tedeschi cresciuta durante gli anni Trenta sotto il Terzo Reich. ribadire l'estraneita della Germania orientale dagli orrori del Nazismo. La memoria e l'oblio sono temi cruciali in Trama d'infanzia di Christa Wolf, e fanno parte di una riflessione basata sul presupposto che: la memoria e solo parola, e riguarda solo la sfera privata. la banalizzazione della memoria del passato genera "individui mancati", immemori, e quindi facili prede di movimenti totalitari. alcune forme di oblio rafforzano il senso di identita e sono necessarie per una vita psichica sana. memoria individuale e memoria collettiva devono restare separate. Dal punto di vista del genere, Trama d'infanzia di Christa Wolf e: un romanzo. un'autobiografia. un diario di viaggio. un romanzo, un'autobiografia, un diario di viaggio. L'inserimento del materiale d'archivio nel romanzo - costituito da documenti pubblici, come i giornali dell'epoca o i dialoghi di Hitler e Himmler - e rivolto a: problematizzare il silenzio collettivo di quella generazione dei tedeschi che assistette agli orrori del nazismo. consolidare le immagini falsificate del passato per una conciliazione della memoria collettiva necessaria per il futuro del Paese. scrivere un'opera sperimentale, un oggetto narrativo non identificato, mescolando memoria e storia. giustificare e rendere comprensibile la difficolta da parte dei tedeschi a ricordare il periodo sotto il nazismo. Il mescolamento di materiale documentario e memoria individuale presente in Trama d'infanzia riflette la scelta di: rendere indistinti i confini tra realta e finzione. dare la parola ai protagonisti della storia ufficiale. evitare una narrazione assoluta, e lasciar trapelare le voci multiple della storia. rendere piu interessante la propria autobiografia. Trama d'infanzia di Christa Wolf comincia con: la rievocazione della fuga della popolazione tedesca verso il Mecklemburgo. la descrizione della difficolta di trovare un inizio. un monologo interiore sulla rielaborazione di un ricordo traumatico. un dialogo con suo marito sull'opportunita di scrivere il libro. In Trama d'infanzia di Christa Wolf l'io narrante si scinde perche: E una tecnica propria del patto autobiografico. E una strategia testuale tipica del diario di viaggio. rientra nel concetto della funzione ludica della letteratura. la difficolta di dire io per il soggetto narrante dell'opera e attribuibile al passato nazista: e impossibile collegare la parola io alla parola Auschwitz. In Trama d'infanzia di Christa Wolf, la divisione dell'io narrante e tale per cui: l'io dell'infanzia si incarna nel personaggio di Nelly, mentre la coscienza riflessiva dell'io narrante e espressa con la seconda persona singolare Du, volta a creare un senso di comunita tra il lettore e lo scrittore. l'io dell'infanzia e espresso con la seconda persona singolare Du, mentre la coscienza riflessiva dell'io narrante si incarna nel personaggio di Nelly. la seconda persona singolare si riferisce a un io immaginario, mentre la coscienza riflessiva dell'io narrante si incarna nel personaggio di Nelly. l'io dell'infanzia si incarna nel personaggio di Nelly, mentre la coscienza riflessiva dell'io narrante e espressa con prima persona plurale Wir, volta a coinvolgere il lettore e problematizzare la memoria collettiva. Trama d'infanzia di Christa Wolf e solitamente classificata all'interno della: letteratura della testimonianza. letteratura della resistenza. letteratura della Vergangenheitsbewaltigung (superamento del passato). postmemoria. In Trama d'infanzia, Christa Wolf usa la sua autobiografia come spunto per: la disamina di quei modelli di comportamento all'origine dell'adesione incondizionata al nazismo. la disamina di quei modelli di comportamento all'origine di alcuni atteggiamenti, come la paura dell'autorita e l'obbedienza indiscriminata al nazismo, ancora percepibili nelle persone della sua generazione. la disamina di quei modelli di comportamento che hanno dato luogo alla resistenza tedesca. avvallare la dichiarazione di discontinuita della DDR rispetto alla Germania hitleriana. |